| la stanza si riempì di ogni mangiamorte presente nella villa, Lucius malfoy mi fissava gelido, notai con piacere che aveva il labbro spaccato. Il mio sguardo tornò a Piton. Allargai la mente con i miei poteri sviluppati nell’ultima settimana, fino a toccare la sua coscienza. Lui mi fissò stupito percependo il contatto. Lo rassicurai silenziosamente. professore vedrà che andrà tutto bene… cosa vuoi fare? mandali via così ti porto a Hogwarts… vuoi portare con me anche il signore oscuro? silenzio. Sorrisi al mio pubblico e con voce ottavata esordii “miei servitori, finalmente ho pieno possesso del mio corpo! Potrete assistere alla mia rinascita completa!” si diffuse un mormorio eccitato ma qualcuno domandò “ma non doveva avere Potter per compiersi la sua grandezza?” lo fulminai con lo sguardo, se avessero scoperto che stavo bluffando il mio piano sarebbe fallito. Deglutii “no, non è necessario…” che cosa stai facendo!? Sto salvando la vita di molte persone.. Cosa cavolo vuoi fare? Lo fissai negli occhi. Percepivo l’ansia e il terrore nei suoi. Ah quanto lo amavo. “sono diventato più forte e lo compirò senza bisogno del suo sangue, basterò...da solo…portatemi una lama” e Piton all’improvviso capì. Vidi il suo volto contrarsi e sentii il suo grido disperato nella testa NOOOOO! NON FARLO SCIOCCA! Non gli risposi. Un incappucciato mi porto un pugnale d’argento lavorato finemente, l’osservai a lungo. FERMATI! TI HO DETTO DI FERMARTI! Se non vuoi rivelare il piano che stai cercando di portare a termine con silente da parecchi anni, non fermarmi, è meglio così per tutti Poggiai la mano sulla fredda elsa e rabbrividii. Tutti intorno a me tacevano ma comunque nella mia testa rimbombavano le parole del professore. OTTAVIA DANNAZIONE! NO, NO… Sentendogli gridare il mio nome per la prima volta strinsi il pugnale fra le mani e lo avvicinai al viso per osservarlo a dovere. Sentii il sangue ribollire, la coscienza sopita di Voldemort si stava ribellando. Dovevo fare in fretta. Il silenzio al di fuori della mia testa mi opprimeva le orecchie. Tornai a guardare il professore e una lacrima mi calò dal viso. Addio Severus, ti amo… Sentivo gli occhi bruciare e mentre con la mente proferivo queste parole trafissi con quanta più forza avevo in corpo il mio cuore. NOOOOOOOOOOO OTTAVIAAAAA! Quest’urlo mi esplose nella mente poco prima che il buio mi invadesse i sensi, l’orda stupita dei mangiamorte che si avvicinava al mio corpo fragile e l’unico fermo fra loro, i suoi occhi neri disperatamente lucidi e le sue guance bagnate furono l’ultima cosa che vidi.
Piton osservò la ragazza accasciarsi a terra senza un lamento mentre il sangue sgorgava copioso dal suo petto. Le palpebre chiuse sugli occhi scarlatti, la lacrima che adornava il suo volto simmetrico. Intorno a se tutto si fece frenetico, ogni singola persona nella stanza si diresse verso quel corpo. Lui rimase immobile con la mente vuota e il cuore spento. Osservando la scena come se fosse stato su un altro pianeta. La porta si spalancò in quel momento e vi entrò la figura incappucciata che lo aveva mal menato sulla radura, sebbene stupito, il professore non si mosse, l’incappucciato si fece vicino al corpo della ragazza ruggendo. “PORTATE IMMEDIATAMENTE QUI QUALCUNO PER OSPITARE L’ANIMA DEL NOSTRO SIGNORE NON E’ ANCORA TROPPO TARDI!” velocemente un mangiamorte si propose e con un intricato incantesimo si addormentò mentre l’anima dell’oscuro signore lentamente scendeva in lui. Piton a passi lenti si fece vicino alla ragazza, il pallore mortale la stava già cogliendo. Scansò chi le era accucciato vicino e la prese in braccio, il pugnale ancora conficcato nel petto e la veste macchiata di scuro. A Piton sembrò di percepire proteste dietro di se ma uscì dalla stanza senza dire una parola, un uomo loseguì. “DOVE CREDI DI PORTARLA SEVERUS!? Non puoi fare più niente…” senza voltarsi il professore disse “la porto ad Hogwarts, Lucius”.
non mi uccidete....
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