Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

black eyes

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titimaci
view post Posted on 11/4/2008, 20:03




eccomi di nuovo qui ad ammorbavi con le infauste creazioni della mia mente malata...eheh...ok...è meglio che smetto di scrivere ca**ate e vi posto il primo chappy (ma come siete felici vero??!!)

p.s.:vietate le maledizioni con o senza perdono ai danni della scrittrice!!

...ed ora....buona lettura!


CAPITOLO 1

16 novembre 1980. Stamberga Strillante. Hogsmade.

Era notte fonda. Tutti i rumori erano attutiti dal forte temporale che scuoteva la piccola cittadina di Hogsmade. Tutto era coperto dallo scroscio incessante dell’acqua. Alla stamberga strillante un nutrito numero di mangiamorte festanti si era riunito attorno al suo padrone nel soggiorno disastrato di quella casa dimenticata da Dio. Temuta dagli uomini. Fuori solo pioggia, lampi e tuoni. Dentro solo risa sguaiate e terrore. Terrore negli occhi di una giovane coppia. Terrore negli occhi del loro bambino. Pianto. Il pianto di quel piccolo stretto in un’abbraccio al petto della sua mamma lacerava l’anima. Un pianto che si mescolava al pianto del cielo. Tutto in quella notte piangeva. Anche Severus Piton. Piangeva lacrime silenziose dietro quella maschera argetea. Piangeva per l’orrore che ancora una volta gli si parava davanti come un’infinita punizione, quella era la sua condanna. La condanna per aver scelto la via del male. La via del potere. Se ne stava in disparte mentre quelle bestie, fino a qualche mese prima chiamati compagni, torturavano un giovane uomo davanti agli occhi terrorizzati di sua moglie e di suo figlio. La loro unica colpa era di essere nati babbani. Quante volte l’aveva visto? quante volte ancora avrebbe dovuto vederlo? Quanto ancora avrebbe retto il suo cuore straziato? Tutto in quella stanza lo disgustava. Perfino se stesso. Si odiava per essere per l’ennesima volta lì, difronte a tante atrocità, senza poter far nulla. Voleva fuggire. Rifugiarsi in un luogo sicuro lontano da tutto quel male. Come quando era bambino e la sua stanza era un mondo incantato dove potersi rifugiare. Voleva salvarli. Voleva uccidere i loro aguzzini. Distruggere qulle belve che avevano il coraggio di farsi chiamare umani. Far provare a loro quel dolore. Ma non poteva. Doveva stare lì inerte a guardare l’orrore negli occhi. In silezio. Aveva promesso a Silente che sarebbe stato la sua spia. Che l’avrebbe aiutato a sconfiggere quello che per un periodo fin troppo lungo era stato il suo padrone. Il suo Oscuro Signore. Ed eccolo lì con il suo volto deformato dal male. Guardava la scena divertiro. Gustandosi ogni minima particella di dolore scaturito da quella tortura. Ne traeva un piacere disumano. Spaventoso. Mentre lui, Severus Piton, un giovane uomo di soli vent’anni, moriva dentro. Ancora e ancora. Quella era la sua redenzione. La sua anima in cambio della vita di Lily. Della sua Lily. Della donna che amava. Della donna che a causa della sua ingenuità e della sua stupida sete di potere rischiava la vita. La vita di suo marito. La vita di suo figlio. Tutto per il potere. Ma cos’era il potere di fronte alla vita? Un’urlo più forte della donna lo fece trasalire, facendogli perdere il filo dei suoi pensieri.Tornò a guardare verso quella povera famiglia distrutta. Dopo oltre un’ora di atroci tortura il giovane uomo morì. Morì davanti agli occhi di sua moglie che ormai non aveva più lacrime. Morì davanti agli occhi di suo figlio che ancora piangeva invocando il suo papà. Morì davanti agli occhi di un giovane mago che in quell’istante giurò di aver visto morire l’ultimo innocente.Ora l’attenzione di tutte quelle maschere portatrici di morte fu rivolta alle altre due prede. No. Non poteva permetterlo. Non voleva veder morire altri innocenti. Non quella notte. mai più. Non sotto i suoi occhi. Si fece avanti. S’inchinò ancora una volta di fronte a quel mostro chiamato Voldemort. Gli baciò un lembo del mantello nascondendo a fatica un conato di disgusto.
- Mio signore, chiedo il permesso di poterli portare con me nella mia dimora. Ho bisogno di cavie per testare dei nuovi veleni, mio signore.
Sentì se stesso pronunciare quella frase con voce sadica e reverenziale. Si sentiva un mostro. Un’essere umano della peggior specie. Ma doveva tentare se voleva salvarli. Continuò a guardare il suo vecchio padrone nei suoi occhi rossi iniettati di sangue creando nella sua mente atroci scene di tortura. Doveva farlo perché il signore oscuro ora come sempre stava indagando nella sua testa. Lo vide riflettere un momento. Poi un ghigno storpiò ancor di più il suo volto serpentesco. Era soddisfatto da ciò che aveva visto.
- Mio caro Severus, credo proprio che tu abbia meritato un riconoscimento per la tua dimostrazione di grande fedeltà. Permesso accordato. Portali via e fanne ciò che vuoi.
Rispose Voldemort con la sua voce glaciale. Severus s’inchinò e baciò nuovamente un’angolo del mantello del suo padrone.
- Grazie mio signore.
Poi si voltò lentamente verso la giovane donna che lo guardava terrorizzata stringendo convulsamente il suo bambino. Le si avvicinò tra le proteste dei mangiamorte irritati per essere stati privati del loro macabro passatempo. Appena le fu accanto la prese per un braccio cercando di essere più delicato possibile e la condusse fuori da quel luogo di torture. Quando furono nel giardino Severus si tolse la maschera e guardò negli occhi la donna.
- Non avere paura, non voglio farvi del male, ora vi porto in un posto sicuro d’accordo?
La giovane annuì lentamente. Lui l’abbracciò e insieme si smaterializzarono.
Si materializzarono all’interno della sua casa di Spinner’s End. Severus fece sedere la ragazza sul divano logoro. Accese alcune candele e si sedette a sua volta su di una squallida poltrona. Si coprì un momento il volto con le mani. Non sapeva che fare o che dire. Nulla avrebbe cancellato quello che era successo. Tornò a guardare la giovane. Era bellissima. Possedeva quella bellezza antica, la bellezza delle dee. Doveva avere circa la sua età. I capelli castani le ricadevano sulle spalle in boccoli. I suoi occhi azzurri come il cielo d’estate vagavano ancora pieni di terrore per la stanza. Il suo viso era perfetto e chiaro come una scultura di marmo. Il bambino, che aveva più o meno due anni, dormiva sfinito tra le sue braccia.
- Come ti chiami?
Chiese il giovane mago per mettere fine a quel silenzio di ghiaccio. Lei sussultò appena sentendo la sua voce. Lo guardò intensamente.
- Zoe...il...il...mio nome è Zoe...
Rispose ancora tremando. Lui le sorrise per cercare di tranquillizzarla. Non funzionò.
- Bene, Zoe...io sono Severus.
La ragazza annuì. Lui le sorrise di nuovo debolmente nella speranza di rasserenarla. Si alzò e le preparò del tè dove si premurò di versare qualche goccia di pozione calmante. Tornò in soggiorno e le porse la tazza. Lei rifiutò scuotendo energicamente il capo. Le lacrime ricominciarono a cadere copiose dai suoi occhi.
- Bevi, ti farà bene.
E lei bevve. Piano piano smise di tremare e sembrò rilassarsi. Il silenzio li circondava mentre Zoe continuava a guardarsi intorno. Poi parlò.
- Chi erano quelle persone?
Chiese in un soffio. L’uomo la guardò serio cercando una risposta. Abbassò lo sguardo.
- Si fanno chiamare mangiamorte. Sono i seguaci di Voldemort.
Lei continuava a fissarlo. Fece un piccolo cenno con il capo esortandolo a continuare.
- Sono maghi oscuri.
Zoe lo guardò confusa.
- Maghi?
Severus annuì piano e le raccontò con calma il suo mondo. Le raccontò della magia. Le raccontò che non tutti i maghi erano crudeli e spietati. Che c’erano maghi buoni. Come Silente. Lei ascoltava in silenzio. Le pareva tutto impossibile. Se non avesse visto con i suoi occhi quegli uomini torturare ed uccidere solo con l’uso di una bacchetta, non avrebbe creduto ad una sola parola di quello che stava sentendo. Quando lui finì il suo racconto Zoe prese la parola.
- Perché ci hai salvati?
Lui la guardò negli occhi così intensamente da farla rabbrividire.
- Perché io non sono come loro...
Lei annuì.
- Però eri lì con loro...
Disse in tono grave. Lui abbassò nuovamente lo sguardo.
- Perché?
Chiese lei titubante. Lui la guardò di nuovo in quegli splendidi occhi azzurri e sentì che le doveva una spiegazione, almeno questo. Così Severus le parlò di lui. Della sua storia. Di come tanti anni prima si era lasciato affascinare dal potere delle arti oscure. Le parlò di Lily e di come l’aveva persa. Di come qualche mese prima aveva riferito la profezia al signore oscuro firmando la condanna a morte dell’unica donna che aveva mai amato e della sua famiglia. Della sua richiesta di aiuto a Silente. Del suo nuovo ruolo di spia. Zoe lo ascoltava e piangeva. E a lui parve incredibile che in quel momento lei stesse piangendo per lui. Lei che aveva appena perso l’uomo che amava. Che aveva visto l’orrore umano scagliarsi contro la sua famiglia. Piangeva per lui. Per la sua anima nera come la pece. Non aveva mai visto tanto altruismo. Tanta bontà. La candida e pura anima di Zoe soffriva con e per la sua, sporca e corrotta. Non lo meritava. Non si meritava tanta generosità. Le si avvicinò e le ascigò le lascrime con una carezza.
- Non piangere per me Zoe, non lo merito...
Lei gli sorrise.
- Tu lo meriti più di chiunque altro, mi hai salvata...hai salvato il mio bambino...rischiando la tua stessa vita...ti sarò grata per sempre...
Lui scosse leggermente il capo e sospirò. Quella notte Zoe ed il piccolo Jamie rimasera a Spinner’s End e vi rimasero anche nei giorni successivi. Le giornate passavano tranquille, durante il giorno il giovane mago si occupava di loro come un padre, di notte usciva per ricoprire il suo ruolo di spia. Dopo una settimana Severus li scortò in una piccola casa fuori Londra e si raccomandò che stessero nascosti almeno per un po’. Per mesi il giovane mago andò ogni giorno a trovarli per sincerarsi che stessero bene e che avessero tutto il necessario. Molto spesso trascorreva intere settimane lì con loro. Lui e Zoe divennero amici, e la giovane con il tempo si innamorò di lui. Del cavaliere nero che l’aveva salvata. Che aveva salvato suo figlio. Che si prendeva cura di loro come nessun’altro. Sperando che con il tempo lui avrebbe dimenticato Lily e l’avrebbe ricambiata taque i suoi sentimenti. Poi purtroppo accadde una cosa terribile. Una calda sera d’estate Severus raggiunse Zoe in lacrime. Voldemort aveva ucciso Lily e suo marito James. Solo il piccolo Harry era sopravvissuto e inspiegabilmente l’oscuro signore aveva perso tutti i suoi poteri ed era scomparso. Il mago era disperato e non trovava pace. Si sentiva responsabile per l’accaduto. Lei cercò invano di rincuorarlo. Parlarono a lungo e lui le disse che da quella notte non sarebbe più potuto tornare a trovarli, che aveva promesso che d’ora in poi la sua vita sarebbe stata al servizio di Silente, volta a proteggere quel bambino che aveva gli stessi occhi della sua Lily. Zoe pianse.
- Come mi ha detto Silente, ora la mia strada è tracciata...
Disse ad un tratto. La donna annuì gravemente.
- Lo so, devi andare...ci rivedremo un giorno?
Lui scosse il capo.
- No Zoe...d’ora in poi la mia vita sarà troppo complicata...voi dovete andare avanti...starete bene...
- E tu?
L’interruppe lei bruscamente.
- Starò bene, non preoccuparti per me.
Le disse in tono definitivo. Lei abbassò lo sguardo tristemente. Poi tornò a guardarlo negli occhi. Severus le sorrise. Quel sorriso che lei tanto amava e che non avrebbe più visto. Quel sorriso che le illuminava le giornate e che le scaldava il cuore. Sapeva che era sbagliato, ma non resistette. Si avvicinò lentamente al viso di lui e gli posò un leggero bacio sulle labbra. Poi un altro e un altro ancora. D’un tratto Severus le circondò le spalle in un abbraccio mentre le sue lunghe dita affusolate si tuffavano nei lunghi capelli castani di lei. Si baciarono con una calma estenuante. Quello era un’addio. Zoe lo sapeva bene. Ma non volle pensarci mentre per la prima volta saggiava il dolce sapore del mago. Fu un bacio lungo e passionale. Poi lentamente si spogliarono e fecero l’amore. Lì in quella che ormai era diventata la loro casa. Lì dove lui non sarebbe tornato più. Rimasero ancora abbracciati qualche istante. I loro respiri tornarono lentamente regolari.
- Ti amo Severus...
Disse Zoe in un sussurro. Lui la guardò, ma non rispose. Non l’amava. O almeno non come lei amava lui. Si sentiva estremamente in colpa. Nei confronti di Zoe per non amarla abbastanza. Nei confronti di Lily per averla tradita. Le fece una carezza e l’abbraccio. Si addormentarono così. L’uno nelle braccia dell’altra. Dopo qualche ora Severus si svegliò, si sciolse da quell’abbraccio pieno d’amore , si rivestì e si voltò a guardare per l’ultima volta quella donna meravigliosa che ora dormiva serena anche grazie a lui. Almeno una cosa giusta nella sua vita era riuscito a farla, pensò. In quel momento si sentì un po’ meglio con se stesso, ma doveva dirle addio. Le si avvicinò piano e le diede un leggero bacio sulle labbra, poi si voltò e sparì dalla sua vita.

1 settembre 1993 Hogwarts. Sala grande.

Erano passati dodici anni da quella notte. Severus Piton, divenuto professore di pozioni alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, era seduto al tavolo degli insegnati come ogni anno in attesa dello smistamento. Finalmente un nuvolo di bambinetti di undicenni fece il suo ingresso in sala grande proceduto dal professor Vitious. Piton li guardava con aria di sufficienza mentre camminavano incerti verso il cappello parlante esclamando stupiti per ogni cosa vedessero. Giunti a destinazione Vitius li fece fermare e iniziò a chiamarli in ordine alfabetico. Il professore di pozioni seguiva con scarso interesse questa tradizione, ma ad un tratto una ragazzina attirò la sua attenzione.
- Beatrix Barker
Chaimò Vitius. La piccola Beatrix si fece avanti. Era una bambina veramente bellissima. Il viso perfetto e perlaceo era incorniciato da lunghi boccoli neri e i suoi occhi, neri anch’essi erano profondi e lucenti. Piton la guardava incuriosito. Sembrava risplendesse di una luce intensa, pensò che probabilmente fosse imparentata con qualche Veela. Mentre procedeva con il suo incedere elegante verso lo sgabello per essere smistata gli occhi neri di Beatrix incontrarono per qualche istante i neri occhi del professore. Gli sorrise. Il professore non rispose al sorriso e invece le regalò uno dei suoi soliti sguardi glaciali. Lei non sembrò badarci molto, gli voltò le spalle con una piccola piroletta e si sedette. Il professore di incantesimi posò il cappello folta chioma corvina della giovane.
- Ohh, bene...bene...
Iniziò il cappello.
- So esattamente dove metterti...GRIFONDORO!
Un boato si levò dalla tavolata rosso-oro e la piccola Beatrx trotterellò allegra verso i suoi nuovi compagni. Non vide la smorfia di disgusto che storse lelabbra del professore di pozioni.



se ve gusta continuo se no...continuo lo stesso solo per farvi dispetto!!!!! :P :P
 
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femke
view post Posted on 11/4/2008, 20:09




moolto interessante!!! scrivi davvero benissimo!!!

complimenti e aggiorna presto!!!^^
 
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Valery_Snape
view post Posted on 11/4/2008, 20:25




:T_T: :T_T: belliccima cussola.......mi fai venire le lacrimucce.......

posta al più presto, please!!!!
 
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titimaci
view post Posted on 11/4/2008, 20:33




grazie tessore!!!!!!!!!
 
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AccioSeverus!!
view post Posted on 11/4/2008, 20:36




Vai avanti che mi sembra di aver capito già dove vuoi andare a parare e mi piace ;)
 
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deny30
view post Posted on 11/4/2008, 20:37




noooo...non mi dire che beatrix è la figlia di Severus e Zoe...ti prego continua sono troppo curiosaaaa!!
 
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Kowalski_Snape_Lupin
view post Posted on 11/4/2008, 20:40




WOW!!
 
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Free Soul
view post Posted on 11/4/2008, 20:49




Amora tesora....cushola...ma come scrivi bene!!*Invidiaaa*

Penso di aver capito qualcosina..ma staremo a vedere!!Continuala tesorooo...

Un beso!!
 
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titimaci
view post Posted on 11/4/2008, 20:56




ma gggrrrasshiie tesore of my life!!!!!!!

*si commuove per i tanti complimenti*

spero di riuscire a continuare presto!!!!!
 
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flaflysnape
view post Posted on 11/4/2008, 21:04




ahhh bella ff!! qsta bimba mi sa proprio ke è stata concepita in una certa notte...da un certo mago dai capelli e okki neri e da una bella giovane dai capelli a boccoli castani e gli okki azzurri....!!! ci ho azzeccato?? ihih....cmq DEVI continuarla!! è bellissima!!!
 
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titimaci
view post Posted on 11/4/2008, 21:30




grazie tessora!!!!!!! eheh non te lo dico!! non te lo dico!! *saltella come un'oca*

ok...la pianto
 
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miky-
view post Posted on 11/4/2008, 21:43




Bella ely brava!!!Continua!!!
 
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titimaci
view post Posted on 11/4/2008, 22:14




grazie!
 
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argella7891
view post Posted on 11/4/2008, 22:27




bella mi piace un sacco come è scritta (ma d'altronde da te c'è sempre di aspettarsi il meglio.!!!!) e anche la storia è molto bella..non ho ancora capito bene dove vai a parere ma va bene così perchè mi gusterò meglio la storia!!
Continuala mi raccomando che merita un sacco!!!
brava brava brava!!!
 
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silvia14
view post Posted on 11/4/2008, 23:03




un'altra sev papino? si si mi piace continuala... image
 
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342 replies since 11/4/2008, 20:03   4292 views
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