Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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SnapeTear89
view post Posted on 13/6/2009, 16:29 by: SnapeTear89




mi fa sentire felice il fatto che ci sia ancora qualcuno che vuole leggerlo..^_^ grazie tante! :wii:
ecco il successivoi!!!XD
BUONA LETTURA!

CAPITOLO 16- IL REGALO DI COMPLEANNO

La mattina seguente Vivian si svegliò molto rilassata dalla dormita appagante e tranquilla della notte precedente, aveva sognato Severus, era felice, aveva fatto pace con lui, e non poteva che sentire il cuore leggero.
Si promise che non si sarebbe comportata più a quel modo con lui, ma che avrebbe avuto pazienza, non poteva pretendere che in pochi mesi lui dimenticasse totalmente colei che aveva amato per anni.. -forse da quando era solo un bambino-, e che oramai non c’era più...probabilmente non era totalmente riuscito a farsi una ragione del fatto che lei non potesse più tornare..

Vivian giaceva ancora sulla schiena, guardava verso la piccola finestra ,un fioco raggio di sole invernale carezzava le tende chiuse del letto a baldacchino ,quasi a cercarla per poterla scaldare, aprì le tende quanto bastava per sbirciare, e vide che Cassandra le sorrideva seduta nel suo letto, con un grosso libro rilegato in pelle aperto sulle ginocchia.
<buongiorno!>esclamò Cassandra allegra, Vivian le rivolse un sorriso radioso.
<buongiorno Cassandra...>.
<mmh..fammi indovinare...sei felice, e ieri sera.. mmh..non ti ho vista tornare dopo la punizione...direi..>cominciò Cassandra con finto tono da veggente, Vivian si guardò rapidamente intorno per constatare se lei e Cassandra fossero sole, e prima che l’amica riuscisse a completare la frase lo fece lei.
<si!abbiamo fatto pace !>tali parole le fecero sentire il cuore ancora più leggero, era vero, aveva davvero fatto pace con il suo amato Severus..
<fantastico!>esclamò Cassandra mettendo da parte il libro e gettandosi tra le braccia dell’amica.
<non avevo forse detto che tutto si sarebbe risolto?!>sembrava quasi che Cassandra fosse più felice di Vivian, evidentemente perché tutto quel malumore delle settimane precedenti doveva essere diventato insostenibile.
Cassandra diede uno sguardo alla mano di Vivian, sul dorso le parole NON DEVO AVVELENARMI erano ancora a malapena visibili, di un colore rosa sbiadito a contrasto con la sua pelle candida.
<cosa.. cosa hai fatto alla mano?>chiese l’amica quasi spaventata nel vedere impresse delle parole sulla pelle.
<..una lunga storia.. ricordi la punizione?>chiese Vivian, l’amica annuì.

Vivian raccontò tutto della serata precedente, da come era stata cacciata dall’ufficio a come era riuscita a riappacificarsi, e quindi a mettere fine a quello che era stato un periodo decisamente depressivo..

<è magnifico!>esclamò Cassandra circa mezz’ora dopo..
<comunque.. è stato lui a perdonarti..>cominciò l’amica con tono quasi di rimprovero.
<la prossima volta potrebbe non essere così buono con te..e ne avrebbe tutte le ragioni..>continuò con tono serio, poi scoppiò in una risata.
<e non finisce qui!>continuò Vivian.
<c’è dell’altro?>chiese Cassandra curiosa mentre cominciava a prepararsi per la colazione.
<il professor Piton ha assegnato a te e Draco dieci punti a testa!perchè se non fosse stato per voi non mi sarei salvata!>disse Vivian sentendo una piacevole sensazione di felicità che la pervadeva.
<wow!fantastico!..cosa può andarti male oggi?>concluse Cassandra, mancava mezz’ora all’inizio delle lezioni, dovevano sbrigarsi a fare colazione se volevano arrivare in tempo, appena pronte corsero verso la Sala Grande, molti alunni erano raccolti attorno ad un avviso proprio vicino all’ingresso, molti esultavano, la lezione della prima ora si sarebbe svolta con un ora di ritardo.
<che PECCATO!> esclamò Cassandra <un ora di Cura delle Creature Magiche in meno!>sembrava avvilita..
<..beh..l’importante è che non sia stata annullata!>rispose prontamente Vivian, le ragazze entrarono e sedettero al fianco di Draco.
<vivian..buon giorno..>Disse Draco evitando accuratamente il suo sguardo.
<come mai non sei tornata affatto ieri sera?ti ho aspettata fino a tardi...ero.. preoccupato..>continuò timido, dopo glia avvenimenti della giornata precedente era sorto un po di imbarazzo tra i due.
<..sono tornata più tardi, non dovevi aspettarmi..la punizione è durata di più..>rispose Vivian sorridendogli, si sentiva strana in sua presenza, appena il giorno prima lui le aveva confessato di esserne innamorato, forse perché la credeva in fin di vita, e lei sembrava non averlo ascoltato, era difficile fronteggiare una situazione simile, come avrebbe fatto a fargli capire che non poteva essere la sua ragazza perché impegnata con una persona che lui non si sarebbe mai aspettato?
Pansy Parkinson le lanciò uno sguardo torvo e mormorò qualcosa allontanandosi da Draco, sembrava davvero furiosa a causa delle attenzioni che lui rivolgeva a Vivian piuttosto che a lei, eppure al ballo era stata lei la sua compagna, Vivian si chiese per quale motivo il ragazzo non l’avesse invitata, dato che era così innamorato..
Mentre era assorta nei suoi pensieri si riscosse improvvisamente, non si era accorta che Draco non era più davanti a lei.
Cassandra stava mangiando con gusto dei cereali, all’improvviso entrò Severus, con il suo consueto sbattere le porte ovunque entrava, forse per incutere terrore tra gli alunni, rivolse un furtivo sorriso a Vivian e prese posto per fare colazione, sembrava affamato, cominciò a mangiare una grossa fetta di crostata al rabarbaro, intanto si sentiva un certo vociare dal tavolo di Grifondoro.
“Piton di buon umore?non è possibile..”
“ma no.. ti sbagli, Piton non è mai di buon umore!”
Era davvero difficile che qualcuno notasse un po’ di buon umore in lui, doveva essere talmente felice di aver fatto pace con la sua bambina da emanare quasi gioia, fortunatamente nessuno ci credeva più di tanto.
Vivian sentì crescere sempre più la sensazione di allegria che l’aveva accompagnata dal suo risveglio, il professore la guardava ogni tanto fingendo di tenere sott’occhio gli alunni come faceva spesso, Vivian si chiese cosa sarebbe potuto andarle storto in una giornata talmente meravigliosa che anche il sole sembrava sorriderle..
La giornata trascorse tranquilla e spensierata, Vivian riuscì a mettersi in pari con dei compiti che non aveva potuto fare a causa degli avvenimenti funesti che c’erano stati, passarono così alcuni giorni molto tranquilli, durante i quali con Severus non poteva andare meglio, prendeva un tea con lui ogni sera e restavano a discorrere per lungo tempo guardandosi negli occhi alla luce tremolante e carica d’atmosfera delle candele.

*
Era la mattina dell’8 gennaio quando Vivian sentì lo strano desiderio di andare a trovare Severus, era Sabato e non ci sarebbero state lezioni, pensò che lo avrebbe trovato li, si vestì di buon ora e andò a fare colazione, Cassandra annunciò che sarebbe stata in biblioteca per anticiparsi i compiti del week-end, quella stessa mattina Draco non si era visto affatto, sembrava proprio che tutto volesse portarla a fare ciò che aveva deciso fin dall’inizio, sarebbe andata da Piton, senza un motivo preciso, voleva stare in sua compagnia, come facevano spesso, ed era convinta che a lui non sarebbe dispiaciuto.
Divorò un toast e bevve mezza tazza di tea oramai freddo, nella Sala Grande non vi era traccia di Severus.
Poco dopo, circa alle dieci, uscì dalla Sala Grande e percorse il corridoio dei Sotterranei diretta all’ufficio, giunta alla porta non bussò e si stupì di trovarla aperta, era davvero insolito, in luce dei vari furti che c’erano stati nell’armadietto degli ingredienti.
Perplessa si chiuse la porta alle spalle e si guardò intorno, di Severus nemmeno l’ombra, si affacciò dal passaggio dietro la libreria per controllare se stesse dormendo, ma il letto era ben rifatto, come se lui non vi avesse dormito affatto, le tende erano tirate sulle piccole finestre, i vasi carichi di nuove rose fresche e profumate, la ragazza era perplessa.
‘Forse sarà andato ad Hogsmeade..’pensò Vivian ,ma non ne era convinta.
Tornò nell’ufficio e sedette alla scrivania, prima o poi sarebbe tornato, e lei non aveva nulla da fare, avrebbe atteso li il suo Severus, in modo da fargli una sorpresa..
La ragazza si guardava intorno curiosa, indugiando troppo spesso sui viscidi barattoli che si trovavano sugli scaffali, tutto di quell’ufficio le metteva inquietudine, ma quando era in compagnia del professor Piton nulla la terrorizzava, si sentiva al sicuro, perché lui mostrava il suo lato dolce ma allo stesso tempo debole, che teneva nascosto a chiunque.. tranne a lei..
La scrivania era ingombra di pergamene, foglietti e piume.
Vivian si ricordò della volta in cui aveva scoperto il diario di Severus, e di quando era entrata nel Pensatoio senza il suo permesso, scoprendo che lui aveva sempre amato Lily Evans.
Era passato poco tempo ma sentiva quegli avvenimenti come molto lontani, come se il passato fosse scivolato inesorabilmente via, rivedeva ogni scena..
Si chiese se il diario fosse ancora al suo posto,e se Severus vi avesse scritto dopo la sua scoperta..

Accadde tutto in un attimo..
Una seconda occhiata più accurata le rivelò qualcosa di familiare sotto un mucchio di pergamene, era il vecchio diario di Severus, rilegato in pelle nera con una piccola cintura chiusa attorno..
Improvvisamente le tornò alla mente ciò che aveva letto .. “Il cuore non dimentica”…non voleva impicciarsi di nuovo negli affari di Severus, ma la tentazione era forte, sembrava che quel quaderno la chiamasse, doveva prenderlo tra le mani, doveva averlo a tutti i costi..
Senza rendersi conto lo aveva afferrato tra due dita e lo aveva tirato a se, carezzò per un attimo la copertina come a volerci ripensare, aveva appena fatto pace con lui, e non voleva che qualcosa che era scritto tra quelle pagine la facesse di nuovo litigare, o le facesse perdere fiducia in lui, o peggio, la spingesse a gesti estremi o rischiosi.
Scacciò ogni dubbio o inibizione, aprì la piccola cintura attorno al quaderno, sollevò la copertina e fece frusciare le pagine ingiallite tra le dita, l’odore della carta invecchiata l’aveva sempre affascinata, e se ne rendeva conto solo in quel momento.
Sfogliava ogni pagina quasi col cuore in gola, temendo di scoprire cose terribili, era una strana sensazione, il brivido di temere verità scomode..
Si scoprì a trattenere il fiato più volte, e finalmente giunse alla nota che tempo prima aveva letto, “il cuore non dimentica”, non valeva la pena di rileggere, ra acqua passata, sapeva già cosa ci fosse scritto.
Trattenendo ancora una volta il respiro girò quelle pagine, forse per un centesimo di secondo aveva sperato non vi fosse scritto nulla, ma eccolo li, anche se appena girata la pagina aveva chiuso gli occhi aveva colto un fotogramma, c’era scritto qualcosa, tremando quasi per il timore di ciò che avrebbe letto aprì piano gli occhi…

8 Gennaio...Continuando a sperare ..

Oggi è un giorno che non ho mai sopportato...
probabilmente da quando sono nato, in questo mondo ingiusto che mi circonda, malvagio, incurante della mia sofferenza..
..probabilmente da quando ho cominciato a capire che gli anni passano, e più si va avanti.. più non si può tornare indietro..
o forse.. da quando un padre che non mi voleva realmente smise di essere quello che poteva definirsi un padre..

Quest’anno come i precedenti continuo a sperare..
.. che domani sarà diverso dai precedenti che ho sempre sperato..
Inutile dire che più passano gli anni e più questa speranza va affievolendosi, diventa sempre più una farsa.. I cui attori sono sogni che recitano nel teatro della mia misera esistenza..
Mi ritrovo spesso a considerare se mi sia accaduto o meno qualcosa di gratificante o quantomeno dolce da ricordare..
E quest’anno, forse dopo almeno vent’anni..
Un raggio di sole ha attraversato il mio cuore gelido scaldandolo come non è mai accaduto prima..
Vivian...mi basta la parola per pensare che sono fortunato..
Sarà una bambina, ma trovo sia straordinaria..
Certo.. bisogna sempre trattarla con cautela a causa della sua fragilità.
Ma è la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia misera vita.
È amore puro e candido, un bacio di mezzanotte sulla candida guancia della luna..
È lei.. la mia luna.. colei che fa splendere il mio cuore e che in cambio non chiede altro che essere amata allo stesso modo in cui lei ama..
Lei è la mia salvezza..
Quest’anno.. il piccolo Severus che piangeva in un angolo aspettando di poter vedere la sua amata Lily per fuggire dai tremendi litigi dei suoi genitori, quel bambino è finalmente cresciuto, grazie ad una speranza di nome Vivian..

Quest’anno..il 9 gennaio..sarà finalmente degno..di essere chiamato..Il giorno del mio Compleanno..
BUON COMPLEANNO SEVERUS


Vivian lesse le parole con le lacrime agli occhi… era felice, aveva letto qualcosa che scacciò via tutte le ansie che aveva avuto prima di aprire il diario. Nell’emozione per aver letto delle così belle parole non si era accorta di essersi alzata in piedi..
Il giorno successivo sarebbe stato il compleanno di Severus, ed era stata colta davvero alla sprovvista..
Erano pochi mesi che si frequentavano, e lui non aveva mai detto una sola parola su quando compiesse gli anni, Vivian sentì una sensazione di vuoto allo stomaco, come avrebbe fatto?
Si sentì quasi in imbarazzo per non aver nemmeno mai pensato che anche lui come tutti gli esseri umani compieva gli anni.
<che razza di sbadata che sono!>esclamò lasciandosi ricadere sulla sedia quasi avvilita, affondò il viso tra le mani e fece un profondo sospiro per non perdere la calma.
Per prima cosa ripose il quaderno per non destare alcun sospetto, chiedendosi come mai Severus l’avesse lasciato in giro, si alzò e lo infilò lentamente sotto le pergamene, esattamente dove lo aveva trovato.
Poi sedette tentando ulteriormente di calmarsi per farsi venire un idea, cosa avrebbe potuto regalare una ragazzina di quindici anni ad un uomo della sua età?
..ora che ci pensava non aveva mai saputo quanti anni lui avesse, aveva sempre pensato 35 o 36, circa l’età dei suoi genitori..
Ma non era la cosa più importante, doveva farsi venire un’idea geniale e alla svelta, il tempo scorreva.

Dopo un ora passata a sfilare libri dagli scaffali per capire i suoi gusti e ad osservare gli oggetti della stanza le tornò alla mente il sogno che aveva fatto, come una rivelazione..
“..stava correndo nel prato del giardino segreto, era scalza, Severus la inseguiva ed era felice, dietro di loro vi era un delizioso telo a quadri verde e bianco, sul quale era allestito un grazioso pic-nic..”
<perfetto!>esclamò la ragazza, un pic-nic nel giardino era quello che ci voleva, sarebbe stato un regalo perfetto, le sarebbe bastato sgattaiolare nelle cucine e farsi dare una mano dai gemelli Weasley, dato che non erano previste visite ad Hogsmeade..
Si chiese cosa avrebbe detto ai gemelli se avessero chiesto il motivo di tutto quel cibo..
La scusa della festa in Sala Comune non avrebbe retto, dato che Vivian era l’unica Serpeverde che parlava con loro due ,e a parte lei nessun Serpeverde avrebbe tollerato mangiare qualcosa che era stato procurato da dei Grifondoro, specialmente se si trattava dei “famigerati gemelli Weasley”!
Ebbe un idea, si sarebbe fatta solamente dire come raggiungere le cucine.
<ok..ok..sta calma Vivian.. dove saranno i gemelli?>stava per andare nel panico quando si calmò e smise di misurare l’ufficio a grandi passi.
<ma certo!mi basterà chiedere ad Harry o Hermione..loro lo sapranno!>esclamò dopo averci pensato su, si alzò e corse alla volta del settimo piano, a metà strada controllò l’orologio, era quasi mezzo giorno!
Cambiò direzione, non avrebbe certo trovato dei Grifondoro a quell’ora nei pressi del loro dormitorio..
Puntando la Sala Grande fece i gradini di corsa, a testa bassa, stava per raggiungere l’ultima rampa di scale quando si scontrò fragorosamente contro qualcuno, quelle che sembravano grosse caramelle le si versarono addosso, poi andò a cozzare con il fondo schiena sugli scalini di marmo ed emise un gemito di dolore, si stava massaggiando piano la schiena ad occhi socchiusi quando sentì una voce familiare.
<vivian!ci dispiace tanto!non ti abbiamo vista arrivare !> esclamò Fred, o George.
<andavi così di fretta...>continuò l’altro gemello.
<ehi..non importa!>esclamò Vivian rimettendosi in piedi con il loro aiuto.
<cercavo proprio voi!>disse estasiata, mentre li aiutava a sistemare le cose che stavano trasportando poco prima.
I gemelli sembrarono sorpresi dalle sue parole quasi petulanti, chiesero all’unisono <cosa possiamo fare per te?>.
<nulla di troppo impegnativo.. spero.. vorrei sapere come si entra nelle cucine..>disse abbassando la voce, i gemelli si scambiarono un occhiata furba.
<so che avete trafugato spesso del cibo..>si affrettò ad aggiungere sottovoce.<... e posso pagarvi molto bene..>disse infine.
La curiosità dei gemelli fu subito stuzzicata..<come mai devi andarci?>chiese Fred sorridendo e alzando il sopracciglio.
<beh io..ehm..se vi pago di più.. potreste evitare di fare domande? >chiese supplichevole.
<..mi sembra un contratto ragionevole..>ridacchiarono i due scambiandosi un occhiata complice.
<una domanda.. quanto è il compenso?>chiese George.
<beh.. i miei genitori hanno molti soldi.. come saprete..vi bastano venti galeoni?> chiese con naturalezza, nell’udire la quantità i gemelli emisero un basso fischio di stupore.
<a testa?>chiese Fred quasi estasiato.
<ehm..beh..si..a testa..>sorrise la ragazza.
<siamo tutti tuoi!>esclamarono.
<sappi che potrai chiedere ciò che vuoi..e soprattutto..che grazie al tuo finanziamento non avremo più problemi con i nostri..>qui George abbassò la voce <esperimenti di mercato.. per almeno due o tre mesi!>concluse alzando il sopracciglio.
<sono sempre felice di aiutare degli amici..>sorrise la ragazza.
I due presero Vivian per mano e la portarono all’interno di una grossa nicchia dove la ragazza si era nascosta con Cassandra quando di notte avevano visto Moody, una volta assicurato che nessuno vedesse o sentisse parlarono.
<se vuoi entrare nelle cucine...>
cominciò Fred guardando il suo gemello.
<non devi fare altro che raggiungere il corridoio sotterraneo che porta al dormitorio di Tassorosso, si trova a sinistra delle scale..>il ragazzo indicò una porta appena a sinistra delle scale.
<..e solleticare la pera della natura morta che si metterà a ridere ed il passaggio si aprirà!>concluse George.
<mi prendete in giro?>esclamò Vivian stupita.
<no!non potremmo mai dare delle indicazioni sbagliate a te.. ci teniamo!>dissero all’unisono.
<grazie ragazzi!senza di voi non saprei come fare!>esclamò la ragazza sorridendo.
<se aspettate qualche minuto vado a prendere i vostri galeoni!> continuò.
<grazie Vivian!ti aspettiamo qui!>rispose Fred.

In una volata Vivian raggiunse il dormitorio e saldò il debito con i gemelli, che la ringraziarono, per poi salutarla e tornare ai loro affari.
Era tutto perfetto, la ragazza aveva risolto il problema, ma che fine aveva fatto Severus?era ora di pranzo.. si decise ad andare a mangiare, e finalmente lo vide, era seduto al tavolo dei professori, non sembrava avere molto appetito, gli rivolse uno sguardo furtivo che lui ricambiò quasi impercettibilmente, e poi andò a sedere.
<eccoti!>disse Cassandra che stava mangiando delle verdure, Draco diede un bacio sulla guancia a Vivian per salutarla.
<che fine avevi fatto?>chiese Cassandra sorridendo.
<nulla..sei tu che sei stata in biblioteca!>rise Vivian in risposta.
Vivian non toccò cibo, era impegnata ad escogitare la festa perfetta.

Erano le dieci di sera, lo Sala Comune era gremita di studenti, Vivian non sapeva come fare per sgattaiolare fuori, arrivò a sperare che Piton la portasse via da li con una scusa qualunque, finalmente a pochi minuti dalla mezzanotte l’ultimo ragazzo sbadigliò pigramente e si ritirò nel dormitorio maschile.
Era il momento, raggiunse il dormitorio femminile e si gettò in spalla un vecchio zaino abbastanza grande per contenere tutto, percorse le scale per tornare indietro senza scarpe.
Assicurate di nuovo le fibbie delle scarpe uscì dai Sotterranei in punta di piedi e raggiunse il Salone d’Ingresso, si accertò che non vi fosse anima viva e si intrufolò nella porta indicatale dai gemelli, scese le scale e si ritrovò in un ampio corridoio ben illuminato, si guardò intorno esaminando ogni quadro, alla ricerca della natura morta, che trovò in pochi istanti, si fermò davanti al quadro, cosa avrebbe trovato nelle cucine?-pensò- , non aveva mai saputo chi cucinava per tutti.
Senza indugiare solleticò la pera ed attese, questa cominciò a ridere e si trasformò in una maniglia, stupita la ragazza la tirò e il passaggio si aprì, ebbe appena il tempo di entrare e scorgere una grande stanza dal soffitto alto sulle cui pareti vi erano cataste di pentole, che subito una decina di elfi domestici le ronzarono attorno, tra questi ne spiccava uno in particolare, indossava un copri teiera come cappello sul quale erano appuntate diverse spille, una cravatta a ferri di cavallo sul petto nudo, un paio di pantaloncini e dei calzini spaiati, Vivian si chiese dove avesse trovato un tale mal assortimento di vestiti, e si chiese se non fosse un elfo libero.
Subito questo essere con gli occhi come palline da tennis ed il naso a matita le si avvicinò.
<la signorina desidera qualcosa?>chiese.
<ehm..no..>rispose Vivian quasi imbarazzata, a casa non aveva un elfo domestico, e le uniche volte che aveva avuto occasione di vederne era a casa di Jessy, la sua ex migliore amica.
<il mio nome è Dobby!>squittì l’elfo domestico, Vivian fu sorpresa di tanta confidenza, quello non era affatto il carattere di un elfo domestico, che solitamente era costretto a servire i maghi a testa bassa e senza una parola.
<p-piacere..>disse Vivian tendendo la mano a quel buffo ometto, gli altri elfi parlavano tra se insultando Dobby per il suo “comportamento vergognoso”.

La ragazza scoprì che Dobby era stato l’elfo domestico dei Mlafoy, quindi di Cassandra, ma in seguito Harry lo aveva reso libero e Silente si era offerto di pagarlo per il suo lavoro, tutto sommato era stata una mezz’ora interessante, ed era riuscita a trovare tutto ciò che le serviva, incluso una tovaglia da tavola a quadretti.
Salì le scale piano e percorse la strada per il suo dormitorio, arrivata ripose lo zaino sotto il letto, l’indomani mattina avrebbe preparato tutto...

Erano le sei quando Vivian indossò la divisa, si truccò appena ed estrasse lo zaino dal letto, prese la piccola torta con panna e cioccolato che gli elfi le avevano preparato e la osservò, il profumo era inebriante, incrociò le dita e tentò un incantesimo per “guarnire la torta”, con suo enorme stupore ci riuscì alla perfezione, ora una glassa verde brillante spiccava sulla torta, a formare la scritta “BUON COMPLEANNO PROFESSORE”, la ripose in una bella scatola verde che con un altro piccolo incantesimo aveva avvolto in un grosso nastro rosso, benedì gli incantesimi non verbali per la loro utilità.
In poco tempo arrivò nell’ufficio, ripose piano la torta sulla scrivania e vi lasciò un piccolo biglietto di pergamena, tornò al dormitorio, prese lo zaino e si diresse al Salone d’Ingresso, erano le sette e la scuola era vuota, uscì dal portone di quercia e si incamminò attraverso il sentiero che portava al giardino segreto, l’aria fresca del mattino le riempì i polmoni e la rallegrò.

Dopo ore era tutto pronto, a momenti Severus avrebbe trovato la torta, la ragazza guardò l’orologio, erano le dieci, aveva passato molto tempo nel giardino, era talmente un bel luogo da farle perdere la cognizione del tempo, per fare colazione Vivian si servì di una grossa mela violacea che sapeva di latte e cereali,poi si gettò distesa sul prato con le maniche della camicia tirate su, in attesa di Severus..

*
Erano le undici del mattino.
Nella sua stanza Severus si mosse piano e si svegliò, aveva passato quasi tutta la notte a riordinare degli appunti per tenere la mente occupata, si rese conto di che giorno fosse, era il suo compleanno, compieva trentacinque anni.
Non si aspettava nulla di nuovo da quella giornata, ma si alzò come al solito e si preparò, fortunatamente era Domenica, almeno non doveva fronteggiare schiere di “teste di legno”, appena pronto si soffermò alla finestra, se non altro era una bella giornata, che –pensò- sarebbe diventata perfetta senza Potter tra i piedi.
Si guardò allo specchio come faceva ogni mattina, e si disse che non poteva essere la faccia di un trentacinquenne, sembrava decisamente più vecchio, dimostrava almeno sei o sette anni in più.
Si avviò nel suo ufficio come ogni Domenica mattina, si accorse solamente dopo essersi seduto ed aver alzato gli occhi dal libro che stava leggendo che sulla scrivania c’era qualcosa...
<un pacco regalo?>sussurrò stupito, chi poteva averglielo mandato?
Trovò la risposta nella piccola busta verde chiaro che vi era adagiata sopra.

Caro Professor Piton,
spero non si arrabbierà per questo, ma ho scoperto che oggi sarebbe stato il suo compleanno e mi sono presa la libertà di organizzare qualcosa...
Questo è il mio regalo, spero sia gradito.
Segua “la via del verde che ci scalda l’animo”...
Credo lei abbia capito dove può trovarmi, porti con se il regalo...

Buon Compleanno
Con tanto amore
V. M.

Severus sentì il cuore balzargli nel petto, Vivian gli aveva organizzato una specie di festa do compleanno, ci mise un po’ a riprendersi, da quando aveva compiuto 11 anni non aveva mai più festeggiato un compleanno, e a distanza di oltre vent’anni qualcuno aveva pensato a lui, senza indugiare oltre aprì il regalo, era una meravigliosa torta, con le lacrime agli occhi richiuse la scatola e fece in modo da portarla via inosservato.
“La via del verde che ci scalda l’anima ”, sapeva di che luogo Vivian stesse parlando, aveva usato molto spesso quella frase da bambino, forse lei l’aveva letta nel suo diario, sempre più felice si diresse verso il Giardino Segreto, pensò che sarebbe stata una giornata memorabile...

*
Era quasi mezzogiorno, Vivian si mise a sedere per poi alzarsi alla svelta, perché Severus non arrivava?
Si avvicinò alla porta e controllò che tutto fosse al suo posto, una scintilla verde crepitò percorrendo alcune crepe delle alte mura che separavano il giardino dal resto di Hogwarts, era il segnale, Severus stava finalmente arrivando, Vivian si sistemò al posto “di controllo”,dietro un grosso salice proprio all’entrata, il suo cuore batteva frenetico, moriva dalla voglia di vedere che faccia lui avrebbe fatto.
Il portone si aprì, una dolce melodia pervase l’aria estiva del luogo accompagnata da un delizioso profumo di vaniglia, Vivian si affacciò dal tronco del salice e vide l’espressione rapita di Severus, che si guardava intorno, mentre stormi di candide colombe volavano in tutte le direzioni lasciando cadere petali di rose bianche tra e blu tra i suoi capelli.
<buon compleanno...>disse la ragazza avvicinandosi molto rossa in viso.
<vivian ...non ho parole...> si complimentò Severus <la tua magia ha raggiunto livelli notevoli!>.
Vivian arrossì ulteriormente e prima che la sua timidezza la vincesse gli gettò le braccia al collo e lo baciò candidamente sulla guancia, l’uomo sembrò inizialmente spiazzato, poi le cinse le spalle con le braccia e la tenne stretta, sentendo il suo cuore battere forte.
<l-lo sa... signore, che la amo tanto?>sussurrò la piccola al suo orecchio con innocenza, per una rara volta le guance di Severus si tinsero di un lieve rosso.
<oh...Vivian...anche io ti amo tanto...> rispose in un sussurro, mentre respirava il profumo delicato dei capelli della ragazza.
I due restarono abbracciati per alcuni minuti, che sembrò un’eternità, poi Vivian afferrò la mano di Severus con la sua molto più piccola e lo guidò nel punto del prato in cui aveva piazzato la tovaglia a quadretti.
Aveva disposto tutte le delizie che aveva “trafugato” dalle cucine, c’erano panini con prosciutto arrosto, salsicce e patate al burro, e piccole tortine al rabarbaro, da bere era riuscita ad ottenere del succo di zucca e di mirtillo e una bottiglia d’idromele barricato, che di solito era riservata solamente al tavolo dei professori.
< mmh...meglio non chiederti dove ti sei procurata tutto questo... vero?>chiese il professore sorridendo con complicità, si chinò e sistemò la torta in uno spazio che Vivian aveva lasciato vuoto.
<perfetto!ora c’è tutto!> esclamò Vivian.
I due sedettero sulla “tovaglia da prato”, Vivian mangiava lentamente e sembrava arrossire ad ogni boccone, Severus la osservava con fare quasi paterno.
Mangiarono con molto appetito e finalmente arrivarono alla torta.
<hai guarnito tu la torta?>chiese Severus curioso, mentre contemplava la scritta verde brillante che contrastava sul cioccolato.
<beh...io... ehm... si... spero le piaccia... l’ho fatto con un piccolo incantesimo...> arrossì Vivian.
<certo!è grandioso...>si complimentò ancora l’uomo, mentre guardava la torta stupito.
<...mancano le c-candeline...>osservò Vivian con disappunto <...non so quanti anni compie... e.. mi è sembrato scortese chiedere..>.
<trentacinque...>commentò distrattamente Severus quasi a bruciapelo.
<...lei... ha l’età dei miei genitori...>si sentì in imbarazzo ad una tale affermazione, anche se non sapeva precisamente perché.
Agitò la bacchetta ed i numeri “3” e “5” apparvero illuminati da una fiammella sulla torta.
<esprima un desiderio...> sospirò Vivian guardando la torta sognante, adorava i compleanni.

Severus sapeva bene che cosa avrebbe desiderato, “vorrei stare con lei per sempre” ,pensò, mentre spegneva le candeline ed un sorriso nostalgico si faceva spazio sul suo viso, la sua bambina sorrise e applaudì sommessamente regalandogli uno splendido sorriso.
La ragazzina tagliò due fette e porse la prima a Severus che la mangiò con gusto, Vivian parlava allegramente, mentre gustava la torta, non si rese conto che aveva della panna vicino le labbra.
<hai...>cominciò Severus indicandosi il punto in cui Vivian aveva un residuo di panna <un po’ di...> imbarazzato Severus prese un tovagliolo candido e si avvicinò a lei, le pulì delicatamente il viso e la osservò, le labbra dei due si ritrovarono a breve distanza in pochi attimi, il cuore di entrambi prese a martellare furiosamente, sembrava stessero per baciarsi, per la seconda volta da quando si frequentavano, ma non accadde.
<ecco fatto...>disse Severus sbrigativo, mentre si allontanava <avevi un po’ di panna sul viso> aggiunse poi.
<ah... capisco...> rispose Vivian con il cuore ancora a mille e lo sguardo nel vuoto, mentre si sfiorava la guancia col dorso della mano.
<io... ecco... spero sia stata una bella sorpresa...>disse Vivian, mentre con un colpo di bacchetta “sparecchiava”, poi si stese sul telo, Severus la imitò e fece sì che lei potesse poggiarsi al suo petto per stare più comoda.
Passarono un bel po’ di tempo ad osservare le nuvole e descriverne le forme bizzarre, Severus ricordò i tempi in cui da bambino aveva fatto la stessa cosa per varie estati insieme con Lily, in quel momento si sentì felice, carezzava i morbidi capelli rossi di Vivian e le sussurrava frasi dolcissime, con un coraggio che forse da bambino non avrebbe avuto, per Vivian era reciproco, sentiva di amarlo infinitamente.
Si fermarono quando Vivian disse che vi era una graziosa nuvola che somigliava ad un cigno, a giudicare dalla posizione del sole dovevano essere almeno le quattro del pomeriggio, Vivian saltò su a sedere e si sfilò le scarpe e le calze, si alzò in piedi, Severus la osservava come un padre guarda orgoglioso sua figlia.
La ragazza poggiò i piedi sul prato e sorrise al contatto elastico e rilassante dell’erba sotto i piedi nudi, aprì le braccia con il viso rivolto al cielo e gli occhi chiusi, inspirò affondo l’aria estiva.
<ah!che meraviglia!>esclamò Vivian, che si sistemò alle spalle di Severus per abbracciarlo da dietro.
<professore... non trova che sia tutto magnifico e ...magico?>Severus ci mise un po’ a rispondere, poi con una mano strinse le sue e rispose <si... è magnifico stare con te ed ascoltare la tua meravigliosa voce...>Vivian arrossì violentemente, poi prese a correre per il prato saltellando e cantando una melodia buffa.

....
Salta nel prato,
corri mio amato
su!
Poi Giù!
Come è bello la vita
Godersi
E per bene
Di gioia bearsi!
...

Intonò la ragazza sorridente, non credeva che ciò che stava facendo avrebbe smosso Severus, ma valeva la pena provare.
<... per bene di gioia bearsi!>continuava la ragazza saltellando, Severus si alzò in piedi.
<cos’è questa filastrocca?>chiese lui con una strana espressione sul viso, la osservava pensoso.
<beh...non lo so...io...devo avercela nel sangue!me la cantava la mamma da piccola...>rispose Vivian che aveva il fiatone.
<l’ho sentita... tanto tempo fa...e mi stupisce che anche tu la conosca...>rispose notando l’espressione interrogativa della ragazza.

<professore!venga qua!perchè non prova a prendermi?>disse Vivian d’un fiato temendo che la vergogna le strozzasse le parole in gola, Severus sembrò molto perplesso, ma si alzò e gettò il mantello sul prato, poi tolse la giacca, le sorrise e miracolosamente prese a correre, come se fosse tornato bambino, quando era con la sua Vivian tutto era possibile... nessuno lo avrebbe giudicato, perché era realmente ciò doveva essere, un uomo che ama, e non si pongono limiti alla gioia della persona che ama, dato che in amore tutto è possibile.
Severus scoprì che adorava guardare Vivian che dondolava su di un’altalena decorata di migliaia di fiori bianchi dal profumo vanigliato.
Era davvero innamorato di nuovo, non c’erano dubbi...

Il sole cominciava a tramontare quando Vivian si gettò stanca sulla tovaglia e sorrise dolcemente a Severus, che si voltò per evitare di fronteggiarla, non sapeva il motivo, ma si sentiva in imbarazzo, aveva anche lui il fiatone per la corsa.
<eh... sono troppo vecchio per queste cose!> rise l’uomo piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.
Vivian allacciò bene le scarpe e si alzò in piedi, aveva messo tutto a posto nello zaino, e Severus era convinto che la sorpresa fosse giunta al termine, ma la ragazza lo prese per mano e lo trascinò sulla collinetta sormontata dal gazebo, arrivati in cima lo abbracciò forte, il cielo era del colore adatto per i fuochi d’artificio, che si accesero non appena loro furono al centro del piccolo giardinetto.
Si trattava di fuochi d’artificio di compleanno ad innesco magico, li aveva comprati l’anno precedente e li aveva abbandonati sul fondo del suo baule.
I fuochi descrissero intricati disegni concentrici e variopinti nel cielo color bluette, e terminarono con una meravigliosa scritta colorata a caratteri cubitali, che dettava “buon compleanno”, Severus rimase davvero sbalordito di tanta premura da parte di Vivian, avevano trascorso una meravigliosa giornata che era giunta al termine.

<mi prometta una cosa....>disse Vivian mentre si trovavano su una panchina del giardino, la ragazza se ne stava seduta sulle ginocchia di Severus come fosse la sua bambina.
L’uomo abbassò lo sguardo come se stesse ricordando qualcosa di molto triste.
<..qualunque cosa..>rispose prontamente senza alzare lo sguardo.
<mi prometta che.. qualunque cosa accada.. non cambierà mai nulla tra di noi..>concluse la ragazza con un sorriso meraviglioso, Severus alzò lo sguardo con le lacrime agli occhi, le carezzo i capelli rossi e fluenti e guardandola rispose:
<lo prometto..>.

Alle otto di sera il cielo era quasi totalmente buio, era ora di cena, ebbero la fortuna di trovare il parco assolutamente deserto dato che erano già tutti a cena.
I due si congedarono con un abbraccio ed ognuno prese la sua strada, Severus verso la Sala Grande, e Vivian verso il dormitorio di Serpeverde.
La ragazza si sistemò accuratamente e si diede una lavata rifocillante, più tardi fu la prima a lasciare la Sala Grande, si sentiva stanca, con un meraviglioso sorriso stampato in viso si gettò tra le calde coperte e prese sonno, come capitava spesso, il suo ultimo pensiero fu il suo Severus che le sorrideva.

A poca distanza, Severus altrettanto stanco si preparò per la notte e si gettò nel letto sorridente, era stata una meravigliosa giornata, sorrise pensando a Vivian e si addormentò anch’esso in pochi minuti...
Aveva ricevuto il più bel regalo di compleanno mai visto da circa vent’anni...



ecco!!un altro capitolo pronto!
p.s.lo so che la filastrocca sa di Hobbit ma è meravigliosa XD XD

Edited by SnapeTear89 - 15/7/2009, 11:45
 
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