Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

OCCHI DI GHIACCIO

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Serpe89
view post Posted on 22/4/2010, 14:09 by: Serpe89




Un altro aggiornamento....
Molto incentrato sul rapporto Sev/Corin...
Buona lettura!!!! ^-^


Capitolo 8

Chiacchiere e chiarimenti

Corin era rimasta immobile, ancora seduta accanto al grosso albero. Guardava Harry che si allontanava, correndo a perdifiato verso il portone d’ingresso. Solo quando non lo vide più, si alzò in piedi lentamente, pur tenendo lo sguardo fisso in quella direzione, nella speranza che il ragazzo tornasse sui suoi passi. Attese ancora qualche minuto prima di darsi per vinta. Il suo primo appuntamento era cominciato piuttosto bene, ma si era concluso nel peggiore dei modi.
Era stato bello parlare con lui, ridere, passeggiare, durante quel bel pomeriggio soleggiato…persino quel bacio inaspettato era stato incredibilmente piacevole. Non avrebbe però mai potuto immaginare che la reazione di Harry a quella notizia sarebbe stata così eccessiva. Capiva sia l’odio che provava per suo padre sia lo sgomento avuto nell’apprendere una simile novità. Però non riusciva a capacitarsi della sua fuga repentina. Era rimasto davvero senza parole, sconvolto e impaurito. Di sicuro provava anche vergogna per quello che aveva detto: aveva passato almeno dieci minuti ad insultare suo padre! Poveraccio…che gaffe tremenda! Lei però, a differenza di suo padre, era una persona che difficilmente giudicava gli altri per i loro comportamenti. Harry aveva i suoi buoni motivi per odiare Severus Piton e lei li comprendeva perfettamente. Non si era offesa neppure per un momento e anzi, aveva trovato la situazione molto divertente. Adesso sperava con tutta se stessa che Harry tornasse presto da lei: in ogni caso le doveva delle scuse, per lo meno per essere scappato così all’improvviso.
Non sapeva cosa fare per il resto del pomeriggio. Non voleva più stare lì davanti al lago ad aspettare come una principessina infelice: non era affatto quel genere di persona.
Decise che avrebbe volentieri fatto una chiacchierata con quel vampiro si suo padre, sempre che non la cacciasse via a pedate dal suo ufficio, nell’eventualità che fosse troppo occupato!
Si avviò a passo lento verso il castello, guardando il paesaggio e la luce del sole, che pian piano stava cominciando a scemare. I fiori stavano iniziando a richiudere con delicatezza i loro piccoli petali e il lago rifletteva la bellissima colorazione rossastra del cielo. Non poté fare a meno di fermarsi estasiata a contemplare la perfezione della natura. Era tutto immerso in uno splendido silenzio, quasi magico e meravigliosamente romantico.
Improvvisamente l’atmosfera di tranquillità e pace fu interrotta da una voce ben nota alle sue spalle: “Si può sapere cosa combini qua fuori a quest’ora? Quasi tutti gli studenti sono già rientrati nella scuola!”
“Papà” disse Corin senza voltarsi “lo sai meglio di me che non devo attenermi alle regole di Hogwarts! A quanto pare ti diverte proprio impersonare il professore bastar*o!”
Severus si avvicinò, mettendosi al suo fianco e contemplando assieme a lei il paesaggio, senza dire nulla.
Corin continuò a non guardarlo: “Ogni tanto potresti anche recitare la parte del padre gentile, se ti fa piacere!”
“Lo sai come sono fatto.”
“No che non lo so! Ti sei dimenticato che ci conosciamo da un paio di giorni?”
Piton si voltò ad osservare il profilo della figlia: era incredibilmente bella come sua madre, ma aveva un carattere fiero ed era estremamente arguta ed intelligente. Già la adorava, ma non poteva dirglielo. Anche lui era troppo orgoglioso e testardo. Era proprio la figlia che aveva sperato di avere, quella che immaginava nelle sue notti insonni e ciò che più lo tormentava era il rimpianto di averla conosciuta troppo tardi. La sua paura era di non conquistare mai il suo affetto e la sua piena fiducia.
“No, non me ne sono dimenticato” rispose semplicemente.
“E’ vero che gli studenti ti odiano?” domandò all’improvviso.
“I Serpeverde no.”
“E gli altri?”
“I Grifondoro parecchio…ma anche gli altri, credo.”
“Perché?”
“Forse sono troppo severo come insegnante e poi non sono particolarmente amichevole con gli studenti…”
“Mi hanno detto che ti diverti a togliere punti!”
“Quello è vero…è una bella soddisfazione, sai?”
“Papà! Allora è vero che sei un insegnante terribile!”
“Non sono terribile…non amo quella calca di studenti nullafacenti che intasano la mia aula! Se seguono le mie lezioni, voglio che siano preparati ed efficienti! Purtroppo la maggior parte dei miei alunni sono degli asini…pochi sono davvero dotati nella mia materia. Non sanno apprezzare le qualità e le possibilità offerte da una pozione ben preparata!”
“Ami molto la tua materia?”
“Sì…fin da quando ero ragazzo. Anche se mi piacerebbe molto insegnare Difesa Contro le Arti Oscure. Ogni anno faccio richiesta per la cattedra.”
“E non l’hai mai avuta?”
“Silente non ha mai voluto concedermela. Non ho mai capito del tutto il perché. Forse teme che abbia…diciamo…delle ricadute!”
Corin si voltò a guardarlo per la prima volta. La sua espressione era indecifrabile.
“Non sono più attratto dalle Arti Oscure” disse, forse più a se stesso che alla figlia.
“Lo so, papà. E’ per questo che sono qui. So che sei un uomo nuovo.”
Severus la guardò con una vena di riconoscenza negli occhi. “Allora, come è andata la tua mattina qui al castello?” continuò cambiando discorso.
“Benissimo, grazie. Ho girato tutto il tempo per la scuola. E’ fantastica! Ogni angolo ha un segreto, una peculiarità…sono davvero rimasta senza parole. Adesso capisco perché ami così tanto questo posto! Invece oggi pomeriggio mi sono concessa una bella passeggiata nel parco, fino alla riva del lago.”
“I giardini sono meravigliosi e il lago mi ha sempre affascinato!”
“E’ vero che in questa scuola c’è il famoso Harry Potter?” Corin voleva che suo padre gli parlasse di Harry, ma sapendo che il loro rapporto era pessimo, fece finta di non conoscerlo affatto.
“Già…purtroppo.”
“Che tipo è?”
“Borioso,superiore alle regole,decisamente poco portato per la mia materia…tale e quale a suo padre, se avessi avuto la sfortuna di conoscerlo.”
“Allora è vero che tra voi non corre buon sangue!”
“Chi te ne ha parlato?”
“Alcuni studenti con cui ho parlato questa mattina…” disse vaga Corin.
“Hanno perfettamente ragione.”
“Allora tu lo odi perché non sopportavi suo padre?”
“Principalmente sì…hanno lo stesso carattere.”
“Non può essere solo per quello…”
“Il resto non sono affari tuoi.”
“Scusami…” ribatté offesa.
“Beh… se vuoi posso anche dirtelo…tanto non vi conoscete!”
Corin non sapeva più come comportarsi. Suo padre era all’oscuro dei suoi sentimenti per quel ragazzo. Per di più ora stava per rivelarle qualcosa di veramente personale.
“Io conoscevo molto bene la madre di Harry, Lily Evans. Vivevamo abbastanza vicini di casa a Londra. Lei era figlia di babbani e fui io il primo a rivelarle che era una strega, vedendo le piccole magie che faceva da ragazzina. Per questo diventammo amici. A dir la verità, Lily era la mia migliore amica e sempre lo fu. Litigammo terribilmente quando frequentavo il quinto anno e da allora non ci parlammo più. Soffrii molto quando seppi che si era fidanzata con James Potter, il mio peggior nemico fin dal primo anno. Inoltre, da Mangiamorte, fui implicato nella loro morte. Non mi potei mai perdonare di aver aiutato il Signore Oscuro ad uccidere la mia migliore amica…perché nel mio cuore lei per me era rimasta tale, nonostante io per lei non fossi più nulla. E’ anche per questo che non amo vedere quel ragazzino…mi ricorda Lily e i miei imperdonabili errori.”
“Mi dispiace, papà…” Era davvero commossa da quel racconto.
“Come vedi, la mia vita da Mangiamorte mi ha privato di tutto…della famiglia e dei veri amici.” Severus era distaccato mentre parlava e sembra fissare un punto lontano, oltre l’orizzonte del lago. Nei suoi occhi splendeva una luce triste.
“Mi raccomando Corin!” aggiunse “Nessuno deve sapere queste cose personali, tanto meno Harry!”
“Certo. Puoi stare tranquillo.”
“Come sta la mamma?” chiese continuando a guardare il vuoto davanti a sé.
“Bene. Continua a lavorare come Auror per il Ministero, come credo saprai. In questo periodo ha parecchio da fare.”
“Si è risposata?”
Quella domanda, posta in modo così freddo, la mise leggermente in imbarazzo.
“No. Ha frequentato qualche uomo quando ero più piccola, ma ora sono diversi anni che non esce più con nessuno. Mi dice sempre che non ha più voglia di impegnarsi.”
Severus non fece trapelare alcuna emozione, anche se dentro di sé provò un’inaspettata sensazione di benessere, come se gli avessero tolto un peso opprimente. Dopo tutti quegli anni, si stupì di provare un sentimento così simile alla gelosia. Il pensiero di lei con altri uomini, lo turbava e gli rodeva l’anima in profondità.
“E tu?” chiese Corin curiosa, con un pizzico di malizia.
“Nessuna che sia durata più di qualche serata!”
Corin guardò il padre e si mise a ridere di gusto.
“Che cosa c’è di divertente?”
“Tu che te la spassi qualche sera con una donna?Mi sembra parecchio divertente…”
“Vabbè…ho capito! Con te non si può parlare seriamente!”
“Dai, scherzavo!”
“Su! Ora è meglio se torniamo al castello per la cena!”
“Ai suoi ordini professor Piton!” esclamò Corin sorridendo e si incamminò verso la scuola, con il padre che la seguiva poco distante.
***
Dopo la cena, Corin aveva salutato il padre e si era diretta in fretta verso la sua camera da letto. Era stanca per la lunga giornata e voleva riposarsi.
Però, non appena svoltò l’angolo del corridoio che conduceva alla sua stanza, notò che nell’ombra, accanto alla porta, c’era qualcuno.
Sospettosa, si avvicinò lentamente. Mormorò: “Lumos!” e la punta della sua bacchetta si illuminò, rischiarando ogni cosa attorno a lei.
Seduto lì davanti, sicuramente ad aspettarla, c’era Harry Potter.
Appena lo riconobbe esclamò: “Harry! Cosa ci fai qui?”
“Sono…sono venuto per te” disse con un filo di voce.
La ragazza lo fissò a lungo, senza proferire alcuna parola.
“Ecco…io…volevo scusarmi con te per quello che è successo oggi.”
“Meno male! Temevo che non ti saresti più fatto vivo!”
“Il mio comportamento è stato imperdonabile. Ho parlato male di Piton tutto il tempo e quando ho scoperto che era tuo padre sono scappato…non potevo fare di peggio” continuò tenendo lo sguardo sul pavimento.
“Harry, tu hai i tuoi buoni motivi per odiarlo.”
“Questo è vero. Ma è comunque tuo padre.”
“So che è una persona particolare…ma tu non sai completamente la mia storia. Tu conosci mio padre da molto più tempo di me.”
Il ragazzo la guardò con aria interrogativa.
“Quello che ti ho detto oggi era tutto vero. Io non ho mai conosciuto mio padre…fino a due giorni fa. Mia madre me lo ha sempre proibito.”
“E ora ha cambiato idea?”
“In realtà no. Sono venuta qui di nascosto. Per questo non ho parlato a nessuno del vero motivo per cui ero qui.”
“Immagino che neppure tuo padre fosse molto felice all’idea che tutta Hogwarts venisse a conoscenza della sua vita privata! Insomma, è parecchio riservato su queste cose!”
“Già…anche lui mi ha pregato di non parlarne.”
“Girano già parecchie voci sul suo conto…ci mancava solo questa storia!”
“Che tipo di voci?”
“Che sia ancora un Mangiamorte!”
“Harry! Guarda che non lo è più…io mi sono decisa a conoscerlo proprio per questo…e non l’avrei fatto, se non fossi stata più che sicura! I miei genitori hanno divorziato per questo motivo…o forse è meglio dire che mia madre lo ha letteralmente cacciato di casa!”
“Mi fido abbastanza di Silente su questo punto. Però devi ammettere che Piton è un tipo strano…” ribatté Harry.
“Solo perché si veste di nero, parla poco ed è un professore bastar*o? Tu e gli altri studenti lo giudicate troppo in fretta, senza conoscerlo affatto. Se è così, è perché non ha avuto una vita facile.”
“Neppure io ho una vita facile, ma non sono certo come lui.”
“Io penso che ognuno abbia il suo carattere e il suo modo di reagire alla vita. Per ora lo conosco poco, ma con me si è sempre comportato correttamente, anche se è una persona fredda e distaccata. Sono convinta che anche lui, nel profondo del suo animo, provi dei sentimenti, proprio come tutti noi.”
“Corin…sai che non amo discutere di tuo padre e non voglio che tra noi ci siano problemi per questo! Spero che voi due in futuro possiate conoscervi meglio. Però non credo che i rapporti tra me e lui possano migliorare…non so…è come se il nostro odio fosse radicato davvero in profondità! Spero che la cosa non ti dia fastidio!”
“Lo sai che non sono così superficiale! Non posso certo obbligarti a farti piacere quello strampalato di mio padre! Ma neppure io voglio che questa situazione ci causi problemi. Teniamola fuori dalla nostra amicizia.”
“Sono perfettamente d’accordo con te! E spero potrai perdonarmi per oggi…”
“Solo per questa volta!” esclamò con un grande sorriso. “A proposito...quelle lezioni pomeridiane di cui mi parlavi oggi…di cosa si tratta?”
“Piton mi ha detto di non parlarne con nessuno, ma dato che sei sua figlia non credo ci siano problemi!”
“Credo di no!”
“Sono lezioni di Occlumanzia.”
“Wow! Difesa magica della mente! Chi la studia mi ha sempre detto che è una materia molto difficile! Immagino che mio padre renderà quelle ore un inferno!”
“E’ proprio la mia paura! Ma devo applicarmi, perché la mia mente è spesso collegata in qualche modo a quella di Voldemort, soprattutto nei sogni. Ed è molto pericoloso!”
“Già…non sembra una bella cosa! Tu cerca di dare il massimo, così mio padre avrà meno motivi per rimproverarti!”
“Ma lui mi denigra anche quando lavoro alla perfezione!”
“Allora sopporta, come hai sempre fatto, immagino!”
“Mi sa che farò così…comunque domani avrò la mia prima lezione. Appena la finisco, ti faccio sapere come è andata.”
“Va bene. Allora ci vediamo domani pomeriggio.”
“Buonanotte, Corin” disse il ragazzo e guardandola negli occhi un’ ultima volta, si girò per incamminarsi verso il suo dormitorio.
Corin, però, allungò la mano e trattenne il ragazzo per la manica, costringendolo a voltarsi. Appena se lo trovò di fronte, gli diede un bacio sulle labbra. “Buonanotte, Harry!” aggiunse pochi istanti dopo. Poi aprì rapidamente la porta della sua stanza ed entrò. Un momento prima di richiuderla, guardò il ragazzo dallo spiraglio e gli fece un sorrisetto leggermente malizioso. Questa volta fu lui a rimanere solo ed esterrefatto nel corridoio, davanti alla porta appena chiusa.
 
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