Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Silent Screams – Sotto il velo

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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 24/2/2009, 06:54




Bellissimi questi capitoli (me ne ero persi un po' per colpa dello studio ma mi sono rimessa in pari)! Sei davvero bravissima! :OO:
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 24/2/2009, 16:02




Interessante il capitolo.....comunque io sospetto del "bello e buono Jerard".... magari non vuole la morte di Sarah, però è implicato più di quello che ha detto...anche perchè è scomparso per molto tempo, tanto che Sarah locredeva morto...non poteva farsi vivo prima???
 
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StregattaMatta
view post Posted on 25/2/2009, 11:38




Hai ragione Sara,i cari e vecchi triangoli amorosi...XD
Sono una fan io!
Capitolo come sempre davvero ben scritto,che indurrebbe a sospettare di Jerard...ma non so se le cose siano così semplici!
Aspetto come sempre impaziente e curiosissima!

Irene
 
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view post Posted on 25/2/2009, 12:38
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Erede Universale del prof. Snape

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wow che bel capitolo O_O *me curiosa di sapere il seguito*
 
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sar3tta89
view post Posted on 10/3/2009, 15:00




Perdonate La lunga attesa.. Non ho passato un gran bel periodo.. oh insomma.. inizialmente lo era, poi tutto è crollato a picco nel peggiore dei modi. Il tempo è scarso e le idee erano davvero poche.. dunque spero che questo capitolo sia di vostro gradimento.. nonostante a me non piaccia granchè.. però insomma, fatemi sapere voi. Magari mi sbaglio.


Un bacione e buona lettura. Sara










12. Furto d’identità






Notte fonda. La casa dormiva e tutti tranne me erano nella loro stanza. Avevo insistito tanto per fare l’ultimo turno e avevo dato solamente un’ora prima il cambio a Severus. Per quanto fosse difficile cercavo di starmene per i fatti miei in quella casa dalle mura ormai strette.
Erano troppi i sospetti, e troppa la distanza che ci divideva tutti dalla verità.
Jerard continuava a essere all’oscuro di ciò che sospettavamo e io continuavo a sentirmi una cattiva persona a credere davvero che lui fosse coinvolto - per qualche ragione - in quella storia. Dopotutto non era stato lui a salvarmi dalla sentenza di morte di Terence Rayne all’epoca dei famosi esperimenti?
Le domande continuavano a girare in un circolo vizioso. Tra l’altro, più domande avevo e meno risposte trovavo..
Girai per il corridoio nervosa, non riuscivo a sedermi e mi trascinavo lungo il parquet rovinato ormai da ore finchè non si presentò un’ombra scura ai piedi delle scale. Un figura prorompente. Non sapevo se urlare, se muovere un passo e indietreggiare. La bacchetta era in fondo alla tasca. Che stupida ero stata a credere che non sarebbe mai successa una cosa simile in quel posto dimenticato da tutti, persino da Dio.
Si avvicinò ed io indietreggiai. Alla luce fioca apparve un uomo dagli occhi azzurri e capelli lunghi fin quasi alle spalle di un castano scuro e dagli zigomi pronunciati, con una barba non troppo folta e una cicatrice sul labbro inferiore al lato sinistro. In un primo momento non lo riconobbi.. ma poi..
Le labbra si strinsero in un ghigno soddisfatto vedendomi inorridita. Avevo realizzato chi fosse, era l’uomo che mi aveva trascinata fuori alla Testa di porco.
Mi sembrò di rivivere una specie di dejavù, l’uomo aveva in mano la bacchetta e la puntava contro di me. E io proprio come quella volta ero disarmata.
“Ciao Sarah” la sua voce rude raschiò contro ogni mio senso facendomi rabbrividire di paura.
Era un uomo trasandato e non molto interessato al suo aspetto, aveva l’aria di un folle uscito da un ospedale psichiatrico.
“Tu mi conosci?” azzardai per prendere tempo avvicinando la mano all’orlo della tasca. Le dita scivolarono lungo l’abito. I miei movimenti erano piuttosto ridotti, dato che dovevo evitare di farmi notare. Questo mi creò qualche problema.
Mi sentivo una specie di robot, costretta a fare solo i movimenti che gli venivano ordinati.
“Non esistono coincidenze, vero?” divagò improvvisamente intimandomi di avvicinarmi con la mano libera. Lo guardai con sconcerto e azzardai un passo verso di lui.
Quando mi si avvicinò mi puntò la bacchetta sotto il mento – il tanto da farmi alzare il viso, e frugò nelle tasche e sentii l’unica possibilità di rivalsa sfumare.
Trasalii sentendo la sua mano prendere la mia bacchetta e sfiorarmi il corpo.
“No, penso di no.” risposi impallidendo. Sentivo di essere un animale in trappola.
“Il giorno che ti ho ritrovata..” iniziò a dire l’uomo avvicinandosi al mio viso, “.. avrei voluto dirti che mi eri mancata.. ma la mia rabbia..”
“Mi hai ritrovata?” indietreggiai di un passo e lui non fece nulla per impedirmelo.
Mi guardò con l’espressione dura di chi ha commesso un errore fatale. “Sarah.”
“I-io..”
Scosse la testa alzando un dito e portandolo sulle labbra: “Shhh”
A quel punto mi zittii, la paura prese il sopravvento su di me e per quanto sapessi di non essere sola con lui in quella casa sentivo di non potergli impedire di farmi comunque del male prima che potesse intervenire Severus o Jerard.
“Dov’è lui?” chiese notando il mio sguardo perso.
Lanciai uno sguardo vacuo alle sue spalle.
“Lui.. chi?”
“L’uomo che sta con te in questa casa..”
Sapeva di un solo uomo in quella casa? Ma a quale dei due uomini si riferiva?
“Non.. ehm.. lui non è qua.” azzardai per un attimo con il cuore pulsare a mille nella gola quasi volesse uscire fuori.
“Dove si trova?” avanzò di un passo, il tanto da alitarmi in faccia.
Voltai il viso per non guardarlo. Mi concentrai per ascoltare i suoi nelle altre stanze.
Il rumore dei grilli, il vento entrare dagli spifferi delle porte, un respiro profondo.. un altro più irregolare. Sogno agitato? Sentii qualcosa scivolare lungo la maniglia di una porta e vidi l’uomo davanti a me puntare la maniglia a sua volta.
Sentiva..?
“E’ qui” mormorò con un sorriso maligno stampato in faccia.
“N-no!” e mi parai davanti con le braccia aperte.
La porta che si stava per aprire era quella di Jerard.
“Spostati dannata ragazzina!” e mi spinse contro un muro. L’urto fu tanto violento da stordirmi e con molta probabilità mi ero rotta una spalla nell’urto contro la parete. Mi sentii prima intorpidita e la testa pesante e poco dopo invece persi i sensi vedendo come ultima immagine sfocata la porta spalancarsi e una luce rossastra illuminare il corridoio.
L’oscurità iniziò a dissolversi molto tempo dopo e quando aprii gli occhi ero tenuta bloccata da catene invisibili. Tentai ogni movimento, finchè non mi resi conto di non riuscire a muovere nulla.
Mi guardai attorno per quel poco che potevo girarmi, poiché la testa era dolorante e sentivo il sangue pulsare violentemente. Nel buio notai qualche attrezzo e capii solo molto tempo dopo di essere in quel fienile dove avevamo trovato la passaporta.
Cercai di visualizzare qualcuno all’interno del fienile senza però trovare anima viva.
Poco dopo sentii tossire. Mi voltai di scatto e questo mi provocò un forte senso di nausea.
Un uomo stava a terra in una posizione innaturale e stringeva i pugni contro la terra, con la schiena inarcata e le ginocchia piegate. Tentai di parlare ma scoprii che mi provocava una lancinante nausea anche quello.
Guardai nuovamente dove si trovava l’uomo e poco dopo si alzò traballante.
La luce della luna illuminò il suo viso e capii che non era Jerard, ma l’uomo che mi aveva tramortita.
Jerard apparve alla porta del fienile con la bacchetta alzata e la puntò contro l’uomo.
“Sei proprio uno stupido a credere che basti poco per far crollare un Daswa.” disse l’uomo.
“Non lo credo, questo è solo l’inizio Derek!”
Derek crollò a terra proprio quando una luce rossastra fuoriuscì dalla bacchetta di Jerard.
Conosceva quell’uomo e sapeva che era un daswa..
“Ora non parli più, Derek?” cantilenò Jerard con una voce non sua, una voce che non avevo mai sentito da lui. Era priva di calore, gelida come il freddo antartico.
“Mi hai rubato tutto..” incominciò Derek e poco dopo ricadde al suolo sputando sangue.
Jerard rise e io raggelai.
“Tutto?” ripeté con una vocina fredda e canzonatoria. “Povero Derek.. non sei altro che una creatura inutile.”
“Mi hai creato tu..” mormorò Derek con i denti stretti.
“E’ vero” disse Jerard con voce riflessiva “ma del resto io ti ho dato la vita.. e io te la toglierò.”
Un urlo mi si sprigionò in gola. “NO!”
“Sarah!” disse Jerard improvvisamente dolce. Si precipitò da me e mi accarezzò il viso. Lo guardai confusa e rabbiosa.
“Quell’uomo, ti ha fatto del male?” puntò la bacchetta contro le funi immaginarie.
“No” dissi lasciando che mi liberasse. Quando mi alzai vidi Derek che strisciava verso l’uscita del fienile e Jerard cambiando espressione gli puntò la bacchetta. Feci in tempo a spostargli il braccio per deviare Derek.
“Cosa..?!”
Sapendo di essere disarmata lasciai che la mia forza fluisse lungo il corpo e quando si sprigionò, tirai un pugno deciso e diretto sulla faccia di Jerard facendolo barcollare e crollare al suolo. Infine a passo lento mi diressi verso Derek che mi osservava da lontano.
Più mi avvicinavo e più vedevo le lesioni che riportava Derek sulle parti del suo corpo scoperte. Il viso grondava di sangue.
“Santo cielo” mormorai a stento.
“Quel verme bastardo..” ribatté Derek cercando di alzarsi. Lo aiutai ed entrambi sostenendoci a vicenda ci allontanammo dal fienile il più in fretta possibile.
“Come fai a conoscermi?” chiesi mentre attraversavamo con molta fatica l’erba alta.
“Lui non è quello che credi, Sarah.”
La sua risposta non mi aiutò affatto a capire.
“Ti ho fatto una domanda.” dissi risoluta.
“E’ una storia lunga..”
“Come vedi, abbiamo tempo!” ringhiai in un sussurro.
Sentii la testa esplodermi.
“AHHH” crollai a terra.
“Sarah!” Derek mi alzò e mi trascinò per un lungo tratto finchè non raggiungemmo la fine dell’erba alta che si apriva su una grande prateria.
“Dove diavolo siamo?” chiese.
“Io.. non..” le forze mi mancavano.
“Dannazione!”
Mi caricò sulle spalle e iniziò a camminare con passo svelto finchè non raggiunse il limitare di una foresta.
“Vai..” gli intimai in un orecchio. Dovevamo nasconderci e cercare di riprenderci.
Sembrava tutto frutto di un brutto sogno, qualcosa che non sembrava voler finire.
Più tardi mi distese accanto ad un albero in una radura. “Come stai?” si chinò per guardarmi.
“Non credo bene..” sussurrai.
“Mi spiace.. è colpa mia..” disse scuotendo la testa e alzandosi.
Iniziò ad andare avanti e indietro.
“Sono un daswa a cui è stata rubata l’identità Sarah..” si fermò a guardami “Mi è stato preso tutto, pure la mia famiglia e la donna che amavo. Non mi è rimasto nulla da allora..”
“I-io.. non capisco” voltai il viso e cercai di resistere alla nausea che mi premeva in gola.
“Jerard lavorava per Terence Rayne.”
“Lo so..” non ressi più e un conato mi scosse.
Derek sgranò gli occhi e la rabbia divampò in questi.
“Tu.. lo sapevi?!”
“Sì.” dissi mestamente pulendomi la bocca. Mi sentivo malissimo e la spalla continuava a farmi male.
“Rayne è morto. Sai anche questo?”
Annuii.
“E sai che Jerard ha continuato esperimenti per conto suo?”
Qui fui io ad essere arrabbiata. “E’ impossibile!”
“Sai che ha modificato la memoria a te e alla tua famiglia?”
Abbassai gli occhi. Era mai possibile che fosse quello il motivo per cui non ricordavo niente della morte di Liliam?
“Ne sei sicuro?” chiesi incerta.
Lo vidi tirare un pugno al tronco e questo si spezzò.
“Sì, dannazione!”
L’albero crollò emettendo un rumore assordante.
“Perché..?”
“Per avere tutto quello che avevo io.. conosceva Emily. Facevano tutti parte dell’organizzazione di Rayne. Sono stato il primo esperimento di Terence e proprio lui mi affidò a quello tu credi sia Jerard. Si conquistò la fiducia di tutti, persino di Emily. Ero il primo esperimento umano e con le capacità di un vero daswa.. ma con bisogni innaturali per la mia umanità.”
Deglutii, sapendo di che bisogni parlava.
“Sì, Sarah.. il cuore umano. Il suo continuo pulsare, mi mandava in bestia in un primo tempo.. ma Terence ebbe la pazienza di insegnarmi a trattenere il mio sfamato bisogno.. Era un brav’uomo.”
Risi con sforzo. “Un brav’uomo?! Ma ti rendi conto che se non si fosse messo a giocare con le creature magiche a quest’ora.. dei poveri ragazzi sarebbero ancora vivi!?”
“Non saresti esistita nemmeno tu.” disse pacato, guardandomi oltre gli occhi azzurri.
I suoi occhi erano vitrei, prossimi ad una crisi di pianto.
Certo! Proprio quello che mi mancava.. un uomo da consolare!
Ero prossima ad una crisi isterica.
“Sarebbe stata la cosa migliore per Emily.”
“Emily voleva donarti la sua vita..” la sua voce fu soffocata da un singhiozzo.
“Non era detto che dovesse morire!” ribattei perdendo le staffe.
Non sopportavo di parlare della donna di cui avevo l’aspetto. Trovavo ignobile il mondo in cui ero venuta al mondo.. e trovavo nauseante la maniera in cui avevo dovuto farmi luce alla vita.
Mi ero cibata di lei. Della sua vita.
“Era terminale, Sarah. Ha dato se stessa, perché altro non poteva darti. Voleva un figlio.. e ti ha avuta. Seppur questo le sia costato la sua stessa vita. La amavo.. ma eravamo due mondi differenti.”
Tipica storia shakespeariana.. due mondi differenti, un amore impossibile. L’isteria prese il sopravvento su di me e un tono cinico accompagnò la mia battuta.
“Sembra una tragedia..” mormorai scuotendo la testa esausta, mentre mi tenevo ferma la spalla dolorante.
“Lo è. Ho promesso a Emily che ti sarei stato accanto.. Non ho potuto farlo.. Jerard si è impadronito della mia vita.”
Ok, per questa frase mi ci vollero un paio di minuti per capire.
Era un furto d’identità dunque?
Mi sentii crollare davvero. Persi tutto. Il mio equilibrio in quel mese era franato e ora mi tenevo su un filo in sospensione sul vuoto. Già, il famoso vuoto che si sente quando non si ha nulla.. io mi sentivo così. Non avevo nulla in cui credere, nulla su cui contare e..
Riaffiorai dalla mia depressione. “Severus?” dissi.
“L’uomo in nero?”
Oh insomma.. tutti lo chiamavano l’uomo in nero? Semplicemente splendido.
Sbuffai. “Sì.”
“Questa notte non appena ti ha dato il cambio si è diretto a passo svelto alla passaporta.”
“Perché mai?”
Infatti! Bella domanda.. perché Severus mi aveva lasciata sola con Jerard?
Tentai di rialzarmi e quando lo feci, rimasi accecata da un luce rossa che si schiantò con il punto in cui ero seduta poco prima.
Derek guardò indietro e prendendomi al volo, mi prese il braccio sano e incominciò a correre.
Caddi parecchie volte, la debolezza che sentivo non mi aiutava molto.
Inoltre non sentivo più l’adrenalina che mi aveva percosso all’inizio della fuga.
“I daswa dovrebbero guarire in fretta” urlò tra un salto e l’altro.
“Non credo di avere queste facoltà!” risposi ansimando e sorpassando dei rovi che mi graffiarono le caviglie nude.
Ah sì, ero vestita di soli pantaloncini e da una maglietta a maniche corte.. per il resto ero completamente scalza e completamente scoperta.
Quando non sentimmo più i passi dietro di noi, Derek mi prese e mi spinse - poco delicatamente - contro un tronco. Ci nascondemmo lì.
“Sarah”
Sobbalzai, temendo di dover ricominciare a correre.
Guardai Derek apparentemente tranquillo, ma preoccupato. Si guardava intorno.
“Mh?”
I capelli gli scesero lungo le spalle e con un gesto lui se li ravviò portando una ciocca dietro un orecchio. Mi guardò con aria ingenua, quasi impacciata.
“Amavo davvero Emily.”
Quell’espressione fu quella che meno capii in tutta l’arco della serata. Una serie di sfortunati eventi ci erano crollati addosso e lui che faceva? Mi giurava che aveva amato veramente la donna di cui avevo assunto l’aspetto. Splendido.. oltre ai furti d’identità mi toccava lottare contro gli amori indesiderati. Un magnifico modo per vivere le mie giornate.
“Lo so” fu l’unica risposta che riuscii a dargli e lui si chinò – facendomi indietreggiare contro l’albero. Per un istante pensai volesse baciarmi e in un momento come quello pensai fosse l’ultima cosa che potesse provare a fare.. ma insomma, gli uomini non si fanno mai capire.. e finchè non prendi un bel colpo in testa non puoi essere sicura di quello che gli passa per la zucca.
Ma Derek si era chinato per sistemarsi un letto di fogliame in una maniera tale da poterci dormire.. mi sentii rassicurata e poco dopo nuovamente frustrata: dove diavolo era andato a finire Severus?
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 10/3/2009, 21:13




Già, dov'è Severus quando serve???
Ma Derek sta dicendo la verità? Jerard è davvero così?
Il mistero diventa sempre più intricato..aggiorna presto!
 
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StregattaMatta
view post Posted on 11/3/2009, 14:00




Jerard non mi convinceva molto...e difatti!
Vabbè!
Ma Severus che fine ha fatto? Curiosaa!
Complimenti per il capitolo sempre più criptico.xD

Irene
 
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HermyWeasley96
view post Posted on 21/3/2009, 13:23




Scusate, io non c'entro niente in questo sito! Seguo le ff di Sara, e volevo chiedere.. dov'è finita?! È un sacco di tempo che non aggiorna!!
 
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sar3tta89
view post Posted on 26/3/2009, 15:15




Tranquilla Hermy, sono sparita perchè ho avuto un pò di inconvenienti di salute e problemi svariati. Purtroppo il capitolo successivo è ancora in alto mare e decisamente scritto a metà... molto incompleto per la mancanza di tempo!
Ma arriverò presto con questo nuovo capitolo! Non mollo facilmente! Mi spiace soltanto che dobbiate ancora aspettare... con questo, un bacione a tutte voi che seguite la mia ff. Torno presto per uppare il capitolo completo.
 
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Swindle
view post Posted on 26/3/2009, 22:42




Ma ciaooooo!!!
So che manco da talmente tanto che probabilmente ti starai chiedendo chi io sia e che ci faccia qui (XD)...
Non ho scusanti, ti chiedo solo umilmente perdono!!!

Sono riuscita solo ora a finire di rimettermi in pari con i capitoli che mi ero persa e... che dire???
Sono fantastici!
Mi piace un sacco come hai fatto andare avanti la storia, complimentissimi! Aspetto con impazienza il prossimo capitolo!!!
Un bacione grosso, Rika ;)
 
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sar3tta89
view post Posted on 6/4/2009, 22:55




Chiedo scusa il ritardo.. il capitolo l'ho terminato ora.. spero solo che mi perdonerete per i vari errori che sono "sicuramente" presenti nel pezzo. In quanto non ho modo di rileggerlo per ora... in ogni caso spero vi piaccia il capitolo e vi auguro buona lettura.

Un bacione, Sara.
Notte a tutti =)






13. La sottile linea tra passato e presente







27 Ottobre - 1985

Una figura si appiattiva nell’ombra, mentre i seguaci del Daswa si spostavano da una stanza all’altra con preoccupazione nella sede centrale.
Un Daswa era stato scoperto da soltanto un mese e già erano stati fatti tanti esperimenti, tante nascite erano avvenute, tante morti erano state portate a termine. Le donne lamentavano la loro situazione, il loro numero diminuiva all’interno dell’associazione.
La figura nell’oscurità si spostò verso una donna che lo osservò a lungo prima di sorridergli dolcemente.
“Derek” la voce melodiosa e leggiadra come sempre di quella ragazza dai capelli scuri e gli occhi color miele. Un viso così dolce.
“Emily, ciao”
Il suo sorriso per Derek valeva più di qualsiasi tesoro, ma da quando aveva saputo degli esperimenti non era più stato tranquillo. “Dovresti andare via da qui, Emy”
Lo sguardo affranto della ragazza per un attimo lasciò il ragazzo interdetto.
“Sai meglio di chiunque altro perché non lascio questo posto.”
“Non puoi portare quella cosa in grembo.. il tempo sta scadendo..” il tono di quella frase suonò quasi come disprezzo verso la ‘cosa’ che portava in grembo.
“Sarà parte di me, anche se non sarò in vita per poterglielo dimostrare.”
“Non voglio perderti”
Emily sfiorò il viso di Derek trattenendogli il viso tra le fragili mani – ormai quasi scheletriche per l’energia risucchiata dal feto dentro di lei.
“Nemmeno io” lo sguardo tra i due fu intenso come quello di due persone fatte per essere una sola anima, come se fossero fuse in una sola essenza.
Derek annuì e colse quel bacio gentile che Emily gli stava concedendo. Il tutto all’ombra dell’associazione, nessuno sapeva di loro. Nessuno era a conoscenza del loro amore, tranne una persona anche questa immersa nell’ombra – e nell’avida gelosia che solo un essere malvagio può contenere.


*

Non riuscii a rilassarmi un attimo, un po’ per il dolore un po’ per il terrore che mi faceva formicolare la pelle.
Ogni rumore a distanza di chilometri e chilometri mi faceva scattare e nonostante ciò Derek sembrava non preoccuparsene. Dormiva.. Perfetto!
Cercai di sistemarmi bene tra una radice e l’altra del grosso albero, ma per quanto provassi a non pensare a nulla, i miei pensieri ricadevano su Severus.
Alzai gli occhi e le fronde coprivano il cielo che ogni tanto s’intravvedeva soltanto grazie ad un leggero venticello caldo.
Dov’era Severus? Perché era andato via senza dire nulla? Perché mi aveva lasciata così..?
Scrollai la testa presa da una forte emicrania. Se non ci fosse stato l’albero a sorreggermi sarei crollata sotto il peso della stanchezza.
Un’altra folata d’aria calda mi colpì, ma questa volta fu qualcosa di diverso come la presenza di qualcosa che ne preannunciava l’arrivo.
Aprii gli occhi e vidi una manico di scopa arrivare proprio sotto il mio naso, montata da qualcuno. Alzai lentamente gli occhi e nel buio vidi soltanto una mano che m’invitava a salire. La presi solo perché l’istinto mi diceva di farlo. Ma poco dopo sollevati sopra il vuoto mentre l’aria mi rinfrescava il viso e mi tenevo stretta alla vita di quella persona seppi di aver fatto la cosa giusta. Perché quella persona non era altro che Severus.
Derek rimase lì, sotto quell’albero inconsapevole di tutto, ma non guardai per scoprire se fosse davvero così. Semplicemente.. lo supponevo.
Quando sentii nuovamente la terra sotto i piedi stringevo ancora forte la vita di Severus che ironico e sfrontato commentò: “L’hanno capito tutti che non vuoi lasciarmi”
Sgranai gli occhi e guardai il prato pieno di alunni – considerata l’ora tarda.
Tutti ci guardavano e sogghignavano, o bisbigliavano. I risolini delle ragazze furono acuti e qualcuno commentò: “Per la barba di merlino!”.
Completamente in imbarazzo lasciai Severus di colpo e caddi dal manico di scopa, urtando contro il braccio dolorante.
“Accidenti!” sbottai furente, ricordandomi anche di non dover avere proprio un bell’aspetto.
“Oh santo cielo!” disse la voce familiare della McGranitt che poco dopo si fece largo tra la folla di alunni. “Vieni con me cara!”
“Va tutto bene, Minerva..” cercai di rassicurarla, ma non volle sentir ragioni e mi portò da Madama Chips che stranamente non fu stupita di rivedermi da quelle parti. Si prese cura di me senza chiedere spiegazioni e quando riuscii a immobilizzarmi il braccio e la spalla mi spedì nell’ufficio di Silente.
Entrai nella stanza circolare e mi guardai attorno per un po’, con circospezione. Non c’era nessuno.
Poco prima di arrivare all’ufficio avevo saputo che Derek era stato recuperato da un altro uomo fidato di Silente e per quanto ne sapevo in quel momento si trovava in infermeria. Ma non era questo a preoccuparmi veramente, il ricordo di Jerard era troppo vivido nella mia mente.
Non riuscivo ad immaginarlo freddo come l’avevo visto quella sera per la prima volta.. non era possibile.
“Sarah”
Mi voltai e vidi Silente raggiungermi con passo lento. Portava una vestaglia che copriva la lunga camicia da notte.
“Professore!” lo raggiunsi e improvvisamente ero spaventata, ciò che poteva dirmi mi preoccupava molto.
“Questa notte sono successe tante cose.. anche qui a scuola.”
Sgranai gli occhi e tremai al pensiero.
“Un altro.. omicidio?”
“Mi rammarica molto.. tuttavia sì, c’è stato un altro omicidio.”
Capii improvvisamente una delle tante cose che non mi avevano preoccupato fino ad allora, ovvero gli alunni che erano riversati nei prati della scuola quell’ora inoltrata. Un altro omicidio era stato compiuto, ma da chi?


*

1° Novembre 1985

Deciso il ragazzo varcò l’ufficio principale dell’associazione. Un uomo stava seduto dietro la sua scrivania e lo guardò appena prima di tornare sulle sue carte e nei suoi affari.
“Terence” esclamò Derek in tono supplichevole.
“Che problema c’è, Derek?”
Il suo tono era leggero, dolce nei suoi confronti, ma allo stesso tempo lasciava intendere chi comandava lì dentro.
“Non puoi permetterglielo!”
“Ha preso la sua decisione.”
Derek in preda alla furia batté le mani sulla scrivania. Terence alzò lentamente gli occhi verso il ragazzo.
“Calmati!” gli ordinò secco e leggermente irritato, mentre riordinava le sue carte.
Il ragazzo tremava di rabbia. “No.. non posso.. lei non può..”
“Derek, avrai la tua Emily.. sarà come te.” Disse compassionevole Rayne.
“Ma non sarà lei..”
“Le assomiglierà però”
“Continuerà a non essere lei..” scosse il capo e strinse i pugni al solo pensiero.
“Devi rassegnarti. Sarebbe morta comunque.”
“E’ quello che dite tutti.. ma io non vi credo”
Improvvisamente alla porta si sentì bussare con decisione. Terence lanciò un’occhiata di ammonimento verso Derek – che si mise in disparte, e invitò ad entrare.
“Signore” il viso privo di rughe di un bell’uomo sulla ventina apparve sulla soglia. I suoi occhi azzurri erano come ghiaccio.
Derek si trattenne dal guardarlo, non lo poteva sopportare. Sapeva che Jerard era il suo più prossimo rivale in amore.
Emily gli voleva bene, erano stati insieme.. ma lei aveva scelto Derek.
Ma perché allora Derek lo temeva ancora?


*

“Com’è successo..?” chiesi con l’affanno e l’ansia che cresceva.
Silente si tolse gli occhiali e con un gesto curato li pulì con un lembo della sua veste.. e senza guardarmi disse: “Ne riparleremo più tardi Sarah.. ora è bene trovare Jerard. E successivamente interrogare Derek.”
Poco dopo ci trovammo in mezzo al corridoio, io che seguivo Silente senza sapere dove fosse diretto. L’affollamento degli alunni nei corridoi era esorbitante e Silente invitava gli alunni a far ritorno nei loro dormitori in attesa di istruzioni.
“Severus” disse improvvisamente Silente bloccando Piton nel bel mezzo del corridoio con la bacchetta lungo il fianco.
Non fece una smorfia, il suo viso rimase impassibile. “E’ il caos.. gli alunni non sembrano voler tornare nei loro rispettivi dormitori” lo disse con una nota di isterismo.
Lo fissai e lui alla fine mi concesse un suo sguardo disinteressato che mi fece perdere l’attenzione.
Ci ritrovammo a scrutarci anche nel bel mezzo dei borbottii e delle urla che si facevano sempre più assordanti.. ma improvvisamente mi sentii isolata, come se in quella stanza ci fossimo solo noi due.
Aiutami.. - pensai inconsciamente e lui corrugò la fronte.
“Severus e Sarah, vi incarico per rimettere l’ordine.”
Lo guardammo tornando alla realtà ed entrambi ci dirigemmo in direzione diverse. Riuscii a riportare molti alunni nei loro dormitori e quando furono le 5 del mattino, rimase soltanto il silenzio. Un silenzio inquietante, dopo tutto quel putiferio.
“Sarah” mi voltai di scatto e vidi Severus venirmi incontro mentre il suo mantello si alzava svolazzando dietro di lui.
Avrei voluto dirgli tante cose, ma quello non era il momento giusto.
“Ce l’abbiamo fatta!” sorrisi stancamente.
Lui non rispose e mi guardò confuso.
Ricambiai la sua occhiata e senza bisogno di parole capii: “Io.. non so perché l’ho pensato..”
“Immaginavo..” fece una smorfia e si voltò.
“No..” presi l’estremità del suo mantello e lo fermai “.. io..”
“Tu?” mi sollecitò impaziente senza voltarsi avanzando di altri due passi nella direzione opposta alla mia.
“Ho paura” sospirai quando ormai era tanto lontano da non potermi sentire.
Tuttavia Severus si fermò. Non potevo sapere cosa pensava, o che espressione c’era sul suo viso.. mi costrinsi a non andargli incontro. Desideravo un abbraccio, un po’ di conforto.. la sera prima la verità in cui avevo creduto era stata stravolta ancora una volta. Jerard non era stato altro che un altro errore.. ero incappata in un altro errore senza saperlo.
E l’unica persona che poteva capirmi era un possibile sospettato di quello che ci accadeva intorno.
Severus rimaneva la mia unica speranza.. ma non volevo sperarci troppo, temevo di rimanerci delusa.
“Non puoi averne” affermò con un nota d’incertezza.
“Perché?”
“Sei qualcosa di oltre il normale.. e hai paura?”
“Sì.. tu non ne hai mai?” chiesi poggiandomi alla parete, mentre lasciavo che il mio corpo sprofondasse. Rimasi seduta sul pavimento con le ginocchia strette al petto, come una bambina che ha paura dell’uomo nero avrei voluto avere una coperta per coprirmi sino alla testa. Volevo nascondermi, non volevo più essere coraggiosa e vedere altre cose che mi avrebbero spaventata oltre.
Severus non rispose alla mia domanda, e non riuscii ad interpretarla. Sparì ancora una volta.. ormai non faceva altro..
“Sarah?” mi voltai con gli occhi che bruciavano.
La McGranitt mi guardò un attimo e poi mi prese per le spalle e mi aiutò ad alzarmi.
“Cosa succede?” mi porse un fazzolettino e lo presi senza esitazioni.
“Niente.. un crollo” sorrisi con amarezza sia nella mia voce che nell’espressione.
“Oh cara, vieni. Ti faccio preparare qualcosa di caldo. E dovresti anche riposarti..”
“No.. voglio sapere.. cosa succede” singhiozzai.
“No meglio che prima che ti riposi”
“No..”
“Sarah” mi pregò la McGranitt trascinandomi “Non mi costringere a..”
Mi sciolsi dalla sua stretta e lei borbottò qualcosa e poco dopo crollò il buio.

*

5 Novembre 1985

La gravidanza ormai era arrivata al termine, i membri prepararono due sale parto per il taglio cesareo.. il cuore di Derek si strinse mentre baciava per un’ultima volta Emily.
“Ti prego..” disse Emily tra un singhiozzo e l’altro “.. promettimi che ti prenderai cura di lei.. e della mia famiglia..”
“Lo prometto..” rispose Derek con tono soffocato. Qualcosa gli premeva contro la gola e gli occhi gli bruciavano tantissimo. Le lacrime minacciavano un esplosione imminente.
Emily si strinse a lui ancora una volta. Vide ancora una volta il suo bel viso.. i suoi occhi color miele.. i suoi capelli ramati..
“Ti amo”
“EMILY MORGAN” si sentì chiamare. Lei scoppiò a piangere e disse: “Ho paura.”
Derek la strinse forte. “Non posso lasciarti”
“Non voglio che mi lasci” iniziò a mormorare spaventata.
“EMILY MORGAN” ripeté la voce femminile.
Guardò Derek che la prese per mano e svoltò l’angolo insieme a lei. Davanti a loro si parò Jerard con lo sguardo di chi ha perso qualcosa e ne sta soffrendo parecchio.
“Emily”
Lei lo guardò prima di abbassare gli occhi e dire: “Mi mancherai”
Quelle parole lasciarono Derek con una fitta al cuore, talmente forte da fargli desiderare di morire subito, in quel preciso istante.. pur di non dover assistere a quello scambio di parole tanto negate.
“Anche tu.” Disse Jerard con un tono di malinconia.
Emily varcò la soglia di una sala d’attesa dove altre donne attendevano il loro destino. Una donna l’accolse e la portò in un’altra stanza.. Mentre Derek osservava cupo la sala d’attesa qualcosa lo colpì alle spalle e da lì calò il buio e l’inquietudine.


*

Al mio risveglio vidi soltanto il soffitto illuminato, ma ero troppo stordita per guardarmi attorno. Sentii l’eco delle voci che mi stavano attorno.
“Si sta svegliando..” disse una voce di donna.
“Santo cielo, povera cara” riconobbi immediatamente la McGranitt
Povera?
“Severus come hai potuto lasciarla sola?” aggiunse poco dopo Minerva.
“Un’altra volta poi…” disse la voce che non riuscivo a riconoscere.
“L’avevo appena lasciata” rispose con voce piatta Severus.
“Ma dopo quel che è successo qui a scuola.. non dovevi!”
Cos’è successo? Un altro omicidio?
“Silente ha ordinato una stretta sorveglianza..”
Stretta.. sorveglianza?
Provai a muovermi e tutti si zittirono, aprii gli occhi. “Sarah?” disse la voce – ora più chiara.
Era Madama Chips.
Mi passò una mano sotto la testa e mise un cuscino per alzarmi appena per vedere meglio.
Lei, la McGranitt e Severus. Tutti mi fissavano con preoccupazione, e notai le tendine che coprivano il mio lettino.
La McGranitt mi guardò appena da sgranare gli occhi(me ne ero accorta soltanto io – forse).
Severus non batté ciglio, il solito uomo dal cuore di pietra. E Madama Chips mi porse una fialetta rifilandomi un “Ti farà bene”. Bevvi.
Sentii la terra mancare, il mio corpo sembrava aleggiare in uno strano senso di vuoto.
“C-cosa..” non riuscii a terminare che restai come paralizzata.
“OH CIELO!” esclamò la McGranitt “che le succede?”
Severus si fece largo e disse: “Con lei questo non funziona..!” mi trascinò di peso sino al bagno, lì mi aiuto a espellere dal corpo la sostanza misteriosa.
“Ma non le ho dato nulla di pericoloso!” ribatté poco dopo Madama Chips ansimando.
La McGranitt la portò via: “Vieni, andiamo da Silente”.
Solo loro sapevano cos’ero.. solo loro sapevano che ero un Daswa e che qualche cura poteva essere soltanto velenosa per il mio organismo. Beh in verità questa era una novità anche per me.

*

10 Novembre 1985

Il buio fu l’ultima cosa che Derek poteva ricordare, una donna continuava a chiedergli ormai da giorni: “Ricordi qualcosa?”
Aveva chiesto dove si trovava, chi era.. gli avevano risposto “Sei al San Mungo” oppure “Recupererai presto la memoria” erano le uniche risposte che riuscivano a dargli, per il resto c’era il vuoto.
Non sapeva niente di se stesso e di cosa gli fosse accaduto. Sentiva dentro un dolore crescergli dentro, ma non sapeva il perché facesse tanto male. Stava soffrendo e non ricordava perché..
.. era perso, non era più nessuno.


*

Mi trascinai lungo il pavimento. Tossii.
“Come stai?” chiese Severus avvolgendomi nel suo mantello.
“Cosa sta succedendo?”
Lui si chinò vicino a me e mi guardò negli occhi.
“Vorrei saperlo anche io.. ricordi il veritaserum?”
“Sì” assentii dopo un colpo di tosse. Stavo malissimo.
“Ricordi l’effetto?”
Annuii appena. La testa mi esplodeva e la nausea predominava.
“Credo che certi rimedi con te non servano.. il tuo organismo non riesce a smaltirli..”
“Sono incurabile?”
“No, anzi.. credo che tu riesca a guarire comunque.. ma i rimedi magici rallentano la tua guarigione.”
“Cioè su me avrebbero l’effetto contrario..?”
“Esattamente.”
Mi passò una mano sulla fronte madida di sudore. “Hai le pupille dilatate..”
“Cosa mi è successo?”
“Ricordi qualcosa?” mi alzò il mento per controllarmi meglio il viso.
Lo fissai con sguardo vuoto, mentre mi toccava con gesti gentili e delicati.
“Ricordo di aver parlato con la McGranitt.. ha tentato di portarmi nel mio ufficio credo.. voleva che dormissi..”
“Improbabile” mormorò tra sé.
“Cosa?” chiesi perplessa. Mi guardò appena.
“La McGranitt era con Madama Chips.”
“Impossibile!” esclamai.
“O molto probabile che qualcuno abbia utilizzato la pozione polisucco.”
“E perché?”
“Questo è ancora da scoprire.”
Poco dopo mi ritrovai a fissare il mio riflesso. Il mio viso era stravolto e la pelle era imperlata di sudore, gli occhi erano nerissimi.. mi sentivo un’estranea a me stessa.. per la prima volta mi chiedevo chi fossi veramente, se era veramente il mio riflesso quello che vedevo.. se ero io la donna che si trovava lì.. seduta.
Ero persa.
 
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Lady of the sea
view post Posted on 7/4/2009, 15:14




l'ho letta tutta d'un fiato!!! è bellissima e mi piace moltissimo!!!! cavolo siete tutte bravissime!!!!! :OO:
baci :kissino: :kissino:
chiara
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 7/4/2009, 23:37




Forse, e dico forse, sto iniziando ad avere una visione più chiara di quello che è Jerard...sempre che non sia solo polvere negli occhi XD!
Invece sugli omicidi e tutto quello che succede al castello ho le idee ancora molto confuse.....
Ma fra Sarah e Sev nascerà mai qualcosa?? Ora come ora mi sembra tanto improbabile purtroppo....
Comunque bravissima =)!
 
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StregattaMatta
view post Posted on 8/4/2009, 15:20




Finalmente l'aggiornamento!
Anche io,per quanto riguarda gli omicidi brancolo nel buio più totale XD,ma non dispero dai!
Brava.

Irene
 
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Swindle
view post Posted on 12/4/2009, 21:26




Bravissima! Mi piace molto come hai scritto alla fin fine questo capitolo!
Le cose si stanno facendo sempre più interessanti...
Complimenti, continua presto! ^.^
 
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106 replies since 30/12/2008, 22:27   1559 views
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