Ehm ehm.
Si, il titolo non è il massimo, ma non avevo idea di cosa mettere, quindi è liberamente ispirato dal binario
e si, ho tremila FF in corso, ma mi vengono idee nuove e che ci devo fare?
Comunque troverò il tempo per continuare tutte le FF
Intanto spero che vi piaccia questa nuova
Nove e tre quarti
(si prega di ignorare il titolo)
Capitolo 1
Hanna-Papà, papà, corri! Guarda che perderemo il treno!-
-Non preoccuparti, siamo in anticipo- disse Nick, afferrando la bambina e caricandosela sulle spalle. Nel rigirarla le fece cadere il cappello, che copriva tutti i suoi capelli rossi, raccolti in uno chinon.
La piccola Hanna scoppiò in una risata.
-Hai visto che hai fatto?-
-Nick, sta attento…- disse la donna vicino a loro, raccogliendo il cappello lilla e premendolo sulla testa della bambina. –Ferma Hanna…-
Hanna si fece sistemare e prese posizione sulle spalle del papà, che per una bambina di cinque anni erano il posto più bello del mondo.
Jennifer, la mamma di Hanna, appariva piuttosto nervosa.
-Amore, dici che è il posto giusto?- sussurrò a Nick, che controllò l’orologio.
-Hanno detto la stazione. Credo che…ci troveranno loro. Insomma, sono quello che sono no? Non sarà difficile rintracciare due persone…anche in un posto così affollato. Ahia, Hanna!- la bambina si era sbilanciata all’indietro e aveva afferrato i capelli di Nick per la paura.
-Ti tengo sai?- disse Nick ridendo- non c’è bisogno che mi fai diventare pelato…- Hanna rise di nuovo e si tranquillizzò. Il cappello era di nuovo caduto a terra.
-Per fortuna è vecchio questo coso…- disse Jennifer, preparandosi a raccoglierlo per l’ennesima volta quella mattina.
E’ un miracolo che nessuno l’abbia ancora calpestato, in questo mare di gente…Quando la sua mano fu a pochi centimetri dal cappello, questo cominciò a fluttuare. Jennifer ebbe un piccolo sussulto, ma cercò di ricomporsi subito, non voleva certo dare nell’occhio. Il cappello ricadde a terra. La donna lo raccolse, ma non lo mise sulla testa della bambina.
Non vorrei che cominciasse a volare anche lei, pensò, tenendo il cappello stretto in mano.
-Nick…tesoro, sono qui-
L’uomo si voltò verso la moglie.
-Dio, avresti mai pensato che sarebbe davvero arrivato questo momento?- disse la donna stringendo il cappello più forte.
-E’ stato tutto troppo veloce- rispose Nick prendendole la mano.
-E ora?-
-Aspettiamo-
Non ci volle molto, e dal nulla, tra la folla, si materializzò un uomo anziano, dalla lunga barba bianchissima, con dei curiosi occhiali a mezzaluna e un’ ancor più curiosa veste azzurra e oro.
Anche se le persone lì intorno erano davvero molte, nessuno parve notarlo. Anzi, un signore in giacca e cravatta, con una valigetta di pelle in mano, uno di quei classici tipi che ti aspetti facciano l’avvocato o il manager di qualche azienda importante gli passò a pochi centimetri e lo urtò con la valigia. Tuttavia, non si scusò, ma si limitò a girare la testa e a domandarsi contro che cavolo potesse aver sbattuto la sua valigetta, e dopo pochi attimi si trovò a non pensarci più, e continuò la ricerca del suo treno.
Dalla sua posizione favorevole Hanna scorse l’uomo tra la folla.
Babbo Natale??? Pensò subito, ma poi si corresse
ma no, che sciocca. E’ il primo Novembre, come può essere Babbo Natale? A meno che non esca a fare un giro ogni tanto. E poi Babbo Natale è vestito di rosso. Ma forse, ora che ci penso solo a Natale. Dovrà cambiarsi no?-Mamma mamma! Mamma! C’è Babbo Natale!-
-Dove!?- disse sua madre, cercando di alzarsi sulle punte per vedere tra la gente. – Amore, di a mamma dove l’hai visto…dov’è Babbo Natale??-
Una signora di una certa età, che procedeva ad andatura veloce e piuttosto goffa, visto il ritardo per il suo treno e il suo peso considerevole, rallentò un momento e trovò il tempo per pensare
Santo Cielo, questa è matta, povera bambina… poi guardò l’orologio e barbottò che non erano problemi suoi, e che i suoi problemi erano altri. Ad esempio, arrivare al treno prima che la lasciasse nella stazione di Londra.
-Non lo vedo più mamma…- disse Hanna arricciando la bocca – Oh no, eccolo! Eccolo lì!-
Silente, prontamente ribattezzato Babbo Natale dalla piccola Hanna, era riapparso molto più vicino alla famiglia, e aveva strizzato l’occhio alla bambina. Hanna era rimasta a guardarlo incantata finchè Babbo Natale non sparì dietro ad un muro.
-Mammaaaa!!!-
-Che c’è??? Tesoro, l’hai visto ancora???-
-Si si! Ha…ha attraversato il muro!-
Jennifer si rabbuiò. Nick fece scendere Hanna dalle sue spalle e si accucciò per guardarla negli occhi.
-Credo che dovresti andare a controllare,sai?- disse sorridendogli.
-Come? Io?- disse Hanna, fingendo di essere intimorita, ma in realtà più felice che mai. Di solito i suoi genitori erano sempre dei non- fare- questo, non- fare -quello… - Davvero?-
-Ma certo. Cavoli piccola, se io avessi visto Babbo Natale sparire dietro un muro, non vedrei l’ora di scoprire che c’è sotto!- disse, dandole un buffetto sulla guancia.
-Vado subito!- disse Hanna, preparandosi a correre.
-Aspetta!- disse Jennifer – non lo dai un bacio alla mamma?-
La bambina tornò indietro e abbracciò sua madre. Nick le accarezzò i capelli.
-Vai…vai noi ti guardiamo- disse Jennifer, accarezzandole la guancia. Hanna sorrise e corse verso il muro dove era entrato Silente.
Jennifer si asciugò una lacrima. –E’ così che doveva essere, no?-
Nick le passò un bracciò intorno alle spalle e la strinse. –Spero proprio di si-
I due tennero gli occhi fissi sulla bambina, finchè non videro i suoi capelli rossi sparire dietro al muro.
Edited by §ilver Do£ - 20/4/2010, 21:24