| banchan |
| | ecco i seguto ^^ inizia un pò di avventura...(se così si può dire T.T) grazie ancora a tutte verso sera tutti gli studenti di Hogwarts si riversarono nel prato davanti al lago, trepidanti in attesa che arrivassero le altre due scuole, ero vicino alla mia sorellina Amy che mi stringeva la mano con forza e strabuzzava gli occhi nell’attesa di vedere qualcosa all’orizzonte, alla mia sinistra invece c’era George che con fare paterno mi passava la mano sui fianchi ignorando le mie proteste e rispondendo ogni volta con “non voglio che gli studenti stranieri pensino cose strane sul nostro conto, non voglio dargli false illusioni”. Alla parola illusione il mio stomaco fece un capogiro. Mi voltai a guardare cassandre che ci fissava scuotendo la testa due file più indietro. Gettai lo sguardo sui professori, tutti ordinatamente in fila nei loro abiti migliori pronti ad accogliere le altre scuole, Piton scrutava il cielo pensieroso, nella sua solita veste nera a collo alto, la parola cool non poté fare a meno di balenarmi nella mente, questa volta però il suo mantello era di un verde scuro, notai infatti che ogni direttore delle case aveva il mantello del colore della propria, la McGranitt dorato, la prof. Sprite rosso e madama Bumb blu scuro. Silente si stagliava alto fra le figure dei professori, la lunga barba bianca legata con degli ornamenti che sembravano due piccole fenici, la veste di un simpatico violetto. Ad un tratto tutti gli studenti voltarono il viso verso il cielo nel quale ora si intravedeva un piccolo puntino nero che si andava ingrandendo a mano a mano che si avvicinava, rivelandosi un’enorme carrozza azzurra trainata da alcuni magnifici esemplari di cavalli alati alti almeno sei metri. Megalomani, pensai. Gli studenti fissavano la carrozza rapiti senza fiato, qualcuno si permetteva qualche oooh strozzato ma nulla di più. Pochi secondi dopo che la carrozza si era posata sul terreno umido un grido spezzò il silenzio reverenziale “GUARDATE IL LAGO!” come tanti girasoli, girammo tutti la testa alla velocità della luce, qualche “ahia” mi fece capire che non ero l’unica a essermi giocata i tendini del collo per 3 giorni buoni. Il lago ribolliva, a poco a poco qualcosa sembrò uscirne fuori. Era un gigantesco veliero color della pece, mi voltai aspettandomi di vedere la sorpresa sul volto di Piton, espressione che mi incuriosiva molto dato che ero abituata all’odio, l’indifferenza, i sorrisetti maligni e cose simili, invece mi trovai davanti agli occhi un Piton astioso, che fissava quasi con risentimento la nera nave, chissà perché, mi domandai. Ora tutti gli studenti chiacchieravano eccitati tra di loro, George mi stava parlando, da parecchio a quanto pareva dato che era arrivato a un punto abbastanza saliente di un soliloquio su quante sue creazioni avrebbe potuto vendere agli stranieri. Lo guadai serena gli pizzicai una guancia e con la mia sorellina, quasi stordita dalla sorpresa, per la mano ci girammo a vedere gli studenti di Durmstrang che approdavano alla riva del lago e quelli di Beauxbatons che scendevano elegantemente dalla carrozza azzurra. Quelli di Durmstrang erano avvolti in pesanti mantelli di pelliccia scura e sembravano a loro agio nell’aria fredda di fine ottobre mentre quelli di Beauxbatons erano coperti da leggere divise azzurrine che non li riparavano affatto dal vento che soffiava quel giorno. La preside di Beauxbatons fu una vera sorpresa, era un donnone alto almeno quanto il nostro guardiacaccia Hagrid e risultava davvero stonata rispetto ai sui piccoli e delicati studenti. Il preside di Durmstrang era un uomo abbastanza robusto avvolto in un mantello di pelliccia più lunga di quella dei suoi studenti, la barba nera e cespugliosa, gli occhi color del mogano, teneva a braccetto uno studente abbastanza goffo e curvo, le sopracciglia folte, lo sguardo nero e arcigno, i capelli scuri e lunghi. Un nuovo urlo si era levato fra noi studenti di Hogwarts, “ODDIOE’KRUM!!!” . una ragazza che mi era abbastanza vicina ebbe quasi uno svenimento, il fratello piccolo dei gemelli, Ron, aveva il viso paonazzo, gli occhi strabuzzati e sembrava sul punto di collassate per la mancanza di ossigeno, George mi stringeva più forte che mai, per una volta sembrava colpito da qualcosa più interessante di me, la mano della mia sorellina sudava, io stessa avevo lo sguardo fisso su quello studente che si era rivelato essere uno dei miei giocatori di quidditch preferiti. Oddio, oddio è Viktor Krum!!! Continuavo a ripetermi nella mente… Mi voltai di nuovo verso i professori, Piton sembrava osservare qualcuno con odio, seguendo il suo sguardo notai che era indirizzato al preside della scuola di Durmstrang, ero sempre più curiosa… Entrammo nella sala grande trattenendo il fiato, era decorata splendidamente, il soffitto che rispecchiava perfettamente il cielo stellato di quella sera serena, Enormi stoviglie dorate ci attendevano vuote sulle tavolate. Quando fecero la loro entrata gli studenti stranieri ci voltammo tutti come una testa sola, i leggiadri ragazzi di Beauxbatons si misero al nostro tavolo e quelli corrucciati di Durmstrang si accomodarono a quello di Serpeverde. Una volta che furono tutti seduti Silente si alzò e diede a tutti il benvenuto, notai che accanto a lui sedevano non solo i presidi della altre scuole, ma anche un uomo del ministero e il suo assistente che si rivelò essere niente di meno che il fratello maggiore dei gemelli, Percyval. Un oggetto grande e coperto da un drappo era posizionato in mezzo alla sala, il nostro preside lo designò come giudice imparziale per scegliere i campioni delle varie case. George e Fred Weasley lo guardavano con aria molto più interessata di quanto non avrebbero dovuto, avrebbero compiuto 17 anni solo a Luglio. Con un gran sorriso mi voltai verso la studentessa straniera che mi si era venuta a sedere vicino, era decisamente bella, portava una sciarpa e si guardava intorno con aria critica. Sempre sorridendo le tesi la mano e con voce zuccherosa mi presentai:”salve, benvenuta a Hogwarts! Io sono Ottavia Smith, piacere di conoscerti” Squadrandomi dall’alto al basso con i suoi splendidi occhi azzurri mi tese la mano, a quanto pare avevo superato il suo controllo, se avesse saputo quanto ero strana in realtà… con un forte accento francese disse:”molto piascere, Fleaur Delacour” Durante la cena sorpresi varie volte Piton volgere lo sguardo dove era collocato Karkaroff, il volto pieno di astio. Quando invece incontrava i miei occhi tendeva a distogliere lo sguardo con noncuranza. Finita la cena si scoprì che sotto il drappo vi era posizionato un grande calice in cui zampillavano allegre fiamme color azzurrino, chiunque avesse voluto partecipare al torneo avrebbe dovuto inserire il suo nome in quel calice e attendere di essere sorteggiato qualche tempo più tardi. La partecipazione era aperta solamente agli studenti che avessero compiuto 17 anni e per far si che questa regola fosse rispettata Silente aveva posto una linea dorata intorno al calice, qualunque alunno minorenne che avesse tentato di entrare in quel perimetro sarebbe stato senza dubbio respinto. Mi stavo incamminando verso il dormitorio quando una mano calda mi fermò, era George, lo sapevo…pensai. “ehm… ciao, bella cena eh?” tentennai… “già proprio bella, quest’anno ci sarà da divertirsi con i nuovi studenti!!” sfoderò uno di quei sorrisi che tanto mi piacevano. “che ne dice di fare una passeggiata?” propose. “ma George! È tardi! se ci trovano…!!” “non ti preoccupare, conosco un posto dove non ci troverà nessuno” detto questo mi prese per una mano e mi accompagnò al terzo piano, la statua di una vecchia strega orba era l’unica cosa che si stagliava nel buio corridoio. Ci avvicinammo proprio a quella, guardai il ragazzo stupita, lui mi mise un dito sulle labbra facendomi ingoiare le parole. Diede un colpetto alla gobba della strega dicendo “dissendium” . si aprì un piccolo foro, ma grande abbastanza per far passare una persona minuta. George si calò dentro senza dire una parola ma facendo cenno di imitarlo. Poco dopo entrai io, mi ritrovai dentro uno stretto corridoio buio domandai a bassa voce “ma dove diavolo mi stai portando?” dalla voce anche al buio capii che stava sorridendo “a Hogsmade”.hihihihihi....commenti grazia
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