Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Jealousy, Siamo gelosi quando vediamo l'altro troppo perfetto e noi troppo imperfetti. (G. Soresina)

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Lete Lyoness
view post Posted on 16/3/2010, 22:45 by: Lete Lyoness




Ok, ci sono.
Viva.
E vecchia.
Soprattutto vecchia.
Perchè la frase che ho sentito dire più spesso oggi è stata "ecco, ai miei tempi saresti diventata maggiorenne oggi".
Poi.
Oggi il professore di diritto penale ha fatto una battuta bellissima in mio onore anche se non sa che è il mio compleanno ("blablabla... la norma qui è silente... come Albus" XDXDXD)
Poi.
Ho avuto un bel bottino di regali cosa che, a dirla tutta, non guasta mai.
Ho ricevuto un sacco di auguri anche qui cosa immensamente piacevole.
Dunque?
Beh, visto che oggi ho il potere aggiorno! XD

ElytheStrange: Ok, lo ammetto. Aggiorno oggi perchè temo ripercussioni per il ritardo ma, visto che oggi è il mio compleanno, non mi ucciderai. Ehm... giusto? XD Perdita la iodio tanto, ma tanto...XD Solo Harry la batte in questo (ehm... anche in questo), eccoXD Lo sviluppo del rapporto lo vedrai, giuro, ma spero "non" come pensi tu... Un bacione!

Disturbia: "Potter mi sta abbastanza sulle palle e capisco il perchè lo odia così tanto...tra l'altro non ci giurerei sul fatto che non abbia le mestruazioni xDD" Ti amo, ti stimo, ti lovvoh e non so cos'altro! XD Ho un po' paura di te, sinceramente. No, il banco 4 non c'entra. Dalle tue parola TEMO che tu abbia capito come intendo procedere e no, la cosa non mi piace! XD Devo inventarmi qualcosa per sorprenderti... Comunque qua la mano compagna di scialle e bastone! Mi presti un po' di polydent?XDXDXD Un bacione!

Try-try: Ma tranquilla! XD Stavo solo scherzando! ^^ Mi metto in attesa *Lete prende il numerino al banco*. Visti i miei tempi di aggiornamento poi non posso proprio dire nulla! Grazie mille anche solo per l'averci pensato! Un bacione!

Serpe89: Finalmente qualcuna che ha odiato Per! XD Mi è piaciuta l'indagine psicologica che hai fatto, però ... attenzione. Per riserverà ancora molte, molte sorprese!!! Un bacione!

Bene, buona lettura allora!

Capitolo 22


Hogwarts, 7 settembre 1996.


Quella settimana era stata un inferno.
Semplicemente.
Era già stufa di scuola. Voleva tornare in vacanza. Subito.
Pozioni si era rivelata essere una materia in cui lei era decisamente negata.
Gli anni prima aveva sempre ottenuto la sufficienza con Piton. Forse proprio perché era Piton e lei era sua... no, solo per perché era una Serpeverde. Solo-per-quello.
E Potter invece era il migliore della classe grazie a quel libro. E Lumacorno lo venerava continuamente, ripetendo quanto avesse preso da quella “Lily”. E i suoi compagni di Casa a lezione la ignoravano completamente, anzi, la utilizzavano come scusa per non far sedere quel Tassorosso con loro, per sfotterla durante le lezioni e per farle recapitare messaggi piccanti –che lei non capiva- alle compagne di dormitorio.
Sbuffò chiudendo il libro di Incantesimi e lasciando che Zar ne mangiucchiasse un angolino seduto sulle sue ginocchia. Tanto la Sala Comune era vuota.
Piton non c’era.
Da quanto tempo non lo vedeva?
Cioè, lo vedeva sì ogni giorno a lezione e tutto il resto, però non era la stessa cosa di prima. Da quanto non ci parlava?
Era anche riuscita a evitare di andare da Piton ogni sera.
E Piton non l’aveva cercata.
Sperava che, non controllando il Marchio per due giorni di fila, sarebbe andato a cercarla lui.
Le sarebbe... piaciuto, ecco. Vedere che la cercava. Vedere che qualcuno la cercava perché preoccupato per lei e non per doppi fini.
Vedere che LUI la cercava.
E invece niente.
Si era già dimenticato di lei?
Neanche Zar le aveva più recapitato alcun messaggio.
Sì. Si era dimenticato di lei.
Probabilmente pensava a Potter. O a Malfoy.
Di certo non a lei.
-Adams, la McGranitt ti sta cercando.-
Parkinson si sedette pesantemente vicino a lei mangiucchiando una qualche barretta dietetica mentre Zar tornava a nascondersi nella sua manica. Le cose fra Pansy e Draco, da quel che aveva capito, non andavano poi così bene come sembrava se mangiava a quell’ora di sera e fuori pasto...
Perdita la ringraziò accoratamente per poi uscire quasi di corsa dalla Sala. Merda! Se n’era dimenticata! Quel sabato era in punizione dalla McGranitt perché non aveva fatto i compiti di Trasfigurazione durante le vacanze!
In un attimo si trovò di fronte alla porta dell’aula e bussò, cercando di fare respiri profondi ed evitare un attacco di cuore.
-Entra pure, Adams.-
-Professoressa, mi scusi ma sono stata trattenuta dal professor...-
Non riuscì a completare la frase, fissando con disgusto l’altra ragazza presente nella classe.
-Tu e la signorina Weasley passerete assieme questo sabato sera a riordinare delle vecchie carte degli archivi della scuola, Adams e, visto che la tua compagna ha già iniziato con la lettera “A” presumo che tu possa iniziare a riordinare le carte degli studenti con la lettera “B”.-
-La ringrazio Professoressa. Mi metto subito all’opera e mi scusi ancora per il ritardo!-
Vecchia stronza bisbetica sessualmente repressa.
Perdita si sedette al banco vicino a Ginny, afferrando con disgusto l’enorme raccoglitore blu con la lettera “B” d’ oro in copertina e sotto la data 1963.
Con poca voglia inziò a riordinare le carte riguardanti la vita scolastica di un certo Baart Kevin, Grifondoro dell’allora terzo anno. Che noia. La Professoressa ricominciò con calma a correggere dei compiti che aveva sulla cattedra mentre la sua compagna di punizione starnutiva in continuazione ogni volta che voltava una polverosa pagina.
Oh, che fastidio.
Ed era per giunta la sorella di Weasley, di quello che doveva rimorchiare.
Lenticchia.
Rimorchiare Leticchia.
Baciare... oh no. A tutto c’era un limite.
Perché i brutti pensieri la inseguivano anche durante la punizione?
All’ennesimo, fastidiosissimo, starnuto la pazienza della Serpeverde cessò. Con una mossa decisa Perdita strappò dalle mani della Grifondoro il suo raccoglitore e, dopo avervi puntato contro la bacchetta, recitò a bassa voce un incantesimo, pulendolo del tutto e ridandoglielo con poca grazia.
Oh, la pace.
Oh, il silenzio.
-Professoressa!-
Gazza entrò senza bussare nell’aula, mettendo nuovamente a dura prova i nervi della ragazza.
-La signorina Brown non sembra stia molto bene ...-
L’insegnante di Trafigurazione si alzò lentamente dalla sedia e, dopo aver intimato loro di non perdersi in chiacchiere e aver promesso che sarebbe tornata subito, seguì il Magonò fuori dall’aula.
Perdita sospirò, lanciando i fogli che aveva in mano sul banco e stiracchiandosi le gambe e le braccia.
Che razza di sabato sera ...
-Grazie.-
La Serpeverde storse la bocca, osservando con sufficienza la ragazza vicino a lei.
-Per prima. Sono allergica alla polvere.-
Perdita alzò gli occhi al soffitto. Non aveva voglia di far conversazione. Non aveva voglia di parlare, soprattutto con lei. Doveva pensare a un piano per recuperare il libro, a scoprire in qualche modo cosa dovesse fare Malfoy, a una scusa per poter sequestrare il bagno della sua stanza per almeno due ore per potersi rifare la fasciatura e lavarsi in modo decente, a trovare un modo per rivedere Piton, a come rimorchiare suo fratello ...
Suo fratello?
Forse le sarebbe stato utile sondare un po’ il campo ... quella ragazzina non sembrava molto sveglia.
-Bastava un Incantesimo di pulizia. Non ho fatto niente di eccezionale.-
Ginny sorrise, chiudendo a sua volta il raccoglitore e girandosi verso di lei.
-Tu perché sei qui?-
-Non ho fatto i compiti delle vacanze. Tu?-
-Ho saltato una lezione e mi ha scoperta.-
-Hai fatto bene, le lezioni della vecchia megera sono sempre terribilmente noiose.-
-Già.-
Doveva avvicinarsi all’argomento “maschi” in qualche modo e poi tirare in ballo Lenticchia...
-Hai marinato con un ragazzo?-
Ginny annuì, sospirando appena.
Ottimo.
-Non ne è valsa la pena però a quanto pare...-
Ginny la fissò un attimo con circospezione, indecisa se prendere tanta familiarità con una sconosciuta. Una Serpeverde per di più.
-Ho capito, non sono affari miei...-
Perdita alzò le mani in segno di resa e fece uscire Zar da una sua manica.
L’arma segreta.
Lo scoiattolino saltellò allegramente sui fogli sparsi per poi avvicinarsi incuriosito alla rossa che lo fissava affascinata.
-E’ tuo?-
No stupida. Era nella mia tasca per sbaglio.
-Sì.-
Zar si lasciò debolmente accarezzare per poi voltarsi verso la padroncina che, con un veloce movimento degli occhi, lo convinse a salire sulle spalle della Grifondoro.
Ginny sorrise, lasciando che lo scoiattolo esplorasse le sue spalle.
-Sei una Weasley, vero?-
La rossa la guardò, socchiudendo gli occhi.
-Sì. So cosa pensate voi Serpeverde di...-
-No no, affatto. Non io almeno.-
Lei pensava molto peggio.
Zar saltellò già dalla ragazza, iniziando ad assaggiare i fogli che dovevano riordinare.
-Ma allora...-
-I capelli e le lentiggini. E poi sei uguale a tuo fratello.-
Perfetto!
Era riuscita a tirare in ballo Lenticchia.
-Conosci Ron?-
-Siamo dello stesso anno e frequentiamo qualche corso assieme. E poi, chi non conosce il miglior amico del Prescelto?-
-Già, Harry...-
Ginny abbassò lo sguardo, iniziando a far schioccare le ossa delle dita.
Strana reazione.
Se non ricordava male, la Gazzetta diceva che anche lei aveva partecipato a quella spedizione al Ministero.
Forse poteva scoprire qualcosa di interessante su Potter...
-Hai marinato con lui?-
-Con Ron?-
-No, con “Harry”...-
Perdita imitò il sospiro con cui la ragazza aveva pronunciato il nome di Potter, facendo sorridere la Grifondoro.
-No, no. Con il mio ragazzo, forse lo consoci. E’ Dean Thomas.-
Mai sentito prima.
Però... “Dean” non lo aveva pronunciato come “Harry”. “Harry” aveva avuto la stessa pronuncia sognante che usava Pansy per dire “Draco”. Daphne poi, l’altra sera, aveva detto che alla piccola Weasley piaceva lo Sfregiato… che fosse vero? Più tardi in dormitorio avrebbe indagato. Daphne conosceva tutto di tutti, di certo sapeva anche se c’era stato o no qualcosa fra la Weasley e Potter. O se ci sarebbe stato.
-Dean? Davvero sei tu la ragazza di cui parla? Accidenti!-
Ginny ridacchiò, ricordando come il fidanzato la elogiasse di solito con gli amici.
-E tu? Tu sei ...-
Figuriamoci se qualcuno in quel buco di scuola si ricordava di lei...
-Adams Perdita. Lo so, non dirlo. Nome stupido.-
-Mai quanto il mio. Ginevra... ma è possibile? Almeno Ginny è più orecchiabile.-
-Beh, pensa che è un nome importante...-
Ma che cazzo di discorsi stavano facendo?
Avrebbe dovuto esserci un dialogo tipo “tuo fratello è occupato o posso fottermelo?” Anzi, meglio “chi se ne frega se è occupato! Presentamelo così me lo faccio e scopro informazioni su Potter”.
-Sai se tuo fratello ... no, niente.-
Ginny si voltò incuriosita verso di lei. Ottimo!
Pansy diceva sempre che lasciare le frasi a metà era un ottimo modo per rimorchiare. Certo, lei non voleva rimorchiare la Weasley, però la avrebbe almeno incusiorita.
-Ron... cosa?-
L’entrata della McGranitt bloccò il loro dialogo, obbligando le ragazze a fingere di lavorare.
-Farò finta di non aver sentito le vostre chiacchiere. La signorina Weasley può andare e spero che abbia imparato la lezione. Adams, invece, resterà qui ancora per mezzora. I ritardi vanno pagati.-
Perdita sorrise all’insegnante, appellandola nella sua mente in modo poco gentile mentre Ginny, uscendo, la salutò gentilmente.
Quanto potevano essere stupidi i Grifondoro?
Perdita ricominciò a fingere di riordinare le carte quando si accorse che Zar la salutava con una zampina da sotto un foglio. Con uno scatto la Serpeverde si fiondò sullo scoiattolino, obbligandolo a forza a rientrare nella manica, rovesciando però il raccoglitore per terra.
-Adams?-
Perdita sorrise all’insegnante che la fissava con aria preoccupata.
-Mi... mi stava cadendo un foglio...-
Sorridente raccolse da terra tutti i documenti per poi iniziare distrattamente a sistemarli.
Bennet, Burlamqui, Bryson.
BRYSON?
La foto di una ragazza seria e con due grosse trecce castane, la fissò accigliata.
Perdita scorse veloce i dati.
Lucrece Emerald Bryson.
Era davvero lei...
Emerald? O Salazar, e dire che pensava fosse lei messa male con il nome.
Voltò il foglio, mettendolo da parte.
No, non voleva sapere.
Non voleva sapere niente di quella donna.
Mary.
Mary e Stuart.
Al diavolo quella donna.
Riprese il foglio, infilandolo velocemente nel raccoglitore con la lettera “A” che prima stava riordinando Ginny.
Cercando di calmare l’ansia che, inspiegabilmente, l’aveva assalita, Perdita iniziò a riordinare seriamente gli appunti, concentrandosi sui ricordi di lei e degli Adams.
Passò diverso tempo nel più totale silenzio.
-Adams, puoi andare. Spero che adesso ti ricorderai di svolgere i temi che ti vengono assegnati.-
-Certo professoressa. Mi scusi ancora, sono stata davvero imperdonabile! Buonanotte.-
La Serpeverde uscì velocemente dalla classe. Voleva solo un letto.
Il suo o anche quello di un’altra persona.
Ma un letto, per Salazar.
Al diavolo anche la doccia e la medicazione.
Li avrebbe fatti il giorno dopo.
Adesso non ne aveva proprio voglia.
-Il coprifuoco è passato da mezz’ora.-
Oh no.
No, lui no.
No, no, no, no...
Accelerò veloce il passo, cercando di seminarlo per i corridoi del castello.
Non era emotivamente pronta per un dialogo con lui.
-Che ci fai in giro così tardi, Adams?-
Perdita sentì la mano del professore toccarle la spalla e, trattenendo un gridolino di sorpresa, si voltò stanca.
-Non ho fatto nulla di male! Ero in punizione con la professoressa McGranitt e...-
-Le punizioni finiscono alla stessa ora dello scadere del coprifuoco. Dove sei stata questa mezz’ora?-
Piton indossava il solito vestito nero, aveva la solita aria arrabbiata e lo stesso tono incolore.
Era il solito.
E lei si sentiva terribilmente arrabbiata con lui.
-Io sono arrivata in ritardo e...-
-Nel mio ufficio Adams.-
-Ma prof...!-
L’occhiata che Piton le lanciò non ammetteva repliche. Lo seguì sbuffando, incrociando lo sguardo ghignante di Gazza, appostato dietro l’angolo.
Accidenti però! Due punizioni la stessa sera, era un record!
-Entra.-
Perdita fissò con aria sbigottita la porta. Ma, se ricordava bene, lo studio del professore era più avanti, nel corridoio dopo. Dove...?
-Muoviti prima che ci vedano.-
Piton la strattonò spazientito all’interno.
Una camera?
Doveva essere la camera di Piton quella!
Ma perché diavolo l’aveva portata lì?
Perdita si accarezzò la spalla, incuriosita e dubbiosa.
-Non dovevamo andare nel suo studio?-
Severus la fulminò, togliendosi il mantello e appendendolo vicino alla porta. Quella ragazzina lo avrebbe fatto impazzire.
-Gazza ci stava ascoltando.-
-Oh.-
E allora?
Non era la risposta alla sua domanda.
Piton alzò gli occhi al cielo, osservando lo sguardo ancora vuoto della ragazza e decise di lasciar perdere.
-Siediti.-
Le indicò la sedia vicino alla scrivania mentre lui, composto, prendeva delle boccette da uno scaffale vicino alla libreria.
Perdita sorrise, stringendosi di più la spalla e sedendosi stupidamente felice.
Si sentiva... contenta.
Era nella camera di Piton.
Con lui!
Si morse nervosamente il labbro, iniziando a ispezionare la stanza. Era più grande di quella di Spinner’s End. E più... vissuta.
Il letto era sempre compostamente rifatto e i colori predominanti il verde scuro e il grigio, ma si vedeva che era una stanza non d’albergo.
La scrivania era invasa da compiti di studenti impilati in piccoli mucchietti e le piume per scrivere, con i rispettivi inchiostri, allineate in fondo al tavolo. Era ordinato, questo era certo, ma un ordine temporaneo, un ordine che era automatico e provvisorio. Quei fogli erano lì, pronti a essere analizzati e corretti da un momento all’altro.
Un ordine quasi... “dinamico”.
La libreria in fondo alla stanza invece, conteneva un sacco di libri, molti dei quali anche aperti o appoggiati di traverso sullo scaffale. Perdita sorrise, immaginando Piton che li sfogliava febbrilmente poco prima alla ricerca di qualcosa.
-Dammi il braccio.-
La Serpeverde si girò velocemente, osservando l’insegnante ora seduto di fronte a lei con una bacinella in mano contenente la conosciuta sostanza per la medicazione.
Voleva controllare il Marchio?
Era preoccupato per lei?
Cercando di nascondere quello stupidissimo sorriso che sentiva crescerle sulle labbra, si arrotolò con foga la manica e iniziò scompostamente a disfare la benda.
Piton alzò appena un sopracciglio. Ma perché diavolo era così esaltata?
Meglio non sapere.
Il Marchio, ormai quasi completamente nero, risaltava terribile sull’avambraccio della ragazza che, indifferente, non riusciva a tenere la testa ferma e continuava a vagare con gli occhi per la stanza.
Piton si avvicinò al Marchio, analizzandolo attentamente.
-Da quanto non fai una medicazione completa?-
Perdita rabbrividì sentendo le sue mani tastare la pelle vicino ai segni neri e notando i suoi occhi seri e concentrati.
-Io... ecco... beh, stamattina...-
-Adams.-
-Sì, volevo dire... ieri...-
-Sono minimo tre giorni.-
Beh, se lo sapeva perché glielo credeva?
Piton mormorò qualche offesa, leggermente irritato. La Serpeverde strinse di più la spalla sinistra, ricordandosi solo in quel momento di essere arrabbiata con il docente.
-La mattina è impossibile farmi una medicazione. Pansy e Daphne usano il bagno per minimo un’ora a testa e io e Millicent abbiamo pochissimo tempo per prepararci.-
Piton aveva mescolato alla solita crema che usava metterle un’altra sostanza dall’odore terribilmente nauseante.
-Ormai è sufficiente una medicazione al giorno e fra poco anche quella sarà inutile.-
Ormai il Marchio era quasi completamente nero. Aveva impiegato meno tempo del previsto.
-Però è importante continuare a effettuare la medicazione fino a quando non sarà completato. Puoi farlo la sera.-
Perdita socchiuse gli occhi, arrabbiata. L’aveva fatta entrare lì per sgridarla?
-Ho da fare la sera.-
Piton ghignò, iniziando a spargere con delicatezza la pozione sull’avambraccio mentre la ragazza osservava attenta i suoi gesti gentili. Contrari alla voce, sempre fredda e canzonatoria.
-Ma davvero?-
-Sì.-
Era così strano pensare che la sera avesse da fare?
Fra compiti da finire, gossip con le compagne di stanza, lecchinate ai ragazzi “giusti” non aveva certo anche il tempo per chiudersi in bagno per più di un’ora a fare la pozione e medicarsi.
-Se non sbaglio ci eravamo accordati che tu passassi da me per la medicazione.-
Severus continuava a disegnare piccoli cerchi sull’avambraccio della ragazza, cercando di far assorbire l’unguento. Lo aveva potenziato per evitare infezioni visto che da tre giorni non veniva curato ma notò che, fortunatamente, tutto stava procedendo bene.
-Ho avuto da fare.-
Non poteva dirgli che era arrabbiata con lui e per questo non voleva vederlo.
Anche perchè non avrebbe saputo spiegargli il perché fosse arrabbiata con lui.
-Sei una ragazza molto impegnata Adams.-
Perdita strattonò via il braccio dalla presa dell’insegnante, alzandosi dalla sedia e iniziando a passeggiare per la stanza.
Che nervi...!
-Lascia che si assorba.-
La ragazza lasciò il braccio rigido lungo il fianco mentre Piton, impassibile, iniziava ad arrotolare la benda di prima.
-Beh, se era così preoccupato poteva anche venire a cercarmi lei.-
Si voltò di spalle, iniziando, disgustata, a leggere le etichette delle pozioni che Piton teneva su quel mobile vicino alla libreria.
-Non ero preoccupato, Adams.-
Eh, certo! Figuriamoci...
Perdita sospirò, stringendosi la spalla.
Piton le fissò la schiena, accigliato. Preoccupato perché non si era presentata?
Per Salazar, no!
Non aveva tempo da perdere per quello!
Se davvero si doveva preoccupare per quello, cosa avrebbe dovuto fare con Malfoy, Silente e Potter?
Non poteva preoccuparsi per una stupida medicazione, di Adams per di più!
-E allora perché sono qui?-
Perdita si soffermò su un barattolo con la scritta “lingua di drago”, analizzandone schifata il contenuto.
-Visto che sei stata così impegnata in questi giorni avrai scoperto qualcosa.-
Potter!
Ecco perché era lì!
Piton voleva sapere di Potter!
POTTER!
Si morse l’interno delle guance, artigliandosi la spalla e concentrandosi di più su un barattolo di vetro, senza in realtà leggere l’etichetta.
-No, niente.-
Sentì chiaramente Piton grugnire qualcosa alle sue spalle ma cercò di non prestarci attenzione.
-Neanche il motivo per cui stasera era dal Preside?-
-Ma non doveva essere in punizione con lei stasera?-
Piton alzò gli occhi al cielo, iniziando poi ad accarezzarsi distratto il mento. Silente non gli aveva detto perché volesse vedere Potter. Cosa aveva in mente?
-Ho avvicinato la Weasley...-
Severus alzò lo sguardo sulla ragazza che adesso aveva preso in mano un vaso di vetro con all’interno due strani spirali e adesso stava cercando di guardarle meglio in controluce.
Era stufa di fare la figura della stupida. Voleva recuperare qualche punto davanti ai suoi occhi. Ma perché?
-Spero di farmela amica in modo poi da poter avvicinare suo fratello. Stasera eravamo in punizione assieme e sono riuscita a scoprire qualcosa su di lei. E’ fidanzata con un certo Dean Thompson o qualcosa del genere ma non credo che le cose fra loro vadano molto bene. Pensavo di chiedere informazioni su di lei a Pansy e Daphne. Loro di sicuro sanno qualcosa.-
Piton annuì. Poteva funzionare. Se fosse stata presentata al Trio su iniziativa della minore dei Weasley, Potter e Granger non avrebbero sospettato niente.
-Bene. Ricordati però di agire sempre con discrezione. Non devi dare nell’occhio.-
Perdita si voltò verso di lui, sorridendo incredula.
Bene?
Era contento di quello che aveva fatto?
Quando incrociò il suo sguardo si voltò di scatto, imbarazzata, facendo cadere il vaso che aveva in mano.
Piton la fissò scettico.
-Mi ... mi dispiace! Io...-
Severus le si avvicinò, facendo sparire i cocci e quel che restava della pozione a colpi di bacchetta.
-Era una cosa importante?-
-No.-
Era solo una conferma.
Una conferma che aveva dovuto fare due volte. La prima appena la aveva portata via da casa della Bryson. E la seconda poco prima di svelarle chi era. Bastavano un capello di lei e uno di lui, una pozione non troppo difficile da preparare e una notte nel liquido. Se il giorno dopo i due capelli erano legati significava che i proprietari avevano un rapporto di sangue. Lo aveva fatto per essere sicuro di non sbagliare, solo per confermare quella che lui sentiva come una certezza.
-Vieni.-
Perdita si risedette sulla sedia di fronte a quella del professore mentre Piton aveva preso da un cassetto due pezzi di stoffa neri.
-Cosa...?-
-E’ inutile continuare con la fasciatura, ormai non serve più ed è troppo alto il rischio che si sciolga e che mostri il Marchio. Mettiti questi.-
Perdita indossò attenta quei due cilindri di stoffa neri, uno per avambraccio. Sembravano terribilmente gli scaldamuscoli. Però erano comodi. Più della fasciatura di certo. E caldi. Avrebbe sudato terribilmente durante l’estate. Pensando poi che avrebbe dovuto sempre indossare vestiti con le maniche lunghe... però non aveva importanza.
Perdita sorrise sinceramente, muovendo in sincronia le braccia per osservarli meglio.
Glieli aveva presi Piton!
Allora aveva pensato a lei!
Aveva pensato a come facilitarla, a come farla stare più comoda!
Però... e adesso?
Piton aveva iniziato impassibile a riordinare le boccette che aveva usato per fare l’unguento e Perdita in un primo momento pensò di aiutarlo, per poi cambiare idea. Meglio che stesse ferma, aveva già combinato un disastro.
Guardò casualmente i fogli presenti sul tavolo, sobbalzando leggendo il nome dell’autore del primo compito.
Matt Adams?
Afferrò incuriosita il pezzo di carta, iniziando a leggere la scrittura insicura e traballante del fratellino. Glielo aveva sempre detto lei che aveva una calligrafia orribile.
-Come va Matt?-
Piton si voltò appena.
-E’... è bravo?-
-E’ troppo presto per dirlo.-
Sì. Bastava uno sguardo per un occhio attento come il suo per capire che il piccolo Adams era bravo. Forse non era un genio e ci voleva del tempo prima che capisse le cose, ma era determinato e paziente. Un vero Tassorosso.
Perdita osservò il voto che aveva preso il ragazzo, sorridendo soddisfatta e aggiungendoci un più quando Piton si era voltato di spalle per riporre le ampolle al loro posto, sperando inutilmente di non essere vista.
Stuart e Mary sarebbero stati contenti.
Più del solito insomma.
Avevano ottimi motivi per essere orgogliosi di lui, in fondo.
-Come va con Pozioni?-
Piton si stava interessando del suo andamento scolastico? Davvero?
-Abbastanza bene...-
-So che Lumacorno tende a premiare a inizio anno lo studente che ritiene più meritevole.-
Perdita annuì, estasiata.
Davvero stavano chiacchierando?
Così, tranquillamente?
Davvero non l’aveva sbattuta fuori non appena finita la medicazione?
Davvero non le stava chiedendo di Potter?
-Sì, ci ha dato da fare una pozione la prima lezione e ha premiato il vincitore con una boccetta di Felix Felicis.-
Piton andò dall’altra parte della stanza, versandosi un bicchiere di vino e iniziando a sorseggiarlo piano.
-Immagino che tu sia stata soddisfatta.-
Perdita si morse le labbra, contrariata.
Maledizione!
-Veramente non l’ho vinto io...-
Piton alzò un sopracciglio, avvicinandosi.
-Non hai seguito le mie indicazioni?
-No...-
-Perché?-
Il professore si era seduto di fronte a lei, cercando di capire il motivo per cui quella ragazzina non avesse vinto.
-Non volevo dare nell’occhio fin dalla prima lezione. Lo ha detto prima lei, giustamente. Devo essere discreta...-
Piton annuì, poco convinto. Conoscendola aveva probabilmente sbagliato comunque la pozione nonostante le sue note. Era terribilmente imbranata, lo sapeva.
Perdita si impresse a fuoco nella mente di dover recuperare il libro di Piton il prima possibile.
-Ha vinto Granger, immagino.-
-No...-
-Malfoy?-
-Potter...-
Per una volta che Piton non parlava di Potter doveva tirarlo in ballo lei!
Porco Godric!
-Potter?-
Piton era visibilmente sorpreso, cosa che fece illuminare gli occhi della ragazza. Quindi Piton non pensava che fosse bravo a Pozioni! Anzi! Credeva che lei, Granger e Malfoy fossero più bravi!
-Sì sì, Potter! Ma Blaise ha detto che ha visto la Granger scambiare la sua pozione con quella del compagno!-
Piccola bugia a fin di bene. Il suo bene.
Severus riprese a bere il vino, rilassato.
Potter era un disastro a Pozioni, non poteva aver vinto se non con l’inganno.
Tale e quale a suo padre.
Mentre Lily...
Arricciò appena le labbra in un veloce sorriso, ricordando la loro prima lezione con Lumacorno quando, notando la pozione della compagna meno perfetta della sua, aveva volontariamente sbagliato un ingrediente, lasciandole la vittoria.
Il sorriso che gli aveva regalato quel pomeriggio, vantandosi bonariamente del suo successo, valeva molto di più di qualunque Felix Felicis.
Perdita cercò di nascondere a sua volta un sorriso, con scarso risultato. Piton aveva sorriso. Solo una frazione di secondo e nascondendo le labbra dietro il calice, ma avrebbe giurato che aveva sorriso. Prendeva in giro Potter!
Era contento perché aveva saputo che Potter era un disastro a Pozioni!
Da quel giorno si sarebbe impegnata ancora di più in quella materia, promesso!
Voleva che fosse orgoglioso di lei!
Anche a Stuart Pozioni era sempre piaciuta come materia, ed era anche molto bravo!
Però lei non si era comunque mai impegnata sul serio per lui.
Ma per Piton...
Ma che diavolo stava pensando?
Perché doveva essere diverso?
Cosa c’era di diverso fra Piton e Stuart?
Stuart era suo padre, Piton il suo insegnante.
Punto.
Fine della storia.
Non doveva rendere Piton orgoglioso. Perché farlo?
Ma che diavolo le era preso?
Severus osservò la ragazza, divenuta improvvisamente muta e silenziosa.
Che diavolo le era preso adesso?
-E’ tardi Adams. Farai meglio a tornare nel tuo dormitorio.-
-S...sì.-
Perdita si alzò velocemente, uscendo dalla camera senza salutare, guadagnandosi un’occhiataccia dal docente.
Si sentiva terribilmente confusa.





 
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