Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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Milena_91
view post Posted on 24/10/2008, 17:29




Che bel capitato Vivian!!
Proprio non mi aspettavo la reazione di Draco...

Sono curiosa di leggere il prossimo :OO:
 
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Elizabeth Bluefairy
view post Posted on 14/11/2008, 12:14




ed ora dracucciooo??????'
ahhhh
voglio sapere voglio sapere
continua vivi^^XD
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 24/1/2009, 04:09




Ke bella storia! Non vedo l'ora ke arrivino le prossime parti (e forse mi sono già fatta un'idea sul comportamento di Draco....)!
 
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SnapeTear89
view post Posted on 31/1/2009, 19:59




Scusate..scusatemi tanto se non ho potuto aggiornare..ma ho avuto molti problemi...è morta mia nonna..mi si è distrutto il portatile che usavo per scrivere...vedrete che posterò però..lo prometto...appena riesco posterò..baci a tutte..sono felice che la storia sia piaciuta fino al punto in cui sono arrivata...
a presto ragazze..
:ciau:
tanti baci!
 
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snapEly
view post Posted on 1/2/2009, 12:37




:T_T:
mi dispiace molto per tutti i tuoi problemi,
comunque aspetterò con ansia il tuo aggioramento.
Non penso di essere l'unica, perché la tua storia è proprio bella, e chi la leggeva non se la sarà certo dimenticata.
A presto
:kissino:
 
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view post Posted on 25/2/2009, 12:43
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Erede Universale del prof. Snape

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Mi spiace che ti siano successe tutte queste cose, Noi comunque siamo qua che aspettiamo, prenditi tutto il tempo necessario ^^
 
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SnapeTear89
view post Posted on 10/6/2009, 10:42




Salve a tutteeee!!!!XD purtroppo ancora una volta sono costretta alla CLANDESTINITà WEB! -.-“ il mio pc è un catorcio!!!
ma sto per farmi perdonareeee!!
Ho 2 capitoletti freschi freschi per voi!!
ora vi posto il primo!

CAPITOLO 15- Incontro notturno

Vivian aveva dormito sonni sereni seppur senza sogni, ora giaceva distesa nel suo letto, ad occhi chiusi, un pigro raggio di luce solleticava le sue palpebre invitandola ad aprire gli occhi, un lieve aroma di colazione giungeva da lontano, dovevano essere circa le otto del mattino.
Da un lato la ragazza voleva svegliarsi, ma dall'altro era assolutamente restia a farlo, credeva che quello della sera prima fosse stato un sogno, non voleva aprire gli occhi, non era possibile che fosse all'improvviso amica di Malfoy!
Poi il profumo intenso della colazione fu troppo irresistibile, la ragazza aprì gli occhi e sobbalzò, non vide davanti a se il solito tessuto verde del suo letto a baldacchino, ma Cassandra che la osservava con una strana espressione, un misto di collera e felicità, forse degno di sua madre.
<sto aspettando di sapere che diavolo di fine hai fatto ieri sera signorina!>disse Cassandra con tono di rimprovero mentre teneva le braccia strettamente incrociate e tamburellava con le dita sul suo braccio sinistro.
<beh..Ca-s-andra...credimi posso spiegarti..>rispose Vivian sbadigliando ancora assonnata mentre si stropicciava gli occhi.
<spiegare eh?sono stata in pena per te!non si fa così!ho sentito che ti sei fatta punire da Piton!cosa diavolo hai fatto stavolta?>la interrogò Cassandra con espressione seria.
Vivian si guardò intorno temendo che persone sgradite come Pansy Parkinson fossero in ascolto, ma il problema non si presentò, il dormitorio era deserto.
<dove sono andate tutte?>chiese Vivian indugiando con lo sguardo al letto di Jessy.
<sono tutte via, sono le nove inoltrate, ma non cambiare discorso!esigo spiegazioni!>chiese Cassandra spazientita.
<oh e va bene!ti dirò tutto!>esplose Vivian con tono seccato.
Vivian le raccontò tutto, a partire dal giardino, del quale dovette per forza parlare non trovando una scusa migliore alla sua "passeggiata notturna nel parco", di come avesse perso la cognizione del tempo per aver letto male l’orologio da polso, e di come Severus l'avesse punita e lei avesse perso il controllo.
<ma dico sei matta!Cosa ti passa per la testa?lo cerchi per tutta la giornata per chiarirti con lui e poi gli sbraiti in faccia a quel modo?ah beh..devo prendere nota!se voglio che tu faccia una cosa devo chiederti il contrario!>esclamò Cassandra sarcastica.
<non è come credi!non so cosa mi sia preso!era una rabbia irrefrenabile che non riuscivo a spiegarmi!>esclamò Vivian quasi indignata.
Poi terminò il racconto parlando del comportamento di Draco e della loro amicizia da poco nata, al che si afferrò lo stomaco con una mano, aveva i crampi allo stomaco dalla fame, erano già le dieci del mattino.
<cosa?mio cugino Draco..si è comportato così?per tutti i Troll..cosa gli è preso?è sempre così antipatico con te!>esclamò Cassandra allibita.
<anche a me è parso strano, ma sai, sembrava sincero quando mi parlava, mi guardava negli occhi...mi sorrideva..>Vivian non finì la frase, ora la sua fantasia galoppava, si vedeva sola con Draco in quel corridoio del secondo piano, mano nella mano, si sentì sciocca nel pensare che forse il ragazzo fosse innamorato di lei.
Vivian si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri, la fame era troppa..
<..ora che hai finito di farmi il terzo grado.. ti spiacerebbe lasciare che mi prepari per la colazione?sai ..avrei una certa fame!>disse Vivian sempre più affamata, la sera precedente non aveva toccato cibo a causa della sua "avventura".
<si.. preparati..è tardi..ti ho aspettata apposta..>rispose Cassandra con tono tranquillo.

Camminando verso la Sala Grande Vivian notò strani movimenti, aveva intravisto Daniel Morgan, il ragazzo che aveva tentato di invitarla al ballo, nonchè colui nel quale Severus si era trasformato tramite Pozione Polisucco per poter ballare con lei senza suscitare commenti.
Daniel sembrava seguirla, con lui c’era un altro ragazzo, con gli occhiali, dall'aspetto elegante e disinvolto, capelli neri e ribelli, occhi scuri ed un espressione spavalda sul viso, sembrava stessero tramando qualcosa, poi sbarrarono la strada a Vivian e Cassandra.
<ehi!ciao Vivian!come va?>esclamò Daniel col suo solito ghigno mentre si passava una mano tra i capelli per scompigliarli.
<si..bene..Morgan..>rispose la ragazza senza troppo entusiasmo, non le era mai piaciuto l'atteggiamento di quel ragazzo, troppo pieno di se , si vantava spesso di aver avuto varie richieste da squadre di Quidditch importanti come Cercatore, sembrava solo un pallone gonfiato.
<vivian..puoi chiamarmi Daniel sai?..volevo presentarti il mio amico..lui è James Rosier, frequenta il settimo anno con me, è di Serpeverde..>Morgan stava per partire con il racconto di vita morte e miracoli di quel ragazzo quando Vivian lo fermò.
<senti..Daniel..credo che lui..sia perfettamente in grado di presentarsi!>
<oh..sicuro..beh..James..lei è Vivian!>esibì Daniel.
<molto piacere James..>sorrise Vivian stringendo la mano al ragazzo, ora che lo vedeva da vicino era slanciato, alto sul metro e ottanta, con un fisico non indifferente, e occhi di un intenso castano scuro che brillavano attraverso gli occhiali, per non parlare dei capelli, neri e ribelli, la ragazza non potè negare che quel James avesse davvero un motivo per vantarsi, seppur non lo facesse..
<il piacere è mio!Vivian..>disse lui parlando per la prima volta, la sua voce era melodica.
<beh.. così.. sei del settimo anno eh?>chiese Vivian continuando ad osservarlo.
<si.. e tu devi essere del quarto giusto?sai.. sei davvero una bella ragazza..>James sorrise con quella sua aria spavalda, e Vivian non potè fare a meno di ricordare una memoria che non le apparteneva, il Pensatoio , i ricordi di Severus..
Quel James Rosier le ricordava tanto il giovane James Potter che aveva visto nei ricordi, la stessa espressione spavalda, il modo di parlare, era davvero una strana coincidenza che portasse anche il suo stesso nome..
<ehm..si ..anche tu.. sei carino..>disse Vivian arrossendo per il complimento del ragazzo, era raro che un suo compagno le facesse dei complimenti.
<ti ringrazio..>James si tirò indietro i capelli in un gesto elegante.
<toglimi una curiosità..Vivian>continuò James.
<si?dimmi..>Vivian era in ascolto, anche se forse sapeva quello che il ragazzo stava per chiederle.
<come mai.. hai cambiato il colore dei tuoi capelli e dei tuoi occhi?>chiese osservandola interessato.
<ehm...nulla di ..rilevante.. mi andava di cambiare..>rispose Vivian che aveva indovinato.
<capisco..beh..sei carina in tutti i modi ovviamente!>rispose lui sorridendo disinvolto.
<beh..ora..dovremmo andare a colazione.. ho una fame!>disse Vivian che si sentiva in imbarazzo.

Poi si congedarono, Vivian si chiese come mai Daniel le avesse presentato quel ragazzo, intanto giunsero nella Sala Grande e presero posto, non vi era anima viva.
Le due consumarono un'abbondante colazione, per poi dirigersi nel Parco del castello, dove avrebbero passato un pò di tempo insieme.
Il sole baciava i loro visi carezzandoli dolcemente col tepore dei suoi timidi raggi invernali, era piacevole starsene li in mezzo alla natura senza doversi preoccupare dei compiti per le vacanze, dato che li avevano già finiti da un bel pezzo.
Mentre Vivian e Cassandra si avvicinavano al loro albero preferito in riva al lago, ovvero quello dove Cassandra le aveva salvato la vita, Vivian notò qualcosa che la fece sobbalzare, Severus era li, stava passeggiando sull'altra riva con aria distratta.
Vivian si arrestò a metà strada stringendo forte il braccio di Cassandra con la mano, mentre lo guardava con gli occhi sgranati, si poteva leggere il timore sul suo volto.
<vivian che diavolo..?>Cassandra si girò ed evidentemente si rese conto della situazione, si riprese il braccio dalla stretta ed aggiunse.
<vivian..è la tua occasione..vai li è chiedigli scusa!avanti!..>la ragazza la strattonò, ma lei non si mosse, la sera prima era stata traumatizzante, e dubitava che Severus l'avrebbe ascoltata oltre.
<no.. n-noi restiamo qui...>disse Vivian che ora stava assumendo un colorito molto simile alla cenere, non voleva avvicinarsi a lui.
<va bene.. se lo dici tu..>rispose Cassandra che non sembrava capire il comportamento di Vivian.

Sedettero all'ombra dell'albero, intanto Severus sembrava aver notato che Vivian era li, ma evitava accuratamente di degnarla del minimo interesse.
<vivian.. perchè fai così?>chiese Cassandra alquanto perplessa.
<.. perchè è inutile.. non mi perdonerà più.. lo so>rispose Vivian con tono depresso.
<ma chi te lo dice!avanti va da lui!>insistette Cassandra.
<ho detto di no!non voglio!>nel rispondere Vivian alzò la voce senza rendersene conto, alzò lo sguardo verso Severus sperando che lui non l'avesse notata, ma per un' istante il loro sguardi si incontrarono, poi entrambi voltarono freneticamente il capo dall'altro lato distogliendo lo sguardo l'uno dall'altra, lo stomaco di Vivian fece un balzo.
<e va bene!sta calma Vivian!non insisterò..>rispose Cassandra abbassando lo sguardo.

<vivian!Cassandra cara!>dietro di loro echeggiò la voce di Draco ,le due si voltarono, Cassandra si limito a ricambiare con un distratto "ciao", ma Vivian saltò in piedi e gli corse incontro, lo abbracciò in modo da poter vedere Severus da sopra la sua spalla.
<draco!Sono felice di vederti!>esclamò la ragazza sorridente mentre osservava Severus, che ancora una volta l'aveva guardata per poi distogliere subito lo sguardo.
<ehm..ciao Vivian...come va?>disse Draco che stava per metterle una mano tra i capelli affettuosamente quando si ricordò che Cassandra era li e forse non gli sembrò il caso.
Vivian lo lasciò finalmente andare dall'abbraccio stritolante e lo osservò, aveva assunto un colorito rosato, forse a causa della stretta dell'abbraccio.
<si va tutto bene!dai vieni qui!stai un pò con noi!>rispose Vivian curandosi di mantenere un tono più alto possibile.
Draco si unì a loro sotto l'albero, chiacchierarono per molto tempo, Cassandra osservava il cugino sempre più perplessa, nemmeno lei poteva pensare che lui avesse trattato male Vivian per anni ed ora le faceva complimenti, e la abbracciava spesso, la guardava negli occhi..
Era quasi ora di pranzo, Vivian osservò Severus che si allontanava a passo svelto verso il castello.
<vivian.. va tutto bene?>chiese Draco perplesso.
<si.. certo ..tutto bene..>rispose Vivian distogliendo lo sguardo.
<..ragazzi.. è ora di pranzo!che ne dite di andare?ho una fame da lupi!>disse Cassandra rompendo il silenzio.
Vivian e Draco risposero all'unisono, anche loro erano affamati, si diressero verso la Sala Grande, sedettero al tavolo di Serpeverde, tutti vicini, Vivian aveva Cassandra alla sua destra, mentre Draco si era sistemato alla sua sinistra, con quella sottospecie di carlino antropomorfo di Pansy Parkinson al suo fianco.
Purtroppo a le toccò avere di fronte Goyle, era terribile osservare la sua espressione ottusa mentre divorava tutto ciò che appariva davanti a lui, le ragazza chiacchierò allegramente con i suoi amici, poi alla fine del pranzo Draco dovette salutarla perchè aveva da fare, si allontanò con Pansy Parkinson al seguito ed i suoi scagnozzi.
<secondo me gli piaci..>disse Cassandra all'improvviso mentre le due si dirigevano in Biblioteca per leggere qualcosa di rilassante nel pomeriggio.
<cosa?.. Draco?scherzi?lui sta con la Parkinson!>esclamò Vivian prima di entrare in Biblioteca.
<non è vero!non sta con lei!è orribile!mio cugino non ha gusti così terribili!>rispose Cassandra in un sussurro.
<senti.. non è possibile.. e poi lui non mi interessa come ragazzo.. mi piace solo averlo per amico!e per lui è lo stesso!>rispose Vivian infuocandosi.
<va bene!chiuso il discorso...>concluse Cassandra arrendendosi.

Vivian optò per una lettura classica, raggiunse il reparto di Narrativa Magica che si trovava di fianco al reparto riguardante Infusi e Pozioni, svoltò a destra per cercare un libro adatto quando si arrestò a metà strada di nuovo, le cadde la borsa di mano, Severus era nel Reparto Infusi e Pozioni, la cosa le sembrò un paradosso, il giorno precedente lo aveva cercato e non lo trovava da nessuna parte, mentre quel girono lo aveva visto già due volte nello stesso posto in cui si trovava lei, si chiese se Piton lo stesse facendo apposta, poi raccolse rapidamente la borsa, Severus si era girato verso di lei e la stava osservando con un ghigno soddisfatto, la ragazza scappò senza degnarlo di uno sguardo.
<vivian?che ti prende!>esclamò Cassandra che era immersa nella lettura di un grosso volume rilegato in pelle verde.
<n-nulla.. l-lui...è anche qui!>sussurrò Vivian guardandosi introno ansiosa, mentre si sedeva al fianco di Cassandra ed apriva il libro, voleva leggere, ma non ci riuscì, osservava le pagine senza capire, mentre alzava lo sguardo dietro il suo libro e si guardava intorno.
Cassandra sbuffò e tornò a leggere quasi spazientita.
Vivian fu quasi certa che Severus stesse facendo tutto di proposito, si era accomodato ad un tavolo in modo da esserle di fronte, aveva posato una pila di grossi e polverosi volumi alla propria destra e alla propria sinistra, forse in modo da poterla vedere attraverso quella bizzarra fortezza di libri, e cominciò a sfogliare il primo.
Ne era certa, incontrò il suo sguardo, uno sguardo di sfida..
La colse, era una sfida silenziosa a suon di sguardi, e non aveva intenzione di perderla.
La situazione si volse in favore di Vivian..
<ehi Vivian!>James Rosier si era avvicinato al tavolo dove lei stava leggendo e l'aveva salutata.
<james!>esclamò Vivian alzando la voce perché Severus la sentisse.
<che bello!sei anche tu qui!sono felice!>esclamò poi alzandosi e gettandogli le braccia al collo.
Al tavolo di fronte a lei Severus scaraventò il libro che teneva in mano sul tavolo, distogliendo bruscamente lo sguardo da Vivian.
Cassandra sembrò accorgersi di ciò che Vivian stava facendo.
<james perché non ti accomodi anche tu?>chiese Cassandra.
<oh.. ne sarei felice..>il ragazzo si staccò dall'abbraccio di Vivian rosso in volto e sedette al posto di fronte Cassandra, Vivian riprese il suo posto.
<allora James?abbiamo parlato così poco stamattina.. mi piacerebbe conoscerti meglio..>disse Vivian.
"SBAM!" un altro libro fu sbattuto sul tavolo da Severus.
<beh.. io..>James si girò verso Piton con sguardo inquieto, era evidentemente in imbarazzo.
<oh non importa Vivian!faremo conoscenza un altro giorno!ora.. ehm..dobbiamo finire il.. tema di Trasfigurazione per le vacanze!>disse Cassandra precipitosamente, poi afferrò Vivian per la manica e la trascinò fuori, Madama Pince si stava avvicinando perché aveva sentito rumori sospetti.
<ciao James!>urlò Vivian con tono svampito, lasciando il ragazzo solo con Piton che lo osservava furtivamente con espressione furiosa.

<cosa diavolo ti prende!>sbraitò Cassandra irritata.
<nulla.. cosa dovrebbe prendermi?>rispose Vivian con tono vago mentre Cassandra la trascinava nel bagno femminile per parlare indisturbate.
<non fare la finta con me sai!ho visto quello che stai facendo!stai facendo di tutto per farlo ingelosire!per farlo infuriare ancora di più!>esclamò Cassandra.
<non è vero!> ribatté Vivian offesa.
<invece si!non mentire!>continuò Cassandra.
<oh e va bene.. non so cosa mi prende!>disse Vivian arresa.
<non fare così .. perderai ogni occasione per farti perdonare!>la rimproverò Cassandra.
<forse hai ragione.. grazie Cassy..se non ci fossi tu.. non saprei cosa fare..>disse Vivian. In effetti era davvero una cosa stupida da fare, non si era comportata affatto bene..

Le ragazze passarono il resto del pomeriggio nella Sala Comune, dove fecero molte partite a Scacchi dei Maghi e Sparaschiocco, parlarono per molto tempo, era quasi ora di cena quando Vivian sobbalzò improvvisamente saltando in piedi dalla poltrona di fronte al camino.
<santissimo Snaso!la punizione!devo affrettarmi!mancano solo cinque minuti!!>senza aggiungere altro salutò Cassandra e si precipitò verso l'ufficio di Piton, era in anticipo di ben tre minuti, prima di bussare alla porta indugiò un attimo e si tolse il braccialetto del giuramento facendolo scivolare nella tasca del mantello, non voleva che lui lo vedesse, poi bussò e attese nervosamente che Severus rispondesse.

La porta si aprì e lui comparve sulla soglia con aria minacciosa, il suo ufficio era in penombra.
<morris!era ora che ti degnassi di presentarti!sei in ritardo!>sbraitò lui seccato.
<ma.. s-signore io..veramente sono in anticipo di due minuti..>rispose Vivian guardandosi le scarpe senza alcun tono di obbiezione.
<non per il mio orologio ragazza!ebbene.. la tua punizione si protrarrà per una settimana.. che ti piaccia o no!>sul volto di Piton vi era un ghigno soddisfatto.
<si.. signore...>annuì Vivian funerea.
<chissà ..forse capirai meglio come ci si comporta alla fine di questa lunga settimana!>sbraitò sempre più soddisfatto, poi la afferrò per la manica e la tirò all'interno dell'ufficio sbattendo la porta.
Vivian non obbiettò, lo aveva già fatto arrabbiare a sufficienza.
<bene.. come primo giorno di punizione... esigo che tu pulisca quel calderone incrostato, è di Paciock, che ancora una volta è stato capace di trasformare una Pozione per il Mal di Testa in un Fluido Irritante..>disse Severus con voce gelida e distaccata.
Vivian annuì tenendo lo sguardo basso e tirò fuori la bacchetta dal mantello, stava per avvicinarsi al calderone di fronte alla scrivania quando la bacchetta le volò via dalla mano posizionandosi sulla scrivania, Severus l’aveva appellata.
<morris!non crederai che ti lascerò usare la magia?che punizione sarebbe!usa questo, basta e avanza!>ora il suo tono era maleficamente deliziato, le lanciò uno straccio sudicio.
<s-si.. signore>rispose Vivian senza obbiettare, prese a pulire il calderone a mani nude , quel fluido era qualcosa di terribile, le sue mani erano sempre più rosse, si chiese quanto sarebbe durata quella tortura.
Le lacrimavano gli occhi dal dolore, e le sue mani cominciavano a coprirsi di piccoli tagli pulsanti, era una strazio.
<m-mi.. scusi.. signore.. potrei.. indossare dei guanti?>chiese Vivian con voce flebile.
<neanche per sogno!le tua mani sono in perfetto stato..>rispose Severus osservandola con un sopracciglio inarcato.
La ragazza soffriva molto, specialmente pensando a quanto erano stati bene insieme e a come era finita tra loro, era terribile, forse non avrebbero mai più fatto pace stavolta.
Erano le dieci di sera, e la ragazza stava ancora strofinando il calderone con mani tremanti, avevano cominciato a sanguinare, aveva quasi finito, intanto Severus sfogliava un libro alla scrivania con noncuranza.
<s-signore.. ho finito..>disse Vivian rimettendosi in piedi a fatica per il dolore alle ginocchia, era stata in ginocchio tutto il tempo, ansimò massaggiandosi le gambe che erano oramai indolenzite.
<bene..ora va via!sparisci dalla mia vista e non farti trovare fuori dal letto oltre l'orario consentito!vedi di essere puntuale domani sera!>sbraitò Severus senza alzare gli occhi dal libro che stava leggendo.
<si...sarò puntuale.. arrivederci..>disse Vivian con voce flebile mentre apriva la porta per andare via, Severus non la degno di alcuna attenzione, lei fuggì in lacrime nella Sala Comune che trovò vuota, corse verso il dormitorio femminile dove le sue coetanee stavano dormendo, sul suo letto vi era un fagotto pieno di panini al prosciutto arrosto con un biglietto.

Non sapevo quando saresti tornata e ti ho portato questi..
Cassandra

Erano le undici, Vivian divorò i panini e si mise a letto con le mani ancora doloranti, non ebbe il tempo di pensare, o di fare qualunque altra cosa, si addormentò con il volto ancora bagnato dalle lacrime.

Quella fu la settimana più terribile che lei avesse mai vissuto, ogni sera Severus inventava punizioni peggiori, dovette ricorrere all'essenza di Purvincolo per riuscire ad attenuare il dolore portatole dalle ferite alle mani, puntualmente ogni sera toglieva il braccialetto per non farlo vedere a lui, non sapeva perché, ma non voleva che lui lo vedesse, le cose non accennavano a migliorare o almeno cambiare, e Severus era sempre più glaciale e distaccato.
Cassandra dal canto suo tentava di consolarla assieme a Draco, ma non accennava a cambiare umore, per di più non salutava più James, e lui non ne sembrava affatto felice.
Il tre di Gennaio era il suo ultimo giorno di punizione, coincideva con la prima lezione di Pozioni, e le vacanze erano davvero finite, fortunatamente sembrava che almeno le lezioni tenessero occupata Vivian , mantenendola lontana dai cattivi pensieri, adorava studiare.

Quella mattina Vivian si svegliò inquieta, aveva fatto uno strano sogno, aveva sognato di andare da Severus per chiedergli scusa e di morire davanti ai suoi occhi nel suo ufficio, sotto il suo sguardo noncurante ed assente, e si era svegliata di soprassalto sudata dopo un lampo di luce verde che era balenato davanti ai suoi occhi.
Sperò con tutto il cuore che non fosse un presagio negativo, solitamente la Cooman non era d’accordo con lei quando diceva che i sogni non centrano nulla con la realtà, scacciò questo pensiero negativo pensando che dopotutto la Cooman non era altro che una impostora, la ragazza si preparò per le lezioni.
<vivian.. ti trovo meglio oggi...sai?>le disse Cassandra gentilmente mentre cacciava a fatica il libro di Pozioni nella borsa, che era stracolma di altri libri.
<davvero?beh...ho deciso che non voglio essere triste, e poi.. ricominciano le lezioni, non vedevo l'ora!>rispose Vivian sorridendo raggiante.
<beh.. oggi abbiamo doppie Pozioni come inizio.. spero solo che.. tu stia bene..>disse Cassandra con un po’ di preoccupazione nella voce.
<avanti!oggi è l’ultimo giorno di punizione!non può andarmi paggio di come è andata questa settimana di punizione!>rispose Vivian, non era intenzionata a rattristarsi oltre, sentiva che quella giornata sarebbe stata bella, e tranquilla.

Così si diressero in Sala Grande circa alle otto per fare colazione.
<ehi!buongiorno Vivian!>mentre camminavano Draco le venne incontro e le stampò un sonoro bacio sulla guancia.
<ciao Draco!>Vivian gli diede un bacio sulla guancia a sua volta, e notò che il ragazzo aveva assunto un colorito rosato, e sorrideva imbarazzato.

Draco si unì a loro per la colazione, stranamente quella mattina non sembrava avere molta fame, cosa che non si poteva dire affatto per Vivian, che si servì una generosa quantità di bacon e uova, e fece una vera e propria scorpacciata di toast imburrati.
<ehi Vivian vacci piano!>esclamò Cassandra che la stava osservano mentre divorava un toast con un espressione quasi degna di Goyle.
<.. mmpfh?scusate!ho una fame!>rispose Vivian arrossendo imbarazzata.
<avevo notato!>aggiunse Draco ridendo.
La mattinata sembrava presentarsi bene , alzando gli occhi al soffitto della Sala Grande vide che quel giorno era soleggiato, vi era solo qualche pigra nuvoletta..

Era ora, la lezione di Pozioni sarebbe iniziata a momenti, quel giorno i Serpeverde avrebbero fatto lezione con Piton da soli, allora si affrettarono verso i Sotterranei con le borse in spalla, scesero la tortuosa scala a chiocciola e raggiunsero l’aula, era come al solito gelida, ed ovunque vi era un gocciolio d’acqua, solito dei Sotterranei.
Vivian sedette al primo banco, come era solita fare, al suo fianco destro sedette Cassandra, mentre Draco per la prima volta sedette anche lui al primo banco, alla sua sinistra.
Un lieve brusio ed un rumore di sedie spostate echeggiò lungo la gelida aula, per poi interrompersi lasciando l’aula al solito gocciolio..
<silenzio..>Piton era sulla soglia dell’aula e osservava gli alunni con la sua solita espressione indecifrabile.
Vivian si fece coraggio, sentiva che quella lezione sarebbe andata bene, prese subito una pergamena ,e piuma ed inchiostro per annotare eventuali spiegazioni.
<..oggi è la prima lezione dopo le vacanze di Natale, come tale mi aspetto che abbiate studiato.. o almeno qualcuno di voi non sia rimasto un completo idiota.. >il suo sguardo gelido indugiò malignamente su Vivian, che si sentì sprofondare, ma si fece coraggio, dopotutto non aveva detto esplicitamente che lei era un'idiota.
Severus fece due passi e sedette alla cattedra in modo da avere tutti gli sguardi a se.
<dunque oggi vi metterò alla prova, per vedere se avete studiato e se avete svolto i compiti richiesti..>continuò mantenendo lo stesso tono.
Vivian trasse un sospiro di sollievo osservando Cassandra con un sorriso, le due amiche avevano finito tutti i compiti già prima del dovuto, non vi era alcun problema per loro.
<vorrei che tutti voi..>alla parola "tutti" lo sguardo di Piton ricadde nuovamente su Vivian con una specie di ghigno beffardo.
<..portiate qui alla cattedra l'antidoto che vi era stato chiesto di preparare, con il vostro nome scritto sopra, non ammetto scuse di nessun genere!vedi avvelenamento…>di nuovo lo sguardo a Vivian, che stavolta sentì come una pugnalata gelida al petto, era davvero un colpo basso.
<tentato suicidio..>lui continuò, con lo stesso tono, gelido e melodico, senza distogliere lo sguardo da Vivian che ora voleva sotterrarsi per non riemergere più, desiderava tanto sparire, sperò che nessuno se ne accorgesse.
<oppure essere un insopportabile ragazzina viziata ed incosciente...>ora Severus stava proprio sorridendo crudele, sembrava deliziato da se stesso, al che Vivian stava per esplodere, ora era chiaro che Piton stesse parlando proprio di lei!
Con mani tremanti la ragazza si costrinse a calmarsi ed a rimanere seduta, intanto i suoi compagni si incolonnarono ordinatamente davanti alla cattedra e cominciarono a consegnare i propri antidoti, dando un occhiata veloce Vivian vide che in pratica gli unici ad esserci riusciti alla perfezione oltre a lei erano solamente Draco e Cassandra, con un sorriso estrasse la sua piccola bottiglietta contenente un liquido color uva-spina e vi scarabocchiò il suo nome con calligrafia minuta e quasi illeggibile, poi si alzò in piedi e si mise in fila ,subito dopo Goyle il cui antidoto era color fango di palude.
In poco tempo la fila si accorciò ed arrivo il suo turno, allora senza guardare Piton poggiò l’antidoto sulla cattedra accanto a quello di Goyle, non mosse nemmeno un passo ed un rumore di vetro infranto echeggiò alle sue spalle, la ragazza si voltò di scatto per vedere la sua bottiglietta in mille pezzi sul pavimento.
Una rabbia irrefrenabile prese a torcersi nel suo stomaco, come se un mostro vi fosse al suo interno, ne era sicura, Severus l'aveva fatta cadere di proposito per farle un dispetto!
Nonostante ciò la ragazza mantenne ancora la calma, estrasse la bacchetta quando Piton estrasse più rapidamente la sua e mormorò <evanesco!> e la pozione sparì lasciando il vetro infranto asciutto sul pavimento, poi con un altro colpo di bacchetta sparì anch'esso.
<peccato.. doveva essere l'antidoto migliore della classe..>disse Piton con tono vago ma allo stesso tempo soddisfatto.
<..non prendertela, la prossima volta andrà bene.. e poi, dato che ho visto che sei stata brava.. beh.. ti darò una "D" per il lavoro svolto..>la voce gelida era ora piena do trionfo.
<m-ma.. potevo riparare tutto tranquillamente!>la voce di Vivian si incrinò risultando un tremula, stava davvero perdendo la pazienza, non avrebbe resistito per molto.
<scherzi?non avete ancora imparato a padroneggiare un incantesimo simile!riparare le cose non è uno scherzo!come non lo è prendere veleni e comportarsi male!>Severus sembrava ancora più trionfante.
Vivian si trattenne, strinse i pugni fino a che le unghie non le entrarono nelle palme delle mani, che lo sapeva, stavano ora sanguinando, poi a testa bassa con un passo quasi funereo tornò al suo banco dove sedette tentando di apparire più tranquilla possibile, non voleva dare quella soddisfazione a Piton!
<ora.. osservate questa piccola ampolla..>Piton estrasse dalla tasca interna della sua giacca una piccolissima ampolla di cristallo che conteneva un liquido color blu oltremare, l'attenzione della classe era tutta a quel minuscolo oggetto.
<contiene…chi sa dirmi cos'è?>la mano di Vivian e quella di Cassandra scattarono contemporaneamente, mentre lo sguardo di Piton perlustrava l’aula.
<vediamo.. si Lestrange?>Piton diede la parola a Cassandra.
Vivian pazientò, non poteva essere sempre lei la prima a parlare.
<contiene la Pozione Sonnolenta, un concentrato usato molto comunemente come sonnifero, dagli effetti duraturi seppur assunto in piccolissime dosi, si parla di circa sei giorni di sonno, effetti prevenibili solo assumendo l'Anti-Sonnolento, ovvero l'antidoto che ci è stato chiesto di preparare per le vacanze..>la spiegazione di Cassandra era impeccabile.
<complimenti Lestrange , descrizione concisa , per questo Serpeverde guadagna.. dieci punti..>disse Piton, poi continuò.
<bene.. da come credo abbiate capito, somministrerò questa pozione ad uno di voi, e proveremo se il suo antidoto è efficace..>di nuovo il suo sguardo indugiò malignamente su Vivian, mentre faceva dondolare leggermente l’ampolla tra le sue dita.
<bene.. Morris... sarai tu la "vittima"..>i suoi occhi scintillarono malvagiamente.
<mi scusi.. ma il mio antidoto.. è andato perso.. ricorda?>disse Vivian con una vena di sarcasmo non voluta nella voce.
<..non importa sa?proveremo l'antidoto del signor Goyle su di lei..>rispose lui prontamente, ma cosa aveva in mente?si vedeva da lontano un miglio che l’antidoto non sarebbe stato affatto efficace. Vivian annuì, non aveva altra scelta.
<poi chissà.. se non dovesse funzionare... a volte.. sarebbe meglio se i bambini dormissero un pò di più.. almeno ciò li aiuterebbe a pensare prima di commettere errori irreversibili..>il tono di Piton era glaciale e più basso, ma Vivian lo udì ugualmente, si potava cogliere una vena di spirito in ciò che aveva detto, era proprio un insulto, le stava rinfacciando apertamente quello che aveva fatto, seppur avesse usato termini davanti alla classe che non lo lasciavano intendere.
La rabbia aumentava, premeva incessantemente il ventre di Vivian ,quasi chiedendo di uscire, di potersi sfogare liberamente, e di ridurre Piton in tanti brandelli a mala pena riconoscibili...
Poi non vi fu nulla da fare, Vivian si alzò in piedi facendo sbatacchiare la sedia che cadde fragorosamente sul pavimento facendo sobbalzare Cassandra e Draco vicino a lei.
Poi la ragazza sbatté forte i pugni sul tavolo e digrignò i denti adirata, ora tutti la guardavano, i capelli le ricadevano arruffati sulle spalle facendola somigliare ad una pazza furiosa, cosa alla quale lo sguardo non veniva meno, occhi sgranati in un espressione folle, Cassandra la osservava spaventata tentando di tirarla per un braccio per farla tornare in se.
Ma Vivian si scrollò dalla presa di Cassandra come se lei non fosse altro che un insetto fastidioso..
<ora BASTA!NON INTENDO RESTARE ANCORA! NON PER ESSERE OFFESA OLTRE!LEI NON HA IL DIRITTO DI TRATTARMI COSì!>sbraitò Vivian furiosa, poi prese la sua borsa e la mise in spalla scompigliando i capelli ulteriormente, intanto lo sguardo di Piton era sempre più soddisfatto, evidentemente lo aveva fatto apposta.
Vivian aprì la porta dell'aula senza più pensare a nulla..
<sa COSA LE DICO?VADA AL DIAVOLO!!!> poi la richiuse violentemente dietro di se provocando quasi una vibrazione all’interno della spessa parete.

<tre punti in meno a Serpeverde!e.. che nessuno si muova!altrimenti sarò costretto a toglierne altri!>esplose Piton adirato, rivolgendo lo sguardo a Cassandra e Draco che erano scattati subito in piedi appena lei aveva chiuso la porta, in un primo momento i due tornarono a sedere ai loro posti, non volevano certo rischiare che altri punti venissero sottratti alla loro Casa..
.
"E così sarei una bambina eh?errori irreversibili?!gli faccio vedere io chi è una bambina!maledetto idiota!" pensò Vivian mentre a passo svelto si avvicinava all'ufficio di Severus e spalancava la porta precipitandosi all'interno.
Poi si lanciò alla ricerca di qualcosa tra le varie ampolle e barattoli sulle scaffalature, cercò rapidamente, scaraventando alla rinfusa ciò che ingombrava la sua visuale sulla scrivania.
Lo trovò, era nascosto dietro un grosso barattolo contenente un cervello di un bradipo particolarmente viscido, era una bottiglietta contenente circa mezzo bicchiere di pozione Invecchiante, senza indugi fece saltare il tappo di sughero e bevve tutto il contenuto..
L'effetto fu più che immediato, la ragazza sentì il suo stomaco contorcersi e si sentì come se qualcosa la stesse tirando per farla diventare più alta, guardò le sue mani ferite poco prima dalle unghie che si stavano ingrandendo, stava diventando la mano di una donna, poi tutto tornò tranquillo, uguale al momento prima di ingerire quella sostanza dal sapore amaro.
Sentiva che i vestiti le stavano un po’ stretti, anche se non doveva essere cresciuta molto in altezza.

Vivian si guardò all’interno di una buia e polverosa vetrinetta,. Dietro quel vetro il riflesso di una bellissima donna sui venticinque anni con lunghi capelli rossi le restituì lo sguardo, la pozione aveva funzionato, le aveva dato almeno dieci anni in più , ed ora era proprio uguale a Lily Evans da adulta, come l'aveva vista su dei vecchi giornali che aveva trovato in Biblioteca in un grosso archivio, giornali risalenti alla sua data di morte per mano di Voldemort.
Inizialmente era felice del cambiamento, era diventata una donna.. ma in pochi istanti fu invasa da una tristezza mai provata, non poteva sopportare ciò che era accaduto, voleva solo andarsene, sparire, ma doveva farlo soffrire!non gliel'avrebbe data vinta.. la lucidità sembrò averla abbandonata inesorabilmente..
Riprese dunque a frugare in ogni angolo utile in cerca di un veleno, che trovò subito..
<eccoti!Ambrafatale..questa si che fa al caso mio..>disse Vivian prendendo tra le mani un ampolla minuscola e osservandola controluce, era di quel piacevole color miele, era pochissima, assumendo quella quantità sarebbe morta circa in mezz’ora, era proprio ciò che voleva, erano solamente alcune gocce..
Non si fermò a pensare, la aprì e bevve quelle poche gocce, che appena toccarono la sua lingua bruciarono terribilmente, ma le mandò giù ugualmente, i soliti sintomi si fecero sentire, ma molto meno forti, doveva essere a causa della piccolissima quantità.

<vivian!>Cassandra e Draco apparvero sulla soglia dell’ufficio, evidentemente vedendo la porta aperta avevano pensato che lei si trovasse li, ma per un istante si fermarono impietriti, Vivian era appena caduta al suolo e si stava contorcendo dal dolore, era terribile come una piccola quantità dei quella roba potesse far soffrire una persona, le stava causando una morte lenta e dolorosa..
Poi Cassandra realizzò vedendo la fiala di Pozione Invecchiante sul pavimento..
<vivian!>intanto Draco sembrava estremamente confuso, come poteva quella donna essere Vivian?
<c-Cassandra...>con suo stupore Vivian si accorse che non aveva ancora perso l'uso della voce, seppur la gola le facesse male ad ogni singola sillaba.
<p -perché hai preso la Pozione Invecchiante?e come mai stai male!!!>Cassandra aveva le lacrime agli occhi, era preoccupata..
<n-non.. sono.. a-affari tuoi!>Vivian trovò il coraggio di sbraitare contro Cassandra.
<non essere sciocca!cosa diavolo ti succede!che hai!>Vivian si stava reggendo lo stomaco che le bruciava come se al suo interno vi fossero fiamme pure, ma per un attimo allentò la presa e la fiala vuota dell'Ambrafatale scivolò tintinnando sul pavimento, al che Cassandra la raccolse e la annusò.
Intanto Draco era ancora sulla soglia, pallido in volto e confuso più di prima..
<v-Vivian…la Pozione Invecchiante? m- ma cosa.. diavolo..>mormorò il ragazzo tra se.
<oh NO!COME HAI POTUTO!STUPIDA!>sbraitò Cassandra mentre con le lacrime in volto la scuoteva reggendola per il bavero della divisa.
<s-Smettila..Cassandra..oramai.. non c'è nulla da fare.. t-tra mezz'ora..s-sarò morta.. meglio c-cosi..>rispose Vivian sforzando sempre la voce sempre più.
<nooo!Draco!ti prego!resta qui con lei!vado a chiamare Piton!solo lui può salvarla!>urlò Cassandra in preda al panico mentre correva verso la porta e si precipitava all'esterno.
Draco si fece coraggio e si avvicinò, si inginocchio al fianco i Vivian e le sorresse la testa poggiandola sulle proprie ginocchia, mentre le carezzava i capelli, non sembrava consapevole di ciò che stava accadendo, ora il suo viso aveva assunto una sfumatura molto simile al grigio, sembrava stesse per svenire, era rimasto scioccato dall'accaduto.
<vivian.. perché ..hai fatto.. tutto questo?>chiese il ragazzo con voce tremula mentre grosse lacrime sgorgavano dai suoi occhi azzurri.
<i-io.. forse un giorno.. se sopravvivo ..te lo spiegherò..>rispose Vivian sforzandosi.
<ma io non capisco!sei una bellissima ragazza!sei tutto ciò che un ragazzo potrebbe desiderare.. perché lo hai fatto!>insistette lui, Vivian sgranò gli occhi stupita e lo osservo, e poi guardandolo negli occhi capì.. forse provava qualcosa per lei..
<i-io.. Draco..>Vivian non sapeva cosa dire.
<..è difficile da dire.. ma tu..>il ragazzo tentò d asciugarsi le lacrime e tornò a sostenere lo sguardo di Vivian..<tu.. mi piaci..>concluse.
Vivian si sentì tremare, la pozione ora l'aveva portata a sentire improvvisamente freddo, mentre i dolori lungo tutto il corpo si intensificavano, ma capì ugualmente ciò che Draco aveva detto, lui era innamorato!

<la PREGO!SI SBRIGHI!NON C'è TEMPO DA PERDERE!>la voce di Cassandra echeggiò lungo il corridoio, e subito dopo la ragazza apparve trascinando Piton per una manica con forza.
<lestrange!NON COSTRINGERMI A TOGLIERTI ALTRI PUNTI!COME OSI COMPORTARTI COSì CON UN INSEGNANTE!>sbraitò Piton furioso.
<lei non capisce!entri!guardi lei stesso!>Cassandra lo spinse all'interno dell'ufficio.
Severus osservò Vivian, e sembrò sentirsi mancare, sembrava aver visto un fantasma, e non poteva avere tutti i torti, la pozione l'aveva resa identica a Lily adulta..
Al che lui sedette dietro la scrivania con volto ceruleo e continuò ad osservare la ragazza. Piton vide la fiala di Pozione Invecchiante sul pavimento, per poi spostare lo sguardo su quella dell'Ambrafatale che Cassandra aveva fatto cadere un momento prima.
<m-MORRIS?...ma..MORRIS!!!>urlò furibondo e allo stesso tempo preoccupato.
<fuori!andate fuori voi due!penso io a lei!>disse subito dopo facendo cenno a Draco e Cassandra di uscire .
I due si diressero verso l'uscita con sguardo funereo e chiusero la porta alle proprie spalle.

Piton si alzò in piedi avvicinandosi a Vivian, prese dallo scaffale un'altra fiala contenente un liquido di colore nero come il petrolio, poi si rannicchiò in modo da guardare Vivian dritta negli occhi.
La ragazza era pallida , e le sue labbra sbiancavano rapidamente, mentre le palpebre facevano fatica a restare aperte, per di più la sua fronte era imperlata di sudore gelido, e tremava.
<bevi questo.. o morirai..>disse con tono gelido e distaccato mentre tentava di porgerle la fiala.
<no..io non bevo nulla!>stranamente non aveva ancora perso la voce, anche se oramai il mal di gola era giunto a livelli insopportabili e le parole erano strascicate, lo stava guardando con un misto di odio e collera nello sguardo, Piton si alzò in piedi.
<incosciente!perché diavolo l'hai fatto?perché hai preso la Pozione Invecchiante?e perché ti sei avvelenata!>sbraitò Severus.
<..perché almeno se io fossi morta lei avrebbe vissuto la stessa scena un'altra volta!Avrebbe visto morire lei per la seconda volta!Senza poter fare nulla per salvarla!>urlò Vivian che ora stava piangendo, mentre i sensi cominciavano lentamente ad abbandonarla..
Inizialmente Severus indietreggiò di qualche passo sconvolto, con un espressione mista tra rabbia e dispiacere, ma poi si riavvicinò a lei e le porse la mano per aiutarla ad alzarsi, stavolta con sguardo triste.
Vivian indugiò un attimo, poi tese a sua volta la mano e si lasciò aiutare, si reggeva in piedi a fatica mentre lo osservava sempre con odio.
Severus la sorresse con le braccia per non farla cadere di nuovo al suolo.
<vivian..>gli occhi neri si allacciarono a quelli verdi..<bevi..>ora il suo sguardo era supplichevole, mentre le mise la fiala tra le mani e le strinse dolcemente tra le sue..<ti prego..>.
Vivian non riuscì a rifiutare, era vero che stava perdendo i sensi e stava morendo, ma era inconfondibile, lui era terribilmente dispiaciuto e preoccupato per lei, sembrava temesse di vedersela morire davanti agli occhi da un momento all'altro, in pochi secondi stappò quella piccola fiala e mandò giù il contenuto, era amaro ed emanava un odore molto simile a quello delle uova marce, ma la fece subito stare meglio, annullando anche l'effetto della Pozione Invecchiante, poi lo osservò.. non sapeva cosa dire.."avanti!!di grazie!è semplice è solo una parola!"si disse tra se.
"glielo devi!devi ringraziarlo!per l'ennesima volta ti ha salvato la vita!"continuò a pensare, ma aveva indugiato troppo fissando il pavimento.
<fuori!va via Morris!sparisci dalla mia vista!e non provare mai più ad avvelenarti!stupidi adolescenti.. sempre a piagnucolare su quanto ingiusta sia la loro esistenza!>sbraitò lui con espressione improvvisamente collerica.
Vivian, che in quel momento non sapeva più cosa pensare dopo aver sperato in una riappacificazione, girò sui tacchi senza aggiungere altro, e filò via sbattendo la porta.
Era sconvolta, sentiva un cerchio alla testa indescrivibile, la lezione di pozioni era finita oramai, camminò a passo svelto e senza alzare lo sguardo dal pavimento, fino a che non giunse alla rampa di scale che separava i Sotterranei dal Salone d'Ingresso, dove la aspettavano Draco e Cassandra alquanto preoccupati.
<vivian!stai bene!>esclamò Cassandra con voce tremula, e i due si strinsero a lei abbracciandola.
<si sto bene.. lasciatemi stare..>rispose Vivian con tono piatto e privo di emozioni.
<ma..cosa è successo?>chiese Draco che si stava riprendendo.
<lasciatemi in pace!LO ODIO!>Vivian alzò la voce sconvolta, e ancora una volta Draco era perplesso.
<vivian.. non fare così!>disse Cassandra.
<vieni.. andiamo a lezione.. almeno ti distrai..>continuò, con un Draco sempre più perplesso al suo fianco.
<volete spiegarmi cosa succede?>disse Draco mentre si dirigevano verso la Sala Comune per andare a prendere i libri delle lezioni seguenti.
Ne Cassandra ne Vivian risposero,e Cassandra gli rivolse uno sguardo furtivo che lo invitava a stare zitto.
Le lezioni dopo non furono molto utili per farla stare meglio, avevano Cura delle Creature Magiche con Grifondoro e stranamente Draco non accennò affatto a prenderli in giro, inoltre gli Schiopodi Sparacoda erano cresciuti ad un livello insopportabile ed erano disgustosi.
Numerosi furono i tentativi di Cassandra e Draco anche durante la lezione di Erbologia di tirarle su il morale, ma non vi fu nulla da fare.

<su.. mangia qualcosa..>le disse Cassandra quando furono a tavola per il pranzo, Vivian non si era resa proprio conto che le ore fossero passate così in fretta, e Cassandra era quasi esasperata dalla sua totale apatia per tutto.
<per- l’ultima -volta -non -ho -fame!>scandì Vivian osservando il tavolo dei professori con sguardo vuoto.
<..non fare così!stai su!..noi ti vogliamo bene!>disse Draco mentre la abbracciava, Pansy Parkinson gettò un occhiata furiosa alla ragazza.
<lasciami STARE!MI HAI ROTTO DRACO!>sbraitò Vivian fuori controllo.
<bene!>Draco si alzò in piedi facendo sbatacchiare rumorosamente la panca dove era seduto..<va al diavolo Vivian!>il ragazzo corse via dalla Sala Grande furioso, al che Cassandra si alzò in piedi.
<vivian sei una stupida!>e scappò via seguendo il cugino.
Ora era rimasta sola, voleva piangere, ma non ne aveva la forza.. non voleva che tutta la scuola la vedesse..

Dato che non aveva alcuna fame, Vivian decise che avrebbe passato del tempo all'aperto, sotto il solito albero, cominciò a camminare con sguardo triste, dopo aver rivolto un altra occhiata al tavolo degli insegnati e aver constatato che Severus non c’era, tutti la osservavano per quello scatto d'ira, ma non le importava.
In pochi minuti raggiunse il suo albero e sedette all'ombra persa nei suoi pensieri.. perché lui l'aveva supplicata così dolcemente, per poi cacciarla in malo modo?
Forse aveva fatto scattare un meccanismo inarrestabile, era l'inizio di una serie di avvenimenti che l'avrebbero portata alla rovina, tutto sarebbe finito.
Mentre era assorta nei suoi pensieri e la testa le pulsava dal dolore non si rese conto, cadde in un sonno profondo, era davvero stanca.
<vivian!>la ragazza si svegliò improvvisamente sentendo urlare il proprio nome, e si ritrovò a vivere una scena alquanto familiare, Cassandra che la osservava preoccupata.
<oh..sei tu..>rispose la ragazza con voce assonnata mentre sbadigliava prima di ricordare il motivo per il quale si era addormentata.

Poi ricordò e il petto cominciò a dolere, aveva combinato solo disastri dal momento in cui si era svegliata, pensò che forse sarebbe stato meglio per lei che non si fosse alzata quella mattina.
<..erano ore che non ti vedevo!hai saltato le lezioni pomeridiane!tra poco ci sarà il tè serale..>rispose Cassandra preoccupata, Vivian aveva dormito quasi cinque ore sotto l'albero, il sole stava calando.
<ho dormito così tanto?>disse Vivian sbalordita mentre osservava il suo orologio, erano le quattro.
<si..come stai?ci siamo preoccupati molto per te!>le disse Cassandra.
Vivian non riuscì a resistere, le gettò le braccia al collo e la strinse forte cominciando a singhiozzare.
<c-Cassandra!c-cosa mi succede?non riesco a capire!tutto ciò che tocco si distrugge!e faccio solo stupidaggini!>disse la ragazza mentre piangeva.
<vivian.. io.. non lo so.. ma vedrai che passerà!ti prego.. calmati..prima o poi tutto si sistema..non eri tu quella che mi diceva di essere sempre ottimista?..su..possiamo farcela..insieme!>rispose Cassandra che stava per piangere anche lei.
<cassandra.. sei una vera amica.. mi spiace..di aver trattato Draco a quel modo!ma ultimamente ho una rabbia inspiegabile dentro..>disse Vivian mentre alzava lo sguardo verso Cassandra allentando la stretta dell'abbraccio.
<tranquilla.. tutto si sistemerà!>rispose Cassandra mentre prendeva un fazzoletto dalla tasca interna del mantello e le asciugava le lacrime.
<g-grazie.. significa molto per me..>Vivian prese i fazzoletto e finì di asciugarsi il volto.

E così tra le due amiche pace era fatta, era tornato tutto come prima, si diressero nella Sala Comune dove consumarono un ottimo tè aromatico bollente con deliziosi biscotti al burro, e chiacchierarono allegramente, Vivian ebbe l'occasione di scusarsi con Draco, che stranamente fu pronto a perdonarla ancor prima che lei chiedesse scusa e la abbracciò quasi in lacrime.
Mancava poco alle otto, i tre si stavano per prepararsi per la cena, quando Vivian scattò in piedi dalla poltrona con sguardo preoccupato ed esclamò:
<oh no!la punizione!oggi è l'ultimo giorno!non voglio che mi metta in punizione per un altra settimana!>ebbe a malapena il tempo di salutare i suoi amici e poi scappò via verso l'ufficio di Piton, stavolta non indugiò, spalancò la porta e si precipitò all’interno.
<signore.. sono qui per la punizione..>disse.
<era ora Morris!mi sembrava di essere stato chiaro!>Piton chiuse il libro che stava leggendo con un colpo secco e controllò il suo orologio <non deve tardare!e deve bussare quando entra nell'ufficio di un insegnate!>Vivian guardò il suo orologio, mancavano addirittura venti minuti alle otto!
<ma era alle otto! mancano 20 minuti!>obbiettò la ragazza con voce lamentosa.
<sta zitta!decido io quando è tardi!tuttavia voglio essere clemente.. non ti punirò oltre.. anche perché sono stufo di perdere il mio tempo con una ragazzina che a quanto pare è talmente testarda da non capire nemmeno dopo sei giorni di punizione come ci si deve comportare!sei quasi più impertinente di Potter!>disse l'uomo tutto d'un fiato, e Vivian si sentì offesa, era davvero troppo essere paragonata a Potter!
Nonostante ciò la ragazza non parlò, annuì silenziosamente e rimase in attesa della punizione che le spettava,era l'ultimo giorno, dunque non era possibile che lui le risparmiasse le solite sofferenze.
<cosa fai li impalata?siediti STUPIDA RAGAZZINA!>sbraitò lui e con un colpo di bacchetta fece sbalzare violentemente la sedia indietro di un metro in quello che evidentemente giudicò il modo più gentile per invitarla a sedersi.
Senza obbiezioni Vivian sedette e attese, sulla cattedra vi erano una piccola piuma nera e un grosso foglio di pergamena.
<avanti!prendi una penna e comincia a scrivere!>disse lui severo.
<..cosa dovrei scrivere?>chiese Vivian perplessa , la sua voce risuonò sarcastica.
<non tollero questo tono da parte di un alunna!>sembrava stesse per perdere la pazienza.
<devi scrivere... NON DEVO AVVELENARMI!>la apostrofo con un bagliore di trionfo negli occhi.
Vivian non capiva quello sguardo, dopotutto doveva solo scrivere, cosa c'era di terribile?
Si accinse a prendere dalla borsa la sua piuma, ma lui la interruppe, e con un colpo di bacchetta fece scattare la fibbia della borsa che si richiuse da sola.
<non hai bisogno di piuma e inchiostro..usa questa..>le porse la piuma nera.
Vivian prese la piccola piuma tra le mani con aria perplessa..
<non posso scrivere senza l'inchiostro!>esclamò.
<oh invece si!muoviti!non voglio perdere altro tempo!>la apostrofò in tono acido.

Vivian cominciava a preoccuparsi, era strano che dovesse solo scrivere, allora cominciò. ‘NON DEVO AVVELENARMI ’, si aspettava che sul foglio non apparisse nulla, come poteva apparire qualcosa se non stava usando l'inchiostro?ma con suo stupore le parole furono molto chiare, impresse sul foglio in un colore rosso sangue, scrisse la frase una seconda volta e una fitta intensa le percorse la mano con la quale stava scrivendo, la destra, sembrava che qualcuno stesse ferendo la sua mano, poi guardò il dorso di questa e vide che sanguinava, ma non era una normale ferita, i tagli formavano le parole.. NON DEVO AVVELENARMI..
Vivian sgranò gli occhi dal dolore, e realizzò, quella penna stava scrivendo con suo sangue!
<l-lei.. è..un odioso torturatore!non può farmi questo!ne pagherà le conseguenze!>sbraitò Vivian rivolgendogli uno sguardo di profondo odio.
<come osi!cosa hai detto?si che posso!sono un insegnante!ed è mio compito punire chi non si comporta bene!impertinente ragazzina testarda!>urlò lui.
Vivian non sapeva cosa fare, era chiaro che nonostante non sopportasse tali soprusi non lo avrebbe mai raccontato a Silente, allora abbassò lo sguardo , si accorciò la manica, e con suo stupore notò che aveva dimenticato di togliere il braccialetto, ma stavolta non se ne preoccupò affatto.. poggiò la piuma sulla pergamena e continuò a scrivere..
Arrivò a scrivere la frase per la duecentesima volta, oramai la pergamena si stava macchiando col suo sangue ,e non riusciva più a muovere la mano, che tremava come in preda alle convulsioni, la piuma cadde sul foglio, mentre con lo sguardo lucido e la fronte imperlata di sudore la ragazza la spostò dal foglio e la avvolse nella manica del mantello.
<si.. può bastare..>disse con noncuranza osservando la mano di Vivian solo con la coda dell'occhio da sopra il suo libro.
Ma subito tornò a guardarla con uno sguardo strano, stava guardando il braccialetto.
<sparisci ora!e vedi di non farti punire di nuovo!FUORI!>disse poi con tono cattivo cacciandola dall'ufficio.
Pallida in volto per la perdita di sangue e per il dolore Vivian si avviò verso il dormitorio, teneva la mano stretta nella manica che si stava inzuppando col suo sangue, erano le dieci di sera, e non voleva affatto andare in Infermeria, avrebbe senz’altro messo Piton nei guai..
Era strano, sembrava che dopo aver visto che lei portava il braccialetto qualcosa fosse scattato nella sua mente..
Arrivata nella Sala Comune si lasciò cadere sul divano e osservò la ferita, le girava la testa, non solo non aveva mangiato, ma aveva anche perso sangue, per un attimo ricordò quando aveva sbagliato nel preparare la Pozione Restringente, in tale occasione le sue mani si erano riempite di profondi tagli, ricordò che Piton le aveva rimarginate con un colpo di bacchetta, quanto avrebbe voluto saperlo fare in quel momento..
Ma era magia troppo avanzata,e nonostante lei fosse già avanti rispetto ai suoi coetanei non le era stato ancora possibile imparare, si rassegnò, lavò la mano con acqua gelida e pulì la ferita, per poi immergere la mano nell'essenza di Purvincolo, che alleviò subito il bruciore.
"ora è davvero fatta.. si capisce..oramai mi odia.."pensò mentre calde lacrime rigavano il suo viso in silenzio, doveva dimenticarsi di lui..non sarebbe più tornato tutto come prima.. anche se la cosa la faceva soffrire doveva farsene una ragione.. non poteva più funzionare tra loro, ed era tutta colpa sua..
All'improvviso ebbe un'idea.. doveva mettere fine a tutto, non doveva più pensare a lui no?cosa c'era di meglio di un ultimo giro nel giardino nel quale avrebbe abbandonato definitivamente il braccialetto e ciò che provava per lui?

Senza pensare e senza guardare che ora fosse scattò in piedi con un'energia che nemmeno lei seppe da dove provenisse, uscì dalla Sala Comune e si affacciò con circospezione all'ampio Salone d'Ingresso in penombra, era deserto, il portone di quercia era vicino, non doveva fare altro che muovere dei passi e l'avrebbe raggiunto, più silenziosamente possibile scivolò verso il portone rifugiandosi nelle pozze ombrose, e finalmente era li..

Temendo di essere scoperta la ragazza non indugiò ed aprì la porta quanto bastava per passare, appena fuori spiccò una corsa sperando che nessuno la vedesse, era diretta verso il limitare della foresta, doveva raggiungere il giardino..
Correva all'impazzata tenendo la bacchetta illuminata davanti a se, non sapeva da dove provenisse quella forza, ma in dieci minuti arrivò nella familiare zona buia lungo le mura di cinta, la parete dalla quale era possibile accedere a quel meraviglioso giardino.
Mentre cercava la piccola serratura si strinse di più nel mantello, faceva freddo, era quasi mezzanotte.
Fu tutto facile, trovò subito la serratura cacciò la piccola chiave al suo interno, le mura si aprirono in un varco come se fossero una porta e si richiusero alle sue spalle una volta entrata, il giardino era bello come sempre, e illuminato dalla luna calante.
Respirò affondo la brezza estiva e cominciò a camminare, si sentiva strana, quasi felice, ma non era possibile, lei era li per abbandonarlo per sempre, era li per dimenticarlo, eppure sentiva che qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa di bello, aveva un buon presentimento.
Mente camminava pensò a Cassandra e Draco, a quanto gli voleva bene,e a Draco..che era innamorato di lei e glielo aveva dichiarato...non le serviva Severus, era già felice con i suoi amici, che avrebbero dato la vita per lei.

Senza rendersene conto era giunta ai piedi della familiare collinetta, decise di salire, doveva essere davvero bello il piccolo parco quella sera.
In pochi istanti raggiunse la cima, ma si arrestò all'improvviso senza fare il minimo rumore e si rannicchiò dietro la ringhiera osservando qualcosa al di la del pozzo.. una sagoma alta e nera stava di spalle con lo sguardo rivolto alla luna, chi poteva essere?solo lei e Severus conoscevano quel posto!
Un brivido le percorse la schiena.. era inconfondibile.. non poteva che essere lui!
Vivian rimase immobile ad osservarlo nel buio, non si muoveva di un passo, era solo fermo li..ad osservare il cielo, poi accadde, la ragazza si era rannicchiata proprio vicino una ragnatela molto grande sulla ringhiera, un grosso ragno nero e peloso le passò davanti al naso zampettando ,Vivian odiava i ragni, tentò di resistere.. ma nulla...
<argh!>cacciò un urlo di terrore che mise in fuga il ragno, Severus si voltò con la bacchetta illuminata e corse nella sua direzione.
Vivian tentò invano di rannicchiarsi o di sparire in un qualche modo, ma nulla da fare, chinò il capo sentendo il suo sguardo sulla nuca.
<vivian...anche tu qui..>disse Severus con un tono di voce strano, calmo e pacato, suadente e rilassante.
<ehm..>la ragazza alzò lo sguardo imbarazzata..<si.. io..>non seppe cosa dire.
<ti aspettavo sai?sapevo che saresti venuta..>continuò guardandola negli occhi dolcemente, cosa era successo al Piton burbero e acido che le aveva fatto sanguinare la mano?
<d-davvero?..signore?>Vivian era spiazzata, non si aspettava davvero un cambiamento di carattere così radicale.
<si.. Vivian.. di un pò..>le porse la mano e la aiutò a mettersi in piedi..<ti fa molto male.. la mano?>chiese con sguardo preoccupato mentre le prendeva la mano tra le sue e la osservava.
<ehm..io..non..si preoccupi..va meglio..e poi..me la sono meritata..la punizione..>ammise finalmente Vivian, un grosso peso sparì dal suo stomaco lasciando il posto ad un esplosione di gioia, stava tornando tutto come prima.
Vivian entrò nel parco a testa bassa, senza guardare Severus che però prese la sua mano e con la bacchetta rimarginò i tagli procurateli dalla punizione.
<g-grazie..signore..>davvero non riusciva a trovare alcuna parola.
<di nulla.. spero..che tu non abbia sofferto troppo..in questi giorni>aggiunse Severus con tono dispiaciuto, e Vivian non si trattenne, scoppiò in lacrime ed in punta di piedi gli gettò le braccia al collo stringendosi forte a lui.
<m-mi dispiace!n-non avrei dovuto.. prendermela tanto..p-per lo specchio!mi scusi!>era scossa dai singhiozzi, e lui le carezzò dolcemente i capelli come un padre con la sua bambina e la abbracciò forte a sua volta.
<su.. non importa.. tesoro mio..entrambi siamo stati.. nervosi ..tranquilla..non c'è biogno che tu chieda scusa... non succederà più..>disse con tono confortante.
<g-grazie!>gli stampò un sonoro bacio sulla guancia.
<non accadrà più lo giuro!>tremava ancora dai singhiozzi.<se non fosse stato per lei io ora sarei morta!>aggiunse tremando.
<non fare così..Vivian..è Cassandra che devi ringraziare, se lei non fosse corsa a cercarmi.. io non avrei mai saputo che avevi fatto una simile follia!>disse Severus baciandola sulla testa affettuosamente.
<è..vero..> finalmente Vivian si calmò abbandonandosi tra le braccia di lui, dell'uomo che amava più di se stessa, la testa le faceva molto male, ma qualcosa dentro di lei si era rilassato, quella rabbia che incombeva come una bestia furiosa ora non era altro che un docile cucciolo assopito.
<posso.. chiederle una cosa?>disse Vivian improvvisamente poco dopo, erano seduti su una panca del gazebo.
<si.. certo..Vivian..> Severus era in ascolto.
<come mai..aveva già l'antidoto..nel suo ufficio?>chiese con molta curiosità.
<bella domanda..beh..l'avevo preparato.. proprio per te..sapevo che presto avresti fatto un'altra delle tue follie, ma non volevo fare subito pace, dovevi capire quanto eri stata brusca a scappare via a quel modo dai Sotterranei, dunque ho deciso di aspettare che tu facessi una pazzia per poi perdonarti.. e confesso..che mi dispiace un pò ora..povera piccola..>lui le carezzò la guancia col dorso della mano.
<no..ha fatto bene..c-credo di aver imparato la lezione..>Vivian sorrise debolmente.
<ora però.. vorrei che tu rispondessi ad una domanda..Vivian..>chiese Severus.
<beh..v-va bene..>acconsentì Vivian.
<vorrei sapere.. da quanto tempo mi nascondi questo..>così dicendo le prese la mano e scoprì il polso mostrando il braccialetto.
<beh.. io..lo porto..dal giorno dopo il ..nostro litigio..sa..la sera dopo sono stata qui..e..l'ho trovato..ero già pentita di ciò che avevo fatto..ma la rabbia che aveva dentro mi impediva di chiederle scusa..mi sentivo male..>ripose Vivian sinceramente.
<perché lo hai nascosto?..ti avrei risparmiato tutto questo.. se lo avessi visto subito..>disse lui sorridendo.
<beh.. l'importante..è che ora va tutto bene.. chiudiamo il discorso..>Vivian mise fine al discorso sui litigi e i due contemplarono la luna per qualche istante.

Poi lo stomaco di Vivian brontolò rumorosamente, era troppo tempo che non metteva qualcosa sotto i denti, e Severus la osservò divertito.
<abbiamo fame eh?>chiese sorridendo.
<..credo di si.. è tanto..che non mangio!>Vivian arrossì imbarazzata.
<provvediamo subito!>esclamò lui, la prese per mano e la guidò fino al vialetto pieno di alberi da frutta, staccò una familiare mela color porpora e gliela porse..
<ecco.. credo che un Pomo dei Mille Sapori ti farà stare molto meglio!>sorrise lui, Vivian afferrò subito quella mela bizzarra e la addentò, stavolta aveva il sapore di salsicce fritte con pomodori, e anche se era tardi non le importava , aveva troppa fame.
<ehi!vacci piano!così rischi di soffocare!>disse lui mentre la osservava mangiare avidamente.
<ehm.. mi scusi!.>rispose..
"che figuraccia!"pensò arrossendo dall'imbarazzo.

Erano quasi le due del mattino e i due non parlarono affatto, erano rimasti un ora abbracciati, seduti sul prato.
<credo sia meglio.. tornare a letto..Vivian..non dovresti essere qui..>disse lui con la voce un po rauca per il lungo silenzio.
<..è vero..>disse Vivian annuendo.
<ti accompagnerò io, così se qualcuno ti ferma potrò dire che eravamo nella foresta per farti scontare una punizione..d’accordo?>disse Severus guardandola negli occhi.
<va bene.. la ringrazio..signore..>disse Vivian educatamente, così uscirono dal giardino e si incamminarono alla volta del castello.
<ora che ci penso.. credo che il signor Malfoy e la signorina Lestrange meritino dei punti per aver contribuito a salvarti la vita!..ma si..dieci punti a testa per loro..>disse Severus mentre apriva il portone di quercia.
<grazie..signore..credo che ne saranno felici!>.
Per fortuna non vi era traccia di Gazza, e ne tanto meno di Mrs Purr, arrivarono all'ingresso della Sala Comune, dove Severus le sussurrò <buona notte piccola mia.. dormi bene e fa sogni d'oro!>
<g-grazie...professore..>Vivian arrossì per quelle parole gentili, poi entrò nella Sala Comune e dritta verso il dormitorio femminile, era felicissima , forse quasi euforica, aveva fatto pace con Severus!
Si infilò la camicia da notte senza fare rumore e si avvolse nelle calde coperte, prese sonno dolcemene, l'ultimo suo pensiero prima di addormentarsi fu lui , il suo Severus, e il loro incontro notturno, che li aveva portati di nuovo a fare la pace.
Si girò dall'altro lato nel sonno con un espressione felice, mentre sulla sua mano le parole ‘NON DEVO AVVELENARMI’ andavano affievolendosi, fortunatamente non avrebbero lasciato più alcun segno..


eccooooo!!!ditemi se vi è piaciuto!:)
 
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try-try
view post Posted on 12/6/2009, 16:50




waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!era ora!mi sento piu sollevata!non sai il peso che m hai lasciato quando avevi smesso.ero caduta in una tristezza assoluta e dicevo"non è possibile"e adesso che è tutto passato .......aaaaaaah*sospiro rilassato*.quanto è dolce piton quando è innamorato
 
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SnapeTear89
view post Posted on 13/6/2009, 16:29




mi fa sentire felice il fatto che ci sia ancora qualcuno che vuole leggerlo..^_^ grazie tante! :wii:
ecco il successivoi!!!XD
BUONA LETTURA!

CAPITOLO 16- IL REGALO DI COMPLEANNO

La mattina seguente Vivian si svegliò molto rilassata dalla dormita appagante e tranquilla della notte precedente, aveva sognato Severus, era felice, aveva fatto pace con lui, e non poteva che sentire il cuore leggero.
Si promise che non si sarebbe comportata più a quel modo con lui, ma che avrebbe avuto pazienza, non poteva pretendere che in pochi mesi lui dimenticasse totalmente colei che aveva amato per anni.. -forse da quando era solo un bambino-, e che oramai non c’era più...probabilmente non era totalmente riuscito a farsi una ragione del fatto che lei non potesse più tornare..

Vivian giaceva ancora sulla schiena, guardava verso la piccola finestra ,un fioco raggio di sole invernale carezzava le tende chiuse del letto a baldacchino ,quasi a cercarla per poterla scaldare, aprì le tende quanto bastava per sbirciare, e vide che Cassandra le sorrideva seduta nel suo letto, con un grosso libro rilegato in pelle aperto sulle ginocchia.
<buongiorno!>esclamò Cassandra allegra, Vivian le rivolse un sorriso radioso.
<buongiorno Cassandra...>.
<mmh..fammi indovinare...sei felice, e ieri sera.. mmh..non ti ho vista tornare dopo la punizione...direi..>cominciò Cassandra con finto tono da veggente, Vivian si guardò rapidamente intorno per constatare se lei e Cassandra fossero sole, e prima che l’amica riuscisse a completare la frase lo fece lei.
<si!abbiamo fatto pace !>tali parole le fecero sentire il cuore ancora più leggero, era vero, aveva davvero fatto pace con il suo amato Severus..
<fantastico!>esclamò Cassandra mettendo da parte il libro e gettandosi tra le braccia dell’amica.
<non avevo forse detto che tutto si sarebbe risolto?!>sembrava quasi che Cassandra fosse più felice di Vivian, evidentemente perché tutto quel malumore delle settimane precedenti doveva essere diventato insostenibile.
Cassandra diede uno sguardo alla mano di Vivian, sul dorso le parole NON DEVO AVVELENARMI erano ancora a malapena visibili, di un colore rosa sbiadito a contrasto con la sua pelle candida.
<cosa.. cosa hai fatto alla mano?>chiese l’amica quasi spaventata nel vedere impresse delle parole sulla pelle.
<..una lunga storia.. ricordi la punizione?>chiese Vivian, l’amica annuì.

Vivian raccontò tutto della serata precedente, da come era stata cacciata dall’ufficio a come era riuscita a riappacificarsi, e quindi a mettere fine a quello che era stato un periodo decisamente depressivo..

<è magnifico!>esclamò Cassandra circa mezz’ora dopo..
<comunque.. è stato lui a perdonarti..>cominciò l’amica con tono quasi di rimprovero.
<la prossima volta potrebbe non essere così buono con te..e ne avrebbe tutte le ragioni..>continuò con tono serio, poi scoppiò in una risata.
<e non finisce qui!>continuò Vivian.
<c’è dell’altro?>chiese Cassandra curiosa mentre cominciava a prepararsi per la colazione.
<il professor Piton ha assegnato a te e Draco dieci punti a testa!perchè se non fosse stato per voi non mi sarei salvata!>disse Vivian sentendo una piacevole sensazione di felicità che la pervadeva.
<wow!fantastico!..cosa può andarti male oggi?>concluse Cassandra, mancava mezz’ora all’inizio delle lezioni, dovevano sbrigarsi a fare colazione se volevano arrivare in tempo, appena pronte corsero verso la Sala Grande, molti alunni erano raccolti attorno ad un avviso proprio vicino all’ingresso, molti esultavano, la lezione della prima ora si sarebbe svolta con un ora di ritardo.
<che PECCATO!> esclamò Cassandra <un ora di Cura delle Creature Magiche in meno!>sembrava avvilita..
<..beh..l’importante è che non sia stata annullata!>rispose prontamente Vivian, le ragazze entrarono e sedettero al fianco di Draco.
<vivian..buon giorno..>Disse Draco evitando accuratamente il suo sguardo.
<come mai non sei tornata affatto ieri sera?ti ho aspettata fino a tardi...ero.. preoccupato..>continuò timido, dopo glia avvenimenti della giornata precedente era sorto un po di imbarazzo tra i due.
<..sono tornata più tardi, non dovevi aspettarmi..la punizione è durata di più..>rispose Vivian sorridendogli, si sentiva strana in sua presenza, appena il giorno prima lui le aveva confessato di esserne innamorato, forse perché la credeva in fin di vita, e lei sembrava non averlo ascoltato, era difficile fronteggiare una situazione simile, come avrebbe fatto a fargli capire che non poteva essere la sua ragazza perché impegnata con una persona che lui non si sarebbe mai aspettato?
Pansy Parkinson le lanciò uno sguardo torvo e mormorò qualcosa allontanandosi da Draco, sembrava davvero furiosa a causa delle attenzioni che lui rivolgeva a Vivian piuttosto che a lei, eppure al ballo era stata lei la sua compagna, Vivian si chiese per quale motivo il ragazzo non l’avesse invitata, dato che era così innamorato..
Mentre era assorta nei suoi pensieri si riscosse improvvisamente, non si era accorta che Draco non era più davanti a lei.
Cassandra stava mangiando con gusto dei cereali, all’improvviso entrò Severus, con il suo consueto sbattere le porte ovunque entrava, forse per incutere terrore tra gli alunni, rivolse un furtivo sorriso a Vivian e prese posto per fare colazione, sembrava affamato, cominciò a mangiare una grossa fetta di crostata al rabarbaro, intanto si sentiva un certo vociare dal tavolo di Grifondoro.
“Piton di buon umore?non è possibile..”
“ma no.. ti sbagli, Piton non è mai di buon umore!”
Era davvero difficile che qualcuno notasse un po’ di buon umore in lui, doveva essere talmente felice di aver fatto pace con la sua bambina da emanare quasi gioia, fortunatamente nessuno ci credeva più di tanto.
Vivian sentì crescere sempre più la sensazione di allegria che l’aveva accompagnata dal suo risveglio, il professore la guardava ogni tanto fingendo di tenere sott’occhio gli alunni come faceva spesso, Vivian si chiese cosa sarebbe potuto andarle storto in una giornata talmente meravigliosa che anche il sole sembrava sorriderle..
La giornata trascorse tranquilla e spensierata, Vivian riuscì a mettersi in pari con dei compiti che non aveva potuto fare a causa degli avvenimenti funesti che c’erano stati, passarono così alcuni giorni molto tranquilli, durante i quali con Severus non poteva andare meglio, prendeva un tea con lui ogni sera e restavano a discorrere per lungo tempo guardandosi negli occhi alla luce tremolante e carica d’atmosfera delle candele.

*
Era la mattina dell’8 gennaio quando Vivian sentì lo strano desiderio di andare a trovare Severus, era Sabato e non ci sarebbero state lezioni, pensò che lo avrebbe trovato li, si vestì di buon ora e andò a fare colazione, Cassandra annunciò che sarebbe stata in biblioteca per anticiparsi i compiti del week-end, quella stessa mattina Draco non si era visto affatto, sembrava proprio che tutto volesse portarla a fare ciò che aveva deciso fin dall’inizio, sarebbe andata da Piton, senza un motivo preciso, voleva stare in sua compagnia, come facevano spesso, ed era convinta che a lui non sarebbe dispiaciuto.
Divorò un toast e bevve mezza tazza di tea oramai freddo, nella Sala Grande non vi era traccia di Severus.
Poco dopo, circa alle dieci, uscì dalla Sala Grande e percorse il corridoio dei Sotterranei diretta all’ufficio, giunta alla porta non bussò e si stupì di trovarla aperta, era davvero insolito, in luce dei vari furti che c’erano stati nell’armadietto degli ingredienti.
Perplessa si chiuse la porta alle spalle e si guardò intorno, di Severus nemmeno l’ombra, si affacciò dal passaggio dietro la libreria per controllare se stesse dormendo, ma il letto era ben rifatto, come se lui non vi avesse dormito affatto, le tende erano tirate sulle piccole finestre, i vasi carichi di nuove rose fresche e profumate, la ragazza era perplessa.
‘Forse sarà andato ad Hogsmeade..’pensò Vivian ,ma non ne era convinta.
Tornò nell’ufficio e sedette alla scrivania, prima o poi sarebbe tornato, e lei non aveva nulla da fare, avrebbe atteso li il suo Severus, in modo da fargli una sorpresa..
La ragazza si guardava intorno curiosa, indugiando troppo spesso sui viscidi barattoli che si trovavano sugli scaffali, tutto di quell’ufficio le metteva inquietudine, ma quando era in compagnia del professor Piton nulla la terrorizzava, si sentiva al sicuro, perché lui mostrava il suo lato dolce ma allo stesso tempo debole, che teneva nascosto a chiunque.. tranne a lei..
La scrivania era ingombra di pergamene, foglietti e piume.
Vivian si ricordò della volta in cui aveva scoperto il diario di Severus, e di quando era entrata nel Pensatoio senza il suo permesso, scoprendo che lui aveva sempre amato Lily Evans.
Era passato poco tempo ma sentiva quegli avvenimenti come molto lontani, come se il passato fosse scivolato inesorabilmente via, rivedeva ogni scena..
Si chiese se il diario fosse ancora al suo posto,e se Severus vi avesse scritto dopo la sua scoperta..

Accadde tutto in un attimo..
Una seconda occhiata più accurata le rivelò qualcosa di familiare sotto un mucchio di pergamene, era il vecchio diario di Severus, rilegato in pelle nera con una piccola cintura chiusa attorno..
Improvvisamente le tornò alla mente ciò che aveva letto .. “Il cuore non dimentica”…non voleva impicciarsi di nuovo negli affari di Severus, ma la tentazione era forte, sembrava che quel quaderno la chiamasse, doveva prenderlo tra le mani, doveva averlo a tutti i costi..
Senza rendersi conto lo aveva afferrato tra due dita e lo aveva tirato a se, carezzò per un attimo la copertina come a volerci ripensare, aveva appena fatto pace con lui, e non voleva che qualcosa che era scritto tra quelle pagine la facesse di nuovo litigare, o le facesse perdere fiducia in lui, o peggio, la spingesse a gesti estremi o rischiosi.
Scacciò ogni dubbio o inibizione, aprì la piccola cintura attorno al quaderno, sollevò la copertina e fece frusciare le pagine ingiallite tra le dita, l’odore della carta invecchiata l’aveva sempre affascinata, e se ne rendeva conto solo in quel momento.
Sfogliava ogni pagina quasi col cuore in gola, temendo di scoprire cose terribili, era una strana sensazione, il brivido di temere verità scomode..
Si scoprì a trattenere il fiato più volte, e finalmente giunse alla nota che tempo prima aveva letto, “il cuore non dimentica”, non valeva la pena di rileggere, ra acqua passata, sapeva già cosa ci fosse scritto.
Trattenendo ancora una volta il respiro girò quelle pagine, forse per un centesimo di secondo aveva sperato non vi fosse scritto nulla, ma eccolo li, anche se appena girata la pagina aveva chiuso gli occhi aveva colto un fotogramma, c’era scritto qualcosa, tremando quasi per il timore di ciò che avrebbe letto aprì piano gli occhi…

8 Gennaio...Continuando a sperare ..

Oggi è un giorno che non ho mai sopportato...
probabilmente da quando sono nato, in questo mondo ingiusto che mi circonda, malvagio, incurante della mia sofferenza..
..probabilmente da quando ho cominciato a capire che gli anni passano, e più si va avanti.. più non si può tornare indietro..
o forse.. da quando un padre che non mi voleva realmente smise di essere quello che poteva definirsi un padre..

Quest’anno come i precedenti continuo a sperare..
.. che domani sarà diverso dai precedenti che ho sempre sperato..
Inutile dire che più passano gli anni e più questa speranza va affievolendosi, diventa sempre più una farsa.. I cui attori sono sogni che recitano nel teatro della mia misera esistenza..
Mi ritrovo spesso a considerare se mi sia accaduto o meno qualcosa di gratificante o quantomeno dolce da ricordare..
E quest’anno, forse dopo almeno vent’anni..
Un raggio di sole ha attraversato il mio cuore gelido scaldandolo come non è mai accaduto prima..
Vivian...mi basta la parola per pensare che sono fortunato..
Sarà una bambina, ma trovo sia straordinaria..
Certo.. bisogna sempre trattarla con cautela a causa della sua fragilità.
Ma è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia misera vita.
È amore puro e candido, un bacio di mezzanotte sulla candida guancia della luna..
È lei.. la mia luna.. colei che fa splendere il mio cuore e che in cambio non chiede altro che essere amata allo stesso modo in cui lei ama..
Lei è la mia salvezza..
Quest’anno.. il piccolo Severus che piangeva in un angolo aspettando di poter vedere la sua amata Lily per fuggire dai tremendi litigi dei suoi genitori, quel bambino è finalmente cresciuto, grazie ad una speranza di nome Vivian..

Quest’anno..il 9 gennaio..sarà finalmente degno..di essere chiamato..Il giorno del mio Compleanno..
BUON COMPLEANNO SEVERUS


Vivian lesse le parole con le lacrime agli occhi… era felice, aveva letto qualcosa che scacciò via tutte le ansie che aveva avuto prima di aprire il diario. Nell’emozione per aver letto delle così belle parole non si era accorta di essersi alzata in piedi..
Il giorno successivo sarebbe stato il compleanno di Severus, ed era stata colta davvero alla sprovvista..
Erano pochi mesi che si frequentavano, e lui non aveva mai detto una sola parola su quando compiesse gli anni, Vivian sentì una sensazione di vuoto allo stomaco, come avrebbe fatto?
Si sentì quasi in imbarazzo per non aver nemmeno mai pensato che anche lui come tutti gli esseri umani compieva gli anni.
<che razza di sbadata che sono!>esclamò lasciandosi ricadere sulla sedia quasi avvilita, affondò il viso tra le mani e fece un profondo sospiro per non perdere la calma.
Per prima cosa ripose il quaderno per non destare alcun sospetto, chiedendosi come mai Severus l’avesse lasciato in giro, si alzò e lo infilò lentamente sotto le pergamene, esattamente dove lo aveva trovato.
Poi sedette tentando ulteriormente di calmarsi per farsi venire un idea, cosa avrebbe potuto regalare una ragazzina di quindici anni ad un uomo della sua età?
..ora che ci pensava non aveva mai saputo quanti anni lui avesse, aveva sempre pensato 35 o 36, circa l’età dei suoi genitori..
Ma non era la cosa più importante, doveva farsi venire un’idea geniale e alla svelta, il tempo scorreva.

Dopo un ora passata a sfilare libri dagli scaffali per capire i suoi gusti e ad osservare gli oggetti della stanza le tornò alla mente il sogno che aveva fatto, come una rivelazione..
“..stava correndo nel prato del giardino segreto, era scalza, Severus la inseguiva ed era felice, dietro di loro vi era un delizioso telo a quadri verde e bianco, sul quale era allestito un grazioso pic-nic..”
<perfetto!>esclamò la ragazza, un pic-nic nel giardino era quello che ci voleva, sarebbe stato un regalo perfetto, le sarebbe bastato sgattaiolare nelle cucine e farsi dare una mano dai gemelli Weasley, dato che non erano previste visite ad Hogsmeade..
Si chiese cosa avrebbe detto ai gemelli se avessero chiesto il motivo di tutto quel cibo..
La scusa della festa in Sala Comune non avrebbe retto, dato che Vivian era l’unica Serpeverde che parlava con loro due ,e a parte lei nessun Serpeverde avrebbe tollerato mangiare qualcosa che era stato procurato da dei Grifondoro, specialmente se si trattava dei “famigerati gemelli Weasley”!
Ebbe un idea, si sarebbe fatta solamente dire come raggiungere le cucine.
<ok..ok..sta calma Vivian.. dove saranno i gemelli?>stava per andare nel panico quando si calmò e smise di misurare l’ufficio a grandi passi.
<ma certo!mi basterà chiedere ad Harry o Hermione..loro lo sapranno!>esclamò dopo averci pensato su, si alzò e corse alla volta del settimo piano, a metà strada controllò l’orologio, era quasi mezzo giorno!
Cambiò direzione, non avrebbe certo trovato dei Grifondoro a quell’ora nei pressi del loro dormitorio..
Puntando la Sala Grande fece i gradini di corsa, a testa bassa, stava per raggiungere l’ultima rampa di scale quando si scontrò fragorosamente contro qualcuno, quelle che sembravano grosse caramelle le si versarono addosso, poi andò a cozzare con il fondo schiena sugli scalini di marmo ed emise un gemito di dolore, si stava massaggiando piano la schiena ad occhi socchiusi quando sentì una voce familiare.
<vivian!ci dispiace tanto!non ti abbiamo vista arrivare !> esclamò Fred, o George.
<andavi così di fretta...>continuò l’altro gemello.
<ehi..non importa!>esclamò Vivian rimettendosi in piedi con il loro aiuto.
<cercavo proprio voi!>disse estasiata, mentre li aiutava a sistemare le cose che stavano trasportando poco prima.
I gemelli sembrarono sorpresi dalle sue parole quasi petulanti, chiesero all’unisono <cosa possiamo fare per te?>.
<nulla di troppo impegnativo.. spero.. vorrei sapere come si entra nelle cucine..>disse abbassando la voce, i gemelli si scambiarono un occhiata furba.
<so che avete trafugato spesso del cibo..>si affrettò ad aggiungere sottovoce.<... e posso pagarvi molto bene..>disse infine.
La curiosità dei gemelli fu subito stuzzicata..<come mai devi andarci?>chiese Fred sorridendo e alzando il sopracciglio.
<beh io..ehm..se vi pago di più.. potreste evitare di fare domande? >chiese supplichevole.
<..mi sembra un contratto ragionevole..>ridacchiarono i due scambiandosi un occhiata complice.
<una domanda.. quanto è il compenso?>chiese George.
<beh.. i miei genitori hanno molti soldi.. come saprete..vi bastano venti galeoni?> chiese con naturalezza, nell’udire la quantità i gemelli emisero un basso fischio di stupore.
<a testa?>chiese Fred quasi estasiato.
<ehm..beh..si..a testa..>sorrise la ragazza.
<siamo tutti tuoi!>esclamarono.
<sappi che potrai chiedere ciò che vuoi..e soprattutto..che grazie al tuo finanziamento non avremo più problemi con i nostri..>qui George abbassò la voce <esperimenti di mercato.. per almeno due o tre mesi!>concluse alzando il sopracciglio.
<sono sempre felice di aiutare degli amici..>sorrise la ragazza.
I due presero Vivian per mano e la portarono all’interno di una grossa nicchia dove la ragazza si era nascosta con Cassandra quando di notte avevano visto Moody, una volta assicurato che nessuno vedesse o sentisse parlarono.
<se vuoi entrare nelle cucine...>
cominciò Fred guardando il suo gemello.
<non devi fare altro che raggiungere il corridoio sotterraneo che porta al dormitorio di Tassorosso, si trova a sinistra delle scale..>il ragazzo indicò una porta appena a sinistra delle scale.
<..e solleticare la pera della natura morta che si metterà a ridere ed il passaggio si aprirà!>concluse George.
<mi prendete in giro?>esclamò Vivian stupita.
<no!non potremmo mai dare delle indicazioni sbagliate a te.. ci teniamo!>dissero all’unisono.
<grazie ragazzi!senza di voi non saprei come fare!>esclamò la ragazza sorridendo.
<se aspettate qualche minuto vado a prendere i vostri galeoni!> continuò.
<grazie Vivian!ti aspettiamo qui!>rispose Fred.

In una volata Vivian raggiunse il dormitorio e saldò il debito con i gemelli, che la ringraziarono, per poi salutarla e tornare ai loro affari.
Era tutto perfetto, la ragazza aveva risolto il problema, ma che fine aveva fatto Severus?era ora di pranzo.. si decise ad andare a mangiare, e finalmente lo vide, era seduto al tavolo dei professori, non sembrava avere molto appetito, gli rivolse uno sguardo furtivo che lui ricambiò quasi impercettibilmente, e poi andò a sedere.
<eccoti!>disse Cassandra che stava mangiando delle verdure, Draco diede un bacio sulla guancia a Vivian per salutarla.
<che fine avevi fatto?>chiese Cassandra sorridendo.
<nulla..sei tu che sei stata in biblioteca!>rise Vivian in risposta.
Vivian non toccò cibo, era impegnata ad escogitare la festa perfetta.

Erano le dieci di sera, lo Sala Comune era gremita di studenti, Vivian non sapeva come fare per sgattaiolare fuori, arrivò a sperare che Piton la portasse via da li con una scusa qualunque, finalmente a pochi minuti dalla mezzanotte l’ultimo ragazzo sbadigliò pigramente e si ritirò nel dormitorio maschile.
Era il momento, raggiunse il dormitorio femminile e si gettò in spalla un vecchio zaino abbastanza grande per contenere tutto, percorse le scale per tornare indietro senza scarpe.
Assicurate di nuovo le fibbie delle scarpe uscì dai Sotterranei in punta di piedi e raggiunse il Salone d’Ingresso, si accertò che non vi fosse anima viva e si intrufolò nella porta indicatale dai gemelli, scese le scale e si ritrovò in un ampio corridoio ben illuminato, si guardò intorno esaminando ogni quadro, alla ricerca della natura morta, che trovò in pochi istanti, si fermò davanti al quadro, cosa avrebbe trovato nelle cucine?-pensò- , non aveva mai saputo chi cucinava per tutti.
Senza indugiare solleticò la pera ed attese, questa cominciò a ridere e si trasformò in una maniglia, stupita la ragazza la tirò e il passaggio si aprì, ebbe appena il tempo di entrare e scorgere una grande stanza dal soffitto alto sulle cui pareti vi erano cataste di pentole, che subito una decina di elfi domestici le ronzarono attorno, tra questi ne spiccava uno in particolare, indossava un copri teiera come cappello sul quale erano appuntate diverse spille, una cravatta a ferri di cavallo sul petto nudo, un paio di pantaloncini e dei calzini spaiati, Vivian si chiese dove avesse trovato un tale mal assortimento di vestiti, e si chiese se non fosse un elfo libero.
Subito questo essere con gli occhi come palline da tennis ed il naso a matita le si avvicinò.
<la signorina desidera qualcosa?>chiese.
<ehm..no..>rispose Vivian quasi imbarazzata, a casa non aveva un elfo domestico, e le uniche volte che aveva avuto occasione di vederne era a casa di Jessy, la sua ex migliore amica.
<il mio nome è Dobby!>squittì l’elfo domestico, Vivian fu sorpresa di tanta confidenza, quello non era affatto il carattere di un elfo domestico, che solitamente era costretto a servire i maghi a testa bassa e senza una parola.
<p-piacere..>disse Vivian tendendo la mano a quel buffo ometto, gli altri elfi parlavano tra se insultando Dobby per il suo “comportamento vergognoso”.

La ragazza scoprì che Dobby era stato l’elfo domestico dei Mlafoy, quindi di Cassandra, ma in seguito Harry lo aveva reso libero e Silente si era offerto di pagarlo per il suo lavoro, tutto sommato era stata una mezz’ora interessante, ed era riuscita a trovare tutto ciò che le serviva, incluso una tovaglia da tavola a quadretti.
Salì le scale piano e percorse la strada per il suo dormitorio, arrivata ripose lo zaino sotto il letto, l’indomani mattina avrebbe preparato tutto...

Erano le sei quando Vivian indossò la divisa, si truccò appena ed estrasse lo zaino dal letto, prese la piccola torta con panna e cioccolato che gli elfi le avevano preparato e la osservò, il profumo era inebriante, incrociò le dita e tentò un incantesimo per “guarnire la torta”, con suo enorme stupore ci riuscì alla perfezione, ora una glassa verde brillante spiccava sulla torta, a formare la scritta “BUON COMPLEANNO PROFESSORE”, la ripose in una bella scatola verde che con un altro piccolo incantesimo aveva avvolto in un grosso nastro rosso, benedì gli incantesimi non verbali per la loro utilità.
In poco tempo arrivò nell’ufficio, ripose piano la torta sulla scrivania e vi lasciò un piccolo biglietto di pergamena, tornò al dormitorio, prese lo zaino e si diresse al Salone d’Ingresso, erano le sette e la scuola era vuota, uscì dal portone di quercia e si incamminò attraverso il sentiero che portava al giardino segreto, l’aria fresca del mattino le riempì i polmoni e la rallegrò.

Dopo ore era tutto pronto, a momenti Severus avrebbe trovato la torta, la ragazza guardò l’orologio, erano le dieci, aveva passato molto tempo nel giardino, era talmente un bel luogo da farle perdere la cognizione del tempo, per fare colazione Vivian si servì di una grossa mela violacea che sapeva di latte e cereali,poi si gettò distesa sul prato con le maniche della camicia tirate su, in attesa di Severus..

*
Erano le undici del mattino.
Nella sua stanza Severus si mosse piano e si svegliò, aveva passato quasi tutta la notte a riordinare degli appunti per tenere la mente occupata, si rese conto di che giorno fosse, era il suo compleanno, compieva trentacinque anni.
Non si aspettava nulla di nuovo da quella giornata, ma si alzò come al solito e si preparò, fortunatamente era Domenica, almeno non doveva fronteggiare schiere di “teste di legno”, appena pronto si soffermò alla finestra, se non altro era una bella giornata, che –pensò- sarebbe diventata perfetta senza Potter tra i piedi.
Si guardò allo specchio come faceva ogni mattina, e si disse che non poteva essere la faccia di un trentacinquenne, sembrava decisamente più vecchio, dimostrava almeno sei o sette anni in più.
Si avviò nel suo ufficio come ogni Domenica mattina, si accorse solamente dopo essersi seduto ed aver alzato gli occhi dal libro che stava leggendo che sulla scrivania c’era qualcosa...
<un pacco regalo?>sussurrò stupito, chi poteva averglielo mandato?
Trovò la risposta nella piccola busta verde chiaro che vi era adagiata sopra.

Caro Professor Piton,
spero non si arrabbierà per questo, ma ho scoperto che oggi sarebbe stato il suo compleanno e mi sono presa la libertà di organizzare qualcosa...
Questo è il mio regalo, spero sia gradito.
Segua “la via del verde che ci scalda l’animo”...
Credo lei abbia capito dove può trovarmi, porti con se il regalo...

Buon Compleanno
Con tanto amore
V. M.

Severus sentì il cuore balzargli nel petto, Vivian gli aveva organizzato una specie di festa do compleanno, ci mise un po’ a riprendersi, da quando aveva compiuto 11 anni non aveva mai più festeggiato un compleanno, e a distanza di oltre vent’anni qualcuno aveva pensato a lui, senza indugiare oltre aprì il regalo, era una meravigliosa torta, con le lacrime agli occhi richiuse la scatola e fece in modo da portarla via inosservato.
“La via del verde che ci scalda l’anima ”, sapeva di che luogo Vivian stesse parlando, aveva usato molto spesso quella frase da bambino, forse lei l’aveva letta nel suo diario, sempre più felice si diresse verso il Giardino Segreto, pensò che sarebbe stata una giornata memorabile...

*
Era quasi mezzogiorno, Vivian si mise a sedere per poi alzarsi alla svelta, perché Severus non arrivava?
Si avvicinò alla porta e controllò che tutto fosse al suo posto, una scintilla verde crepitò percorrendo alcune crepe delle alte mura che separavano il giardino dal resto di Hogwarts, era il segnale, Severus stava finalmente arrivando, Vivian si sistemò al posto “di controllo”,dietro un grosso salice proprio all’entrata, il suo cuore batteva frenetico, moriva dalla voglia di vedere che faccia lui avrebbe fatto.
Il portone si aprì, una dolce melodia pervase l’aria estiva del luogo accompagnata da un delizioso profumo di vaniglia, Vivian si affacciò dal tronco del salice e vide l’espressione rapita di Severus, che si guardava intorno, mentre stormi di candide colombe volavano in tutte le direzioni lasciando cadere petali di rose bianche tra e blu tra i suoi capelli.
<buon compleanno...>disse la ragazza avvicinandosi molto rossa in viso.
<vivian ...non ho parole...> si complimentò Severus <la tua magia ha raggiunto livelli notevoli!>.
Vivian arrossì ulteriormente e prima che la sua timidezza la vincesse gli gettò le braccia al collo e lo baciò candidamente sulla guancia, l’uomo sembrò inizialmente spiazzato, poi le cinse le spalle con le braccia e la tenne stretta, sentendo il suo cuore battere forte.
<l-lo sa... signore, che la amo tanto?>sussurrò la piccola al suo orecchio con innocenza, per una rara volta le guance di Severus si tinsero di un lieve rosso.
<oh...Vivian...anche io ti amo tanto...> rispose in un sussurro, mentre respirava il profumo delicato dei capelli della ragazza.
I due restarono abbracciati per alcuni minuti, che sembrò un’eternità, poi Vivian afferrò la mano di Severus con la sua molto più piccola e lo guidò nel punto del prato in cui aveva piazzato la tovaglia a quadretti.
Aveva disposto tutte le delizie che aveva “trafugato” dalle cucine, c’erano panini con prosciutto arrosto, salsicce e patate al burro, e piccole tortine al rabarbaro, da bere era riuscita ad ottenere del succo di zucca e di mirtillo e una bottiglia d’idromele barricato, che di solito era riservata solamente al tavolo dei professori.
< mmh...meglio non chiederti dove ti sei procurata tutto questo... vero?>chiese il professore sorridendo con complicità, si chinò e sistemò la torta in uno spazio che Vivian aveva lasciato vuoto.
<perfetto!ora c’è tutto!> esclamò Vivian.
I due sedettero sulla “tovaglia da prato”, Vivian mangiava lentamente e sembrava arrossire ad ogni boccone, Severus la osservava con fare quasi paterno.
Mangiarono con molto appetito e finalmente arrivarono alla torta.
<hai guarnito tu la torta?>chiese Severus curioso, mentre contemplava la scritta verde brillante che contrastava sul cioccolato.
<beh...io... ehm... si... spero le piaccia... l’ho fatto con un piccolo incantesimo...> arrossì Vivian.
<certo!è grandioso...>si complimentò ancora l’uomo, mentre guardava la torta stupito.
<...mancano le c-candeline...>osservò Vivian con disappunto <...non so quanti anni compie... e.. mi è sembrato scortese chiedere..>.
<trentacinque...>commentò distrattamente Severus quasi a bruciapelo.
<...lei... ha l’età dei miei genitori...>si sentì in imbarazzo ad una tale affermazione, anche se non sapeva precisamente perché.
Agitò la bacchetta ed i numeri “3” e “5” apparvero illuminati da una fiammella sulla torta.
<esprima un desiderio...> sospirò Vivian guardando la torta sognante, adorava i compleanni.

Severus sapeva bene che cosa avrebbe desiderato, “vorrei stare con lei per sempre” ,pensò, mentre spegneva le candeline ed un sorriso nostalgico si faceva spazio sul suo viso, la sua bambina sorrise e applaudì sommessamente regalandogli uno splendido sorriso.
La ragazzina tagliò due fette e porse la prima a Severus che la mangiò con gusto, Vivian parlava allegramente, mentre gustava la torta, non si rese conto che aveva della panna vicino le labbra.
<hai...>cominciò Severus indicandosi il punto in cui Vivian aveva un residuo di panna <un po’ di...> imbarazzato Severus prese un tovagliolo candido e si avvicinò a lei, le pulì delicatamente il viso e la osservò, le labbra dei due si ritrovarono a breve distanza in pochi attimi, il cuore di entrambi prese a martellare furiosamente, sembrava stessero per baciarsi, per la seconda volta da quando si frequentavano, ma non accadde.
<ecco fatto...>disse Severus sbrigativo, mentre si allontanava <avevi un po’ di panna sul viso> aggiunse poi.
<ah... capisco...> rispose Vivian con il cuore ancora a mille e lo sguardo nel vuoto, mentre si sfiorava la guancia col dorso della mano.
<io... ecco... spero sia stata una bella sorpresa...>disse Vivian, mentre con un colpo di bacchetta “sparecchiava”, poi si stese sul telo, Severus la imitò e fece sì che lei potesse poggiarsi al suo petto per stare più comoda.
Passarono un bel po’ di tempo ad osservare le nuvole e descriverne le forme bizzarre, Severus ricordò i tempi in cui da bambino aveva fatto la stessa cosa per varie estati insieme con Lily, in quel momento si sentì felice, carezzava i morbidi capelli rossi di Vivian e le sussurrava frasi dolcissime, con un coraggio che forse da bambino non avrebbe avuto, per Vivian era reciproco, sentiva di amarlo infinitamente.
Si fermarono quando Vivian disse che vi era una graziosa nuvola che somigliava ad un cigno, a giudicare dalla posizione del sole dovevano essere almeno le quattro del pomeriggio, Vivian saltò su a sedere e si sfilò le scarpe e le calze, si alzò in piedi, Severus la osservava come un padre guarda orgoglioso sua figlia.
La ragazza poggiò i piedi sul prato e sorrise al contatto elastico e rilassante dell’erba sotto i piedi nudi, aprì le braccia con il viso rivolto al cielo e gli occhi chiusi, inspirò affondo l’aria estiva.
<ah!che meraviglia!>esclamò Vivian, che si sistemò alle spalle di Severus per abbracciarlo da dietro.
<professore... non trova che sia tutto magnifico e ...magico?>Severus ci mise un po’ a rispondere, poi con una mano strinse le sue e rispose <si... è magnifico stare con te ed ascoltare la tua meravigliosa voce...>Vivian arrossì violentemente, poi prese a correre per il prato saltellando e cantando una melodia buffa.

....
Salta nel prato,
corri mio amato
su!
Poi Giù!
Come è bello la vita
Godersi
E per bene
Di gioia bearsi!
...

Intonò la ragazza sorridente, non credeva che ciò che stava facendo avrebbe smosso Severus, ma valeva la pena provare.
<... per bene di gioia bearsi!>continuava la ragazza saltellando, Severus si alzò in piedi.
<cos’è questa filastrocca?>chiese lui con una strana espressione sul viso, la osservava pensoso.
<beh...non lo so...io...devo avercela nel sangue!me la cantava la mamma da piccola...>rispose Vivian che aveva il fiatone.
<l’ho sentita... tanto tempo fa...e mi stupisce che anche tu la conosca...>rispose notando l’espressione interrogativa della ragazza.

<professore!venga qua!perchè non prova a prendermi?>disse Vivian d’un fiato temendo che la vergogna le strozzasse le parole in gola, Severus sembrò molto perplesso, ma si alzò e gettò il mantello sul prato, poi tolse la giacca, le sorrise e miracolosamente prese a correre, come se fosse tornato bambino, quando era con la sua Vivian tutto era possibile... nessuno lo avrebbe giudicato, perché era realmente ciò doveva essere, un uomo che ama, e non si pongono limiti alla gioia della persona che ama, dato che in amore tutto è possibile.
Severus scoprì che adorava guardare Vivian che dondolava su di un’altalena decorata di migliaia di fiori bianchi dal profumo vanigliato.
Era davvero innamorato di nuovo, non c’erano dubbi...

Il sole cominciava a tramontare quando Vivian si gettò stanca sulla tovaglia e sorrise dolcemente a Severus, che si voltò per evitare di fronteggiarla, non sapeva il motivo, ma si sentiva in imbarazzo, aveva anche lui il fiatone per la corsa.
<eh... sono troppo vecchio per queste cose!> rise l’uomo piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.
Vivian allacciò bene le scarpe e si alzò in piedi, aveva messo tutto a posto nello zaino, e Severus era convinto che la sorpresa fosse giunta al termine, ma la ragazza lo prese per mano e lo trascinò sulla collinetta sormontata dal gazebo, arrivati in cima lo abbracciò forte, il cielo era del colore adatto per i fuochi d’artificio, che si accesero non appena loro furono al centro del piccolo giardinetto.
Si trattava di fuochi d’artificio di compleanno ad innesco magico, li aveva comprati l’anno precedente e li aveva abbandonati sul fondo del suo baule.
I fuochi descrissero intricati disegni concentrici e variopinti nel cielo color bluette, e terminarono con una meravigliosa scritta colorata a caratteri cubitali, che dettava “buon compleanno”, Severus rimase davvero sbalordito di tanta premura da parte di Vivian, avevano trascorso una meravigliosa giornata che era giunta al termine.

<mi prometta una cosa....>disse Vivian mentre si trovavano su una panchina del giardino, la ragazza se ne stava seduta sulle ginocchia di Severus come fosse la sua bambina.
L’uomo abbassò lo sguardo come se stesse ricordando qualcosa di molto triste.
<..qualunque cosa..>rispose prontamente senza alzare lo sguardo.
<mi prometta che.. qualunque cosa accada.. non cambierà mai nulla tra di noi..>concluse la ragazza con un sorriso meraviglioso, Severus alzò lo sguardo con le lacrime agli occhi, le carezzo i capelli rossi e fluenti e guardandola rispose:
<lo prometto..>.

Alle otto di sera il cielo era quasi totalmente buio, era ora di cena, ebbero la fortuna di trovare il parco assolutamente deserto dato che erano già tutti a cena.
I due si congedarono con un abbraccio ed ognuno prese la sua strada, Severus verso la Sala Grande, e Vivian verso il dormitorio di Serpeverde.
La ragazza si sistemò accuratamente e si diede una lavata rifocillante, più tardi fu la prima a lasciare la Sala Grande, si sentiva stanca, con un meraviglioso sorriso stampato in viso si gettò tra le calde coperte e prese sonno, come capitava spesso, il suo ultimo pensiero fu il suo Severus che le sorrideva.

A poca distanza, Severus altrettanto stanco si preparò per la notte e si gettò nel letto sorridente, era stata una meravigliosa giornata, sorrise pensando a Vivian e si addormentò anch’esso in pochi minuti...
Aveva ricevuto il più bel regalo di compleanno mai visto da circa vent’anni...



ecco!!un altro capitolo pronto!
p.s.lo so che la filastrocca sa di Hobbit ma è meravigliosa XD XD

Edited by SnapeTear89 - 15/7/2009, 11:45
 
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view post Posted on 14/6/2009, 16:06




AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH*casca dalla sedia svenuta per il bellissimo capitolo*

 
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SnapeTear89
view post Posted on 15/6/2009, 16:33




grashie!!^^ a breve posterò anche l'epilogo della faccenda XD
 
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view post Posted on 15/6/2009, 16:44




CITAZIONE
grashie!!^^ a breve posterò anche l'epilogo della faccenda XD

coooooooooooooooooosa?vuoi
dire che è finita?
 
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SnapeTear89
view post Posted on 16/6/2009, 09:05




no no tesoro!non è finita!XD l'epilogo del 4 anno!XD
dato che capto un pò di impazienza ecco l'introduzione all'ultimo capitolo , non è un vero e proprio capitolo ecco..solo una specie di cronaca degli eventi prima della fine dell'anno!^_^
buona lettura..

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INTRODUZIONE AL CAPITOLO 17- Complicazioni Inattese


20 Giugno -Ufficio del professor Piton-

<maledizione!lo voglio sapere!>Sbraitò Vivian rivolta a Piton, aveva totalmente dimenticato le buone maniere, si trovava nell’ufficio del professore e lo guardava quasi con odio.
<vivian..ora vedi di calmarti!>sbraitò Severus in risposta sparpagliando con rabbia alcuni libri sulla scrivania.
<e portami rispetto!>aggiunse lasciandosi cadere bruscamente sulla sedia e portandosi le mani alle tempie.
<no!stavolta non starò zitta!perchè lei non mi coinvolge?perchè non mi dice mai quello che succede?ho il diritto di saperlo!>aggiunse sempre più furiosa.

*

20 Maggio –un mese prima-

Erano passati oramai quattro mesi dalla “festa di compleanno” che Vivian aveva organizzato a Severus.
Il Torneo Tremagli aveva visto a febbraio anche la seconda prova, che con gran stupore di Vivian consisteva nel salvare delle persone infondo al Lago Nero.

<credi che oggi dovremo per forza assistere alla lezione di Pozioni?>disse Vivian nella Sala Grande a colazione.
<mah.. certo che dobbiamo assistere....non possiamo permetterci di perdere le lezioni prima degli esami!>rispose Cassandra con una nota allarmante nella voce, dire a Cassandra di saltare una lezione era come dirle di gettarsi da un precipizio con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena.
<senti io..oh!io non voglio!è noioso!perchè mai dovrebbe interessarmi quella stramaledetta pozione Antificcanaso?>esclamò Vivian mentre con aria sconsolata giocherellava con la forchetta nel piatto.
<senti.. a cosa ci serve non importa!dobbiamo solo saperla preparare e saperne parlare.. cosa ti importa!>le disse Cassandra che sembrava stesse per perdere la pazienza.
<io..uffa!>rispose Vivian con una punta di rabbia, poi abbassò la voce <non mi va di vedere Piton!>le sussurrò all’orecchio, Cassandra sgranò gli occhi e la prese per il bavero della divisa guardandola minacciosa e furiosa al tempo stesso, sembrava quasi sua madre.
<che – cosa - diavolo – hai - combinato?>scandì quasi sibilando e lasciandole lentamente il colletto.
<io..i-io..nulla..non è colpa mia!>tentò Vivian convinta.
<non me la dai a bere!perchè diavolo devi farlo sempre arrabbiare?>le chiese in un misto tra sarcastica e furiosa.
<non sono stata io ti dico!non è colpa mia se tu sei sempre in biblioteca e non ti interessa altro!>sbraitò quasi fuori controllo.
Cassandra sembrò ignorare le sue ultime parole <perché ti ostini a rovinare sempre tutto?avevi anche festeggiato il suo compleanno!ti risulta tanto difficile amare qualcuno?> disse la ragazza senza prendere fiato.
<se mi lasci parlare forse te lo spiego!>le rispose Vivian prima che lei potesse ricominciare a parlare.
<si..sono davvero curiosa!>la apostrofò Cassandra.
<è successo tutto ..si credo a Marzo..>

*

20 giugno –ufficio del professor Piton-

<coinvolgerti?non voglio che tu corra rischi!possibile che non ti entri in testa che la mia..>Severus abbassò un po’ la voce temendo che qualcuno potesse essere in ascolto <le mia è una missione delicata.. non posso permettermi errori.. e soprattutto devi capire che sono dalla parte giusta!non seguirò l’Oscuro Signore!>concluse quasi scoraggiato dalla testardaggine della ragazzina.
<ma.. professore !perché Silente l’ha affidata proprio a lei?perchè non a qualcun’altro?>chiese Vivian guardandolo con determinazione.
<non fare finta di nulla come al solito!sai tutto!leggi sempre i miei affari!>le rispose Piton sgarbatamente.
<non è vero!>mentì Vivian in imbarazzo.
<ah no?vuoi che ti somministri del Veritaserum per vedere se stai mentendo?>le disse con tono minaccioso facendo ciondolare davanti a se una bottiglietta con un liquido trasparente che teneva tra l’indice e il pollice.
<mmh..e va bene !leggo sempre!ma lo faccio perché voglio evitare che lei si faccia ammazzare per fare l’eroe imbecille!>urlò Vivian contro Severus senza alcun ritegno, la pazienza dell’uomo sembrava davvero a dura prova, si massaggiò l’avambraccio sinistro che gli pulsava ancora una volta dal dolore.
<ecco!lo sapevo!è lui?tsk..perchè non va a trovarlo?così magari potete bere un tea insieme!>disse Vivian sarcastica notando il dolore di Severus.
<zitta!maledizione sta zitta stupida ragazzina!>rispose Piton, che si faceva sempre più sgarbato, probabilmente nemmeno con Potter si era mai spinto oltre per quanto riguardava gli insulti.
Vivian si lasciò cadere su una poltrona, non la prendeva mai bene quando la si chiamava “stupida ragazzina”.




*

23 Marzo –Aula di Pozioni-

<cassandra.. hai sentito di Crouch?dicono che si trovava qui poco tempo fa, sembrava alquanto strano..>Disse Vivian mentre si sistemavano ai primi banchi come ad ogni lezione di Pozioni.
<davvero?come fai a saperlo?>le chiese Cassandra perplessa.
<beh..ormai dovresti saperlo..ho le mie fonti!>sorrise Vivian in risposta strizzandole l’occhio complice, Cassandra non fece altre domande, non le era mai piaciuta tanto la curiosità morbosa della ragazza.
<beh..è strano ..ma non sono affari che ci riguardano, deve occuparsene il Ministero..>rispose quasi con noncuranza mentre sistemava una piuma e una grossa boccetta d’inchiostro sul banco.
<si..ma dicono che abbia aggredito Victor Krum!>sussurrò a denti stretti con insistenza.
<senti.. qualunque cosa dicano meglio starne fuori!non sono affari nostri!capisci?>mentre Cassandra rispondeva a Vivian la porta della cantina si aprì, e Severus vestito di tutto punto e avvolto nel suo nero mantello entrò, rivolse uno sguardo torvo ai Grifondoro per poi sedere dietro la scrivania e poggiarvi alcuni libri, lo sguardo dell’uomo si posò un attimo su Vivian come a salutarla, accadeva spesso.
Vivian sbuffò e capì che la loro discussione era giunta al termine, a Cassandra non piaceva mai parlare del Ministero, e come darle torto?dopotutto erano stati loro a farla crescere senza i suoi veri genitori arrestandoli quando aveva solo un anno.
Cassandra le rivolse un sorriso furtivo perché era entrato Severus, e Vivian pensò che volesse parlare ancora.
<inoltre Crouch diceva che Vol.. che l’Oscuro Signore.. stava diventando più forte!>le sussurrò di nuovo, Cassandra sembrò molto turbata dall’argomento “Oscuro Signore”, faticava ancora a digerire il fatto che sua madre si fosse fatta rinchiudere in prigione senza mai rinnegare Voldemort.
<ehm.. scusa..Cassandra..io non..non volevo metterti a disagio..>disse Vivian mortificata, la lezione iniziò, dovevano preparare una variante della pozione Aguzzaingegno.
La lezione sembrò svolgersi come al solito, nella massima tranquillità, se si escludevano i soliti pasticci di Neville ed i rimproveri ai Grifondoro, le due amiche prepararono la pozione senza un errore, cosa che fece anche guadagnare punti alla loro casa.
La campana suonò e tutti gli alunni si affollarono all’esterno, Vivian, che si trovava dietro gli armadi delle scorte intravide la figura allampanata di Igor Karkaroff che si faceva strada tra gli alunni e si richiudeva la porta alle spalle prima che Piton potesse uscire, rimase li nascosta, era curiosa di sapere ciò che stava succedendo.
<severus..non puoi continuare ad ignorarmi!non puoi continuare ad ignorare questo!>Sbraitò Karkaroff scoprendo l’avambraccio sinistro e mostrando il Marchio Nero, che era molto nitido, Vivian si portò una mano sulla bocca reprimendo un gemito di sorpresa, anche Igor Karkaroff faceva parte dei seguaci di Voldemort!
<tel’ho già detto.. tienimi fuori!non è affare che mi riguardi!>rispose Piton, lo sguardo lampeggiante di rabbia.
<allora non ti spiacerà mostrarmi il tuo braccio vero?>disse Karkaroff sarcastico mentre tentava di afferrargli il braccio sinistro, Severus lo ritrasse bruscamente a se.
<che diavolo vuoi da me?ho già detto che non mi riguarda!> ripetè Piton.
<non scapperò come hai intenzione di fare!non sono un codardo!>aggiunse quasi sputacchiando saliva tanto era furioso.
<hai.. hai intenzione di presentarti al suo cospetto?dopo.. dopo tutto il tempo in cui non ti sei fatto vedere?>chiese Karkaroff con una vena di terrore nella voce.
La cosa si faceva sempre più strana, perchè avrebbe dovuto rifarsi vivo al cospetto di Voldemort?non stava forse dalla parte dei “buoni”?
Appena possibile avrebbe parlato con lui, voleva dei chiarimenti, e sperava con tutto il cuore di essersi sbagliata, non voleva credere che lui servisse ancora Voldemort, faceva solo la spia.. ed a suo rischio e pericolo..
<esattamente!non ho intenzione di scappare!e poi.. è questione di poco.. ho molte informazioni su Potter da riferire..>disse con una punta di soddisfazione <credo che saranno molto utili per ottenere il perdono..>aggiunse sempre più tronfio.
<si.. forse fai davvero bene a scappare..>ghignò malefico Severus <non credo proprio che otterrai il perdono così facilmente..> il labbro inferiore di Karkaroff tremava febbrilmente, e la sua fronte era imperlata di sudore.
<è facile fare il doppio gioco.. quando uno come Silente ti difende!>rispose Karkaroff con rabbia.
<non è affar tuo il modo in cui ottengo le informazioni!fanne parola e sarò io stesso a consegnarti all’Oscuro Signore come un vile traditore!>lo minacciò Severus sempre più deliziato dalle sue espressioni di terrore.
<s-severus..io..>si erse in tutta la sua altezza sovrastandolo, ma la sua espressione era supplichevole.
<non..non sono mai stato qui..>disse arreso, si diresse alla porta.
<ecco bravo.. così si fa..>ghignò Severus mentre l’uomo usciva dall’aula con la sconfitta sul volto, era sicuro che Igor Karkaroff non lo avrebbe più infastidito.
Vivian rimase li come impietrita, stava riflettendo su quanto appena udito, era davvero confusa, ma pensò che sarebbe stato meglio non uscire allo scoperto, gli avrebbe parlato l’indomani con calma, e senza spuntargli davanti quando lui aveva creduto di essere solo con Karkaroff nella classe.
La ragazza attese che Severus fosse andato via per rimettersi in piedi e spolverarsi i vestiti, nella paura di fare rumore era rimasta accasciata nella polvere in una posizione molto scomoda, poi prese lo zaino in spalla e aspettato che i passi di Severus si dissolvessero al piano di sopra, si recò nella Sala Grande, decise che non avrebbe parlato a Cassandra di ciò che aveva ascoltato, non le sembrava il caso di parlare con l’amica dei Mangiamorte..

*

24 Marzo -Sotterranei-

Vivian non aveva dormito per tutta la notte, l’ansia terribile dei sapere la verità l’aveva attanagliata togliendole completamente il sonno, ora si trovava in piedi, davanti al camino della Sala Comune, dal giorno prima non si era nemmeno cambiata d’abito, ed era rimasta li per tutta la notte.
“è ora..”pensò risoluta mentre guardava l’orologio che segnava le otto del mattino.
“dovrebbe essere nel suo ufficio adesso..”si disse mentre con passo deciso usciva dalla Sala Comune per dirigersi nel corridoio dei Sotterranei.
“TOC TOC!” il suono del pugno di Vivian che picchiava alla porta del professore si propagò per tutto il corridoio la ragazza rimase in ascolto per captare un consenso ad entrare.
<avanti..>disse Piton con voce leggermente assonnata da dietro la porta.
Vivian entrò senza indugi, lo guardò fisso negli occhi, l’uomo era vestito come al solito di tutto punto sembrava non aver dormito affatto, gli occhi verdi della ragazzina perforarono quelli neri dell’uomo.
<buongiorno..>disse Vivian educatamente.
<buongiorno Morris..come mai qui così presto?>chiese l’uomo, anche se aveva tutta l’aria di sapere già, Vivian si chiese come fosse possibile.
<beh..io..le dovevo parlare.. mi aspettava?>chiese perplessa mentre guardava sulla scrivania, c’erano due tazze di te ed una teiera.
<no..cara ragazza..non ti aspettavo..>rispose Severus con un sorriso pericolosamente tranquillo.
<allora..non aspettava nulla e nessuno?>chiese ancora la ragazza.
<evidentemente..stavo aspettando di sapere come ti sia venuto in mente di spiarmi..>rispose Severus fulminandola con lo sguardo.
<spiarla?come..c-come le viene in mente?>rispose con un tono di voce che tradì il suo disagio.
<come mi viene in mente eh?>le disse osservandola.
<ieri ti si vedeva da quell’armadio!e non ti sei nemmeno resa conto che quando sei entrata qui ti ho letto la mente..>concluse con una nota di soddisfazione nella voce.
<va bene..mi ha scoperta..ma ciò non toglie che vorrei dei chiarimenti..>rispose la ragazza guardandolo decisa.
<chiarimenti?su cosa?dopo tutto questo tempo non ti fidi ancora?non ci credi ancora che la mia missione deve restare segreta perché faccio la spia a mio rischio e pericolo?>sbraitò quasi senza un filo di pazienza.
<no!non posso riuscire a crederci..va bene?>rispose la ragazza senza un briciolo di rispetto.
Severus scosse la testa e si limitò a voltarsi verso la finestra,non voleva metterla in pericolo rivelandole tutto, ma non voleva nemmeno che lei non si fidasse minimamente.
<devo dedurre che neanche lei si fida di me..o sbaglio?>chiese Vivian con tono di voce quasi piatto.
<non è vero!>rispose Sevrus voltandosi di scatto.
<e allora me lo dica!avanti!lo voglio sapere!lei passa informazioni a Voldemort?>chiese Vivian insistente, oramai la pazienza di Severus era al limite, decise che oramai il dado era tratto, si alzò in piedi e la fronteggiò.
<che tu ci creda o no quando lui tornerà dovrò raggiungerlo..>disse con tono piatto.
<r-raggiungerlo?lui..lui non tornerà!>urlò Vivian, si accorse di tremare per ciò che aveva sentito.
<invece si..sta diventando forte..>si scoprì il Marchio Nero con espressione leggermente sofferente.
<è nitido..lo vedi?significa che gli manca poco e tornerà!>disse con una sorta di finta soddisfazione nella voce.
<io..n-non…non posso crederci!>esclamò Vivian.
<peggio per te…>rispose Severus <bisogna saper scegliere nella vita.. ed io l’ho fatto.. mi dispiace..ma raggiungerò l’Oscuro Signore..e..beh.. nessuno ti crederà quando lo racconterai..quindi non sforzarti troppo a mettere tutti in allarme!>le disse con tono duro.
<beh.. ma io.. lei non è costretto!>gridò Vivian in preda al panico.
<non lo faccio perché sono costretto!ho fatto una scelta..tutto qui..ora vattene per favore..>concluse Severus senza mezzi termini.
<è stato lei!lei ha aggredito Crouch e Krum!>disse Vivian senza trovare altre parole.
<glielo ha ordinato lui?non è vero!>lo accusò con rabbia, Severus scosse la testa senza rispondere e si voltò verso la finestra,Vivian non avrebbe mai immaginato quale sforzo immane stesse costando a Severus comportarsi così,ma era l’unico modo per tenerla lontano dai pericoli..
<bene!me ne vado!ma non venga più a cercarmi!>gridò Vivian in lacrime prima di chiudersi bruscamente la porta alle spalle e lasciare Severus solo con se stesso,molto probabilmente, si disse il professore, questa volta l’aveva davvero persa per sempre, ma si era creato da solo il suo destino, e non poteva sfuggirvi,per quanto triste o funesto fosse.

*

20 Maggio- Sala Comune-

<mi rifiuto di crederci!>alzò la voce Cassandra contro Vivian, stavano discutendo in Sala Comune prima di andare a letto.
<invece devi..lui lo serve..ci ha tradite entrambi..>rispose Vivian triste.
<no!prima mia madre e mio padre e poi lui?il professor Piton!no!io mi fido di lui!>rispose con le lacrime agli occhi.
<beh..è finita..questo è certo..>concluse Vivian amareggiata.
<finita?finita si!non ti parlo più!dovresti saperlo che lui non farebbe mai una cosa del genere!non ti credo..mi dispiace..>Cassandra si allontanò amareggiata verso il dormitorio, e Vivian seppe che aveva perso non solo Severus..ma anche la sua migliore amica..Cassandra.
Senza aggiungere altro si limitò a rigirarsi sulla poltrona dove sarebbe rimasta tutta la notte, le cose stavano prendendo decisamente una brutta piega...

*

20 Giugno – Ufficio del professor Piton-

Vivian fece un grosso sospiro prima di alzarsi in piedi e continuare a parlare.
<dunque..ha deciso?questa è la sua ultima parola?>chiese rassegnata.
<non capisco nemmeno perché sei tornata per tentare di convincermi!è tutto deciso.. mi riunirò all’Oscuro Signore..>rispose Severus con decisione, odiava ripetere le cose parola per parola.
<v-va bene..allora..allora addio!>esplose la ragazza tra lacrime disperate, era la verità, si stava lasciando per sempre con Severus, lui sarebbe tornato al lato Oscuro.
<addio..>rispose con freddezza sena degnarla di uno sguardo, Vivian si tolse il braccialetto della loro promessa e lo gettò sulla scrivania, fece sbattere la porta per l’ennesima volta.
Per un attimo Severus si ritrovò a sperare che la ragazza tornasse indietro, che il tempo tornasse a pochi mesi prima per impedirgli di buttare al vento tutto l’amore che aveva regalato a quella bambina meravigliosa ma un po’ testarda.. ma non accadde.. era finita.. Vivian non avrebbe voluto più sapere nulla di lui..
Ancora una volta Severus era stato capace di buttare un occasione, aveva di nuovo rovinato tutto..



lo so lo so!è davvero triste... :T_T:
beh..in attesa del prossimo capitolo questo è il minimo che posso fare XD

Edited by SnapeTear89 - 16/6/2009, 10:28
 
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view post Posted on 16/6/2009, 19:31




che diavolo noooooooooooooooooo
nn puo essere.povero sev....
 
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SnapeTear89
view post Posted on 17/6/2009, 09:51




eccoloooooooo!!!XD
buona lettura!!!

CAPITOLO 17- L’inattesa fine

Vivian si svegliò di soprassalto, erano le otto del mattino del 24 Giugno, aveva una grande confusione nella testa per gli avvenimenti degli ultimi tempi, che le sfrecciavano di continuo nella mente come a volerle ricordare quanto fosse triste quel periodo.

Poco tempo prima aveva litigato con Severus, si erano lasciati molto male dato che lui aveva annunciato di voler tornare dalla parte dell’Oscuro Signore..
Il ricordo della grande sciocchezza che aveva fatto la tormentava ancora, come aveva potuto mettersi subito dopo con un alunno che Severus non aveva mai tollerato?
Come aveva potuto “fidanzarsi” con James Rosier, che era praticamente la copia Serpeverde di James Potter ai tempi della scuola?
Fortunatamente non era nulla di serio, si limitavano ad uscire insieme e lei non gli aveva mai permesso di baciarla, ma la faccenda restava comunque complicata, non voleva veramente stare con lui, lo aveva fatto solamente per fare un dispetto a Severus, che per esteso non aveva affatto gradito tale comportamento, se prima la degnava di sguardi furtivi anche se glaciali ora la ignorava totalmente, e la ragazza non poteva sentirsi peggio..
Per di più non sapeva come fare a lasciare James, anche lui aveva dei sentimenti, perché diavolo le era venuto in mente di giocarci?

Lentamente la ragazza si mise a sedere e si sistemò la camicetta da notte di cotone estivo, faceva molto caldo, si alzò dal letto e guardò fuori dalla bassa finestra, si intravedevano alcuni studenti di Durmstrang che passeggiavano nel parco e alcune ragazze di Beauxbatons che si bagnavano i piedi nelle acque del lago e chiacchieravano allegramente, ci sarebbe stata la terza e ultima prova del Torneo Tremaghi, che era noto si trattasse di un grosso labirinto al cui centro si trovava la coppa Tremaghi, e le cui “mura verdi” erano alte circa sei metri.
Poco più in là Cassandra stava stranamente ancora dormendo, decise di non disturbarla, poi ricordò che non si parlavano più e cominciò a vestirsi, sperava di non trovare nessuno a colazione, ne Severus ne James, ne Draco..
Anche con Draco le cose andavano male, il ragazzo non aveva affatto preso bene la faccenda di James, e aveva solamente smesso di rivolgerle la parola, sembrando molto più interessato a Pansy Parkinson, forse per farle a sua volta un dispetto.

Vivian fece colazione molto presto per poi dirigersi nel parco, non sapeva con precisione cosa avrebbe fatto, ma era certa che qualunque cosa fosse stata sarebbe rimasta totalmente sola, a riflettere sul da farsi, doveva risolvere la situazione.
Stava per raggiungere il suo posto preferito sotto un grosso albero in riva al lago quando qualcuno la chiamò.
<vivian!Vivian tesoro!>era James, sperando di non essere vista la ragazza si nascose dietro l’albero, si accovacciò il più possibile ma era troppo tardi.
<eccoti!la mia piccola!>disse lui affettuosamente, la abbracciò forte, il caso volle che in quel fatale istante Severus stesse uscendo, la vide ma non la degnò del minimo interesse.
“non esce mai!perchè diavolo è uscito stamattina??”pensò Vivian molto contrariata.
<ciao James..>rispose la ragazza senza entusiasmo.
<che bello rivederti tesoro mio!sei bellissima!>esclamò lui con entusiasmo forse eccessivo.
Ancora una volta, come del resto faceva tutti i giorni, il ragazzo tentò di baciarla, ma ancora una volta, come se agisse per puro riflesso, Vivian si spostò bruscamente ricevendo il bacio sulla guancia, deluso il ragazzo si ritrasse.
<senti..non può andare avanti così..>disse Vivian con tono piatto.
<che..cosa intendi?>chiese James, mentre il suo sorriso si affievoliva leggermente.
<intendo che.. James ..sei davvero un bel ragazzo..ma..io non sono la ragazza che fa per te..> cominciò la ragazza tentando di essere più delicata possibile.
<ma..come non sei fatta per me?tesoro mi piaci tanto!sei bellissima!>le rispose James, che non riusciva a capire il perché di tale comportamento.
<io..grazie..ti ringrazio..ma davvero..non sono per te..tu..sei un bel ragazzo, ripeto..ma..non ti merito.. mi sono messa con te..solo per fare un dispetto..>era fatta, con queste parole Vivian pensò che era solo questione di tempo, intravide una sorta di espressione indignata che si faceva spazio sul viso del ragazzo.
<c-co-cosa??>il labbro del ragazzo si contorse quasi in una smorfia di disgusto.
<sei..sei stata capace di comportarti in modo così orribile??>esplose iracondo.
<si e allora??CHE DIAVOLO VOLETE TUTTI!!>esplose Vivian fuori controllo, ne aveva abbastanza di tutto, era diventata una situazione insostenibile.
<e va bene!addio!addio razza di stupida ragazzina!>esplose infine James allontanandosi, si era liberata di quel ragazzo che le stava attaccato in modo insostenibile, era libera da una parte dei suoi problemi, anche se sentirsi chiamare ancora una volta “stupida ragazzina” non era servito a tirarla su di morale, si chiese se non fosse stato Severus a suggerire al ragazzo tale termine.
Non appena il ragazzo si fu allontanato abbastanza Vivian sedette sotto l’albero, dopo pochi minuti vide tornare Severus e si decise, voleva tentare, e ancora tentare, doveva assolutamente fermare Severus, non era possibile che lui fosse davvero deciso a tornare con Voldemort.
<professore!>urlò lei correndogli incontro; con espressione a dir poco contrariata Severus si fermò.
<si?>chiese con riluttanza.
<io..signore..devo parlarle..>azzardò Vivian aspettandosi già una risposta.
<a che proposito?>chiese lui sempre più noncurante <è insolito che un alunna venga a disturbare i miei rari attimi di quiete, per qualsiasi questione..di natura futile..>concluse lui con tono davvero glaciale.
<io..signore..lo sa benissimo di cosa voglio parlare.>disse lei con tono risoluto, non voleva farselo scappare, l’uomo alzò gli occhi al cielo e poi la guardò con sguardo glaciale.
<e va bene..andiamo nel mio ufficio..>rispose Severus con tono più che annoiato.


*
<lei non deve andare!>sbraitò la ragazzina poco dopo nell’ufficio del professore, Severus agitò la bacchetta in direzione della porta e sussurrò <muffliato> non voleva che qualcuno sentisse, era gia abbastanza seccante dover sopportare l’insistenza di una ragazzina...
<vivian.. perchè diavolo sei tornata?>chiese Severus secco <mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro!non insistere o metterai a dura prova la mia pazienza!>sbraitò furioso mentre si toglieva la giacca e la gettava in malo modo su una sedia.
<perché io non voglio!lo so che lei è buono!la prego!Cassandra non mi parla più perché dice che di lei si fida!non è possibile che lei abbia preso una decisione del genere..>disse Vivian con tono lievemente esasperato.
<allora ha sbagliato persona ..non doveva riporre la sua fiducia in me!>rispose Severus con distacco, anche se sembrava stesse facendo un grosso sforzo nel dire quelle parole, aveva visto praticamente crescere Cassandra, e sperò che la ragazza non credesse davvero a quelle parole.
Calde lacrime scivolarono sulle guance candide della ragazza, che lo guardava quasi ferita.
<allora.. allora ha davvero deciso?>chiese la ragazza con voce rotta dai singhiozzi.
<si..e ora va via..per favore..ho da fare..>concluse l’uomo con crescente distacco, la ragazza si voltò e si strappò via la catenina con il carillon che aveva ricevuto per il compleanno e lo gettò sulla scrivania.
<se è questo che vuole.. ADDIO..>Vivian uscì dall’ufficio reggendosi lo stomaco con la mano, faceva troppo male, era terribile la consapevolezza che stava davvero finendo, lo amava, e non riusciva a capire perché lui avesse preso decisioni tanto affrettate..
Senza rendersi conto , proprio quando si trovava sulla porta del dormitorio, tutto divenne nero, e svenne...

*
<starà bene?>Vivian sentì la lontanissima voce di Cassandra come se si trovasse all’interno di una caverna remota.
<certo.. che sciocca ragazza.. farsi prendere da stress per nulla!>esclamò la voce di Madama Chips di rimando.
<beh..se non altro non ha un brutto aspetto..>echeggiò la voce di Draco.
Vivian si trovava in infermeria, lentamente cominciò ad aprire gli occhi, vide prima tutto bianco, e poi i contorni sfocati di Cassandra che si facevano sempre più nitidi, aveva la testa leggera, si sentiva da sogno, anche se lievemente stordita.
<ci hai fatto prendere un bello spavento..>disse Cassandra sorridendole.
< mmh.. io?>disse Vivian che aveva la voce leggermente roca.
<si..come ti è venuto in mente di svenire proprio sulla porta del dormitorio?>azzardò Draco sorridendo appena.
<..la solita Vivian..>rise Cassandra.
<g-grazie..del soccorso..ragazzi..>disse Vivian che si sentiva quasi una stupida per l’accaduto.
<ringrazia Draco..è lui che ti ha trovata!>rispose Cassandra <avresti dovuto vedere la faccia di quel carlino di Pansy!>bisbigliò Cassandra in modo da non farsi sentire da Draco, Vivian le sorrise.
<ehm..allora..parliamo ancora?>le chiese speranzosa.
<ma certo..lo sappiamo che senza amici tu non riesci proprio a stare!>rise Cassandra, Draco baciò Vivian su una guancia.
<è mai possibile che devi sempre darci preoccupazioni?>sorrise il ragazzo con sguardo complice.
<vi..vi voglio bene..>disse Vivian un po’ commossa mentre stringeva le mani di entrambi.
<su.. via !è finito il tempo delle visite!la vostra amica ha bisogno di un buon tonico e di qualche ora di sonno!>borbottò Madama Chips cacciandoli quasi in malo modo, Vivian sorrise ai due e sorseggiò il tonico che Madama Chips le aveva dato.
<scusi...quando.. posso uscire di qui?>azzardò Vivian sapendo già la risposta.
<voi giovani siete tutti uguali!non fate mai attenzione alla vostra salute e pretendete di andarvene subito quando avete bisogno di cure!>cominciò la donna sempre più burbera.
<ma..ma io..>tentò Vivian.
<io nulla!per punizione uscirai per l’ora di cena!e ora dormi!>concluse Madama Chips con tono che non ammetteva obbiezioni, sbuffando la ragazza poggiò la testa sul cuscino e guardò il cielo fuori dalla finestra, aveva fatto pace con i suoi amici, ma purtroppo aveva ancora una volta litigato con Severus, per un attimo pensò che sarebbe stato meglio se quella mattina non si fosse alzata.


Era quasi ora di cena quando la ragazza si destò lentamente dal suo sonno, senza rendersi conto aveva dormito, si mise a sedere guardandosi intorno, non c’era nessuno, ma prima che lei potesse alzarsi arrivò Madama Chips.
<ehm..ora..posso andare?>chiese Vivian guardando la donna.
<e va bene..ma vedi di mangiare e di non strapazzarti troppo..altrimenti verrai a farmi visita ancora! E ti assicuro che non sarà piacevole!ti legherò al letto se sarà necessario!> Vivian sorrise mentre ascoltava la ramanzina di Madama Chips che andava avanti ed indietro per l’infermeria mettendo a posto le cose con un colpo di bacchetta, era burbera, ma infondo era una donna molto premurosa, trattava i suoi “pazienti” come fossero dei figli.
Sentendosi meglio per il lungo riposo raccolse poi i vestiti e li indossò di nuovo, doveva riconoscerlo, anche se la giornata non stava andando avanti come una delle migliori, se non altro si sentiva meglio fisicamente..
In poco tempo raggiunse la Sala Grande dove erano tutti riuniti per il banchetto che precedeva la terza ed ultima prova del Torneo Tremaghi.
<ehi!stai bene?>chiesero Draco e Cassandra all’unisono, appena la ragazza ebbe preso posto.
<si..non mi lamento..>sorrise Vivian <madama Chips mi ha trattenuta...>aggiunse cominciando a servirsi le portate.
La cena fu molto tranquilla, sembrava che tutto procedesse per il meglio, insieme ai partecipanti al torneo vi erano anche le famiglie, che erano giunte per assistere all’ultima prova, e dunque alla proclamazione del vincitore del torneo.
L’unico a non essere in compagnia della propria famiglia era Harry, che molto probabilmente non aveva mai conosciuto una vera famiglia, ma i Weasley avevano largamente provveduto a fargli compagnia, ed erano tutti li per sostenerlo..

Finalmente il banchetto volgeva al termine, il preside invitò tutti a recarsi al campo di Quidditch, dove si sarebbe tenuta la prova, c’era una sorta di elettricità nell’aria, e il cielo cominciava a diventare buio ed a riempirsi di stelle, sembrava davvero una meravigliosa notte.
A differenza di tutti, che si accalcarono giù per la collina, Vivian, insieme a Draco e Cassandra si diressero in tutta calma verso il campo di Quidditch, quando giunsero trovarono dei posti, anche se molto lontani, ma non importava, volevano solo stare insieme e divertirsi, e poi non era possibile intravedere le mosse dei campioni all’interno del labirinto, sarebbe stato dunque inutile sedersi molto vicino.

Vivian fu distratta per la maggior parte del tempo, sembrò riscuotersi solamente al primo fischio, che annunciava l’entrata di Diggory insieme a Potter nel labirinto, dato che erano piazzati al primo posto avevano diritto ad entrare per primi.

Non appena tutti furono entrati le altissime siepi si chiusero dietro di loro, e fu subito silenzio, l’aria era carica di suspance, chi avrebbe raggiunto per primo il centro del labirinto?

Mentre il tempo passava non si sentiva altro che il vociare concitato dei presenti che si gettavano nelle più assurde congetture su ciò che stava avvenendo all’interno del labirinto, la ragazza non seppe quantificare il tempo che era passato quando delle scintille rosse avevano attraversato il cielo una e poi due volte, nel labirinto erano rimasti in due, Potter e Diggory, e il tempo passava ancora, la lotta era accesa solamente tra loro due.
Dopo quelle che sembrarono due ore, durante le quali la ragazza aveva praticamente dormito sulla spalla di Draco (al quale non era dispiaciuto affatto) ,ecco che all’ingesso del labirinto si materializzò la coppa, alla quale Harry era saldamente attaccato, ma la situazione era alquanto strana..

Potter non si muoveva affatto, si teneva stretto a Diggory ed alla coppa, come se temesse di cadere o di perdersi, fu un vero e proprio guazzabuglio di voci e persone, Vivian e i suoi amici tentarono di sporgersi oltre e di scendere dalle gradinate per vedere cosa fosse accaduto.
Silente era corso vicino ad Harry, e nella calca di persone che sciamavano verso l’ingresso del labirinto, Vivian non riuscì più a vedere nulla.
<che cosa diavolo succede??>urlò Cassandra nella folla, Draco ghignava nell’intravedere Potter in difficoltà, ma il suo sorriso compiaciuto si spense molto presto, nel momento in cui tra le urla emersero delle parole che gelarono il sangue di tutti e tre.
<cedric!Cedric Diggory..Morto!>.

<co-cosa?Diggory..m-morto?>disse Cassandra con espressione a dir poco scioccata sul viso, la scena era estremamente confusa, e si sentivano ragazzine che urlavano straziate il loro dolore.
Più volte i ragazzi tentarono di raggiungere la base degli spalti, ma invano.
Pochi spalti più giù la ragazza di Cedric rischiò di svenire per lo shock, non riuscì nemmeno ad urlare.
Il padre di Cedric Diggory stava scendendo le scale bianco in volto e terrorizzato per quello che avrebbe trovato, si faceva spazio sgomitando tra la folla, il volto ridotto ad una maschera di dolore, Vivian sentì una terribile sensazione di vuoto allo stomaco, come poteva essere accaduto?la terza prova era tanto difficile da aver potato un partecipante alla morte?
Silente lo aveva detto all’inizio dell’anno, ma la ragazza non vi aveva dato tanto peso, era convinta che il preside avrebbe protetto gli alunni con ogni mezzo possibile..

Poi Vivian raggiunse con i suoi amici un angolo dal quale la visuale era migliore, e ci riuscì in tempo per scorgere il corpo di Diggory inerme, sul quale il padre si era gettato e stava piangendo, il ragazzo aveva gli occhi spalancati ed era rigido in un espressione di puro terrore, sembrava quasi morto di paura, ma Vivian sapeva cosa porta ad una morte simile, era una delle maledizioni senza perdono che avevano studiato.. l’Avada Kedavra, l’anatema che uccide..
Era mai possibile che la vita dei partecipanti venisse messa a repentaglio in modo simile?

Mentre osservavano la scena e molte persone erano atterrite o persino sbigottite, Vivian fu colta nuovamente da una sensazione di vuoto allo stomaco, ne era certa..si trattava di qualcosa che aveva a che vedere con l’Oscuro Signore, un ulteriore fitta le mise una terribile ansia, facendole rischiare ancora una volta di perdere i sensi.
Severus aveva deciso di tornare con Voldemort, che fosse stato proprio lui ad uccidere Diggory?
Colta da forti brividi ed estremamente incredula cercò Severus con lo sguardo, doveva vederlo, e doveva parlargli, non era possibile che fosse colpa sua..

Mentre cercava con lo sguardo si soffermò su quello che stava accadendo a pochi metri, il professor Moody stava portando via Potter tenendolo su di peso e zoppicando lentamente, si chiese se gli stesse prestando soccorso o se fosse stato proprio Silente ad ordinargli di occuparsi del Grifondoro.

<cosa vedi?>chiese Cassandra tentando di non apparire agitata, per un attimo Vivian pensò che dalla sua espressione Cassandra stava pensando ciò che pensava lei.
<ehm..Potter..il professor Moody lo sta portando via..>rispose Vivian perplessa.
<moody?>Draco rabbrividì appena, forse ricordando la sua disavventura da “furetto”.
<mah..non vanno in infermeria..>disse Vivian sorpresa.
<sembra molto strano..>continuò Cassandra <perché dopo ciò che ha passato non lo porta da Madama Chips?>.
Draco non sembrava capire molto di ciò che succedeva, Silente era impegnato a tentare di allontanare la folla dal corpo di Diggory, e il panico dilagava.
Sembrò quasi un eternità di confusione, la testa di Vivian girava in modo insopportabile, sentiva che da un momento all’altro avrebbe dato di stomaco per la troppa tensione, i rumori e le immagini le baluginavano davanti agli occhi convulsamente.
Poi accadde, vide Silente con la Mc Granitt e Severus che correvano nella stessa direzione nella quale poco prima si erano allontanati il professor Moody ed Harry, poi nulla, svenne nuovamente, e l’ultima cosa che vide furono le espressioni preoccupate sui visi di Cassandra e Draco.

<vivian!Vivian!>la ragazza sentì ancora una volta delle voci disincarnate e lontane, in più sentì qualcosa di freddo ed umido sulla fronte e una leggera pressione sulle guance, qualcuno le stava dando piccoli colpetti sul viso per farla riprendere, in compenso non c’era più tutta la confusione di poco prima, chiedendosi cosa fosse accaduto la ragazza aprì piano gli occhi, e vide che a darle colpetti sul viso era un sudatissimo e preoccupato Draco.
<vivian?stai bene?>chiese il ragazzo con apprensione.
<io..mpf..si..sto bene..>disse Vivian con un filo di voce, era confusa, dove si trovava?
La domanda ebbe subito una risposta, l’avevano trasportata in Sala Comune, e giaceva sul divano con uno straccio bagnato e gelido sulla fronte.
<dove..d-dov’è Cassandra?>chiese la ragazza guardando Draco negli occhi.
<ehm..>Draco distolse lo sguardo dal suo <è andata.. a tentare di sapere qualcosa.. volevamo portarti in infermeria ma Madama Chips non faceva entrare nessuno, così ci ha detto di portarti qui e di soccorrerti..>rispose il ragazzo.
<non faceva entrare nessuno?che strano..ma..i professori?cosa è successo?>chiese Vivian.
<ehm..beh..quando sei svenuta urlavi il nome del professor Piton, volevi raggiungerlo..e..>stava per continuare il racconto quando lo interruppe.
<urlavo il nome di Piton?ma..quanto tempo è passato?da quanto sono qui svenuta?>chiese tutto d’un fiato.
<beh..sei svenuta da circa due ore..>rispose Draco convinto, Vivian si alzò in piedi.
<devo andare!non posso trattenermi!dov’è Piton?non si sa come è morto Diggory??>chiese agitata, Draco la rimise a sedere.
<non si sa..Potter farneticava cose su Voldemort che è tornato ed è più forte..non lo so..dice che è stato lui ad ucciderlo..>cominciò il ragazzo, Vivian si portò una mano sulle labbra scioccata.
<e Piton?DOV’è PITON?>chiese ancora una volta.
<vivian non lo so!so solo che poco fa è andato a prendere Caramell nel parco e lo ha portato in infermeria!>disse il ragazzo spazientito. <ma cosa vuoi da lui?cosa ha di tanto speciale??>sbottò lui osservandola.
<ehm..io..io devo parlare con lui..>si limitò a rispondere la ragazza mentre il passaggio della Sala Comune si spalancava ed entrava Cassandra, si stava asciugando le lacrime sul viso.
<cassandra?che succede?>chiese Vivian preoccupata mentre le si avvicinava.
<io..n-nulla..>rispose Cassandra, poi si mise a sedere guardando fuori.
<è..tornato..Voldemort è tornato..>fu colta da brividi mentre rispondeva con voce spezzata.
<è tornato?chi..chi te lo dice?>chiese Vivian sempre più perplessa.
<lo..io lo so..ho ascoltato attimi di una conversazione tra il ministro e Silente..Caramell non ci crede..ma Potter dice di averlo visto con i suoi occhi..>le disse Cassandra che sembrava quasi sconvolta.
<ma..ma Piton?dov’è?l’hai visto?>chiese ancora Vivian che sentiva di stare per perdere la pazienza.
<lui..stava andando nel suo ufficio..>rispose Cassandra quasi sconvolta.
<..ha mostrato il Marchio Nero al ministro..> continuò.
<aspettatemi qui.. vi prego..>li supplicò Vivian prima di uscire di fretta dalla Sala Comune.
Il tempo stringeva, sapeva che cosa Severus avesse in mente, stava tornando da Voldemort, ovunque lui fosse, doveva correre, doveva impedirgli di fare la sciocchezza che stava per fare, in pochi istanti si trovò davanti all’ufficio e spalancò la porta gettandosi dentro.
Si fermò quasi impietrita appena vide Severus, teneva l’avambraccio sinistro scoperto ed il Marchio Nero era nitido.
<cosa diavolo ci fai qui?>le chiese burbero mentre gettava alcune cose all’interno delle tasche del suo mantello.
<lei cosa diavolo sta facendo!>sbraitò Vivian allarmata.
<ti ho già detto di starne fuori dannata ragazzina!sei una persecuzione!>le urlò contro spazientito.
<m-ma lei non può!non deve andare!io..dovrà passare sul mio corpo!>rispose Vivian piangendo, Severus le passò accanto senza nemmeno guardarla e si gettò un mantello da viaggio sulle spalle, poi tirò giù la manica per nascondere nuovamente il Marchio Nero.
<la prego..la prego non lo faccia..Silente si fida di lei..>lo abbracciò forte sperando che cambiasse idea, ma sembrava irremovibile, non voleva saperne affatto di ascoltarla, se la scrollò di dosso bruscamente e senza guardarla si chiuse la porta alle spalle, era finita, Vivian giaceva piangendo sul pavimento e guardandosi intorno sconsolata, Severus era andato via, lo aveva amato per poi perderlo..
<f-finita..è finita..> disse Vivian con gli occhi pieni di lacrime, sulla scrivania c’era ancora il carillon, non sapeva perché, ma si alzò di scatto e lo prese, lo aprì per un istante e rimase li ad ascoltare quella dolce musica mentre guardava nel vuoto, in momenti normali avrebbe sorriso e gioito di quell’attimo, ma non era un momento normale, le lacrime non smettevano di rigarle il viso.
Improvvisamente lo richiuse, lo mise di nuovo al collo e lo nascose sotto la camicia, avrebbe portato con se il ricordo di Severus, anche se non poteva più averlo, lo aveva perso per sempre...


ç_ç lo sho è triste...

alla prossima!!!^_^

Edited by SnapeTear89 - 15/7/2009, 11:44
 
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