Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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CassandraB.Lestrange
view post Posted on 16/9/2008, 17:50




VIVIAAANNNNNNN :*_*: :*_*: :*_*:
 
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•.:.• Lady Death •.:.•
view post Posted on 25/9/2008, 16:47




Troppo bella e divertenta qst FF! L'ho letta tuttaaaa! E' stupenda, mi piace :OO:

Spero che aggiornerai presto!
 
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SnapeTear89
view post Posted on 26/9/2008, 14:25




Grazie Lady Death! :wii:
Grazie anche a te Cassandraaaa!!!tu lo conosci già ciò che sto per postare..e non posso fare a meno di ringraziarti...ragazze che leggete la mia ff...ringraziate tutte Cassandra..perchè se non fosse stato grazie a lei io non avrei potuto continuare..Grazie dell'incoraggiamento e grazie di aver salvato tutto prima che la mia penna si rompesse!!! :OO: ti voglio bene!!!!

beh..dopo i ringraziamenti veniamo alla seconda parte!!

CAPITOLO 11[seconda parte]-IL BALLO DEL CEPPO

Le vacanze erano cominciate, e da li ad una settimana sarebbe stato il venticinque dicembre, il Ballo del Ceppo era sempre più vicino, Vivian trovava spesso Jessy intenta a rimirasi allo specchio con in dosso il suo abito rosso da cerimonia, mentre lei non aveva avuto ancora occasione di provare quello che i suoi genitori le avevano mandato, poi aveva un altro problema, non aveva scarpe adatte a quel bellissimo vestito verde, problema che si risolse molto rapidamente, tre giorni prima del ballo la ragazza ricevette un pacco via gufo proprio mentre era a colazione nella Sala Grande, questo, scoprì quando lo aprì nel dormitorio, conteneva un paio di scarpe in tinta col vestito, lucide e molto eleganti, col tacco non troppo alto, anche se non avrebbe ballato con nessuno si disse che avrebbe fatto una gran figura in quell’abito scintillante.


<vivian!!!!perchè!mondo crudele!>esclamò Jessy disperata due giorni prima, raggiungendo Vivian che stava leggendo qualcosa di rilassante in biblioteca.
<jessy!parla piano!altrimenti Madama Pince ci sbatterà fuori!>sussurrò Vivian allarmata.
<scusami..ma io..non è giusto!>disse poi lei sedendosi, ma usando un tono molto più basso di voce.
<ho chiesto a Victor se potevo accompagnarlo al ballo.. e indovina cosa mi ha risposto?> continuò Jessy.
<di si?>chiese Vivian incerta guardandosi intorno per vedere se scorgeva Madama Pince infuriata.
<non essere sciocca!certo che ha detto di no.. dice che.. ha già invitato un'altra!>rispose Jessy un po’ triste.
<beh..Jessy..è uno zuccone!tu meriti di meglio!>Le disse Vivian in tono consolatorio.
<si!hai ragione Vivian!non è altro che uno zuccone!dovresti sentire come parla!secondo me è bravo solo col Quidditch!>disse poi Jessy in tono battagliero.
Intanto un ragazzo di Durmstarng si stava avvicinando a loro.
<scusa.. Mi chiedeva.. se lei vuole fenire al pallo con me..>azzardò lui.
<lei chi?io?>chiese Jessy incerta.
<zi.. tu ti chiama Jessy?>chiese il ragazzo.
<se mi chiamo Jessy?certamente!e qual è il tuo nome?>
<mio nome è Ivan.. Ivan Roskovich molto piacere!>si presentò lui inchinandosi e baciando la mano di Jessy.
<ma certo!!!ma certo che vengo al ballo con te!>esplose Jessy felicissima, poi salutò Vivian e si allontanò a braccetto col ragazzo.
Ora lei era sola, anche Jessy aveva trovato un cavaliere, dunque lei sarebbe rimasta sola per tutta la serata, ma non ce l’aveva affatto con Jessy, era legittimo che almeno lei si potesse divertire.
Il giorno prima del ballo ovvero la Vigilia di Natale, trascorse in un aria di festa mai vista, la scuola era decorata magnificamente e la neve era alta nel Parco.
Vivian la passò in compagnia di Jessy, che oramai non smetteva di parlare di Ivan, anche se lo conosceva da un solo giorno diceva di esserne innamorata, ma Vivian non ci avrebbe scommesso, probabilmente lo stava facendo per far ingelosire Krum, ma non avrebbe funzionato.
Le ragazze fecero una lunga passeggiata nella neve, l’aria era più dolce del solito, poi le due fecero a palle di neve fino all’ora di cena, quando raggiunsero il dormitorio portandosi dietro deliziosi panini dalla Sala Grande erano completamente zuppe per la zuffa a suon di palle di neve, allora si sedettero davanti al camino, dove il fuoco scoppiettante asciugo i loro vestiti, mentre chiacchieravano amichevolmente.
Poi arrivò l’ora di andare a letto, e qui Vivian ricevette una sorpresa che davvero non si aspettava, ai piedi del letto, sul suo baule era poggiato uno stupendo mazzo di rose bianche ,la ragazza ebbe un tuffo al cuore.. poteva averle mandate Severus?
Senza ripeterselo due volte prese il bellissimo mazzo i rose tra le braccia, emanava uno delizioso ed inebriante profumo, quasi lo stesso delle rose blu che c’erano nell’ufficio di Piton.
Poi intravide un biglietto, e lo strappò rapidamente senza altri convenevoli, poggiò il mazzo di rose accuratamente sul baule e lesse:

Delle candide e vellutate rose,
per la tua candida e vellutata bellezza.
Domani non essere triste,
il ballo è un momento di gioia,
e ti auguro tutto il bene
di questo mondo..
ti ho mandato queste rose,
per compensare il fatto che
non potrò accompagnarti..
ti amo e ti amerò sempre,
e se tu continuerai ad amarmi,
forse queste rose non appassiranno mai..
sempre nel tuo cuore
Tuo
Sai bene chi sono..

Vivian si sentì mancare dalla gioia, il suo Severus le aveva mandato delle bellissime rose bianche,e lei era senza parole.
<è da parte sua?>chiese Jessy estremamente curiosa.
<si..non ho parole..>rispose Vivian mentre sistemava le rose in un vaso.
<beh.. non ci sono parole..è un uomo d’oro..>rispose Jessy comprensiva.
Quando Vivian andò finalmente al letto era felice, come non lo era stato per più di una settimana, perché era impegnata a pensare alla prospettiva di un ballo senza Severus, ma non era vero , lui ci sarebbe stato, perché il ciondolo parlava chiaro, lui era “sempre nel suo cuore”.

Il mattino seguente le due amiche si svegliarono più che raggianti, Jessy sembrava andare di fretta, era già vestita, e senza aggiungere altre parole la salutò e sparì dietro la porta del dormitorio femminile, Vivian pensò che avesse un appuntamento con Ivan, decise che avrebbe dormito un altro po’ , pensò alla pettinatura che avrebbe sfoggiato al ballo, ma non aveva idea, si disse che avrebbe inventato qualcosa, poi vedendo che il sonno non riusciva a tornare decise di alzarsi dal letto, e dopo essersi rapidamente preparata notò che ai piedi del suo letto vi erano un mucchietto di regali, come aveva fatto a dimenticarlo?non aveva comprato un regalo per Jessy!
Allora scartò i suoi, erano da parte della famiglia, c’erano dolci fatti in casa e nuovi set per le pozioni, poi la ragazza riconobbe il solito pacco che le arrivava ogni anno, a giudicare dal volume doveva contenere la solita sciarpa con lo stemma di Serpeverde, decise che non lo avrebbe aperto, lo gettò sul letto di Jessy dopo averci scarabocchiato sopra i suoi auguri, le dispiaceva fare una cosa del genere ma non aveva avuto altra scelta, e poi a Jessy erano sempre piaciute quelle sciarpe.
Poi partì alla volta della Sala Grande, proprio mentre passava davanti alla porta della stanza di Severus quella si aprì, e la ragazza non riuscì a trattenersi, si girò e lo vide, il suo amore ,Severus, era ancor più bello della mattinata precedente, le rivolse uno sguardo dolce , lei sorrise a sua volta.
<buon Natale.. Vivian.. dormito bene?>chiese lui incerto, il suo sopracciglio si incurvò leggermene in un espressione interrogativa.
<beh Buon Natale anche a lei ..certo.. ho dormito bene e lei?>chiese Vivian a sua volta.
<anche io.. discretamente..>rispose Severus senza altre parole.
<ehm..ora.. vado..a colazione..>disse poi Vivian.
<lascia che ti accompagni.. piccolina..>sussurrò lui dolcemente.
<va bene.. comunque.. grazie delle rose.. erano stupende..>rispose Vivian arrossendo.
<ne..ne sono felice..>concluse lui.
Vivian e Severus partirono alla volta della Sala Grande, lui la prese per mano, quella piccola e candida manina, ma dovette lasciarla quasi subito, c’erano troppo persone in giro..
Vivian consumò un’abbondante colazione, anche se al ballo non avrebbe avuto un cavaliere si sentiva insolitamente felice, Jessy non si fece viva fino alle quattro di pomeriggio, quando la raggiunse in Sala Comune più felice di prima, le raccontò che aveva fatto una lunga passeggiata col suo Ivan, e che si erano baciati sotto il grande albero che si trovava vicino la sponda del lago, Vivian si limitò a sorridere ed a dirle che era felice per lei, i minuti sembrarono volare, erano le sette di sera quando la Sala Comune e tutti i dormitori cominciarono a riempirsi di alunni intenti a prepararsi per il ballo.
Jessy aveva indossato il suo abito rosso coordinato con le scarpe ed era seduta allo specchio , si stava pettinando i capelli ricci, dovette usare un bel pò di Tricopozione Lisciariccio per tenerli in ordine, e alla fine era riuscita a “disciplinarli” e le cadevano elegantemente sulla spalla destra.
Vivian indossò il suo abito verde e si rimirò allo specchio, temeva di avere troppo seno in mostra, ma era abbastanza abbondante per essere nascosto tanto facilmente, poi indossò le scarpe e si sentì molto più alta, decise che avrebbe legato i capelli in modo da tenerli su elegantemente, quando ebbe finito era praticamente stupenda, tra l’altro i suoi capelli rossi risaltavano molto col verde del vestito, che si rispecchiava perfettamente col verde luminoso dei suoi occhi, si chiese cosa avrebbe detto Severus vedendola.
Intanto Jessy uscì dal dormitorio, mentre Vivian si preparava le sue compagne facevano lo stesso, Pansy Parkinson stava indossando il suo abito da sera color rosa pallido, Vivian pensò che somigliava in modo assurdo ad un carlino pronto per una serata di gala, ma non le importava più di tanto, dall’altro lato della stanza, Cassandra, altra sua amica stava indossando anch’essa un vestito verde, ma di modello differente.
<wow Cassandra!anche tu in verde?>le chiese Vivian sorridendo.
<eh si.. comunque complimenti Vivian!stai davvero bene!>rispose lei raggiante.
<grazie!beh.. anche tu sei bellissima!>le sorrise nuovamente.
Poi tornò al proprio look, voleva essere perfetta.
L’altra compagna, Violet aveva indossato un abito bianco e stava già andando via.

Erano quasi le otto quando Vivian uscì dal dormitorio per dirigersi nel Salone d’Ingresso, era stipata di cavalieri nervosi che attendevano le loro dame, Vivian si apprestò a scendere le scale, si sentiva gli occhi di tutti puntati addosso, ma non ci pensò.
Tutti attendevano l’inizio della festa eccitati,Vivian intravide Jessy e Ivan, che le fecero un cenno osservandola stupiti.
Draco Malfoy si era unito alla sua dama, Pansy Parkinson, lui indossava un vestito di velluto nero con il colletto alto, e sembrava più antipatico del solito, i suoi scagnozzi erano vestiti color verde fango, sembravano due rocce bitorzolute, e non erano accompagnati da nessuno, come era ovvio, nessuna sarebbe mai andata al ballo con uno dei due nemmeno se pagata!
Vivian si guardò intorno in cerca di Severus, ma non sembrava esservi alcuna traccia di lui nel Salone d’Ingresso.
Poi vide l’accompagnatrice misteriosa di Krum, era Hermione Granger!ma era diversa, più aggraziata, aveva un bellissimo vestito color blu pervinca, e i suoi capelli non erano affatto cespugliosi, molte teste si girarono sbalordite nella sua direzione, era raggiante di bellezza e sorrideva nervosamente.
Jessy sembrò non farci caso, era troppo impegnata a tenersi stretta al suo cavaliere.
Sembrava che tutti i campioni fossero pronti con i loro accompagnatori, tutti erano giunti nella Sala Grande e si erano sistemati.
La Mc Granitt entrò seguita dai campioni in fila , erano diretti al grande tavolo infondo dove vi erano le autorità ,nella sala i tavoli delle case erano spariti, al loro posto vi erano molti tavoli più piccoli illuminati da lanterne, le pareti della sala erano scintillanti di brina argentata e ghirlande di vischio ed edera pendevano da queste.

Vivian si accomodò al tavolo dove c’erano Jessy e Ivan, l’amica le fece i suoi complimenti per la sua eleganza, poi il banchetto cominciò, i piatti d’oro erano vuoti, e davanti a questi vi era un menù, allora Vivian ci pensò un po’ su e realizzò, lesse tutto il menù e rivolta al suo piatto disse:
<salsicce fritte con pomodori!>subito il piatto si riempì, era un modo divertente di cenare.
Mentre mangiava la ragazza si guardò in giro, di Severus non vi era ancora traccia, pensò che forse lui aveva preferito evitare la festa.
Poi il banchetto giunse al termine, il professor silente si alzò in piedi e con ampio gesto della mano fece scivolare tutti i tavoli dal centro della Sala Grande alle pareti.
Poi fece apparire una piattaforma con vari strumenti musicali, e subito le Sorelle Stravagarie salirono su e cominciarono a suonare, era una melodia lenta e lugubre, le lanterne si spensero lasciando la sala in penombra, ed i campioni cominciarono a ballare, Vivian pensò che quell’atmosfera fosse molto tranquilla, adorava le luci soffuse..
Poi anche le altre coppie si unirono al ballo, inclusi Jessy e Ivan, che ora volteggiavano al centro della sala con grazia, Vivian ne fu stupita, non era solito che Jessy riuscisse ad essere così aggraziata, ancora una volta la ragazza si chiese dove potesse essere Severus in quel momento, ma non riusciva a darsi una risposta.
I vari balli si susseguirono uno dopo l’altro, e non sembravano voler più finire, ad un certo punto nessuno dei campioni stava ballando.
Vivian intanto se ne stava li, seduta al tavolo tutta sola, e sorseggiava un succo di zucca ghiacciato , non era poi tanto triste, ma si sentiva alquanto sola.
Finalmente Jessy e Ivan fecero una pausa, e si avvicinarono al tavolo.
<dai Vivian!perchè non prendi il primo tizio solo che capita e ci balli?>le chiese Jessy su due piedi.
<non mi va di ballare Jessy..non ne sono capace!>esclamò Vivian in tono un tantino stufato.
<e dai!non sembra che tu ti stia divertendo…fai qualcosa no?>insistette Jessy.
<ho detto di no!non mi va affatto!>rispose lei di nuovo.
<e va bene!ho capito…oh!wow!Ivan questa canzone è bellissima!andiamo?>chiese Jessy rivolta al suo accompagnatore.
<ma certo!è grande piacere!>rispose lui letteralmente incantato da Jessy.
Così la sua migliore amica si allontanò nuovamente a braccetto con Ivan, e di nuovo Vivian prese ad annoiarsi, la serata era giunta per lo meno a metà dei festeggiamenti.
Poi accadde qualcosa di inaspettato, il ragazzo che le aveva chiesto di andare al ballo con lui, Morgan, ovvero quello alto con i capelli neri ed il fisico perfetto si avvicinò a lei, scrutandola con uno sguardo adorante, indossava un elegante completo nero da cerimonia, con tanto di cravatta.
<vivian.. some mai tutta sola?>chiese lui cautamente.
<io?..beh..non ho un accompagnatore..>rispose lei col broncio.
<beh.. è un peccato.. che una così bella ragazza debba restare sola in una serata come questa..>continuò lui accarezzandole la guancia.
<è stata ..una mia scelta..>rispose Vivian a bruciapelo.<e tu?come mai sei solo?>le chiese poi subito dopo.
<perché.. colei che volevo invitare, mi ha detto di no..>rispose sincero il ragazzo guardandola negli occhi.
<uhm.. mi dispiace di averti trattato così, ma non me la sentivo di andare al ballo con un ragazzo..>rispose lei tranquilla.
<capisco.. beh..ma.. mi concederesti almeno il prossimo ballo?ti prego dimmi di si! non mi farò più vivo poi..>disse il ragazzo quasi supplichevole.
Vivian ci pensò bene, infondo non aveva nulla da perdere, Severus non era presente al momento, e non capitava spesso il Ballo del Ceppo.
<credo.. che ti concederò questo ballo infondo.. ma.. non mi hai ancora detto il tuo nome..>rispose Vivian.
<è vero!che maleducato!non mi sono nemmeno presentato!il mio nome è Daniel, Daniel Morgan!>si presentò lui con un sorriso.
Il ragazzo le porse la mano per aiutarla ad alzarsi, era davvero una sorta di gentiluomo, Vivian si chiese se quello non fosse solamente un atteggiamento costruito solo per mostrarsi migliore, ma non le importava, voleva solo ballare, dopodiché non avrebbe più dato retta a Daniel.
Un leggero walzer attaccò lentamente, allora il ragazzo mise una mano sul fianco di Vivian, che mise la sua sulla spalla, e si tennero stretti l’uno con l’altra, da un momento all’altro Vivian stava ballando, volteggiava leggiera per la Sala, finalmente si stava divertendo un po’.
<..è bello ballare con te… e sei bellissima.. Vivian..>le disse Daniel mentre ballavano.
<ti ringrazio...anche tu sei molto bravo a ballare, complimenti!>rispose Vivian arrossendo lievemente per il complimento.
<.. lui deve essere proprio fortunato..>disse Daniel all’improvviso.
<..lui chi?>chiese Vivian perplessa.
<sai di chi parlo, il professore.. Piton..>rispose lui col tono più delicato possibile.
<scusa non credo di aver afferrato.. non sono mica la sua ragazza!>rispose Vivian un po’ allarmata.
<sta tranquilla Vivian.. il vostro segreto è al sicuro, non c’è nulla di male, me ne sono accorto subito che tra di voi c’è qualcosa..>continuò il ragazzo.
<io beh.. ma.. come osi!accusarmi di stare con un insegnate!>rispose la ragazza un tantino alterata.
<ma io.. non ti accuso di nulla!..è che..>Daniel non finì la frase.
<scusami.. mi gira la testa.. credo che andrò a sedermi un po’..>lo fulminò Vivian improvvisamente, poi corse via perdendosi nella folla che gremiva la Sala Grande, e lasciando il ragazzo nel bel mezzo della pista da ballo tutto solo.
La ragazza era preoccupata, qualcuno si era accorto che tra lei e Severus c’era qualcosa, sperò con tutto il cuore che solo Daniel ne sapesse qualcosa.
Si era seduta in un punto assolutamente lontano, ma poteva vedere tutti ballare ancora.
Poi finalmente accadde qualcosa, mentre scrutava la folla con aria torva Vivian intravide lui.. Severus, era esattamente al lato opposto della Sala, e osservava le coppie che ballavano con aria quasi desiderosa, sembrava molto triste, ogni tanto perlustrava la Sala con lo sguardo, forse proprio in cerca di lei.
Vivian era troppo lontana per vederlo perfettamente, ma ciò che era certo era che indossava un ampio mantello nero, di un tessuto apparentemente lucido.
La ragazza si alzò in piedi, voleva vederlo meglio, ma sembrava impossibile, dato che le coppie continuavano a sfrecciare per il campo da ballo senza mai ferarsi.
Finalmente Vivian raggiunse un punto in cui si vedeva meglio, e anche lui si rese conto che Vivian era li, perché le rivolse uno sguardo malinconico ed un lieve sorriso, lei ricambiò con un cenno della mano.
Anche se a molta distanza i due si guardarono negli occhi, il loro sguardi si erano come allacciati, poi Vivian avvertì nuovamente una strana sensazione, simile a quella che aveva provato nel giorno del suo compleanno, e ..
<vivian tesoro.. come procede la tua serata?>la voce suadente di Severus le aveva parlato, come se fosse vicina, ma in realtà era lontana, Piton le stava di nuovo controllando la mente, in effetti era l’unico modo per far passare inosservati i loro “discorsi”.
<bene.. solo.. un po’ noiosa>rispose subito lei, ovviamente solo pensando alla parole che voleva dirgli.
<beh.. avrei una proposta da farti.. amore mio..>disse poi lui.
<ehm.. mi dica>si limitò a rispondere Vivian arrossendo violentemente.
Di nuovo si guardarono negli occhi , al che lui fece un lieve cenno del capo, a indicare l’uscita della Sala Grande, e disse:
<seguimi ..piccolina.. da quella parte..ci vediamo all’uscita della Sala Grande.. ti aspetto..>.
Senza fiatare ne pensare la ragazza lo fissò nei suoi bellissimi occhi neri e fece un energico cenno di assenso accompagnato da un ampio sorriso.
Il cuore di Vivian cominciò a battere a mille, cosa l’avrebbe attesa al suo incontro con Severus?
Senza pensarci due volte cominciò a farsi spazio tra la folla, doveva raggiungere l’entrata, dopo varie peripezie ci riuscì, finalmente era sulla soglia, ma di Severus non vi era traccia, allora si guardò introno sperando di vederlo arrivare da un momento all’altro, ma non sembrava arrivare.
<psst!>qualcuno voleva attirare la sua attenzione, dopo essersi voltata in molte direzioni finalmente lo vide, Severus si stava sporgendo da una piccola porta a pochi metri da quella della Sala Grande, con la mano le fece cenno di avvicinarsi rapidamente, lei obbedì e subito entrò e richiuse rapidamente la porta alle sue spalle, colpendola poi con la bacchetta e mormorano “Colloportus!” per far si che nessuno la aprisse.
Poi si girò lentamente per osservare il posto in cui si trovava, sembrava stupendo, candele blu fluttuavano ovunque ed emanavano una luce fredda e rilassante.
La stanza non sembrava molto grande, ma era praticamente impossibile scorgerne il soffitto, ghirlande di rose bianche ornavano tutte le pareti, e un grande camino proprio sulla parete di fronte, che era più altro di Vivian, emanava un bagliore caldo dato il bel fuoco che vi scoppiettava dentro.
Era davvero un posto stupendo, ma dove era Severus?
Poi la ragazza ebbe una risposta, scrutano nella fioca luce intravide una sagoma nera che si stagliava davanti alla luce del camino, ora si avvicinava a lei, e non poteva che essere Severus.
In poco tempo le fu vicina e si arrestò a poca distanza per rimirarla con sguardo adorante.
Lo stesso fece lei, infatti Severus era vestito diversamente dal solito, si era appena tolto il mantello, ed indossava un elegante camicia di seta nera, con ampie maniche lunghe a sbuffo, e aveva un ampio fazzoletto di raso bianco legato con un elegante nodo al collo, poi aveva dei pantaloni neri stretti, che dovevano essere di raso, infine indossava magnificamente (data la sua corporatura magra e slanciata) degli stivali in cuoio nero alti fino al ginocchio nei quali aveva messo i pantaloni.
Vivian lo aveva guardato sbalordita dalla testa ai piedi, era davvero stupendo, per di più il suo passo velato e misterioso lo rendeva pressoché irresistibile.
<vivian.. sei bellissima..>le disse lui baciandole la mano quasi solo a sfiorarla, cosa che le provocò un brivido.
<oh..ehm..grazie..signore... anche lei è molto elegante..>rispose arrossendo.
<allora piccola mia?sei stanca?>le chiese lui, poi agitò la bacchetta e un divano due posti apparve di fronte al camino.
<oh.. un po’..>rispose lei guardando il divano.
<allora che ne dici di sederci un po’?così potrai raccontarmi cosa hai fatto di bello stasera..>continuò lui sempre più gentile e a modo.
<va bene.. >acconsentì lei, Severus la prese per mano ed insieme si sedettero sul divano, era piacevole stare davanti a quel fuoco confortante insieme all’uomo che amava.
<che pelle candida che hai.. e questo vestito sembra sia stato cucito sul tuo corpo perfetto..tesoro mio..>le disse lui baciandole di nuovo la mano.
Vivian fu scossa nuovamente da un profondo brivido che le percosse tutta la spina dorsale, Severus aveva di modi di fare davvero irresistibili a volte.
<g-grazie.. p-professore..>balbettò lei sempre più rossa in volto.
<e così.. hai ballato con Morgan?>le chiese lui all’improvviso.
<beh.. si.. ma solo perché mi ha supplicato!>rispose lei a bruciapelo.
<oh capisco… e.. posso supplicarti di ballare con me il lento che comincerà tra poco?>le chiese poi lui con fare un po’ spiritoso e alzando il sopracciglio in una specie di ghigno.
<ma.. ma certo!>rispose lei sorridendo dolcemente.<ma non abbiamo la musica…>aggiunse.
<me certo che cel’abbiamo!>rispose lui, poi colpì la parete con la sua bacchetta, e la musica che proveniva molto affievolita dalla Sala Grande divenne più vicina, sembrava stesse suonando in quella stanza, ma non era troppo alta, l’atmosfera ideale per ballare un lento..
poi il lento cominciò, e senza rendersene conto Vivian si ritrovò ad ondeggiare per la stanza, con le braccia gettate al collo di Severus e la testa poggiata sul suo petto, lui le teneva le mani sui fianchi delicatamente ,era talmente piccola e minuta che Severus la abbracciava calorosamente senza alcun problema.
<sei felice?>le chiese lui mentre continuavano a ballare.
<beh.. si!..non potrei esserlo di più..questo ballo è..bellissimo..e tutto grazie a lei..signore..>rispose lei alzando lo sguardo e perdendolo in quello di lui.
<ne sono felice.. anche per me è bellissimo..tesoro mio>le sorrise dolcemente.
<sa una cosa?.. io la amo tanto..>le sussurrò lei all’orecchio mentre il lento cominciava ad affievolirsi.
<beh.. anche io ti amo Vivian.. e non smetterò mai..>rispose lui sussurrando all’orecchio di Vivian, era una sensazione bellissima, finalmente stava ballando con l’uomo che amava, era un momento stupendo, e nessuno avrebbe potuto portarglielo via, la ragazza alzò nuovamente lo sguardo, ora si stavano guardando quasi persi, poi le loro labbra stavano per incontrarsi, quando Severus alzò una mano..
<le tue labbra.. sono delicate come una ciliegia.. devo essere fortunato.. ad amare proprio te.. bambina mia..>le disse Severus, mentre con il dito sfiorava le labbra di Vivian, la ragazza capì, con quel complimento aveva voluto evitare il bacio, forse temeva che lei non avrebbe ricambiato..
<deve essere fortunato?..ho gia sentito questa frase..>rispose lei mentre si riaccomodavano sul divano alla fine del ballo.
<davvero?da Morgan?>le chiese lui..
<come fa a saperlo?>le chiese Vivian perplessa.
<beh.. diciamo che, ero presente.. e quel walzer è stato bellissimo!>le sorrise lui.
In un attimo tutto le fu chiaro, ecco perché quel ragazzo era cos’ gentile e a modo..
<cosa?aspetti un momento!era lei!>esclamò Vivian all’improvviso.
<beh..si..>sorrise lui mostrandole una fiala contenente la Pozione Poilsucco.
<io..non..questo è un colpo basso!mia ha fatto spaventare!>rispose lei a metà tra il divertito ed il sorpreso.
<beh.. non era mia intenzione, ma volevo assolutamente ballare con te mio dolce tesoro..>le disse guardandola negli occhi.
<per questa volta la perdono!ma Morgan dov’era allora?>chiese la ragazza sorridendo.
<beh.. lui è a zonzo per il parco, è per questo motivo che ho scelto lui, così non si sarebbe accorto di nulla!>spiegò Severus in modo pratico.
I due passarono molto tempo abbracciati sul comodo divanetto, dovevano essere passate le undici quando finalmente Severus proferì nuovamente parola, la sua voce era un po’ rauca a causa del lungo silenzio e del rilassamento che aveva invaso i suoi sensi, quasi facendolo addormentare.
<sai.. Vivian.. non avevo mai ballato.. con una donna..>le disse in tono un po’ malinconico.
<beh.. nemmeno io avevo mai ballato con un uomo..>le rispose lei carezzandogli i capelli dolcemente.
<a volte penso che vorrei avere almeno vent’anni in meno, per poter stare con te ogni momento..amore mio..>disse poi ancora malinconico.
<non dica così.. prima o poi saremo uniti, prima o poi potremo amarci liberamente senza doverci preoccupare degli altri.. dopotutto.. tra circa due anni sarò maggiorenne, finirò gli studi, e nulla mi impedirà di sposarla.. amore mio..>le rispose senza controllarsi più.
Lo sguardo di Severus si illuminò, una sottile lacrima solcò il suo viso.
<oh Vivian!mio piccolo amore!te lo prometto!quando ne avrai l’età io ti sposerò, e vivremo sempre insieme.. e non la smetterò mai di amarti!>le disse con la voce spezzata dalle lacrime.
<s-si.. s-sempre insieme!>rispose lei sempre con la voce spezzata, poi i due si abbracciarono stretti, ancora una volta Vivian poteva sentire il rilassante battito del cuore di Severus, che la teneva stretta come fosse la sua bambina.
Era quasi mezzanotte quando i due uscirono furtivamente da quella stanza per dirigersi nel parco, avevano deciso di fare due passi ,dato che erano stati creati dei bellissimi giardini appositamente per l’occasione.
Raggiunsero un punto remoto nei pressi del lago, che in quel momento era deserto, e si sedettero su di una panchina all’ombra di una statua, Vivian sentiva freddo, allora Severus si tolse il mantello per gettarlo sulle sue spalle e la abbracciò per scaldarla.
<non mi sarei mai aspettato che una donna mi amasse..>disse lui rompendo il fresco silenzio che vi era nell’aria, intervallato da una musica lieve che proveniva dalla sala grande.
<non deve stupirsi per questo, lei è un uomo di rara gentilezza, ed una persona stupenda…>rispose Vivian sorridendo.
<ma sono pur sempre.. un Mangiamorte..>rispose lui abbassando lo sguardo.
<non direi affatto.. non è un marchio impresso sulla pelle che cambia una persona, ma ciò che questa pensa ed il modo in cui agisce.. ed il suo modo di agire non è affatto quello di un Mangiamorte..>le disse Vivian mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo.
<beh.. io ti ringrazio piccola mia.. argh!> mentre parlava Severus si afferrò il braccio sinistro all’improvviso, sembrava dolergli.
<p-professore?come sta?t-tutto ben?>chiese Vivian preoccupata.
<si..io.. va tutto bene..>si ricompose lui ansimando per il dolore che lo aveva appena attraversato.
<cosa le succede?>chiese poi preoccupata Vivian.
<è.. il marchio.. sta diventando sempre più.. nitido.. temo che lui tornerà..>le rispose tentando di sembrare più tranquillo possibile.
<chi?non Lei-Sa-Chi vero?non è possibile!>disse Vivian improvvisamente spaventata.
<temo di si.. lo sento c’è.. qualcosa in atto.. e.. temo per la tua incolumità.. piccola mia..>le disse in tono triste mentre le carezzava il viso candido.
<teme per me?ma non può accadermi nulla.. io cosa c’entro con Lei-Sa-Chi?>le chiese Vivian preoccupata.
<beh.. lui non deve assolutamente sapere di te, altrimenti si vendicherà facendoti del male, io sono considerato, uno dei suoi seguaci che ha cambiato idea, sono come un traditore per lui..>rispose Severus tentando di essere delicato.
<dopo ciò che ti ho detto.. hai tutto il diritto di non guardarmi più,e se lo farai ti capirò, non voglio rischiare ancora una volta che colei che amo muoia per colpa mia!>aggiunse triste.
<non ci penso proprio!io non smetterò di stare con lei!io la amo, e se devo rischiare lo farò!>esclamò lei decisa.
<lo farò per Lily, e per l’amore che ha provato per lei!>aggiunse severa.
Severus sembrava essere rimasto senza parole, era sbalordito che una ragazzina come lei potesse essere tanto determinata e coraggiosa, allora non si trattenne , la abbracciò forte e la baciò sulla testa.
La serata stava andando avanti serena e felice, mancavano dieci minuti all’una quando i due sgattaiolarono nel castello.
Cominciava a fare troppo freddo e poi il castello era quasi vuoto, perché il ballo era giunto quasi al termine.
All’improvviso una gruppetto di Serpeverde stava per dirigersi nei sotterranei, forse proprio per andare a letto, sembravano tutti molto assonnati, dato che si trovavano nei pressi della scalinata di marmo si nascosero rapidamente dietro una grande statua che troneggiava in un alta nicchia, e aspettarono che la via fosse libera.
Quando tutto fu silenzioso sgattaiolarono verso i sotterranei, ed entrarono entrambi in una stanza a caso, si abbracciarono e sorrisero con sguardo complice, erano riusciti a passare inosservati, ma poi si resero conto di dove si trovavano, erano nella stanza di Severus, la ragazza si sentì estremamente nervosa, cosa sarebbe successo se l’avessero scoperta a quell’ora nella camera da letto del professore?
Severus sembrò porsi lo stesso problema, e lanciò diversi incantesimi nella stanza in modo da sigillarla.
<p-professore.. s-so che è una f-follia..ma vorrei tanto addormentarmi tra le sue braccia, mi farebbe sentire al sicuro, sa, il suo abbraccio è così accogliente…>disse Vivian senza più pensare.
Severus sembrò esitare, sembrava terrorizzato all’idea, ma poi si girò verso di lei …
<beh.. non nego che piacerebbe anche a me.. ma dobbiamo.. fare attenzione.. ti sveglierò molto presto domattina, per far si che tu raggiunga il dormitorio prima che qualcuno si accorga che non ci sei…>le disse.
<oh.. e va bene.. farei di tutto per stare insieme a lei..signore..>rispose Vivian con un largo sorriso.
Molto nervosamente Severus si sfilò il mantello e gli stivali, Vivian però si porse un problema, non poteva dormire con quell’abito da cerimonia, si sarebbe sgualcito, per non parlare del fatto che al mattino non sarebbe passata inosservata mentre tornava al dormitorio, ma Severus sembrò capire subito, aprì il suo armadio e vi affondò letteralmente la testa dentro, riemerse dopo pochi minuti con una sua camicia bianca in mano ed un mantello di Serpeverde che apparteneva ad una divisa, doveva essere la veste di quando frequentava Hogwarts.
<beh.. questa è una mia camicia credo che ti starà un po’ lunga, ma se non è un problema, potresti indossarla come camicia da notte…>le disse dolcemente.
<beh..io..>disse lei un po’ imbarazzata.
<non preoccuparti!li c’è il bagno..s-se hai bisogno d-di cambiarti>le disse un po’ balbettane.
<è vero.. grazie..signore..>Vivian prese la camicica che Severus le porgeva, poi si chiuse in bagno e la indossò, era molto lunga, le arrivava poco oltre il ginocchio, e le maniche erano infinitamente grandi, le rimboccò un po’ ed uscì fuori, scalza sul pavimento gelido, si chiese se non si sarebbe pentita di ciò che stava per fare.. ma non le importava, lei lo amava e per nulla al mondo avrebbe cambiato idea in quel momento.
Appena la vide Severus fu come folgorato, era davvero dolce è carina con quella camicia troppo grande in dosso.
<sei.. così piccola!>le disse <e sei così carina..>continuò dolcemente.
Vivian arrossì e lo ringrazio, poi tutto venne da se, Severus si distese lentamente con ancora in dosso i vestiti ,era nervoso, le fece cenno di avvicinarsi, la ragazza si distese tremante al suo fianco, era davvero molto piccola al confronto con il suo Severus, poi lui prese un’ampia coperta di lana ai piedi del letto e la getto addosso alla sua bambina, con gesto spontaneo alzò il braccio mentre la guardava con sguardo dolce, come se fosse suo padre, e Vivian poggiò delicatamente la testa sul suo petto, senza pensarci due volte Severus abbassò il braccio e le cinse le piccole spalle affettuosamente, poi le diede un casto bacio sulla testa e le carezzò i capelli, Vivian poteva sentirlo tremare, entrambi stavano tremando, ed il loro cuori erano una cosa sola, battevano all’unisono in un martellare ossessivo.
<buonanotte..amore mio..>sussurrò Severus felice.
<buonanotte anche a te..amore>per una volta Vivian gli aveva dato de tu, ed era una sensazione bellissima, poi poco a poco il loro cuori si calmarono, Severus spense le luci, e mentre Vivian si addormentava tra le delicate carezze di Severus seppe davvero quanto fosse forte il loro amore, il suo Severus era cos’ delicato e attento a non farle del male…
Era bellissimo stare li ad ascoltare i respiri ritmici di Severus che stava per addormentarsi.. era rilassante..
Senza rendersene conto Vivian si addormentò, ed in quel momento era davvero la ragazza più felice del mondo..

fineeee!!! :wii: comments please!!! :uhuh:
alla prossima!! :ciau:
 
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CassandraB.Lestrange
view post Posted on 26/9/2008, 17:28




*blush* di nulla tesoro non mi ringraziare che mi imbarazzo xD



te l'ho detto che Morgan mi era sempre stato simpatico eh???


:*_*:
 
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•.:.• Lady Death •.:.•
view post Posted on 26/9/2008, 18:07




Ma che teneeeeriii :OO: :OO:
Troppo bello questo capitolo! :D

Aggiorna presto!!!!
 
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SnapeTear89
view post Posted on 27/9/2008, 10:15




Grasshie dei comliments!!! :wii:
aggiornerò al più presto, ovviamente Cassandra già conosce l'introduzione del prossimo capitolo!tutto ciò che posto lo legge sempre prima lei!è la mia consigliera, e la cosa più bella è che non trova mai nulla da cambiare o da correggere!!!!XD
comunque come no! ti sta simpatico Morgan e Cassandra? :lool:
vabbè..il prox capitolo sarà presto pronto!^^
Vivian
 
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gyusi
view post Posted on 4/10/2008, 20:36




waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa madò bellissima!!!!....complimenti è meravigliosa...aspetto con anzia un tuo prossimo aggiornamento!!! :thanks:
 
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SnapeTear89
view post Posted on 8/10/2008, 15:29




eccomi!!!sono tornata con un new capitolo!!!!!
ci ho messo molto perchè volevo scrivere una marea di cose ma ho dovuto creare un capitolo intermedio..XD
beh..a mio parere questo capitolo è inutile..spero che a voi piaccia però.. accetto anche critiche negative!

beh che dirvi vi lascio al capitoletto sperando che vi piaccia..
buona lettura!! :wii:

CAPITOLO 12- LA SORPRESA DI SEVERUS

Vivian aprì gli occhi, si era appena destata da un bellissimo sogno, in cui correva spensierata per rigogliosi prati verdi assieme al suo Severus.
Mise a fuoco a fatica la scena che le si presentava davanti agli occhi, ed una cosa era certa.. non si trovava nel dormitorio.
Poi tutto le tornò alla mente ,e si sentì un po’ stupida, come aveva fatto a dimenticare la serata precedente? La ragazza era ancora adagiata delicatamente sul petto di Severus con la testa, il suo respiro era regolare e tranquillo, stava dormendo indisturbato.
Finalmente Vivian ci vedeva meglio, osservò la densa oscurità che la circondava, per poi posare lo sguardo sulla piccola finestra in cima alla parete alla sua destra, la neve aveva coperto quasi la metà di questa, trovandosi la stanza sotto il livello del terreno, un unico e candido raggio di luna era riuscito ad insinuarsi fin laggiù e si proiettava netto nella stanza, tagliando la fitta oscurità come fosse una lama candida.
La ragazza immagino che forse la notte che si poteva osservare tramite quella piccola finestra fosse proprio la notte adatta ad una passeggiata romantica al chiaro di luna, ma era chiaro che non le fosse permesso di gironzolare per il parco a quell’ora, avrebbe infranto una marea di regole senza rendersene conto, per non parlare del fatto che di notte avrebbe rischiato di incorrere in pericoli vari, data la vicinanza del parco con la Foresta Proibita.
Vivian tentò di farsi un idea di che ora fosse, cosa a dir poco impossibile, poi ricordò di avere ancora il suo bellissimo orologio d’argento con quadrante a forma di croce al polso, ma intorno a lei era troppo buio per riuscire a vedere, allora allungò la mano verso il comodino alla sua destra e prese la bacchetta di Severus.
Inizialmente la rigirò curiosa tra le mani tastandola nel buio, di certo era molto più lunga e molto meno flessibile rispetto alla sua, poi si decise, la impugnò con decisione e si concentrò con tutte le sue forze sulla formula “Lumos”, non sperava affatto in un risultato, ma con suo stupore dalla punta della bacchetta fuoriuscì un getto di luce che illuminò non solo l’orologio, ma anche parte dell’ambiente circostante, aveva formulato il suo primo incantesimo non-verbale .
La ragazza guardò l’ora, erano le quattro del mattino, girandosi dall’altro lato notò che il braccio di Severus cingeva ancora le sue piccole spalle con delicatezza, ancora una volta Vivian si sentì al sicuro, protetta dall’abbraccio dell’uomo che amava.
Severus sembrava molto sereno, e Vivian si ritrovò a chiedersi cosa stesse sognando, anche se era evidente che a meno che non avesse letto la sua mente non avrebbe potuto saperlo.
Resistette alla tentazione di ricorrere a tale incantesimo, non era giusto praticarlo su una persona addormentata che non si poteva difendere, e per di più senza alcun motivo valido.
I suoi occhi, oramai verdi da tempo esplorarono ciò che di quella stanza era visibile, per poi indugiare nuovamente su quella candida fonte di illuminazione fornita dalla piccola finestra, doveva assolutamente guardare oltre quel vetro, sentiva il forte desiderio di rimirare la maestosa notte che troneggiava fuori le fredde mura del castello.
Facendo molta attenzione a non svegliare Severus si sfilò dall’accogliente e caldo abbraccio, proprio in quel momento lui si mosse nel sonno, ma non risvegliò, si girò solamente verso destra, in direzione della finestra.
Allora la ragazza saltò giù al letto in un balzo silenzioso, i suoi piccoli piedi si posarono sul caldo e morbido tessuto del tappeto, per poi venire a contatto quasi immediatamente con i gelidi lastroni di pietra del pavimento, un brivido le corse lungo tutta la spina dorsale, ma non le importava di quanto quel pavimento potesse essere freddo, doveva a tutti i costi raggiungere quello spiraglio luminoso che tanto bramava.
Vivian fece il giro del letto, fino a raggiungere il comodino, Severus era ancora profondamente addormentato, giaceva sereno di lato, e teneva i pugni stretti al petto, era bellissimo, aveva un che di infantile ma irresistibile, la ragazza lo osservò incantata per una manciata di minuti, poi si concentro sulla formula “Nox”, ed immediatamente la punta della bacchetta si spense, per la seconda volta aveva formulato un perfetto incantesimo non-verbale, ripose poi la bacchetta sul comodino curandosi di non fare alcun rumore.
Fortuna voleva che sotto la finestra vi fosse una pesante e logora poltrona in pelle dall’alto e solido schienale, senza pensarci due volte la ragazza si arrampicò su quello schienale e si alzò sulle punte per quanto riusciva, ma nulla da fare, non riusciva affatto a raggiungere la finestra. Allora rassegnata si mise a seder sulla poltrona guardandosi intorno con sguardo triste, forse alla ricerca di una soluzione, quando qualcosa attirò la sua attenzione..
In un angolo remoto della stanza vi erano grossi e polverosi volumi della grandezza di lastroni di pietra, ad un primo impatto ne fu assolutamente affascinata , si inginocchiò e spolverò un grosso libro rilegato in pelle e senza titolo , per poi aprirlo sul pavimento e scoprire con molto sgomento che le pagine erano totalmente bianche , si chiese se non vi fosse stato bisogno di un incantesimo per rivelarne il contenuto, ma non si spinse oltre con la curiosità, qualcosa le faceva pensare che vi fosse un motivo più che valido per tenerle nascoste, sembravano quasi provenire dal reparto proibito della Biblioteca.
All’improvviso fu colta da un idea, lo schienale della poltrona era talmente ampio e solido che avrebbe potuto tranquillamente ospitare una pila di libri senza alcun problema, allora tentando di non fare il minimo del rumore trasportò uno ad uno i pesanti libri e li impilò ordinatamente sullo schienale della poltrona.
Quando finalmente ebbe finito si arrampicò immediatamente in cima, e finalmente la vide, la luna piena troneggiava luminosa nel cielo bruno , tutto era fermo , ricoperto da una soffice coltre di neve, in lontananza verso il limitare della foresta vi era la capanna di Hagrid, nessuna luce era accesa, ma una sottile e fioca colonna di fumo si ergeva dal vecchio comignolo di pietra, non c’era dubbio, quella era davvero una bellissima notte.
La ragazza rimase letteralmente incantata da cotanta visione, era come se il suo sguardo si fosse incatenato per sempre a quel magnifico e perfetto mondo notturno, ma non si era resa conto che nell’osservare tutto ciò aveva provocato una pericolosa oscillazione , poi accadde l’inevitabile, la pila di libri cedette e la ragazza cadde rovinosamente rotolando sulla poltrona per poi cadere sul pavimento ,ciò le provocò un gelido dolore lancinante su tutto il corpo.

<chi è la?chi..c’è?> Severus si era svegliato all’improvviso a causa del trambusto generato dalla caduta della ragazza, era in piedi, e stava puntando la sua bacchetta contro di lei nell’oscurità.
<sono.. solo io.. s-signore.. Vivian..>rispose la ragazza infreddolita.
<v-Vivian?per l’amor del cielo cosa è successo?sei ferita?>chiese lui preoccupato puntandole la bacchetta illuminata per riuscire a vederla bene.
<beh.. io..sono caduta..mi ero affacciata..alla finestra..>rispose Vivian abbassando lo sguardo imbarazzata, solo in quel momento si era resa conto di aver fatto una vera e propria sciocchezza, aveva rischiato di farsi male sul serio.
<beh.. ehm..stai bene?..ma ..guardati!stai tremando..> le sorride paternamente ,poi si abbassò sulle ginocchia e prese in braccio la sua piccola, Vivian gli cinse il collo con le sue piccole braccia, poi Severus la adagiò delicatamente sul letto e le gettò addosso la coperta e si sedette al suo fianco.
<g-grazie..signore>disse lei guardandolo negli occhi.
<di nulla..Vivian..>rispose Severus carezzandole dolcemente il visino candido..
<ma..stai ancora tremando!..ti preparo qualcosa di caldo..>continuò senza darle il tempo di proferire alcuna parola.
Piton attraversò la porta che dava sul suo ufficio, per poi tornare pochi minuti dopo con due tazze di tè fumante.
Subito porse quella più grande a Vivian, il suo intenso aroma le penetrò i sensi, quasi a riscaldarle l’anima, era una sensazione sublime che non aveva mai provato, si chiese cosa vi fosse nell’infuso del tè.

<così abbiamo.. una bambina alquanto mattiniera qui eh?>chiese Severus sorridente interrompendo il silenzio che aveva invaso la stanza.
<io..chiedo scusa.. non volevo svegliarla..>rispose Vivian arrossendo per la vergogna, poi bevve un grosso sorso di tè, subito le sembrò che del fuoco stesse invadendo il suo petto, quella strana sensazione fu seguita immediatamente da una piacevole sensazione di tepore.
<sta tranquilla..piccola mia..non voleva essere un rimprovero..> rispose Severus cordialmente, poi sorseggiò anche lui il suo tè , e le sue guance assunsero un colorito roseo.
<s-signore..se posso chiederlo, questo tè è buonissimo...cosa.. c’è dentro?>chiese Vivian invasa improvvisamente dalla curiosità
<felice di sapere che ti sia piaciuto, sapevo che avresti notato qualcosa di diverso.. vedi..quando fa freddo, correggo il tè con un goccio di whisky incendiario ed essenza di rosa canina ..è una mia.. variazione sul tema> le rispose Severus sorridendo dolcemente .
Vivian arrossì, quel sorriso, il sorriso che apparteneva solo a lei, e che nessuno poteva portarle via.. perché Severus sorrideva solamente a lei..
<e così..lei sa anche cucinare?>chiese la ragazza
<cucinare?>qui lui alzò il sopracciglio in uno sguardo interrogativo <beh..cucinare e preparare pozioni..sono arti affini..no?>concluse con molta modestia.
Vivian era sempre più incantata da quell’uomo, sembrava non esistesse cosa che lui non sapesse fare, ed allo stesso tempo era molto modesto.
“..Dio mio..ma c’è qualcosa che tu non puoi fare?credo di no..sei perfetto..amore mio” si ritrovò a pensare la ragazza con sguardo sognante rivolto al suo amore.
In pochi minuti le due tazze si svuotarono ,ed entrambi si sentirono alquanto rilassarti e ben riscaldati.

Dopo aver posato le due tazze sul comodino Severus si stese di nuovo al suo fianco,e di nuovo Vivian si poggiò al suo petto, mentre lui le cingeva le piccole spalle col braccio, la ragazza si sentì di nuovo al sicuro, come cullata nel caldo abbraccio del suo Severus.
Per qualche minuto i due rimasero li, abbracciati dolcemente, mentre lui le carezzava dolcemente le spalle e le baciava i morbidi capelli, Vivian si sentiva alquanto piccola in quella abbondante camicia , per non parlare dell’abbraccio caloroso ed avvolgente di Severus..
<sa..signore..ho praticato..il mio primo incantesimo.. non-verbale ..l’incantesimo Lumos> disse Vivian rompendo quel silenzio che si era insinuato intorno a loro.
<davvero?notevole ragazza mia..sai, questo tipo di incantesimi, viene insegnato al sesto anno..complimenti!>rispose lui con entusiasmo.
<ehm.. la ringrazio..>rispose timidamente.
<tesoro mio..non c’è bisogno di ringraziarmi!dopotutto sei brillante in tutte le materie..>disse poi lui dolcemente.
Vivian era al settimo cielo, in quel momento non poteva volere di meglio, si trovava con l’uomo che amava, e la sua vita ”scolastica ” non poteva andare meglio..questa sensazione le faceva quasi sospettare..se non presagire la prossimità di nuove grane all’orizzonte.
<sai..mi ricordi molto..me alla tua età..anche io avevo bei voti in tutte le materie> alle ultime parole lui abbasso la voce.
<di la verità..>disse poi riprendendosi<quando ti ho letto la mente..ho visto un libro..e grazie a quello che vai bene nella mia materia?>
<in realtà..leggo solo qualche suggerimento.. a volte annoto dei piccoli accorgimenti ed incantesimi che possono essermi utili.. sa..per una riuscita rapida delle pozioni..cose che sperimento io stessa..>rispose la ragazza.
<che ..strana coincidenza..anche io..da giovane..facevo la stessa cosa..e per di più..ora che ci penso..la tua scrittura è fin troppo simile..alla mia..>disse Severus spiazzato, ci fu un altro silenzio.. poi ..
<è vero..che strano..>disse Vivian. <ma..se posso chiedere..dove è finito il suo..libro?>concluse.
<non ne ho idea..peccato..ti sarebbe stato molto utile..>rispose lui continuando a carezzarle i capelli.
Erano quasi le sei del mattino quando Severus disse:
<è ora, credo sia meglio se torni al dormitorio, altrimenti le tue compagne si accorgeranno che non ci sei..>
<capisco..allora..mi preparo..>rispose Vivian un po’ triste, poi si alzò ed indossò il mantello che Severus aveva preso dal suo armadio il giorno prima,il mantello che aveva usato da giovane come studente.
Vivian piegò bene il suo abito da cerimonia e lo cacciò nella ampia tasca interna del mantello, e calzò le sue scarpe, fortunatamente il mantello era talmente lungo da coprirle i piedi, dunque non era possibile vedere le sue scarpe eleganti se lei faceva ben attenzione a nasconderle.
<viaggerai con la Metropolvere..>le disse Severus mentre con un colpo di bacchetta accendeva un caldo fuoco nell’alto camino.
<allora a presto..signore..la ringrazio di questo meraviglioso tempo che abbiamo passato insieme..>disse Vivian triste.
<sono io a doverti ringraziare, piccola mia, sarà il nostro..piccolo segreto..>le rispose lui, poi la abbracciò e la tenne stretta, ancora una volta i loro cuori battevano all’unisono,l’uno contro l’altro,quel caldo abbraccio sembrò durare quasi un eternità, poi lei lo salutò baciandolo sulla guancia, quegli occhi neri la seguirono in ogni suo movimento, così la ragazza prese una manciata di polvere volante da un vaso sul camino e la lanciò nel fuoco, che diventò immediatamente di un acceso verde smeraldo, Vivian entrò nelle fiamme e si concentrò..
<sala Comune di Serpeverde!> immediatamente i profondi occhi neri di Severus sparirono, sostituiti da un vorticare di camini, mentre una notevole quantità di polvere le stava inondando gli occhi facendoli lacrimare, Vivian non ce la faceva quasi più quando finalmente tutto smise di vorticare…
La ragazza cadde sul familiare tappeto della Sala Comune, non era più abituata a viaggiare via Metropolvere, immediatamente si mise in piedi spolverandosi i vestiti dalla fuliggine, stava per dirigersi dritta filata verso il dormitorio femminile quando..
<guarda guarda!..chi abbiamo qui?Morris!cos’hai addosso?la vestaglia di tua nonna?>Draco Malfoy era seduto proprio di fronte a lei, in vestaglia da notte e pigiama, seduto in una grossa poltrona di pelle nei pressi del camino.
<va al diavolo Malfoy!non ho tempo per le tue idiozie!>sbuffò Vivian.
<credo proprio che racconterò tutto al preside.. stavolta ti ho colta in flagrante Morris..ad infrangere le regole!>insistette Malfoy.
<tu non oserai!>disse Vivian iraconda.
<di la verità Morris !sei stata tutta la notte col tuo tesoruccio? Severus oh Severus!quanto ti amo! >continuò lui ignorando le parole di Vivian.
“ecco.. è fatta..Malfoy ha visto tutto..ora spiffererà a tutti che sono stata con Severus tutta la notte, quale destino mi attenderà?sarò espulsa!non potrò più farmi vedere in giro!a meno che…”
Rapidamente estrasse la sua bacchetta dalla tasca interna del mantello e la puntò contro Malfoy..concentrandosi sull’incantesimo di memoria, sperava vivamente di riuscirci, ma allo stesso tempo sperava che non avrebbe cancellato tutta la memoria del ragazzo accidentalmente.
<c-cosa?cosa hai intenzione di fare!maledetta Babbanofila che non sei altro!>esplose lui estraendo la bacchetta a sua volta.
Poi la formula fu ben chiara nella mente di Vivian e…
<oblivion!>un getto di luce fuoriuscì dalla punta della bacchetta della ragazza, colpendo Malfoy in pieno petto, lui oscillò pericolosamente e poi cadde al suolo con un sonoro tonfo attutito dal tappeto, era svenuto.
Un altro incantesimo non-verbale perfettamente riuscito, erano quasi le sette quando la ragazza scavalcò il corpo inerme di Malfoy senza curarsene affatto e raggiunse finalmente il dormitorio femminile, le sue compagne fortunatamente stavano ancora dormendo ,senza il minimo rumore Vivian indossò la sua camicia da notte e si curò di nascondere bene il mantello e la camicia di Severus dentro il suo baule, glieli avrebbe restituiti in giornata, poi si infilò sotto le coperte per fingere almeno di dormire.
Era talmente stanca che si addormentò sul serio,stava sognando ancora quei magnifici prati , quando..
<vivian!che fine hai fatto ieri?> sembrava la voce di Jessy, immediatamente il bellissimo sogno si interruppe, Vivian aprì gli occhi a fatica per la luce che filtrava nella stanza attraverso le piccole finestre, e tentò di mettere a fuoco qualcosa di rossiccio che si stava muovendo davanti ai suoi occhi, non c’era dubbio, non poteva che essere Jessy.
<uhm..ehi Jessy..non urlare!ma…che ore sono?>chiese Vivian ancora assonnata.
<sono le nove!Dannazione vuoi dirmi dove diavolo sei stata questa notte?>insistette ancora Jessy, ma Vivian non aveva intenzione di dirle la verità su una cosa simile, avrebbe solo creato una catena di pettegolezzi ed indiscrezioni, non che lei non si fidasse di Jessy, ma l’amica avrebbe potuto non capire.
<le nove?non è tardi.. e guarda che sono stata tutta la notte qui..>rispose Vivian stropicciandosi gli occhi.
<non credo proprio!io sono tornata qui alle due e mezza e tu non c’eri!e poi durante la serata non ti ho vista proprio!a me puoi dirlo!dove diavolo sei stata?>insistette ancora Jessy.
Vivian si guardò intorno ,per fortuna il dormitorio era deserto,a parte Cassandra che però si vestì subito e mormorò un saluto sfuggevole, evidentemente non voleva essere testimone di quello che stava diventando un litigio.
<senti.. Jessy.. fa come ti pare, ma io sono arrivata qui alle tre, per questo motivo non mi hai vista, stavi dormendo già!>rispose Vivian quasi seccata.
<ah davvero?e che mi dici del fatto che non ti ho vista più ad un certo punto?>continuò Jessy irritata dal tono di Vivian.
<non mi hai vista perché ero sola! E allora sono andata a fare una passeggiata nel parco!. anzi.. evidentemente non mi hai vista perché eri troppo impegnata con il tuo amichetto!>esplose Vivian improvvisamente, Jessy la guardò quasi esterrefatta.
<ah..capisco..>Jessy rispose in tono piatto , senza entusiasmo, cosa che stupì molto Vivian, forse aveva esagerato a trattarla così.
<beh..senti..noi andiamo ad Hogsmeade, ti.. unisci a noi?>chiese Jessy a bruciapelo sempre senza entusiasmo.
<voi?..no grazie!non vorrei fare da terzo incomodo!divertiti con Ivan!>esplose ancora una volta Vivian.
Sta volta l’aveva fatta davvero grossa, si aspettava da un momento all’altro l’esplosione di Jessy, ma non vi fu alcuna esplosione, il che a detta di Vivian era alquanto strano.
<va bene..a più tardi..>rispose Jessy con tono un po’ triste, poi girò sui tacchi e scappò via lasciandola sola.
Forse più che arrabbiata Jessy doveva esserci rimasta male, solo in quel momento Vivain si accorse di aver davvero esagerato..
Mentre rimuginava tra se i crampi della fame la assalirono, allora saltò giù dal letto e si preparò per la colazione.
In Sala Comune non c’era più Malfoy, la ragazza sperò che l’incantesimo avesse fatto effetto..
Mentre passava davanti alla porta della camera di Severus le venne un idea..
Giunta in Sala Grande vide che era a dir poco deserta ,approfittò di ciò per prendere con se biscotti da tè di vario genere ed un’abbondante porzione di crostata al rabarbaro , senza toccare cibo si diresse direttamente verso la camera di Severus.

Arrivata alla porta si guardò intorno prima di bussare educatamente, in pochi istanti la porta si aprì e sulla soglia comparve Severus, era di nuovo nei suoi soliti abiti, giacca nera attillata ed ampio mantello nero, quando la vide sorrise.
<vivian!Buongiorno.. qual buon vento ti porta qui?>le chiese cortesemente.
<ehm.. buongiorno..io ..ehm..>la ragazza si sentì stranamente in imbarazzo, ma Severus sembrò capirlo al volo..
< Dai.. accomodati..non restare sulla soglia..>le disse dolcemente guardandola negli occhi.
Immediatamente Vivian entrò e si chiuse la porta alle spalle, finalmente le parole le tornarono.
<vede..passavo di qui.. e ho pensato..di portarle la colazione>disse la ragazza mentre estraeva dalla borsa l’involto contenente ciò che aveva preso dalla Sala Grande, poi agitò la bacchetta e fece comparire un grosso piatto d’argento sul quale ripose il tutto per poi poggiarlo su un piccolo tavolo di fronte a lei.
<crostata al rabarbaro?come facevi a sapere che è la mia preferita?>chiese Severus sorridendo.
<beh..io ..ho pensato solo che poteva essere di suo gradimento, sa..a me piace molto..>rispose Vivian rossa in volto.
<bene.. perchè non ci..accomodiamo li e beviamo un tè?>chiese lui indicando un grosso tavolo in legno scuro al centro della stanza al quale erano accostate due pesanti sedie.
<certo.. va bene..>sorrise Vivian, poi prese con se il vassoio e lo poggiò sul grosso tavolo, per poi sprofondare nel morbido cuscino di velluto blu di una delle due sedie.
Attese Severus che era andato un attimo nel suo ufficio tramite la porta interna, l’uomo arrivò portando con se un bellissimo servizio da tè in porcellana bianca con elaborati disegni color blu oltremare, lo fece fluttuare fino al tavolo per poi farlo atterrare senza il minimo rumore, e per poi sedersi di fronte a Vivian.
<grazie di avermi portato la colazione..Vivian..>le disse gentilmente mentre versava il tè in entrambe le tazze.
<oh..di nulla..si figuri.. dopotutto mi ha fatto passare la serata più bella della mia vita, mi sembrava il minimo che potessi fare..>rispose Vivian.

I due trascorsero un po’ di tempo insieme, era molto piacevole starsene davanti al fuoco scoppiettante del camino sorseggiando tè e biscotti, mentre fuori vi era una spessa coltre di gelida neve che ricopriva tutto.
<e così.. non sei andata a Hogsmeade con i tuoi amici?>le chiese Severus mentre tagliava un boccone della crostata col cucchiaino.
<non mi andava.. mi annoio..> rispose Vivian sinceramente.
<..beh..se per te non è un problema..allora.. potresti passare la mattinata con me..>le chiese lui a bruciapelo.
<beh..io.. ma certo!..ne sarei molto lieta!>rispose Vivian con entusiasmo.
<bene..credo che dovrai seguirmi nel parco allora, ho una cosa da mostrarti..una sorpresa..>le disse lui allegro mentre con un colpo di bacchetta puliva il servizio da tè ed i vari piattini per poi rimetterli a posto.
<va bene..>rispose concisa la ragazza. <la seguirò..senza alcuna domanda..>.
<credo che uscirò per primo, ti aspetterò al limitare della foresta.. >le disse, la ragazza annuì in silenzio, prese la borsa in spalla e attese che Severus uscisse, cosa che fece quasi immediatamente, subito dopo aver preso qualcosa da un cofanetto d’argento ed averla messa al sicuro nella tasca interna del mantello.
Ora Vivian era sola, e si stava chiedendo cosa la attendesse fuori..
Passarono circa dieci minuti, e Severus doveva essere oramai giunto a destinazione..
Allora la ragazza si decise, prima di fare qualunque cosa aprì la porta solo quanto bastava per guardare fuori, per non farsi notare, osservò bene l’ambiente circostante la porta della camera, il corridoio dei Sotterranei era completamente deserto, era il via libera che stava aspettando, senza pensarci due volte si precipitò fuori e percorse la strada fino al Salone d’Ingresso in una volata, anche tale ambiente era praticamente vuoto, Cassandra a parte, evidentemente nemmeno lei aveva voluto andare ad Hogsmeade, ed a giudicare dai libri che portava sotto braccio doveva essere diretta in Biblioteca a studiare.
<ciao Cassandra!>disse Vivian sorridendo.
<oh..ciao Vivian..dove vai?>chiese Cassandra un tantino affaticata dal peso dei libri che si portava dietro, i suoi occhi verdi fissarono per un attimo Vivian con uno sguardo interrogativo.
<beh..a fare..una passeggiata nel parco..>rispose Vivain mentendo.
<ah..capisco..>rispose Cassandra, poi, dopo aver scosso i lunghi capelli neri per spostarli dal suo viso la salutò e corse dritta filata verso la Biblioteca.
“meno male…ho incontrato solo Cassandra..e non credo che possa crearmi alcun problema..”pensò Vivian molto sollevata, poi spiccò una corsa verso il Portone di Quercia e lo spalancò per poi sparirvi dietro.
Davanti ai suoi occhi la visione era stupefacente, la candida neve rifletteva fiochi raggi di sole invernale che la facevano brillare, la ragazza si guardò intorno alla ricerca di una piccola macchia nera sul tappeto bianco che avvolgeva qualunque cosa, poi lo vide, Severus era laggiù, a nord dell’entrata principale del castello, una zona nella quale non si era addentrata mai, non che zona poco frequentata da chiunque perché si trovava al limitare della Foresta Proibita e fuori dalla supervisione del Guardiacaccia, Piton la stava aspettando..
Con il cuore in gola dall’emozione la ragazza prese a camminare tra la neve verso nord, o almeno era quello che credeva di fare, la neve cedeva morbida sotto le su scarpe ogni volta che muoveva un passo, ed ad ogni passo le sembrava di mettere i piedi nell’acqua gelida, purtroppo in quella direzione non vi era alcun sentiero spalato dalla neve..
Dopo una manciata di minuti di fatiche atroci per muoversi la ragazza lo raggiunse, lui sorrideva, Vivian si coprì la bocca con la sciarpa al meglio, l’aria fresca che le penetrava nei polmoni cominciava quasi a dolergli.
<e-eccomi..s-signore..>ansimò Vivian tremante ed esausta dalla “traversata del parco”.
<bene..scusami se…ti ho fatto fare tutta questa strada..>le rispose Severus sorridendo, poi agitò la bacchetta ed in un istante i vestiti e le scarpe della ragazza furono asciutti e la neve intorno sparita nel raggio di un metro da lei, Vivian si stupì di non averci pensato prima, e si picchiò una mano sulla fronte tanta era l’ovvietà della cosa.
<beh..non si preoccupi..ho avuto momenti peggiori..>gli sorrise Vivian.
<allora..andiamo..la strada è ancora un po’ lunga da qui..>disse Piton deciso.
<a-ancora strada?credevo fossimo arrivati!non avrà intenzione di portarmi nella Foresta Proibita?>disse Vivian preoccupata.
<foresta Proibita?cosa te lo fa pensare!lo sai che per voi studenti è pericoloso, e poi non voglio spaventarti , ti ho già detto che voglio farti una sorpresa!> le disse Severus in tono un po’ divertito e un po’ infastidito.
<scusi..signore..ma sa..mi ero un tantino preoccupata..>rispose Vivian ingenuamente, mentre continuavano a camminare in un piccolo sentiero al limitare della foresta.
Camminarono ancora, addentrandosi per un piccolo tratto tra alberi e cespugli, Vivian guardò dietro di se, erano lontani dal castello, e oltre la fitta boscaglia si intravedevano solamente le torri.
La ragazza continuava a chiedersi dove stessero andando, era passata oramai mezz’ora quando si fermarono, di fronte a loro, quelle che dovevano essere le mura di cinta del castello..
Vivian osservò incantata i magnifici rampicanti che vi erano su quelle alte mura, le facevano somigliare ad altissime siepi.
<che.. bello..non avevo mai visto un posto simile!>esclamò la ragazza stupefatta mentre dal muro spostava lo sguardo intorno a se, in quel punto la boscaglia era talmente fitta che sembrava non avesse affatto nevicato, ma non era un sogno, pochi metri a sud vi era la neve, sembrava che per magia quel posto non fosse stato toccato dall’inverno, la vegetazione era verde e rigogliosa come da nessuna parte in tutto il parco.
<beh..qui non ci viene mai nessuno, in pochi conoscono questo posto..>rispose Severus sorridendo mentre frugava nella tasca interna del suo mantello in cerca di qualcosa..
<ha..perso qualcosa..signore?>chiese Vivian vedendolo in difficoltà.
<no.. grazie l’ho trovata..>sorrise.

In quel momento Vivian si sentì strana, osservò il prato e tutto le tornò alla mente, il luogo nel quale si trovava.. quel prato, quella radura sconfinata e verde..e quei rampicanti..non aveva dubbio..quello era il posto che aveva sognato!

<bene..ora ho bisogno che tu tenga gli occhi chiusi..>le disse Severus affettuosamente.
<..ehm..perchè non posso guardare?>rispose Vivian implorante.
<altrimenti che sorpresa sarebbe..Vivian?>le rispose guardandola dolcemente.
<beh..se le cose stanno così..>rispose Vivian..
Così la ragazza si lasciò coprire gli occhi da Severus con le mani, era sempre più curiosa, non vedeva l’ora di scoprire di cosa si trattasse..
Poi si calmò lasciandosi guidare da lui, continuando a pensarci intensamente..
a pensare alla sorpresa di Severus..



bene ora mi metto all'opera per il prossimo!
comments please! :ciau:
 
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CassandraB.Lestrange
view post Posted on 8/10/2008, 15:43




viviannnnnn *-* :*_*:


che secchia sta Cassandra! studia sempre!!! xD


scrivi scrivi!! :OO:

Edited by CassandraB.Lestrange - 8/10/2008, 20:11
 
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•.:.• Lady Death •.:.•
view post Posted on 8/10/2008, 16:59




Che bel Capitolo! :OO:

Qual è la sorpresa di Severus??
VOgliO sapereee!!

Aggiornaaaa!
 
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CamillaLadySnape
view post Posted on 8/10/2008, 19:30




continua mi raccomando!!,è bellissima!!
;) a presto
 
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gyusi
view post Posted on 9/10/2008, 12:40




AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ma non puoi lasciarmi cosiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
*me è curiosaaaaaaaaaaaaaa....me vuole sapere qual'è la sorpesaaaaaaaaaa* :uhuh:
Aggiorna aggiorna aggiorna (coro da stadio) :cheer:
 
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SnapeTear89
view post Posted on 9/10/2008, 12:50




ve bene aggiorno!!!al più presto spero!!!grazie per i comments!!!!XD
baci
vivian
 
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Milena_91
view post Posted on 10/10/2008, 21:57




Che bella ff Vivian!!
Finalmente l'ho letta tutta e mi piace tantissimo
Mi raccomando, aggiorna prestoo!! :OO:
 
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SnapeTear89
view post Posted on 14/10/2008, 15:42




ebbene eccomi!!!finalmente il capitolo è pronto!!tutti saprete cos'è la sorpresa di Severus!!! :wii:

prima di lasciarvi alla lettura..vorrei ringraziarvi per il vostro sostegno!!vi voglio beneeee!!e spero che questo capitoletto non vi deluderà! ^_^:-->:<img src=:">

ecco a voi...
buona lettura!

CAPITOLO 13-IL GIARDINO E IL SOTTERRANEO

La ragazza poteva udire solo il fruscio del vento nelle fronde degli alberi e lo scricchiolio dei loro piedi che calpestavano i ramoscelli sul prato, stavano camminando ancora, Vivian immaginò che stessero percorrendo il sentiero lungo il muro di cinta.
Poi Severus la fece voltare e le fece poggiare il viso al suo petto chiedendole sempre gentilmente di non sbirciare, intanto a Vivian sembrava stesse trafficando con qualcosa di metallico tra le foglie, poi si udì un sonoro “clank”, come se una grossa serratura fosse scattata, e di nuovo la rigirò tenendole le mani sugli occhi, fecero qualche passo e di nuovo quel rumore sordo ”clunk”, la cosa che si era aperta poco prima doveva essersi chiusa alle loro spalle..
Ora Vivian aveva il cuore a mille dall’emozione..
<sei pronta?>le chiese Severus con un tono allegro.
<beh..si..sono pronta..>rispose timidamente Vivian mentre un profumo delicatissimo di rose le invadeva le vie respiratorie inebriandola.
<bene..ecco..> Severus le tolse le mani dagli occhi , lei li teneva ancora chiusi, ed una luce accecante sembrava trapassarle le palpebre, con un po’ di fatica tentò di mettere a fuoco l’ambiente circostante che risultava sfocato dopo tutto quel tempo passato ad occhi chiusi, ed immediatamente la sua vista fu invasa dal verde infinito, un trionfo della natura.
Il posto nel quale si trovava era a dir poco magnifico, era un paradiso terrestre, tutto intorno a loro si ergevano meravigliosi roseti dai mille colori, vi erano le sfumature più varie, a partire dalla rosa bianca fino a qualsiasi colore per poi terminare in blu, a giudicare dalla loro vastità dovevano essere li da almeno trent’anni.
Vivian non poteva credere ai suoi occhi, aveva sempre creduto che posti come quelli vi fossero solamente nelle fiabe..
Il prato intorno a lei era fiorito, come se la primavera albergasse li e non fosse mai andata via, la cosa la stupì, era dicembre,come era possibile che vi fosse un posto in cui tutto fioriva a vita nuova e troneggiava variopinto quasi facendosi beffe del tempo?
Quel luogo era assai vasto, e qualcosa faceva intuire che li la natura crescesse libera senza la mano dell’uomo, nonostante ciò quel posto era un vero e proprio capolavoro, alberi da frutta vi erano qua fitti e la radi, a formare un armonia di aromi delicati e soavi frusci di delicate brezze, era il giardino senza tempo...
La ragazza lanciò uno sguardo al luminosissimo cielo, era di un delizioso color non ti scordar di me e vi erano solamente rade nuvole.
Con un espressione a dir poco sbalordita si voltò verso Severus.
<ma.. questo..è il Paradiso!>escalmò la ragazza entusiasta.
<beh..era da un po’ di tempo che.. volevo portarti qui…Vivian..>le disse Severus azzardando un sorriso.
<beh.. è un giardino magico?>le chiese con l’ingenuità di una bambina stampata sul volto.
<diciamo di si.. sai è qui che ho preso le rose bianche.. e che prendo quelle blu che hai visto nella mia stanza.. >le disse dolcemente.
<ma proprio nessuno sa dell’esistenza di questo posto?>chiese Vivian mentre osservava il muro di cinta invaso dai rampicanti, ed intuì che si trovavano dal lato opposto.
<nessuno.. è celato magicamente, solo chi ne possiede la chiave può averne l’accesso, e si da il caso che io la possegga..>le rispose.
<sono.. entusiasta!grazie signore.. questa si.. che è una sorpresa..>esplose gioiosa Vivian.
< sono felice che tutto ciò ti sia gradito ..piccola mia.. ma..perchè non andiamo a fare un giro?sai..è tanto che non esploro tutto il giardino..>le disse sorridendo, anche se i suoi occhi lo tradivano rispecchiando un espressione malinconica.
<beh..va bene..>sorrise Vivian di rimando anche se un tantino perplessa dallo sguardo di Severus.
I due cominciarono a camminare lungo l’ampio sentiero che tagliava a metà il giardino, contornato da rose variopinte ed alberi sui quali tronchi vi erano i più svariati e affascinanti rampicanti, che davano all’ambiente un certo fascino misterioso.
In alcuni tratti i cespugli ed i rovi erano talmente selvaggi che dovettero abbattere gli arbusti con l’ausilio della magia per farsi strada più facilmente, dovevano essere proprio tanti anni che nessuno passava di li.. pensò Vivian mentre attraversavano l’ultimo tratto di cespugli per ritrovarsi dall’altro lato del sentiero, dove vi erano stupendi meli carichi di meravigliose mele rosse e succose e piantine di fragole di bosco qua e la per il verdissimo prato .
La ragazza si ritrovò senza rendersene conto a contemplare una magnifica farfalla color blu oltremare che si era posata su di una mela particolarmente grossa e succosa, l’aria cominciava ad essere davvero molto calda, dato il sole che era ora alto nel cielo, doveva essere quasi mezzogiorno, la ragazza si sfilò il pesante mantello di lana e lo assicurò alla borsa facendo attenzione a non farlo toccare per terra, al che i due ripresero a camminare fianco a fianco tenendosi per mano..
Dopo una manciata di minuti si ritrovarono ai piedi di una piccola collinetta verdeggiante, sembrava che il sentiero si allargasse in quel punto a formare un cerchio attorno a questa, allora la ragazza continuò a seguire Severus che si era ora fermato ai piedi della collina, e si stava guardando intorno sospirante e con aria malinconica.
Quella doveva essere la zona più bella di tutto il giardino, li erano visibili le alte mura di cinta sulle quali si arrampicava l’edera fino a farli sembrare meravigliose siepi, ma stavolta meravigliosamente fiorite, quei fiori rosa erano davvero stupendi.
Inoltre vi era una bellissima fontana di pietra proprio alla sua destra, era elegantemente decorata da bellissime statue raffiguranti angeli, per di più nell’acqua di questa vi galleggiavano maestose le ninfee in fiore, attorno alle quali svolazzavano allegri i passerotti cinguettanti che si fermavano ogni tanto a bere, più la ragazza osservava quel luogo e più pensava si trattasse di un bellissimo sogno, era davvero impossibile che quel luogo esistesse, in un attimo folle pensò che il profumo dei fiori le avesse provocato qualche reazione strana e che in qualche modo l’avesse portata a vedere più di quanto realmente ci fosse intorno a lei..
Ma effettivamente non poteva contestare ai suoi occhi ciò che vedeva, si chiese cosa vi fosse in cima alla collina, quando Severus cominciò a camminare e lei lo seguì fino in cima senza fiatare, con la curiosità che cresceva sempre più.
Ad un tratto la ragazza intravide qualcosa che la fece trasalire dallo stupore, in cima a questa collinetta vi era un luogo alquanto fiabesco.
Un piccolo cancello verde in ferro battuto era l’unica entrata di quello che sembrava una piccolo parco.
Un piccolo pozzo in pietra bianca e ferro battuto si trovava davanti ai loro occhi, contornato anch’esso da lussureggianti piante e fiori.
Poi vi era un enorme gazebo in ferro battuto proprio al centro della collinetta, era variopinto di fiori rampicanti che si insinuavano tra le assi di ferro battuto e legno, in cima a questo vi era una grossa insegna che recava incise due grandi iniziali oramai quasi coperte dalle foglie, una grossa “L” che si incrociava con una grossa “S”..
Sotto questo gazebo vi era un bellissimo tavolo con ai lati due panche di legno elegantemente decorato..
Severus esitò un po’ sulla soglia per poi far scattare il lucchetto del piccolo cancello.
<dopo di te..>disse sorridendo a Vivian, il sole sul suo volto lo rendeva ancora più bello del solito, illuminando i suoi occhi scuri come un abisso, lui la guardò con gli occhi socchiusi per la luce che li aveva inondati improvvisamente, era comprensibile dopotutto che la luce gli causasse fastidio, lui era solito passare praticamente tutta la giornata rintanato nel buio e nel freddo dei Sotterranei.
<oh..la ringrazio..signore>rispose Vivian sorridendo a sua volta mentre si accingeva ad entrare seguita subito dopo da lui.
Per un attimo si fermò per contemplare quel giardinetto fiabesco anch’esso inondato dalla lussureggiante natura incontaminata e selvaggia.
Ad una più attenta occhiata la ragazza notò che il tavolo sotto il gazebo non era un semplice tavolo, sul piano lucido di ,legno vi era incastonata una bellissima scacchiera di marmo che luccicava alla luce del sole.
<signore.. posso farle.. una domanda?>disse Vivian continuando ad osservare la grossa insegna sul gazebo, dove ora delle bellissime farfalle stavano volteggiando.
<certo.. tutto ciò che vuoi..>rispose Severus osservandola con sguardo allo stesso tempo dolce ed interrogativo.
<quelle iniziali..>Vivian non finì la frase..
<si..è esattamente ciò che pensi.. piccola mia..>rispose dolcemente.
<oh..capisco..beh..perchè mi ha portata qui?>chiese Vivian con una nota di tristezza nella voce osservandolo dal basso del suo metro e cinquanta di altezza.
<perché.. volevo che questo giardino..tornasse a fiorire per un motivo..>rispose Severus avvicinandosi alla ragazza.
Vivian non proferì parola, ma si limitò a sorridere, poi si avvicinò al tavolo e sedette osservando la scacchiera incantata, notò che su entrambi i lati dei tavoli vi erano dei piccoli cassetti, evidentemente contenevano i vari pezzi della scacchiera.
<qui..ho giocato..le più belle partite a scacchi della mia infanzia..>disse Severus sedendosi a sua volta di fronte a Vivian e cominciando a tirare fuori i pezzi neri della scacchiera, qui vivian lo osservò incantata..
<oh..posso?..>chiese la ragazza guardandolo e facendo cenno al suo cassetto con una mano.
<ma certo.. anzi..vuoi fare una partita?>chiese lui di rimando sorridendo allo stupore della ragazza.
<oh..mi farebbe davvero piacere!>rispose Vivian cominciando a posizionare quegli stupendi pezzi in marmo bianco sul suo lato della scacchiera.
Il sole era sempre più caldo, i due giocarono una bellissima partita a scacchi piena di colpi di scena terminata ovviamente con lo scacco matto di Severus, e quando ebbero finito Vivian aveva dovuto accorciare le maniche della sua divisa per il troppo caldo, e anche Severus aveva tolto il mantello e aveva fatto lo stesso, la ragazza si scoprì a fissare intensamente il Marchio Nero sul braccio di Severus, alla luce del sole sembrava ancora più scuro, o forse era solo il segno che qualcosa stesse per accadere, Vivian aveva questa spiacevole sensazione.
<vivian?..tutto bene?>chiese Severus un po’ preoccupato.
<si..certo..solo..le fa male?>chiese la ragazza.
<oh..no..tranquilla va tutto bene..>le rispose rassicurante.
I due rimisero tutto in ordine nei piccoli cassetti, poi lasciarono li la borsa di Vivian ed i mantelli per dirigersi di nuovo giù dalla collinetta.
<signore..c’è un solo dubbio..che mi piacerebbe chiarire..circa questo posto..>partì Vivian decisa mentre osservava il parchetto in cima alla collina ora lontano.
<prego..chiedi ciò che vuoi ed io ti risponderò..>disse Severus disponibile.
<questo luogo..ha sempre questo bellissimo clima?e poi..anche se ipoteticamente io volassi con una scopa non potrei essere vista dall’esterno?>chiese Vivian tutto d’un fiato.
<ebbene si..qui il clima è sempre lo stesso, e se tu volassi su di una scopa nessuno potrebbe nemmeno lontanamente scorgerti dall’esterno..ed ora..se vuoi..te lo dimostro..>rispose Severus con aria particolarmente misteriosa nelle ultime parole.
<dimostrarmelo?e come signore?>chiese Vivian sinceramente perplessa.
Severus non rispose , la prese per mano e la condusse oltre la fontana di pietra, si avvicinarono al muro di cinta , sembrava che lui stesse cercando qualcosa.
<uhm..vediamo..ma dove le avevo messe?>disse Severus rivolto più a se stesso che a Vivian.
<signore..ha perso qualcosa?>chiese Vivian esitante mentre tentava di tenergli il passo.
<ah!!ecco!>esclamò infine entusiasto mentre con la bacchetta faceva saltare alcuni arbusti particolarmente persistenti, per poi rivelare una specie di rastrelliera al muro nella quale erano riposte due vecchie scope.. allora Vivian capì, lui aveva intenzione di sorvolare il giardino..
<prendi questa..io invece prenderò quest’altra>disse Severus porgendole una vecchia Scoplinda mentre teneva per lui un modello più vecchio che la ragazza non riconobbe.
<s-signore..io..>disse Vivian esitante ed un po’ timida.
<cosa?c’è..qualche problema?>chiese immediatamente Severus.
<beh io..non ho mai volato prima d’ora..>arrossì Vivian.<e..ho paura di cadere..>concluse.
<oh..capisco..beh.. posso insegnarti..se vuoi..>rispose lui.
<davvero?ne sarei lieta!>Vivian era felice di tale iniziativa.
<per cominciare..inforca la scopa e tieni salde le mani sul manico..>le disse mostrandole praticamente, Vivian annuì energicamente, non sembrava tanto difficile infondo.
<poi.. calci forte il suolo..così..e ti alzi in volo..>concluse Severus alzandosi di circa venti centimetri dal suolo, Vivian lo imitò in ogni passaggio e anche lei si ritrovò a venti centimetri dal suolo, e tutto le fu chiaro, a quel punto non doveva fare altro che pilotarla dove desiderava..
<allora?credi di potercela fare?>chiese Severus un po’ curvo sul suo manico di scopa.
<beh..giudichi un po’ lei..>rispose Vivian, poi sfrecciò immadiatametne in alto lasciando Severus sbalordito, che partì anch’esso tentando di raggiungerla.
Era bellissimo volare col vento tra i capelli, era una sensazione stupenda, la ragazza guardò in basso e vide il parco di Hogwarts, vide i bellissimi paesaggi tutto intorno a lei, ed il lago, in effetti nessuno sembrava vederli, anche se non si trovavano proprio lontanissimo, Vivian lanciò un occhiata a quella che riconobbe come una delle finestre della biblioteca, ed intravide cassandra, che però non sembrò affatto vederla, quel giardino era davvero portentoso, e dall’alto potà anche vedere che il giardino continuava oltre la piccola collina , con quello che sembrava essere un piccolo parco giochi.
<ti piace?>chiese Severus facendola sobbalzare, l’aveva appena raggiunta.
<si..lo adoro..questo posto..è sublime..che bella quell’altalena..>disse Vivian entusiasta.
<beh..possiamo scendere..se vuoi..>rispose Severus mentre il venticello gli scompigliava i capelli neri.
I due tornarno finalemtne a terra, Vivian sentì una strana sensazione che la fece barcollare mentre camminava , era la sensazione che si provava mettendo i piedi per terra dopo aver volato, poi le scope tornarono nella rastrelliera ordinatemente, e Vivian diede uno sguardo al suo orologio da polso, l’ora di pranzo era passata da tempo.
Mentre si dirigevano verso il piccolo parco giochi nascosto oltre la collina ,Severus staccò dal ramo di un albero uno strano frutto simile ad una mela ma dall’ intenso color porpora.
<cos’è?>chiese la ragazza osservando quella strana mela spropositatamente grande.
<..assaggia..>le disse Severus sorridendo.
Senza proferire parola la ragazza adentò un pezzo di quel frutto e con suo grande stupore quella specie di mela sapeva di pudding dello yorkshire e roast-beef.
<pudding dello Yorkshire e Roast-Beef?>esclamò la ragazza allo stesso tempo confusa e stupita.
<oh..allora il tuo a quel sapore?stupefacente..sai ..il mio..>qui Severus addentò il frutto a sua volta assaporandolo bene <si..sa di crostata al rabarbaro>concluse continuando a mangiare.
<wow!questo frutto prende il sapore di ciò che mi piace?>chiese Vivian sbalordita mentre si affrettava a servirsi di un altro morso.
<esattamente..questo è..un Pomo dei Millesapori..una bella invenzione vero?>chiese Severus osservandola.
<si!è fenomenale!beh..almeno così non abbiamo bisogno di andare in Sala Grande..>rispose Vivian sempre più entusiasta.
Severus la prese per mano e la condusse oltre la collina, finalmente giunsero al piccolo parco giochi, anch’esso alquanto abbandonato, ma ancora funzionante.
Vivian corse immediatamente verso l’altalena rossa che vi si trovava la centro e si sedette sorridendo a Severus, che in quel momento la osservava da lontano con occhi malinconici ma allo atesso tempo pieni di felicità.
La ragazza cominciò a dondolare piano , mentre gli faceva cenno di avvicinarsi, quando Severus le fu vicina lei prese un po’ velocità, i suoi capelli scarlatti volavano nel vento ad ogni suo movimento, e si sentiva più felice che mai, mentre Severus la osservava al suo fianco senza dondolare al suo posto, poi la ragazza si fermò..e lo osservò con i capelli oramai scompigliati.
<signore io.. non so come ringraziarla..nessuno..mia ha mai fatto un regalo simile..nessuno mi ha mai dato tanto affetto..>sorrise Vivian.
<nessuno?suvvia..i tuoi genitori ti vogliono un mondo di bene..ne sono sicuro..>disse Severus con sguardo malinconico.
<beh..certamente..>rispose Vivian.
Passarono un po’ di tempo senza parlare, solo guardandosi intorno in quel paradiso terrestre, più tardi tornarono verso la collina, dove si distesero sul bellissimo prato poco prima il piccolo cancello d’entrata del parchetto.
Vivian guardava il cielo sognante distesa sulla schiena, mentre lui era disteso di lato con la testa poggiata alla mano e la guardava come fosse la sua bambina.
<signore..posso chiederle..di raccontarmi di più.. su questo posto?ad esempio..chi lo ha creato?e perché solo lei ne ha la chiave?>chiese Vivian improvvisamente curiosa.
<vedi..questo giardino.. e stato creato quando frequentavo il primo anno ad Hogwarts..>rispose Severus.
<davvero?allora esiste da molti anni..lo ha creato lei?>chiese Vivian realizzando improvvisamente.
<beh..eravamo in due..>rispose Severus che ora aveva un aria malinconica stampata sul viso.
Vivian capì quasi immediatamente.
<l’ha creato con..LEI?>chiese Vivian accentuando la parola LEI.
<si..>Severus abbassò lo sguardo invaso dai ricordi<doveva essere..la testimonianza..della nostra amicizia eterna, del fatto che le cose tra noi non sarebbero mai cambiate..>una lacrima gli solcò il viso, ma lui la asciugò immediatamente.
<capisco..beh..mi dispiace..>rispose Vivian senza sapere cosa dire.
<ma ora..è tutto passato..ora è inutile stare a pensare..a cose accadute anni fa..è stato bello divertirci quando eravamo bambini, ma lei non c’è più..>rispose Severus sorriedendo di nuovo alla ragazza.
Vivian si sentì stranamente triste, come tutte le volte in cui si parlava di Lily Evans in sua presenza, voleva scacciare questi pensieri ma si ritrovò invece a fare un’altra domanda.
<ma..perchè allora mi ha portata qui?questo luogo deve rimanere inviolato..come fosse un santuario..non crede?>chiese a bruciapelo.
<e per quale motivo?per soffrire degli errori fatti in passato?no..d’ora in poi..questo luogo fiorirà..e vivrà a nuova vita..e tutto per te..piccola mia..ti regalo questo giardino, e finalmente tornerà il luogo felice e spensierato di un tempo..>rispose Severus sempre più convinto.
Vivian era commossa, sentiva che da un momento all’altro avrebbe pianto di gioia, ma decise che era il caso di trattenersi, altrimenti avrebbe causato la stessa reazione in lui.
<e poi..quando ha smesso..di venire qui?>chiese cautamente Vivian tornando al discorso sospeso pocanzi.
<beh.. quando..abbiamo litigato..ero al mio quinto anno..e per un periodo venivo qui sempre solo..che io sappia lei non ci è mai più tornata da quel giorno, mi restituì la chiave bruscamente il giorno dopo..ma io continuavo a venire qui nei miei ritagli di tempo, a contemplare la bellezza di questo luogo..ma più venivo qui..più sentivo che non era più il luogo di un tempo..>Severus sembrava molto triste nel rievocare tali ricordi, ma fece capire alla ragazza che non voleva tirarsi indietro.
<capisco..deve essere una brutta sensazione.. e quindi..poi ha smesso di venire qui a dun certo punto?>chiese nuovamente la ragazza mentre entrambi si mettevano a sedere ed osservavano il sole scendere gradualmente, erano quasi le quattro..
<beh..si..quando ho lasciato Hogwarts ovviamente.. ma quando circa tredici anni fa divenni insegante non potei fare a meno di tornare qui.. lei era già morta..e così..creai un angolo dedicato solo a lei..se vuoi..te lo posso mostrare..>rispose Severus.
<è..davvero commovente..beh..si..mi picerebbe..vederlo..>disse la ragazza che aveva quasi le lacrime agli occhi.
Allora si rimisero in piedi, Severus la prese nuovamente per mano e la condusse in un angolo remoto che non aveva notato inizialmente, esattemente vicino l’entrata del giardino,vi era una sorta di sporgenza completamente coperta dalla vegetazione, era per quel motivo che non l’aveva notata prima..
Severus agitò la bacchetta e colpì gli arbusti, che immediatamente si ritrassero nel suolo come fossero miriadi di serpenti verdi, rivelò così una specie di piccolo portico invaso ovunque da meravigliosi fiori.
Al centro del portico vi era una bellissima foto raffigurante una donna dai fluenti capelli rossi e i bellissimi occhi verdi che sorrideva ,stranamente sembrava che la foto fosse stata ricavata da una vecchia pellicola consumata o forse bruciata dal tempo, la donna continuava a sorridere ed a aigtare i capelli con grazia, mentre Vivian si chiedeva sempre più perché le somigliasse tanto..
<signore..è..bellissima..>disse Vivian senza trovare altre parole per esprimersi.
<si..lo era..ma..ma ora non c’è più..e prima o poi ci si fa una ragione..di ciò che accade..la vita non è mai giusta..ma dobbiamo sopportare..ed andare avanti..>rispose Severus che ora sorrideva tenendole ancora la mano, poi lo sguardo di Vivian cadde du di un'altra foto più piccola che priamnon aveva visto perché nascosta dietro un grosso cespuglio di margherite color lilla.
Era la foto di due bambini che sorridevano spensierati e si muovevano per tutta la cornice giocando, la bambina aveva i capelli rossi e sorrideva solarmente, mentre il bambino era magro e pallido con dei capelli neri un po’ troppo cresciuti ed indossava vestiti forse troppo piccoli rispetto alla sua altezza, aveva un espressione indecifrabile, i suoi occhi esprimevano malinconia, ma il suo sorriso era carico di gioia.. dovevano essere Severus e Lily da bambini..
Sullo sfondo della foto vi era uno parco giochi ed in lontananza una vecchia ciminiera, la ragazza non aveva idea di dove si trovasse quel posto, ma aveva una strana sensazione, come se ci fosse stata molto remotamente ma non lo ricordasse..
Mentre la ragazza era immersa nei suoi pensieri sobbalzò improvvisamente..
<dai..vieni..c’è un’ultima cosa che dobbiamo fare..prima di tornare al castello..sai..sono quasi le sei..>disse Severus.
<è vero..come vola il tempo..>disse Vivian destandosi dai suoi pensieri.
Senza fiatare si fece condurre di nuovo verso la collina, e risalì al seguito di Severus chiedendosi cosa avevano di tanto urgente da fare..
Arrivati in cima si avvicinarono al piccolo pozzo ricoperto di edera ,Vivian lo guardò perplessa..cosa aveva a che fare quel vecchio pozzo con la cosa che dovevano fare?
Nonostante fosse avida di sapere tacque osservando Severus che colpiva il pozzo con la sua bacchetta per liberarlo dall’edera, per poi colpire una piccola serratura che scattò immediatamente e si aprì, rivelando non un altissimo pozzo al suo inteno, bensì un vano alto più o meno una ventina di centimetri sul cui fondo non vi era altrro che un grosso rotolo di pergamena ingiallito.
<mi scusi..signore..cos’è?>chiese la ragazza sempre più confusa.
<è..un giuramento..>rispose Severus mentre lo srotolava e lo poggiava sul tavolo degli scacchi, la ragazza notò che sotto il rotolo di pergamena vi era qualcos’altro, si sporse meglio in quel vano e vide che si trattava di due piccole piume rosse, le prese tra le mani osservandole, mentre si avvicinava anch’essa al tavolo.
<oh..ecco dov’erano..sono indispensabili..>disse Severus con espressione distratta credendo forse di parlare tra se..
<signore..posso..leggere?>chiese Vivian timidamente.
<beh..non credo sia il caso..questa non ci serve più..>rispose Severus strappando la pergamena e lasciandola volare nel vento giù dalla collina.
<ma..non era..un ricordo?>chiese Vivian esterrefatta mentre osservava l’ultimo dei pezzettini di carta volare via.
<..deciamente non importa..Vivian..ora abbiamo bisogno di un foglio nuovo..>disse Severus quasi con noncuranza, poi descrisse una specie di cerchio a mezzaria ed un foglio di pergamena pulito apparve immediatamente fluttuando.
<bene..ora..dovrai ripetere ogni frase che ti dirò..in modo tale da suggellare un giuramento..>le disse sorridendo.<credi di poterlo fare?>chiese infine.
<beh..certo..>rispose Vivian decisa.
Allora Severus cominciò..la prese per mano e la tenne stretta..


Sarò fedele per l’eternità,
sempre devoto a te..
Non ti dimenticherò mai..
Per sempre tuo
Lo giuro..
Terrò fede
A ciò che ho promesso...
Per sempre ti darò il mio affetto..
E vivrò solo per te..
E se morte sopraggiungerà..
L’eco del nostro amore sorvolerà i cieli..
all’infinito..
e chi guarderà le stelle..
saprà cos’è l’amore..
Lo giuro..



Quella sorta di giuramento era qualcosa di affascinante, ogni frase che la ragazza ripeteva appariva come marchiata a fuoco sulla pergamena, quando ebbero finito Severus prese il foglio e lo poggiò su tavolo, e porse a Vivian una delle due piccole piume rosse.
<beh..ora.. dovremmo firmare contemporaneamente ..>disse Severus guardandola negli occhi felice.
<bene..ma senza inchiostro?>chiese la ragazza perplessa.
<beh..non ne avremo bisogno..>rispose lui.
Allora i due poggiarono entrambi le piume sul foglio e cominciarono a scrivere, con suo stupore Vivian vide che sembrava che ogni lettera fosse scritta con dell’acqua, intanto una lacrima solcò il viso di entrambi asciugandosi quasi immediatamente, e la ragazza realizzò, stavano firmando con le proprie lacrime, ma la firma non sparì, anzi si illuminò di rosso per poi fissarsi sul foglio, era qualcosa di stupendo, le firme sembravano essere entrambe scritte dalla stessa persona, tanto erano uguali le loro calligrafie.
Vivian era sempre più commossa ,un giuramento firmato con delle lacrime, il suo cuore si sentì improvvisamente leggero, Severus doveva amarla davvero tanto allora..
<ti ringrazio…Vivian..>disse Severus abbracciandola.
<sono io a doverla ringraziare signore..lei..mia ha stupita..non potevo desiderare cosa migliore..>rispose Vivian poggiando la testa sul suo petto e ascolando il cuore.
Poi accadde una cosa inaspettata, dopo essersi separata dall’abbraccio la ragazza osservò il proprio polso sinistro, era comparso dal nulla, un braccialetto d’argento, che notò anche al polso di Severus, Vivian lo guardò perplessa..
<questo..è il simbolo del vincolo..il simbolo del nostro piccolo segreto..e dell’amore che proviamo ..>disse lui sorridendo.
<è..bellissimo..anche io..la amo..signore> rispose Vivan arrossendo lievemente.


Poi giunse il momento di andare via..era oramai ora di cena e nel giardino stava calando il sole, vi era un bellissimo tramonto, dopo aver messo apposto la pergamena si rimisero i pesanti mantelli e partirono alla volta del castello.
<ecco!questa è la tua chiave..>le disse Severus mentre attraversavano lo stretto passaggio nelle mura di cinta per poi ritrovarsi nuovamente immersi nell’aria gelida di fine dicembre che vi era all’esterno, sentendo il gelo trapassare la sciarpa come una lama la ragazza sentì un po’ la nostalgia di quella deliziosa brezza tiepida che aveva lambito il suo viso fino a pochi minuti prima, ma doveva andare assolutamente a cena, altrimenti avrebbero finito per darla per dispersa..
Osservò il cielo nebuloso e scuro con un po’ di malinconia.
<beh..grazie..io.. non so cosa dire..>rispose la ragazza mentre assicurava la piccola chiave d’argento alla sua catenia, proprio di fianco al ciondolo che Severus le aveva regalato per il compleanno.
<allora non dire nulla..a volte un silenzio può valere tutte le parole di questo mondo..>disse Severus mantre la prendeva per mano come una bambina e le faceva strada tenendo alta davanti a se la bacchetta illuminata, dopo un po’ di tempo passato ad arrancare nella neve alta cominciarono finalmente ad intravedere le luci che illuminavano il castello..
<ora..beh..buona cena..mi spiace ma non possiamo entrare nel castello tenendoci per mano..sarebbe sospetto..non credi?>disse Severus con tono serio.
<ha ragione..mi auguro che lei passi una buona serata..signore..>rispose Vivian col tono più educato possibile.

I due si separarono a poche decine di metri dal portone di quercia, Vivian si sentiva stordita, ma non capì alla perfezione da cosa, forse erano stati gli inebrianti profumi dei fiori, forse le mancava l’aria calda del giardino, o forse semplicemtne perché aveva passato un’altra giornata indimenticabile che si volgeva purtroppo al termine..
Si scoprì a fissare il vuoto in attesa di entrare nella Sala Grande, quando Jessy le passò molto vicino quasi urtandola e mandandola a cozzare contro il corrimano della scalinata di marmo con le costole, Vivian si massaggiò le costole addolorate e guardò nella direzione di Jessy, ma l’amica non si fermò, anzi procedette dritta verso la Sala Grande e sparì dietro la porta senza degnarla di alcuno sguardo, così la ragazza ne fu certa, Jessy doveva essere fortemente in collera con lei, e dubitava che scambiare due parole con lei sarebbe servito a miglioreare la situazione.
Poi una timidissima Cassandra le si avvicinò per chiederle se aveva passato una bella giornata, ovviamente non potè raccontarle quello che aveva fatto e si limitò a raccontarle che aveva passato una bellissima giornata all’aperto durante la quale aveva letto uno dei sui libri preferiti, per cinque minuti le sembrò di aver ritrovato un amica, le sembrò quasi di non aver mai litigato con Jessy, ma sapeva alla perfezione che infondo non era così.
Poi Vivian entrò nella Sala Grande, erano circa le sette e mezzo quando si sedette al tavolo, accanto a lei vi erano poche persone, compresa Cassandra che se ne stava in un angolo concentrata sul suo piatto di verdure, il boccone a mezz’aria mentre leggeva un libro molto interessata, e Draco Malfoy che come al solito confabulava con Tiger e Goyle, Jessy invece era seduta il più lontano possibile da Vivian, ed evitava accuratamente di degnarla di nota.
Sembrava desolante, aveva passato una splendida giornata a divertirsi senza pensieri ed ora si trovava li, senz’alcun amico col quale discorrere o semplicemente stare insieme, in effetti non aveva fatto molte amicizie dal primo giorno in cui aveva messo piede ad Hogwarts, e mai come in quel momento si rendeva conto di quanto ne avesse bisogno, in passato le sembrava che bastasse Jessy a riempire le sue giornate, ma ora lo sapeva, era la triste verità..lei non aveva molti amici.

Senza rendersene conto la ragazza era arrivata alla sua quarta porzione di roast beef ed al secondo piatto di patate al burro, in effetti non aveva propriamente pranzato.
Aveva una fame atroce, arrivata la volta dei dolci diede il meglio di se servendosi una grossa fetta di crostata al rabarbaro che fece sparire in meno di cinque minuti.
Osservò poi il tavolo dei professori..
Severus era alla destra di Silente, stava anch’esso mangiando la costata al rabarbaro mentre con aria distratta osservava la Sala Grande, la ragazza non potè fare a meno di guardarlo, lui sembrò accorgersene e per un attimo sfuggevole ricambiò lo sguardo, sembrava pensieroso..
Vivian si sentì talmente piena che temette di esplodere da un momento all’altro, forse era ora di andare in Sala Comune, tutti i piatti sparirono e Silente diede la buonanotte a tutti e si ritirò nelle su stanze.
Vivian si alzò dal tavolo e cominciò a camminare con la mente persa altrove, si guardava intorno, e vi era affetto ovunque, tutti si abbracciavano e si salutavano, persone di case diverse, naturalmente era una cosa che accadeva ogni sera dopo cena, ma in quel momento si sentiva talmente sola..
<ehi Vivian!come va?>una voce gemella risuonò alle sue spalle e la ragazza si voltò, erano Fred e George.
<oh..Fred.. George..tutto bene..e voi?>chiese Vivian sentendosi invadere da un briciolo di affetto improvvisamente.
<anche noi ce la passiamo bene..>rispose Fred.
<non può andarci meglio..stiamo lavorando ad alcune cose di nostra invenzione..>continuò George.
<..sembra interessante..spero che il vostro lavoro proceda bene..>sorrise Vivian in risposta.
<grazie!..ehi di un po’..non è che stai pensando di cambiare ancora aspetto vero?>chiese George strizzandole l’occhio complice.
<beh..per il momento no..ragazzi..ma se mi verrà in mente qualcosa ve lo farò sapere!>rispose Vivian strizzando l’occhio a sua volta.
<bene!allora aspettiamo tue notizie!buonanotte Vivian!>risposero i gemelli all’unisono.
<buonanotte ragazzi..>rispose distrattamente Vivian mentre li guardava allontanarsi, in effetti qualche amico lo aveva, aveva dimenticato proprio loro..Fred e George, ma ora si sentì di nuovo sola, mentre si recava verso i Sotterranei.

Giunta al passaggio che portava alla Sala Comune stava per pronunciare la parola d’ordine quando qualcosa attirò la sua attenzione, Piton stava scendendo nei Sotterranei a passo svelto, Vivian si aspettava di vederlo entrare nel suo ufficio o nella sua stanza, ma superò entrambi le porte, si guardava in giro con circospezione, cosa aveva in mente?

La ragazza non resistette alla tentazione, si tuffò in una nicchia e si nascose rapidamente dietro una grossa statua rappresentante un vecchio mago che teneva in mano una lanterna, da li osservò la scena senza fare il minimo rumore, di nuovo si apsettava di vederlo entrare magari nella Sala Comune di Serpeverde, ma con crescente stupore della ragazza l’uomo attraversò l’arco che vi si trovava di fianco, dava su una tortuosa scala a chiocciola, forse stava andando nella sua classe, Vivian diede un occhiata al proprio orologio da polso, cosa poteva fare un professore quasi alle dieci di sera nella sua classe?
Ancora una volta non resistette, appena sentì i passi di Severus affievolirsi, segno che era abbastanza lontano ,riemerse dal suo nascondiglio e cominciò anch’essa a scendere lungo la scala a chiocciola..
Arrivata alla fine dell scale si nascose dietro un parete che faceva proprio al caso suo, sbirciò un attimo la scena e rimase nuovamente stupita..
Piton non era entrato nella propria classe, ma aveva continuato a camminare dritto lungo quel corridoio superando una porta che Vivian riconobbe come quella della dispensa degli ingredienti per le pozioni, per raggiungere un ultima porta molto infondo a questo corridoio, di cui la ragazza aveva sempre ignorato l’esistenza.
Senza voltarsi indietro Severus aprì la porta e se la chiuse rapidamente alle spalle, allora Vivian uscì dal suo nascondiglio per avvicinarsi alla porta, oramai aveva deciso, voleva seguirlo per scoprire dove stava andando..
Una volta alla porta guardò nel buco della serratura, ma inutilmente, evidentemente il posto dove Severus era appena entrato doveva essere immerso nel buio, cosa della quale non c’era da stupirsi, più si scendeva nelle profondità del castello e meno vi erano aperture e luci provenienti dall’esterno.
La curiosità di Vivian si faceva sempre più vivace, allora evitando per quanto potè di fare rumore, (il chiavistello era molto vecchio e cigolava al minimo tocco) aprì la porta il poco che bastava a passarvi attraverso e se la chiuse alle spalle, con l’orecchio teso in attesa di sentire rumore di passi la ragazza rimase immobile ad osservare le tenebre dense che sembravano quasi premere contro i suoi occhi, quando non sentì alcun rumore estrasse la bacchetta sempre senza muoversi ed eseguì un perfetto Lumos non verbale.
Immediatamente la zona circostante si illuminò di una flebile luce candida, e la ragazza si ritenne fortunata di non aver mosso alcun passo, la porta dava su un’altra scala a chiocciola, dunque se si fosse mossa nel buio avrebbe risciato di scapicollarsi giù per le scale, e non sarebbe stato precismanente un piacere..
Vivian percorse piano la scala sempre con l’orecchio teso per carpire il minimo rumore, quando arrivò a metà di questa decise di spegnere la bacchetta, una luce molto fioca proveniva dal fondo della scala, il cuore di Vivian tamburellava dall’emozione, forse stava per scoprire dove era diretto Severus, non aveva mai visto quel posto in quattro anni di scuola..
Arrivata alla fine della scala a chiocciola la ragazza dovette trattenere un “oh” di stupore, davanti a lei si apriva quella che sembrava un’immensa sala da ballo illuminata solo dalla luce della luna che filtrava attraverso piccole aperture tonde qua e la nel soffitto altissimo a volta, di Severus nemmeno l’ombra, la ragazza tese nuovamente l’orecchio, ma tutto ciò che riuscì ad udire fu un suono ritmico, il goccioliò d’acqua tipico dei meandri del castello, Vivian rabbrividì, ogni suo respiro si condensava in piccole nubi di vapore, in quel luogo faceva molto freddo, e sembrava che il mantello della divisa non bastasse affatto a ripararsi..
Poi mosse mosse un passo, lo scalpiccìo di questo rimbombò senza meta nella ampia sala per poi svanire e lasciarla di nuovo al gocciolio ritmico, ma decise di continuare a camminare, nonostante si dirigesse verso l’ignoto, doveva scoprire dove era diretto Severus, ma dopo una manciata di minuti passata ad attraversare quell’ambiente che sembrava non finire mai, raggiunse una piccola porta, e poggiò l’orecchio su di questa per tentare di udire qualcosa, ma nulla, evidentemente era troppo spessa per potervi sentire attraverso, allora la ragazza sbirciò dal buco della serratura ed inaspettatamente riuscì a vedere, quel luogo era illuminato da grosse torce da parete infuocate, davanti alla porta vi era una larga gradinata che terminava con un’altra sala più piccola di quella precedente, infondo Vivian potè riconoscere la sagoma nera di Severus che stava di fronte a qualcosa, ma di cosa si trattava?

Una cosa era certa, lei era troppo lontana ed il suo campo visivo era alquanto limitato dal fatto che osservava il tutto dal buco della serratura..
Rimise la bacchetta al suo posto nel mantello e aprì piano la porta, sempre in silenzio chiuse la stessa dietro le proprie spalle e rimase immobile a guardare la scena.
Ora Vivian vedeva meglio, ma non abbastanza da capire cosa Severus stesse facendo, allora cominciò sempre silenziosamente a scendere le scale, che erano buie rispetto al resto dell’ambiente perché prive di torcie da entrambi i lati, intanto si appiattì contro uno dei muri laterali per essere il meno visibile possibile, arrivata a pochi gradini dalla fine della scala si arrestò all’imporvviso per osservare, Severus stava di fronte a quello che sembrava un grosso specchio, altissimo con una stupenda cornice d’oro riccamente decorata che si reggeva su due zampe di leone, Vivian si chiese cosa ci facesse un oggetto simile nei meandri di un castello e soprattutto perché Severus ci si stesse specchiando.
In cima a questo specchio vi era incisa una scrittura:

‘Erouc li amotlov li ottelfirnon’

Vivian si chiese cosa volesse dire..si avvicinò un altro po’ in modo da non riflettersi anche lei nello specchio ed osservò la scena quasi senza respirare, non voleva essere scoperta.
Ora Vivian vedeva Severus tramite il riflesso nello specchio, e con suo stupore vide che stava piangendo, aveva uno sguardo molto triste e osservava quello specchio, come se vi fosse qualcosa oltre quel riflesso, qualcosa che però lei non vedeva, la faccenda si faceva sempre più strana.
Poi Severus chinò il capo e poggiò una mano sulla fredda superificie di quello specchio, le lacrime crebbero, l’uomo strinse le dita su quella superficie, come se volesse passarci attraverso.. come se volesse afferrare qualcosa al suo interno, aveva l’aria di essere davvero disperato, continuava piangere in silenzio.
Vivian si chiese cosa lo affliggesse tanto , poi continò ad osservare l’iscrizione in cima allo specchio, rimuginadno tra se..ricordava di aver già visto da qualche parte quello specchio, ma al momento le sfuggiva..
Mentre rifletteva si sentiva sempre più triste, non poteva capacitarsi del fatto che fino a poche ore prima quell’uomo che davanti allo specchio ora stava piangendo giocava spensierato con lei come fosse tornato bambino.
Tentò di avvicinarsi ancora un po, sperando di non riflettersi ancora nello specchio, quando un pensiero le trapassò la mente come un fulmine a ciel sereno, e l’incisione dello specchio le fu improvvisamente chiara..
Era vero, quell’oggetto, lo aveva già visto, su di un vecchio libro che si trovava a casa sua, nella piccola biblioteca di famiglia, era un libro che parlava di oggetti magici molto antichi e non altrettanto facili da trovare, il titolo era “Compendio dei manufatti Magici Antichi” di Florence Ancientsby.
L’oggetto in questione era il noto Specchio delle Brame, uno specchio che permetterva a colui o colei vi si riflettesse di vedere i desideri più profondi e più disperati , seppelliti nel profondo dell’anima..
Ma che tuttavia non dava affato la visione reale di ciò, le antiche storie raccontavano che le persone più intelligenti e saggie vi si fossero perse dentro, ubriacati dai loro desideri più profondi che credevano avverati, mentre era solo ciò che loro vedevano riflesso..
E finalmente il mistero di quella strana frase fu svelato, era solamente scritto al contrario, la ragazza lesse da destra vesro sinistra, e la frase diceva:
“Non rifletto il volto ma il cuore”

Era appunto la spiegazione di cosa faceva quello specchio, riflettere ciò che la persona ha nel cuore, non la persona stessa come in uno specchio normale.
Vivian si sentì triste, cosa poteva riflettersi in quel momento davanti a Severus? lei non potava vederlo, in quanto solo la persona che vi si rifletta poteva vedere ciò che desiderava.
Una lacrima le solcò il viso, ne era certa..in quel moemtno il riflesso che rimandava lo specchio a Severus, non poteva che essere..Lily Evans.
La ragazza sembrò dimenticarsi che Severus non sapeva di essere spiato, e mosse un passo, proprio dietro di lui, ora vedeva il proprio riflesso nello specchio, in lontananza dietro Severus, ma non vedeva altro, solo se stessa e lui..
Ad un tratto Severus alzò lo sguardo asciugando le proprie lacrime, e la vide.. con gli occhi sgranati osservò il riflesso di Vivian che la stava guardando con sguardo vuoto, e si voltò bruscamente verso di lei.
<v..Vivian..io..cosa ci fai qui?>chiese Severus quasi incredulo di trovarsela di fronte.
<beh..io..so che ora si arrabbierà..ma..l’ho seguita..>rispose Vivian con tono di voce distaccato.
<ma..come..come hai osato?>esplose Severus quasi iracondo.
<non si scaldi.. me ne vado..se non gradisce la mia compagnia..e poi sono le dieci..dovrei essere già a letto..>continuò Vivian sempre con tono gelido e distaccato girando sui tacchi diretta alle scale.
<n..no!io..beh..non volevo rispondere a questo modo!f..fermati Vivian!>rispose Severus con la disperazione nella voce mentre la afferrava per un barccio e la costringeva a voltarsi.
<cosa c’è?..ha qualcosa da dirmi?>chiese Vivian sempre tentando di risultare più fredda possibile.
<fermati..voglio..spiegarti..non è come credi!>esplose Severus ancora una volta con le lacrime agli occhi.
<spiegarmi?cosa?sta per dirmi che in quello specchio non si riflette Lily Evans e che lei non la sta pensando ancora?>esplose Vivian con un tono di voce leggermente irritato.
<ehm..io..ti pego..lascia che mi spieghi..>disse Severus chinando il capo con uno sguardo supplicatorio.
<bene..avanti..la ascolto..>rispose la ragazza incrociando le braccia e scrutandolo torva.
<vedi..questa giornata..mi ha rievocato..vecchi ricordi..non ho potuto fare a meno..di ricordare..>cominciò Severus con voce tremante.
<vecchi ricordi?beh..cosa ha da dire?che ricordi?>chiese Vivian guardandolo con sguardo pericolosamente gelido.
<beh..mi ha fatto ricordare..una cosa che credevo di aver dimenticato..vedi.. quando, c’è stato il litigio.. lei mi diede un’altra possibilità.. ma intanto..ero già entrato a far parte..dei mangiamorte..>continuò Severus riprendendo un tono di voce quantomeno normale.
<e allora?>chiese Vivian quasi spazientita.
<e allora..per sbaglio..vide il marchio nero, sul mio avambraccio..e..non mi parlò mai più! in quell’occasione mi restituì la chiave del giardino..capisci?avevo bruciato la mia seconda opportunità..sono stato uno stupido..>concluse Severus guardandola implorante.
<bene!>esplose Vivian inondata da un improvvisa ed inspiegata gelosia.
<vivian..lascia che ti spieghi stupida ragazzina!>sbraitò Severus stavolta con tono irato.
<stupida ragazzina??come osa!dopo avermi riepito la testa di tutte quelle cose sull’amore e sul fatto che non mi voleva mai lasciare mi risponde a questo modo?>esplose Vivian urlando senza dare a Severus il tempo di ribattere.<avanti!!mi dica che nello specchio non si rifletteva LEI!avanti!!!Deve averne il coraggio!>concluse con le lacrime agli occhi urlando disperata.
<n..non fare così..non mi rendi le cose facili!>disse Severus implorante.
<avanti!DEVE DIRMELO!DEVE ESSERE SINCERO!!HA GIURATO!!!>esplose ancora Vivian senza controllo.
<si..era lei..>si arrese Severus.
<bene..LO SAPEVO!>sbraitò ancora Vivian.
<ma..ti prego!!lascia che ti spieghi!!>la supplicò.
<spiegarmi?SPIEGARMI???non ce n’è bisogno mi ha già detto cosa pensa!!>ora piangeva sul serio, ma digrignava i denti rabbiosa.
<n..no!aspetta!!>continuò Severus.
<risparmi il fiato..>disse con tono distaccato la ragazza, poi si tolse il braccialetto in un impeto di rabbia e lo scaraventò rumorosamente ai piedi di Severus, per poi fuggire via in lacrime..lasciandolo solo con i suoi penseri.

Non sapeva dove stava andando, sapeva solo che voleva fuggire il più lontano possibile da lui, lui che poche ore prima le aveva giurato fedeltà e amore eterno,e che si era rivelato un bugiardo, Vivian non sapeva più cosa pensare.. forse l’aveva presa in giro.. non voleva sapere nulla per il momento, sentiva nel più profondo di odiarlo, lui non aveva fatto altro che giocare con i suoi sentimenti!
Ora Vivian sapeva.. il cuore di Severus non apparteneva a lei..doveva rassegnarsi, sarebbe appartenuto per sempre a lei, a Lily Evans, la donna che Severus non avrebbe mai smesso di amare, anche se oramai non c’era più..
La ragazza si fermò improvvisamente, col respiro affannoso ed il cuore a mille, aveva corso e corso dai Sotterranei, senza pensare ad una meta precisa, e si ritrovava nel parco del castello, fortunatamente Gazza non aveva notato la sua fuga..

Si guardò intorno sentendosi immensamente vuota , era disperata, e non sapeva dove andare..
Le luci del castello erano tutte spente, tranne una piccola e flebilissima luce ambrata che proveniva proprio dalla bassa finestra del dormitorio femminile di Serpeverde, Vivian pensò che qualcuno doveva aver dimenticato una candela accesa prima di addormentarsi.
Anche se il pensiero le faceva male si costrinse a pensare a cosa stesse facendo Severus, forse era ancora li disperato..come aveva potuto chiamarla “stupida ragazzina ” dopo tutto quello che avevano passato insieme?non se ne capacitava..non poteva essrere vero..ma si arrese alla realtà, era accaduto davvero..e non c’era più nulla da fare..
Scacciò via il pensiero di Severus come un insetto fastidioso ,l’aria gelida della notte le lambiva il viso, ed ogni suo respiro si condensava in nuvolette di vapore, faceva davvero freddo, ma non aveva intenzione di tornare al castello, non voleva andare a letto, anche se avesse beccato una punizione oramai non le importava più..
Vide in lontananza nel paesaggio innevato il grande albero sotto il quale studiava spesso, era proprio vicino la riva del lago, i suoi occhi continuavano a piangere senza sosta, ma in qualche modo il suo corpo e la sua anima erano assenti, distaccati e freddi, si avvicinò all’albero arrancando nella neve , che ormai si stava sciogliendo, arrivata li sedette poggiando la schiena al tronco, si stava bagnando il mantello sulla neve, ma ancora na volta non le importava, osservò in lontananza il lago mentre si abbandonava completamente, vide in la piovra che stava galleggiando tranquilla, un sonno improvviso stava per impadronirsi di lei, ora davvero non le importava, anche se fosse morta assiderata nel sonno, era uno sollievo pur di evitare la cosa che temeva, pur di evitare di pensare..
Non voleva sentir parlare di sotterranei e ne tanto meno di giardini..
Si addormentò senza rendersene conto..
Avvolta nel suo mantello e poggiata vicino l’albero..ora non tremava più..


ecco!!!fine capitolo!! :cry: lo so è triste...
beh..alla prossima!!! :ciau:
 
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122 replies since 4/8/2008, 20:56   2700 views
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