Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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SnapeTear89
view post Posted on 14/10/2008, 15:42 by: SnapeTear89




ebbene eccomi!!!finalmente il capitolo è pronto!!tutti saprete cos'è la sorpresa di Severus!!! :wii:

prima di lasciarvi alla lettura..vorrei ringraziarvi per il vostro sostegno!!vi voglio beneeee!!e spero che questo capitoletto non vi deluderà! ^_^:-->:<img src=:">

ecco a voi...
buona lettura!

CAPITOLO 13-IL GIARDINO E IL SOTTERRANEO

La ragazza poteva udire solo il fruscio del vento nelle fronde degli alberi e lo scricchiolio dei loro piedi che calpestavano i ramoscelli sul prato, stavano camminando ancora, Vivian immaginò che stessero percorrendo il sentiero lungo il muro di cinta.
Poi Severus la fece voltare e le fece poggiare il viso al suo petto chiedendole sempre gentilmente di non sbirciare, intanto a Vivian sembrava stesse trafficando con qualcosa di metallico tra le foglie, poi si udì un sonoro “clank”, come se una grossa serratura fosse scattata, e di nuovo la rigirò tenendole le mani sugli occhi, fecero qualche passo e di nuovo quel rumore sordo ”clunk”, la cosa che si era aperta poco prima doveva essersi chiusa alle loro spalle..
Ora Vivian aveva il cuore a mille dall’emozione..
<sei pronta?>le chiese Severus con un tono allegro.
<beh..si..sono pronta..>rispose timidamente Vivian mentre un profumo delicatissimo di rose le invadeva le vie respiratorie inebriandola.
<bene..ecco..> Severus le tolse le mani dagli occhi , lei li teneva ancora chiusi, ed una luce accecante sembrava trapassarle le palpebre, con un po’ di fatica tentò di mettere a fuoco l’ambiente circostante che risultava sfocato dopo tutto quel tempo passato ad occhi chiusi, ed immediatamente la sua vista fu invasa dal verde infinito, un trionfo della natura.
Il posto nel quale si trovava era a dir poco magnifico, era un paradiso terrestre, tutto intorno a loro si ergevano meravigliosi roseti dai mille colori, vi erano le sfumature più varie, a partire dalla rosa bianca fino a qualsiasi colore per poi terminare in blu, a giudicare dalla loro vastità dovevano essere li da almeno trent’anni.
Vivian non poteva credere ai suoi occhi, aveva sempre creduto che posti come quelli vi fossero solamente nelle fiabe..
Il prato intorno a lei era fiorito, come se la primavera albergasse li e non fosse mai andata via, la cosa la stupì, era dicembre,come era possibile che vi fosse un posto in cui tutto fioriva a vita nuova e troneggiava variopinto quasi facendosi beffe del tempo?
Quel luogo era assai vasto, e qualcosa faceva intuire che li la natura crescesse libera senza la mano dell’uomo, nonostante ciò quel posto era un vero e proprio capolavoro, alberi da frutta vi erano qua fitti e la radi, a formare un armonia di aromi delicati e soavi frusci di delicate brezze, era il giardino senza tempo...
La ragazza lanciò uno sguardo al luminosissimo cielo, era di un delizioso color non ti scordar di me e vi erano solamente rade nuvole.
Con un espressione a dir poco sbalordita si voltò verso Severus.
<ma.. questo..è il Paradiso!>escalmò la ragazza entusiasta.
<beh..era da un po’ di tempo che.. volevo portarti qui…Vivian..>le disse Severus azzardando un sorriso.
<beh.. è un giardino magico?>le chiese con l’ingenuità di una bambina stampata sul volto.
<diciamo di si.. sai è qui che ho preso le rose bianche.. e che prendo quelle blu che hai visto nella mia stanza.. >le disse dolcemente.
<ma proprio nessuno sa dell’esistenza di questo posto?>chiese Vivian mentre osservava il muro di cinta invaso dai rampicanti, ed intuì che si trovavano dal lato opposto.
<nessuno.. è celato magicamente, solo chi ne possiede la chiave può averne l’accesso, e si da il caso che io la possegga..>le rispose.
<sono.. entusiasta!grazie signore.. questa si.. che è una sorpresa..>esplose gioiosa Vivian.
< sono felice che tutto ciò ti sia gradito ..piccola mia.. ma..perchè non andiamo a fare un giro?sai..è tanto che non esploro tutto il giardino..>le disse sorridendo, anche se i suoi occhi lo tradivano rispecchiando un espressione malinconica.
<beh..va bene..>sorrise Vivian di rimando anche se un tantino perplessa dallo sguardo di Severus.
I due cominciarono a camminare lungo l’ampio sentiero che tagliava a metà il giardino, contornato da rose variopinte ed alberi sui quali tronchi vi erano i più svariati e affascinanti rampicanti, che davano all’ambiente un certo fascino misterioso.
In alcuni tratti i cespugli ed i rovi erano talmente selvaggi che dovettero abbattere gli arbusti con l’ausilio della magia per farsi strada più facilmente, dovevano essere proprio tanti anni che nessuno passava di li.. pensò Vivian mentre attraversavano l’ultimo tratto di cespugli per ritrovarsi dall’altro lato del sentiero, dove vi erano stupendi meli carichi di meravigliose mele rosse e succose e piantine di fragole di bosco qua e la per il verdissimo prato .
La ragazza si ritrovò senza rendersene conto a contemplare una magnifica farfalla color blu oltremare che si era posata su di una mela particolarmente grossa e succosa, l’aria cominciava ad essere davvero molto calda, dato il sole che era ora alto nel cielo, doveva essere quasi mezzogiorno, la ragazza si sfilò il pesante mantello di lana e lo assicurò alla borsa facendo attenzione a non farlo toccare per terra, al che i due ripresero a camminare fianco a fianco tenendosi per mano..
Dopo una manciata di minuti si ritrovarono ai piedi di una piccola collinetta verdeggiante, sembrava che il sentiero si allargasse in quel punto a formare un cerchio attorno a questa, allora la ragazza continuò a seguire Severus che si era ora fermato ai piedi della collina, e si stava guardando intorno sospirante e con aria malinconica.
Quella doveva essere la zona più bella di tutto il giardino, li erano visibili le alte mura di cinta sulle quali si arrampicava l’edera fino a farli sembrare meravigliose siepi, ma stavolta meravigliosamente fiorite, quei fiori rosa erano davvero stupendi.
Inoltre vi era una bellissima fontana di pietra proprio alla sua destra, era elegantemente decorata da bellissime statue raffiguranti angeli, per di più nell’acqua di questa vi galleggiavano maestose le ninfee in fiore, attorno alle quali svolazzavano allegri i passerotti cinguettanti che si fermavano ogni tanto a bere, più la ragazza osservava quel luogo e più pensava si trattasse di un bellissimo sogno, era davvero impossibile che quel luogo esistesse, in un attimo folle pensò che il profumo dei fiori le avesse provocato qualche reazione strana e che in qualche modo l’avesse portata a vedere più di quanto realmente ci fosse intorno a lei..
Ma effettivamente non poteva contestare ai suoi occhi ciò che vedeva, si chiese cosa vi fosse in cima alla collina, quando Severus cominciò a camminare e lei lo seguì fino in cima senza fiatare, con la curiosità che cresceva sempre più.
Ad un tratto la ragazza intravide qualcosa che la fece trasalire dallo stupore, in cima a questa collinetta vi era un luogo alquanto fiabesco.
Un piccolo cancello verde in ferro battuto era l’unica entrata di quello che sembrava una piccolo parco.
Un piccolo pozzo in pietra bianca e ferro battuto si trovava davanti ai loro occhi, contornato anch’esso da lussureggianti piante e fiori.
Poi vi era un enorme gazebo in ferro battuto proprio al centro della collinetta, era variopinto di fiori rampicanti che si insinuavano tra le assi di ferro battuto e legno, in cima a questo vi era una grossa insegna che recava incise due grandi iniziali oramai quasi coperte dalle foglie, una grossa “L” che si incrociava con una grossa “S”..
Sotto questo gazebo vi era un bellissimo tavolo con ai lati due panche di legno elegantemente decorato..
Severus esitò un po’ sulla soglia per poi far scattare il lucchetto del piccolo cancello.
<dopo di te..>disse sorridendo a Vivian, il sole sul suo volto lo rendeva ancora più bello del solito, illuminando i suoi occhi scuri come un abisso, lui la guardò con gli occhi socchiusi per la luce che li aveva inondati improvvisamente, era comprensibile dopotutto che la luce gli causasse fastidio, lui era solito passare praticamente tutta la giornata rintanato nel buio e nel freddo dei Sotterranei.
<oh..la ringrazio..signore>rispose Vivian sorridendo a sua volta mentre si accingeva ad entrare seguita subito dopo da lui.
Per un attimo si fermò per contemplare quel giardinetto fiabesco anch’esso inondato dalla lussureggiante natura incontaminata e selvaggia.
Ad una più attenta occhiata la ragazza notò che il tavolo sotto il gazebo non era un semplice tavolo, sul piano lucido di ,legno vi era incastonata una bellissima scacchiera di marmo che luccicava alla luce del sole.
<signore.. posso farle.. una domanda?>disse Vivian continuando ad osservare la grossa insegna sul gazebo, dove ora delle bellissime farfalle stavano volteggiando.
<certo.. tutto ciò che vuoi..>rispose Severus osservandola con sguardo allo stesso tempo dolce ed interrogativo.
<quelle iniziali..>Vivian non finì la frase..
<si..è esattamente ciò che pensi.. piccola mia..>rispose dolcemente.
<oh..capisco..beh..perchè mi ha portata qui?>chiese Vivian con una nota di tristezza nella voce osservandolo dal basso del suo metro e cinquanta di altezza.
<perché.. volevo che questo giardino..tornasse a fiorire per un motivo..>rispose Severus avvicinandosi alla ragazza.
Vivian non proferì parola, ma si limitò a sorridere, poi si avvicinò al tavolo e sedette osservando la scacchiera incantata, notò che su entrambi i lati dei tavoli vi erano dei piccoli cassetti, evidentemente contenevano i vari pezzi della scacchiera.
<qui..ho giocato..le più belle partite a scacchi della mia infanzia..>disse Severus sedendosi a sua volta di fronte a Vivian e cominciando a tirare fuori i pezzi neri della scacchiera, qui vivian lo osservò incantata..
<oh..posso?..>chiese la ragazza guardandolo e facendo cenno al suo cassetto con una mano.
<ma certo.. anzi..vuoi fare una partita?>chiese lui di rimando sorridendo allo stupore della ragazza.
<oh..mi farebbe davvero piacere!>rispose Vivian cominciando a posizionare quegli stupendi pezzi in marmo bianco sul suo lato della scacchiera.
Il sole era sempre più caldo, i due giocarono una bellissima partita a scacchi piena di colpi di scena terminata ovviamente con lo scacco matto di Severus, e quando ebbero finito Vivian aveva dovuto accorciare le maniche della sua divisa per il troppo caldo, e anche Severus aveva tolto il mantello e aveva fatto lo stesso, la ragazza si scoprì a fissare intensamente il Marchio Nero sul braccio di Severus, alla luce del sole sembrava ancora più scuro, o forse era solo il segno che qualcosa stesse per accadere, Vivian aveva questa spiacevole sensazione.
<vivian?..tutto bene?>chiese Severus un po’ preoccupato.
<si..certo..solo..le fa male?>chiese la ragazza.
<oh..no..tranquilla va tutto bene..>le rispose rassicurante.
I due rimisero tutto in ordine nei piccoli cassetti, poi lasciarono li la borsa di Vivian ed i mantelli per dirigersi di nuovo giù dalla collinetta.
<signore..c’è un solo dubbio..che mi piacerebbe chiarire..circa questo posto..>partì Vivian decisa mentre osservava il parchetto in cima alla collina ora lontano.
<prego..chiedi ciò che vuoi ed io ti risponderò..>disse Severus disponibile.
<questo luogo..ha sempre questo bellissimo clima?e poi..anche se ipoteticamente io volassi con una scopa non potrei essere vista dall’esterno?>chiese Vivian tutto d’un fiato.
<ebbene si..qui il clima è sempre lo stesso, e se tu volassi su di una scopa nessuno potrebbe nemmeno lontanamente scorgerti dall’esterno..ed ora..se vuoi..te lo dimostro..>rispose Severus con aria particolarmente misteriosa nelle ultime parole.
<dimostrarmelo?e come signore?>chiese Vivian sinceramente perplessa.
Severus non rispose , la prese per mano e la condusse oltre la fontana di pietra, si avvicinarono al muro di cinta , sembrava che lui stesse cercando qualcosa.
<uhm..vediamo..ma dove le avevo messe?>disse Severus rivolto più a se stesso che a Vivian.
<signore..ha perso qualcosa?>chiese Vivian esitante mentre tentava di tenergli il passo.
<ah!!ecco!>esclamò infine entusiasto mentre con la bacchetta faceva saltare alcuni arbusti particolarmente persistenti, per poi rivelare una specie di rastrelliera al muro nella quale erano riposte due vecchie scope.. allora Vivian capì, lui aveva intenzione di sorvolare il giardino..
<prendi questa..io invece prenderò quest’altra>disse Severus porgendole una vecchia Scoplinda mentre teneva per lui un modello più vecchio che la ragazza non riconobbe.
<s-signore..io..>disse Vivian esitante ed un po’ timida.
<cosa?c’è..qualche problema?>chiese immediatamente Severus.
<beh io..non ho mai volato prima d’ora..>arrossì Vivian.<e..ho paura di cadere..>concluse.
<oh..capisco..beh.. posso insegnarti..se vuoi..>rispose lui.
<davvero?ne sarei lieta!>Vivian era felice di tale iniziativa.
<per cominciare..inforca la scopa e tieni salde le mani sul manico..>le disse mostrandole praticamente, Vivian annuì energicamente, non sembrava tanto difficile infondo.
<poi.. calci forte il suolo..così..e ti alzi in volo..>concluse Severus alzandosi di circa venti centimetri dal suolo, Vivian lo imitò in ogni passaggio e anche lei si ritrovò a venti centimetri dal suolo, e tutto le fu chiaro, a quel punto non doveva fare altro che pilotarla dove desiderava..
<allora?credi di potercela fare?>chiese Severus un po’ curvo sul suo manico di scopa.
<beh..giudichi un po’ lei..>rispose Vivian, poi sfrecciò immadiatametne in alto lasciando Severus sbalordito, che partì anch’esso tentando di raggiungerla.
Era bellissimo volare col vento tra i capelli, era una sensazione stupenda, la ragazza guardò in basso e vide il parco di Hogwarts, vide i bellissimi paesaggi tutto intorno a lei, ed il lago, in effetti nessuno sembrava vederli, anche se non si trovavano proprio lontanissimo, Vivian lanciò un occhiata a quella che riconobbe come una delle finestre della biblioteca, ed intravide cassandra, che però non sembrò affatto vederla, quel giardino era davvero portentoso, e dall’alto potà anche vedere che il giardino continuava oltre la piccola collina , con quello che sembrava essere un piccolo parco giochi.
<ti piace?>chiese Severus facendola sobbalzare, l’aveva appena raggiunta.
<si..lo adoro..questo posto..è sublime..che bella quell’altalena..>disse Vivian entusiasta.
<beh..possiamo scendere..se vuoi..>rispose Severus mentre il venticello gli scompigliava i capelli neri.
I due tornarno finalemtne a terra, Vivian sentì una strana sensazione che la fece barcollare mentre camminava , era la sensazione che si provava mettendo i piedi per terra dopo aver volato, poi le scope tornarono nella rastrelliera ordinatemente, e Vivian diede uno sguardo al suo orologio da polso, l’ora di pranzo era passata da tempo.
Mentre si dirigevano verso il piccolo parco giochi nascosto oltre la collina ,Severus staccò dal ramo di un albero uno strano frutto simile ad una mela ma dall’ intenso color porpora.
<cos’è?>chiese la ragazza osservando quella strana mela spropositatamente grande.
<..assaggia..>le disse Severus sorridendo.
Senza proferire parola la ragazza adentò un pezzo di quel frutto e con suo grande stupore quella specie di mela sapeva di pudding dello yorkshire e roast-beef.
<pudding dello Yorkshire e Roast-Beef?>esclamò la ragazza allo stesso tempo confusa e stupita.
<oh..allora il tuo a quel sapore?stupefacente..sai ..il mio..>qui Severus addentò il frutto a sua volta assaporandolo bene <si..sa di crostata al rabarbaro>concluse continuando a mangiare.
<wow!questo frutto prende il sapore di ciò che mi piace?>chiese Vivian sbalordita mentre si affrettava a servirsi di un altro morso.
<esattamente..questo è..un Pomo dei Millesapori..una bella invenzione vero?>chiese Severus osservandola.
<si!è fenomenale!beh..almeno così non abbiamo bisogno di andare in Sala Grande..>rispose Vivian sempre più entusiasta.
Severus la prese per mano e la condusse oltre la collina, finalmente giunsero al piccolo parco giochi, anch’esso alquanto abbandonato, ma ancora funzionante.
Vivian corse immediatamente verso l’altalena rossa che vi si trovava la centro e si sedette sorridendo a Severus, che in quel momento la osservava da lontano con occhi malinconici ma allo atesso tempo pieni di felicità.
La ragazza cominciò a dondolare piano , mentre gli faceva cenno di avvicinarsi, quando Severus le fu vicina lei prese un po’ velocità, i suoi capelli scarlatti volavano nel vento ad ogni suo movimento, e si sentiva più felice che mai, mentre Severus la osservava al suo fianco senza dondolare al suo posto, poi la ragazza si fermò..e lo osservò con i capelli oramai scompigliati.
<signore io.. non so come ringraziarla..nessuno..mia ha mai fatto un regalo simile..nessuno mi ha mai dato tanto affetto..>sorrise Vivian.
<nessuno?suvvia..i tuoi genitori ti vogliono un mondo di bene..ne sono sicuro..>disse Severus con sguardo malinconico.
<beh..certamente..>rispose Vivian.
Passarono un po’ di tempo senza parlare, solo guardandosi intorno in quel paradiso terrestre, più tardi tornarono verso la collina, dove si distesero sul bellissimo prato poco prima il piccolo cancello d’entrata del parchetto.
Vivian guardava il cielo sognante distesa sulla schiena, mentre lui era disteso di lato con la testa poggiata alla mano e la guardava come fosse la sua bambina.
<signore..posso chiederle..di raccontarmi di più.. su questo posto?ad esempio..chi lo ha creato?e perché solo lei ne ha la chiave?>chiese Vivian improvvisamente curiosa.
<vedi..questo giardino.. e stato creato quando frequentavo il primo anno ad Hogwarts..>rispose Severus.
<davvero?allora esiste da molti anni..lo ha creato lei?>chiese Vivian realizzando improvvisamente.
<beh..eravamo in due..>rispose Severus che ora aveva un aria malinconica stampata sul viso.
Vivian capì quasi immediatamente.
<l’ha creato con..LEI?>chiese Vivian accentuando la parola LEI.
<si..>Severus abbassò lo sguardo invaso dai ricordi<doveva essere..la testimonianza..della nostra amicizia eterna, del fatto che le cose tra noi non sarebbero mai cambiate..>una lacrima gli solcò il viso, ma lui la asciugò immediatamente.
<capisco..beh..mi dispiace..>rispose Vivian senza sapere cosa dire.
<ma ora..è tutto passato..ora è inutile stare a pensare..a cose accadute anni fa..è stato bello divertirci quando eravamo bambini, ma lei non c’è più..>rispose Severus sorriedendo di nuovo alla ragazza.
Vivian si sentì stranamente triste, come tutte le volte in cui si parlava di Lily Evans in sua presenza, voleva scacciare questi pensieri ma si ritrovò invece a fare un’altra domanda.
<ma..perchè allora mi ha portata qui?questo luogo deve rimanere inviolato..come fosse un santuario..non crede?>chiese a bruciapelo.
<e per quale motivo?per soffrire degli errori fatti in passato?no..d’ora in poi..questo luogo fiorirà..e vivrà a nuova vita..e tutto per te..piccola mia..ti regalo questo giardino, e finalmente tornerà il luogo felice e spensierato di un tempo..>rispose Severus sempre più convinto.
Vivian era commossa, sentiva che da un momento all’altro avrebbe pianto di gioia, ma decise che era il caso di trattenersi, altrimenti avrebbe causato la stessa reazione in lui.
<e poi..quando ha smesso..di venire qui?>chiese cautamente Vivian tornando al discorso sospeso pocanzi.
<beh.. quando..abbiamo litigato..ero al mio quinto anno..e per un periodo venivo qui sempre solo..che io sappia lei non ci è mai più tornata da quel giorno, mi restituì la chiave bruscamente il giorno dopo..ma io continuavo a venire qui nei miei ritagli di tempo, a contemplare la bellezza di questo luogo..ma più venivo qui..più sentivo che non era più il luogo di un tempo..>Severus sembrava molto triste nel rievocare tali ricordi, ma fece capire alla ragazza che non voleva tirarsi indietro.
<capisco..deve essere una brutta sensazione.. e quindi..poi ha smesso di venire qui a dun certo punto?>chiese nuovamente la ragazza mentre entrambi si mettevano a sedere ed osservavano il sole scendere gradualmente, erano quasi le quattro..
<beh..si..quando ho lasciato Hogwarts ovviamente.. ma quando circa tredici anni fa divenni insegante non potei fare a meno di tornare qui.. lei era già morta..e così..creai un angolo dedicato solo a lei..se vuoi..te lo posso mostrare..>rispose Severus.
<è..davvero commovente..beh..si..mi picerebbe..vederlo..>disse la ragazza che aveva quasi le lacrime agli occhi.
Allora si rimisero in piedi, Severus la prese nuovamente per mano e la condusse in un angolo remoto che non aveva notato inizialmente, esattemente vicino l’entrata del giardino,vi era una sorta di sporgenza completamente coperta dalla vegetazione, era per quel motivo che non l’aveva notata prima..
Severus agitò la bacchetta e colpì gli arbusti, che immediatamente si ritrassero nel suolo come fossero miriadi di serpenti verdi, rivelò così una specie di piccolo portico invaso ovunque da meravigliosi fiori.
Al centro del portico vi era una bellissima foto raffigurante una donna dai fluenti capelli rossi e i bellissimi occhi verdi che sorrideva ,stranamente sembrava che la foto fosse stata ricavata da una vecchia pellicola consumata o forse bruciata dal tempo, la donna continuava a sorridere ed a aigtare i capelli con grazia, mentre Vivian si chiedeva sempre più perché le somigliasse tanto..
<signore..è..bellissima..>disse Vivian senza trovare altre parole per esprimersi.
<si..lo era..ma..ma ora non c’è più..e prima o poi ci si fa una ragione..di ciò che accade..la vita non è mai giusta..ma dobbiamo sopportare..ed andare avanti..>rispose Severus che ora sorrideva tenendole ancora la mano, poi lo sguardo di Vivian cadde du di un'altra foto più piccola che priamnon aveva visto perché nascosta dietro un grosso cespuglio di margherite color lilla.
Era la foto di due bambini che sorridevano spensierati e si muovevano per tutta la cornice giocando, la bambina aveva i capelli rossi e sorrideva solarmente, mentre il bambino era magro e pallido con dei capelli neri un po’ troppo cresciuti ed indossava vestiti forse troppo piccoli rispetto alla sua altezza, aveva un espressione indecifrabile, i suoi occhi esprimevano malinconia, ma il suo sorriso era carico di gioia.. dovevano essere Severus e Lily da bambini..
Sullo sfondo della foto vi era uno parco giochi ed in lontananza una vecchia ciminiera, la ragazza non aveva idea di dove si trovasse quel posto, ma aveva una strana sensazione, come se ci fosse stata molto remotamente ma non lo ricordasse..
Mentre la ragazza era immersa nei suoi pensieri sobbalzò improvvisamente..
<dai..vieni..c’è un’ultima cosa che dobbiamo fare..prima di tornare al castello..sai..sono quasi le sei..>disse Severus.
<è vero..come vola il tempo..>disse Vivian destandosi dai suoi pensieri.
Senza fiatare si fece condurre di nuovo verso la collina, e risalì al seguito di Severus chiedendosi cosa avevano di tanto urgente da fare..
Arrivati in cima si avvicinarono al piccolo pozzo ricoperto di edera ,Vivian lo guardò perplessa..cosa aveva a che fare quel vecchio pozzo con la cosa che dovevano fare?
Nonostante fosse avida di sapere tacque osservando Severus che colpiva il pozzo con la sua bacchetta per liberarlo dall’edera, per poi colpire una piccola serratura che scattò immediatamente e si aprì, rivelando non un altissimo pozzo al suo inteno, bensì un vano alto più o meno una ventina di centimetri sul cui fondo non vi era altrro che un grosso rotolo di pergamena ingiallito.
<mi scusi..signore..cos’è?>chiese la ragazza sempre più confusa.
<è..un giuramento..>rispose Severus mentre lo srotolava e lo poggiava sul tavolo degli scacchi, la ragazza notò che sotto il rotolo di pergamena vi era qualcos’altro, si sporse meglio in quel vano e vide che si trattava di due piccole piume rosse, le prese tra le mani osservandole, mentre si avvicinava anch’essa al tavolo.
<oh..ecco dov’erano..sono indispensabili..>disse Severus con espressione distratta credendo forse di parlare tra se..
<signore..posso..leggere?>chiese Vivian timidamente.
<beh..non credo sia il caso..questa non ci serve più..>rispose Severus strappando la pergamena e lasciandola volare nel vento giù dalla collina.
<ma..non era..un ricordo?>chiese Vivian esterrefatta mentre osservava l’ultimo dei pezzettini di carta volare via.
<..deciamente non importa..Vivian..ora abbiamo bisogno di un foglio nuovo..>disse Severus quasi con noncuranza, poi descrisse una specie di cerchio a mezzaria ed un foglio di pergamena pulito apparve immediatamente fluttuando.
<bene..ora..dovrai ripetere ogni frase che ti dirò..in modo tale da suggellare un giuramento..>le disse sorridendo.<credi di poterlo fare?>chiese infine.
<beh..certo..>rispose Vivian decisa.
Allora Severus cominciò..la prese per mano e la tenne stretta..


Sarò fedele per l’eternità,
sempre devoto a te..
Non ti dimenticherò mai..
Per sempre tuo
Lo giuro..
Terrò fede
A ciò che ho promesso...
Per sempre ti darò il mio affetto..
E vivrò solo per te..
E se morte sopraggiungerà..
L’eco del nostro amore sorvolerà i cieli..
all’infinito..
e chi guarderà le stelle..
saprà cos’è l’amore..
Lo giuro..



Quella sorta di giuramento era qualcosa di affascinante, ogni frase che la ragazza ripeteva appariva come marchiata a fuoco sulla pergamena, quando ebbero finito Severus prese il foglio e lo poggiò su tavolo, e porse a Vivian una delle due piccole piume rosse.
<beh..ora.. dovremmo firmare contemporaneamente ..>disse Severus guardandola negli occhi felice.
<bene..ma senza inchiostro?>chiese la ragazza perplessa.
<beh..non ne avremo bisogno..>rispose lui.
Allora i due poggiarono entrambi le piume sul foglio e cominciarono a scrivere, con suo stupore Vivian vide che sembrava che ogni lettera fosse scritta con dell’acqua, intanto una lacrima solcò il viso di entrambi asciugandosi quasi immediatamente, e la ragazza realizzò, stavano firmando con le proprie lacrime, ma la firma non sparì, anzi si illuminò di rosso per poi fissarsi sul foglio, era qualcosa di stupendo, le firme sembravano essere entrambe scritte dalla stessa persona, tanto erano uguali le loro calligrafie.
Vivian era sempre più commossa ,un giuramento firmato con delle lacrime, il suo cuore si sentì improvvisamente leggero, Severus doveva amarla davvero tanto allora..
<ti ringrazio…Vivian..>disse Severus abbracciandola.
<sono io a doverla ringraziare signore..lei..mia ha stupita..non potevo desiderare cosa migliore..>rispose Vivian poggiando la testa sul suo petto e ascolando il cuore.
Poi accadde una cosa inaspettata, dopo essersi separata dall’abbraccio la ragazza osservò il proprio polso sinistro, era comparso dal nulla, un braccialetto d’argento, che notò anche al polso di Severus, Vivian lo guardò perplessa..
<questo..è il simbolo del vincolo..il simbolo del nostro piccolo segreto..e dell’amore che proviamo ..>disse lui sorridendo.
<è..bellissimo..anche io..la amo..signore> rispose Vivan arrossendo lievemente.


Poi giunse il momento di andare via..era oramai ora di cena e nel giardino stava calando il sole, vi era un bellissimo tramonto, dopo aver messo apposto la pergamena si rimisero i pesanti mantelli e partirono alla volta del castello.
<ecco!questa è la tua chiave..>le disse Severus mentre attraversavano lo stretto passaggio nelle mura di cinta per poi ritrovarsi nuovamente immersi nell’aria gelida di fine dicembre che vi era all’esterno, sentendo il gelo trapassare la sciarpa come una lama la ragazza sentì un po’ la nostalgia di quella deliziosa brezza tiepida che aveva lambito il suo viso fino a pochi minuti prima, ma doveva andare assolutamente a cena, altrimenti avrebbero finito per darla per dispersa..
Osservò il cielo nebuloso e scuro con un po’ di malinconia.
<beh..grazie..io.. non so cosa dire..>rispose la ragazza mentre assicurava la piccola chiave d’argento alla sua catenia, proprio di fianco al ciondolo che Severus le aveva regalato per il compleanno.
<allora non dire nulla..a volte un silenzio può valere tutte le parole di questo mondo..>disse Severus mantre la prendeva per mano come una bambina e le faceva strada tenendo alta davanti a se la bacchetta illuminata, dopo un po’ di tempo passato ad arrancare nella neve alta cominciarono finalmente ad intravedere le luci che illuminavano il castello..
<ora..beh..buona cena..mi spiace ma non possiamo entrare nel castello tenendoci per mano..sarebbe sospetto..non credi?>disse Severus con tono serio.
<ha ragione..mi auguro che lei passi una buona serata..signore..>rispose Vivian col tono più educato possibile.

I due si separarono a poche decine di metri dal portone di quercia, Vivian si sentiva stordita, ma non capì alla perfezione da cosa, forse erano stati gli inebrianti profumi dei fiori, forse le mancava l’aria calda del giardino, o forse semplicemtne perché aveva passato un’altra giornata indimenticabile che si volgeva purtroppo al termine..
Si scoprì a fissare il vuoto in attesa di entrare nella Sala Grande, quando Jessy le passò molto vicino quasi urtandola e mandandola a cozzare contro il corrimano della scalinata di marmo con le costole, Vivian si massaggiò le costole addolorate e guardò nella direzione di Jessy, ma l’amica non si fermò, anzi procedette dritta verso la Sala Grande e sparì dietro la porta senza degnarla di alcuno sguardo, così la ragazza ne fu certa, Jessy doveva essere fortemente in collera con lei, e dubitava che scambiare due parole con lei sarebbe servito a miglioreare la situazione.
Poi una timidissima Cassandra le si avvicinò per chiederle se aveva passato una bella giornata, ovviamente non potè raccontarle quello che aveva fatto e si limitò a raccontarle che aveva passato una bellissima giornata all’aperto durante la quale aveva letto uno dei sui libri preferiti, per cinque minuti le sembrò di aver ritrovato un amica, le sembrò quasi di non aver mai litigato con Jessy, ma sapeva alla perfezione che infondo non era così.
Poi Vivian entrò nella Sala Grande, erano circa le sette e mezzo quando si sedette al tavolo, accanto a lei vi erano poche persone, compresa Cassandra che se ne stava in un angolo concentrata sul suo piatto di verdure, il boccone a mezz’aria mentre leggeva un libro molto interessata, e Draco Malfoy che come al solito confabulava con Tiger e Goyle, Jessy invece era seduta il più lontano possibile da Vivian, ed evitava accuratamente di degnarla di nota.
Sembrava desolante, aveva passato una splendida giornata a divertirsi senza pensieri ed ora si trovava li, senz’alcun amico col quale discorrere o semplicemente stare insieme, in effetti non aveva fatto molte amicizie dal primo giorno in cui aveva messo piede ad Hogwarts, e mai come in quel momento si rendeva conto di quanto ne avesse bisogno, in passato le sembrava che bastasse Jessy a riempire le sue giornate, ma ora lo sapeva, era la triste verità..lei non aveva molti amici.

Senza rendersene conto la ragazza era arrivata alla sua quarta porzione di roast beef ed al secondo piatto di patate al burro, in effetti non aveva propriamente pranzato.
Aveva una fame atroce, arrivata la volta dei dolci diede il meglio di se servendosi una grossa fetta di crostata al rabarbaro che fece sparire in meno di cinque minuti.
Osservò poi il tavolo dei professori..
Severus era alla destra di Silente, stava anch’esso mangiando la costata al rabarbaro mentre con aria distratta osservava la Sala Grande, la ragazza non potè fare a meno di guardarlo, lui sembrò accorgersene e per un attimo sfuggevole ricambiò lo sguardo, sembrava pensieroso..
Vivian si sentì talmente piena che temette di esplodere da un momento all’altro, forse era ora di andare in Sala Comune, tutti i piatti sparirono e Silente diede la buonanotte a tutti e si ritirò nelle su stanze.
Vivian si alzò dal tavolo e cominciò a camminare con la mente persa altrove, si guardava intorno, e vi era affetto ovunque, tutti si abbracciavano e si salutavano, persone di case diverse, naturalmente era una cosa che accadeva ogni sera dopo cena, ma in quel momento si sentiva talmente sola..
<ehi Vivian!come va?>una voce gemella risuonò alle sue spalle e la ragazza si voltò, erano Fred e George.
<oh..Fred.. George..tutto bene..e voi?>chiese Vivian sentendosi invadere da un briciolo di affetto improvvisamente.
<anche noi ce la passiamo bene..>rispose Fred.
<non può andarci meglio..stiamo lavorando ad alcune cose di nostra invenzione..>continuò George.
<..sembra interessante..spero che il vostro lavoro proceda bene..>sorrise Vivian in risposta.
<grazie!..ehi di un po’..non è che stai pensando di cambiare ancora aspetto vero?>chiese George strizzandole l’occhio complice.
<beh..per il momento no..ragazzi..ma se mi verrà in mente qualcosa ve lo farò sapere!>rispose Vivian strizzando l’occhio a sua volta.
<bene!allora aspettiamo tue notizie!buonanotte Vivian!>risposero i gemelli all’unisono.
<buonanotte ragazzi..>rispose distrattamente Vivian mentre li guardava allontanarsi, in effetti qualche amico lo aveva, aveva dimenticato proprio loro..Fred e George, ma ora si sentì di nuovo sola, mentre si recava verso i Sotterranei.

Giunta al passaggio che portava alla Sala Comune stava per pronunciare la parola d’ordine quando qualcosa attirò la sua attenzione, Piton stava scendendo nei Sotterranei a passo svelto, Vivian si aspettava di vederlo entrare nel suo ufficio o nella sua stanza, ma superò entrambi le porte, si guardava in giro con circospezione, cosa aveva in mente?

La ragazza non resistette alla tentazione, si tuffò in una nicchia e si nascose rapidamente dietro una grossa statua rappresentante un vecchio mago che teneva in mano una lanterna, da li osservò la scena senza fare il minimo rumore, di nuovo si apsettava di vederlo entrare magari nella Sala Comune di Serpeverde, ma con crescente stupore della ragazza l’uomo attraversò l’arco che vi si trovava di fianco, dava su una tortuosa scala a chiocciola, forse stava andando nella sua classe, Vivian diede un occhiata al proprio orologio da polso, cosa poteva fare un professore quasi alle dieci di sera nella sua classe?
Ancora una volta non resistette, appena sentì i passi di Severus affievolirsi, segno che era abbastanza lontano ,riemerse dal suo nascondiglio e cominciò anch’essa a scendere lungo la scala a chiocciola..
Arrivata alla fine dell scale si nascose dietro un parete che faceva proprio al caso suo, sbirciò un attimo la scena e rimase nuovamente stupita..
Piton non era entrato nella propria classe, ma aveva continuato a camminare dritto lungo quel corridoio superando una porta che Vivian riconobbe come quella della dispensa degli ingredienti per le pozioni, per raggiungere un ultima porta molto infondo a questo corridoio, di cui la ragazza aveva sempre ignorato l’esistenza.
Senza voltarsi indietro Severus aprì la porta e se la chiuse rapidamente alle spalle, allora Vivian uscì dal suo nascondiglio per avvicinarsi alla porta, oramai aveva deciso, voleva seguirlo per scoprire dove stava andando..
Una volta alla porta guardò nel buco della serratura, ma inutilmente, evidentemente il posto dove Severus era appena entrato doveva essere immerso nel buio, cosa della quale non c’era da stupirsi, più si scendeva nelle profondità del castello e meno vi erano aperture e luci provenienti dall’esterno.
La curiosità di Vivian si faceva sempre più vivace, allora evitando per quanto potè di fare rumore, (il chiavistello era molto vecchio e cigolava al minimo tocco) aprì la porta il poco che bastava a passarvi attraverso e se la chiuse alle spalle, con l’orecchio teso in attesa di sentire rumore di passi la ragazza rimase immobile ad osservare le tenebre dense che sembravano quasi premere contro i suoi occhi, quando non sentì alcun rumore estrasse la bacchetta sempre senza muoversi ed eseguì un perfetto Lumos non verbale.
Immediatamente la zona circostante si illuminò di una flebile luce candida, e la ragazza si ritenne fortunata di non aver mosso alcun passo, la porta dava su un’altra scala a chiocciola, dunque se si fosse mossa nel buio avrebbe risciato di scapicollarsi giù per le scale, e non sarebbe stato precismanente un piacere..
Vivian percorse piano la scala sempre con l’orecchio teso per carpire il minimo rumore, quando arrivò a metà di questa decise di spegnere la bacchetta, una luce molto fioca proveniva dal fondo della scala, il cuore di Vivian tamburellava dall’emozione, forse stava per scoprire dove era diretto Severus, non aveva mai visto quel posto in quattro anni di scuola..
Arrivata alla fine della scala a chiocciola la ragazza dovette trattenere un “oh” di stupore, davanti a lei si apriva quella che sembrava un’immensa sala da ballo illuminata solo dalla luce della luna che filtrava attraverso piccole aperture tonde qua e la nel soffitto altissimo a volta, di Severus nemmeno l’ombra, la ragazza tese nuovamente l’orecchio, ma tutto ciò che riuscì ad udire fu un suono ritmico, il goccioliò d’acqua tipico dei meandri del castello, Vivian rabbrividì, ogni suo respiro si condensava in piccole nubi di vapore, in quel luogo faceva molto freddo, e sembrava che il mantello della divisa non bastasse affatto a ripararsi..
Poi mosse mosse un passo, lo scalpiccìo di questo rimbombò senza meta nella ampia sala per poi svanire e lasciarla di nuovo al gocciolio ritmico, ma decise di continuare a camminare, nonostante si dirigesse verso l’ignoto, doveva scoprire dove era diretto Severus, ma dopo una manciata di minuti passata ad attraversare quell’ambiente che sembrava non finire mai, raggiunse una piccola porta, e poggiò l’orecchio su di questa per tentare di udire qualcosa, ma nulla, evidentemente era troppo spessa per potervi sentire attraverso, allora la ragazza sbirciò dal buco della serratura ed inaspettatamente riuscì a vedere, quel luogo era illuminato da grosse torce da parete infuocate, davanti alla porta vi era una larga gradinata che terminava con un’altra sala più piccola di quella precedente, infondo Vivian potè riconoscere la sagoma nera di Severus che stava di fronte a qualcosa, ma di cosa si trattava?

Una cosa era certa, lei era troppo lontana ed il suo campo visivo era alquanto limitato dal fatto che osservava il tutto dal buco della serratura..
Rimise la bacchetta al suo posto nel mantello e aprì piano la porta, sempre in silenzio chiuse la stessa dietro le proprie spalle e rimase immobile a guardare la scena.
Ora Vivian vedeva meglio, ma non abbastanza da capire cosa Severus stesse facendo, allora cominciò sempre silenziosamente a scendere le scale, che erano buie rispetto al resto dell’ambiente perché prive di torcie da entrambi i lati, intanto si appiattì contro uno dei muri laterali per essere il meno visibile possibile, arrivata a pochi gradini dalla fine della scala si arrestò all’imporvviso per osservare, Severus stava di fronte a quello che sembrava un grosso specchio, altissimo con una stupenda cornice d’oro riccamente decorata che si reggeva su due zampe di leone, Vivian si chiese cosa ci facesse un oggetto simile nei meandri di un castello e soprattutto perché Severus ci si stesse specchiando.
In cima a questo specchio vi era incisa una scrittura:

‘Erouc li amotlov li ottelfirnon’

Vivian si chiese cosa volesse dire..si avvicinò un altro po’ in modo da non riflettersi anche lei nello specchio ed osservò la scena quasi senza respirare, non voleva essere scoperta.
Ora Vivian vedeva Severus tramite il riflesso nello specchio, e con suo stupore vide che stava piangendo, aveva uno sguardo molto triste e osservava quello specchio, come se vi fosse qualcosa oltre quel riflesso, qualcosa che però lei non vedeva, la faccenda si faceva sempre più strana.
Poi Severus chinò il capo e poggiò una mano sulla fredda superificie di quello specchio, le lacrime crebbero, l’uomo strinse le dita su quella superficie, come se volesse passarci attraverso.. come se volesse afferrare qualcosa al suo interno, aveva l’aria di essere davvero disperato, continuava piangere in silenzio.
Vivian si chiese cosa lo affliggesse tanto , poi continò ad osservare l’iscrizione in cima allo specchio, rimuginadno tra se..ricordava di aver già visto da qualche parte quello specchio, ma al momento le sfuggiva..
Mentre rifletteva si sentiva sempre più triste, non poteva capacitarsi del fatto che fino a poche ore prima quell’uomo che davanti allo specchio ora stava piangendo giocava spensierato con lei come fosse tornato bambino.
Tentò di avvicinarsi ancora un po, sperando di non riflettersi ancora nello specchio, quando un pensiero le trapassò la mente come un fulmine a ciel sereno, e l’incisione dello specchio le fu improvvisamente chiara..
Era vero, quell’oggetto, lo aveva già visto, su di un vecchio libro che si trovava a casa sua, nella piccola biblioteca di famiglia, era un libro che parlava di oggetti magici molto antichi e non altrettanto facili da trovare, il titolo era “Compendio dei manufatti Magici Antichi” di Florence Ancientsby.
L’oggetto in questione era il noto Specchio delle Brame, uno specchio che permetterva a colui o colei vi si riflettesse di vedere i desideri più profondi e più disperati , seppelliti nel profondo dell’anima..
Ma che tuttavia non dava affato la visione reale di ciò, le antiche storie raccontavano che le persone più intelligenti e saggie vi si fossero perse dentro, ubriacati dai loro desideri più profondi che credevano avverati, mentre era solo ciò che loro vedevano riflesso..
E finalmente il mistero di quella strana frase fu svelato, era solamente scritto al contrario, la ragazza lesse da destra vesro sinistra, e la frase diceva:
“Non rifletto il volto ma il cuore”

Era appunto la spiegazione di cosa faceva quello specchio, riflettere ciò che la persona ha nel cuore, non la persona stessa come in uno specchio normale.
Vivian si sentì triste, cosa poteva riflettersi in quel momento davanti a Severus? lei non potava vederlo, in quanto solo la persona che vi si rifletta poteva vedere ciò che desiderava.
Una lacrima le solcò il viso, ne era certa..in quel moemtno il riflesso che rimandava lo specchio a Severus, non poteva che essere..Lily Evans.
La ragazza sembrò dimenticarsi che Severus non sapeva di essere spiato, e mosse un passo, proprio dietro di lui, ora vedeva il proprio riflesso nello specchio, in lontananza dietro Severus, ma non vedeva altro, solo se stessa e lui..
Ad un tratto Severus alzò lo sguardo asciugando le proprie lacrime, e la vide.. con gli occhi sgranati osservò il riflesso di Vivian che la stava guardando con sguardo vuoto, e si voltò bruscamente verso di lei.
<v..Vivian..io..cosa ci fai qui?>chiese Severus quasi incredulo di trovarsela di fronte.
<beh..io..so che ora si arrabbierà..ma..l’ho seguita..>rispose Vivian con tono di voce distaccato.
<ma..come..come hai osato?>esplose Severus quasi iracondo.
<non si scaldi.. me ne vado..se non gradisce la mia compagnia..e poi sono le dieci..dovrei essere già a letto..>continuò Vivian sempre con tono gelido e distaccato girando sui tacchi diretta alle scale.
<n..no!io..beh..non volevo rispondere a questo modo!f..fermati Vivian!>rispose Severus con la disperazione nella voce mentre la afferrava per un barccio e la costringeva a voltarsi.
<cosa c’è?..ha qualcosa da dirmi?>chiese Vivian sempre tentando di risultare più fredda possibile.
<fermati..voglio..spiegarti..non è come credi!>esplose Severus ancora una volta con le lacrime agli occhi.
<spiegarmi?cosa?sta per dirmi che in quello specchio non si riflette Lily Evans e che lei non la sta pensando ancora?>esplose Vivian con un tono di voce leggermente irritato.
<ehm..io..ti pego..lascia che mi spieghi..>disse Severus chinando il capo con uno sguardo supplicatorio.
<bene..avanti..la ascolto..>rispose la ragazza incrociando le braccia e scrutandolo torva.
<vedi..questa giornata..mi ha rievocato..vecchi ricordi..non ho potuto fare a meno..di ricordare..>cominciò Severus con voce tremante.
<vecchi ricordi?beh..cosa ha da dire?che ricordi?>chiese Vivian guardandolo con sguardo pericolosamente gelido.
<beh..mi ha fatto ricordare..una cosa che credevo di aver dimenticato..vedi.. quando, c’è stato il litigio.. lei mi diede un’altra possibilità.. ma intanto..ero già entrato a far parte..dei mangiamorte..>continuò Severus riprendendo un tono di voce quantomeno normale.
<e allora?>chiese Vivian quasi spazientita.
<e allora..per sbaglio..vide il marchio nero, sul mio avambraccio..e..non mi parlò mai più! in quell’occasione mi restituì la chiave del giardino..capisci?avevo bruciato la mia seconda opportunità..sono stato uno stupido..>concluse Severus guardandola implorante.
<bene!>esplose Vivian inondata da un improvvisa ed inspiegata gelosia.
<vivian..lascia che ti spieghi stupida ragazzina!>sbraitò Severus stavolta con tono irato.
<stupida ragazzina??come osa!dopo avermi riepito la testa di tutte quelle cose sull’amore e sul fatto che non mi voleva mai lasciare mi risponde a questo modo?>esplose Vivian urlando senza dare a Severus il tempo di ribattere.<avanti!!mi dica che nello specchio non si rifletteva LEI!avanti!!!Deve averne il coraggio!>concluse con le lacrime agli occhi urlando disperata.
<n..non fare così..non mi rendi le cose facili!>disse Severus implorante.
<avanti!DEVE DIRMELO!DEVE ESSERE SINCERO!!HA GIURATO!!!>esplose ancora Vivian senza controllo.
<si..era lei..>si arrese Severus.
<bene..LO SAPEVO!>sbraitò ancora Vivian.
<ma..ti prego!!lascia che ti spieghi!!>la supplicò.
<spiegarmi?SPIEGARMI???non ce n’è bisogno mi ha già detto cosa pensa!!>ora piangeva sul serio, ma digrignava i denti rabbiosa.
<n..no!aspetta!!>continuò Severus.
<risparmi il fiato..>disse con tono distaccato la ragazza, poi si tolse il braccialetto in un impeto di rabbia e lo scaraventò rumorosamente ai piedi di Severus, per poi fuggire via in lacrime..lasciandolo solo con i suoi penseri.

Non sapeva dove stava andando, sapeva solo che voleva fuggire il più lontano possibile da lui, lui che poche ore prima le aveva giurato fedeltà e amore eterno,e che si era rivelato un bugiardo, Vivian non sapeva più cosa pensare.. forse l’aveva presa in giro.. non voleva sapere nulla per il momento, sentiva nel più profondo di odiarlo, lui non aveva fatto altro che giocare con i suoi sentimenti!
Ora Vivian sapeva.. il cuore di Severus non apparteneva a lei..doveva rassegnarsi, sarebbe appartenuto per sempre a lei, a Lily Evans, la donna che Severus non avrebbe mai smesso di amare, anche se oramai non c’era più..
La ragazza si fermò improvvisamente, col respiro affannoso ed il cuore a mille, aveva corso e corso dai Sotterranei, senza pensare ad una meta precisa, e si ritrovava nel parco del castello, fortunatamente Gazza non aveva notato la sua fuga..

Si guardò intorno sentendosi immensamente vuota , era disperata, e non sapeva dove andare..
Le luci del castello erano tutte spente, tranne una piccola e flebilissima luce ambrata che proveniva proprio dalla bassa finestra del dormitorio femminile di Serpeverde, Vivian pensò che qualcuno doveva aver dimenticato una candela accesa prima di addormentarsi.
Anche se il pensiero le faceva male si costrinse a pensare a cosa stesse facendo Severus, forse era ancora li disperato..come aveva potuto chiamarla “stupida ragazzina ” dopo tutto quello che avevano passato insieme?non se ne capacitava..non poteva essrere vero..ma si arrese alla realtà, era accaduto davvero..e non c’era più nulla da fare..
Scacciò via il pensiero di Severus come un insetto fastidioso ,l’aria gelida della notte le lambiva il viso, ed ogni suo respiro si condensava in nuvolette di vapore, faceva davvero freddo, ma non aveva intenzione di tornare al castello, non voleva andare a letto, anche se avesse beccato una punizione oramai non le importava più..
Vide in lontananza nel paesaggio innevato il grande albero sotto il quale studiava spesso, era proprio vicino la riva del lago, i suoi occhi continuavano a piangere senza sosta, ma in qualche modo il suo corpo e la sua anima erano assenti, distaccati e freddi, si avvicinò all’albero arrancando nella neve , che ormai si stava sciogliendo, arrivata li sedette poggiando la schiena al tronco, si stava bagnando il mantello sulla neve, ma ancora na volta non le importava, osservò in lontananza il lago mentre si abbandonava completamente, vide in la piovra che stava galleggiando tranquilla, un sonno improvviso stava per impadronirsi di lei, ora davvero non le importava, anche se fosse morta assiderata nel sonno, era uno sollievo pur di evitare la cosa che temeva, pur di evitare di pensare..
Non voleva sentir parlare di sotterranei e ne tanto meno di giardini..
Si addormentò senza rendersene conto..
Avvolta nel suo mantello e poggiata vicino l’albero..ora non tremava più..


ecco!!!fine capitolo!! :cry: lo so è triste...
beh..alla prossima!!! :ciau:
 
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122 replies since 4/8/2008, 20:56   2702 views
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