Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Shall we dance?

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S'agapò
view post Posted on 29/11/2011, 12:09 by: S'agapò




Piccolo aggiornamento tutto dedicato a Sibilla Piton e alle sue critiche costruttive! :P

E finalmente quel" qualcosa" di così tanto desiderato varcò le soglie della Sala Grande su un raffinato tacco 12. Jeanne, stretta da un elegante tubino nero che metteva in rilievo le sue curve sinuose, osservava incuriosita gli addobbi della sala giocherellando distrattamente con un ricciolo castano dei suoi capelli. Piton, del tutto disinteressato alle argomentazioni di Karkaroff, fece alcuni passi avanti osservando intensamente la ragazza che si trovava dalla parte opposta della sala. Se la moltitudine delle persone che danzavano si fosse aperta come il mar Rosso al passaggio di Mosè, Jeanne si sarebbe trovata di fronte un Severus Piton impacciato, lievemente rosso in viso e con le labbra appena dischiuse dallo stupore. D’altro canto la studentessa francese era semplicemente interessata ai leggeri fiocchi di neve che cadevano dal soffitto e tendeva la mani divertita nel tentativo di afferrarne qualcuno. Ciò che faceva desiderare agli occhi di Piton quella ragazza non era tanto il vestito elaborato (che forse sarebbe stato consono alla serata e agli schemi mentali della McGranitt )o il trucco appariscente, ma la delicata naturalezza con la quale spiccava tra quel turbinio di stoffe preziose e ricchi ricami. Jeanne, terminata senza successola sua “caccia” alla neve, si avvicinò con grazia ad una colonna e vi si appoggiò con le braccia nude e candide incrociate dietro alla schiena; in attesa. Era il momento di agire sebbene fosse estremamente complicato per Piton pensare in modo efficiente in mezzo a tutta quella confusione, alla musica e al tamburellare incessante del proprio cuore nel petto e nelle orecchie. Istintivamente si sarebbe avvicinato e dopo averla presa per un braccio,senza troppe parole l’avrebbe trascinata in mezzo alla sala da ballo. Tuttavia la propria razionalità gli impediva di mettere in gioco la propria reputazione con un atto tanto sconsiderato. Ma doveva prendere una decisione e in fretta. Fece un profondo respiro e decise che quella sera avrebbe messo da parte ogni briciola di buon senso e si sarebbe concesso un po’ di divertimento e di svago. Alzò lo sguardo e si incamminò deciso verso la ragazza cercando di evitare le coppie di ballerini che gli passavano accanto. Incantato da quel dolce sorriso che si era appena impresso sul volto della ragazza, dalla luminosità dei suoi denti perfetti, dalla dolcezza del suo sguardo d’ambra notò troppo tardi che nello stesso momento un disinvolto studente di Corvonero gli si era avvicinato e con amabilità l’aveva guidata nel turbinio della danza nella Sala Grande.
 
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