Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Jealousy, Siamo gelosi quando vediamo l'altro troppo perfetto e noi troppo imperfetti. (G. Soresina)

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Lete Lyoness
view post Posted on 24/5/2009, 22:53




Uao quanti commenti!!!
:OO:
Lete felice!
:wii:
Meritate proprio un altro capitolo (che, fra l'altro, dovete ad Astor perchè sul mio orario di marcia era segnato che il prossimo aggiornamento fosse mercoledì!)

Capitolo 4
Spinner’s End, 19 giugno 1996
-Avanti, muoviti.-
Piton aprì lentamente la porta di legno chiaro lanciando un’occhiata impaziente alla ragazza che, a fatica, trascinava il pesante baule sulla strada ciottolosa. Perdita si fermò prima di attraversare la strada per riprendere fiato. Pessima idea. L’aria stagnante del fiume là vicino era resa ancora più tossica dai prima calori estivi. Arricciando disgustata il naso voltò la testa un paio di volte in cerca di una vista quantomeno sopportabile. Sulla destra una vecchia ciminiera emetteva un fumo grigio scuro, decisamente poco attraente, mentre sulla sinistra un paio di cadenti casette tutte uguali alternate a vicoli e cassonetti della spazzatura rovesciati. Dietro di lei solo il fiumiciattolo sporco e sul marciapiede una fila di vecchi e lerci lampioni, molti dei quali con i vetri spezzati.
Sospirò sconsolata cercando di inalare meno aria possibile.
Era distrutta.
Aveva finito gli esami il giorno prima, con Difesa. Certo, tutti gli altri lo avevano dato prima ma lei, dandosi malata, era riuscita a farselo posticipare fino all’ultimo giorno degli esami per poter studiare di più. Inutilmente. Alla prova scritta era certa di aver sbagliato minimo dieci risposte e nella pratica era stata ancora peggio. Il Molliccio che doveva scacciare si doveva esser fatto un’enorme risata vedendola agitare distrattamente la bacchetta in su e in giù, temporeggiando, perché aveva dimenticato la formula. Alla fine era riuscita a pronunciare invece che Riddikulus la parola Komikus con ben pochi risultati. Girava voce nei corridoi che l’esaminatore, un vecchio con la faccia da scarabeo, avesse perfino chiesto a Potter un Patronus. Un Pa-tro-nus! Incredibile ... e lui, era perfino riuscito a evocarne uno.
Naturalmente. Esibizionista!
Come se non bastasse Lucius Malfoy, il padre di Draco, altrimenti conosciuto come l’unica-sua-speranza-di-passare-con-la-sufficienza-Difesa, era stato arrestato il giorno prima con l’accusa di essere un Mangiamorte. L’ultima, debole, speranza era che la Umbridge parlasse con l’esaminatore. In fondo con lei era sempre stata abbastanza brava.
La Umbridge era stata la sua insegnante preferita ... certo, meno di Allock, ma per ovvie ragioni ...
Comunque una sola cosa era certa: addio al suo sogno di entrare nel Wizangamot. Se anche la Umbridge avesse messo una buona parola per lei a Difesa, in Pozioni era stata certamente bocciata ... ancora non capiva perché mai la sua pozione, invece che diventare blu, era diventata rossa ...
La casa davanti alla quale l’aspettava Piton di certo non era una vista migliore e non le metteva sicuramente voglia di percorrere quei pochi metri che li separavano. Non era un edificio molto alto, appena un piano e un tetto a spiovento che abbassava ancora di più l’edificio e dava un’aria particolarmente arrabbiata alla casa. La parete della facciata era di mattoni rosso scuro, scrostato in viari punti e le persiane aperte, verde polveroso, chiedevano pietosamente una buona mano di vernice.
Uno sporco quartiere babbano. Per Salazar, aiuto. LEI in un quartiere babbano. Di questo tipo poi. Neanche gli Adams sono ridotti così male. Che Silente sottopagasse i suoi insegnanti?
-Adams, pensi di farcela o lo sforzo è troppo immane?-
-Arrivo Professore ... Scusi ... -
Certo però che era inutile che se la prendesse con lei se stava entrando in andropausa ...
Perdita raggiunse Piton il più velocemente possibile, inciampando un paio di volte a causa dei ciottoli mancanti nella strada e del baule che proprio non voleva saperne di collaborare.
-Credi di riuscire a entrare?-
-Ci ... ci proverò ... Signore ...-
Il sorriso ebete di Perdita obbligò Severus a entrare in casa prima di lasciarsi sfuggire qualche parola poco consona alle orecchie di una ragazza.
Perdita storse la bocca contrariata. Gentile, non lo era di certo e questo lo aveva capito da tempo però poteva almeno aiutarla a portare il baule! Lei non poteva fare incantesimi perché ancora minorenne, anche se per pochi mesi, ma lui ... S’infilò velocemente nello stretto corridoio d’entrata dietro il mantello nero del professore di Pozioni.
Piton appoggiò in malo modo le chiavi di casa in uno svuotatasche sul piccolo tavolino d’ingresso e sbuffò contrariato nel vedere il mazzo di fiori campagnoli nel vaso di vetro lì vicino. Disgustato trattenne mentalmente l’ennesima imprecazione fissando con astio i fiori e l’immagine di questi riflessa nello specchio sopra il tavolo.
-Tifa!-
Perdita sobbalzò. Quando usava quel tono basso e imperativo Piton faceva davvero paura. Nel silenzio, interrotto solo dal respiro affannoso della ragazza che trascinava in mezzo al corridoio il baule, Perdita sentì un basso rumore concitato di passetti. La ragazza si voltò un paio di volte attorno fino a incontrare un paio di enormi e languidi occhi azzurri che la spiavano adoranti da una delle due porte che davano sull’entrata.
-Padron Piton è tornato ...bentornato Padron Piton Signore!-
Perdita si bloccò di colpo. Quella vecchia elfa domestica continuava insistentemente a fissarla anche se parlava con Piton e le si avvicinava sempre di più. La Serpeverde, poco lusingata da quelle attenzioni, indietreggiò lentamente fino ad urtare il tavolino d’ingresso. Il vaso di vetro, già vicino al bordo, decise così di porre fine alla sua breve vita.
-Ops ... mi ... mi dispiace ... -
Piton alzò gli occhi al cielo sperando che tutto quello fosse solo un brutto sogno. Ignorando i cocci di vetro sparsi per il pavimento, la macchia scusa d’acqua sulla parete e la margherita morente ai suoi piedi, Severus capì perché Adams non era mai andata bene in Pozioni fino a quando no naveva dovuto alzarle la media, almeno. L’elfa senza scomporsi, continuava a fissare Perdita che, intimorita dalla mancata reazione dell’insegnante e da quegli occhi azzurri indagatori, ricominciò a indietreggiare superando le spalle del docente.
-Lei è .... -
-Padroncina Perdita. Tifa l’ha capito, Padron Piton. Tifa l’ha capito.-
Perdita passò preoccupata lo sguardo dalla sudicia elfa al professore senza però capire niente. Se infatti gli occhioni sproporzionati dell’elfa piangevano timide lacrime, prontamente raccolte nel grembiulino rosa sporco, e le orecchie a punta si piegavano indietro, lo sguardo di Piton era rimasto immobile a fissare la piccola creaturina. Non un movimento, non un’espressione.
Tifa si soffiò sonoramente il naso nel lembo di vestito che si ostinava cocciutamente a chiamare grembiule e si avvicinò maggiormente a Perdita che ormai, spalle alla porta, non poteva più arretrare.
-Tifa è contenta di vedere Padroncina Perdita. Tifa è davvero tanto contenta.-
...e giù altre lacrime! Ok, non era questo splendore, ma una reazione del genere era esagerata!
La manina ossuta di Tifa sfiorò appena quella di Perdita prima che questa la ritraesse disgustata per poi stringersi delicatamente la spalla.
-Ma che schifo!-
Tifa tirò indietro la mano, comunque sorridente e si voltò finalmente verso il padrone di casa.
-Tifa può mostrare la casa a Padroncina Perdita, Padron Piton?-
Piton, incurante dell’elfa, assottigliò gli occhi, fissando pensieroso l’angolo del tavolino.
***Spinner’s End, 25 settembre 1981
-Mi scusi Professor Silente, torno subito-
Severus si alzò veloce dalla poltrona uscendo spedito dal soggiorno mentre Silente continuava a bere distrattamente il the nero dalla tazzina che aveva in mano.
Ciò che aveva catturato l’attenzione del giovane professore di Pozioni altro non era che un urlo acuto, stridulo e terribilmente fastidioso che proveniva dal corridoio.
-Quante volte devo dirti di non correre in casa?-
Severus sbuffò sonoramente accovacciandosi vicino all’esserino artefice di quel rumore.
-Cos’è successo? Oh, avanti! Smettila di frignare e dimmi cosa ti sei fatta.-
La bambina, sorda alle richieste del ragazzo, continuò imperterrita a piangere massaggiandosi fra i singhiozzi la tempia destra. Severus fissò il tavolino d’ingresso vicino cui la piccola era seduta. Non era difficile capire la dinamica dell’incidente: mentre la bambina compiva i suoi primi tentativi di corsa aveva probabilmente urtato la gamba del tavolo, finendo a terra.
-Hai sbattuto contro il tavolo? Per Salazar, come hai fatto a non vederlo?-
Il giovane allungò una mano, spostando delicatamente il braccino della piccola per esaminare dove avesse preso la botta. L’immediata razione della bimba fu un urlo ancora più acuto dei precedenti che obbligò Severus a lasciare la presa.
-Gnooo!-
-Ho capito, ho capito! Non ti tocco! Piantala però adesso o mi fracasserai i timpani!-
Il ragazzo si alzò sbuffando, massaggiandosi a sua volta le tempie e prevedendo l’arrivo dell’ennesima emicrania.
-Che cosa è successo Severus?-
Silente si affacciò alla porta, esaminando con sguardo critico Piton, la bambina e il tavolino incriminato.
-Niente Preside, solo una botta. Deve aver sbattuto contro il tavolo correndo per casa. Forse adesso ha imparato la lezione.-
-Gnoo ... Buaa!-
All’ennesimo grido della piccola Severus, al limite della sopportazione, la prese in braccio con poca delicatezza e si diresse a passo spedito verso la cucina.***
Piton fissò alternativamente Tifa e Perdita con occhio critico.
-Sì ma non fate troppo baccano. Adams, sistema le tue cose nella camera che ti indicherà Tifa e vedi di essere pronta per l’ora di cena. Le otto. Puntuale.-
Il Professore di Pozioni stava per sparire dietro la seconda porta che dava sul corridoio ma fu fermato dalla voce dell’alunna.
-Professor Piton, scusi, ma non crede che dovrebbe parlarmi prima?-
Era da dieci giorni che non pensava ad altro. Probabilmente anche i G.U.F.O. le erano andati disastrosamente male per quel pensiero.
Ottima scusa ... La avrebbe usata anche con gli Adams!
Adesso basta, non resisteva più. Voleva sapere.
Lo sfrontato sopracciglio di Piton s’inarcò mentre il solito sorriso beffardo compariva lento.
-Credo di sapere quando parlarne Adams e questo non è il momento.-
-E quando allora?-
Cioè, LEI girava con un oggetto che interessava alla setta più pericolosa del mondo magico e lui in dieci giorni non aveva avuto neanche il tempo di dirle cos’era e per di più adesso che era a casa sua rimandava ancora? Le sarebbe venuto un collasso molto, molto presto.
-Più tardi-
Il rumore di due passi e Perdita non sentì più nulla.
La ragazza sospirò, accarezzandosi la spalla. Ancora un po’ di pazienza e avrebbe avuto la risposta che cercava, avrebbe consegnato l’oggetto a Piton e sarebbe uscita da quella casa e da quella complicata situazione. Spostò gli piano lo sguardo sull’elfa scoprendo, con disgusto, che Tifa era ancora lì a fissarla con gli occhi languidi e malinconici.
Represse a fatica un conato di vomito e si obbligò a parlare.
-Allora elfa? Dov’è la mia stanza?-
Tifa, se possibile, sorrise ancora di più.
-L’elfa di casa Piton si chiama Tifa Padroncina-
Anche l’elfa presuntuosa ci mancava! Dai Powell gli elfi facevano tutto quello che voleva senza obiettare.
-Allota, Tifa, dov’è la mia stanza?-
Un risolino acuto uscì dalle labbra secche e tirate di Tifa che iniziò a saltellare sul posto felice.
-Prima Tifa deve mostrare a Padroncina Perdita la casa!-
A giudicare da quel poco che aveva visto non era poi così impaziente.
Tifa, senza ascoltare le lamentele della Serpeverde, afferrò il lembo dei pantaloni della ragazza iniziando a strattonarli con forza fino all’entrata della porta da cui era apparsa.
-Questa è la cucina Padroncina! Qui Tifa prepara da mangiare per i suoi Padroni!-
Per Salazar, ci voleva proprio un’elfa con turbe psichiche per farglielo capire.
La cucina era minuscola e spoglia con i pochi elettrodomestici indispensabili e un orrido lampadario che emetteva un fischio stridulo e sommesso sopra un tavolo di legno scuro.
Esaltata, Tifa estrasse da un cassetto della credenza dei biscotti appoggiandoli sul tavolo.
-Mangia Padroncina Perdita! Mangia! Tifa ha fatto i biscotti pensando all’arrivo della Padroncina!-
Perdita osservò nauseata quell’ammasso marroncino di pasta e il sospetto puntino viola in mezzo a ogni forma.
-No grazie, odio i biscotti ... -
-No, a Padroncina Perdita piacciono questi biscotti ... -
-Mi stai contraddicendo?-
O potete Salazar ... non esisteva più la servitù di una volta ...
-Tifa si scusa ... Cattiva Tifa ...-
Anche se il sorriso materno di comprensione sulle labbra di Tifa contraddiceva quanto aveva appena detto, Perdita lasciò stare la questione. L’elfa in un attimo le arpionò nuovamente il bordo dei pantaloni e soffocando le risate la condusse velocemente, per quanto le sue gambe gravate dall’età lo consentissero, nell’altra stanza di quel piano.
Doveva essere il soggiorno, anche se sembrava di più una biblioteca visto l’ammasso di libri presente.
-Questa è la sala di lettura. Qui Padron Piton passa la maggior parte del tempo a leggere quando non lavora alla suola di magia e stregoneria di Hogwarts! Ma ... ssst! Tifa e Padroncina Perdita devono fare silenzio per non disturbare Padron Piton!-
L’elfa si era portata l’indice alle labbra abbassando drasticamente la voce e sputacchiando saliva sulla maglietta della ragazza.
La sala era decisamente più grande della cucina, con un bel caminetto al centro della parete, dietro un tavolo instabile sulle gambe, un divano consunto e una poltrona scura, probabilmente la cosa meglio conservata di tutta la casa.
Tutto il resto della stanza era occupato da libri per lo più dalle copertine marroni o nere, alcuni vecchi e altri più nuovi ma tutti apparentemente consumati e polverosi.
Piton dava loro le spalle e, indifferente alle chiacchere di Tifa, stava affacciato pensieroso alla finestra mentre assaporava lentamente l’aspro sapore del vino elfico rosso che sorseggiava dal bicchiere in mano.
Tifa trascinò maldestramente via Perdita dal soggiorno, riportandola nel corridoio.
-Adesso Tifa mostra alla Padroncina Perdita la sua stanza!-
La ragazza storse la bocca incredula. Aveva già visitato tutto il piano terra? Era uno scherzo? E poi... una stanza?
-Ci deve essere un errore Tifa, io non mi fermerò a lungo ... devo solo consegnare un oggetto al professor Piton e potrò andare ... -
-Tifa ha pulito e preparato la stanza della padroncina Perdita questa mattina!-
O grande Salazar, non credeva che lo avrebbe mai detto ma ... perché Hogwarts non era aperta anche d’estate? E cos’era questa fissa con la stanza? Meglio comunque non contraddirla; un’elfa pazzoide avrebbe completamente distrutto il suo già molto provato sistema nervoso. Se poi quelle erano le premesse le venivano i brividi a pensare come potesse essere la sua stanza.
Tifa lasciò -finalmente!- i pantaloni della ragazza e, con uno schiocco di dita, il pesante baule che la Serpeverde aveva trascinato a fatica fino lì si alzò leggero nell’aria.
L’elfa, con la solita aria trasognata, si diresse verso la piccola libreria in fondo al corridoio. Con una leggera pressione all’angolo del mobile, questo di spostò, rivelando una serie di alti gradini di legno.
Un passaggio segreto per andare al piano superiore? Per Salazar, Piton era VERAMENTE pazzo come diceva Tiger?
-Alla Padroncina piace la casa?-
-Non ho mai visto di peggio.-
Tutti quelli che l’avevano presa in affidamento finora erano stati ben selezionati da lei a priori e il livello di quella casa e ben lontano dal suo standard minimo.
Almeno nella casa degli Adams c’era anche il giardino ...
Un altro corridoio con quattro porte questa volta. Tifa si affrettò a spiegare che la prima a destra era la stanza di Perdita e proprio lì davanti c’era la stanza di Tifa, ovvero un piccolo e ammuffito sgabuzzino per le scope. Accanto alla camera di Perdita c’era la stanza del Professor Piton e l’ultima porta in fondo era invece il bagno.
Di cui avrà di certo bisogno dopo che si sarà liberata di quella cenciosa e appiccicaticcia elfa. Sperava solo di non aver contratto qualche malattia.
Tifa aprì orgogliosa la porta della camera di Perdita mostrando, con femminile orgoglio, la sua opera. Una camera minuscola diede il benvenuto alla nuova arrivata. C’erano un letto singolo alla parete destra ai piedi del quale Tifa appoggiò con poca grazia il baule di Perdita, di fronte a questo un vecchio armadio dall’aria stanca e lì affianco un tavolino dall’aria instabile.
Tutto completamente, indiscutibilmente e irrimediabilmente rosa.
Le pareti, le coperte, perfino lo scendiletto di quell’insulso e melenso colore.
-Tifa ha preparato la camera pensando a Padroncina Perdita. Alla Padroncina piace la sua stanza?-
Tutto questo rosa mi farà venire un attacco di diabete, me lo sento.
-E’. Orribile. Io. Odio. Il. Rosa.-
Tifa, visibilmente dispiaciuta, schioccò le dita un paio di volte fino a raggiungere una tonalità verde pisello pallido che sembrò soddisfare la ragazza.
-Tifa preferiva la colorazione di prima ... a casa di Padroncina Lulu la camera era rosa... però se alla Padroncina va bene così allora Tifa è contenta!-
Perdita, sull’orlo di una crisi di nervi, si sedette sul letto che emise un sinistro cigolio.
Dopo un altro paio di frasi di Tifa lasciate cadere nel vuoto, l’elfa capì finalmente che era meglio andare, lasciando sola Perdita con i suoi pensieri sull’oggetto misterioso.

Ed ecco che la nostra anti-eroina (almeno spero di essere riuscita a rendervela un po' più antipatica!) è approdat aa casa Piton...
 
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Astor
view post Posted on 24/5/2009, 23:05




SPOILER (click to view)
Per Salazar, ci voleva proprio un’elfa con turbe psichiche per farglielo capire.


:lool:
Io l'adoro. No veramente, la voglio come amica, voglio sedermi con lei da Madama Rosmerta e prendere in giro i Grifondoro.
Ti preeeeeeeeeeeeeeego!!!
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 24/5/2009, 23:12




Ma... ma :T_T:
Come fai a sopportarla???
Io volevo creare proprio un personaggio antipatico-sfigato-lecchino... e tu... tu...

Perdita è libera sabato prossimo, per te va bene?
:lool:
 
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Astor
view post Posted on 24/5/2009, 23:27




Sì, anche io ero partita con l'idea che Victoria dovesse essere cattiva, ma poi è andata come è andata.
Non so, sento una certa affinità tra noi.

LoL, non prenderò impegni allora!
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 25/5/2009, 14:20




Perdita non è antipatica...io la adoro!XD
Forse sono io ad avere turbe psichiche e non Tifa!
La camera rosa....Oh God... :sick:
Io lo odio il rosa...poi una camera intera...*sviene*
Go on lete!!
 
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Elfosnape
view post Posted on 26/5/2009, 09:21




bello....ma xkè si chiama Perdita? e se e figlia di severus,xkl'ha tenuta, ma poi l'ha data in adozione?
 
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view post Posted on 26/5/2009, 13:19
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L'ho letta tutta adesso! Continua che è bellissima!!!!
 
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try-try
view post Posted on 29/5/2009, 22:52




la ragazza mi piace poco,forse solo per il suo sarcasmo mi sta simpatica...quella che mi piace è la bimba:che teneraaaaaa.
mi insegneresti a scrivere come te?sei troppo bravaaaaa
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 30/5/2009, 22:09




Nuit: Anch'io odio il rosa!!! Ma Tifa lo usa per un motivo particolare... che scoprirete presto! Ma comunque povera Tifa!!! Non ha turbe psichiche... o almeno... non tante!
Elfosnape: Quante domande!!! Tranquilla, ci sarà una risposta a tutto! (in particolare, tengo a precisare che il nome non l'ho scelto a caso ma ha un suo valore ed è molto importante ai fini della trama! Lo so, può suonare strano, ma fra qualche capitolo spiego tutto, giuro!!!)
Iurin: Tutta in un colpo??? Pazza!!! ^///^ Grazie dei complimenti!
Try-try: Ti adoro!!! Anch'io per adesso odio Perdita!!! E la bambina... ehhh!!! Vedrai, vedrai!!! Io? Insegnare? *Lete si nasconde* ne ho abbastanza dei miei alunni!!! Facciamo un patto: tu prima mi insegni a disegnare (ti avviso che disegno come una gallina azzoppata e con l'ala legata dietro la coda...) e poi io ti raccomando a Astor che è molto più brava di me! Va bene?
Astor: Che dirti? Ringraziarti solamente mi sembra poco!!! Dopo TUTTO quello che hai fatto meriteresti di più! Astor, grazie . Davvero.

Bene, allora, pronte per il prossimo capitolo?


Grazie a tutte!!!!

Capitolo 5

Perdita scese piano le scale, facendo attenzione a non cadere da quei gradini incredibilmente alti.
L’unica luce che vedeva era quella della cucina e, a giudicare dal rumore che sentiva, probabilmente Piton era già lì.
Seduto dall’altra parte del tavolo mangiava lentamente con gli occhi bassi una specie di minestra grigiastra di dubbia origine. Lì vicino Tifa spadellava allegramente un “qualcosa” di non ben definito facendolo saltare sulla padella e canticchiando un motivetto babbano che si era già guadagnato più di un’occhiataccia del professore.
-Sei in ritardo.-
Severus si portò lentamente alle labbra il tovagliolo, tamponandosi la bocca senza degnare di uno sguardo la ragazza.
-Veramente io ... -
-Siediti.-
Perdita obbedì, allontanando però da sé il piatto che Tifa aveva immediatamente provveduto a riempire della misteriosa minestra.
-Professore, può dirmi qual è l’og ... -
-Padroncina Perdita deve mangiare!-
Lo sguardo della Serpeverde saettò con odio verso l’elfa che, per nulla intimorita, riavvicinò il piatto alla ragazza mettendole in mano il cucchiaio.
-Tifa! Stavo parlando!-
Piton prese con delicatezza il calice con il vino, unico oggetto di valore sulla tavola, osservandone poi con noncuranza i riflessi scarlatti.
-Professor ... -
-Più tardi Adams.-
Stronzo.
Perdita sbuffò, distogliendo lo sguardo dalla “sbobba” di Tifa. Solo l’odore era nauseante… non riusciva a immaginare la reazione che avrebbe avuto a mangiarla. Anzi, a mangiare qualunque cosa. Ormai non ce la faceva più. Voleva sapere a tutti i costi sapere cos’era l’oggetto, darglielo e andarsene da quella casa. Ne aveva già avuto abbastanza.
E quella? Come diavolo era arrivata qui?
La Serpeverde rigirò fra le mani l’inconfondibile lettera rosata che era appoggiata vicino al suo piatto, guardando incredula l’insegnante all’altro capo del tavolo. Avrebbe riconosciuto quella calligrafia ovunque.
-La posta magica qui nel mondo babbano arriva di notte così i gufi non vengono visti. Quella lettera indirizzata a lei era stata recapitata a Hogwarts. E’ stato Silente dire di mandarla qui.-
-Che pensiero gentile ... -
Perdita storse il naso, stracciando la busta un paio di volte.
-Tieni, mangia.-
Tifa prese devotamente in mano i rimasugli rosati della lettera per poi gettarli, con altrettanta attenzione, in un piccolo bidone sotto il lavello.
Piton seguì con gli occhi la scena, senza dire una parola mentre con attenzione tagliava “qualcosa” che Tifa gli aveva messo nel piatto come seconda portata.
Perdita si massaggiò le tempie, gesticolò un po’ con le posate per poi mordersi nervosamente l’unghia mangiucchiata del pollice sinistro mentre la mano destra accarezzava distratta la spalla.
Quell’attesa la stava facendo impazzire!
-Padroncina non ha ancora mangiato?
ODIAVA quell’elfa.
-No, non ho fame.-
L’elfa le si avvicinò di più, asciugandosi le manine nel grembiule e fissando la ragazza con guardo materno.
-Padroncina dovrebbe mangiare se no le verrà fame dopo.-
-No, dopo non mi verrà fame.-
Appena Piton prenderà l’oggetto e sparirà fino al prossimo settembre si sarebbe sentita meglio.
Severus le lanciò un’occhiata distaccata. La pallida luce della cucina illuminava il palmo della mano della ragazza.
Ricordava bene il posto.
E non era rimasto alcun segno.
***Spinner’s End 1 ottobre 1981
-Iochi?-
-No.-
-Cev, iochi?-
-Severus. Mi. Chiamo. Severus Se-ve-rus. E no, non gioco, te l’ho appena detto. Non vedi che sono impegnato?-
Piton tornò alla sua lettura mentre la bambina, imbronciata, continuava a tirargli insistente il lembo dei pantaloni. La spinta della piccola obbligava la gamba accavallata di Severus a fare un lento su e giù, cosa che, inspiegabilmente, divertiva particolarmente la piccola. Dopo un primo gridolino per l’entusiasmante scoperta, la bimba ci riprovò, con più forza, e ancora, ancora e ancora. Severus alzò esasperato gli occhi al cielo, cambiando posizione appoggiando così entrambi i piedi a terra. La bambina, senza lasciarsi scoraggiare iniziò a tirargli nuovamente il lembo dei pantaloni.
-Ho famee ... voio cibo ... -
-Dovevi mangiare prima.-
-Gno! Phima non avevo fame.-
-Peggio per te-
Severus girò lentamente una pagina del libro preso dalla biblioteca di Hogwarts per poi sistemarsi meglio sulla poltrona del soggiorno. Quella posizione era terribilmente scomoda. La piccola invece, ancora più imbronciata per la non riuscita del piano, incrociò le braccia al petto, arrabbiata. Ma non per molto. Un piccolo starnuto la fece infatti ridacchiare divertita.
-Forse imparerai che non conviene stare seduti per terra ... Lacarnum infamare-
Dalla bacchetta del professore partì un debole bagliore indirizzato verso il caminetto che fece appiccare il fuoco alla legna già preparata.
-Oooh ... -
Gli occhioni ingenui della bimba si spalancarono sorpresi alla vista delle fiamme e, attirata come una calamita, iniziò a zampettare verso il camino.
Severus sorrise soddisfatto. Adesso poteva riprendere tranquillamente la lettura senza timore di essere nuovamente disturbato. Sospirò quindi appagato e si immerse attento nel libro. Almeno finché, poco dopo, un urlo fin troppo ben conosciuto lo obbligò a chiudere esasperato il volume.
-Che diavolo ti prende adesso?-
La piccola piangeva disperata vicino al caminetto, stringendosi forte la manina sinistra il cui palmo era visibilmente arrossato.
-Per Salazar ... il fuoco brucia, non lo sapevi?-
Dopo aver rimesso un vecchio segnalibro nel tomo si alzò lentamente, dirigendosi al piano di sopra e lasciando la bimba sul pavimento a urlare. Tornò poco dopo con una strana boccetta in mano.
-Sei peggio di un Incanto Gnaulante ... -
Il ragazzo prese in braccio la piccola, attento a non toccarle la manina arrossata, per poi sedersi sulla sua poltrona con lei sulle ginocchia.
-Su, fammi vedere il male.-
-Buuha ... !-
-Lo so, ma se non me lo fai vedere non posso curartela.-
-Gno!-
Severus represse l’istinto omicida che era nato in lui e invece impiegò le sue forze nell’afferrare il braccino della bambina, tenerla ferma e aprire la boccetta. Rimpianse di avere solo due mani. Quando riuscì finalmente a svitare il tappo, estrasse dal contenitore di vetro un contagocce e, impedendo ogni movimento alla mano infortunata della piccola, ne versò sopra due gocce.
-GNOOOO!-
-Serve a farti passare la scottatura e a non farti sentire male ... -
Pian piano infatti il tono delle urla si abbassò e le lacrime si diradarono.
-Visto? C’era bisogno di fare tutto quel chiasso? Ferula.-
Delle sottili bende comparse dalla bacchetta del giovane si avvolsero con delicatezza intorno alla manina della piccola che non riuscì a trattenere un “oooh ... ” di ammirazione.
-Bene, adesso, se non ti spiace, vorrei continuare la mia lettura ... -
Piton riprese in braccio la piccola ma, quando i piedini di questa toccarono il pavimento, la bocca si aprì in modo sproporzionato e l’ennesimo grido di disapprovazione obbligò Piton a rimetterla seduta sulle sue ginocchia.
-Che c’è ancora? La mano non ti fa più male. Puoi scendere.-
Certo, poteva. Ma dal sorriso sdentato che la piccola gli riservò Severus capì che non voleva.
-Non se ne parla proprio.-
Afferrata nuovamente, il ragazzo la fece sedere a terra e, incurante delle grida e del faccino che diventava ogni secondo più rosso, riprese in mano il libro.
Disciplina. Ecco cosa ci voleva.
Peccato che quelle grida fossero decisamente assordanti.
-E va bene!-
Severus la alzò nuovamente, prendendola in grembo e facendo sostituire alle urla dei gridolini felici.
-Non mi disturbare però.-
-Gno!-
La piccola ridacchiò, per poi voltarsi verso il libro e battere le manine sulle pagine scritte.
-“De Potentissimis Potionibus” è un libro molto interessante. Va per questo letto attentamente e io non ho ancora finito questa pagina quindi, se non ti dispiace ... -
-Gnò!-
La bambina ricominciò contrariata a battere le manine sul libro, quasi lo prendesse a schiaffi.
-Non è un libro per te, non sai ancora leggere e qui non ci sono figure ... -
-Tì invece!-
-No.-
-Tì!-
-Per Salazar, sto litigando con una bambina di due anni ... -
Finita velocemente la lettura, Severus voltò pagina.
Non l’avesse mai fatto.
-Vitto? Ie immagini!-
-No, questa non è propriamente un’immagine.-
-Tì invece!-
Severus alzò lentamente il libro per leggere la piccola nota a piè pagina.
-E’ una miniatura medioevale del sedicesimo secolo che raffigura due alchimisti intenti a trasmutare un masso in oro utilizzando zolfo e mercurio ... -
-Immagine!-
Piton riprese attento la lettura mentre la piccola si accovacciò meglio sulle sue gambe.
-Vedi, il processo alchemico si componeva principalmente in tre fasi: la prima, detta nigredo, era quella in cui la materia si dissolveva, putrefacendosi; la seconda, che è quella qui raffigurata, è l’albedo, quella in cui la sostanza si sublima, purificandosi per giungere all’ultima fase, il rubedo. Nessuno di loro è comunque ma riuscito a ... -
Un debole ronzio bloccò la spiegazione del professore che abbassò lo sguardo trovando la bambina tranquillamente addormentata.
-Magnifico... Sai, hai appena realizzato il sogno nascosto di tutti i miei alunni, dormire durante una mia spiegazione ... Peccato che a te non possa togliere punti ... -
Con delicatezza Severus la prese in braccio, sdraiandola sul divano davanti a lui facendo attenzione a non svegliarla per poi riprendere, tranquillamente, la lettura.***
-Padron Piton vuole ancora?-
Severus si ritrovò assorto a fissare gli occhioni enormi di Tifa che reggeva in mano una pentola piuttosto malconcia.
-No.-
Adesso basta rimandare, non c’era più tempo.
-Muoviti Adams-
Perdita scattò in piedi, seguendo il professore di Pozioni nel soggiorno. Piton prese posto alla sua solita poltrona mentre la ragazza gli si sedette sul divano di fronte, massaggiandosi la spalla.
Era il momento di parlare. Certo non erano cose facili da dire e lui non era mai stato particolarmente bravo con le parole, ma doveva spiegarle cosa stava accadendo.
Perdita osservava preoccupata l’insegnante ... certo non era mai stato particolarmente loquace ma le bastava un nome!
Per Salazar! Un nome, uno stupidissimo nome!Era un professore, di parole strane ne conosceva un sacco! E allora perché ci metteva tanto? Non ce la faceva più!
-Vedi Adams, anni fa tua madre ... -
-E chi se ne frega di mia madre!-
Perdita era schizzata in piedi mentre Piton, contrariato, si era irrigidito sulla poltrona, Già quegli argomenti non erano facili da affrontare, se poi lei non collaborava ...
-Mi dica solo qual è l’oggetto, così la facciamo finita!-
E ciascuno di loro sarebbe tornato alla sua vita normale!
Severus stiracchiò un sorriso maligno.
-Una lista.-
-Una lista?-
Perdita si risedette affranta. Aveva pensato che potesse essere il ciondolo che le avevano regalato gli Adams, oppure il portagioie “preso in prestito” ai Jones, ma una lista ...
-Sì Adams. O un elenco di nomi se preferisci, nel caso il concetto di “lista” non ti sia chiaro ... -
La ragazza strinse ancora di più la mano attorno alla spalla.
-Ma ... ma io non ho nessuna lista ... -
-Ti conviene cercare con molta attenzione allora e sperare che ci sia. Per il tuo bene. I Mangiamorte la vogliono per domani sera e, devi sapere, non sono delle persone particolarmente pazienti ... -
Perdita scattò nuovamente in piedi e corse veloce in camera, terribilmente preoccupata mentre Piton prendeva in mano un vecchio libro abbandonato sul tavolino, immergendosi nella lettura.
Una lista? Dove poteva avere lei una lista? Dove?
Dove?!

Edited by Lete Lyoness - 21/7/2009, 18:46
 
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try-try
view post Posted on 30/5/2009, 22:26




waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa la bimbaaaaaaaaa!!!!mi fa morire
e invece perdita è sempre piu antipatica: povera tifa,che le ha fatto?
CITAZIONE
Io? Insegnare? *Lete si nasconde* ne ho abbastanza dei miei alunni!!!

perche sei un' insegnante?
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 30/5/2009, 22:28




CITAZIONE (try-try @ 30/5/2009, 23:26)
waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa la bimbaaaaaaaaa!!!!mi fa morire
e invece perdita è sempre piu antipatica: povera tifa,che le ha fatto?
CITAZIONE
Io? Insegnare? *Lete si nasconde* ne ho abbastanza dei miei alunni!!!

perche sei un' insegnante?

Niente, Tifa non le ha fatto proprio niente!
E' solo che Perdita è antipatica!!!
Non sono proprio un'insegnante!!! Do lezioni private a una decina di ragazzi, tutto qui!
 
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try-try
view post Posted on 30/5/2009, 22:29




insegnante lo sei se insegni ù.ù......che materie?
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 30/5/2009, 22:33




Sì, ma non tengo una classe intera!!!
Aiuto a fare i compiti, preparo per i temi, aiuto nel recupero... tutto qui!
Materie?
Ti prego, non fraintendere, lo so che dire questa frase mi farà sembrate antipatica, ma... tutto.
Cioè, loro vengono e in base alle loro richieste mi adatto.
In particolare faccio italiano, latino, greco, matematica e inglese.
Ora non odiarmi!!!!
 
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try-try
view post Posted on 30/5/2009, 22:38




no.perche odiarti?il mio proffy è di matematica e le altre materie ho buoi voti(tranne per latino)mi fai delle ripetizioni?
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 30/5/2009, 22:40




Certo!!! Quando vuoi!!!
 
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134 replies since 14/5/2009, 20:33   1704 views
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