Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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SnapeTear89
view post Posted on 6/8/2008, 19:43




mi disp di avervi deluso con una semplice febbre!! :T_T:
comunque tranquille se riesco finisco il terzo capitolo stanotte e lo posto appena posso!!
Pensate che sono ansiosa anche io di scrivere il seguito!!per troppo tempo queste idee sono rimaste solo nella mia mente ed è ora di sguinzagliarle!! :lool:
a presto
Vivian
 
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SnapeTear89
view post Posted on 8/8/2008, 10:07




Ta Daaan!!!ecco qui!
Here comes the terzo capitolo!!! :lool:
Buona lettura!spero di non deludere nessuno!^^


CAPITOLO 3- Novità in arrivo

Vivian si trovava in Infermeria, sola nella penombra illuminata solamente dalla luna che filtrava attraverso le nuvole e proiettava ombre argentee sul copriletto.
Si era appena destata da un sogno che l’aveva turbata alquanto…aveva la fronte imperlata di sudore, si mise a sedere tentando di ricordare il più possibile di ciò che aveva sognato.
C’era Piton, stava percorrendo a grandi passi il suo ufficio…più la ragazza tentava di tenere a mente il sogno più i particolari scorrevano via come quando si cerca di trattenere dell’acqua tra le mani.
Si sforzò nuovamente di ricordare…lei era seduta in un angolo buio dell’ufficio, con la stessa camicia da notte bianca, stavolta però zuppa di sangue…fece un ulteriore sforzo di memoria, ma tutto ciò che riuscì a ricordare fu Piton che la prendeva per un braccio e la sollevava da terra, per poi cacciarla fuori dal suo ufficio in malo modo.
Era stato un sogno alquanto strano, e Vivian si convinse sempre di più che doveva aver fatto quel sogno per colpa delle ferite alle mani che in quel momento non erano altro che cicatrici rosse e palpitanti, si…doveva essere così, forse era proprio l’Infermeria a farle fare certi sogni.
Ciò che per lei rimaneva inspiegabile era perché mai nel sogno il professore la stesse cacciando in malo modo dal suo ufficio, cercò di non pensarci, diede un’occhiata all’orologio, erano solamente le due del mattino, si decise a svuotare la mente in modo da poter prendere sonno senza fare strani sogni…
Riuscì finalmente a prendere sonno…
La mattina seguente si svegliò alle sette in punto, guardò le sue mani, le cicatrici erano passate da un rosso acceso ad una tenue sfumatura sull’ocra, stavano per guarire, anche se per farle sparire del tutto ci sarebbero voluti almeno altri due giorni.
La ragazza non ricordava più nulla di ciò che aveva sognato, ricordava solamente di aver sognato Piton, si ritrovò ancora una volta a chiedersi il perché di quei strani sogni, ma fu costretta a scacciare quei pensieri perché Madama Pince stava arrivando puntualissima per cospargere le cicatrici delle mani con un unguento dall’odore pungente simile allo zolfo.
Vivian pensò che con il fetore emanato dalle sue mani mai più nessuno si sarebbe avvicinato a lei.
<tranquilla Morris!tra esattamente tre minuti non ci sarà più alcuna traccia di questo unguento sulle tue mani!> la rassicurò Madama Chips vedendo la sua espressione preoccupata.
<è stato fatto seguendo una nuova formula, ed è in parte il motivo per il quale ieri mattina non mi trovavo qui!Ma santo cielo non potevo immaginare che in questa scuola ci fossero alunni così maldestri!Dopo Paciock ovviamente!>continuò col suo tono svelto.
<beh...direi che hai passato il controllo, posso dimetterti stamattina stessa!se hai qualche problema o senti qualche fastidio vieni immediatamente qui!>concluse.
<allora se permette io andrei!La ringrazio Madama Chips!>disse allegra Vivian.
<bene allora prendi la tua roba e va!Spero di non vederti ritornare...almeno non troppo presto!>rispose Madama Chips per la prima volta un po’ rallegrata.
Vivian raccolse i suoi abiti ripuliti dal sangue grazie all’incantesimo autopulente che Piton aveva praticato la mattina precedente, li indossò e partì alla volta del dormitorio, erano le sette e venti, ciò stava a significare che Jessy stava dormendo ancora.
D’improvviso le venne in mente che da quando era arrivata ad Hogwarts non aveva fatto altro che restare chiusa in Infermeria, dunque non aveva nemmeno dormito la prima volta nel suo letto a baldacchino, perché stava capitando tutto a lei?
Ricordò inoltre che non aveva saputo nulla ne di eventi speciali a Hogwarts ne di quale sarebbe stato il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, si sentì molto a disagio per ciò e pensò di colmare le sue lacune appena le fosse stato possibile chiedere all’amica.
Entrò nella Sala Comune della sua casa, il fuoco nel camino era quasi spento, si mise a sedere qualche istante su una delle comode poltrone i pelle, osservò il sole che pian piano stava facendo capolino tra le nuvole umide che minacciavano un acquazzone.
Si decise dopo una decina di minuti a raggiungere il dormitorio femminile, dove le sue compagne di stanza tra qui Pansy Parckinson con quel suo grugno da carlino stavano ancora dormendo.
Diede un occhiata all’orologio, erano le otto, si avvicinò al letto di Jessy e la scosse lievemente per farla svegliare , l’amica aprì gli occhi assonnati e sembrò metterci un po’ prima di accorgersi che davanti a lei si trovava Vivian.
Jessy prese i suoi occhiali squadrati dal comodino e li indossò, finalmente riconobbe l’amica, senza occhiali Jessy era praticamente una talpa!
<vivian!Sono felice che ti abbiano dimessa!>la accolse felice Jessy.
<come vanno le mani?>chiese preoccupata.
<oh…beh…ora va tutto bene, vedi?sono guarite, ma le cicatrici spariranno tra due giorni.>Rispose tranquilla Vivian.
<meno male!sono stata sinceramente preoccupata per te…ma , sei sicura di stare bene?>chiese Jessy perplessa.
<certo che sto bene!tranquilla non è nulla…>rispose Vivian.
<allora posso star tranquilla?Non c’è nulla che tu mi devi raccontare?>insistette l’amica.
<no!Perchè qualcosa ti fa pensare che io nasconda segreti?>domandò Vivian con una vena di impazienza.
<no!!Ma certo che no, ma vedi in giro per la scuola si dice...>
<cosa si dice??Esigo saperlo…dimmelo!>esclamò Vivian iraconda.
<calmati Vivian!Nulla...abbassa la voce altrimenti si sveglia tutto il castello!>
<ok…va bene ..mi calmo, ma devi dirmi cosa succede…>disse Vivian costringendosi a restare calma.
<beh…i soliti sai, Malfoy e compagnia bella…dicono che tu sei svenuta perché Piton ti ha incantata come se fosse una Veela, e dicono che l’incidente è accaduto perché non puoi resistere all’irresistibile fascino del Professore…e per quel motivo hai sbagliato a fare la pozione…>esternò Jessy spaventata per la reazione che avrebbe avuto Vivian.
“Ecco!!è la fine !!e ora come faccio!queste voci saranno arrivate all’orecchio del professore, non mi perdonerà mai una cosa simile!sarò espulsa!!” pensò triste Vivian.
<su dai non abbatterti…lo sai che sono solo stupidaggini!Perchè non sei innamorata di Piton vero?Non è assolutamente possibile!!> chiese Jessy un po’ incuriosita.
Vivian non riuscì a controllarsi e arrossì ,le sue guance erano diventate del colore dei capelli dei Weasley, non seppe spiegarsi per quale motivo, “forse fa caldo…” pensò.
<certo che non mi piace!!Sei forse impazzita?non può piacermi un professore!è vecchio!>sibilò Vivian a denti stretti trattenendo la rabbia per il pasticcio in cui si trovava.
Fortunatamente nella camera era ancora buio, e Jessy non riuscì a decifrare il colorito di Vivian, chissà cosa avrebbe pensato nel vedere che era arrossita..
<ne ero certa!è ovvio che non ti piace…è così antipatico poi!>rispose Jessy.
Vivian sentì un moto di rabbia inspiegabile contorcersi nelle sue viscere, decise però di non dire nulla, temeva quello che avrebbe potuto dire in quello stato.
<si...hai proprio ragione…anti..antipatico!è proprio antipatico!>concluse.
Le due amiche si prepararono per andare in Sala Grande a fare colazione.
Lungo il tragitto Vivian si rese conto che ogni tanto qualcuno rideva fragorosamente alle sue spalle e simulava uno svenimento, sentiva una rabbia irrefrenabile montargli dentro, ma colse il saggio suggerimento di Jassy di far finta di non ascoltare.
Per un attimo provò la spiacevole sensazione che Piton avesse saputo tutte le stupidaggini che giravano sul suo conto…
Ne ebbe la conferma quando nell’uscire dai sotterranei per dirigersi alla Sala Grande vide che all’ingresso di questi era stata affissa una sua enorme foto , la cui pellicola era stata incantata in modo da far svenire la Vivian “fotografica”, affianco, nella foto era stato aggiunto un uomo disegnato ad arte, si capiva benissimo che quel disegno fosse Piton.
Vivian si sentì mancare il respiro…doveva assolutamente togliere quel cartellone!!anche se dubitava che qualcuno potesse non averlo visto ancora.
Cominciò a infierire furiosamente contro il cartello lanciando la prima cosa che le capitò a tiro, un calamaio con l’inchiostro che teneva in mano fino a tre secondi prima.
<vivian!calmati!dai non è il caso di prendersela !magari Piton non…> Jessy non finì la frase…
<…non?...cosa stava per dire signorina Owen?non l’ha visto?>disse una voce gelida ed inconfondibile alle spalle di Jessy.
Vivian era impietrita, pulì subito il disastro causato dall’inchiostro con un incantesimo e si voltò molto lentamente verso Piton.
<professore io non…>disse Vivian senza sapere come continuare la frase, intanto Jessy fu costretta ad andare via al seguito del professor Vitious che l’aveva chiamata per parlare con lei di un compito, dispiaciuta si allontanò e Vivian rimase sola di fronte a Piton.
D’istinto sempre per quella sgradevole sensazione che Piton riuscisse a leggerle nella mente si ritrovò di nuovo a fissarsi le scarpe.
<come poteva pensare che io non l’avrei visto?eh…Morris?…>continuò Piton.
Vivian si costrinse ad alzare lo sguardo, per quale motivo doveva temere di tenergli testa?
Lo guardò negli occhi e per un istante le sembrò di cogliere un’espressione quasi trionfante sul suo volto, doveva essere solo una sua impressione.
<beh…io non metto in dubbio che lei l’abbia visto Signore!.. ma sa, sono tutte stupidaggini!Lei sa bene che non è colpa sua se sono svenuta!...>rispose Vivian con tutto il coraggio che riuscì a raccogliere.
<mi sembra un argomentazione valida...Morris, ma lei non può negare che nell’istante in cui è svenuta il suo sguardo era rivolto al tavolo degli insegnanti…e per colpa di questo ora tutta la scuola da credito a simili…intollerabili sciocchezze!>disse Piton in una sorta di soffio gelido.
<no...ma stavo male…avevo la febbre alta!!IO…IO…IO NON GUARDAVO LEI SIGNORE!NON SONO INNAMORATA DI LEI!!PERCHE TUTTI DICONO COSi!HO URLATO IL SUO NOME MENTRE AVEVO LA FEBBRE E L’HO SOGNATA STANOTTE!MA NON SONO INNAMORATA DI LEI!!!>gridò disperata la ragazza, si rese conto che era finita, aveva perso la pazienza di fronte ad un professore, aveva detto cose che si ere ripromessa si non dire nemmeno sotto tortura, Piton l’avrebbe fatta espellere per il suo comportamento irrispettoso.
Piton sembrò accorgersi solo in quel momento che si trovavano in un luogo di passaggio che fortunatamente era deserto perché tutti si trovavano a colazione, fu così che senza pensarci due volte la prese per un braccio e la trascinò senza fiatare fino al suo ufficio nei sotterranei.
Chiusa la porta del suo ufficio si girò con aria furibonda verso la ragazza che era alquanto confusa.
<morris!!Pretendo un po’ di autocontrollo da parte sua!sta parlando con un insegnante!nessuno la sta accusando di nulla!>rispose Piton irritato.
<signore…Perché quando sono svenuta stava per urlare?> chiese senza pensarci Vivian.
<io…come…come osa Morris!!Io urlare??Io non perdo mai il controllo!a differenza di voi studenti!>Rispose Piton stavolta furibondo.
La ragazza si sentì mancare, aveva osato troppo…dove sarebbe finita?pensò che probabilmente sarebbe morta di vergogna quando tornando a casa perché era stata espulsa sarebbe stata ripudiata per essere l’unica in tutta la famiglia a farsi espellere da Hogwarts, pensò alla delusione dei suoi genitori.
Piton la stava ancora guardando più che furioso, per un attimo Vivian si ritrovò a temere che da un momento all’altro Piton l’avrebbe schiantata o qualcosa di simile.
Poi non riuscì a trattenersi, cadde in ginocchio sul pavimento, seppellì il volto tra le mani e scoppiò in lacrime, la sua carriera scolastica sarebbe finita, e per di più Piton era furioso con lei, e probabilmente credeva alle voci che giravano per Hogwarts, avrebbe voluto morire, stava piangendo di fronte ad un professore.
Contrariamente alle aspettative di Vivian, Piton non si arrabbiò ulteriormente.
<morris…ehm…non è il caso che tu pianga sul pavimento…>
Le tese la mano per aiutarla ad alzarsi, tremante Vivian l’afferrò e si alzò in piedi senza guardare in faccia Piton.
<io…io n…non so cosa m…mi sia p…reso…mi…mi scusi Signore, non vo…volevo avere una si...simile reazione…>Vivian aveva gli occhi gonfi e cercava di pulirsi le lacrime con la manica del mantello.
<è …comprensibile che…non si senta…ehm…al meglio...sono due giorni che non fa altro che uscire ed entrare dall’infermeria, non potrei prendermela ...con una persona fragile..>Vivian non credeva alle sue orecchie, Piton si stava comportando in modo gentile con uno studente?Doveva essersi capovolto il modo!
La ragazza non riusciva a frenare le lacrime, avvertì che Piton sembrava essere in difficoltà.
Con sua enorme sorpresa vide le braccia del professore avvicinarsi sempre più a lei, sentì queste tirarla a se, Piton la stava abbracciando!Pensò che quello fosse tutto un sogno, Piton non avrebbe mai abbracciato un’alunna!
Per di più il cuore di Vivian sembrava stesse per esplodere, continuò a non spiegarsi questa reazione, forse si trattava di imbarazzo per una situazione simile, se fosse entrato qualcuno?
D’istinto posò il capo sul petto di Piton che la strinse più forte con fare quasi paterno, era sempre più confusa.
Piton accarezzò i morbidi capelli di Vivian con le dita.
Dopo quella che sembrò un eternità il professore sembrò accorgersi di quello che stava facendo, si staccò bruscamente dalla ragazza tentando di guardare altrove, Vivian fece la stessa cosa, facendo finta di essere interessata a una fila di barattoli con occhi viscidi di diverse misure in salamoia, era arrossita nuovamente…
Piton sembrò un tantino più colorito del solito, ma riassunse presto la sua solita espressione distaccata.
Vivian aveva visto una cosa per lei ancora più inspiegabile, sul volto di Piton sembrava essere caduta una lacrima…
<è meglio che tu vada…Morris, perderai le lezioni!e poi non posso perdere una giornata per colpa tua!...>Disse gelido.
<beh…allora...vado..>rispose Vivian con tono un po’ deluso.
Uscì dall’ufficio di Piton ancora più confusa, quando uscì dai sotterranei si curò di staccare lo striscione che continuava a muoversi e lo buttò nel primo camino che trovò.
Erano le nove meno venti, avrebbe avuto solo il tempo per mettere qualcosa sotto i denti per poi scappare a lezione.
Entrò in Sala Grande dove ad aspettarla sola al tavolo c’era Jessy, con l’aria un tantino preoccupata.
<vivian va tutto bene?Volevo venirti incontro ma al mio ritorno non ti ho trovata!Mi dispiace!>disse Jessy preoccupata.
<sta tranquilla Jessy va…tutto bene..>indugiò la ragazza.
<ma che fine avevi fatto?Stavi parlando con Piton quando Vitious mi ha chiamata…>chiese Jessy.
<no nulla, non è successo nulla, il professore mi ha dato ripetizioni nel suo ufficio sulla pozione che ho sbagliato ieri, ha ritenuto giusto ripetere la lezione per chiarirmi un po’ le idee…>mentì Vivian.
<oh capisco…e...si è risolta quella faccenda?>chiese di nuovo Jessy.
Vivian era assorta, non riusciva ancora a capacitarsi di ciò che era avvenuto nemmeno mezz’ora prima, e soprattutto non riusciva ancora a capire come mai Piton si fosse comportato in quello strano modo.
<ah...si quella faccenda?Ho staccato il cartellone, Piton dice che non crede ad una sola parola, perché sarebbe ridicolo che una ragazza di quattordici anni si innamorasse di un professore!>mentì nuovamente Vivian.
<bene...allora posso stare tranquilla…Piton mi ha fatto spaventare arrivando alle mie spalle all’improvviso!Sembrava un enorme pipistrello!!>disse Jessy ridendo.
Per quanto Vivian avesse provato di nuovo quel moto di rabbia inspiegabile dentro se, si unì alla risata dell’amica.
<le lezioni!!Miseriaccia sono le nove!!>esclamò Vivian preoccupata.
<tranquilla!…avevamo Erbologia, ma la Sprite si è assentata e quindi abbiamo tutta la mattinata libera!l’ho saputo pochi minuti fa…>rispose Jessy allegra.
<oh!molto bene!Allora che ne diresti di passarla in Sala Comune ?>chiese Vivian speranzosa.
<va bene!così giochiamo a Scacchi oppure a Spara Schiocco, anche se mi batti sempre!>disse Jessy un tantino avvilita.
<vorrà dire che te la darò vinta!>rispose Vivian sorridendo.
<e così potrai raccontarmi tutte le novità che Silente ha spiegato a cena due sere fa!Sono anche curiosa di sapere chi sarà il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure!>continuò.
<è vero!!tu non hai saputo nulla!quasi quasi me ne dimenticavo!beh...andiamo nel dormitorio, così potremmo accomodarci e chiacchierare davanti a qualcosa di caldo mentre te lo racconto!>concluse Jessy.
Più tardi le due ragazze s’incamminarono nei sotterranei portando via una bottiglia che avevano riempito di tè bollente.
Mentre si accingevano a scendere Piton stava uscendo, le ragazze salutarono entrambe, ma sia Vivian che il professore non si guardarono in faccia.
Raggiunto il passaggio Jessy mormorò “Somma Gloria” e si aprì rivelando la Sala Comune di Serpeverde, era illuminata da lanterne verdi data la mancanza di finestre.
Introrno al fuoco scoppiettante del camino vi erano varie poltrone di pelle nera, alcune posizionate intorno a fragili tavolini in legno di mogano antico.
Le due amiche si sedettero al tavolino e si versarono del tè bollente per riscaldarsi, quando furono comode Vivian chiese:
<allora?dimmi tutte le novità Jessy!sono impaziente di sapere quale grande evento ci sarà!sai con tutta questa gente che vocifera emozionata!mi è venuto da pensare che sarà quantomeno qualcosa di grandioso!>.
<bene..Vivian..tieniti forte…quest’anno ad Hogwarts avrà luogo il “Torneo Tremaghi”!>disse Jessy tutta emozionata.
<torneo Tremaghi?cos’è?>chiese Vivian disorientata.
<non sai cos’è il Torneo Tremaghi?...è un importantissima competizione che non si svolge da secoli!>rispose Jessy esterrefatta.
<ah!!Scusami tanto allora!l’ultima volta dov’ero cent ’anni fa?oh...non ricordo!forse ero in vacanza?o forse non esistevo ancora!!>rispose Vivian sarcastica.
<ok ammetto che non posso pretendere che tu lo sappia, scusami!strano che i tuoi non te ne abbiano mai parlato però….> s’interrupe, ma vedendo la faccia di Vivian decise di continuare.
<va bene te lo racconto, si tratta di una competizione a livello internazionale, nella quale tre scuole di magia si sfidano per conquistare la “Coppa Tremaghi”…>
<wow!e quali sono le scuole?>chiese Vivian estremamente curiosa.
<le scuole in questione sono Hogwarts, Beauxbatons e Durmstrang.>rispose tranquilla.
<wow!e in cosa devono affrontarsi?>chiese ancora Vivian.
<beh..questo non lo so, le prove verranno scoperte di volta in volta dagli sfidanti tramite degli enigmi che dovranno risolvere.
L’unica cosa certa è che le prove saranno tre, e chi conquisterà il Trofeo Porterà onore e gloria alla propria scuola…>disse solennemente Jessy.
<ma...ci saranno delle selezioni no?come fanno a stabilire chi dovrà rappresentare ogni singola scuola?>chiese Vivian.
<è semplice, uno soltanto rappresenterà ogni scuola, e dovrà essere scelto tra tutti i candidati da un giudice imparziale…ovviamente c’è un limite di età che è stato stabilito quest’ anno per motivi di sicurezza…solo coloro che avranno già compiuto diciassette anni potranno partecipare…>spiegò Jessy.
<ah!capisco!Wow!!che bello!e quando comincerà questo Torneo?>chiese nuovamente Vivian.
<allora…Silente ha detto che ad ottobre arriveranno le delegazioni di Durmstrang e Beauxbatons con i rispettivi presidi…e ad Halloween avranno luogo le selezioni dei campioni che parteciperanno…ah dimenticavo, durante tutto il periodo in cui si terrà il torneo noi ospiteremo gli alunni delle delegazioni, e beh non ci sarà il Quidditch quest’anno…>rispose Jessy un po’ avvilita dall’ultima frase.
<beh..dai Jessy non avvilirti!lo so che ti piace tanto assistere alle partite, ma per un evento così bello ne vale la pena no?>le chiese amichevolmente.
<..infondo hai ragione…dai sarà un anno bellissimo!...beh...se trascuri come è cominciato ovviamente!>rispose Jessy rallegrata.
<severus! Sevvy oh il mio sevvy!!>disse Jessy prendendo in giro l’amica.
<smettila!...è già abbastanza che lo dicano in giro per la scuola!...e tu non ti vergogni?a te piace Vitious!!ti ho sentito nel sono che dicevi Filius!!oh Filius tesoruccio mio!>rispose Vivian.
Le ragazze risero di gusto almeno per dieci minuti per le battute che avevano appena fatto.
Ad un tratto a Vivian tornò in mente un’altra curiosità che voleva togliersi da giorni..
<jessy…ma chi è il nostro nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure?>chiese interessata.
<è vero!!me ne ero completamente dimenticata...tu non sai ancora di Malocchio!>
<malocchio?a qualcuno è stato fatto il malocchio?>chiese Vivian perplessa.
<no!!Malocchio sarebbe Moody!Alastor Moody!il nuovo professore!>
<moody…quel Moody?Il vecchio Malocchio?>chiese.
<certamente è proprio lui!Auror del ministero ormai in pensione...>
<wow!!non dicevano che fosse un tantino...paranoico?>
<si...così dicono…ma io non ci credo!>
<e di un po’ ..com’è fatto?io non l’ho mai visto..>chiese con una curiosità che dovette subito dopo pentirsi di avere avuto.
<beh...vediamo...non spaventarti!ha il viso ..tutto ricoperto di cicatrici, impressionante.
E zoppica perché ha una gamba di legno, è facile distinguere la sua camminata da miglia e miglia di distanza!...ma la cosa più sconcertante è che possiede un occhio diverso dall’altro, un occhio magico, con il quale può vedere attraverso pareti e…so che ti farà un po’ schifo, può girarlo all’interno della testa e vederci attraverso…>spiegò un po’ indecisa Jessy.
Trattenendo un moto di orrore al sol pensiero di quanto potesse essere inquietane quel professore disse.
<beh...se non altro sembra interessante, magari è un insegnante valido...sai, tra impostori, posseduti e lupi mannari, sembra quasi normale!!>concluse sorridendo.
Finirono la loro mattinata libera giocando a scacchi, per poi andare a pranzo nella Sala Grande.
Vivian notò che Piton non era presente, e si chiese come mai, fissava il suo posto vuoto quasi con aria malinconica, avrebbe voluto chiedergli spiegazioni, ma non ne aveva il coraggio ,temeva che sarebbe stata cacciata in malo modo.
Ma perché si stava preoccupando di una cosa simile?D’altronde a lei non importava di Piton, non era mica innamorato di lei!
Il resto della giornata trascorse in modo tranquillo, Vivian riuscì finalmente a seguire una giornata scolastica decente.
Dopo cena le ragazze tornarono al loro dormitorio, passarono molto tempo nella Sala Comune immaginando come sarebbe stata la prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure del mattino seguente.
Quando andarono a letto il fuoco era quasi spento, ed erano molto stanche…
Quando Vivian si infilò nel suo letto a baldacchino non potè fare a meno di sentirsi felice di quella giornata ricca di novità, novità che l’avevano confusa e novità che le avevano messo allegria…in pochi minuti si addormentò serena, lasciandosi alle spalle ogni piccola preoccupazione...



fine del terzo capitolo! :cheer:
Comments Please! :wii:
 
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silvia14
view post Posted on 8/8/2008, 14:06




bel capitolo!

e che carino Sev che la consola... ma quella lacrima cosa significa?

brava! aggiorna presto!
 
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snapEly
view post Posted on 8/8/2008, 15:07




CITAZIONE
ma quella lacrima cosa significa?

già... che strano. aggiorna presto che la cosa si fa interessante :cheer:
 
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SnapeTear89
view post Posted on 9/8/2008, 12:29




Bene!!sono felice che vi sia piaciuto!!!allora stanotte scriverò il quarto capitolo!sapete sembra strano ma prima di scrivere un capitolo controllo sempre se l'altro è piaciuto... :wii:

La lacrima...ha un significato...ma dovrete aspettare per saperlo!!mi dispiace!^^

a presto!
Vivian ^_^
 
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felpato89
view post Posted on 9/8/2008, 22:00




carinooo brava continua ^^
 
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SnapeTear89
view post Posted on 10/8/2008, 10:54




Scusatemi l'attesa!!entro la fine di questa giornata se tutto va bene riuscirò a postare il quarto capitolo!
baci
Vivian :wii:
 
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SnapeTear89
view post Posted on 11/8/2008, 12:20




cel'ho fatta!!!
ecco il quarto capitolo finalmente!! :wii:
stavolta l'ho scritto in giallo!!
Buona lettura!!
credo che avrete delle belle sosprese!!^^

CAPITOLO 4- L'ARRIVO DELLE DELEGAZIONI

Vivian e Jessy si svegliarono ansiose per la loro prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, era pur vero che i gemelli Weasley avevano già assistito ad una lezione con Moody e ne elogiavano le gesta per tutta la scuola.
Si era sparsa la voce che Moody avesse trasformato Draco Malfoy in un furetto per punirlo dell’attacco alle spalle che stava per infliggere a Harry Potter, il professore aveva fatto rimbalzare l’alunno-furetto ripetutamente a tre metri dal pavimento.
In quei momenti Vivian era davvero soddisfatta che Malfoy le avesse prese, aveva sempre pensato che una lezione non avrebbe fatto male al “signorino”.
Inoltre i gemelli avevano sottolineato che “se non fosse stato per quella guastafeste della Mc Grannit lo spettacolo sarebbe stato ancora più divertente!”.
Dopo aver fatto colazione assistettero alla tanto attesa lezione, che si rivelò essere particolare, se così si poteva definire quella lezione fuori dall’ordinario.
<allora?che ne pensi della lezione?>chiese Jessy a Vivian mentre si allontanavano dall’aula di Difesa Contro le Arti Oscure.
<mah…di certo è diversa da tutte le lezioni alle quali ho partecipato fino ad ora!>rispose Vivian con un tono un po’ scosso.
<sai…assistere alle Maledizioni Senza Perdono alla Prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure dell’anno non è proprio quella che si può definire una lezione nei limiti della normalità!>continuò la ragazza soffocando un brivido provocatole dal pensiero delle Maledizioni Senza Perdono.
Vivian ricordò ciò che aveva detto Moody all’inizio della lezione,“Le maledizioni senza perdono sono dette tali perchè se praticate su altri umani vi provocano un biglietto di sola andata per Azkaban!” stavolta non riuscì a trattenersi e un brivido le corse lungo tutta la schiena.
<beh...in effetti, sai potevo essere d’accordo nell’usare ragni come cavie, ma utilizzare l’Anatema che uccide su di essi, e per di più davanti agli alunni!mi sembra un tantino eccessivo!> disse Jessy anche lei un po’ scossa.
<per non parlare del fatto che…>e qui Vivian abbassò la voce <…ha usato la Maledizione Imperius su di noi per insegnarci a contrastarla…>.
Un altro brivido scosse Vivian, che fu costretta a sistemarsi meglio il mantello sulle spalle perché credeva fosse colpa del freddo.
<si…è stato terribile!Mi sentivo come se assente!Secondo te è legale usarla a scopo dimostrativo sugli alunni?>chiese Jessy.
<non ne mastico molto di leggi magiche, ma suppongo di si!...deve essere matto per fare una cosa del genere!>rispose Vivian seria.
<…non a caso lo chiamano Malocchio!>rispose Jessy un po’ sollevata.
<per non parlare di quando ha usato la Maledizione della Tortura…La Cruciatus!Hai visto quel ragno come si contorceva?per un attimo ho avuto paura che avrebbe provato anche quella su di noi!Oh…Jessy...Sarebbe stato davvero troppo con tutto il tempo che ho perso in Infermeria!>continuò Vivian.
<beh…hai proprio ragione!>rispose Jessy.
<miseriaccia!…e quando ha ucciso quel ragno con l’Avada Kedavra?Spero di non assistere mai alla morte di una persona tramite l’Anatema che uccide!>concluse Vivian traendo un sospiro di sollievo per la fine di quel discorso che la turbava tanto.
Non c’era altro da dire.
La lezione era stata davvero inquietante, e Vivian pensò che fosse proprio ciò a cui Moody mirava, “Vigilanza costante!” aveva ripetuto il professore svariate volte, fortunatamente dopo tutte quelle maledizioni avevano passato il resto della lezione a prendere appunti.
Mentre si incamminavano verso i Sotterranei per assistere alla lezione di Pozioni con il Grifondoro, Vivian diede una letta veloce ai tanti e confusi appunti che aveva preso durante la lezione precedente.
Qualcosa la fece sobbalzare, agli angoli delle pergamene e ovunque vi fosse spazio la ragazza aveva scarabocchiato due lettere sovrapposte, erano una “S” e una “P” scritte con calligrafia arricciata ed elegante, la ragazza non aveva fatto caso agli scarabocchi che faceva mentre prendeva appunti.
“Oh no!”pensò Vivian. “queste lettere stanno per Severus Piton?...impossibile…deve essere qualcos’altro!Sarà senz’altro Serpeggiante e Purosangue!sono le parole d’orine degli anni passati…” tentò di convincersi.
Mentre rimuginava su ciò scendeva le scale tenendo davanti a se i fogli tempestati di appunti.
Jessy aveva già terminando l’ultima rampa di scale e si stava affrettando verso l’aula per occupare i posti migliori, Vivian aveva preso a scendere molto lentamente perché assorta nella lettura degli appunti.
Il professor Piton si stava dirigendo verso le scale per poi salire, e non vide Vivian che leggeva perché anch’essi concentrato su alcuni fogli che teneva in mano.
Accadde tutto in una frazione di secondo, Vivian era alla fine della rampa di scale, i due si scontrarono, tutti i fogli volarono in ogni direzione mescolandosi inesorabilmente , e Vivian e Piton caddero fragorosamente sul pavimento.
Vivian si ritrovò il naso adunco di Piton a pochi centimetri dal suo, il professore era caduto su di lei!
Per un attimo sembrarono come pietrificati, non si sentiva alcun rumore, a parte delle voci sommesse che provenivano dal fondo del corridoio, dove gli alunni aspettavano l’arrivo del professore in classe.
“Oh-mio-dio!Piton mi è caduto addosso!ora cosa faccio!?” pensò Vivian in preda all’ansia, il suo cuore batteva talmente forte che ebbe il timore che Piton l’avrebbe sentito, poco tempo e si rese conto che quello che sentiva battere non era solamente il suo cuore, ma anche quello di Piton, che gli martellava furiosamente in petto…i loro cuori battevano all’unisono ,l’uno contro l’altro…
”Sarà stata la caduta ad accelerare i battiti..”si convinse la ragazza.
Piton la guardò negli occhi, Vivian notò che il viso del professore era un tantino colorito, probabilmente per l’imbarazzo.
Fu dopo quella che sembrò una manciata di minuti che Vivian si scosse dal trauma della caduta e non riuscì a trattenersi.
<allora?Cosa ha deciso professore?SI VUOLE TOGLIERE DI DOSSO O DOBBIAMO RIMANERE QUI TUTTO IL GIORNO?> sbraitò Vivian.
<..Oh...scusa …Morris..>disse Piton in un tono che sembrò imbarazzato ,mentre si tirava su con un’improvvisa agilità e aiutava così anche Vivian.
<era ORA!MI CHIEDO COSA DIAVOLO LE PASSI PER LA TESTA!CAMMINARE SENZA GUARDARE!> continuò Vivian iraconda.
D’improvviso Piton sobbalzo come svegliatosi improvvisamente da un sonno profondo, la sua espressione passò dal sorpreso per le urla della ragazza al furioso, Vivian temette per un momento che del fuoco stesse per uscire dalle narici del professore.
Come era già accaduto Piton prese il braccio della ragazza stavolta quasi con violenza e la strattonò nel suo ufficio.
Chiuse la porta, ma stavolta prima di girarsi controllò se qualcuno fuori aveva assistito alla scenata, la via era libera.
Il professore sembrò tirare un lungo sospiro per poi girarsi verso la ragazza più furioso che mai.
<allora…Morris…come osi?COME OSI RIVOLGERTI COSì AD UN INSEGNANTE!>sbraitò Piton in preda all’ira, curandosi di scandire ogni parola.
<voglio che sia chiaro!Non mi importa di togliere punti al Serpeverde!Se sarà necessario per il tuo comportamento lo farò!La prossima volta impara a controllarti e a guardare dove metti i piedi quando cammini!> concluse il professore.
Vivian era rimasta senza parole…l’ultima volta che aveva visto Piton così furioso era stato un anno prima , quando il Molliccio di Neville Paciock si era trasformato in lui, in abiti da vecchietta, con tanto di cappello con in cima un avvoltoio impagliato…stavolta aveva davvero esagerato nello sbraitare contro il professore.
Decise di non guardarlo negli occhi, ogni volta che gli i suoi occhi incontravano quelli di Piton la ragazza sentiva le sue membra contorcersi furiosamente.
Il professore mise a sedere dietro la sua scrivania e le diede le spalle, Vivian non capiva quel comportamento.
Passarono alcuni minuti e Vivian notò che Piton aveva chinato il capo e non proferiva più parola.
Fu in quel momento che Vivian notò qualcosa, attraverso l’anta socchiusa di un armadio, era una luce argentea, la ragazza controllò che il professore non fosse a portata d’occhio, senza fare il minimo rumore si avvicinò all’armadio, e lo vide, era un bacile di pietra sul quale erano incise delle rune, ma la cosa che stupì la ragazza era il contenuto, una sostanza argentea e vorticante, non era ne acqua ne aria, sembrava aria liquida, o fumo denso,non poteva essere…
La ragazza stava per toccare quella sostanza, doveva assolutamente scoprire di cosa si trattasse, quando ad un tratto...
<morris!Cosa credi di fare!...allontanati dal quell’armadio!>sbraitò Piton alle sue spalle.
La ragazza era impietrita, si girò molto lentamente .
<fuori!ti hanno mai insegnato a non toccare ciò che ti appartiene?va fuori ragazza!non farti vedere più qui dentro!>continuò in preda all’ira.
Vivian trasalì, il volto di Piton aveva i chiari segni di una persona che aveva pianto, gli occhi erano leggermente gonfi e il volto sembrava umido, ma perché il professore aveva pianto?
<fuori-HO-DETTO!!>urlò infine scandendo ogni parola e nascondendo il viso tra le mani in un gesto nervoso, come se avesse una forte emicrania.
La ragazza non obbiettò, con aria estremamente confusa si precipitò fuori, cercò di sistemare i fogli che poco prima erano caduti ai piedi delle scale, nel separarli trovò un po’ di difficoltà, la scrittura del professore era praticamente identica alla sua…
Rimase per una manciata di secondi a chiedersi se avrebbe dovuto raccontare l’accaduto a Jessy, ma decise subito che avrebbe mentito di nuovo.
Si precipitò in classe e andò a sedersi accanto a Jessy, che la stava aspettando, intanto Malfoy che fino ad un attimo prima era impegnato a parlar male di Potter, cambiò bersaglio e ricominciò con la solita imitazione di Vivian svenevole.
<cos’è successo?sei svenuta eh Morris?>disse Malfoy in modo da essere ascoltato da tutti.
<chiudi il becco Malfoy!Non costringermi a farti del male…o ti trasformerò in un FURETTO!>continuò Vivian tra gli applausi dei Grifondoro che seguivano la scena, Potter e Weasley inclusi.
Malfoy era sul punto di ribattere, stava per estrarre la bacchetta dal mantello quando si arrestò, Piton stava arrivando in classe.
Il volto del professore era il solito, espressione gelida e distaccata.
Vivian mentì a Jessy su ciò che era accaduto pochi minuti prima, disse che a metà strada verso l’aula si era accorta di aver dimenticato il libro di Pozioni ed era dovuta tornare indietro, disse che si era trattenuta perché non riusciva a trovarlo.
Per tutta la lezione Piton non la degnò di uno sguardo, non si avvicinò nemmeno al calderone per vedere se la sua pozione Rigenerante stesse procedendo per il meglio.
Continuando a chiedersi il perché delle lacrime di Piton, Vivian uscì fuori dalla classe con l’amica.
Quella giornata si concluse in modo normale, così come tutte le giornate seguenti, Piton sembrava aver deciso di ignorare quanto più possibile Vivian, cosa che a lei non dispiaceva affatto, dall’ultimo episodio avvenuto nel suo ufficio la ragazza non aveva più il coraggio nemmeno di guardarlo in faccia, si chiese come sarebbe andata a finire, una cosa era certa…non avrebbe raccontato mai a nessuno ciò che aveva visto nell’ufficio.
Mancava una settimana alla fine di ottobre quando un cartello apparve nella Sala d’Ingresso ai piedi della scalinata di marmo.
Vivian si fece largo tra la calca di gente che stava leggendo il cartello, il quale dettava:

TORNEO TREMAGHI
Le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang arriveranno alle 6 in punto di venerdì 30 ottobre .
Le lezioni termineranno con mezz’ora d’anticipo…

“meglio così..” pensò Vivian, l’ultima ora di quel giorno sarebbe stata Pozioni con Grifondoro, lezione durante la quale Piton avrebbe avvelenato una persona a caso per provare l’efficacia dell’antidoto che dovevano preparare, ma non era questo a preoccuparla,ma il fatto che il bersaglio di Piton oramai sembrava non essere più solamente Potter, ma anche lei, anche se della stessa Casa il professore non esitava a metterle voti negativi per il minimo errore.
Quelle lezioni erano diventate per lei insopportabili, si chiese se Piton non lo stesse facendo per vendicarsi di qualcosa che lei aveva detto o fatto…era stata la migliore di Serpeverde nel corso di Pozioni per poi diventare l’ultima, ciò era demoralizzante…

Gli studenti riporteranno borse e libri nei rispettivi dormitori e si riuniranno davanti al castello per salutare i nostri ospiti prima del Banchetto di Benvenuto.

Non le restava che attendere, l’evento dell’anno era vicino, ed insieme a Jessy non poteva che esserne felice, chissà quante sorpresa aspettavano Hogwarts, intanto il castello sembrò cambiare, era stato ripulito da cima a fondo, e ovunque uno studente lasciasse una sola impronta doveva incorrere nell’ira di Gazza che li rincorreva per interi corridoi impugnando minacciosamente un piumino da spolvero.
La mattina del gran giorno Vivian si preparò in modo da sembrare più raggiante possibile.
Indossò la divisa perfettamente lavata e stirata e un grazioso cerchietto di velluto nero, in tinta con un paio di orecchini in pietra d’Onice a forma di croce abbinati con una collana dal ciondolo della stessa forma.
Ebbe appena il tempo per stendere un velo di trucco viola sugli occhi ed insieme a Jessy partì alla volta della Sala Grande, che, con sua grande sorpresa era stata addobbata durante la notte.
Su ogni tavolo pendeva uno stendardo di seta con lo stemma delle rispettive case, mentre dietro il tavolo dei professori troneggiava il blasone enorme di Hogwarts con una grande H al centro.
Vivian e Jessy consumarono un’abbondante colazione per poi assistere alle varie lezioni.
Quando all’ultima ora entrarono nell’aula di Pozioni Vivian notò un cambiamento nell’atteggiamento che Piton aveva avuto nei suoi confronti fino a quel momento.
La ragazza scosse i capelli in un gesto spontaneo e spostò un ciuffo dei suoi bellissimi capelli biondi dietro un orecchio, fu in quel momento che Piton, dopo tanto tempo che l’aveva ignorata si ritrovò a fissarla come incantato, per un attimo gli sguardi dei due si incontrarono, per poi tornare quasi immediatamente in altre direzioni .
“Non è possibile che mi stesse guardando…è anche vero che oggi mi sono fatta bella per la giornata che aspetta Hogwarts, chi lo sa…no...non può essere!” disse tra se Vivian.
Piton assunse poi il solito comportamento, fortunatamente la lezione durò solo mezz’ora, non poteva sopportare di seguire una lezione senza essere presa in considerazione, il professore aveva anche cominciato ad ignorarla ogni volta che alzava la mano per rispondere alle domande.
Finalmente con grande sollievo di Vivian la campana suonò, insieme a Jessy si diresse velocemente verso il dormitorio dove lasciarono da parte le borse e indossarono i mantelli, infine corsero verso la Sala d’Ingresso, dove i Direttori delle Case stavano sistemando i studenti in file ordinate, come di consueto Piton non le rivolse nemmeno uno sguardo.
In seguito le file si diressero in ordine oltre il portone di quercia e si schierarono davanti al castello, era una serata fredda ma serena.
Dopo un po’ di attesa la voce di Silente gridò:
<aha!O mi sbaglio di grosso, o sta arrivando la delegazione di Beauxbatons!>.
Vivian alzò lo sguardo al cielo e la vide, sospesa sulla foresta, si avvicinava sempre di più, era una carrozza blu delle dimensioni di una residenza, trainata da una dozzina di cavalli alati del color dell’oro e delle dimensioni di elefanti.
La carrozza ed i cavalli atterrarono, sulla porta di quella specie di residenza volante vi era un stemma composto da tre bacchette d’oro incrociate dalla punta delle quali fuoriuscivano tre stelle ciascuna.
La cosa che più lasciò a bocca aperta tutti fu la donna che uscì dalla porta, aveva delle scarpe col tacco grosse come slitte da bambini, era la donna più grande che Vivian avesse mai visto, molti trattennero il respiro.
Silente applaudì e così fecero tutti, subito dopo la donna avanzò verso Silente che la accolse cordialmente, la donna si rivelò essere Madame Maxime, la preside della scuola di Beauxbatons, dietro di lei i suoi alunni tremavano dal freddo , i loro vestiti dovevano essere di seta.
Dopo sia Madame Maxime che i suoi alunni accettarono di entrare nel castello per scaldarsi.
Ora non restava che aspettare l’arrivo della delegazione di Durmstrang, Vivian e Jessy guardarono in ogni direzione, il lago , il cielo, la foresta, da dove sarebbero arrivati?
D’improvviso un misterioso suono sembrò venire nella loro direzione, sembrava un che un tappo enorme fosse stato tolto dal fondo del lago, un palo affioro fuori , l’oggetto estraneo affiorò lentamente dall’acqua e si rivelò essere una nave ,scheletrica, come se fosse uscita da un naufragio, poi si udì il tonfo di un ancora gettata sul basso fondale e di una passerella che veniva calata sulla riva.
Coloro che ne uscirono indossavano pesanti mantelli di pelliccia ispida, l’uomo che li guidava indossava una pelliccia argentea e liscia, simile ai suoi capelli, e aveva un pizzetto corto che terminava con un ricciolo.
L’uomo avanzò verso Silente che lo accolse calorosamente,era magro e alto più o meno come lui, il sorriso giallastro di costui sembrava non estendersi agli occhi, che si mantenevano gelidi e distaccati, era il preside Igor Karkaroff della scuola di Durmstrang.
Con grande sorpresa di tutti i presenti Karkaroff era seguito niente popò di meno che dal famoso Viktor Krum, giocatore di Quidditch nella nazionale bulgara.
<cavoletti!Vivian!Quello è Krum!!!>esclamò Jessy eccitatissima.
<vivian dimmi che non è un sogno!>continuò.
<no Jessy certo che non lo è!Dai entriamo, magari riesci ad avere un autografo!>rispose Vivian.
Jessy non era l’unica ad adorare Krum, quasi tutta la folla era come impazzita, ma a Vivian non era mai importato molto ne del Quidditch ne di Krum, la ragazza non aveva nemmeno assistito alla coppa del mondo di Quidditch, che si era tenuta prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Vivian e Jessy occuparono i posti migliori al tavolo della loro casa, e con grande sorpresa (Jessy stava quasi per svenire) , di fronte alla sua amica c’era Viktor Krum in persona con il resto della sua delegazione, l’unica cosa negativa fu che Malfoy, che voleva di certo vantarsi di avere Krum vicino era capitato di fronte a Vivian.
Silente diede il via al banchetto dopo aver accolto tutti gli ospiti, il torneo sarebbe ufficialmente cominciato dopo la fine del Banchetto.
Mentre la serata andava avanti Vivian non riuscì a fare a meno di guardare nella direzione del professor Piton, che sembrava essere ancora più di cattivo umore del solito.
La ragazza continuò a fissarlo insistentemente, e ad un tratto accadde di nuovo, i loro sguardi si incontrarono da lontano, ma stavolta sembravano non volersi staccare l’uno dall’altro, Vivian provava una sensazione di dolce tepore dentro di se, ma allo stesso tempo le sue viscere si contorcevano come lava bollente, era la sensazione più strana che avesse mai provato, l’ultima volta le era successo quando al suo secondo anno si era innamorata di Oliver Baston, il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, che aveva ormai completato gli studi, ma era possibile che fosse proprio la stessa sensazione?era davvero innamorata di nuovo?
“Non è possibile…”si disse tra se.
Intanto i loro sguardi erano ancora allacciati, per la prima volta nella sua vita Vivian vide un debole sorriso fulminare il volto di Piton per un attimo.
Vivian versò una lacrima che non riuscì a spiegarsi…
Il Banchetto stava per volgere al termine, entro breve sarebbe iniziato il Torneo.
Gli sguardi di Vivian e Piton si spostarono sulla Sala Grande per pochi istanti, per poi tornare l’uno nell’altro, il cuore di Vivian mancò di qualche battito, allora il professore ricambiava ciò che lei provava in quel momento?
Nella mente di Vivain si innescò un meccanismo, doveva sapere cosa ne pensava Piton, d’improvviso la ragazza si sentì stanca, non le interessava più l’inizio del torneo, voleva andare via, voleva andare più lontano possibile da quello sguardo nero e profondo come un abisso che le trafiggeva l’anima, se era vero che lui provava qualcosa, perché mai l’aveva trattata in quel modo fin dalla prima lezione dell’anno?La stava forse prendendo in giro?
“Ma cosa mi prende!Non posso mettermi a fantasticare su un professore!” si disse.
Ora più che mai ne era certa, non voleva stare in mezzo a tutta quella gente, doveva andare via.
<jessy ho bisogno di andare al bagno…>disse improvvisamente Vivian.
<ma come?Vivian ti perderai il meglio!>rispose sorpresa Jessy.
<è urgente!Non posso aspettare!Dai se mi perdo qualcosa me lo racconterai!>insistette Vivian.
<e va bene…ma fai in fretta...così non ti perdi nulla!>concluse Jessy con un sorriso.
<torno subito Jessy…>.
Mentre si allontanava notò che Piton la seguiva con lo sguardo , era fatta, aveva trovato un modo per allontanarsi, decise infine che si sarebbe diretta verso il dormitorio della sua Casa.
Mentre scendeva nei Sotterranei sentiva affievolirsi il rumore del Banchetto che si stava consumando a poca distanza dalla sua testa, arrivata al passaggio mormorò “Somma Gloria”, l’apertura del passaggio scattò e rivelò la Sala Comune della sua Casa, era al sicuro, al sicuro da quello sguardo che la faceva star male.
Per un attimo indugiò nei pressi di una poltrona, ma decise che il posto migliore dove andare in quel momento era solo il suo letto.
Arrivata nel dormitorio femminile tolse il mantello e lo lasciò cadere sul baule ai piedi del letto, su di questo poggiò il suo cerchietto di velluto e i gioielli d’Onice che aveva indossato fino a poco prima.
Si mise a sedere sul letto e si sfilò le scarpe, si stese poi senza nemmeno togliersi la divisa, si lasciò andare a braccia aperte sul soffice e comodo materasso.
Senza rendersene conto cominciò a ricordare tutti gli episodi accaduti fino a quel momento ai quali non era mai riuscita a dare spiegazioni, lo svenimento del primo giorno, la pozione sbagliata, e tutto ciò che era accaduto riguardo al professor Piton, fu solo dopo quasi mezz’ora che arrivò all’amara conclusione…
Si era innamorata della persona più improbabile, un professore, ma non un semplice professore, si trattava di Severus Piton, il professore di Pozioni, forse il più giovane nel corpo insegnanti di Hogwarts, ma comunque troppo grande per lei…il professore di cui quasi tutti avevano il timore, oppure lo odiavano…colui che probabilmente ricambiava il suo sentimento...
Il suo destino era oramai scritto, le sembrava di incamminarsi in una strada senza uscita.
In preda ad un attimo particolarmente depressivo pensò che la sua strada era segnata, si trattava del cammino di eventi che sarebbero accaduti un dopo l’altro inesorabilmente, per poi portarla al punto finale…la morte.
Era oramai segnata dalle stelle…il suo volto era rigato di lacrime mentre fissava il soffitto di velluto verde del letto a baldacchino e vedeva il volto del suo Severus proiettato su di esso…in pochi minuti chiuse gli occhi ancora lambiti dalle lacrime e si addormentò, come una triste principessa dorata che attende il fatale destino, inerme, senza poter fare nulla per cambiare le cose…
”Severus…”, sospirò nel sonno la ragazza, per poi girarsi di lato e continuare il suo triste sonno…


yuppi!!!ed ora all'opera al più presto per il quinto capitolo!
spero che il quarto sia stato di vostro gradimento!!^^
ciao a tutte!!
 
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chocola91
view post Posted on 11/8/2008, 13:14




bellissimo non ci sono parole per descrivere questo capitolo..continualo presto baci
 
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silvia14
view post Posted on 11/8/2008, 21:29




bravissima un capitolo bellissimo!


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SnapeTear89
view post Posted on 14/8/2008, 09:21




finalmente dopo una lunga attesa...ecco in arrivo il quinto capitolo!
è stato un pò più impegnativo, dati alcuni sviluppi..
sperando che non mi lancerete una maledizione Sectimsempra perchè il capitolo è troppo lungo...vi lascio alla lettura! :wii:


CAPITOLO 5- NUOVE RIVELAZIONI

<vivian!ehi Vivian!> la voce di Jessy risuonò squillante nel dormitorio femminile di Serpeverde.
Vivian, che fino a poco prima stava dormendo si destò lentamente e mise a fuoco a fatica la sagoma della sua amica che si stagliava contro la luce argentea proveniente dalle piccole finestre del dormitorio, Jessy aveva un candelabro d’argento con tre candele verde smeraldo in mano, emanavano una luce calda che tremolava sulle pareti del dormitorio.
<jessy...cosa...perché parli a voce cosi alta?>chiese Vivian ancora un po’ intontita per il brusco risveglio da un sonno che l’aveva stupita, era riuscita a non fare incubi, nonostante il momento triste nel quale si era addormentata.
<non sto urlando!>esclamò Jessy un pò irritata.
<jessy, che ore sono?>chiese poi stropicciandosi gli occhi.
<sono le due del mattino!Non sei tornata più al Banchetto, temevamo che ti fosse accaduto qualcosa!Ti abbiamo fatto cercare per tutta la scuola per poi scoprire che stavi dormendo!>Rispose Jessy ancora più irritata.
<sarà meglio che io vada ad avvertire Silente che ti ho trovata, o il corpo insegnati non andrà più a dormire stanotte!>concluse seccata Jessy, con passo affrettato aprì la porta del dormitorio e si precipitò fuori sbattendosela alle spalle.
L’amica si era davvero arrabbiata stavolta, Vivian si chiese se Jessy l’avrebbe perdonata...
La ragazza si sfilò la divisa oramai stropicciata e la gettò su baule ai piedi del letto, si infilò velocemente la camicia da notte candida e ricamata da eleganti pizzi, si mise a sedere con la schiena contro i cuscini e diede uno sguardo fuori dalla stretta finestra ,riuscì ad intravedere il cielo, con le sue stelle, era una splendida notte di luna piena...non riuscì a fare a meno di vedere proiettata l’immagine dell’uomo che amava nella luna, lacrime calde sgorgarono sul suo viso triste, avrebbe mai osato confessare al suo Severus ciò che provava per lui?
Si era andata a cacciare in una storia impossibile, cosa avrebbero pensato i suoi coetanei?Una ragazza così piccola non poteva essere innamorata di un uomo di quarant’anni...per non parlare di ciò che potava accadere ad un professore che ricambiava il sentimento...ormai non vedeva uscita in tutto ciò, era condannata a soffrire per il suo amore impossibile, si chiese se in quel momento Severus stesse dormendo o meno, quando un idea le giunse come un fulmine a ciel sereno...Jessy aveva detto che tutto il corpo insegnanti era stato impiegato per cercarla, quindi Severus doveva essere sveglio...senza indossare nemmeno le pantofole corse verso la porta del dormitorio e la spalancò ,la Sala Comune era immersa nel buio più denso, ma Vivian aveva imparato a conoscere quella stanza a memoria.
Avanzò scalza sul pavimento di gelida pietra fino a raggiungere il tappeto al centro della Sala, un brivido di freddo le corse lungo tutta la schiena.
Ripartì alla volta del passaggio per uscire dalla Sala, si era avvicinata quando il passaggio si spalancò e Jessy si precipitò dentro con aria stanca, si era tolta gli occhiali, e teneva ancora in mano il candelabro d’argento...
Vivian tentò di nascondersi dietro una poltrona, ma era troppo tardi...
<arghhhh!!!!>urlò Jessy impaurita, si rimise gli occhiali sul naso e tentò di avvicinarsi alla poltrona con passo lento, tremava così tanto dalla paura che lasciò cadere il candelabro involontariamente, e le candele si spensero sul pavimento gelido lasciando la stanza nella più totale oscurità .
Vivian stava per aprire bocca per tranquillizzarla...
<cosa sei?Cosa ci fai qui dentro!>urlò Jessy in preda alla paura...
<jessy...sono...>Vivian non riuscì a finire la frase.
Il passaggio si spalancò ed una fioca luce verde filtrò attraverso l’apertura, subito dopo una mano che reggeva una candelabro entrò seguita da una sagoma inondata di luce.
Vivian si sentì mancare il respiro...era Severus!
Era la prima volta che Vivian lo vedeva senza il suo ampio mantello nero, non aveva neppure la giacca nera che portava di solito sotto il mantello, indossava solamente la camicia bianca nei pantaloni, il polsino della manica destra era sbottonato, evidentemente stava per mettersi a letto prima di sentire l’urlo di Jessy.
<cosa accade..Owen?>scandì Piton gelido.
<p...Professore...io....>rispose Jessy ancora atterrita.
<cosa- c’è-Owen-ho-detto!...>apostrofò Piton quasi spazientito.
<non...io ..non lo so...stava per ..per aggredirmi!>rispose Jessy balbettando.
<cosa stava per aggredirti ragazza!>insistette Piton che aveva quasi perso la pazienza.
<non c’è nessun aggressore...ci sono solamente io...>disse Vivian riemergendo dal nascondiglio offertogli dalla poltrona e avvicinandosi verso la scena con i pizzi della camicia da notte che sembrano danzare ad ogni suo passo.
Piton spostò il candelabro nella sua direzione e Vivian vide chiaramente il suo volto, era sorpreso.
Per qualche istante Piton la guardò negli occhi, per la prima volta lei vide un briciolo di calore in quello sguardo vuoto e freddo, il suo Severus accennò un sorriso che svanì all’istante, era preoccupato.
<morris...hai fatto preoccupare tutti...dovresti avvertire quantomeno i tuoi compagni quando vai via...>disse Piton con un tono che Vivian non aveva mai sentito da lui, un tono quasi soave.
Si guardarono nuovamente negli occhi, e di nuovo le sembrò che lui le stesse leggendo la mente, ma la ragazza non provava inquietudine...d’improvviso il professore fece un lieve cenno col capo nella direzione di Jessy senza perdere il contatto visivo con Vivian .
<la prossima volta vedi di restare nel tuo letto Morris!Non ne posso più di falsi allarmi!>mormorò irritato.
Inizialmente Vivian non capì, ma dopo averci pensato un po’ realizzo, forse Severus le aveva parlato in quel modo per non destare sospetto alcuno su ciò che c’era tra di loro, il cuore di Vivian si scaldò, ciò voleva dire che anche Severus provava qualcosa...
Piton girò sui tacchi senza fiatare e sparì oltre il passaggio della Sala Comune.
Vivian udì alcuni rumori, e dopo neanche un minuto l’amica Jessy le puntava contro la sua bacchetta illuminata.
<di un po’ Vivian!Ti sei bevuta il cervello?O hai mangiato lumache cornute a colazione?Ti sembra questo il momento di farmi uno scherzo!E per di più quando non ho gli occhiali?>sbraitò Jessy furibonda.
<jessy...scusami...non volevo spaventarti...io...stavo facendo un giro...>rispose Vivian senza trovare una scusa migliore.
<a quest’ora?Al buio e per di più scalza?>continuò con lo stesso tono gettando uno sguardo ai piedi di Vivian oramai tremanti a causa del pavimento gelido.
<beh...non avevo sonno...>continuò con un aria ingenua.
<vivian...seriamente...comincio a preoccuparmi davvero per te...sei sicura di stare bene?Succede sempre tutto a te!Avanti...sono la tua migliore amica, a me puoi raccontare tutto...>disse Jessy estremamente comprensiva dopo l’ondata di furia.
<...Jessy...non c’è nulla che non vada...credimi...dai, entriamo nel dormitorio, sono quasi le tre...>rispose Vivian che cominciava a sentire la stanchezza.
Le due ragazze si diressero nel dormitorio femminile, dove cominciarono a parlare.
<sai Vivian...ultimamente Piton è strano, mi sembra di non riconoscerlo proprio...a volte sembra stanco...non so...con la testa fra le nuvole..>disse Jessy mentre parlavano a bassa voce.
<strano...non saprei dirtelo...>rispose Vivian cercando di evitare lo sguardo interessato dell’amica.
<vivian...se credi di potermi mentire ti sbagli...ti conosco da quando avevamo cinque anni, e intuisco che tu mi stai raccontando una bugia...>continuò Jessy.
<bugia?Jessy su cosa dovrei mentirti?>chiese Vivian con aria quasi ingenua.
Jessy sembrò misurare per bene le parole prima di parlare.
<beh...Vivian...so che tu me lo stai nascondendo, ma è successo qualcosa tra te e Piton...ne sono sicura!> disse Jessy trovando il coraggio.
<jessy!Ti rendi conto di quanto sia ridicolo ciò che stai dicendo?Cosa diavolo dovrebbe essere successo?...Sono solo diventata una frana nella sua materia e quindi non mi sopporta quasi al livello di Potter!...>rispose Vivian in tono sbrigativo.
<vivian perché non vuoi dirmi nulla!Cosa può essere successo di tanto grave tra te e Piton!>.
<nulla!Assolutamente nulla!e non insistere!FATTI GLI AFFARACCI TUOI UNA VOLTA TANTO!>sbraitò infine Vivian.
Jessy sembrò sul punto di esplodere, quando...
<ah...le cose stanno così?sai qual è la soluzione?...mi hai rotto!tieniti pure i tuoi “affari” ma non parlarmi più!con te ho chiuso!VA AL DIAVOLO!>esplose Jessy mentre si rimboccava la coperta e si girava dall’altro lato in modo brusco.
Vivian non riuscì a formulare una frase compiuta da poter dire alla sua amica, che oramai non voleva parlarle più, così s’infilò sotto le coperte inondata da una rabbia improvvisa, strattonò le tende del letto fino a chiuderle e si girò dall’altro lato, aveva perso la sua migliore amica...tutto per colpa della sua testardaggine nel non voler raccontarle nulla, era il primo passo verso la rovina, il suo cammino aveva già bruciato la prima tappa...Vivian versò una lacrima amara.
All’improvviso decise di mettere da parte le preoccupazioni, cadde quasi immediatamente in un sonno sereno e indisturbato, nonostante l’imminente litigio che c’era appena stato...
Quando il mattino seguente si svegliò, aspettò prima di aprire gli occhi, sperando con tutto il cuore di aver sognato il litigio della sera precedente, ma si accorse che intorno a lei non volava una mosca..
Aprì gli occhi e si guardò intorno, il dormitorio era completamente vuoto, al suo fianco Jessy era già andata via, ebbe dunque la conferma di non aver sognato il litigio, Jessy non sarebbe mai andata via prima di Vivian senza avvertirla.
Scrutò l’angolo di cielo che si intravedeva dalle basse finestre e intuì che dovevano essere circa le otto del mattino, ciò significava che aveva solamente un ora per prepararsi, si buttò giù dal letto e cominciò a vestirsi, decise di indossare nuovamente i suoi gioielli in onice ed argento ed il cerchietto della sera prima, e di nuovo si truccò con un lieve strato di ombretto viola, si guardò allo specchio, era perfetta.
Senza pensarci due volte si gettò la borsa in spalla e si precipitò fuori dal dormitorio, dritta verso l’uscita dei Sotterranei per poi giungere al Salone d’Ingresso...
Al centro del salone c’era lo sgabello che solitamente accoglieva il Cappello parlante ad ogni Smistamento, ma stavolta su di esso era posata quella che sembrava una ciotola di legno rozzamente intagliata, intorno allo sgabello era stato tracciato un cerchio, Vivian si chiese il perché di quella ciotola posizionata in quel modo, di certo doveva riguardare l’inizio del Torneo Tremaghi avvenuto la sera prima, al quale lei non aveva partecipato.
Mentre si avvicinava alla scena osservava quella ciotola ,vide che al suo interno danzavano fiamme azzurre, che sembravano tutt’altro che calde .
Si udì un rumore provenire dalla scalinata di marmo e subito dopo Fred e Gorge Weasley si precipitarono a rotta di collo giù da questa.
<fatta!> esclamarono insieme.
“Fatta?Cosa è fatta?” si chiese Vivian , non capiva cosa stava accadendo.
Dopo essersi fermati a parlare con i loro compagni di Grifondoro si avvicinarono alla ciotola, Fred indugiò sul bordo del cerchio come un nuotatore che sta per tuffarsi, quando lo attraversò ed inserì un piccolo cartiglio con scritto Fred Weasley-Hogwarts tra le fiamme blu, questo diventò rosso per un attimo e sprizzò scintille, per poi sparire, Fred cominciò ad esultare sotto gli applausi di tutti e Gorge lo imitò mettendo anche lui un cartiglio tra le fiamme.
D’improvviso i due vennero sbalzati fuori dal cerchio come se al suo interno ci fosse stata un esplosione invisibile, due barbe bianche spuntarono sui volti dei due ed esplose la risata generale, Vivian continuava a non capire la funzione della ciotola.
<vi avevo avvertiti> disse la voce di Silente che si stava avvicinando con aria un tantino divertita.
<suggerisco ad entrambi di andare da Madama Chips.Si sta già occupando della signorina Fawcett di Corvonero e del signor Summers di Tassorosso.A quanto pare anche loro hanno deciso di invecchiarsi un po’, anche se le loro barbe non sono belle come le vostre!>concluse Silente prima di andare via.
I gemelli si diressero in infermeria accompagnati dal loro migliore amico Lee Jordan, ridacchiando per l’accaduto Vivian entrò nella Sala Grande.
La ragazza si guardò intorno come spaesata, prima di ricordarsi che era il giorno di Halloween, aveva proprio perso la cognizione del tempo, stormi di pipistrelli svolazzavano sui tavoli, mentre zucche fluttuanti e illuminate sorridevano sinistre in ogni angolo.
Vivian si decise , doveva sapere a tutti i costi cosa era accaduto la sera prima, non poteva rimanere l’unica a non sapere nulla sul Torneo Tremagli!
Diede un veloce sguardo ai tavoli per tentare di individuare Jessy, quando la vide, stava consumando una modesta colazione tutta sola, era concentrata sul piatto pieno di deliziosi Toast imburrati alla marmellata di zucca.
Vivian decise di avvicinarsi a lei, non le importava se la sua amica si sarebbe arrabbiata, valeva la pena tentare, non voleva essere l’unica sciocca a non essere informata su ciò che accadeva, ma soprattutto, aveva intenzione di fare la pace con la sua migliore amica.
<ehi...Jessy...>disse Vivian con tono estremamente cauto.
<...cosa vuoi?>rispose Jessy in tono brusco e senza distogliere l’attenzione dal suo piatto.
<beh...mi domandavo se...>azzardò cautamente Vivian
<cosa?Non ho tempo da perdere, non per i tuoi segreti di stato!>rispose Jessy stavolta con tono sarcastico.
<il fatto è che...mi domandavo se tu...avresti accettato le mie scuse...>disse Vivian nel tono più umile che riuscì a trovare.
<ah...non lo so devo pensarci...> mugugnò Jessy in modo burbero.
<senti...Jessy...lo so che sono stata brusca, e... che ho avuto la sensibilità di un Troll a risponderti a quel modo...ma...ti prego!facciamo la pace!non posso sopportare i non parlare proprio con te!..Jessy..io ti voglio bene...lo sai...>disse Vivian implorante.
Vivian si aspettava un'altra esplosione con conseguente va al diavolo, ma si stupì dell’effetto sortito dalle sue parole.
<mph mph mph...sensibilità di un Troll!questa è bella Vivian!come al solito mi fai morire dal ridere!bwa ha ha ha!>esclamò Jessy tra risa convulse.
<allora...mi perdoni?eh...Jessy?>chiese Vivian con le lacrime agli occhi.
<ah!...Ma certo che ti perdono!Ci vuole ben altro perché io smetta di parlarti!Dai non fare così Vivian è tutto ok!>esclamò Jessy asciugandosi le lacrime per quanto aveva riso, per poi abbracciare Vivian che stava piangendo in silenzio.
<oh..Jessy...sono felice che sia tutto passato tra noi...non avrei sopportato un minuto di più questa situazione!>esclamò Vivian rincuorata.
<se c’è qualcosa che io posso fare per te...ti prego dimmela!>disse Vivian sorridendo a Jessy.
<beh...una cosa ci sarebbe...potresti cominciare a non tenermi nascosti i tuoi “segreti” sai bene che se li confidi a me sarai in una botte di ferro, li terrò per me...beh...a meno che non usino il Veritaserum!In quel caso ritieniti spacciata!>rispose Jessy allegra.
<ho capito...va bene…da ora in poi non ti terrò nascosto nulla...ma prima avrei bisogno di essere aggiornata su ciò che è accaduto ieri sera, sai credo di non aver capito nulla!>disse Vivian un po’ imbarazzata.
<ah è vero...allora spara!Cosa vuoi sapere?>rispose Jessy in modo molto disponibile.
<...allora, cosa cos’è successo dopo che io sono andata via?>
<bene...sono arrivati Barty Crouch e Ludo Bagman...poi il professor Silente terminato il banchetto ha fatto entrare un forziere...>rispose Jessy.
<capisco...Barty Crouch..Ah!il direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale!...e poi Ludo Bagman...vediamo..Ma certo!Il direttore dell Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, non che ex battitore delle Vespe di Winbourne!...ho capito...ma cosa c’era nel forziere?>Chiese Vivian avida di sapere.
<beh.. nel forziere c’era il Calice di Fuoco...>rispose Jessy che vedendo la curiosità stampata chiaramente sul volto di Vivian continuò <è quella specie di ciotola che avrai senz’altro visto entrando nella Sala Grande...>
<ah!Ecco cos’è quella buffa scodella!...ehm...ma a cosa serve?>chiese Vivian speranzosa.
<...quello è il giudice imparziale che selezionerà un campione per ogni singola scuola>rispose Jessy in tono pratico.
<ho capito!è per quel motivo che si inserisce nel fuoco un pezzetto di pergamena con il nome e la scuola scritti sopra!Ora mi è tutto chiaro...qualcuno di Hogwarts ha gia messo il proprio nome nel calice a parte il tentativo di Fred e Gorge che immagino sia fallito perché quella linea serviva a respingere chi non ha 17 anni?>chiese Vivian.
<esatto è quella la funzione della linea dell’età ..beh che io sappia... solamente Warrington della nostra Casa e Angelina Jonhnson di Grifondoro si sono fatti avanti, ma gira voce che anche Cedric Diggory di Tassorosso voglia mettere il suo nome...>
<capisco...beh chiunque sarà estratto da quel calice spero soltanto che farà vincere Hogwarts...>
<si...hai ragione, non vale la pena schierarsi sola dalla parte della propria Casa, quando c’è in ballo l’onore della scuola intera!>rispose Jessy solennemente.
<e quando si scoprirà chi sono i tre campioni?>Chiese infine Vivian.
<vediamo..ehm...chi vuole tentare di partecipare ha tempo fino a stasera per mettere il suo nome nel Calice, perché stasera si scopriranno i campioni!>rispose Jessy in tono ufficiale.
<...grazie Jessy!Mi sentivo in imbarazzo ad essere l’unica che non sapeva nulla su questo Torneo!>esclamò Vivian in tono riconoscente.
<ma di nulla Vivian, tra amiche questo ed altro!...ora veniamo a te...scusami se insisto ma vorrei sapere tutto su ciò che ti sta succedendo ultimamente...naturalmente se non te la senti non sei costretta a parlarne, non mi arrabbierò se sceglierai di rimanere in silenzio...>disse Jessy in tono estremamente comprensivo.
<no Jessy...ho raggiunto il limite, devi sapere tutto, altrimenti non potrò mai confidarmi con te, finirò per esplodere!>rispose Vivian in tono risoluto.
Vivian decise che avrebbero parlato in un posto più tranquillo, le due amiche partirono alla volta del lago stringendosi sempre più nei mantelli e sistemandosi le sciarpe al meglio per non far penetrare il freddo tagliente.
Decisero infine di sedersi sotto un grosso albero in riva al lago.
<bene ...racconta...>la incitò Jessy, ad ogni parola si sprigionavano dense nuvolette di vapore attraverso la sciarpa.
<ehm...cosa vuoi che ti dica...ti sei già fatta un’idea del perché mi siano accadute queste cose?Ti do un indizio, non è stato a causa di un malocchio o cose simili...>cominciò Vivian.
<...scusami se te lo dico, ma per un pò ho creduto a ciò che si diceva in giro...>disse Jessy imbarazzata.
<...cosa vuoi sapere?>chiese Vivian a Jessy con tono un po’ più serio.
<è...vero che ..sei innamorata di Piton?>chiese Jessy un po’ intimorita dal risultato che la sua domanda avrebbe potuto suscitare.
<ehm...si...è così...>rispose Vivian arrossendo violentemente mentre i suoi occhi si riempivano di gioia.
<ah…ehm...questo mi lascia spiazzata.. ma...lui.. lo sa?>chiese Jessy.
<non lo so...credo di si...e forse ricambia...>rispose Vivian sempre rossa in volto.
<oh.. santissimo Ippogrifo!ma questo è...sconcertante ..il professore è molto più grande di te...non è possibile!>rispose Jessy visibilmente spiazzata.
<lo so...ma non dirlo a nessuno, posso raccontarti qualcosa che te lo farà intuire...>
<ehm...va bene.. dai dimmi tutto sono curiosa!> chiese Jessy infine con sguardo implorante.
Vivian raccontò tutto all’amica, di come il professor Piton l’avesse abbracciata nel suo ufficio, dei vari scambi di sguardi che c’erano stati tra loro, della pozione sbagliata, e di ogni minima cosa, ma decise di tralasciare il pianto del professore, non voleva suscitare strane idee sul di lui.
Alla fine Jessy risultò alquanto scossa, ma senz’altro felice delle tanto attese confessioni di Vivian.
Era quasi l’ora dei cena quando si decisero a partire alla volta della Sala Grande, dove a breve ci sarebbe stato il banchetto di Halloween e poi sarebbero stati proclamati i tre campioni.
Quando le due amiche entrarono la Sala Grande era gremita di studenti di tutte e tre le scuole, e il Calice di Fuoco era stato spostato di fronte al posto di Silente.
Durante il banchetto quasi nessuno gustò le pietanze che riempivano i piatti, erano tutti impazienti di sapere chi sarebbero stati i tre campioni.
Vivian gettò una rapida occhiata nella direzione di Piton, e notò che lui e Barty Crouch erano gli unici a sembrare quasi annoiati.
Severus sembrò accorgersi dello sguardo della ragazza, e lo ricambiò facendo quel sorriso che riservava solamente a lei, come un fulmine a ciel sereno, quel sorriso che svaniva sempre troppo in fretta per i gusti di Vivian, ma era comprensibile, Severus non poteva dare a vedere una cosa simile, sarebbe finito nei guai.
Vivian si sentiva speciale, era l’unica persona alla quale Piton sorrideva, perché da tempi memorabili nessuno aveva mai visto Severus sorridere…
Finalmente i piatti d’oro si svuotarono, la Sala Grande cadde in un silenzio freddo mentre Silente si alzava.
<bene il Calice è quasi pronto a prendere le sue decisioni, ritengo che abbia bisogno di un altro minuto>annunciò Silente.
<ora.. prego i campioni che verranno proclamati di passare davanti al tavolo degli insegnanti ed entrare nella stanza accanto, dove riceveranno le prime istruzioni>.
Disse infine indicando la porta dietro il tavolo degli insegnanti, poi con un ampio gesto della bacchetta tutte le candele, tranne quelle delle zucche si spensero, il Calice brillava nell’oscurità emanando una luce blu sfavillante.
Vivian e Jessy si tenevano per mano emozionate.
Ed ecco che le fiamme si fecero di un rosso acceso, e da una lingua di fuoco dardeggiante volò fuori un pezzetto di pergamena, mentre tutti trattenevano il fiato Silente l’afferrò e lesse facendosi luce con le fiamme del Calice che erano tornate blu.
<il campione di Durmstrang è…Viktor Krum!>.
<siiii!!!!lo sapevo che saresti stato tu!!!bravo Viktor!!hai sentito Vivian?è proprio LUI!!>esclamò Jessy senza badare a tanti convenevoli e stringendo finalmente la mano a Krum che si trovava di fronte a lei.
La sala esplose in un applauso mentre Krum spariva dietro la porta accanto al tavolo degli insegnanti.
Subitò però calò il silenzio, le fiamme tornarono rosse, e un secondo foglietto ne volò fuori.
<il campione di Beauxbatons è...Fleur Delacour!>
una ragazza dagli occhi azzurri ed i capelli d’oro simile a una Veela si diresse verso il tavolo e sparì anch’essa dietro la porta ,mentre Vivian notò che le sue compagne escluse piangevano a dirotto.
La sala tornò ancora una volta in silenzio, Vivian e Jessy erano alquanto tese, che sarebbe stato il campione di Hogwarts?
Ancora una volta nel silenzio carico di tensione il Calice divenne rosso, un’altra lingua di fuoco tirò fuori il terzo cartiglio che Silente afferrò di nuovo.
<il campione di Hogwarts è...Cedric Diggory!>
un applauso fragoroso esplose dal tavolo di Tassorosso mentre Diggory si dirigeva al tavolo degli insrgnanti per poi entrare anche lui nella porta.
Mentre Silente tentava di riportare la Sala al silenzio si arrestò, e tutti capirono il perché, il calice era di nuovo rosso.. come è possibile?si chiesero Jessy e Vivian all’unisono...
Un foglietto fuoriuscì dal calice e Silente lo prese tra le dita, per un attimo lo fissò incredulo, per poi schiarirsi la voce e decretare:
<harry Potter!>
Vivian e Jessy, insieme a tutta la sala, si voltarono increduli verso Harry, non vi fu nessun applauso.
Harry si diresse verso il tavolo per poi entrare nella porta come gli altri campioni, e Jessy e Vivian erano ancora più incredule, come era possibile che ci fosse un quarto campione?
Uno ad uno quasi tutti gli insegnanti entrarono in quella stanza, compreso Piton, che gettò uno sguardo rapido Vivian prima di varcare quella soglia.
Quando oramai la Sala grande si era svuotata, Vivian e Jessy decisero che era proprio ora di tornare al dormitorio, la serata era stata piena di sorprese inspiegabili, quattro campioni Tremaghi, non era mai capitato...
Mentre si accingevano a scendere nei sotterranei le due amiche notarono molte persone che nel andare a dormire anche loro sussurravano malevole affermazioni su Potter.
Passando davanti all’ufficio di Severus notò che la luce al suo interno era accesa, probabilmente lui non aveva ancora sonno e se ne stava nel suo ufficio, Vivian resistette alla tentazione di aprire la porta e si diresse verso il passaggio che portava alla Sala Comune, passò notandola solo in quel momento davanti a una porta che aveva sempre ignorato, si chiese cosa ci fosse dietro, ma Jessy la tirò per la manica del mantello ed entrarono nella Sala Comune, entrambe stanche si diressero nel dormitorio facendo ancora supposizioni su come avesse fatto Potter a mettere il suo nome nel calice.
Ma Vivian non aveva intenzione di andare a dormire, era decisa a vedere cosa ci fosse dietro quella porta, e soprattutto aveva deciso di andare a parlare con Severus dato che sembrava essere ancora sveglio ed a quell’ora nessuno l’evrebbe notata mentre sgattaiolava verso il suo ufficio.
Vivian attese fino a che Jessy non si addormentò.
Allora senza pensarci due volte saltò giù dal letto ed indossò le scarpe, non aveva proprio tolto la divisa, per evitare di farsi vedere di nuovo in camicia da notte da Severus.
Sgattaiolò in silenzio nella Sala Comune ed uscì dal passaggio senza il minimo rumore, da lontano nel corridoio vide che la luce dell’ufficio era spenta, perché dalle fessure della porta non si sprigionava più alcuna fonte di luce, ma con sua sorpresa vide che nella stanza dove voleva entrare era accesa una luce.
cosa poteva mai esserci li dentro?ed ora che ci pensava, chissà dove si trovava la camera del professor Piton...
Prese coraggio ed afferrò il chiavistello della porta senza fare rumore, lo fece scattare sempre molto lentamente e aprì la porta quanto bastava a guardare dentro...
La camera era illuminata da una luce soffusa e fredda emanata dalle candele blu sparse per tutta la stanza, sembrava essere una camera da letto, con un ampio letto a baldacchino di colore Blu scuro, su tutte le pareti vi erano delle librerie stracolme, e su una poltrona di pelle Vivian notò quello che sembrava un enorme mantello nero ripiegato...di chi era quella stanza?
Fu così che da una piccola porta che in un primo momento non aveva notato uscì qualcuno...il cuore di Vivian mancò di qualche battito...era Piton!quella doveva essere la sua stanza...
Il professore aveva la stessa camicia bianca che Vivian aveva visto la notte prima, Piotn raggiunse la poltrona di pelle, ora dava le spalle a Vivian.
Si stava sbottonando i polsini della camicia, Vivian cercò di non guardare, si sentiva in imbarazzo, cosa avrebbe pensato Severus se avesse scoperto che lei lo spiava?
E poi accadde qualcosa che lasciò Vivian senza parole, Piton si era tolto la camicia e sul suo avambraccio sinistro la ragazza notò qualcosa che la fece sobbalzare...
Era il Marchio Nero!Nitido come quello che aveva visto sui giornali quando era apparso nel cielo durante la Coppa del Mondo di Quidditch, Vivian voleva fuggire, non sapeva come prendere ciò che aveva visto.
Una cosa era certa , lei apparteneva alla casa di Serpeverde, dalla quale erano usciti i peggiori Maghi Oscuri, e sapeva per eccellenza che quello era il simbolo del Mago Oscuro più potente, il simbolo che lui usava per richiamare i suoi seguaci, che lo avevano impresso a fuoco sulla pelle...
Era impietrita, tentò di non fare il minimo rumore, ma sfortunatamente mentre cercava di fuggire la chiave cadde dalla toppa della porta e tintinnò fragorosamente sul pavimento.
Era fatta, Piton se ne era accorto, la ragazza prese a fuggire con tutte le sue forze, e arrivata davanti al passaggio lo strattonò quasi gridando la parola d’ordine.
Arrivata nella sala mormorò “Lumos” e la punta della sua bacchetta si illuminò, corse all’impazzata verso il dormitorio femminile e chiuse la porta con cautela, si lanciò poi sul letto senza togliersi le scarpe e scoppiò in lacrima...
L’uomo che tanto amava si era rivelato un traditore, era un Mangiamorte, un seguace di Lord Voldemort in persona.
Si sentiva confusa e triste allo stesso momento, le cose si complicavano di più, sotto quello sguardo vuoto e triste che tanto amava si nascondeva un traditore.
Un diavolo travestito da angelo, ora Vivian aveva paura...come avrebbe fatto a raccontare ciò che aveva visto?Temeva che Severus gliel’avrebbe fatta pagare, e d'altronde non poteva far arrestare l’uomo che amava...
Fu così che Vivian affondò il viso nel cuscino e scoppiò in un pianto dirotto senza riuscire a fermarsi...perchè stava capitando proprio a lei?perchè proprio l’uomo che amava...alla fine si addormentò con il volto ancora rigato dalle lacrime e fissando la luna fuori dalle basse finestre...era un ora triste, assai triste...”la povera ragazza non poteva fare nulla per tornare indietro, mentre dormiva si girò dall’altro lato ed ancora una volta sussurrò il nome di Severus...ora dormiva indisturbata...


bene..spero vi sia piaciuto! :ciau:
Comments Pleae! :uhuh:
 
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fra_snape
view post Posted on 14/8/2008, 12:57




Bell'aggiornamento, continua è molto carina questa storia.
 
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silvia14
view post Posted on 14/8/2008, 13:19




bellissimo capitolo!

che dire... brava e aggiorna presto!
 
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SnapeTear89
view post Posted on 14/8/2008, 14:13




Grazie!! :wii:
aggiornerò al più presto... :lool:
 
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SnapeTear89
view post Posted on 28/8/2008, 15:07




Evviva!!!!indovinate chi è tornata?speravate di esservi liberate di me eh? :lool:
ma dopo tanto tempo eccomi!!!!^^
con il Sesto Capitolo nuovo di zecca!!!
beh..che dire..buona lettura!!! ^_^:-->:<img src=:">
CAPITOLO 6- IL MARCHIO E IL PENSATOIO

Vivian aprì gli occhi ,il dormitorio era immerso nel silenzio, diede uno sguardo rapido al suo orologio da polso, erano le sette, le sue compagne erano ancora profondamente addormentate.
La ragazza fece mente locale di ciò che era accaduto nella notte precedente, ma desiderò non averlo mai fatto...
Ricordò il motivo per il quale si era addormentata in divisa, le sembrò che una ferita dolorante le si fosse aperta in petto, qualcosa le dava un dolore indescrivibile ,aveva scoperto qualcosa della quale avrebbe preferito ignorare l’esistenza, ma non poteva... l’uomo che amava era un Mangiamorte.
Improvvisamente si decise, sarebbe andata da Severus, doveva parlargli ,d’altronde il professore sapeva ciò che lei aveva visto...
Vivian stava per prepararsi per le lezioni quando le venne in mente che era Domenica mattina, si chiese se nei giorni di festa avrebbe trovato il professore in ufficio.
Nonostante non avesse alcuna lezione continuò a prepararsi, avrebbe fatto colazione molto presto per poi decidere il da farsi.
Per non svegliare le compagne percorse il tragitto dal suo letto alla porta molto silenziosamente e senza scarpe per poi metterle una volta fuori.
Proprio nel momento in cui stava per mettere piede fuori una voce sommessa la raggiunse.
<vivian...ma..doooveee vaaii?>sbadigliò Jessy ancora dormiente.
<ehm...beh...a colazione!...non ..non volevo svegliarti per un mio...capriccio!.. capisci?>rispose Vivian in un sussurro quasi impercettibile per evitare di svegliare le altre.
<...uhm.. beh…sono sveglia...vengo con te...>disse Jessy ancora assonnata.
Vivian pensò ad una soluzione, non voleva che ci fosse anche Jessy mentre andava a parlare con Piton, e soprattutto...come doveva comportarsi dopo ciò che aveva visto?avrebbe avuto il coraggio di raccontare una cosa così delicata a Jessy?per non parlare di Silente, come mai un uomo potente come lui aveva ammesso un Mangiamorte nel corpo insegnanti senza accorgersene?
Alla fine si convinse a parlare prima con Severus per poi decidere se avrebbe raccontato a qualcuno il tutto.
<vorrà dire che ti aspetterò in Sala Comune, mentre mi metto le scarpe…>concluse Vivian rivolgendo un largo sorriso alla sua amica.
Mentre percorreva il tragitto verso la Sala Comune pensò ad un modo per essere sola quando sarebbe andata da Piton, ma non trovando soluzioni concrete decise di lasciare tutto all’improvvisazione, qualcosa le sarebbe venuto in mente!
Vivian affondò in una poltrona e indossò le scarpe, estrasse uno specchietto dalla borsa e si specchiò, si era pettinata e truccata di fretta, e il lato destro dei suoi capelli era scarmigliato, mentre il trucco, che per l’occasione era solamente matita nera ed un velo di lucidalabbra risultava sbavato, Vivian estrasse la bacchetta e fece un gesto conciso con il quale disegnò un piccolo otto a mezz’aria, con quel piccolo e semplice incantesimo di sua invenzione tornò perfettamente in ordine, infine ripose lo specchio.
Jessy era pronta, la raggiunse in un batter d’occhio.
<sono pronta!come sto?>chiese Jessy con tono svampito.
L’amica sfoggiava un trucco rosa shocking coordinato con un enorme rosa in seta che le teneva legati i capelli .
<ehm...bene!>mentì Vivian per non offenderla.
<si...lo so!>si vantò Jessy.
<perchè tanta eleganza?>chiese Vivian incuriosita.
<beh...c’è Vicky in giro.. per nulla al mondo me lo farei scappare!>esclamò Jessy.
<vuoi fare colpo su Krum?Sei sempre la solita!>rispose Vivian divertita dall’enorme rosa che svolazzava ad ogni movimento di Jessy.
<devo dirlo...anche senza Quidditch il Torneo mi attira!...ma chissà chi ha messo il nome di Potter nel Calice...>si chiese Jessy.
All’improvviso fu come se su Vivian si fosse abbattuta una pioggia gelida, chi poteva volere la morte di Potter?sentì come una nuova ferita al petto...Severus era un Mangiamorte, nulla gli impediva di fare una cosa del genere...era risaputo che lui odiasse Potter.
<cosa ti prende?se è qualcosa su Piton devi dirmelo!>disse Jessy fissandola, aveva lo sguardo assorto nel vuoto.
<oh...nulla...pensavo a lui...quanto...vorrei.. confessargli i miei sentimenti...>mentì al volo Vivian.
<allora che aspettiamo?La giornata è a nostra disposizione!>esclamò Jessy allegra.
Partirono alla volta della Sala Grande ,lungo il tragitto Vivian non fece altro che pensare a ciò che aveva visto il giorno prima.. avrebbe voluto tanto sbagliarsi...ma l’aveva visto...il marchio nero…
Arrivate in Sala Grande le due si accomodarono al tavolo e si servirono di deliziosi toast alla marmellata.
<...cosa facciamo per...ammazzare il tempo?>chiese Jessy speranzosa.
<...non saprei...mi piacerebbe fare un giro e godermi la giornata...ma domani è Lunedì...ho dei compiti da finire...>mentì Vivian, sperando che in quel modo avrebbe potuto agire indisturbata.
<dai!c’è Krum!voglio Vicky!i compiti li fari stasera...ti prego!>la supplicò Jessy.
<uhm...e va bene!insomma Jessy!non vale!sai che non ti direi mai di no quando fai così!>rispose Vivian meditando un altro modo per allontanarsi.
<certo che lo so!altrimenti col cavolo che ti supplicavo!>rispose Jessy con un largo sorriso.
Così le due ripresero a mangiare, Vivian non si rese conto che nel suo meditare silenziosamente era alla seconda porzione di porridge, inoltre aveva mangiato cinque fette di crostata al rabarbaro.
<wow !devi avere una gran fame!>esclamò Jessy stupita.
<davvero?oh...già!non me ne sono accorta!ma sai questa crostata è ottima!>rispose Vivian col solito tono sbrigativo, tipico dei momenti in cui era pensierosa.
Diede un’occhiata al tavolo dei professori, era vuoto , se non fosse stato per Severus, era seduto quasi all’estremità del tavolo, sembrava pallido, davanti aveva una fetta di crostata, teneva in mano la forchetta e guardava nel vuoto, sembrava che qualcosa lo turbasse.
Il cuore di Vivian ebbe un balzo, mentre la ragazza lo guardava con aria assente, estasiata da quell’uomo, colui che ..era un traditore.
Di nuovo sembrò che una ferita si fosse aperta nel suo petto.
<c’è Piton!che strano è l’unico professore a colazione, perché è solo?>chiese Vivian lanciando un occhiata interrogativa a Jessy.
<..non lo so!...sembra pallido...>rispose Jessy incuriosita.
<di...non è successo...>
<come puoi pensare che dopo la discussione che abbiamo avuto io non voglia ancora raccontarti delle cose?>chiese Vivian a bruciapelo.
<...scusami Vivian!ma, in pratica l’unico motivo per il quale può stare male è sei tu...>rispose Jessy sincera.
<non hai tutti i torti a pensarlo, ma credo ci sia un altro motivo...>rispose Vivian.
In un momento, una frazione di secondo lo sguardo di Vivian incontrò quello di Severus, per la ragazza fu come un’onda gelida che le si infrangeva contro, doveva assolutamente parlare con lui, e chiarire la situazione, si stava attaccando con tutte le forze alla speranza che ci fosse una spiegazione a ciò che aveva visto.
<ehi!lo stai mangiando con gli occhi!attenta ..potresti consumarlo!>esclamò Jessy divertita, a quanto pareva Vivian lo stava guardando quasi in trance.
<jessy!!non dire così!non è vero!>esclamò Vivian quasi scarlatta in volto.
Piton lanciò uno sguardo preoccupato a Vivian, per poi alzarsi dal tavolo ed andare via a passo svelto, la sua crostata era praticamente intatta, non aveva toccato cibo, forse era preoccupato per qualcosa..
“Forse è venuto in Sala Grande per vedere come sto...”pensò Vivian speranzosa.
<dai Vivian!muoviamoci!...non sei curiosa di sapere dove va Piton?e non vuoi parlargli?devi dirglielo!>disse Jessy in tono quasi lagnoso.
Una luce si accese nei pensieri di Vivian...
<jessy...non devi vedere Krum?e poi...sai preferirei andare da sola a parlare con ..con lui capisci?>chiese Vivian in tono più vago, Malfoy era appena passato dietro di lei.
<oh!certo...hai perfettamente ragione!non c’è motivo che io ti segua se decidi di andare da Piton, non credo che parlerebbe facilmente se ci sono anche io...devi andare ora a parlarci, è libero a quanto sembra...>rispose Jessy comprensiva.
Quella era l’occasione che Vivian stava aspettando, ma non poteva certo scaricare Jessy!
<beh...dopotutto.. vado da sola da Krum, e a me che piace non a te, e poi.. è meno importante accompagnare me a chiedere uno stupido autografo no?.. quindi.. va.. dai sbrigati.. poi mi racconterai!>rispose Jessy in tono pratico.
<allora...vado?>chiese Vivian.
<certo!cogli l’attimo fuggente!>rispose Jessy dandole dei colpetti sulla spalla per incoraggiarla.
<..fammi gli auguri!>rispose Vivian in tono allegro.
Mentre Vivian si allontanava dalla Sala Grande la sua mente viaggiava ..dove era Piton in quel momento?valeva la pena provare nel suo ufficio... partì alla volta dei Sotterranei, la verità si avvicinava...
Il Sotterraneo era silenzioso, gli studenti si stavano godendo il Weekend.
Vivian raggiunse la porta, stava per bussare quando si accorse che era aperta, non resistette alla tentazione di entrare...la porta si aprì al minimo tocco, rivelando l’ufficio in penombra con le alte scaffalature piene di barattoli contenenti viscidi occhi e cose simili che galleggiavano in dei liquidi, era inquietante, si chiese come facesse il professore a stare ore li dentro.
Evidentemente lui non c’era, la ragazza diede uno sguardo in giro alla ricerca di un indizio che le facesse capire dove fosse andato, ma non lo trovò.
Stava per uscire quando vide un armadio, lo stesso che aveva visto poco tempo prima, quando aveva visto Piton piangere,era l’armadio che conteneva quello strano bacile di pietra, la curiosità la divorava.
Chiuse la porta, estrasse la bacchetta e si diresse verso l’armadio, con sua sorpresa non era chiuso a chiave.
Vivian spalancò l’anta dell’armadio e la vide , la sostanza argentea e vorticante, doveva sapere cosa quel bacile contenesse, immerse la punta della bacchetta nel bacile, per tentare di dedurne la consistenza,si avvicinò di più , ora la sua immagine si rifletteva sul fondo del bacile, come se si fosse affacciata ad un pozzo, ad un certo punto delle immagini cominciarono a muoversi ,sembrava si trovassero dentro quel bacile.. come era possibile? Vivian stava per tirarsi indietro quando avvertì una strana sensazione, si sentiva tirare verso il basso, come se stesse per cadere, improvvisamente stava precipitando, e da un’altezza non indifferente, precipitava nel buio ,in un baratro che non poteva vedere, aveva paura, cosa le sarebbe accaduto?
Quando le speranze stavano per abbandonarla la sua caduta si arrestò, prima di alzarsi rimase qualche minuto rannicchiata con gli occhi chiusi, non era morta...dopo una caduta del genere.. era possibile?e soprattutto, era caduta.. in un bacile?era sempre più confusa.
Doveva aprire gli occhi, doveva sapere dove si trovava, cominciò a tastare la superficie dove era caduta, e si rese conto di trovarsi su un prato, la faccenda era sempre più strana...
Finalmente aprì gli occhi, era il parco di Hogwarts, dovevano essere le cinque del pomeriggio, era seduta dietro un cespuglio...
<oh..James...non ti lascerò mai...sei il mio unico amore!>esclamò dolcemente una voce femminile oltre il cespuglio, Vivian si affacciò oltre la siepe, a parlare era stata l’unica ragazza presente in quel momento , aveva bei capelli rossi, e abbracciava un ragazzo.
“Per tutti gli Ippogrifi!è identico a Harry!...un momento ..lo ha chiamato James?deve essere James Potter da giovane!ma dove sono?forse sono nel passato?”si chiese confusa.
<aha!Io sono migliore di Mocciosus!Non capisco perché lo frequentavi!>esclamò James spettinandosi il ciuffo come se fosse appena sceso dal manico di scopa.
“Mocciosus?cos’è Mocciosus?”si chiese Vivian perplessa.
<...preferisco non parlarne.. è storia vecchia...>rispose la ragazza dai capelli rossi.
Ad occhio e croce dovevano avere quindici anni, Vivian si chiese se quella ragazza dai capelli rossi era colei che sarebbe diventata la mamma di Harry.
<ehi!Tu sei James Potter vero?>chiese Vivian, ma nessuno sembrò vederla ne sentirla, così si avvicinò, ma ancora nulla.
<ehi!sarebbe educato almeno rispondere!>esclamò irritata.
Vivian insistette spazientita, mosse una mano davanti agli occhi di James, ma non vi fu alcuna reazione, allora realizzò...in quel passato nessuno poteva vederla, era come se si trovasse in una memoria, d’improvviso fu presa dal panico, se era caduta in quel posto...sarebbe tornata indietro?era condannata a vivere in un mondo dove non esisteva?
Stava per farsi prendere dal panico, quando qualcosa la fece tornare in se, due cespugli dietro di lei c’era qualcuno, che sembrava stesse tirando su col naso, rivolse un occhiata a James e alla ragazza dai capelli rossi, erano abbracciati, e lui stava accarezzando i capelli di lei, decisamente non voleva assistere a quella scena.
Decise di esplorare i cespugli, dopotutto era invisibile agli occhi di tutti in quel momento, si mosse verso il cespuglio che l’aveva attirata, si sporse oltre questo e intravide un ragazzo, aveva i capelli neri che gli arrivavano quasi alle spalle, il ragazzo aveva la testa china e sembrava stesse piangendo.
Vivian si chiese chi fosse, quando quello alzò la testa per guardare oltre il cespuglio, Vivian si ritrovò faccia a faccia con lui, era pallido,col volto rigato di lacrime, quando vide i suoi occhi il cuore le mancò di qualche battito, erano neri e vuoti, come un abisso...
“Oh santissima Acromantula!...riconosco quegli occhi.. è lui!”disse Vivian tra se.
Ed aveva ragione, davanti a lei si trovava Severus, ma era giovane, stava piangendo...si chiese il perchè, si allontanò di qualche passo per osservare meglio la scena, il giovane Severus stava dietro un cespuglio, dal quale ogni tanto sbirciava, sembrava stesse guardando James e quella ragazza dai capelli rossi.
Ora James stava baciando la ragazza, Vivian lanciò uno sguardo a Piton che si era accasciato al suolo assalito da un altro attacco di pianto...
Allora lei capì...Severus doveva essere innamorato di quella ragazza...all’improvviso Vivian fu invasa dalla tristezza...se il professore era innamorato di quella ragazza, voleva dire che a meno che lei non fosse morta avrebbe potuto tranquillamente portarglielo via, forse Severus non era realmente innamorato di Vivian...
Corse nella direzione dei due fidanzatini, voleva vedere che aspetto avesse la ragazza, si avvicinò, i capelli erano stupendi, di un rosso acceso, poi la guardò in volto,e qualcosa la fece sentire inquieta, mentre guardava quel viso luminoso le sembrò di specchiarsi, la ragazza aveva il suo stesso viso, occhi a parte, lei aveva dei bellissimi occhi verdi, occhi che Vivian aveva già visto…ma non ricordava dove...
Mentre osservava quel volto tanto simile al suo pensò:
”Non è può essere mia madre da giovane...non ha mai avuto i capelli rossi ne gli occhi verdi!come mai c’è questa somiglianza?vorrei saperlo...dopotutto mi hanno sempre detto che non somiglio molto ai miei genitori, ma non può essere che io sia la figlia d’altri...”
Stava per tornare da Piton quando accadde una cosa strana, la scena cominciò a sbiadirsi, a vorticare...
Il parco di Hogwarts sparì trasformandosi in una stanza da letto in penombra.
Si guardò intorno, vi erano cinque letti a baldacchino, uno dei quali illuminato dalla luce di una candela verde, su di esso giaceva qualcuno, mentre si avvicinava le sembrò che questo stesse piangendo...
Avvicinatasi meglio vide che un ragazzo giaceva sul letto, era Piton...alla luce della candela stava scrivendo qualcosa, Vivian si avvicinò e lesse:
“Cara mamma,
la scuola va bene, sto ottenendo il massimo dei voti in tutte le materie...
se può farti stare tranquilla sembra che Potter e la sua gang abbiano smesso di infastidirmi, credo sia a causa degli esami dei M.A.G.O ,tutti sono impegnati a studiare negli ultimi tempi.
Ultimamente non accade nulla di nuovo...e suppongo tu voglia sapere come va tra me e Lily...credo che non mi rivolgerà mai più la parola, non saremo mai più amici, forse dovrò solamente dimenticarmi di lei...dei suoi bellissimi capelli, dei suoi splendidi occhi verdi e del suo bellissimo viso...non l’avrò mai.. ma non voglio che tu sia triste per me, voglio che tu sappia che rimani la mia preferita, tu non mi abbandonerai mai... ti vorrò sempre bene.
Forse ho deciso...non voglio più avere a che fare con le ragazze, se un giorno qualcuna mi amerà allora ne sarò felice...intanto mi basta così, mi basta avere il tuo affetto.
So che è inutile chiedertelo, ma come va con papà?urla ancora?...quanto vorrei che per una volta fosse gentile, mi sento poco tranquillo se penso che sei sola con lui, se ti farà del male ti prego di scrivermi, provvederò a raggiungerti chiedendo un permesso al Preside...almeno così potrò difenderti...
Spero che risponderai presto alla mia lettera mia cara mamma e spero che tu stia bene.
Con affetto
Severus”

Severus stava scrivendo una lettera a sua madre, qua e la sul foglio vi erano delle lacrime, Vivian si chiese se la Lily di cui parlava fosse la ragazza che aveva visto prima, non poteva essere altrimenti, la descrizione era perfetta, ma come mai aveva scritto che lei non gli avrebbe più rivolto la parola? Forse erano amici ma avevano litigato.
Il ragazzo avvolse un piccolo spago attorno al rotolo di pergamena, si alzò dal letto e, asciugate le lacrime spense la candela e andò verso la porta.
Vivian lo seguì attraverso il familiare dormitorio di Serpeverde , evidentemente stava andando a spedire la lettera alla Guferia.
Quando furono nel Salone d’Ingresso la ragazza vide che non era notte, come aveva creduto dato il buio che c’era nella stanza, ma dovevano essere al massimo le cinque del pomeriggio, continuò a seguirlo, giunti a destinazione vide che anche quel posto non era per niente diverso dal presente.
Severus scelse un grosso barbagianni, stava per attaccare la lettera alla zampa dell’animale quando..
<ehi Mocciosus!> esclamò una voce roca alle loro spalle.
<mocciosus cosa ci fai qui!stai scrivendo una letterina alla mammina? >disse un’ altra voce con tono canzonatorio.
Vivian si girò, sulla soglia c’era James accompagnato da un altro ragazzo, nel presente potevano essere passati molti anni, ma Vivian lo riconobbe...era Sirius Black!il famigerato pluriomicida, che a quei tempi non era che un ragazzo...
Severus non fece in tempo a fare nulla, Black era già vicino, estrasse la bacchetta e un lampo di luce colpì Severus, facendolo ritrovare penzoloni a testa in giù , la cravatta gli ricadeva sul viso.
Black gli strappò la lettera di mano con prepotenza mentre continuava a tenerlo sospeso.
Poi con un ghigno la passò a James che la aprì.
<no!Potter!Come osi!dannatissimo...>esclamò Severus iracondo.
<dannatissimo cosa?eh Mocciosus?>chiese James beffardo.
Vivian si tappo le orecchie , una pioggia di insulti colpì i due bulli.
James e Sirius non si curarono di lui, e cominciarono a leggere la lettera ad alta voce sghignazzando ad ogni frase.
<”Credo che Lily non mi rivolgerà mai più la parola!”meglio per te Mocciosus!Scordatelo!Lily Evans appartiene a me!>esclamò James in tono irato ma allo stesso tempo divertito per ciò che stava leggendo.
“Lily Evans?...anche mia madre si chiama Evans!...non.. può essere che ci sia una parentela!”si disse Vivian.
<forse ho deciso...non voglio più avere a che fare con le ragazze, se un giorno qualcuna mi amerà allora ne sarò felice...BWA HA HA!ma non farmi ridere!mai nessuna ti amerà disgustoso e unto come sei!>esclamò Black perfidamente.
Vivian voleva fare qualcosa, ma le era impossibile, lei non esisteva in quel momento, all’improvviso Severus raggiunse il limite, estrasse la bacchetta e ..
<avada...>
I due bulli si accorsero di ciò che stava per pronunciare ed immediatamente Black lo lasciò andare, il ragazzo battè forte la testa e rimase al suolo, mentre i due se la davano a gambe.
Vivian aveva gridato quando il ragazzo era caduto,e stava per avvicinarsi a lui, quando le sembrò che una mano la afferrasse per la divisa e la tirasse verso l’alto...
<morris!Come osi!>esclamò la voce del Severus adulto.
Ora Vivian giaceva sul pavimento dell’Ufficio, e Piton , bianco come un cencio, la stava osservando, era chino su di lei.
Vivian non sapeva cosa dire, era paralizzata...si preparò a ricevere un rimprovero che non avrebbe dimenticato.
Stranamente il rimprovero non arrivò, Severus le tese la mano ancora visibilmente preoccupato, lei la afferrò stupita ,il professore la tirò su continuando a guardarla.
<morris...siedi...>la invitò in tono gentile, intanto chiuse la porta.
La ragazza si accomodò, finalmente si trovava faccia a faccia con lui, e non intendeva uscire prima di aver saputo tutto .
<dimmi...ragazza...cosa ci facevi nel Pensatoio?>chiese Piton ancora preoccupato.
<pensatoio?vuole dire quel bacile di pietra ,signore?>chiese Vivian mentre indicava l’oggetto.
<esattamente, quello è un Pensatoio, viene utilizzato per conservare memorie quando ci si sente molto confusi, o quando lo si desidera...>spiegò quasi dolcemente.
<..capisco signore...ma.. ci sono caduta per sbaglio...ero venuta qui per parlare con lei, ma...non era qui, e quindi non ho saputo resistere…lo giuro non volevo impicciarmi!ci sono caduta mentre tentavo di capire cosa fosse la sostanza che contiene...>confessò imbarazzata.
<...Morris...cosa hai visto?>chiese lui quasi supplichevole.
<nulla...>mentì Vivian.
<ragazza mia...conosco gli alunni, non ti aspetterai di mentire a me?>disse Piton in tono gelido.
<...ho visto.. lei da giovane, in un cespuglio...>rispose Vivian mentre arrossiva senza saperselo spiegare.
Piton sembrò sul punto di svenire.
<...ragazza sai bene che si tratta di cose avvenute molti anni fa...non...ora non importa...>rispose Piton con sguardo triste.
<...quindi lei...non è più innamorato di Lily Evans?>chiese Vivian speranzosa.
<come fai a sapere di lei?>chiese Severus quasi spaventato.
<...poi ho visto anche voi, signore, ...scrivevate una lettera, a vostra madre ...e poi la spedivate...>rispose Vivian attendendo il peggio.
Piton sembrava umiliato, stava guardando in un'altra direzione per non incontrare lo sguardo di Vivian.
<vedi...Morris...Lily Evans...non c’è più...è...morta...>disse Piton triste.
<...mi spiace signore...ma.. come è accaduto?>chiese Vivian.
<...non.. non sai come è morta Lily Evans?>chiese Piton visibilmente stupito.
<lily Evans è morta per mano dell’Oscuro Signore ragazza!come fai a non saperlo?>
<...forse non se ne è parlato molto quando è successo...>azzardò Vivian chiedendosi il perché di tanto stupore.
<ragazza!mi prendi in giro?..Lily Evans era...la madre di Potter!>esclamò Piton nervoso.
<oh...non sapevo che...ora capisco...>rispose Vivian pensierosa.
Per qualche minuto ci fu un silenzio imbarazzante, fino a che Severus non decise di romperlo.
<...ragazza...cosa succede?>chiese.
<ehm...nulla...ma.. io sono scritta sui registri come Vivian Morris, ma il mio nome per esteso è Vivian Evans Morris, i miei...hanno voluto darmi entrambi i loro cognomi...>rispose Vivian perplessa.
Piton sembrò accendersi in volto, era più stupito di prima...
<...tua madre si chiama.. Evans?>chiese Severus.
<si signore.. Ofelia Evans >rispose Vivian <ma credo sia solo una coincidenza..>concluse.
Piton sembrò abbracciare la teoria e rispose:
<si...deve essere solo una coincidenza...>.
Di nuovo ci fu un silenzio imbarazzante, e di nuovo a romperlo fu Severus.
<morris...cosa eri venuta a dirmi?>chiese stavolta più tranquillo.
<ehm...volevo parlarle riguardo ad una cosa che è accaduta...stanotte...>chiese Vivian temendo di essere cacciata.
<stanotte?>chiese lui con finto stupore.
<si...signore, vede.. ho visto qualcosa che...come dire...mi ha lasciata perplessa...>rispose la ragazza misurando ogni parola.
<..credo di aver capito...Morris...vuoi parlarmi riguardo a...>non finì la frase, fece un cenno col capo rivolto al suo braccio sinistro.
<beh...è di questo che vorrei parlare ...>ammise Vivian.
<bene...>cominciò il professore, poi si alzò dalla sedia dietro la scrivania e si avvicinò alla porta, con un colpo di bacchetta fece scattare il chiavistello.
Vivian si sentiva inquieta...perché il professore stava chiudendo tutto?aveva deciso di fargliela pagare per averlo sbirciato?
Dopo essersi assicurato della tranquillità dell’ambiente, agitò la bacchetta verso la porta e mormorò “Muffliato!”, Vivian capì al volo, era l’incantesimo che rendeva gli ambienti come insonorizzati, facendo udire a chi tentava di spiare solo un ronzio.
Fatto questo Piton tornò a sedere alla scrivania, poggiò l’avambraccio sinistro su questa e lo scoprì fino all’altezza del gomito.
Inizialmente la ragazza sussultò, non aveva visto male, un teschio dalla cui bocca usciva un serpente era marchiato a fuoco...il Marchio Nero.
<...desolato di averti spaventata Morris...ma...sapevo che prima o poi sarei arrivato a questo...sai già qualcosa al riguardo?>chiese Piton mentre la guardava negli occhi.
<ehm...so tutto...ma ..quello che volevo sapere è... lei è dalla sua parte?di Lei-Sa-Chi intendo...>chiese la ragazza con cautela.
<ragazza...ascoltami...sto per dirti qualcosa della quale molto solo io e il Preside siamo al corrente...qualcosa che io non ho mai raccontato a nessuno...e ...non dovrai raccontarlo ad anima viva...ne va della mia vita.. e...se ci tieni a me...ti prego di mantenere la tua parola...>disse dolcemente lui, che sembrava un po’ colorito.
<...non è certo nel mio interesse che lei perda la vita ,signore...la ascolto..>rispose Vivian arrossendo violentemente.
<vedi...Morris...un tempo sono stato dalla sua parte...ma ...ho commesso...un.. grave, gravissimo errore, che purtroppo è costato la vita...di...colei che amavo...ho riferito una notizia sbagliata all’Oscuro Signore...>ammise malinconicamente Severus, che sembrava avere le lacrime agli occhi.
<..già schierarmi dalla su parte... fu un errore...sta di fatto che...dopo questo triste avvenimento...decisi di.. aiutare.. per così dire.. il Preside...a mio rischio e pericolo...>concluse Severus tirando un sospiro di sollievo, sembrava si fosse liberato di un grosso peso.
<quindi lei...è un Mangiamorte, ma ...è come se fosse una spia di Silente?>chiese Vivian incuriosita.
<diciamo di si...>rispose Piton.
<posso...toccarlo?>chiese Vivian imbarazzata rivolgendo uno sguardo curioso a quella specie di tatuaggio.
Il professore sembrò non capire il desiderio della ragazza, ma senza proferire parola fece un cenno di assenso, Vivian sollevò la mano e la posò sul marchio, sfiorandolo con la punta delle dita, al tatto la pelle sembrava bruciata , sembrava essere un marchio a fuoco.
Mentre la ragazza continuava ad osservare il marchio, aveva un’espressione concentrata, allo stesso tempo infantile, sembrava un bimba curiosa, e in realtà lo era, Piton la osservava incantato.
D’un tratto Vivian disse:
<la pelle...è bruciata.. deve averle fatto un gran male quando...quando lo hanno fatto..>Vivian alzò lo sguardo e lo allacciò a quello del Professore, uno sguardo preoccupato.
<...credo...di si...Morris...è stato fatto con una specie di maledizione…>rispose Severus senza perdere il contatto visivo.
La ragazza afferrò la manica del professore e la tirò giù, fino a ricoprire tutto il braccio...poi abbottonò il polsino della camicia e della giacca,e istintivamente accadde...i due si stavano tenendo mani nelle mani, e si guardavano negli occhi, senza proferire parola.
Vivan sentì il cuore inondarsi di calore, come sempre quando si trovava con Severus...il suo battito accelerò...
Qualcosa in un angolo cadde, i due sembrarono svegliarsi ,si resero conto della scena, lui le strinse le mani con fare affettuoso, per poi lasciarle e ritrarsi di nuovo...
Vivian ruppe il nuovo silenzio che si era fatto strada tra di loro.
<...quei due devono averle reso la vita difficile...>disse.
<ti riferisci a...Potter e Black?>chiese lui.
<...si non pensavo che nella storia di Hogwarts potessero esserci simili bulli...>rispose la ragazza.
<...purtroppo si...ma...è passato.. non mi importa di ciò che è accaduto tanti anni fa...preferisco non indugiare troppo su simili ricordi...per questo motivo ricorro spesso al Pensatoio...>rispose Piton.
<non dovrei chiederle cose così personali...ma...quel giorno...l’ho vista...piangere...quando mi trovavo nel suo ufficio...>disse Vivian pensando di essersi spinta troppo oltre.
<morris...lo ammetto...era ..così..>rispose.
<...per quale motivo?>chiese ancora cautamente Vivian.
<..vedi...Vivian...>cominciò Severus, d’un tratto la ragazza si sentì inondare dalla gioia, per la prima volta l’aveva chiamata per nome...un sorriso le si stampò in volto.
Vedendo quella dolce espressione, Piton non riuscì a fare a meno di sorridere, lei era al settimo cielo, il suo Severus le stava rivolgendo un sorriso, il sorriso che riservava solamente a lei...
<...come ricorderai ti avevo appena sgridata, ma allo stesso tempo…non riuscivo a guardarti negli occhi, il tuo viso è così familiare...>disse lui, poi si sporse in avanti fino a sfiorare la guancia di Vivian con il dorso della mano, carezzando con fare paterno la sua bella pelle, morbida come una pesca, la ragazza arrossì.
<sai...tu.. le somigli...mi ricordi tanto lei...stranamente per qualche scherzo del destino somigli a colei che ho amato in giovane età, colei che non è più tra noi...averti trattata a quel modo mi ha fatto star male, era come se stessi commettendo ancora lo stesso errore , stavo per litigare si nuovo...con la persona...a cui tenevo...per questo motivo...ho pianto...>concluse malinconico.
Vivian non sapeva che cosa dire...sembrava che Severus le avesse appena rivelato ciò che provava per lei, come doveva comportarsi?
Poi Piton diede uno sguardo alla vecchia pendola sul camino, era quasi ora di pranzo...
<si è fatto tardi...verranno a cercarti se non raggiungi i tuoi compagni...>disse Piton.
<oh...è meglio se vado...>rispose Vivian <ma vorrei sapere un ultima cosa...>continuò.
<si?...Vivian?>chiese Severus .
<quel giorno...quando sono svenuta...lei si è preoccupato?>chiese cautamente.
<...si...lo ammetto...temevo che ti stesse accadendo qualcosa di grave...>rispose.
Vivian annuì silenziosamente...
Piton sciolse gli incantesimi che aveva praticato per rendere la stanza sicura, poi si alzò in piedi per farle strada verso la porta.
<spero...che non racconterai quello che hai scoperto...>disse lui un po’ preoccupato.
<sai.. piccola mia...è stato difficile tenere per me tutto questo...tu sei la prima persona all’infuori di Silente, con la quale mi sono confidato...>continuò con fare paterno.
“Piccola mia?per tutti i Troll!mi ha chiamata piccola mia!”pensò Vivian tra se, l’uomo che amava le aveva parlato a quel modo, lei non sapeva cosa rispondere...
<beh...professore...capisco... può stare tranquillo...il suo segreto è al sicuro...>rispose educatamente.
<allora non posso far altro che augurarti una buona giornata...Vivian...>rispose lui sorridendo.
<grazie...lo stesso spero di lei...>rispose Vivian rossa come un peperone.
Per l’ultima volta si rivolsero uno sguardo intenso, poi lui le cinse il collo con le braccia, Vivian ,che era molto più bassa del professore(almeno trenta centimetri), si alzò sulle punte mentre si reggeva con le mani al petto di lui, e istintivamente diede un dolce e casto bacio sulla guancia di Severus, che la strinse a se, baciandole affettuosamente i lunghi capelli biondi.
Il cuore di Vivian stava per esplodere, martellava furiosamente, premuto contro quello di Severus, ancora una volta i loro cuori battevano all’unisono, come una cosa sola...
Poi si separarono...e senza più dire una parola Vivian gli sorrise prima di sparire dietro la porta e lasciarlo solo con se stesso.
C’era stato un contatto...un contatto puro, mosso dai sentimenti...la ragazza lo amava sempre più...
Mentre si dirigeva nella Sala Grande per il pranzo si chiese se Jessy fosse già li ad aspettarla impaziente...ma Jessy non c’era, si chiese dove fosse andata...infine pensò che forse era meglio così...avrebbe avuto più tempo per elaborare ciò che doveva raccontarle.
Così decise che avrebbe portato con se del cibo nel dormitorio per servirsene sia a pranzo che a cena...non era in vena di vedere nessuno, era talmente felice che voleva passare con se stessa il resto del tempo, voleva contemplare quell’improvvisa felicità che non provava più da tempo...
Nulla le avrebbe rovinato quella splendida giornata.
La ragazza imboccò tutte le scorciatoie che conosceva per evitare di incontrare i suoi compagni e ritrovarsi indisturbata nel dormitorio, quando giunse a destinazione controllò prima che fosse tutto deserto, e ne approfittò per consumare il pranzo in Sala Comune, davanti al piacevole fuoco che scoppiettava nell’alto e nero camino, si sentiva rilassata.
Decise poi che avrebbe trascorso il pomeriggio distesa sul letto a leggere, ne approfittò anche per mandare una lettera ai suoi genitori e raccontare del suo andamento scolastico, la spedì con Ubert, il piccolo gufo nero di Jessy che adorava sfrecciare per la stanza quando era libero.
Per cena aveva portato con se degli ottimi panini al prosciutto arrosto e formaggio, che gustò seduta sul davanzale mentre osservava ciò che accadeva nel parco, oramai quasi vuoto data l’ora, la ragazza rimase sola per molto tempo.
Erano le dieci quando indossò la sua lunga camicia da notte, si pettinò con fare allegro allo specchio e si mise a letto tra le calde coperte, prima di spegnere la candela sul comodino diede un ultimo sguardo al cielo oramai nero.
Ora giaceva al buio, per la prima volta stava per addormentarsi più felice che mai...
Era stata una giornata ricca di novità...novità che la avevano allietata a tal punto che pensò di non poter essere mai più triste.
Prima di addormentarsi Vivian seppe che poteva stare tranquilla, il suo Severus non nascondeva nulla, tutto si era risolto per il meglio.
“Buona notte Severus...”sussurrò felice.
Per la prima volta da quando era cominciato l’anno scolastico la ragazza si addormentò molto serena, e un dolce sorriso apparve sulle sue labbra morbide e rosee come boccioli di rosa...




ecco fatto!!Santa Acromantula è lunghissiiiimooo!!!scusate!!!^^
aspetto vostri commenti! :ciau:
 
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