Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Jealousy, Siamo gelosi quando vediamo l'altro troppo perfetto e noi troppo imperfetti. (G. Soresina)

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Lete Lyoness
view post Posted on 11/2/2010, 11:49 by: Lete Lyoness




Odiatemi.
Mi sono detta. "a gennaio aggiorno".
Eh, ciao.
Sto iodiando la sezione invernale degli appelli con tutta me stessa.
E iodio anche me stessa. Perchè bisogna essere IDIOTI se nel piano di studio ci sono TRE esami a volerne fare CINQUE, no?
Ecco.
Comunque aggiorno. Due minuti di pausa non mi uccideranno, spero. Spero.
Comunque ho una sorpresa per farmi perdonare! ^_^
Fra un po' la posto, tranquille...
Spero gradirete!
Intanto i doverosi saluti e ingraziamenti:

Asmodai: Dici che Sev non è razionale? Beh, anche Perdita per quello non scherza! Diciamo che, secondo me, Sev ragiona in questo modo: io non la volevo, testimonia che sono un farabutto perchè ho tradito Lily e perchè ho violentato la madre di Per, lei sta meglio senza di me e io senza di lei. Facile, no? E poi anche Per di certo non aiuta! XD Adoro i tuoi commenti, mi credi? Analizzi i personaggi come se esistessero davvero, fantastico! Grazie davvero! E... ok, non OSO chiederti la pagnotta questa volta. Merito di non prenderla. Però... almeno un po' d'acqua? Ti preeego!

Try-Try: Allora, diamoci i ruoli, vi va? Io sono la schiava (sigh), Asmodai è la schiavista (lol), Ely the Strange è la cassiera psicopatica (lo dico con affetto XD), Iurin è la sana (l'unica, temo), Disturbia è la psicologa romantica (perchè apprezzi i caratteri e Shakespeare XD) e tu sei l'artista. Allora, Qui tutti lavorano (tranne me, ma questi sono problemi di Asmodai XD) tranne te. Quando mi regali un disegno di Per?XD Sì, tutta quest'introduzione per chiederti una cosa stupida. Sono complicata, che vuoi farci? XD Per... non spoilero. Però non è solo gelosa. Lei vuole attenzioni diciamo. Forse perchè è stata "abbandonata"? Forse perchè Serpeverde? Pensaci e disegna!!! XD

Ely The Strange: *Lete arriva trafelata alla cassa quattro* ehm... sì? *vede la bacchetta* semicrucinonsapraimaicomevaafinirelastoria(eforsesarebbemeglio)XD No, povero Matt! XD Non è tonto, lui è... ok, è tonto. Ma tanto. E' Tassorosso in fondo! XD E direi che Per è gelosa di lui. Oltre che delle attenzioni che riceve Potter. In fondo,oggettivamente, fra Per (anonima lecchina sfigata) e Potter (bambino che è sopravvissuto e tutto il resto), una persona sana chi sceglierebbe? Concludo dicendo che il mio amore per voi è ricambiato: amoh i vostri commenti, discorsi e analisi sui personaggi! *_* Giuro! (ecco, se non mi cruciate, magari vi lovvoh di piùXD)

Iurin: Uh, grazie! Tenere Piton IC è un dramma! ç_ç Quel bastardo (lo dico con affettoXD) ha un tale carattere... e poi, povero, già ha problemi con Potter, perchè dovevo affiancargli anche Per? Sono cattiva... Grazie mille del commento!! ^^

Disturbia: Per il ritardo, guarda, sono l'ultima persona che può criticarti... ç_ç Anzi! A me fa piacere che tu ci sia! A qualunque ora! Il fatto che io dormissi saporitamente all'ora in cui hai lasciato il commento mi fa sentire tremendamente vecchia però! XD Bene, detto questo, puoi andare in pace! XDXDXD

AVVISO: ebbene sì. Da ora in poi si seguirà quanto detto nel sesto libro e poi nel settimo, quindi preparatevi. Cercherò di restare il più fedele possibile alla trama.

Buana lettura! ^^

Capitolo 21



Hogwarts, 2 settembre 1996

-Alzati, stupida!-
Perdita sbuffò, alzando appena la testa verso Pansy che, frizzante come non mai, si stava rimirando davanti allo specchio.
-Rischiamo di fare tardi, Adams ... -
‘Fanculo Daphne.
Aveva passato tutta la notte insonne a litigare con quella sottospecie di sorcio per convincerlo a dormire per terra, come fanno tutti gli animali. E invece no! Lui voleva dormire con lei, nel letto! Ogni volta che lo appoggiava per terra questo risaliva dalla parte opposta!
Alla fine si era data per vinta anche se ... che schifo! Dormire con un animale!
-Andate voi, io non vengo.-
-Salti la colazione già dal primo giorno? Oggi poi Piton deve darci gli orari, non puoi non venire!-
Piton.
Ecco la parola magica.
Perdita ricacciò la testa sotto il cuscino dove si era nascosto Zar che le diede in buongiorno con una silenziosa leccatina sulla guancia. E lei non poteva neanche urlare per via delle compagne di casa.
La giornata iniziava davvero bene ...
-Scendo dopo. Aspettatemi pure giù ... scusate il disturbo.-
Millicent la guardò per un attimo, indecisa, ma dopo poco la Serpeverde sentì la porta del dormitorio chiudersi. Si mise a sedere, controllando che la fasciatura fosse ancora salda.
Piton.
Aveva voglia di rivederlo?
Perché doveva aver voglia di rivederlo?
E cosa diavolo c’entrava adesso Potter?
Si stropicciò la faccia di mala voglia, iniziando a rovistare fra le cose che aveva in disordine sulla sedia alla ricerca della divisa.
Eccola.
Ci sarebbe stato anche Potter in Sala Grande a colazione.
Perché non aveva voglia di vederlo?
Beh, non era strano.
Non aveva mai avuto voglia di vedere Potter.
Ma quella mattina era ... diverso.
Non lo voleva PROPRIO vedere.
-Zar, che c’è?-
Lo scoiattolino saltellava agitato per la stanza, provocando profondi sbuffi di insoddisfazione al nobile Kneazle di casa Parkinson, fortunatamente troppo pigro e altezzoso per inseguire un roditore.
Perdita spostò lo sguardo sull’orologio.
-Oh. Porco.Godric.-
In un attimo era corsa in Sala Grande, con Zar nascosto nel risvolto della divisa, i capelli ancora da pettinare e un aspetto semplicemente orribile. Come sempre.
E Piton stava già distribuendo gli orari.
Di scatto voltò la testa verso il tavolo di Grifondoro. Potter parlava con la McGranitt.
Perfettino-Potter era già sceso e probabilmente aveva già mangiato.
Era anche puntuale lo Sfregiato.
Lei non era puntuale neanche per le mestruazioni.
Ma di sicuro Potter era puntuale anche in quel campo.
O lo sarebbe stato, se le avesse avute.
Di malavoglia si trascinò al bordo estremo del tavolo, già esausta.
-Adams, il tuo orario.-
Quella voce ...
La ragazza si strinse la spalla, alzando appena lo sguardo. Piton la fissava accigliato, porgendole una pergamena.
Abbassò subito gli occhi, confusa.
Perché non le aveva detto che era il nuovo professore di Difesa?
E perché si sentiva terribilmente arrabbiata con lui?
-Grazie.-
Senza guardarlo prese il foglio velocemente, stringendosi di più la spalla.
“Sintesi” le aveva detto prima di correre a recuperare quell’impiastro di San Potter.
Beh, più sentesi di quella ...
Se voleva sentire qualcosa di più poteva sempre andare dal Prescelto.
Quando rialzò gli occhi, Piton non c’era già più ma aveva raggiunto il tavolo degli insegnanti e parlava attento con il nuovo professore.
Che stupida.
Era la sua occasione per dirgli qualcosa ... ma cosa?
Voleva parlargli?
Ma non era arrabbiata con lui?
Allora voleva litigare con lui? No, assolutamente no.
Addentò con nervosismo un pezzo di pane, evitando accuratamente i biscotti e maledicendosi mentalmente con una serie di scuse più o meno valide.
-Perdita, dopo devi assolutamente farmi copiare i compiti di Aritmanzia. Ho avuto un’estate così piena, non sono proprio arrivata a ...-
-No.-
Daphne aveva avuto un’estate piena?
E di cosa?
Terme rilassanti?
Appuntamenti romantici?
Feste danzanti?
Beh, la sua era stata decisamente peggiore.
DECISAMENTE.
-Adams?!-
Perdita si scosse, alzando gli occhi verso la compagna di casa che la fissava sorpresa, come tutti quelli che avevano sentito la sua risposta.
Oh merda. Perfetto, stava per mandare a ‘fanculo anni di arruffianamento dei Serpeverde a causa di Potter. Cioè, di quell’estate. No, a causa di Potter. Sicuramente la sua orribile estate era stata causata da Potter. Ancora non sapeva spiegare il perché, ma ne era certa.
-Cioè, volevo dire, Daphne, che lo vorrei tanto fare ma che non posso proprio purtroppo! Non ho passato il G.U.F.O. di Aritmanzia e quest’estate non l’ho quindi studiata ... -
Tutti ridacchiarono fra cui Pansy, le cui risa erano più acute e fastidiose delle altre.
-Oh Adams, sei davvero senza speranza. Era una prova semplicissima, perfino io che non ho mai aperto il libro sono riuscita a prendere una O! E tu ... -
Perdita passò assorta un pezzetto di pane a Zar nella manica, sorridendo poi verso la compagna.
-Sei ingiusta Pansy. Non puoi paragonarmi a voi.-
Altre risate.
Draco rideva davvero divertito e Parkinson, avvinghiata al suo braccio, quasi singhiozzava.
La Serpeverde sospirò, accarezzandosi con dolcezza la spalla. Anche se i risultati dei suoi G.U.F.O. erano stati modificati, sapeva benissimo che era un disastro a scuola. Un autentico disastro. E non solo in quello.
-Ho un’ora buca adesso. Vado in camera a riordinare il caos che ho lasciato prima.-
-Ah sì Per! Ho lasciato anch’io il baule da disfare ... -
-Ma certo Daphne! Me ne occupo io, non ti preoccupare. E scusami per prima, ero sovrappensiero.-
Troia.
Perdita uscì veloce dalla Sala Grande, lasciando che Zar le si appollaiasse in vista sulla spalla.
Giunta in camera si buttò sul letto, silenziosa.
Potter salvava il Mondo Magico e aveva dei buoni risultati a scuola.
Potter veniva identificato come il “Prescelto” e aveva degli amici.
Potter era capitano della squadra di Quidditch e aveva avuto una ragazza l’anno prima.
Potter non aveva i genitori ma aveva l’affetto di suo padre.
Potter.
Lo odiava, lo odiava davvero.
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Difesa.
Fra tutte le materie che c’erano (insomma, quelle che seguiva lei … ok! Fra le poche materie che seguiva lei) proprio con Difesa doveva iniziare.
Non aveva voglia di vedere Piton che fissava Harry con finto odio.
Non aveva voglia di vedere Potter che odiava Piton senza sapere niente della verità.
Non aveva voglia di studiare Difesa dopo che era stata tutta l’estate con la bacchetta in mano.
-Adams! Ci sei anche tu?-
Zabini la fissò sorpreso mentre Malfoy ghignò, memore dell’ora prima.
-Già ... bello no?-
No.
Fra tutte le materie in cui la avrebbero potuta bocciare ai G.U.F.O. non le sarebbe dispiaciuto fosse toccato quella. Ma doveva seguire Potter che adesso, alle sue spalle, chiacchierava con la Mezzosangue stracarica di libri. Li riconosceva da lì. Quelli erano i tomi di Antiche Rune. Le SUE Antiche Rune. Una delle poche materie in cui andava bene ... insomma, in cui se la cavava abbastanza bene ...
-Ma quanto ti hanno dato per permetterti di frequentare?-
Draco era più pomposo e seccante del solito.
Ma anche figo, doveva ammetterlo.
-Beh Malfoy, se c’è anche uno come Weasley vuol dire che accettano proprio tutti, no?-
I tre ridacchiarono mentre la porta si apriva e Piton usciva nel corridoio, ordinando loro di entrare con poca grazia.
Perdita appena lo vide abbassò la testa, abbracciandosi la spalla.
Non riusciva a guardarlo.
Era arrabbiata con lui.
Ma perché?
E perché sentiva l’irrefrenabile desiderio di riprovare l’Avada Kedavra su Potter?
Era sicura di riuscirci quella volta.
Superò Piton, che li squadrava serio uno per uno, con la testa incassata nelle spalle, quasi correndo per ottenere un posto in fondo all’aula, vicino a Pansy.
Estrasse veloce il libro “Senza-Volto a confronto” e iniziò a sfogliarlo di mala voglia.
Le immagini non erano delle più rassicuranti ma almeno si concentrava su qualcosa che non fosse la lezione. O Piton, O Potter. O tutte e tre le cose assieme.
-Non vi ho chiesto di aprire i libri. Desidero parlarvi e voglio la vostra più completa attenzione.-
Perdita sbuffò, richiudendo pesantemente il libro e aprendo la borsa per infilarvelo.
-E quello cos’è?-
Pansy aveva gettato un’occhiata disgustata alla sua borsa, notando un libro particolarmente malridotto.
Merda! Se n’era dimenticata!
-Oh niente, spazzatura.-
-Sembra una vecchia copia di “Pozioni Avanzate”.-
-Ma no, che dici? Non sono mica Weasley!-
Estrasse appena dalla borsa la copia nuova, mostrandole la copertina pulita e immacolata.
Parkinson le sorrise sollevata, tornando con poca voglia ad ascoltare lo sproloquio di Piton sulle Arti Oscure.
La Serpeverde scosse la testa. Eh no. Non aveva proprio voglia di ascoltare una spiegazione di Piton. Aveva cosa più importanti a cui pensare. Come sbarazzarsi definitivamente della copia che le aveva dato quell’estate, ad esempio.
Poteva lasciarlo nell’aula di Pozioni dopo l’ora, ma qualcuno se ne sarebbe accorto ...
L’avrebbe nascosta!
Nell’aula c’erano un sacco di scaffali e mobili, sarebbe bastato nascondere il libro lì prima della lezione e nessuno si sarebbe accorto di niente!
E, soprattutto, nessuno avrebbe potuto associare quella lercia e distrutta copia a lei!
Se Malfoy o Pansy l’avessero vista non le avrebbero più rivolto la parola.
E giustamente!
Neanche la copia di Weasley, ci avrebbe scommesso, era in quello stato!
-Il Signore Oscuro ha usato Inferi in passato.-
E cos’erano adesso questi Inferi?
Ma quante creature magiche esistevano, per Salazar?!
Piton stava rispondendo alla domanda di una noiosa Grifondoro. Non aveva capito bene chi aveva fatto la domanda, ma di certo era una persona noiosa. E quindi di Grifondoro.
Però era rabbrividita.
Non voleva mai più vedere Tu-Sai-Chi di persona.
Oh no.
Lei aveva dato.
Che ci pensasse il “Prescelto” ad affrontarlo.
-L’avversario non ha nessun avviso del tipo di magia che si sta per usare.-
Oh Granger. Se non esistessi ... come sarebbe bello.
Zabini nel banco davanti le fece il verso sottovoce, facendo sorridere lei e ridere Malfoy sotto i baffi. Piton lanciò loro un’occhiata indecifrabile, iniziando a denigrare la risposta della Grifondoro. Perdita se n’era accorta. Piton fissava Draco.
E soprattutto Potter.
Potter Potter Potter.
Continuava a passare il suo sguardo su di lui, quasi per caso.
Ma lei sapeva che non era per caso.
Era per vedere gli occhi di quella donna, quella Evans.
Ecco cosa vedeva Piton osservandolo.
E cosa vedeva guardando lei?
Si strinse una spalla, fissando il banco.
Bryson?
Se aveva capito bene, non ci aveva mai parlato, non poteva avere grandi ricordi.
Sua madre, quella Prince?
Da quel che aveva capito a casa del signor Tobias non ne aveva un ricordo troppo felice.
Nulla?
-Provate-
Eh?
-Muoviti sciocca!-
Pansy la strattonò per il gomito in piedi, obbligandola a fare coppia con lei mentre le spiegava velocemente cosa dovesse fare.
Difendersi con un incantesimo scudo senza parlare?
Ma era impossibile!
Perdita si mise scettica in posizione, fingendo di concentrarsi mentre Pansy, dall’altra parte dell’aula, la guardava accigliata. Faceva paura. Più del solito almeno.
Forse Piton non vedeva davvero nulla in lei.
E in Potter cosa vedeva?
L’amore per quella donna?
Se davvero era così, in lei doveva vedere odio e rabbia.
Tutti quei sentimenti che aveva riversato su sua madre quando ...
-Cosa stai cercando di fare Adams?-
Perdita incassò la testa nelle spalle, fissando le scarpe del suo interlocutore. Piton.
-Un ... un incantesimo Scudo, Professore ... -
Sentì chiaramente Piton sbuffare, per poi afferrarle il braccio sinistro proprio sopra la benda.
La ragazza alzò lo sguardo spaventata, cercando di liberarsi dalla stretta ma gli occhi seri del professore la bloccarono.
-Devi alzare di più il braccio, Adams.-
La ragazza annuì, mentre l’insegnante, scettico, le lasciava il braccio cercando di trasmetterle un messaggio. Che, naturalmente, la ragazza non capì.
-Ti sei addormentata Adams?-
Perdita si voltò, scusandosi con la pazientissima compagna e ricominciando a fingere di concentrarsi.
L’aveva toccata.
L’AVEVA TOCCATA!
-Perché sorridi adesso?-
-Oh, credo ... credo di aver debolmente sentito un tuo Schiantesimo Pansy.-
Parkinson assottigliò lo sguardo, sistemò i capelli velocemente, lanciò un’occhiata languida a Malfoy vicino a loro e si concentrò di nuovo mentre Perdita sentiva una scarica insensata di energia lungo la spina dorsale.
Piton si era avvicinato solo a lei fra i Serpeverde.
Solo a lei!
Neanche Potter ...
Un tonfo bloccò il flusso di pensieri della ragazza.
Si voltarono tutti di scatto verso l’insegnante che si rialzava da terra.
Cosa diavolo era successo?
Oh, no. Potter .
-Ti ricordi che ci si doveva esercitare sugli Incantesimo non verbali Potter?-
-Sì.-
-Sì, signore.-
-Non c’è bisogno di chiamarmi “signore” Professore-
Perdita spalancò la bocca, incredula. Ma ... ma come diavolo si permetteva di rivolgersi a un insegnante in quel modo?
A Piton poi!
Dopo tutto... dopo tutto quello che stava facendo!
-Punizione. Sabato sera nel mio ufficio.-
COSA?
Non gli toglieva neanche un punto?
Dopo quello che aveva detto ... come minimo la sospensione! Lo Sfregiato si stava montando la testa con tutte quelle storie sul “Prescelto”.
Eppure, forse, FORSE, a Piton stava bene quello che era successo. Così forse avrebbe capito che Harry non valeva quanto credeva lui.
E poi, dopo tutto quello che faceva per lui, sentirsi trattato così ... che nervi!
La lezione era ormai finita e nell’incertezza generale tutti si fiondarono ai banchi a preparare le borse uscendo il più in fretta possibile dall’aula e diretti in sala pranzo. La Serpeverde finse di attardarsi un attimo per allacciarsi una scarpa e i compagni di casa, ovviamente, non si accorsero della sua assenza, uscendo dall’aula chiacchierando.
-Passami quel libro, Adams.-
Piton era seduto alla cattedra a compilare il registro, con la solita aria seria e concentrata. La ragazza prese il libro che era rimasto sul banco, ottima scusa per farli avvicinare nel caso qualcuno li avesse visti.
Che dopo quello che era successo volesse un po’ di conforto da lei?
Nah ... impossibile!
Però, forse, voleva almeno parlarle, chiederle qualcosa ...
-Smettila di non farti toccare l’avambraccio sinistro o qualcun avrà dei sospetti. Ho visto ieri a cena che lo hai ritirato dalla stretta di Grengrass e lo stavi per fare anche prima. Cosa credi? La maggior parte degli studenti di Serpeverde hanno parenti fra i Mangiamorte. Capiranno immediatamente che hai il Marchio se non cambi atteggiamento. E guardami negli occhi quando parlo.-
Aveva appena mormorato quelle parole fra i denti, tenendo lo sguardo sul registro e continuando a scrivere i nomi dell’elenco.
-Sì ... signore.-
Piton alzò lo sguardo accigliato, vedendo solo la figura della ragazza che usciva correndo dall’aula.
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Perdita chiuse velocemente dietro di sé la porta dell’aula di Pozioni, sospirando.
Bene!
Aveva nascosto il libro che le aveva dato Piton in un luogo introvabile! Quell’aula era piena di vecchi testi, nessuno avrebbe potuto ricondurre il primo della pila di destra a lei. Non aveva neanche segnato il nome! E poi, se Piton glielo avesse richiesto, lo avrebbe ripreso da lì, evitando di portarlo in camera o in Sala Comune dove i suoi compagni potessero vederlo.
Si appoggiò stancamente alla parete, abbracciandosi la spalla.
Piton era uno stupido.
Meritava di essere trattato così dallo Sfregiato.
Oh sì.
Farsi toccare il Marchio... era semplice da dire!
Anche se se lo toccava lei, rabbrividiva!
E poi ... guardarlo negli occhi... ma se ogni volta che lo cercava con lo sguardo lui fissava Potter?
E poi poteva essere anche più gentile! Che razza di idee si era fatta prima, quando le si era avvicinato a lezione? Ma a che diavolo stava pensando?
Sbuffò sentendo il campanello di inizio lezione di Pozioni. I suoi compagni l’avrebbero raggiunta presto. E anche Potter con l’inseparabile duo.
Ma se era inseparabile come poteva avvicinarsi a Weasley?
Ecco, arrivarono un ragazzo di Tassorosso che conosceva di vista ma che non la salutò, ovviamente. Poco distanti quattro Corvonero e dietro ...beh, quello in mezzo era Draco, riconoscibile per il colore biondo dei capelli e poi ...Zabini, sì, Zabini e Nott.
... e gli altri?
-Adams!-
Nott le si avvicinò sorridente causandole un mezzo svenimento e un sorrisino falso e tirato.
-Ehi ragazzi ... ma ...e gli altri?-
Dov’era Pansy?
Dov’erano Tiger e Goyle?
-Credevamo di essere passati solo noi tre per Serpeverde, invece a quanto pare siamo in quattro.-
Blaise stava analizzando il profilo di un’attraente Corvonero poco lontano da loro.
-Tu sei un disastro in Pozioni Adams! Come hai fatto?-
Perché Malfoy dimostrava di essere intelligente nei momenti meno opportuni?
-Ho ... stregato una piuma...-
-E non ti hanno beccata?-
-Ne ... ne avevo due. Quella stregata era ... ehm ... nascosta. Nel reggiseno. Sì. E comunque a fine anno ero molto migliorata. Sì. Molto.-
Perdita stiracchiò un sorriso, sentendo la pressione incredibilmente bassa mentre Malfoy e gli altri ghignavano in modo assolutamente attraente.
Amava Pozioni.
Lei e i tre ragazzi più belli della scuola.
Insieme.
Il paradiso insomma.
Al diavolo il suo intento di avvicinare Weasley a Pozioni!
No no no!
Lo avrebbe fatto a Trasfigurazione!
O a Incantesimi...
In qualunque altra occasione, ma non a Pozioni.
Oh no.
Pozioni era tutta per lei, anzi per loro quattro!
Aveva anche l’imbarazzo della scelta!
L’affascinante Malfoy, il tenebroso Nott o il simpatico Zabini?
Davvero, pensare che avrebbe passato tutte le lezioni di Pozioni di tutto l’anno con i tre ragazzi più agognati dal suo dormitorio la faceva sentire bene. Almeno quel pensiero l’aveva distratta da Piton, Potter e Weasley.
Lumacorno aprì la porta, salutando calorosamente Potter e Zabini per poi invitare tutti gli studenti a entrare.
Perdita seguì docile i tre compagni di casa, camminando leggermente imbambolata e non riuscendo a togliere gli occhi di dosso da loro tre. No, non poteva davvero aver avuto una fortuna del genere ... E invece sì!
-Adams, muoviti! Non vogliamo rischiare di dover condividere un tavolo con un Tassorosso.-
La ragazza sorrise alle parole di Malfoy e, giuliva, si sedette di fianco a Zabini, visibilmente arrossata ed eccitata. I tre si scambiarono uno sguardo di sufficienza per poi iniziare a chiaccherare a bassa voce, chi criticando chi difendendo il nuovo insegnante. Perdita si sporse un po’ per sentire quello che dicevano ma, naturalmente non riuscì a proferir parola, limitandosi ad annuire a un’affermazione e al suo contrario e a fissare estasiata i tre.
Certo, Malfoy era il più bello, niente da dire.
E che cazzo aveva adesso Potter da rompere? Parlava con il professore ... stupido lecchino.
Peccato che Malfoy fosse già di Pansy... la sua compagna di stanza le avrebbe fatto soffrire le pene dell’inferno quando fosse venuta a sapere che lei frequentava Pozioni con loro.
Oh beh, ne valeva la pena.
Nott invece era... il suo sogno, niente da aggiungere. Non era bello come Malfoy, certo, però era più misterioso, meno sboccato e ... insomma, era idealmente conteso fra lei e Millicent. Su di lui aveva anche fatto il suo primo sogno erotico al secondo anno, a pensarci bene. Peccato che la sua popolarità a scuola, come quella di Malfoy, fosse in caduta libera a causa di quanto accaduto quell’estate al Ministero. Perdita storse la bocca, sentendo appena Harry che pronunciava la parola “Weasley”. Certo adesso erano loro quelli famosi. Forse avrebbe dovuto fare meglio a rivalutare il suo giro di amicizie... Ci avrebbe pensato. Comunque, sia Malfoy che Nott erano fuori. Nessuno dei due l’avrebbe potuta aiutare a migliorare la sua condizione nella piramide sociale degli studenti di Hogwarts.
Non restava che Zabini...
Si voltò appena con ara sognante verso il compagno per scoprire, con orrore, che Lumacorno aveva appena preso due libri dallo scaffale dove aveva nascosto la copia di Piton.
-Oh merda...-
La ragazza si strusciò sul banco, seguendo con gli occhi i libri che finirono ben presto nelle mani uno di Potter e l’altro di Weasley.
Oh no... no, non poteva essere stata così sfortunata. Di certo quello stupido tricheco che aveva come insegnante non poteva aver dato a Weasley QUEL libro. Per mille beozar! Era pieno di libri quel posto! Non poteva aver preso proprio quello!
Non DOVEVA!
-Adams, ti vuoi spostare?-
Perdita si accorse solo allora di essersi praticamente sdraiata sul compagno di casa sovrappensiero, cercando di vedere meglio i libri per riconoscere se fosse quello di Piton o meno. Arrossendo, biascicò qualche scusa e tornò mite al suo posto, iniziando a estrarre i suoi libri e attrezzi.
Dannato Potter! Ma non poteva comprarseli i libri? Perché aveva preso quelli della scuola?
-... questa?-
La ragazza alzò appena la testa, osservando il paiolo che Lumacorno stava indicando vicino al loro tavolo. Era acqua!
-E’ Veritaserum.-
Granger ... rompibeozar. Quanto le piace mettersi in mostra!
-E’ Pozione Polisucco, signore!-
Polisucco? E lei doveva sapere cos’era una Polisucco? Mai sentita prima...
-E’ Elisir d’Amore-
Perdita fissò disgustata il calderone che ribolliva vicino ai Grifondoro. Ah, quindi l’odore di quella pozione era l’odore della persona amata? Sperando almeno che si fosse fatta una doccia prima, ovvio.
Piton avrebbe sentito l’odore di quella Evans. Certo.
Impossibile pensare che potesse ricordarsi di sua madre.
A pensarci bene, quella era anche l’aula nella quale le aveva detto che era suo padre alla fine dell’anno scolastico precedente.
Malfoy e Nott ridacchiarono per qualcosa detto da Hermione, obbligando la ragazza a fare altrettanto anche se non aveva capito la frase della Mezzosangue.
Oh perfetto. Venti punti a Grifondoro. A Pozioni.
Quando una giornata è di merda, è di merda. Punto.
-L’Elisir Amore...-
Amore... Perdita osservò Nott e Malfoy guardarsi scettici e sorridenti di nuovo mentre Zabini non distoglieva lo sguardo dalla Corvonero di prima. La Serpeverde sospirò, vagando con lo sguardo per la classe.
Sesso, non amore.
Quella era la parola d’ordine per i suoi compagni.
E giustamente, cazzo! Avevano appena sedici, diciassette anni! Non potevano già rovinarsi la vita innamorandosi!
Come Piton... doveva essere davvero innamorato però se quella cotta non gli era passata neanche dopo tutto quel tempo.
Chissà se invece sua madre era mai stata innamorata... forse viveva con qualcuno? Sarà stata sposata?
Ma che gliene importava? A che diavolo stava pensando?
Mary, Mary e Stuart! Loro erano l’esempio lampante dell’amore.
Però bastava pensare a quanto avevano sofferto per essere felici per capire che non ne valeva la pena. Però era innegabile che il loro fosse amore vero. Anche Minus tornando a casa le aveva detto che quello fra Evans e il padre dello Sfregiato era stato amore vero. E certamente era amore vero quello che legava Piton a Evans. Fra lui e Bryson solo sesso.
Perdita sbuffò, fregandosene altamente della spiegazione di Lumacorno sulla Felix Felicis.
Da questo era nata.
Sesso.
E basta.
Nessun sentimento.
E poi magari si stupivano se era uscita così imbranata e incapace.
Ma la cosa peggiore era che non glielo avesse detto lui... Però, non aveva mai notato che nei sotterranei facesse così freddo.
Davvero, davvero freddo.
Eh? Il migliore di loro avrebbe avuto una boccetta di “qualcosa” a fine lezione? E cos’era, un gioco a premi?
Pagina dieci aveva detto... Perdita aprì svogliatamente il libro, spaventata dalla complicatezza della pozione da fare e incominciando poi, di mala voglia, a tagliare qualche ingrediente.
Malfoy, da come si comportava, sembrava un pazzo.
Tagliava, sminuzzava, mescolava, girava... riposati un attimo!
Perdita alzò appena la testa, notando Potter che leggeva attentamente il libro. Si era avvicinato di più alle pagine. O aveva bisogno di lenti più grosse o stava cercando di tradurre le note di Piton. Weasley invece stava cercando di nascosto di copiare quanto fatto dalla Mezzosangue. Sì, doveva averlo Potter il libro.
La Serpeverde versò senza guardare qualche altro ingrediente nel calderone, iniziando a girarne il contenuto ma fissando con insistenza il tavolo Grifondoro.
Piton la avrebbe uccisa.
Oh sì.
Sicuramente.
O forse sarebbe stato contento di sapere che era il figlio della donna che amava ad avere il suo libro di Pozioni.
Lumacorno stava discutendo di qualcosa con Malfoy. Perdita sorrise per le frasette del ragazzo. No, nessuno era bravo quanto lei ad arruffianarsi la gente. Però... non doveva distrarsi! Il libro, doveva recuperare il libro di Piton!
-Smettete di mescolare, per favore!-
Al diavolo. Glielo avrebbe preso una volta lasciato incustodito. E poi era solo in prestito, avrebbe dovuto restituirlo prima o poi.
-Adams, ma che cazzo hai fatto?-
-Eh?-
Perdita seguì con lo sguardo la traiettoria degli occhi di Nott, notando il colore rosso deciso della sua pozione e la poco rassicurante consistenza fangosa.
Lumacorno estrasse con una smorfia di disgusto il suo mestolo dal calderone per poi lasciarlo ricadere senza dire nulla ma con un’aria decisamente affranta.
Al diavolo.
-Adams, così è orario, così antiorario.-
Zabini accompagnò le sue parole disegnando dei cerchi invisibili in aria ai quali Perdita rispose con un sorrisino stiracchiato.
Fottiti.
-Il sicuro vincitore!-
Non c’erano più dubbi.
Potter aveva il libro di Pozioni di Piton.
E lei era in un grosso guaio.
-...Lily!-
Oh no!
Di nuovo quella puttana!
Con uno scatto chiuse il suo libro, mordendosi l’interno delle guance per non scoppiare in un pianto isterico e socchiudendo gli occhi nel vano tentativo di lenire quel doloroso pulsare della testa.
Fra il Marchio che le faceva male, la disgustosa prospettiva di dover sedurre un Weasley, Piton che la trattava come uno Schiopodo Sparacoda, ci mancava solo che proprio Potter prendesse quel libro.
E i suoi tre compagni di casa, quelli fighi, quelli adorati, stavano ridacchiando della sua misera “pozione” senza fare attenzione che non li sentisse.
Odiava Pozioni.
 
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