| Aggiorno! Un grazie particolare a snapEly che è rimasta l'ultima a commentare...
Seguendo le indicazioni di Silente, Piton lasciò immediatamente il suo studio, raggiunse la foresta proibita, gettò un’ultima occhiata al messaggio e si smaterializzò; si ritrovò in un vicolo della Londra babbana che non conosceva.
Approfittando dell’oscurità che gli consentiva di muoversi senza essere visto controllò che non vi fossero Mangiamorte poi si diresse verso l’appartamento della ragazza.
Avvicinandosi alla porta si rese conto di non aver pensato a cosa dirle, come poteva convincerla ad andare con lui? Sicuramente era spaventata ed uno sconosciuto che si presentava a quell’ora della notte non l’avrebbe certamente rassicurata. Ma non c’era tempo da perdere, non poteva rimandare all’indomani…
Bussò deciso alla piccola porta in legno, dopo un attimo udì dei leggeri movimenti all’interno dell’appartamento ed una flebile luce filtrò dallo spioncino: la ragazza lo stava osservando.
-Signorina Besson mi faccia entrare. Capisco che è un orario insolito ma devo assolutamente parlare con lei!-
-Chi è lei? Che cosa vuole? Se ne vada!-
-Signorina le assicuro che non deve aver paura, sono qui per aiutarla. Se mi lascia entrare le spiegherò…-
La ragazza non lo lasciò neanche finire di parlare e ricominciò ad urlargli di andarsene. A Piton non rimase che una cosa da fare: si spostò di lato alla porta, puntò la bacchetta alla serratura e mormorò l’incantesimo che gli avrebbe consentito di entrare.
-Alohomora-
Non appena la porta si spalancò Natalie, in preda al terrore, urlò con quanto fiato aveva in gola:
-Stupeficium-
L’incantesimo però non raggiunse il bersaglio. Severus si era immaginato che la ragazza avrebbe tentato di difendersi e, proprio per questo, non era rimasto davanti allo specchio della porta ma si era spostato di lato.
-Incarceramus-
Delle funi si avvolsero intorno alle gambe e alle braccia della ragazza impedendole di muoversi e di utilizzare la bacchetta. Se Natalie prima era spaventata dopo quest’incantesimo non riuscì più a ragionare: era convinta che quell’uomo orribile fosse un Mangiamorte, un compagno del biondo che aveva visto la sera prima, si vedeva già morta e non riusciva a smettere di urlare!
-Silencio-
Severus entrò in casa richiudendosi la porta alle spalle, raccolse la bacchetta di Natalie che le era caduta quando le funi l’avevano intrappolata e poi si rivolse alla ragazza.
-Signorina Besson non sono qui per farle del male ma per aiutarla a salvarsi la vita, non deve aver paura di me. Adesso revocherò gli incantesimi che le ho lanciato ma lei dovrà ascoltarmi. Le renderò anche la sua bacchetta… anche se per come l’ha usata finora non so davvero a cosa possa servirle!-
-Finite Incantatem-
La ragazza, pur avendo riacquistato la voce, non proferì parola, limitandosi a deglutire mentre l’uomo le riconsegnava la bacchetta.
Piton si guardò intorno alla ricerca di un posto adatto per poter parlare con tranquillità, individuò subito un vecchio divano e due poltrone in un angolo della stanza, senza dire niente fece un cenno alla ragazza e si sedette su una poltrona.
-Le ripeto signorina Besson che non sono qui per farle del male, si sarà resa conto anche da sola che se lo avessi voluto a questo punto lo avrei gia fatto. Sono qui perché alcuni Mangiamorte la stanno cercando e io posso ancora salvarle la vita.-
-Chi è lei?-
-Il mio nome adesso non è importante, quello che conta è non perdere altro tempo! Adesso lei…-
-Perché i Mangiamorte mi stanno cercando? E lei come fa a saperlo?-
-Non sia sciocca! Sanno, o almeno uno di loro sa, che lei li ha visti la notte scorsa nel corso di un’operazione e ne ha visto uno in faccia, questo è abbastanza per sancire la sua condanna a morte!-
-Come faccio a sapere che lei non è uno di loro?-
-Signorina non ci sono molte alternative: può scegliere di salvarsi la vita preparando velocemente le sue cose e venendo con me o può rimanere qui ad aspettare che i Mangiamorte la trovino… e non ci vorrà molto stia tranquilla!-
-Dove andremo?-
-Non mi faccia domande. Avrà tutte le risposte quando l’avrò portata a destinazione.-
Sebbene non fosse del tutto convinta di quello che stava facendo, Natalie preparò velocemente una valigia e si accinse a partire. Inizialmente aveva pensato di dire all’uomo di andarsene, che lei sapeva badare a se stessa e si sarebbe difesa o sarebbe fuggita da sola, non le piaceva quell’uomo arcigno che era piombato in casa sua nel cuore della notte e che voleva portarla via senza neanche dirle dove sarebbero andati… ma mentre parlava aveva intuito che l’uomo non le stava mentendo, per un attimo nei suoi freddi occhi scuri era balenata una scintilla di apprensione e lei si era convinta che lui stesse realmente provando a salvarle la vita. Aveva ancora molti dubbi su quell’uomo ma decise che l’avrebbe seguito.
Severus la stava aspettando in salotto, quando la ragazza entrò con la sua sacca da viaggio a tracolla si alzò dalla poltrona.
-Andiamo?-
Natalie annuì. Severus la prese per mano e si smaterializzò portandola con sé.
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( di solito non ha un aspetto rassicurante e non fa niente per averlo)
è bella e ben scritta questa ff