Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Silent Screams – Sotto il velo

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sar3tta89
view post Posted on 1/2/2009, 19:57 by: sar3tta89




BUONA LETTURA, ragazze! :)


SPOILER (click to view)
Vi lascio un mio lavoretto grafico.. fatemi sapere che ne pensate se vi va :)












7. Liliam








Avevo sempre passato del tempo a chiedermi perché mio padre se n’era andato, perché ero stata la pecca della mia famiglia.. e perché amassi sconsideratamente quello che era parso essere l’unica vera e propria figura paterna nella mia vita, tanto da farmi penare al solo pensiero della sua scomparsa. Perché proprio Jerard?

Perché mi aveva sostenuta forse? Perché in vita mia era l’unico uomo che mi avesse trattato da persona adulta, anziché da bambina?

Certamente era stato l’uomo che più aveva avuto importanza nella mia infanzia. Lodavo quell’uomo da sempre e ogni qualvolta che mi capitava di ripensare ai bei momenti.. i miei ricordi cadevano distrattamente su lui.

Il mio era un amore di una figlia, certo.. ma forse oltrepassava di poco anche la soglia padre/figlia; dopotutto lui non era veramente mio padre, era solo stato l’amore di mia sorella.

Liliam. Ed ecco che ritornava.

Perché Severus mi aveva chiesto di lei?

Quale ricordo possedevo di lei, che facesse sembrare più di quel che volevo dimostrare? E perché mi metteva così a disagio parlare della grande donna che mi aveva cresciuta?

Non lo sapevo, ogni volta che provavo a ricordare.. il vuoto era l’unica risposta alle mie domande. Il mio era un buio totale, un buio in cui la luce non vi era.

Toc, toc.

Mi voltai sdraiata nel mio letto a fissare la porta aperta che dava sul mio studio, come se da un momento all’altro potesse apparire quella persona che avrebbe avuto tutte le risposte alle mie domande con sé.

Purtroppo non era così. Sulla soglia era apparso ancora una volta Severus, il viso pallido i cui lineamenti erano segnati da qualcosa di più profondo delle sue espressione inumane.

Per qualche ragione, sapevo che dietro la sua ostilità c’era un’altra persona. Che la ragione per cui fosse così disinteressato della vita stessa fosse il motivo per cui portasse quella maschera d’orrore che aveva di sé.

La sua temutissima fama lo precedeva in tutto. Lo fissai per qualche istante e anche i suoi occhi neri erano fissi sui miei.

“Liliam mi ha cresciuta, ma.. se provo a ricordare qualcosa di lei.. beh io..” sospesi un attimo quelle parole tra il vuoto e il silenzio che ci divideva “ho un vuoto” mormorai infine mettendomi a sedere sul letto.

Severus avanzò di qualche passo e mi raggiunse, sedendosi a sua volta. La sua solita maschera di disinteresse se ne stava lì, dove io potevo vederla.. ma nonostante la portasse, questo non significava che era possibile sfiorarla. No, lui era impenetrabile ad ogni contatto umano.

“Per qualche ragione.. il tuo inconscio ha eliminato parte di quel ricordo, Sarah.” disse pratico, come se ci avesse ragionato per ore e attirando il mio interesse verso di lui.

“Per quale motivo?” chiesi afferrando l’idea di ottenere risposte concrete.

Severus aggrottò la fronte e si passò una mano sotto il mento pensieroso, poi la sua espressione mutò e mi fissò oltre gli occhi neri, nuovamente inespressivi.

“Una ragione.. che posso ipotizzare porti una simile situazione, può essere un trauma psicologico.”

Accigliata chiesi un po’ scettica: “E quale sorta di trauma potrei aver subito?”

Con cipiglio lui ricambiò il mio sguardo e si lisciò la veste nera sul petto, senza più degnarmi di uno sguardo.

“Un lutto” disse in tono piatto, “ E direi che ce n’è motivo.. dato che tua sorella è morta.” concluse.

“Morta?” chiesi con voce soffocata e sbiancando di colpo. “Mia sorella non è morta!” obiettai inferocita. Uno scherzo simile non lo tolleravo affatto.

Attesi risposte e lui mormorò: “Sì, Sarah” si addolcì appena e aggiunse: “Cinque mesi fa.”

Persi per qualche attimo la concentrazione e mi ritrovai a vagare nell’inconscio, pensando: Liliam morta? No.. non può essere.

Finché Severus non mi scosse con le sue parole.

“È stata ricoverata qualche un anno fa al San Mungo per lesioni gravissime e da lì non è più uscita.” Fece una pausa sentendo per qualche ragione che fosse la cosa migliore da fare, e forse per me lo era..

“Sapendo che era babbana, la sola motivazione è che sia stata la magia a recargli quei danni cerebrali..” proseguì tenendo gli occhi fissi su di me, che se non fosse stato per il letto avrei certamente ceduto.

“Danni.. cerebrali?”

“Sì, i guaritori al San Mungo hanno tentato di salvarla.. e quando sembrava migliorare.. beh, lei non ce l’ha fatta.”

Severus notando la mia espressione incerta che apprendeva man mano le informazioni che lui mi dava, lo lasciò spiazzato e improvvisamente confuso domandò: “Non ne sapevi nulla?”

Scossi il capo.

“Sarah.. tu hai firmato il certificato di morte babbano.”

Un’altra mazzata mi colpì in pieno volto. Come avevo potuto firmare il certificato di morte di mia sorella, senza nemmeno rendermene conto o non avendone comunque alcun ricordo?

Ero pietrificata, confusa.. e arrabbiata. Sentivo nuovamente il vuoto intorno a me e Severus non era sicuramente d’aiuto, ma almeno lui aveva delle risposte.

Respirai con affanno per qualche secondo e cercando di regolare i miei battiti che andavano oltre l’eccessivo, continuai a sgomberare la mente.. cercando di pensare il meno possibile.

Quando ripresi il controllo su me stessa, sentii il bisogno di raccontare ciò che mi era accaduto nelle ultime settimane e in quel momento Piton era l’unica persona che poteva capire o scoprire qualcosa. O almeno ci speravo.

“I-io.. ho fatto un sogno Severus..” gli raccontai tutto quanto, anche il ricordo dell’acquario fino a quando ero tornata Beauxbatons, infine gli passai il foglio su cui avevo trascritto velocemente le parole di Jerard e le supposizioni che avevo a riguardo.

Lui parve studiarle per un attimo con sguardo attento, ma poco dopo corrugando appena la fronte se lo intascò.

“Penso che avrò bisogno di tempo per studiare le parole.” disse a voce bassa.

Annuii, stringendomi nelle spalle. “Vorrei soltanto delle risposte” sussurrai a stento.

Sapevo che stavo cedendo, la mia voce aveva assunto dei toni leggermente più acuti del normale. E il pensiero che mi colpiva continuamente era: “Liliam è morta”.

Severus non disse nulla, forse non riuscii a trovare le parole di risposta al mio dolore o forse capiva ciò che desideravo di più: il silenzio.

Non mi strinse, non mi sussurrò parole di conforto.. rimase lì a guardare la finestra proprio come aveva fatto la sera in cui avevo parlato con Silente, lasciando quello spazio d’intimità tra noi.

Qualche ora più tardi si alzò e mi guardò appena prima di andarsene.

Sentendo la porta richiudersi, scoppiai in lacrime e mi lasciai andare a quel pianto che mi ero tanto negata fino ad allora. Non dovevo più nascondere di essere forte, lì non c’era più nessuno. La stanza era immersa nell’ombra e io ero sola con il mio dolore.

Rimasi a letto per quelle che parvero ore, finché non sentii la porta riaprirsi seguito da un rumore stridulo della porta che cigolava. Stetti in attesa finché sulla soglia illuminata non riapparve Severus. Lo fissai accecata, e strinsi gli occhi a fessure tentando di distinguere la sua tenebrosa sagoma. Severus avanzò svelto al mio letto.

“Silente ti vuole parlare.”

Mordicchiai con intensità il labbro inferiore cercando di mantenere la calma, fino a che non lo feci sanguinare. In quel momento l’unica cosa a mancarmi era la tranquillità.

“Perché?” chiesi a mezza voce.

“Sbrigati” fu la sua risposta e mi sorrise appena, voltandomi le spalle ed uscendo dalla mia stanza. Rimasi immobile per un lungo intervallo di tempo a guardare la porta aperta, in una qualche maniera mi sembrava una sorta di dejavù.

Scossi la testa risvegliandomi da quello strano ricordo. Più tardi, quando lasciai l’ufficio con Severus mi sentivo a disagio, ripensavo a quando ero entrata la prima volta nella scuola.. a quando l’avevo conosciuto. Una morsa mi si strinse nel petto, mentre di sottecchi mi riscoprii a fissarlo. Lui mi guardò appena, e riprese a guardare davanti a sé.

Poco dopo mi accorsi che non stavamo andando in direzione dell’ufficio del preside, ma dei sotterranei.

Severus cogliendo il mio sguardo interrogativo, disse: “Ha preferito così.”

Sorpassammo numerosi gruppi di alunni fermi nel corridoio a chiacchierare, e al nostro passaggio si ammutolirono fissandoci a bocca spalancata e sfogliando una copia della Gazzetta del Profeta.

Con mio forte disappunto mi promisi di sfogliarla anche io più tardi, quando ne avessi avuto finalmente l’occasione.

Non appena fummo di fronte alla porta del suo ufficio Severus aprì appena l’uscio e m’invitò ad entrare sparendo nel buio, la luce della stanza era flebile e nella maggior della stanza si poteva intravvedere appena il suo interno.

Avanzai di un passo verso la soglia, fermandomi solamente quando ero a pochi passi dall’entrare. Restai in ascolto e sentii il silenzio, il respiro di Piton e Silente –entrambi in mia attesa, il vento scuotere gli alberi, il battito del mio cuore che accelerava di tanto in tanto, le risate al piano di sopra dei ragazzi e il chiasso proveniente dalla Sala Grande dove quasi tutti erano a cena.

Severus tornò ad affacciarsi e con uno sguardo persuasivo mi invitò nuovamente ad entrare.

Non appena fui entrata intravidi la lunga barba di Silente che toccava il pavimento e lui stesso – i cui occhi azzurri rilucevano anche nell’oscurità – che mi scrutava con attenzione. Guardandolo agitata, mi strinsi nelle spalle e avanzai ancora nella stanza in penombra.

L’imponente presenza di Silente si rilassò in un sorriso e disse con voce calma: “Tranquilla, non ti devi preoccupare..”

Annuii e mi sedetti sapendo benissimo qual’era la motivazione per cui Silente era lì.

“Sarah, immagino voi sappiate il motivo per cui si trova qui..” incominciò Silente intrecciando le mani e fissandosi le unghie con indifferenza “.. abbiamo avuto notizie da fonti certe, che vostra sorella Liliam tempo fa è stata ricoverata per gravissimi danni causati dall’uso improprio della magia da parte di un mago – il cui nome per ora è ignoto. Questo ‘qualcuno’ ha tentato su di lei un incantesimo di modifica della memoria, con scarso successo ovviamente.. riportando danni permanenti – purtroppo.”

“L’incantesimo Oblivion..” dissi con poca convinzione, anche se doveva essere per forza quello.

“Sì, esattamente..” annuì Silente riaggiustandosi gli occhiali a mezzaluna sulla punta del suo naso adunco.

“Perché mai.. ha tentato di modificarle la memoria?” dissi alludendo al mago senza nome.

“Potrebbe aver visto qualcosa che non doveva, Sarah. Ma questo.. ahimè.. non lo possiamo sapere.”

Improvvisamente Severus si fece avanti nel buio e prese una bottiglietta vuota che riconobbi subito.. era la bottiglietta del veritaserum che aveva utilizzato su di me. La posò delicatamente sulla scrivania e Silente fece un cenno di assenso senza guardarlo.

“Severus mi ha raccontato di essere ricorso a mezzi inadatti per scoprire la verità sul vostro conto, ma ha anche aggiunto che nel vostro caso non ha avuto alcun effetto.. è vero?”

“Sì, mi ha portato allucinazioni..”

“Come immaginavo” disse Silente dolcemente e colsi l’ombra di un sorriso sul suo volto, “Il tuo sistema nervoso l’ha respinto provocando le allucinazioni.” mi spiegò, senza essere comunque chiaro.

“I tuoi poteri sensoriali, forse non sono gli unici che possiedi Sarah..” proseguì vedendo la mia faccia trasformarsi da un’espressione sorpresa ad un’altra confusa.

“Lei quindi dice che.. io(portai le mani la petto indicandomi).. possiedo più di una dote, professore?” chiesi con voce strozzata.

“Non lo so per certo, Sarah. Le mie sono solo ipotesi.” mi chiarì vedendomi tesa.

Solo ipotesi dunque? L’udito non era l’unica facoltà che possedevo?

“Lei sa.. perché le possiedo queste.. qualità?” domandai incerta mentre mi sporgevo dalla mia sedia, lasciando cadere i capelli sulla spalla.

“Per qualche ragione” incominciò Severus dall’altra parte della stanza – mi voltai a fissarlo, “noi pensiamo che potrebbero essere quelli che i babbani chiamano più comunemente «poteri extrasensoriali post-traumatici».”

“Oh insomma” risi spiazzata da quell’assurdità “vi sembro eccentrica? Una sempre a disagio?”

Continuai assumendo un colorito rossastro: “Penso di possederli questi poteri?! No! Io li ho!”

Ripresi fiato e ritrovando la calma, aggiunsi: “E anche se non li volessi, devo tenermeli.. perché è questo quello che sono.”

“Sarah” incominciò Silente pacatamente, porgendomi del succo di zucca. Lo presi e strinsi i polpastrelli sul vetro, sentendo appena il rumore impercettibile delle crepe che si stavano formando su quest’ultimo. Come previsto il bicchiere si ruppe nel mio pugno, tagliandomi a fondo la mano.

Silente gettò un’occhiata rapida e colsi un’espressione grave sul suo volto, quasi di preoccupazione. Per qualche ragione mi sentii un’idiota.

Loro mi avevano soltanto dato delle risposte e mi avevano confidato le loro ipotesi.. e io che avevo fatto? Li avevo aggrediti come a mio solito.

Severus si allontanò e sentii il rumore di lui che cercava tra gli scaffali, mentre io fissavo assorta il sangue che sgorgava lentamente dalla ferita. Per un attimo sentii l’istinto di avvicinare le labbra alla mano e ripulire io stessa la ferita.

Scossi la testa e avvertii lo sguardo fisso di Silente su di me, ma del resto quando rialzai il capo vidi che aveva lo sguardo posato altrove.

“Sarah..” riprese Silente, come se avesse atteso un ‘via’. “Penso proprio che questo le spetti saperlo.. Sappiamo dove si trova il signor Constatine.”

E’ quella fu la clamorosa notizia che aprì le speranze in me, notando lo sguardo cupo di Severus che mi fissava con una ciotola di essenza di purvincolo in mano.

Più tardi quando Silente se ne fu andato, io tornai nel mio ufficio con la ciotola in una mano e l’altra che teneva saldamente un fazzoletto in stoffa.

Ripensai alle ultime parole di Silente, che doveva intraprendere un viaggio (“Mi porti con se..” lo pregai.) solitario (“No, Sarah. Hogwarts ha bisogno di lei!” aveva risposto alle mie suppliche) per cercare Jerard, che a quanto pareva viveva da tempo in Bulgaria nascosto da qualche parte dei Monti Balcani.

Non conoscevano il motivo per cui se ne stava nascosto, e da quelle parti Silente non aveva ottenuto risposte chiare dagli altri componenti della comunità magica, che erano stati abbastanza vaghi sulla localizzazione della zona in cui Jerard si trovava.

Speravo che una volta ritrovato Jerard, la cui persona era stata data per deceduta, mi avesse dato delle risposte su ciò che stava succedendo.. e magari su ciò che poteva essermi successo in passato.

Con questo pensiero, una volta arrivata nel mio ufficio, presi la Gazzetta del Profeta di quel giorno e la sfogliai distrattamente.. finchè un articoletto in fondo a pagina 4 non destò la mia attenzione.

Il titolo diceva:





STRANI AMORI AD HOWGARTS PORTANO SCALPORE TRA LA POPOLAZIONE MAGICA
a cura di Rita Skeeter.
- Continua la storia segreta tra colleghi



Come tutta Hogwarts ormai sa, gli strani amori di Hogwarts continuano a far scalpore tra la popolazione magica che è venuta a conoscenza tempo fa della presunta, ma ormai certa, relazione del Professore di Pozioni(Severus Piton) con la nuova e giovane insegnante di Difesa contro Le Arti Oscure(Sarah Michelle Morgan). Questa relazione è stata scoperta e poi riconfermata dall’Auror di Grado Massimo, Clarence Wilson, che si trova attualmente in servizio nei pressi della scuola per scoprire il criminale che ha compiuto i terribili omicidi che hanno coinvolto gli alunni di Hogwarts. I due insegnante apparentemente disinteressati dell’accaduto continuano a vivere in quello che loro credono ‘in segreto’, la loro relazione da amanti.
La cosa stupisce e mette disagio tra i genitori degli alunni, che si preoccupano che una situazione simile possa avere degli inconvenienti spiacevoli sui loro figli soggetti alle lezioni di entrambi gli insegnanti correlati.
Un genitore(che ci ha pregato di mantenere l’anonimità) ha posto reclamo scritto – provvisto di firme di altri genitori - al preside ‘Albus Percival Wulfric Brian Silente’, che ha risposto alle preoccupazioni dei genitori con una frase ad effetto:
“I Nostri Insegnanti, non sono tenuti a delle risposte sulle loro possibili relazioni personali. Gli alunni inoltre non subiranno inconvenienti, in quanto è in loro compito mantenere fuori i problemi personali dal proprio lavoro. Con questo concludo.”
Dunque, il preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts non ha smentito la relazione tra i due suoi insegnanti, nonché suoi subordinati.
E a noi non resta che attendere qualche altra rivelazione da parte di altre fonti.
La vostra Rita Skeeter promette di rivelarvi al più presto altre scottanti notizie sui due insegnanti. E con questo vi lascio fino a nuove notizie.


Vostra, Rita Skeeter.







Ancora una volta mi ritrovai ad accartocciare la Gazzetta del Profeta, trovando che non dicesse nient’altro di utile se non tali assurdità.

La gettai a terra e pregai che Silente trovasse presto Jerard, che la verità venisse fuori.. e che gli omicidi cessassero.

Desideravo che Clarence Wilson se ne andasse lontano da me, per mettere finalmente fine a quelle assurde voci di corridoio sulla mia presunta relazione con Piton.. anche se per qualche ragione non era quello ad infastidirmi, ma il fatto di essere sulla bocca di tutti.. cosa che ad Hogwarts era ormai di routine: Sarah Michelle Morgan, l’insegnante più in voga del momento.

Risi e pensai che Rita Skeeter, Clarence Wilson e qualsiasi altro membro della comunità magica poteva dire ciò che voleva su di me.. tanto la cosa oramai non mi toccava più.

Ciò che contava in quel momento era scoprire la verità.
 
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106 replies since 30/12/2008, 22:27   1559 views
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