Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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SnapeTear89
view post Posted on 19/1/2012, 09:15




CITAZIONE
Mi fai morire quando usi"tea" invece di "thè". Come mai questa scelta?

sarebbe in Inglese "tea", comunque in italiano dovrebbe essere Tè , "thè" come lo hai scritto tu è in francese :) grazie di aver letto
 
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SnapeTear89
view post Posted on 4/4/2012, 16:25




Eccomi di ritorno!con il nuovo capitolo :) spero che qualcuno legga ancora! ç_ç


CAPITOLO 26- LA PROFEZIA INFRANTA
Erano oramai passate settimane da quello strano incontro a villa Malfoy ma Vivian non poteva fare a meno di continuare a pensarci, ricordava ogni singolo istante, e viveva quotidianamente in una confusione emotiva che iniziava a non tollerare più.
Temeva se stessa, non poteva credere di aver chiamato Voldemort “mio signore”, e non poteva credere di averlo guardato con reverenza o quasi con una sorta di rispetto, non lei che lo aveva tanto odiato per ciò che aveva fatto, per ciò che aveva distrutto.
E poi c’era lei.. Bellatrix Lestrange, osservandola Vivian doveva riconoscere che Cassandra aveva tutte le ragioni di temere la sua evasione..
Era così devota al suo signore, così accecata dal potere di Voldemort da amarne ogni sfumatura, fin tanto da punire crudelmente la sua unica figlia, sangue del suo sangue, per essersi rifiutata di adempire il suo volere.
In quella lunga notte Vivian si era salvata per un pelo dall’essere divorata da Nagini, doveva ringraziare Narcissa per questo, ed aveva dunque promesso di non parlare ad anima viva di quegli avvenimenti.

Il tempo sembrava ancora una volta scivolare al suo controllo, se ne stava inerme a crogiolarsi nelle sue incertezze; a cambiare lievemente le cose nella settimana successiva vi era stato un evento positivo, Vivian aveva ricominciato a ricevere notizie dei suoi amici, anche se molto spesso leggendo le lettere di Cassandra non poteva nascondere a se stessa di essere preoccupata.
Non poteva sopportare che l’amica fosse costretta a subire le frequenti vendette di sua madre solo perché si era rifiutata di seguire le sue orme, e ancora di meno poteva sopportare il fatto di essere costretta a starsene immobile senza poterla aiutare in alcun modo.

Che dire inoltre di Draco? Il ragazzo le era sembrato sempre più freddo e distaccato man mano che passava il tempo, era come se fosse cambiato improvvisamente, e Vivian dubitava che l’arresto di suo padre fosse l’unico motivo che lo aveva portato a questo cambiamento.

‘Lo hai promesso..’ diceva spesso la “voce interiore di Vivian”, aveva bisogno di parlare con qualcuno ma il fatto di non poterlo fare la faceva stare male, come se avesse bisogno di respirare ma fosse costretta a non farlo per qualche motivo non del tutto sensato.

Aveva vissuto notti insonni e piene di terrore, aveva udito la voce gelida di Voldemort che rideva malvagiamente, una voce nella quale vi erano contorte emozioni non completamente umane …

A complicare sempre più la situazione poi c’era quella moltitudine insormontabile di dubbi che continuavano ad attanagliare la sua mente: cosa c’era nella profezia dell’ufficio di Piton?
Perché l’uomo l’aveva mandata via da casa sua con fare sbrigativo?
E l’ultimo ma più grande, che la faceva rabbrividire : Voldemort aveva ordinato a Bellatrix Lestrange di uccidere qualcuno, ma di chi stava parlando?

Emise un lungo sospiro e chiuse gli occhi tentando di rilassarsi <ora basta..>scacciò via immediatamente quei pensieri rendendosi conto che dare loro sfogo voleva dire solo logorare inevitabilmente i suoi nervi.

Per lunghi momenti quando era tornata a casa aveva temuto che i suoi genitori la punissero in qualche modo, ma alla fine non era accaduto, sembravano cambiati profondamente, Vivian poteva constatare come i loro atteggiamenti fossero cambiati dal fatto che le bastava chiedere per ottenere ciò che voleva, la ragazza non sapeva se pensare che a loro non importasse nulla o se lo facessero per non perderla di nuovo.

<mah..>mormorò mentre si avvicinava alla finestra, le sembrava che qualche dettaglio stesse sfuggendo alla sua comprensione, come se avesse perso un importante passaggio di una lezione e si ritrovasse a far fronte ad una lacuna molto rilevante nel bel mezzo di una fitta pagina di appunti.
Aveva deciso di mettere da parte il ricordo del pensatoio, voleva rimuoverlo dalla sua mente, le piaceva credere che fosse un sogno. Più volte era finita per rimproverarsi severamente perché cominciava a non provare più odio né rabbia nei confronti dei genitori e di quello che avevano fatto dieci anni prima.

Vivian osservò per qualche istante il paesaggio afoso di luglio, si sentiva come svuotata.. non riusciva a commuoversi di fronte allo spettacolo della natura come un tempo, le sembrava di essere incapace di provare sentimenti, era pervasa da una aridità d’animo improvvisa e desolante.
Sospirando raggiunse la porta della stanza e scese lentamente le scale, era sola in casa, ed in un primo momento aveva creduto che la situazione potesse giovarle, ma non faceva che alimentare le sue claustrofobiche acrobazie mentali.

Con quella malinconia dai toni agrodolci tornò a pensare a lui, Severus, pensò a tutte le situazioni nelle quali si erano trovati, era più confusa che mai.
Non sapeva cosa pensare di lui, era stato e continuava ad essere il suo chiodo fisso, era un uomo incostante, sembrava oscillare continuamente tra il darle retta e l’esserle totalmente indifferente, si chiese quale potesse essere la causa, forse aveva delle preoccupazioni, o forse come lei nascondeva dei segreti che non poteva rivelare ad anima viva.

Mentre la ragazza si incamminava per le vie deserte di Slytherin’s Hill le sembrò di essere seguita da qualcuno, o forse da qualcosa, ma più volte si fermò per controllare senza alcun riscontro, fu solo mentre tornava che si rese conto di un gufo che volava attorno alla sua casa.
“E tu cosa fai qui?” si chiese mentre raggiungeva la sua stanza rendendosi conto che la creatura aveva una lettera indirizzata a lei.
Con aria perplessa osservò il tipo di carta, sembrava quella utilizzata solitamente da Cassandra, ma il gufo non era Rigel, per qualche istante indugiò nell’osservazione del barbagianni che si allontanava sparendo oltre le colline.
<vediamo ..>la ragazza aprì lentamente la lettera e sbirciò il contenuto, lo sguardo cadde subito sulla firma e la lettera cadde dalle sue mani.
Per lunghi attimi fissò quella pergamena richiusa su se stessa come se potesse farle del male, il terrore stampato sul viso.
<n-NO..>l’unico monosillabo che riuscì a pronunciare, poi deglutì a fatica convincendosi di aver visto male, sollevò la lettera dal pavimento e cadde a sedere sul letto, iniziò a leggere la calligrafia molto fitta e spigolosa impressa sul foglio con inchiostro nero:

Vivian,
di certo ricorderai il nostro incontro, il SERPENTE lo ricorda molto bene, non so se mi spiego..
Ti scrivo perché LUI vuole incontrarti ancora, ha visto in te un buon potenziale ed è sicuro che non ti dispiacerà di tornare qui per lasciarglielo constatare..
Siamo sicuri che non ci darai una risposta negativa, ti manderemo a prendere dove indicherai e ci incontrerai nella stanza che già conosci.
A presto,
B.L.


P.s.: conosci le conseguenze in caso dovesse venirti in mente di parlarne a qualcuno, LUI è potente, e non perdona.

Nel leggere la lettera Vivian si rese conto che il suo cuore aveva preso a battere più forte e aveva trattenuto il respiro, qualcosa di quella calligrafia le metteva i brividi, sembrava quasi che la lettera fosse un terribile manufatto oscuro, per lunghi attimi si soffermò ad osservare quella firma leggendo il nome “Bellatrix Lestrange” in quelle iniziali, non poteva che trattarsi di lei.
<m- ma.. ma cosa vogliono da ..da me?!>prese a tremare stringendo la lettera tra le mani, Voldemort aveva visto un “buon potenziale” in lei?

<cosa vuol dire?>rabbrividì ancora <v-vogliono che io passi dalla loro parte? NO!>affondò il viso nei cuscini del letto come se potesse tacere la paura che la stava invadendo.
<no!>strillò a lungo nei cuscini, maledisse la propria curiosità che l’aveva portata ad intrufolarsi in quel fastoso salone, sapeva per certo che dire di no a Voldemort voleva dire guadagnarsi la morte o la pazzia a vita.
Solo al ritorno dei suoi genitori si rese conto che era stata per ore a piangere tra i cuscini del suo letto per poi addormentarsi, non appena sentì bussare alla porta della propria stanza le venne spontaneo di nascondere quella lettera nei recessi della federa di un cuscino.
<a-avanti..>mormorò strofinandosi gli occhi ,sua madre entrò nella stanza.
<ciao Vi.. come stai tesoro?>chiese la donna sedendo al suo fianco <b-bene mamma>mentì la ragazza simulando uno sbadiglio che coprisse adeguatamente le lacrime con un apparente sonno.

<ne sono felice.. guarda cosa ho ritrovato!> Ophelia mostrò a Vivian un vecchio libro di fiabe colorato, Vivian osservò con malinconia il titolo quasi cancellato “Le Fiabe di Beda il Bardo”.
<te lo ricordi?>sorrise la donna carezzando la guancia di sua figlia, Vivian annuì e si sforzò di sorridere, anche se non poteva far a meno di vedere in sua madre quella donna che l’aveva tenuta ferma in quella fatidica notte al parco durante la quale la piccola Harriet aveva perso la vita.
<me le leggevi quando ero piccola..>aggiunse con flebile voce.
<si! le ho ritrovate in soffitta ieri! credevo ti avrebbe fatto piacere>mormorò la donna continuando a guardare sua figlia.
<g-grazie mamma..>Vivian si gettò tra le sue braccia e si beò di quell’affetto fittizio, era dolce abbracciare l’involucro che per lei era stata sua madre per tanto tempo fingendo che non fosse mai accaduto nulla, per un attimo la sua mente tornò a due anni prima, all’estate del suo terzo anno, in quel periodo era stata la ragazzina più spensierata del mondo.

Passò lunghe notti insonni pensando a quella lettera, ma più ci pensava e più frequentemente le capitava di rivedere gli occhi gelidi di Voldemort che la fissavano proiettati nei buio della sua stanza, inoltre era spesso in balìa di terribili presagi.
La cosa peggiore in tutta quella situazione era il fatto che fosse costretta a nascondere tutto, a fingere che non fosse accaduto nulla.
Più di una volta aveva provato a sbarazzarsi di quella lettera ma senza esito positivo, aveva constatato che il fuoco non la scalfiva, e più di una volta l’aveva gettata via e sistematicamente l’aveva ritrovata nella federa del suo cuscino; anche strapparla non era servito a nulla.

Era una notte particolarmente agitata e priva di sonno quando la ragazza prese finalmente la sua decisione, sarebbe tornata a villa Malfoy per fronteggiare Voldemort e Bellatrix, ancora una volta la curiosità la portò a fantasticare, si immaginò mentre entrava da quella porta per la seconda volta, vide lo sguardo penetrante di quel mago oscuro attraversarla e rabbrividì.
<ho deciso..>sussurrò mentre saltava giù dal letto, voleva illudersi di avere avuto una scelta, ma in realtà aveva sempre saputo che non era così.
Si rese conto che era ancora vestita riflettendosi nello specchio nella penombra della stanza, pensando bene alla risposta da scarabocchiare dietro la lettera raggiunse lo scrittoio e si lasciò cadere sulla sedia stringendo la lettera in mano.
Dopo un rapido sguardo alla pendola appesa sulla parete si rese conto che erano appena le dieci, e con mano tremante prese dunque la lettera, la stese sul tavolo con gesto nervoso, poi intinse la piuma nel calamaio brevemente ed iniziò a scrivere con calligrafia incerta:

Accetto l’invito,
mi troverete sotto il ponte di Spinner’s End alle undici.
Vivian


<perfetto …> sussurrò mentre ripiegava alla meglio la lettera , poi senza fare il minimo rumore raggiunse lo studio di suo padre e si avvicinò alla gabbia del gufo di famiglia.
Rapidamente legò il pezzo di pergamena alla zampa dell’animale sperando che non gli sarebbe venuto in mente di protestare, poi gli sussurrò la direzione e lo guardò allontanarsi con sollievo, tornando finalmente a respirare.
Aveva ripudiato segretamente i suoi genitori per ciò che avevano fatto, ma non poteva fare a meno di pensare che forse stava prendendo la loro stessa strada.

Smise immediatamente di riflettere temendo di essere bloccata dalla paura ed uscì lentamente dallo studio dirigendosi in soffitta, era molto tempo che pensava di farlo.. estrasse il mantello da Mangiamorte di sua madre da un polveroso baule e vi si avvolse dentro, era di un leggero tessuto simile alla seta ma stranamente non trasparente.
‘Oramai hai accettato..’ pensò mentre usciva dalla porta sul retro, la bacchetta ben stretta in mano sotto il mantello, sapeva che probabilmente non le sarebbe servita, ma il gesto la tranquillizzò ugualmente.
Mentre si allontanava da Slytherin’s Hill non poté fare a meno di pensare a quello che stava facendo, e chiedersi come sarebbe andata a finire, ma forse non voleva davvero saperlo.
‘Se sarà necessario.. compirò il suo volere.. non ho nulla da perdere’ pensò mettendo fine al discorso.

Finalmente dopo quelle che sembrarono ore di cammino raggiunse il punto sicuro sotto il ponte, istintivamente si coprì il viso col mantello per sfuggire all’orrendo puzzo che emanavano le acque scure del fiume, poi alzò lo sguardo verso il cielo e si rese conto che delle scie nere simili a dense nubi si avvicinavano a lei formando come delle spire nell’aria.
<eccoli..>sussurrò tra se mentre le figure atterravano di fronte a lei per rivelarsi, erano due Mangiamorte, ma indossavano delle maschere e non riuscì a farsi un’idea di chi potessero essere in realtà.
<sono pronta..>mormorò lei con tono serio, mascherando alla meglio la paura che trapelava dalla propria voce.
Senza proferire parola i due la afferrarono saldamente per gli avambracci.
<stiamo per materializzarci..>disse la voce alterata di quello più alto, dovevano aver usato un incantesimo di occultamento totale.
Vivian annuì, aveva già provato la sensazione di una materializzazione congiunta e si preparò al familiare strappo all’altezza dell’ombelico e al sentirsi come risucchiata all’interno di uno stretto tubo, ma non andò come aveva creduto…
Il buio gelido la avvolse totalmente e le sembrò di sentirsi svenire, non si sentì girare su se stessa, o almeno non le sembrò che accadesse perché chiuse gli occhi, una cosa era certa, poteva sentire l’aria gelida che le sferzava il viso, si chiese se fosse la suggestione o se davvero si trattasse di un altro tipo di materializzazione.

Le ci vollero alcuni secondi per realizzare che era a faccia in giù su di un prato e non era più “in viaggio”, l’odore dell’erba fresca le riempì i polmoni riportandola alla realtà.. aprì e richiuse più volte gli occhi prima di mettere a fuoco l’ambiente circostante e rendersi conto di trovarsi davanti al familiare cancello di Villa Malfoy.
<eccoci dunque..>mormorò con espressione indecifrabile.
<da questa parte..> disse uno dei due Mangiamorte, poi scoprì l’avambraccio sinistro “mostrandolo” al cancello e questo scattò reagendo al marchio nero.
<wow..>sussurrò osservando quel gesto e riconoscendo che si trattava di una trovata geniale.
‘Ecco spiegata l’assenza di serratura..’ si disse mentre seguiva i due attraverso l’imponente giardino, non era cambiato nulla da quasi un mese a quella parte.
Mentre Vivian attraversava la pesante porta con il pomello di bronzo si rese conto che la casa era estremamente silenziosa, si chiese se i suoi amici stessero dormendo ai piani superiori, poi si riscosse da ogni pensiero non appena si rese conto di essere in quella sala imponente, come al solito le scure tende erano tirate, in fondo alla sala Voldemort e Bellatrix Lestrange la stavano osservando, in attesa che si avvicinasse.
<mio signore.. con permesso..>fecero coro i due Mangiamorte prima di sparire oltre la pesante porta e chiuderla alle proprie spalle.
<vivian..>sibilò la voce malvagia di Voldemort, Nagini strisciò in grembo all’uomo che la accarezzò come fosse un dolce animale domestico, la ragazza si rese conto che stava fissando terrorizzata quel grosso serpente e rabbrividì.
<s-si..>balbettò iniziando a sentire fredde gocce di sudore che le cadevano all’altezza della nuca dirette verso il collo <m-mio signore?> aggiunse muovendo un passo incerto verso di lui, non poteva credere di averlo chiamato ancora una volta “MIO SIGNORE”.

< avvicinati pure.. non sei qui per far cenare Nagini..>la voce di Bellatrix arrivò subito a Vivian, la donna rise con tono beffardo e malvagio.
Vivian improvvisò un passo molto deciso e raggiunse i due all’altra estremità della sala, gli occhi penetranti di Voldemort erano puntati su di lei, e si curò di non incontrare quello sguardo affatto umano un’altra volta.
<vedo che indossi.. un mantello dei tuoi genitori..>continuò Voldemort osservandola attentamente.
<lo hai sottratto a loro.. non è vero?>chiese lui, qualcosa la spinse a guardarlo negli occhi, e prima di rendersi conto di essere sotto effetto della maledizione Imperius i suoi occhi incontrarono quelli di lui.
<s-si.. loro non sanno nulla>rispose, poi si rese conto che il controllo si stava allentando e riuscì finalmente a non guardarlo più negli occhi.
<molto bene..>sibilò Voldemort <sai cosa potrebbe accadere se le notizie dovessero sfuggire dalla tua bocca..>il tono era talmente minaccioso che Vivian sentì un gelo terrificante percorrerle la schiena.
<si.. lo so..> fissò con coraggio il mago oscuro negli occhi e azzardò <non sono qui per perdere tempo.. perché mi avete mandata a chiamare?>.
<autoritaria questa ragazza..>disse Voldemort con quello che poteva sembrare un tono pacato, un vaso sul camino esplose in mille pezzi e Vivian non poté fare a meno di rabbrividire e temere il peggio.
<m-mio signore io.. non volevo.. mancarvi di rispetto.. chiedo.. chiedo umilmente perdono!>balbettò come scossa da un tremito di terrore, ancora una volta sentì quel forte controllo che si impadroniva di lei.
<inchinati al tuo signore!>sbraitò Voldemort fissandola iroso, la ragazza si inchinò contro la propria volontà, ma quando il controllo la abbandonò nuovamente non riuscì a rialzarsi, le ginocchia le tremavano impedendole di reggersi.
<come ha scritto Bellatrix nella lettera che hai ricevuto.. sei qui perché voglio valutare il tuo.. chiamiamolo potenziale..>gli occhi di Voldemort brillarono malvagi, Vivian lo fissò dal basso con le labbra che iniziavano a fremere per il terrore, le serrò per non mostrare la propria debolezza ma non osò proferire parola, temeva di farlo arrabbiare nuovamente dato che aveva constatato quanto fosse facile, inoltre Vivian non era mai stata il tipo che evitava di dire cosa pensava, e molto spesso questo le era costato caro..
<mio signore..>sibilò Bellatrix con reverenza dalla sua destra <se posso..vorrei aiutarti ad esaminare la ragazza..>Bellatrix sorrise mostrando tutta la sua devozione e fece un leggero inchino col capo a mostrare il proprio rispetto nei confronti del suo Signore.
<si Bellatrix, era proprio quello che avevo in mente..>rise malvagiamente portando nuovamente Vivian a rabbrividire temendo il peggio, Bellatrix sembrò oltremodo soddisfatta dalla considerazione che Voldemort aveva avuto per lei e sorrise appena.
<m-mio signore.. volete che.. che io mi unisca a ..a voi?>balbettò la ragazza senza riuscire a trattenersi dal tremare.
‘non voglio tornare a casa con un marchio nero!’ pensò per qualche istante.
<non stanotte.. non tornerai con un marchio nero..>sibilò Voldemort osservandola, Vivian sgranò istintivamente gli occhi sempre spaventata, si sentì quasi svenire; Voldemort aveva letto nella sua mente, doveva aspettarsi una cosa simile da lui, si disse che sarebbe stato meglio non pensare a Severus quando era in sua presenza, aveva appreso molto sull’uomo e temeva che Voldemort potesse venire a sapere tutto..
<e.. allora cosa dovrei.. fare?>chiese istintivamente con leggero sollievo.
<per stasera mi interessa testare.. la tua soglia del dolore..>disse lentamente Voldemort <bellatrix, sai già cosa devi fare..>si rivolse poi alla sua più devota seguace, Bellatrix sorrise folle e prima che potesse rendersi conto le lanciò una maledizione Cruciatus, la ragazza si ritrovò al suolo a contorcersi dal dolore, ma non emise alcun suono, non voleva dare loro alcuna soddisfazione.
Bellatrix iniziò a ridere follemente continuando a tener puntata la bacchetta sulla ragazza che si rifiutò di chiudere gli occhi, se doveva morire voleva guardare in faccia i suoi assassini.
‘mi uccideranno.. mi uccideranno! ’pensò mentre continuava a contorcersi in preda al panico, poi il dolore cessò e si ritrovò a fissare l’elegante soffitto della sala distesa sulla schiena.
<interessante..>mormorarono all’unisono i due, Voldemort si alzò in piedi e si avvicinò alla ragazza entrando nel suo campo visivo, voleva guardarla in volto.
<mio signore..?>chiese Vivian guardandolo ora negli occhi con fermezza, se doveva dimostrarsi forte tanto valeva farlo da subito.
<lo dicevo che aveva un buon potenziale..>sibilò tornando a sedere. <mi ricordi Bellatrix, sai? di certo sua figlia non ha la tua resistenza!>aggiunse, Vivian spostò lo sguardo su Bellatrix che si mostrò mortificata e rispose sibilando e stringendo i pugni con rabbia <lei.. lei non è mia figlia!>.
Il cuore di Vivian mancò un battito appena senti le parole della donna, era certa che per colpa sua Cassandra avrebbe subito altre punizioni, ma infondo non aveva fatto nulla , almeno non direttamente.
Voldemort la osservò per lunghi istanti, Vivian sostenne il suo sguardo con coraggio senza sapere cosa aspettarsi; Bellatrix invece andò alla finestra dove restò a fissare il giardino con aria assorta, la ragazza immaginò che stesse architettando l’ennesima vendetta contro sua figlia.
<mio signore ..posso andare?>chiese Vivian ansiosa, l’atmosfera tesa del luogo iniziava a pesarle in modo insopportabile.
<per stanotte si..>rispose brevemente lui, <hai il permesso di andare.. >Vivian fece un profondo inchino mostrando rispetto e si avviò alla porta senza aggiungere altro, mentre camminava lentamente lungo la sala la tensione iniziò ad allentarsi e sentì la testa leggera, l’incontro era finito, ed era sopravvissuta.

<aspetta..>Bellatrix la raggiunse al cancello, nel sentire la sua voce la ragazza rabbrividì, poi si voltò per fronteggiarla.
<s-si ..Madame Lestrange?>la ragazza non sapendo cosa fare s’inchinò a lei con reverenza, immaginò che essendo la “vice” di Voldemort andasse trattata quasi con lo stesso riguardo.
<chiamami pure Bellatrix..>disse la donna osservandola attentamente, Vivian annuì silenziosa.
<tu sei amica di Cassandra?>chiese la donna osservandola <non le dirai ciò che sta accadendo qui.. vero?>chiese fissandola attentamente con sguardo indecifrabile.
<no.. Bellatrix..>la rassicurò Vivian <perché me lo chiede?>aggiunse la ragazza perplessa.
<perché.. non voglio che sappia che tu.. sarai la mia protetta..>gli occhi della donna brillarono per qualche istante <non deve sapere che l’ho ripudiata, o la perderò per sempre..>il tono della donna era malinconico, la ragazza trattenne uno sguardo incredulo, non poteva credere alla sue orecchie, quando era accaduto che era diventata la sua “protetta”?
<se ha paura di perderla.. perché continua a vendicarsi su di lei?>chiese Vivian acquistando un tono sfacciato e la guardò negli occhi.
<lei.. lei ha osato rifiutare di servire il mio signore!>le parole della donna erano piene di fanatismo, la ragazza colse al volo l’occasione che le si presentava , poteva finalmente aiutare Cassandra a stare meglio.
<va bene..>rispose Vivian continuando a guardarla attentamente negli occhi, come un grosso felino che gioca con la preda prima di mangiarla <non dirò nulla a sua figlia..>aggiunse lentamente <ma ho una condizione da porre..> l’effetto delle ultime parole fu immediatamente visibile, Bellatrix la guardò furiosa e le puntò la bacchetta alla gola.
<nessuno-PONE-CONDIZIONI- A ME!> esclamò con rabbia digrignando i denti.
<nessuno tranne me a quanto pare..>Vivian non si lasciò intimidire dalla bacchetta, sapeva che non lei lo avrebbe fatto, o almeno ne era convinta.
<taci!>ringhiò premendo la bacchetta sulla trachea della ragazza con fare minaccioso, il suo sguardo era folle.
<bellatrix.. io non lo farei..>sussurrò Vivian con fare provocatorio senza tradire alcun segno di debolezza <al signore oscuro non piacerebbe affatto..>concluse attendendo l’effetto delle parole.
<non.. non puoi porre condizioni a me!>ribadì la donna, la sua mano tremò leggermente, ma la donna tenne ferma la bacchetta all’altezza della sua gola.
<a lei la scelta Madame Lestrange..>mormorò Vivian con un sorriso beffardo sul viso <o smette di torturare Cassandra, o le racconto tutto.. sarà molto contenta di sapere che la donna che le ha già distrutto la vita una volta.. lo sta rifacendo portandole via la sua migliore amica..>scandì ogni parola per ottenere l’effetto desiderato, lentamente senza staccare lo sguardo dal suo la donna abbassò la bacchetta e la ripose nel mantello, Bellatrix non aggiunse altro, forse mossa dal proprio orgoglio, si limitò a guardarla con una sorta di sdegno e disse : <riceverai un’altra lettera per il prossimo incontro>.
Vivian annuì brevemente prima di voltarsi e sparire oltre il cancello principale, mentre si allontanava si stupì di quanto era stata capace di fare, si era sentita spesso inspiegabilmente perfida ma stavolta aveva superato davvero ogni aspettativa, aveva risposto a tono a Voldemort in persona ed era riuscita ad ottenere qualcosa minacciando Bellatrix Lestrange, non poteva davvero credere a ciò che era appena accaduto.
Una volta fuori la ragazza diede uno sguardo all’orologio e si rese conto che era mezzanotte inoltrata, i due mangiamorte che l’avevano scortata poco prima si avvicinarono nuovamente a lei e si materializzarono nello stesso punto in cui l’avevano trovata in precedenza, così stringendosi nel mantello iniziò a percorrere il tragitto che la separava da casa senza fermarsi né voltarsi, sembrò quasi aver dimenticato di trovarsi nei pressi di casa di Severus.

Arrivata nella propria stanza si liberò del mantello e lo nascose accuratamente sotto il materasso per evitare che venisse visto, poi si lasciò cadere sul letto e non ebbe nemmeno un istante per pensare perché il sonno prese immediatamente il sopravvento; prima di addormentarsi la ragazza ebbe la vaga sensazione di sentire una voce dentro di se che continuava a dirle che aveva preso la via del non ritorno.
Quando il giorno dopo si risvegliò da quel profondo sonno ricordò in modo molto nitido ciò che aveva visto in sogno, era la profezia dell’ufficio di Severus.
Immediatamente scattò a sedere tentando di concentrarsi, doveva fissare il ricordo di quel sogno: stava camminando nel corridoio dei sotterranei diretta all’ufficio di Severus, la porta si era aperta dandole libero accesso al luogo, ed ecco il cofanetto contenente la profezia.
‘ci sei quasi’ pensò la ragazza continuando a ricordare, il cuore che martellava sempre più forte, stava per scoprire la verità su ciò che l’aveva tormentata per mesi, stava per scoprire perché Severus si era comportato in modo tanto strano.
<apriti..>aveva detto la ragazza pensando al cofanetto che subito aveva emesso un lieve “click”, poi si era aperto e le aveva mostrato quella piccola sfera, la ragazza l’aveva presa tra le mani, c’era quasi, la stringeva in attesa di un segno qualsiasi, ma ecco che era partito il suono stridulo, delusa la ragazza si lasciò ricadere con la testa sui cuscini e fissò il vuoto chiedendosi se non avesse appena avuto una premonizione di qualche tipo.
La mattinata passò molto lentamente e Vivian non ebbe il coraggio di alzarsi dal letto nemmeno per scendere a fare colazione, gli eventi della sera precedente le ronzavano ancora in testa, si rivedeva più volte rispondere a Voldemort, riviveva più volte quella paura di morire sulla propria pelle, e rivedeva Bellatrix, quella donna che non si era fatta scrupoli, non aveva badato al fatto che stava utilizzando delle maledizioni su una ragazzina che ancora non frequentava il suo sesto anno ad Hogwarts.
‘VIVIAN…’una voce dentro di lei l’aveva chiamata, l’aveva sentita distintamente ed era stata scossa da brividi.
<c-chi c’è?!> Vivian scattò in piedi guardandosi intorno ripetutamente, era sola in casa, i suoi genitori non sarebbero tornati prima dell’ora di pranzo, eppure c’era qualcosa.. una sorta di presenza.
Il sangue le si raggelò nelle vene quando ebbe quella che sembrava un’allucinazione, tutto era divenuto buio e per qualche istante la ragazza aveva visto gli occhi lividi di Voldemort che la fissavano, e poi era sparito tutto.
<lasciatemi in pace!>intimò Vivian risposta dalla propria eco.
Col passare delle ore Vivian finì per convincersi che doveva essere stata una semplice allucinazione, forse era stata suggestionata dal pensare alla notte che aveva appena passato e la sua mente spaventata le aveva giocato dei brutti scherzi.

E così quasi una settimana volò via a Slytherin’s Hill, sembrava che l’incontro a Villa Malfoy fosse avvenuto da tanto tempo, la ragazza aveva temuto di ricevere una lettera al giorno ma non era successo, intanto tutto procedeva come sempre, i suoi genitori continuavano a comportarsi in modo strano lasciandole la libertà di fare tutto ciò che voleva, e Vivian era sempre più infelice, non sapeva se fosse peggio non raccontare qualcosa di grave o stare a pensare che probabilmente ai suoi genitori non sarebbe comunque importato nulla.
Oramai i libri erano diventati i suoi migliori amici, passava l’intera giornata a leggere testi che parlavano di occlumanzia e lettura della mente, ora che sapeva che Voldemort poteva decidere da un momento all’altro di leggere la sua mente aveva deciso di scongiurare questo rischio proteggendola, ma da un lato sperava che non avrebbe più tentato di chiamarla a se.

E in questa situazione paradossalmente tranquilla Vivian si ritrovò di nuovo faccia a faccia con lui, accadde una mattina mentre come al solito si rimirava allo specchio sul nascere del giorno…
Come sempre stava constatando che il suo viso era stanco e mostrava i segni del sonno mancato, così mentre cominciava ad elencare tutto ciò che non andava il suo visò si deformò..
Sulle prime non volle credere ai suoi occhi e li strofinò energicamente, ma i suoi tentativi fallirono, con il sangue che le pulsava nelle vene fissò dritto negli occhi Voldemort in persona.
<m-mio signore??c-cosa ..C’è?>Vivian si guardò intorno d’istinto anche se sapeva alla perfezione di essere sola in casa.
<non lo immagini?>sibilò il mago oscuro fissandola attentamente <non crederai che mi sono dimenticato di te?>.

Vivian ascoltò attentamente quelle parole e indietreggiò tentata di colpire lo specchio per mandarlo in frantumi liberandosi di quella turpe immagine.
<ci tenevo a farti sapere che stanotte sarai di nuovo nostra ospite..>rise malvagiamente l’uomo, Vivian rabbrividì ma non distolse lo sguardo da quegli occhi terribili, annuì lentamente.
<ci sarò..>rispose con tono di voce flebile <alla stessa ora.. nello stesso posto>aggiunse determinata, Voldemort la guardò negli occhi per un’ultima volta e lo specchio tornò a rimandare l’immagine terrorizzata e tremante di Vivian.
<no!>esclamò Vivian allontanandosi ancora da quello specchio
<credevo.. che mi avrebbero lasciata stare!>sbraitò rivolta allo specchio con rabbia, poi si allontanò e raggiunse la propria camera dove si lasciò cadere sul letto.
<dovevo aspettarmelo..>sussurrò mentre carezzava distrattamente il suo gatto che non esitò un istante a dimostrarle la sua approvazione facendo le fusa.
<devo.. chiedergli aiuto..>sussurrò pensando a Severus, anche se dubitava che lui avrebbe potuto o voluto fare qualcosa per aiutarla.
Scacciò immediatamente l’idea tentando di convincersi che l’incontro non sarebbe stato poi peggio del precedente.
Per il resto della giornata Vivian si sforzò di non dare a vedere la propria preoccupazione, cosa che le riuscì fino al momento in cui i suoi genitori finalmente andarono a letto, ma quando tornò nella sua stanza si rese conto che l’ansia stava tornando, ed era forse più forte di quanto non lo fosse mai stata.

Ed ecco che arrivò il momento tanto temuto, trasse dunque un respiro con aria risoluta ed indossò una corta toga nera con degli stretti pantaloni, si rese conto che nell’ultimo periodo era molto dimagrita.
<perfetto..>sussurrò poi mentre si sistemava il mantello di sua madre sulle spalle accuratamente.

Senza quasi rendersi conto si ritrovò a Villa Malfoy, ancora una volta si scoprì a sperare vivamente che Draco e Cassandra non fossero svegli, non voleva assolutamente che i due scoprissero tutto.

<vivian..>mormorò Voldemort mentre la ragazza gli si avvicinava con passo deciso attraverso il solito salone, quella sera Bellatrix sembrava elettrizzata, come se aspettasse quel momento da tempo.
<ti sei comportata bene>aggiunse il mago oscuro fissandola negli occhi con il suo sguardo penetrante; Vivian sentì la familiare sensazione, lui stava tentando di leggere la sua mente; ma questa volta non si fece cogliere impreparata e applicò tutte le letture che aveva fatto nei giorni precedenti chiudendo la propria mente.
Il signore oscuro si sentì respinto e la guardò incredulo, Vivian lo fissò coraggiosamente negli occhi, ora che sapeva respingerlo non lo temeva.
<e così.. hai imparato a padroneggiare l’occlumanzia?> chiese l’uomo con uno scintillio malvagio negli occhi, Bellatrix guardò fiera la ragazza.
<si mio signore> Vivian si inchinò di sua spontanea volontà senza distogliere lo sguardo dal suo.
<l’ho ritenuto necessario.. non potevo rischiare che i miei genitori leggessero la mia mente..>
<impara in fretta.. lo dicevo che ha un buon potenziale..>sibilò Voldemort rivolto a Bellatrix che annuì soddisfatta e aggiunse <è per questo motivo che sarà la mia protetta>.

Vivian ascoltò le loro parole senza battere ciglio, poi decise finalmente di parlare:
<mio signore..> era molto tempo che aveva quel dubbio e voleva toglierselo <quando mi avete trovata che origliavo..> fece una pausa per assicurarsi di essere ascoltata , Voldemort le fece cenno di continuare <avete detto che.. una persona doveva essere uccisa> sfoggiò un tono glaciale <di.. di chi si tratta?>.
<ogni cosa ha suo tempo.. lo saprai molto presto, te lo assicuro.. dobbiamo prima assicurarci che tu sia completamente affidabile> l’uomo rise malvagiamente e Bellatrix gli fece subito eco, Vivian non poté fare a meno di rabbrividire.
<cosa volete che faccia questa notte?> chiese determinata temendo da un momento all’altro di essere colpita da una maledizione Cruciatus.
Bellatrix la guardò sorridendo appena e rispose <…questa sera avevo intenzione di insegnarti l’occlumanzia, ma a quanto pare non è necessario> Vivian annuì senza abbassare la guardia.
<credo che sia il momento di passare alle tue capacità in combattimento..> sorrise malvagiamente Voldemort, poi si rivolse a Bellatrix, la donna annuì rispettosamente <sarà un onore mio signore..>.
La ragazza attese che i due le spiegassero cosa fare, poi Bellatrix appellò una statua che si trovava su uno dei due lati della porta e fece si che andasse a posarsi di fronte alla ragazza.
<cosa dovrei fare esattamente?>esordì Vivian più che perplessa guardando quella statua raffigurante una donna con un mantello antico.
<voglio che lanci una maledizione Cruciatus> disse Bellatrix girandole attorno e osservandola attentamente.
<cosa??>la ragazza guardò incredula Bellatrix che annuì a confermare <hai capito bene..>.
Sempre più perplessa Vivian estrasse la bacchetta dall’interno del mantello ,poteva farlo ..infondo aveva già lanciato quella maledizione e non si era fatta troppi scrupoli.
Strinse energicamente la bacchetta tra le dita fino a percepire le venature del legno della quale era composta, poi la tese davanti a se con decisione, era strano “torturare” una statua…
<crucio!>il lampo di luce rossa attraversò la grossa sala e colpì in pieno petto la statua, che barcollò pericolosamente; Bellatrix la guardò con approvazione <non male..>mormorò continuando ad osservarla, intanto Voldemort osservava in silenzio carezzando distrattamente la testa di Nagini.
Subito dopo Bellatrix schioccò le dita e la porta della sala si spalancò rivelando due mangiamorte mascherati e incappucciati che tenevano ferma una donna.
<no!> la donna che aveva urlato venne scaraventata ai piedi di Voldemort in malo modo.
<cosa abbiamo qui? una nata babbana!>sibilò Voldemort con tono pericoloso, la donna lo osservò tremando, ma sembrò farsi coraggio <io.. io non ho paura! Sono una strega proprio come voi e posso dimostrarvelo!> sbraitò guardandolo con disprezzo.
Voldemort scoppiò in una sonora risata mista di emozioni contorte <l’avete sentita?!> Bellatrix prese la donna per i capelli, poi estrasse un pugnale d’argento da una fondina fissata alla caviglia e lo portò alla sua gola, la donna gemette terrorizzata non appena sentì il contatto del metallo gelido sulla pelle.
<non-osare..>sussurrò pericolosamente all’orecchio della donna <mancare di rispetto al mio signore!> la donna chiuse gli occhi senza smettere di tremare mentre Bellatrix continuava a premere l’arnese contro il suo collo.
<è una strega come noi!>la schernì Voldemort.
<vivian! Ecco il tuo fantoccio da addestramento!>esclamò Bellatrix ,poi poggiò un piede sulla schiena della donna e la gettò al suolo ,Vivian si rese conto che le sue mani stavano sudando, era nervosa, poteva sentire la bacchetta scivolarle tra le dita .
'Non posso farlo.. è indifesa!' si disse mentre alzava lentamente la bacchetta e la puntava alla donna, che tentò di scappare ma si fermò quando si rese conto che sia Bellatrix che Voldemort le stavano puntando la bacchetta.
<non provarci neppure..>la intimo Bellatrix girandole attorno e puntandola come un predatore con la sua preda.
<vivian.. colpiscila!>ordinò Voldemort, la mano di Vivian tremò e la ragazza si chiese perché non aveva provato le stesse sensazioni quando aveva colpito Severus…
<ma.. ma lei è disarmata!> deglutì, non voleva colpire una persona innocente, Bellatrix la fissò attentamente <non importa! COLPISCILA!>sbraitò la donna con sguardo folle.
La bacchetta tremò ancora una volta tra le sue mani e non ci pensò più, era giunta fino a li e non poteva tornare indietro.
<stupeficium!> l’incantesimo colpì la donna in pieno petto e fece perdere i sensi, le mani di Vivian smisero di tremare e fu improvvisamente attraversata da una sorta di brivido di piacere.
<s-si!> un ghigno folle si stampò sul viso della ragazza < posso farlo!> esplose fuori controllo, ma Bellatrix non sembrava soddisfatta e fece si che la donna riprendesse i sensi, poi si avvicinò nuovamente a Vivian e le sussurrò all’orecchio <voglio che tu la torturi..> un altro brivido percorse la sua schiena, la donna rimase seduta al suolo tremando e piangendo convulsamente, Vivian poteva sentire la sua paura, e ne traeva immenso piacere, sollevò nuovamente la bacchetta.
<v-Vivian! m-mi ricordo di te!>pianse la donna avvicinandosi in modo tale da essere ai piedi della ragazza <ti prego.. non farmi del male! sono la madre di Violet!>.
Vivian sembrò cambiare idea per un istante ma non abbassò la bacchetta <non conosco nessuna Violet!>sibilò con rabbia.
<ma siete nello stesso dormitorio!>la supplicò <lasciami andare ti prego!>.
Per un istante Vivian ripensò a Violet e la vide nei lineamenti morbidi di quella donna, poi Bellatrix la riportò alla realtà <fallo… ora!> Vivian fece un respiro e tutta l’adrenalina che aveva provato prima ritornò ad accecarla, era come in preda ad una foga violenta.
<crucio!> scandì la ragazza, un attimo dopo la donna si contorceva strillando dal dolore, Vivian spalancò gli occhi incredula del proprio gesto ma non esitò, la sua bacchetta rimase ben salda e ferma e lei continuò a torturarla, Voldemort assisteva allo spettacolo deliziato.
<può bastare..> sibilò il mago oscuro qualche minuto più tardi, la mano di Vivian si abbassò e la donna rimase al suolo piagnucolante, un nuovo vigore scorreva in lei, la ragazza respirò avidamente come se avesse appena corso, si sentiva appagata, per un istante si vide nella sua mente, stava torturando i propri genitori sulla collinetta dove loro avevano ucciso Harriet, poi la visione la abbandonò e con tutta la voce che aveva esplose <cosa VUOI CHE FACCIA MIO SIGNORE?!> mentre le parole uscivano dalle sue labbra la ragazza si avvicinò alla donna stesa al suolo e voltò il suo viso premendo energicamente con la scarpa sulla sua guancia, Bellatrix la osservò orgogliosa con un ghigno malefico.
<usa la maledizione Imperius..> gli occhi di Voldemort scintillarono.
<imperio!>qualche istante dopo la donna fissava nel vuoto e si inchinava meccanicamente a Voldemort sotto l’ordine di Vivian.

<si.. può bastare!>concluse Voldemort estraendo la propria bacchetta e puntandola alla donna <può bastare Vivian..> la madre di Violet era frastornata, sembrava non comprendere cosa stava per accadere, Vivian sembrò rinsavire per un attimo.
<no!>esclamò avvicinandosi a Voldemort <mio signore è innocente!>il tono risuonò supplichevole.
<questo cosa vorrebbe dire?>sibilò Voldemort fissando la ragazza <è una nata babbana…> aggiunse <millanta di essere una di noi offendendo la nostra razza! Suo marito è un Auror! E per di più ti ha riconosciuta e sa chi sei, e non esiterebbe a raccontare tutto e a rivelare la nostra posizione!>la voce di Voldemort si fece più velata ed inquietante.
<uccidila..> concluse Voldemort rivolto alla ragazza in un sussurro , Vivian indietreggiò terrorizzata da quella richiesta <non posso!>rispose con voce tremante, anche Bellatrix guardò Voldemort come se non credesse alle proprie orecchie.
<mio signore.. la ucciderò io..>sussurrò Bellatrix <la ragazza.. per lei è troppo presto..>.

Voldemort sembrò rifletterci per qualche istante, poi annuì brevemente e iniziò a sibilare parole incomprensibili, Nagini si avvicinava lentamente alla donna che ormai riusciva solo a tremare.
<no!>strillò Vivian scattando in avanti, ma si rese conto di essere bloccata da Bellatrix che la stava tenendo per le braccia.
<noooo!!!>mentre Vivian urlava a vuoto Nagini si scagliò in uno scatto sulla donna mordendole il collo, Vivian chiuse gli occhi per l’orrore, il suono delle carni dilaniate e delle risate di Voldemort che le riempivano le orecchie, era orribile.

<n-no..> un istante dopo Vivian si rese conto che era stata portata fuori dal quella sala, era riversa sul prato in quello che sembrava un roseto e tremava, Bellatrix seduta sulla panchina la osservava.
<l’ha uccisa.. lui l’ha.. data in pasto al serpente!>mormorò la ragazza tremando, Bellatrix annuì, anche lei sembrava leggermente scossa <e presto dovrai farlo anche tu..>le disse con aria assente, Vivian scosse violentemente la testa <no.. io.. io non voglio uccidere!>singhiozzò.
<è meglio se ti ci abitui, carina!>disse la donna prendendo il mento della ragazza tra le dita e fissandola negli occhi folle, Vivian annuì debolmente.
<m-ma.. come farò a .. vedere Violet tutti i giorni! Lei.. crederà che sua madre sia sparita e ..e invece..>Vivian rabbrividì nel pensare a quello che Nagini doveva aver lasciato della donna, tremò convulsamente fissando il vuoto.
<molto semplice.. farai finta di non vederla!>rispose la donna con tono quasi di minaccia.

<voglio.. voglio andare a casa..>sussurrò Vivian sconvolta; attimi dopo la ragazza non ricordava come, ma si ritrovò a Spinner’s End, era stata una notte terribile e migliaia di pensieri affollavano la sua mente, improvvisamente si ritrovò davanti alla familiare porta della casa nella quale viveva Severus, non le importava affatto che lui non l’avrebbe voluta, doveva confidarsi con qualcuno, e Severus solamente avrebbe potuto capire, solo lui avrebbe potuto darle una mano ad uscirne, sempre che non fosse troppo tardi..

Senza pensarci oltre bussò alla porta e attese, come altre volte sentì scattare lo spioncino, segno che Severus stava controllando chi aveva bussato, poi la porta scattò e l’uomo la guardò incredulo.
<cosa fai qui?>chiese con tono gelido osservandola, Vivian lo guardò per qualche istante nascondendo i proprio sconvolgimento.
<devo parlare con lei..>mormorò sforzandosi di sembrare naturale.
<parlarmi?> ripeté l’uomo perplesso, poi si guardò intorno decidendo che non era sicuro restare sulla porta.
<entra..>si fece da parte per lasciarla passare anche se non sembrava molto felice di averla li.
<di cosa devi parlarmi?>chiese l’uomo mentre la faceva accomodare.
<io.. io volevo..>Vivian fece una pausa, qualcosa che poteva sembrare un grosso topo aveva attraversato il salotto, Severus seguì l’animale con lo sguardo e divenne più frettoloso <parla! di cosa si tratta…>.
<io.. si tratta di Voldemort..>Severus spalancò gli occhi e la fissò incredulo.
<non mi starà dicendo che teme il suo nome?!>chiese Vivian con stupore, era paradossale da parte di Severus.
<si questa è bella!>aggiunse l’uomo con finto sarcasmo, poi un rumore che sembrava provenire da dietro la libreria lo fece voltare e lo interruppe.
<qualcosa non va?>chiese la ragazza perplessa e impaziente al momento stesso, Severus scosse la testa e senza staccare lo sguardo dalla libreria aggiunse <allora vuoi parlare o no? non ho tempo da perdere!>aggiunse perdendo la pazienza di parola in parola.
<lei.. deve aiutarmi! Le giurò che non dirò a Voldemort quello che c’era scritto nel suo diario! Ma non voglio che lui.. che lui..> la ragazza non finì la frase e balbettò con tono disperato, si accorse troppo tardi che aveva detto qualcosa che non andava, Piton era scattato in piedi.
<vattene..> sibilò afferrandola per un braccio e tirandola su di peso come se la ragazza avesse fatto qualcosa di terribile.
<hey!>esclamò Vivian indignata mentre si massaggiava il braccio <lei non mi lascia parlare! stavo dicendo..> di nuovo fu interrotta.
<vattene HO DETTO!>sbraitò sbattendola fuori dalla porta e chiudendola fuori con un tonfo.
<che modi! Mi apra stavo parlando!!!>sbraitò la ragazza battendo energicamente i pugni sulla porta.
<e va bene! sa cosa le dico?!lei è rozzo!!>mentre snocciolava una colorita lista di imprecazioni la sua voce si faceva di volta in volta più esasperata e le lacrime le inondavano gli occhi.
<apra!APRA LA PORTA!>piagnucolò nella notte, qualcuno nell’isolato si fece capolino da una finestra, tornando subito a chiudere la tenda, ma la porta non si mosse, oramai la ragazza era rauca, più confusa di prima s’incamminò verso casa, forse era vero.. aveva preso la via del non ritorno.. ma perché Severus si era comportato in modo così strano?
<non voglio saperlo!>mormorò a se stessa poco più tardi, era vicino casa, aveva deciso che non le importava più nulla, l’unica persona che poteva aiutarla l’aveva messa alla porta senza un reale motivo, Severus le aveva precluso la sua occasione di salvarsi.
Ancora una volta Vivian provò un profondo odio pensando a Severus, non appena fu a casa il suo odio sconfinato crebbe a dismisura fino a farle scaraventare il medaglione con il carillon che portava sempre con se lontano nella stanza.
'codardi.. bugiardi...rozzi..' le parole le ronzavano nella testa, non ne poteva più di tutta quella gente 'me la pagheranno.. io servirò egregiamente il mio signore!' furono questi i suoi ultimi flebili pensieri, si era infilata a letto dopo aver nascosto il mantello, ma era troppo agitata e carica di rabbia per poter dormire, voleva vendicarsi di chiunque l’aveva trattata male…

Quando la mattina la ragazza si risvegliò da quel sonno profondo si rese conto che il sole era già alto in cielo e sulla sua scrivania c’era un vassoio con la colazione oramai fredda, si avvicinò al tavolo e guardò il toast imburrato con una sorta di morsa allo stomaco, nonostante fosse digiuna da ore non aveva affatto fame, nel guardarsi allo specchio si rese conto di avere ancora il vestito che aveva indossato la notte precedente per l’ennesimo incontro con Voldemort.
<mi dona il nero..>mormorò al suo riflesso, poi sorrise compiaciuta .

Nel tardo pomeriggio la ragazza si ritrovò alla finestra, faceva molto caldo e le vennero in mente ancora Draco e Cassandra, si chiese cosa stessero facendo, dopotutto non aveva ancora avuto modo di scoprire se Bellatrix avesse davvero smesso di torturare Cassandra, o se Draco fosse diventato ancora più strano.
<tsk! Secondo me è innamorato..>ridacchiò tra se mentre si godeva una leggera brezza che le scompigliava i capelli.
Si era stupita quando sua madre al ritorno dal lavoro non era entrata affatto nella sua stanza per controllare che almeno lei fosse in casa <tanto a loro non importa nulla..>disse con rabbia mentre stringeva i denti, sua madre era in giardino e se ne stava nel mezzo di un’aiuola a potare degli strani fiori variopinti, per i suoi genitori era tutto normale, era scappata nella notte e non avevano voluto sapere la sua destinazione, più di una volta aveva passato la notte intera fuori e loro non si erano accorti di nulla, sospirando si allontanò dalla finestra e si stese sul letto fissando il vuoto.
Proprio nel momento in cui sentì un lieve sonno che la avvolgeva un gufo planò nella sua stanza posandosi sulla spalliera del letto e tubando per farsi notare.
Osservando l’animale Vivian si rese conto che si trattava di Rigel, si chiese se la lettera che portava fosse di Bellatrix o di Cassandra, poi la prese dalla zampa di Rigel e la stese bene per leggerla.

Cara Vivian,
qui le cose sembrano andare meglio.
Non so cosa l’abbia spinta a farlo, ma mia madre ha smesso di torturarmi...
A volte vorrei tanto riuscire ad odiarla ma ogni volta che desidero che lei non sia mai evasa o che lei sia morta non posso fare a meno di piangere e di rendermi conto che purtroppo le voglio bene.
Spero che non mi giudicherai male per questo, ma forse è vero che il legame di una madre è davvero indissolubile, anche se magari non ci vai d’accordo…
Draco non mi parla più, credevo mi nascondesse qualcosa, ma forse sta solo tenendo dentro tutto il dolore che prova, non vuole ammetterlo ne darlo a vedere ma.. io sono convinta che gli manchi lo zio Lucius.
Se devo essere sincera non parla con nessuno, zia Narcissa è sempre più triste e piange ogni notte, credo che lo zio manchi soprattutto a lei.
Vorrei tanto poter fare qualcosa, vorrei poter capire perché Draco si comporta così.
A volte mi ritrovo a chiedermi se mi sto preoccupando troppo..
Perdonami per averti annoiata con i miei affanni ma sei l’unica persona con la quale posso sfogarmi e so che non lo dirai a nessuno, mia madre mi ha consentito di scrivere solo a te.
Sei ancora arrabbiata con i tuoi genitori o avete fatto pace?
Spero di ricevere una tua risposta, mi farebbe piacere rivederti prima dell’inizio della scuola.
Ti voglio bene,
tua
Cassandra


Quando Vivian ebbe finito di leggere la lettera si rese conto di avere le lacrime agli occhi, ci era riuscita.. Bellatrix aveva smesso di torturare Cassandra; per un istante desiderò di poterle dire che era stata lei ad aiutarla, ma si accontentò di sapere che ci era riuscita.
“almeno ho fatto qualcosa di buono prima di... sparire..” pensò abbandonandosi alle lacrime, una buona azione era più che sufficiente nella breve vita che aveva condotto fino a quel momento, e che non le sarebbe più appartenuta di li a poco tempo.
Prese la penna con mani tremanti e si asciugò gli occhi dalle lacrime, non voleva che Cassandra sospettasse qualcosa, e di certo le lacrime sul foglio potevano essere fraintese.
Intinse la piuma nel calamaio brevemente e dopo un’istante di esitazione decise di iniziare a scrivere…

Cara Cassandra,
non sai quanto sono felice di ricevere una tua lettera; sembra passata un’eternità dall’ultima volta che ci siamo viste e non so come dirti quanto mi mancate tu e Draco.
Sono felicissima di sapere che tua madre ha smesso di farti del male, e posso dirti che capisco perfettamente cosa stai provando, anch’io sono convinta che i miei genitori non mi vogliano bene, e nonostante ciò io continuo a volergliene, che vuoi farci sono pur sempre i tuoi genitori..
Mi spiace che Draco e Narcissa stiano male, vorrei tanto poter fare qualcosa anch’io, non sai quanto mi rammarica sapere che i miei genitori lavorano al ministero e non poter fare nulla per far scarcerare Lucius.
Anche qui va tutto avanti come al solito, passo intere giornate in biblioteca e non esco mai, i miei hanno smesso di darmi retta e si limitano solo a salutarmi, a volte mi chiedo se non stia diventando lentamente invisibile..
Anche a me piacerebbe moltissimo venire a trovarti, chi lo sa, magari riusciamo a far dire qualche parola a Draco!
Ti mando un bacio fortissimo amica mia,
non vedo l’ora di rivederti
tua
Vivian


Una volta che ebbe finito di scrivere la lettera si stupì del fatto che Rigel l’avesse aspettata, per ricompensarlo gli diede un bocconcino del gatto, l’animale mangiò di buon grado e si allontanò poco dopo con la lettera, presto l’amica l’avrebbe ricevuta.
Mentre fissava il punto in cui Rigel era sparito tornò a chiedersi quando si sarebbe svolto l’ennesimo incontro e rabbrividì nel pensare al precedente, Voldemort aveva dato in pasto una donna al suo serpente senza battere ciglio, come se stesse assistendo ad un incontro di Gobbiglie particolarmente noioso.
<come fa?>si chiese mentre continuava a fissare il vuoto, poi una strana curiosità si impadronì di lei.. come era stato Voldemort un tempo? Quale era il suo vero nome..? e come mai era così malvagio… da sempre la ragazza si era rifiutata di credere che si potesse essere solo buoni o solo cattivi, e aveva vissuto sulla propria pelle la conferma di questo pensiero.

'Vivian.. ' ancora una volta quella familiare voce sibilante le attraversò la mente e si sforzò di chiuderla.
<eccolo..>sussurrò mentre chiudeva gli occhi, il cielo si era ingrigito, come se un temporale stesse per sopraggiungere, poi un forte dolore alle tempie le strappò un gemito di dolore, ma non urlò.
'Vivian… hai dimostrato di essere capace…' sibilò Voldemort nella sua mente, la sua voce risuonava come sdoppiata “sarai ricompensata adeguatamente” il dolore era sempre più forte e penetrante, ma trattenne ogni suono, cosa avrebbe spiegato ai suoi genitori se fossero accorsi per vedere cosa le stava succedendo?
“questa notte.. alla stessa ora, nello stesso luogo..” concluse, Vivian annuì <v-va bene..>mormorò tra se, e il dolore smise di tormentarla, rabbrividì nel pensare a quanto Voldemort potesse essere potente, ma allo stesso tempo era lieta di quella notizia, sarebbe tornata li, dove poteva usare la magia fuori dalla scuola, dove poteva sfogare tutta la rabbia che aveva dentro di se.

<questo risolve ogni cosa..>mormorò mentre prendeva un altro pezzo di pergamena e vi scarabocchiava un’altra lettera per Cassandra

Cassandra,
ho chiesto ai miei genitori e dicono che potrò raggiungerti questa sera stessa, spero che riceverai questa lettera prima del mio arrivo.
Vivian


Senza curarsi della verità affidò la lettera al gufo, poi si rivolse a suo padre:
<papà.. posso andare da un’amica per qualche giorno?>chiese Vivian con naturalezza giocherellando con i propri capelli.
<di quale amica parli?>chiese suo padre osservandola attentamente, la ragazza fece un breve pausa e rispose rapidamente.
<ehm.. Violet papà, non so se la conosci..>accennò la ragazza guardando suo padre ingenuamente <certo che la conosco! suo padre è un auror, puoi andare tesoro..>sorrise suo padre, Vivian sorrise a sua volta <grazie papà!>nel tragitto verso la stanza rise tra se, sapeva che non ci sarebbe stato alcun problema, e non le restava che preparare uno zaino con qualche cambio per essere pronta.

<non ci credo..>mormorò tra se qualche istante più tardi, aveva lo zaino in spalla e si dirigeva decisa verso il solito posto, erano circa le nove di sera e l’aria fresca le lambiva dolcemente il viso.
Era appena arrivata a Spinner’s End quando guardando in direzione della familiare casa di Severus si rese conto che le tende erano aperte, l’uomo stava fissando la strada.
<maledizione!>brontolò tra se mentre scivolava dietro la balaustra del ponte per non essere vista, cosa avrebbe detto a Severus se lui l’avesse vista nei paraggi?
<chiudi le tende maledizione..>mormorò sbirciando con molta cautela dal muretto, come se l’uomo l’avesse sentita Vivian vide le tende scattare chiudendosi, forse con un incantesimo.
Riprendendo a respirare la ragazza si calò per la familiare scala fino a raggiungere il fiume, non fece in tempo ad arrivare che i soliti due mangiamorte mascherati le furono vicini e si materializzarono all’istante.
Mentre la ragazza si avvicinava all’ingresso attraverso il sontuoso giardino di Villa Malfoy intravide due sagome sulla porta e le identificò immediatamente, erano Draco e Cassandra, Vivian corse loro incontro.

<vivian!>Cassandra le gettò le braccia al collo <mi sei mancata!>Vivian sorrise alle parole dell’amica e replicò <anche tu!>.
<draco!>la ragazza si avvicinò all’amico e lo strinse forte a se <mi sei mancato tanto sai?>disse poi ingenuamente guardando l’amico negli occhi, sperava di riuscire a scoprire il motivo dei suoi affanni, per un istante si aspetto che lui chiudesse le braccia attorno alla sua vita come faceva sempre ,ma Draco si limitò a darle una breve pacca dietro la schiena per poi allontanarsi da lei con lo sguardo perso nel nulla, come se qualcosa lo preoccupasse.
<anche tu mi sei mancata..>disse Draco con tono vuoto, guardandolo in viso la ragazza si rese conto che era più pallido del solito e sotto i suoi occhi erano apparse delle ombre scure, come se non dormisse da giorni.

Pochi attimi dopo i tre ragazzi si accomodarono nello studio di Lucius come l’ultima volta che si erano visti, mentre bevevano il tea in compagnia si raccontarono le novità, o meglio Cassandra e Vivian parlarono tra di loro, ma Draco si limitò ad ascoltare seppellito in una grossa poltrona vicino alla finestra dalla quale spiava pigramente l’esterno.
<mia madre ieri mi ha addirittura abbracciata!>disse Cassandra tradendo un lieve entusiasmo nella voce.
<davvero?>Vivian guardò incredula l’amica, non poteva credere che il suo intervento avesse tanto cambiato le cose, si ritrovò a sperare che Cassandra non avrebbe mai scoperto cosa stava facendo sua madre di nascosto da lei.

Il tempo passò molto rapidamente e arrivò il momento di andare a letto, Vivian finse di raggiungere la propria stanza ma non appena vide che Draco e Cassandra erano entrati nelle proprie stanza si mosse silenziosamente verso le scale e scese rapidamente fino a raggiungere la familiare porta.
‘ok.. sta calma.. ’ si disse mentre posava una mano tremante sul pomello della porta e lo faceva scattare.
E lo vide di nuovo, Voldemort la fissava con i suoi occhi lividi.
<vieni avanti Vivian..>le disse, Vivian si mosse quasi automaticamente prima che lui finisse di parlare, il cuore accelerava i battiti mentre si avvicinava, non aveva idea di cosa sarebbe accaduto quella notte, ma rabbrividì ricordando l’ultimo incontro. Lui le aveva chiesto di uccidere una donna, la ragazza sperò con tutta se stessa di non doverlo fare, non voleva torturare nessuno, ogni volta che accadeva non si sentiva se stessa, era come in preda ad una forza invisibile e malvagia che la costringeva a fare cose che non avrebbe mai fatto, ma immediatamente la rabbia si sostituì alla paura, rabbia per Severus, per come l’aveva trattata ;e rabbia per loro, i suoi genitori.
<si.. sono davvero dei buoni a nulla .. non è vero?>sibilò Voldemort guardandola quasi a schernirla.
<c-cosa?>Vivian sentì ancora quella rabbia che la divorava a partire dallo stomaco. <loro… non centrano!>sbraitò la ragazza tentando di frenarsi, si chiese per quale motivo li stava difendendo, ma non riuscì a darsi una risposta.
<certo.. non importa che ti abbiano mentito o che abbiano ucciso la tua amica!>continuò l’uomo fissandola sempre negli occhi.
<basta!>Vivian si fece più vicina, ma si bloccò appena si rese conto di cosa stava per fare.
<si.. meglio finirla qui.. vero Bellatrix?>disse rivolgendosi alla donna.
<ma certo.. nessuno vorrebbe farsi del male..>sibilò la donna girandole attorno.
<non tutti.. vantano di avere degli assassini come genitori!>continuò stuzzicandola.
Vivian strinse forte i pugni tentando di non cedere a quelle provocazioni.

<cosa.. cosa devo fare questa sera?>chiese tentando di risultare calma, non voleva darla vinta a loro, non in quel modo.
<è semplice ..colpiscila..>disse Voldemort rivolto a Vivian <lancia una maledizione a Bellatrix..>Vivian si voltò verso la donna incredula.
<ma.. perché?>chiese guardando Bellatrix che non sembrava affatto contrariata dalla cosa.
<fallo e basta..>disse lui con sguardo malvagio , Vivian era confusa, e se fosse stata una prova? Forse volevano vedere fino a che punto fosse fedele.
<fallo ho detto!> ripeté ancora lui, Vivian strinse forte la bacchetta nella mano, non voleva, non capiva il motivo, quella donna aveva fatto del male a tante persone, eppure non aveva intenzione di fargliela pagare..
<lo sai.. ho torturato Cassandra ieri.. non sai quanto sia stato gratificante!>sussurrò la donna vicinissima al suo orecchio <si dimenava! Si contorceva!>rise di gusto.
<menzogne!>la mano di Vivian tremò, sapeva che non era vero, Cassandra le aveva detto che l’aveva abbracciata.
<che deliziose le sue grida!>aggiunse con crescente piacere.
<credo proprio che lo farò di nuovo! povera illusa crede che io le voglia bene!>Vivian scattò in un istante e divenne cieca dalla rabbia.
<non osare cagna!>sbraitò puntandole la bacchetta, un istante dopo Bellatrix era al suolo, Vivian le sferrò un calcio al fianco mentre la torturava, ma rabbrividì quando si rese conto che Bellatrix rideva mentre si contorceva.
<si era questo che ..intendevo! Continua!>sbraitò la donna guardandola con sguardo folle, Vivian era come pietrificata, la bacchetta le cadde di mano, per la prima volta non aveva visto dolore, Bellatrix rideva..

<come.. come è possibile???>Vivian indietreggiò mentre la donna smetteva di contorcersi <non.. non ci credo..>disse rabbrividendo ancora.
<hai superato tutte le prove..>mormorò Voldemort osservandola, Vivian era sempre più confusa ma raccolse le forze e disse <quali prove?>.
<le prove che accertano che sei idonea.. Vivian..>.
Bellatrix si rimise in piedi e si avvicinò di nuovo a Voldemort <possiamo farlo entrare..>disse Voldemort, Bellatrix fece un ampio gesto con la mano e la porta si aprì, Draco entrò lentamente nella sala senza guardare l’amica, Vivian lo fissò terrorizzata, Draco avrebbe scoperto tutto..
<d-draco?>sussurrò Vivian seguendo i movimenti dell’amico, cosa stava succedendo?
<draco, tesoro.. vieni pure avanti.. non avere paura..>sorrise Bellatrix in un tono agghiacciante, un misto di premura e follia che lasciò Vivian di stucco.
Prima che la porta si chiudesse alle spalle di Draco, Vivian poteva giurare di averla sentita, la voce di Narcissa, aveva sussurrato il nome di suo figlio tra le lacrime.

<è giunto il momento di assegnarvi la missione..>disse Voldemort con una sorta di tono solenne, Bellatrix li fece avvicinare ulteriormente, Vivian guardava ancora Draco stordita.
‘lui.. lui sapeva?’ si chiese mentre spostava lo sguardo su Voldemort in attesa che proferisse parola.
<come ben ricordi Vivian.. avevi origliato la nostra conversazione..>cominciò Bellatrix alle loro spalle <volevi sapere CHI andava ucciso>aggiunse poi Voldemort <ora lo saprai.. e saprai anche a chi spetta farlo..>concluse Bellatrix.

Vivian sentì il gelo percorrerle la schiena, loro dovevano uccidere qualcuno…
<ma prima veniamo al giuramento..>sibilò Voldemort deliziato, Bellatrix si fece avanti e si posizionò alla destra del suo signore, poi si schiarì la voce ed iniziò a parlare.

<inginocchiatevi al signore oscuro..>
Vivian era confusa e si limitò ad imitare Draco inginocchiandosi di fronte a Voldemort.
<la mano sinistra sul cuore..>ingiunse la donna guardandoli con solennità, di nuovo Vivian imitò Draco, il momento era giunto, Draco fissava Voldemort con sguardo vuoto, come se non avesse più nulla da perdere.
‘che cosa ne sarà di noi?’ si chiese la ragazza mentre Bellatrix si schiariva la voce per l’ennesima volta.

<vivian Morris e Draco Malfoy.. Vi trovate al cospetto dell’Oscuro Signore, l’unico, il solo che vada servito.
Giurate voi di fare sempre ciò che è nel suo volere?>
<lo giuro..>disse secco Draco, come se avesse provato quella risposta tante volte e stesse recitando una parte a memoria, Vivian si chiese per un istante se per Lucius fosse stato lo stesso quando aveva fatto il giuramento.
<lo.. giuro>Vivian deglutì, stava per dire addio alla propria libertà, scacciò subito quel pensiero, oramai era tardi per pentirsi, le venne in mente Severus, ma scacciò anche quel pensiero, lui lo aveva fatto di propria volontà, probabilmente si era reso conto troppo tardi dell’errore che aveva fatto..
<giurate, di proteggere la segretezza a costo delle vostre stesse vite?>chiese ancora Bellatrix.
<lo giuro..>dissero all’unisono, e in quel momento Vivian sentì che stava dicendo addio alla sincerità con Cassandra.
<giurate fedeltà e lealtà al marchio nero, e di combattere per la causa oscura?>disse infine la donna con tono soddisfatto.
La mano che Vivian teneva sul cuore tremò, stava davvero per farlo, sarebbe diventata una di loro.
‘una di loro!’ si disse con rabbia.
‘si una di loro..’ rispose la voce interiore deliziata.
<lo giuro…>dissero ancora una volta all’unisono tendendo la testa bassa.

Voldemort si alzò soddisfatto e si avvicinò ai due , Vivian e Draco lo osservarono dal basso, in un misto di timore e serietà.
<scoprite il braccio sinistro..>mormorò Bellatrix.
Vivian non ci pensò oltre, era finita, infondo aveva sempre saputo che sarebbe accaduto , ed ecco che fronteggiava la resa dei conti.. entrambi scoprirono il braccio e si guardarono per qualche istante, ci fu come una sorta di empatia tra i due, stavano per essere legati da un segreto comune, il cuore di Vivian prese a battere freneticamente mentre Voldemort puntava la bacchetta all’avambraccio sinistro di Draco..

<ignisombre signaeternam! ora.. divieni mio seguace!>sibilò Voldemort, dalla bacchetta sembrò non fuoriuscire alcun incantesimo ma Vivian poteva vedere benissimo che non era così. Il braccio di Draco tremò e il ragazzo chiuse gli occhi, Vivian intuì che stava sentendo dolore, ed eccolo che appariva come marchiato profondamente a fuoco, pulsante… il marchio nero era nitido, appena Voldemort allontanò la bacchetta dal braccio del ragazzo dei rivoli di sangue scarlatto colarono sulla sua pelle alabastrina, Draco fissava il proprio braccio ad occhi sbarrati, incredulo, forse scioccato, o peggio pentito.
Vivian distolse appena in tempo lo sguardo da Draco per rendersi conto che Voldemort si era avvicinato a lei.
<porgi il braccio..>sibilò guardandola negli occhi e impartendole un ordine, Vivian tremò appena ma poi si fece coraggio.
‘passerà subito.. non farà male..’ si ripeteva mentre Voldemort avvicinava la bacchetta al suo braccio, sobbalzò appena la punta della bacchetta fu poggiata alla pelle, ma decise che non voleva mostrarsi debole, guardò Voldemort dritto in volto mentre pronunciava la formula.
<ignisombre signaeternam! ora divieni mia seguace!>sibilò ancora una volta, il dolore era penetrante e tagliente, come se le stessero incidendo la pelle con una lama tagliente, mentre il dolore dal braccio le percorreva tutto il corpo come una scarica elettrica ecco che stava accadendo, il marchio era nitido e pulsante sulla sua pelle, il suo sangue macchiò il pavimento di pietra e finalmente ebbe il coraggio di guardare, era orribile, il teschio con il serpente che fuoriusciva dalla bocca era impresso sulla sua pelle.
‘sono.. una mangiamorte.. ’pensò tra se mentre una sola lacrima le solcava il viso, era accaduto, aveva preso la strada del non ritorno, ed ora non le restava che nascondersi e mantenere tutto segreto.

<inchinatevi al vostro padrone!>ingiunse Bellatrix, i due si inchinarono senza realmente capire cosa stava accadendo. <sono fiera di voi..>sibilò Bellatrix, qualcosa scattò nella mente di Vivian che saltò in piedi e fissò il vuoto, tutti la osservarono senza capire.

‘fallo.. ora sei sua! Fallo! ’ Vivian iniziò a ridere follemente, la voce nella sua testa le diceva di farlo, doveva dimostrare la sua devozione, ora il suo signore era lui, Voldemort, doveva servirlo a vita.
‘FALLO!’ le disse ancora quella voce interiore, e la ragazza smise di ridere, sollevò il braccio del marchio di fronte al proprio viso e posò le labbra dischiuse su di esso, inondando il viso con il proprio sangue in una sorta di bacio vampirico, il sangue colò lungo il suo mento lasciando una macchia sul mantello, era all’estasi della devozione.
<tutto ciò che vuoi mio signore..>disse fissando l’uomo con occhi di fuoco e con le labbra macchiate del proprio sangue, e poi nulla più.

<vivian?>la voce proveniva da molto lontano, ma lei la riconosceva, era Draco.
<vivian stai bene?>chiese di nuovo la stessa voce, si stava avvicinando.
<ti prego svegliati!>Draco la scosse a lungo, e finalmente la ragazza riprese conoscenza, lo fissò intontita.

<che succede?>disse con voce assonnata, sentiva la testa leggera e aveva il sapore del sangue in bocca.
<sei svenuta..>disse Bellatrix tirandola in piedi, la ragazza barcollò reggendosi a Draco e dovette battere le palpebre più volte per mettere a fuoco il salone.
<capisco..>mormorò la ragazza fissando il marchio impresso a fuoco sul proprio braccio, poteva sentire ancora il dolore tagliente attraversarle tutto il braccio, alzò lo sguardo e si rese conto che Voldemort la guardava quasi estasiato.
<..hai dato un’ottima prova della tua fedeltà>sibilò soddisfatto, Draco la guardò come se temesse di sentirla ridere di nuovo come poco prima, Vivian non capiva.. era stata davvero così spaventosa?

<molto bene..>disse Bellatrix schiarendosi la voce <mio signore è il momento della missione..>aggiunse.
<si.. veniamo a noi..>il mago oscuro osservò i due ragazzi che gli rimandarono uno sguardo impassibile, oramai si aspettavano di tutto.
<la vostra missione è molto importante, si tratta di eliminare il mio ostacolo più ingombrante..>mentre parlava misurava con i passi lo spazio davanti ai ragazzi, poi si fermò come per attendere le loro reazioni,
<ogni cosa per te.. mio signore..>disse Vivian con tono risoluto senza credere però alle proprie parole, Draco la guardò incredulo ma poi si sbrigò ad annuire.
<draco, devi uccidere..>l’atmosfera era carica di tensione, alla parola “uccidere” Draco e Vivian avevano incrociato gli sguardi per un istante come se condividessero la stessa paura.
<albus Silente..>concluse l’uomo con un ghigno malefico deformato dalle sue fattezze fisiche.

<s-silente?>dissero all’ unisono Vivian e Draco, la ragazza era pronta a scommettere che anche Draco fosse terrorizzato in quel momento.

<si.. Albus Silente, il preside di Hogwarts.. il tuo compito, Vivian, è quello di aiutare Draco nella sua missione ..>aggiunse, entrambi impallidirono fissandosi come a cercare delle risposte, poi Vivian annuì a Draco e si girò verso Voldemort deglutendo e finalmente parlò <il suo volere.. sarà compiuto.. mio signore..>.

<si.. così, e non ammetterò alcun fallimento.. o incorrerete nelle mie ire.. e non sarete gli unici a subire..>Draco prese istintivamente la mano di Vivian ed entrambi annuirono.
<non ti deluderemo..>concluse Draco facendosi coraggio.
<possiamo andare?>chiese Vivian con cautela mentre si metteva in piedi, ora risentiva finalmente il sangue che le scorreva nella ginocchia indolenzite.

<non abbiamo ancora finito..>sibilò Bellatrix osservando la ragazza attentamente, con fare diffidente.
<chi dice che.. tu non ci tradirai parlando della cosa a qualcuno?>sibilò Bellatrix .
Vivian non comprendeva dove la donna volesse arrivare, perché mai avrebbe dovuto parlare con qualcuno di quella storia?
<io.. non lo dirò a nessuno> Bellatrix la interruppe <sei pronta a giurarlo?>, la ragazza la fissò stordita <s-si.. lo giuro..>aggiunse contrariata.
<non basta!>sibilò la donna fissandola attentamente <pronuncia.. il voto infrangibile..>aggiunse con tono secco.
<il.. voto infrangibile? ma.. ma siamo minorenni!>protestò Vivian <come dovremmo fare a pronunciarlo?>.
<vi basterà un testimone, e ne abbiamo uno disponibile..>rispose Bellatrix, un altro ampio gesto verso la porta e Narcissa entrò nella sala, la donna aveva appena pianto, appena vide il bracciò di Draco sembrò sul punto di svenire , ma venne ugualmente avanti, seppure non smise di guardare suo figlio con apprensione.
<cissy.. tu sarai la testimone ..>disse Bellatrix rivolta a sua sorella <non possiamo rischiare che Draco venga scoperto, o falliranno miseramente..>aggiunse attendendo che Narcissa rispondesse.
<s-si Bella..>balbettò la donna tirando su col naso, poi rivolse uno sguardo preoccupato a Vivian che si limitò a voltare lo sguardo con apparente indifferenza.

Tutto sembrò accadere molto rapidamente ,Draco e Vivian si afferrarono la mano destra tenendola stretta saldamente, Bellatrix estrasse la bacchetta avvicinandosi ai due.
<narcissa, poggia le mani sulle loro spalle>ingiunse la donna, Narcissa poggiò con delicatezza la mano sulla spalla della ragazza e poi su quella di Draco.
<vivian, vuoi tu aiutare Draco nel proprio compito e mantenere la segretezza?>chiese Bellatrix poggiando la bacchetta sulle mani dei ragazzi.
<si, lo voglio..>disse Vivian con determinazione, una brillante lingua di fuoco fuoriuscì dalla punta della bacchetta di Bellatrix si avvolse alle mani dei due ragazzi, per un istante la luce scarlatta della lingua di fuoco illuminò i loro visi per poi svanire nel nulla, il voto era suggellato.

<ora.. potete andare..>sorrise follemente Bellatrix < brava Vivian.. > disse carezzandole una spalla <sono fiera di te..>aggiunse poi carezzandole una guancia, la ragazza non rispose, si limitò solamente a guardarla e ad annuire, senza rendersi conto del fatto che aveva perso per sempre la libertà.

‘se infrangi il voto infrangibile…muori..’ pensò tra se mentre Narcissa abbracciava suo figlio in lacrime, Draco sembrava contrariato.
<vivian!>disse poi stringendo anche Vivian a se come se fosse sua figlia, la ragazza la guardò arrossendo lievemente <non si preoccupi.. staremo bene..>disse tentando di tranquillizzarla, infine Draco e Vivian rimasero soli nel roseto mentre la donna tornava in casa scossa dai singhiozzi.
<quindi ora.. siamo uniti..>sussurrò Draco guardando un punto indefinito oltre o cancelli della tenuta.
<sembra di si..>rispose Vivian mentre calciava dei sassi tentando di risultare calma.
Draco si avvicinò e prese la mano di Vivian, la ragazza sobbalzò al gesto , ma poi si voltò a guardarlo.
<era per questo motivo che.. non parlavi più? Sapevi che lui ti avrebbe reclutato?>chiese Vivian con delicatezza guardando il viso pallido del ragazzo, poi i suoi occhi azzurri si allacciarono ai verdi con sincerità <si Vivian, non volevo che voi sapeste.. ma poi ho scoperto di te.. mi dispiace di averti coinvolta>mormorò il ragazzo sconsolato.
<non devi scusarti, la colpa è della mia curiosità.. e poi ora.. non possiamo fare più nulla >lo rassicurò la ragazza, seppure non era poi tanto rassicurante vedere le cose in quella prospettiva.

<vivian.. io non credo che dormirò..>disse Draco guardandola ancora negli occhi <t-ti prego.. facciamoci compagnia..>aggiunse quasi supplicandola.
<oh.. va bene..>rispose la ragazza arrossendo lievemente alla richiesta e tirandolo con delicatezza <nella tua stanza?>chiese abbozzando un sorriso dolce, Draco si limitò ad annuire ed in silenzio risalirono verso le stanze da letto, quando giunsero alla sua stanza il ragazzo chiuse la porta e si assicurò che fosse sigillata, poi si stese sul letto invitandola a fare lo stesso, e così, rossa in viso la ragazza si stese al fianco dell’amico, non dissero alcuna parola.. lui cinse l’amica con le braccia, Vivian poggiò la testa al suo petto e rimase li ad ascoltare il battito accelerato dall’emozione del cuore di Draco che le carezzò i capelli lentamente come se attendesse da tempo quel momento.
Vivian non disse una parola, smise solo di pensare, era strano starsene accoccolata tra la braccia di Draco, ma era allo stesso tempo meraviglioso, avrebbe voluto che quel momento di pace non finisse mai, ma consapevole che domani sarebbe arrivato si limitò a sorridere mentre l’amico le dedicava tutte quelle attenzioni, non c’era più Severus, non c’era più il marchio nero, Voldemort non la spaventava e quella profezia, la profezia che a sua insaputa aveva già decretato il suo destino, beh.. non esisteva più nemmeno lei.



Spero vi piaccia :) come al solito ringrazio tutti voi che leggete ancora la mia storia e ringrazio Cassandra per essermi sempre vicina nella realizzazione! Grazie per essere la prima lettrice ed "editrice" :OO:

Edited by SnapeTear89 - 2/5/2012, 08:50
 
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Mary Tyndale
view post Posted on 5/4/2012, 19:31




cavolo... O_O sn shockata.... Vivian è diventata una Mangiamorte... e dovrà aiutare Draco
nella sua impresa di uccisione di Silente... aje, mo' so' dolori!!!
Complimenti Vivian-chan, ho letto cn piacere qst nuovo capitolo, cm al solito nn mi fai
dormire leggendo anzi il tuo stile è molto lineare e leggero, complimentoni davvero!
Chissà che ci sarà nel prox cap... cavoli speriamo qualcosa di interessantissimo!!!
ciaociao Vivian-chan continua così e complimenti anche a Cassandra la nota editrice di qst fantastica FF! Bacioniiiiiiiiii X3
 
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122 replies since 4/8/2008, 20:56   2700 views
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