Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

OCCHI DI GHIACCIO

« Older   Newer »
  Share  
Serpe89
view post Posted on 24/10/2010, 22:12 by: Serpe89




Un aggiornamento davvero in tempo record (per me, ovviamente!)
Sono molto contenta di essere riuscita a postare in qualche giorno! :lol:
Probabilmente perchè questo capitolo è parecchio importante ai fini della storia...credo che questo mi abbia aiutato a scrivere più in fretta!
In ogni caso spero che questo capitolo piaccia!
E un grazie gigante a romi che mi ha sempre commentato fin dall'inzio di questa storia(romi:spero che le tue aspettative su cosa accadrà al ballo saranno adeguatamente saziate!!!)
Ora vi lascio al capitolo!
Kisses


Capitolo 12

Il Ballo di Primavera

Tutto il castello era in fermento.
Mancavano poche ore al ballo e dovunque studenti e professori si preparavano per l’evento: chi finiva di sistemare gli addobbi della Sala Grande, chi si agghindava in camera, chi, già pronto, aspettava impaziente la compagna, mentre nelle cucine gli elfi domestici si impegnavano come non mai, per preparare una cena paragonabile solo a poche altre.
Corin, nella sua stanza, si stava sistemando il trucco davanti allo specchio, mentre nella torre di Grifondoro, Hermione e le sue compagne di stanza provavano vestiti su vestiti, indecise su quale indossare.
Harry e Ron aspettavano in Sala Comune, davanti al caminetto, che le ragazze finissero di prepararsi.
“Non ci credo ancora…” sospirò Ron “Hermione ha accettato il mio invito al ballo!”
“Anche se ogni tanto litigate, lei ti vuole bene…E tu, almeno stasera, cerca di essere carino! Falle qualche complimento!” rispose Harry.
“Puoi starne certo…Chissà come saranno belle le nostre dame!” esclamò Ron con un sorriso compiaciuto.
Harry non rispose, limitandosi a fissare il camino. La sua testa era già da un’altra parte.
Pensava a lei. Aveva appuntamento con Corin per le otto, in fondo allo scalone che giungeva all’atrio, nei pressi della Sala Grande, e non vedeva l’ora che il poco tempo che li separava passasse.
Trascorse una mezzora a parlare con Ron di futili argomenti, giusto per ingannare l’attesa. Le loro chiacchiere furono interrotte da un vociare femminile: le ragazze stavano scendendo le scale e raggiungendo la Sala Comune.
La prima ad entrare fu Hermione. Indossava un abito lungo a balze di chiffon color panna e teneva i capelli sciolti sulle spalle, che nascondevano un paio di bellissimi orecchini di perle. Ron la guardò come se la vedesse per la prima volta, con un’aria estasiata e quasi ebete. “Sei bellissima!” sussurrò alla ragazza, non appena gli fu accanto.
Hermione, visibilmente contenta di quel complimento genuino, sorrise: “Grazie, Ron.”
“Ron ha ragione!” aggiunse Harry “Stai davvero bene!”
“Grazie anche a te, Harry! Piuttosto dov’è Corin?”
“Ci incontriamo nell’atrio tra pochi minuti. Infatti, se non vi dispiace, io dovrei andare.”
“Vai pure! Non vorrai fare tardi per noi…non ti preoccupare, tanto ci vediamo in Sala Grande!”
“Allora a dopo, ragazzi!” salutò Harry e in un attimo scivolò fuori dal ritratto della Signora Grassa e una volta raggiunte le scale, iniziò a scendere più in fretta che poteva.
Quando raggiunse l’atrio, tirò un sospiro di sollievo, constatando che Corin non era ancora arrivata: non era opportuno che un cavaliere facesse aspettare la sua dama!
Attese qualche minuto, ansioso di vederla apparire.
Poi la vide.
Era talmente bella da togliere il fiato. Si avvicinò a lui lentamente, scendendo le scale con una grazia che gli parve quasi innaturale. Indossava un vestito di raso blu piuttosto corto, che faceva risaltare ulteriormente il colore dei suoi occhi. I capelli erano raccolti in una intricata composizione di fiori e nastri che riprendevano il colore dell’abito. Portava scarpe col tacco, orecchini d’argento e una finissima collana con un ciondolo a forma di luna.
“Corin, non ci sono parole per dirti quanto sei bella!”
“Grazie, Harry! Anche tu stai benissimo!”
“Hai un ciondolo stupendo!”
“Sul serio? Anche io lo trovo fantastico! Ed è un oggetto davvero molto importante per me!”
“Come mai?”
“E’ un regalo di mio padre…”
“Quando te l’ha dato?”
“Non me l’ha dato…ho trovato un piccolo pacchetto in camera mia, sul comodino.”
“E come fai a sapere che è un suo regalo?”
“C’era un biglietto con scritto “da papà”…”
“Si è proprio sprecato a scrivere…e comunque poteva almeno dartelo di persona!”
“Lo sai meglio di me come è fatto mio padre…non gli piacciono tutte quelle smancerie! E poi non hai visto la parte migliore!”
Corin girò la piccola luna ed Harry poté scorgervi una scritta in corsivo: “Sei la mia luce nel buio.” Guardò la ragazza, visibilmente colpito da quelle parole.
“Bello, eh? Mi fa piacere sapere di essere la sua “luce”, proprio come la luna nella notte.”
“Beh…devo ricredermi…”
“Dai Harry, entriamo! Non sto più nella pelle!” esclamò cambiando discorso “Sono troppo curiosa di vedere come si svolgerà la serata!”
I due ragazzi, allora, non indugiarono oltre e si affrettarono a varcare la soglia della Sala Grande, assieme ad un altro gruppo di studenti.
Per l’occasione la sala era stata arredata in maniera meravigliosa: tutto era ricolmo di fiori di ogni colore e specie, in modo da richiamare perfettamente il tema della primavera. Ai lati erano disposti due lunghissimi tavoli per ospitare l’immenso buffet, di cui era composta la cena. In fondo era stato allestito un piccolo palco per la musica: si vociferava, infatti, che Silente avesse invitato a suonare le Sorelle Stravagarie.
Harry e Corin rimasero a rimirare per alcuni minuti la sala, camminando lentamente attraverso di essa. Poco dopo si sentirono chiamare dai loro amici.
Ron ed Hermione li aspettavano poco distanti, sorseggiando un cocktail come aperitivo.
“Prendete!” esclamò Hermione porgendo due bicchieri ai ragazzi.
“Cin cin!” dissero in coro “Al Ballo di Primavera!”
Poi decisero di fiondarsi sul cibo: si avvicinarono meravigliati ad uno dei due enormi tavoli allestiti per il buffet. Tutti i vassoi erano riccamente ornati con decorazioni floreali e ogni volta che un piatto veniva finito, era immediatamente rimpiazzato con uno nuovo.
“Oddio! Qui il cibo non finisce mai!” esclamò Ron con gli occhi che brillavano per la felicità.
“Ron mi raccomando vacci piano! Sennò finisci dritto in infermeria!” raccomandò Hermione.
Poi tutti e quattro iniziarono a servirsi, indecisi su cosa prendere, tanto era ampia la scelta.
Passarono un bel po’ di tempo seduti ad un tavolino, a mangiare, bere e chiacchierare, dato che ancora non erano iniziate le danze e c’era solo un po’ di musica di sottofondo.
Si divertivano a parlare degli studenti e dei professori che vedevano, commentando gli abiti e il comportamento di ognuno.
“Avete visto com’è elegante Silente?” chiese Hermione. Il preside indossava una bellissima tunica blu scuro con ricamate piccole stelle d’argento.
“Già! Invece mio padre è sempre il solito…non so se conosca altri colori oltre al nero!” rispose Corin con aria rassegnata.
Severus era vicino al buffet e parlava con Silente, sorseggiando un bicchiere di vino elfico.
“Forse dovrei ringraziarlo per la collana…oppure credete che lo imbarazzerei?”
“Secondo me dovresti ringraziarlo di persona…”
“Allora, dato che si sta allontanando da Silente, direi che è il momento buono per parlare con lui!”
Così Corin si alzò e raggiunse suo padre dall’altro lato della sala.
“Come va la serata?” chiese lei allegra.
“Mah…non ho mai amato troppo le feste!”
“Di questo non ne dubitavo.”
“Però almeno c’è un bel buffet.”
“Già…mai visto niente del genere!”
“Qui ad Hogwarts facciamo sempre tutto in grande!”
“Ah…papà…ero venuta qui per ringraziarti per la collana!”
“Figurati…”
“La porterò sempre con me!” esclamò lei entusiasta.
Severus rimase in silenzio e guardò sua figlia a lungo: “Immagino che ti abbiano già detto che stasera sei bellissima!” Ma mentre parlava, il suo sguardo si incupì.
“Che cosa c’è?”
“Quanto assomigli a tua madre! Questa serata mi ricorda tanto quando andavo al Ballo di Primavera con lei…” disse guardandosi attorno.
All’improvviso però le luci si abbassarono e iniziò la musica vera e propria.
Rimasero uno accanto all’altra, immersi nei propri pensieri.
“Questa canzone mi piaceva moltissimo…” disse Piton ad un certo punto.
“Davvero? Anche a me... nonostante sia una canzone un po’ vecchia!” disse Corin sorridendogli. Poi aggiunse: “Ti va di ballarla con me?”
Severus la guardò stupito: “Non credi che sembrerebbe un po’ strano se ci vedessero ballare assieme?”
“Qui in questo angolo non ci vedrà nessuno!” disse Corin tirando suo padre per un braccio.
Lui non poté fare a meno di sorridere e le cinse delicatamente la vita, mentre lei gli appoggiò una mano sulla spalla, mentre con l’altra stringeva la sua.
Era tanto tempo che non stavano così vicini, ma la scusa del ballare era perfetta per poter stare quasi abbracciati, senza dover chiederlo chiedere esplicitamente. Uno come Severus era troppo orgoglioso e lei temeva di imbarazzarlo o che rifiutasse apertamente.
Si godevano in silenzio la musica e la vicinanza dei loro corpi, che reclamavano un affetto perso ormai da troppo tempo.
Quando la canzone finì si allontanarono con grazia l’uno dall’altra e Corin abbozzò un piccolo inchino: “Grazie per questo ballo!”
Severus fece un cenno col capo e aggiunse:”Dai vai a ballare con i tuoi amici…credo che tra un po’ ci sarà una sorpresa per voi!”
“Le Sorelle Stravagarie?!?!?” chiese Corin eccitata.
“Io non so nulla” rispose Piton, ma mentre lei si allontanava per raggiungere gli altri, le fece l’occhiolino.
“Allora? Com’è andata?” chiese curioso Harry.
“Bene! Abbiamo anche ballato assieme la prima canzone!”
“Non vi ho visti!”
“Per forza! Ci eravamo nascosti! Secondo te è normale che Piton balli con una studentessa?”
“No…decisamente no! Avete fatto bene!” disse Harry convinto. Poi continuò: “Allora…ti va di ballare anche con me?”
“Certamente!” esclamò la ragazza e si tuffò con Harry in mezzo alla pista dove già c’erano parecchi ragazzi.
Dopo diverse canzoni, le luci già soffuse della sala, si abbassarono del tutto, mentre sul palco si accesero improvvisamente alcuni riflettori. Erano arrivate le Sorelle Stravagarie, che furono accolte dagli studenti con applausi e grida.
Iniziarono immediatamente a suonare una delle loro canzoni più famose, seguite dal coro dei ragazzi, mentre i loro abiti, apposta sdruciti e strappati, svolazzavano per il palcoscenico.
Harry e Corin presto raggiunti da Ron e Hermione, ballavano, ridevano e si divertivano come matti. Dopo una mezzora, si fermarono un po’ per riprendere fiato.
“Devo prendere qualcosa da bere!” esclamò Corin “Sono sudatissima!”
“Anche io...vado a prendere due drink, ok?” propose Harry.
Mentre Harry si avvicinava al tavolo dove c’erano le bevande, si accorse che Gazza era entrato di corsa nella sala, seguito dalla sua inseparabile Mrs. Purr, che si guardava intorno impaurita a causa del frastuono. Notò che l’uomo guardò a lungo in giro, poi, appena vide il professor Piton, si diresse svelto verso di lui. Dopo che Gazza gli ebbe parlato brevemente, Harry vide Piton accigliarsi, annuire e incamminarsi rapidamente verso l’uscita della Sala Grande.
Harry tornò con due bicchieri in mano e si rivolse a Corin, porgendole il suo: “Ho visto Gazza parlare con tuo padre…poi lui è uscito dalla sala. Non ho potuto sentire cosa si dicevano perché la musica era troppo alta!”
“Credi che sia successo qualcosa?” chiese preoccupata.
“Credo solo che qualcuno sia nei guai ora…Gazza adora chiamare Piton quando c’è qualche problema con gli studenti! Dai, torniamo a ballare!”
Corin annuì e i due ragazzi si ributtarono felici in mezzo alla pista.
**
Severus Piton, invece, stava camminando più velocemente che poteva. Era uscito dalla Sala Grande, poi dall’ingresso e infine, percorrendo i giardini del castello, si stava dirigendo ai cancelli di Hogwars, avvolto nel buio della notte.
Una persona lo stava aspettando.
Quando mancavano pochi metri, si fermò, rimanendo seminascosto tra le fronde degli alberi. “Che cosa vuoi?” urlò.
Una figura con un lungo mantello e un cappuccio che oscurava il viso, si fece avanti, esponendosi alla luce della luna.
“Severus…Severus Piton…Quanto tempo…” disse con voce melliflua, mascherando un ghigno.
“Ti ho chiesto che cosa vuoi!” ribadì Piton adirato.
“Dov’è mia figlia, Severus? Lo sai che non hai il permesso di vederla!” gridò improvvisamente la donna, scoprendosi il volto e guardandolo con odio, rivelando i suoi bellissimi occhi color del ghiaccio.
 
Top
39 replies since 17/2/2010, 12:15   721 views
  Share