Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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SnapeTear89
view post Posted on 26/11/2011, 15:46 by: SnapeTear89




Ecco l'aggiornamentooooo!!!Non posso fare a meno come al solito di ringraziare Cassandra, Mary e tutti tutti tutti coloro che leggono e seguono la mia FF! :OO:
GRAZIE GRAZIE GRAZIEEE! :T_T: sono commossa!
Buona lettura a tutti!




CAPITOLO 24- NON DEVO DIRE BUGIE

“Sempre nel mio cuore” Vivian fissava il ciondolo con aria assorta, la dolce melodia emanata dal piccolo cuore d’argento aveva come sempre il potere di calmarla, anche se a dire il vero in quel momento non vedeva la necessità di calmarsi. Aveva vissuto gli ultimi mesi in modo quasi apatico, a lungo si era interpellata su cosa poteva contenere la profezia nell’ufficio di Piton e si era ritrovata come sempre con un pugno di fumo, era stata costretta ad accettare la verità; ovvero che non lo avrebbe scoperto, solo Severus lo sapeva.
‘siamo pari almeno...’rigirò il cuore tra le mani chiudendolo con uno scatto. Infondo non aveva tutti i torti, entrambi avevano ascoltato una profezia ed erano gli unici ad esserne al corrente, ma c’era usa sostanziale differenza... lui non sapeva che Vivian avesse ascoltato una profezia, al contrario di lei.
Vivian si rigirò sbuffando sul divano, era stufa di dare le spalle al camino, e posato il ciondolo al sicuro nella camicetta spostò lo sguardo sulle fiamme, adorava osservare la calda incostanza del fuoco...
Erano passati mesi dall’ultimo contatto con Piton, eppure in un angolino della sua mente non riusciva a farsene una ragione, non riusciva a mettere da parte quella storia.
Mentre le fiamme scoppiettavano a Vivian sembrò di rivedere tutto ciò che era accaduto come proiettato su di esse, si rivide mentre si introduceva nell’ufficio di Severus, rivide la sfera infrangersi sul pavimento come se la scena stesse accadendo davanti ai suoi occhi, e poi la fuga per nascondere a lui le lacrime, ed eccola mentre si stendeva sul divano e stringeva a se il ciondolo inondandolo di lacrime come le era spesso accaduto, e come stava accadendo di nuovo in quel momento.
‘Cosa mi succede?’pensò chiudendo gli occhi per un istante, poi il suo sguardo si spostò sulla finestra, doveva aver dormito un bel po’ dato che era notte fonda, la luna gettava candidi raggi sul pavimento attraverso il vetro.
‘Devo smetterla...’ si disse convinta mentre si dirigeva al suo dormitorio, avrebbe volentieri girato per i corridoi ma non valeva la pena di rischiare una punizione.
’O peggio.. rischiare di fare qualcosa di piacevole per la Umbridge.’ aggiunse infastidita al solo pensare a quel nome.
‘Astronomia...’pensò controllando l’orario delle lezioni, poi diede un rapido sguardo al suo orologio da polso e apprese che era mezzanotte, la lezione di Astronomia all’osservatorio sarebbe cominciata da li a mezz’ora, non aveva affatto intenzione di arrivare tardi così iniziò a prepararsi, intanto le compagne(Cassandra che non osava neppure guardarla in faccia, Jessy che faceva pressoché la stessa cosa e Pansy che la fissava come al solito con la sua aria di superiorità)facevano lo stesso.
<chissà quali costellazioni osserveremo stasera... > squittì la vocina fastidiosa di Pansy Parkinson da un angolo non ben identificato della stanza.
‘Se non sapessi che sei più stupida di un’oca forse ti degnerei di una risposta’ rispose Vivian nella sua mente, non valeva la pena di esternare quel pensiero, ci mancava solo un “battibecco di mezzanotte” con la “donna carlino” per rendere interessante la nottata.
<credo che stasera ci soffermeremo sulla luna... >rispose Jessy.
Vivian non poté fare a meno di voltarsi verso Cassandra per vedere cosa ne pensasse, ma sembrava più gelida di una valanga di neve.
’Più gelida di Piton a prima mattina... ’aggiunse trattenendo una risata, ma il ricordo di quello che era successo non tardò a tornare e distrusse quel bagliore positivo che per un istante aveva avvolto la sua mente.

‘Che meraviglioso profumo... ‘ pensò Vivian mentre saliva le scale della Torre di Astronomia assieme ai suoi compagni, l’aria iniziava a profumare d’estate ed era piacevole starsene in cima alla torre più alta a contemplare la notte. Come ogni volta dall’inizio di quell’anno Vivian non poteva fare a meno di pensare a quanto avesse amato quel posto fin dai primi giorni di scuola, e a quanto stesse cominciando a sentirsi in trappola a causa dei cambiamenti che c’erano stati. Sospirò per un istante e prese posto scacciando via i pensieri che la tormentavano, la luna illuminava i visi degli studenti con la sua pallida luce.
<stasera parleremo della luna...> la voce della professoressa Sinistra giunse molto flebile all’orecchio della ragazza.
<aprite il libro a pagina 234...> aggiunse poi la donna, mentre Vivian, -distesa sul pavimento- si accingeva ad aprire il libro sfogliandolo pigramente alla luce delle candele fluttuanti.
Vivian gettò un’occhiata furtiva a Draco e Cassandra, i due la guardarono interrogativi, per un istante il cuore della ragazza fece un balzo, forse i sentimenti dei suoi amici erano mutati, magari da un momento all’altro le avrebbero sorriso in modo amichevole e avrebbero fatto pace...
<non hai sentito...?> sibilò Cassandra in tono di rimprovero <pagina 234..> aggiunse secca, senza lasciar spazio alcuno a delle obbiezioni.
Vivian annuì e tornò al suo libro con aria delusa, aperto il libro alla pagina giusta si ritrovò di fronte ad uno schema sulle fasi della luna.
<molto bene, ora scrutate il cielo con i vostri telescopi e poi mi direte in quale fase lunare ci troviamo, e poi spiegherete cosa vi ha portato a tali conclusioni...>Vivian iniziò immediatamente a scrutare la luna, doveva essere crescente, ma faceva spesso confusione tra il plenilunio e la fase precedente.
‘ Fasi lunari?’ pensò tra se, qualcosa di quelle parole le sembrava familiare ma non riusciva a comprendere cosa, confrontò ciò che vedeva con lo schema sul libro e si ritrovò con la mano alzata. A quanto pareva Cassandra l’aveva già preceduta, e non la degnò di uno sguardo mentre Vivian la guardava con l’espressione di chi ha appena ricevuto uno schiaffo.
Non appena la professoressa le diede il permesso di parlare Cassandra espose la sua osservazione, il suo modo di spiegare era sempre conciso ed impeccabile, non c’era cosa che Cassandra non sapesse fare bene come spiegare le proprie conclusioni.
<ci troviamo nella quinta fase lunare, o plenilunio dato che... > Vivian non udì il resto delle parole di Cassandra, la sua mente aveva iniziato a viaggiare, galoppava attraverso vaghi ricordi e sensazioni, attraverso parole scritte che fluttuavano davanti ai suoi occhi come se la sua mente fosse una piuma che scriveva su di un invisibile foglio.
‘Ma certo la quinta fase!’si disse sentendosi profondamente sciocca e picchiandosi distrattamente la fronte con il palmo della mano.
Quante volte aveva avuto quello schema sotto gli occhi mentre studiava Astronomia?Quante volte aveva osservato la soluzione che da tempo cercava senza rendersene conto?
<la QUINTA FASE!>Vivian era scattata in piedi, era talmente presa dai suoi ragionamenti che aveva alzato la voce fissando il cielo con aria assorta, come ipnotizzata dalle stelle e dalla luna stessa. Il cuore le martellava in petto furioso, aveva scoperto qualcosa che andava realizzando lentamente, e che temeva sempre più.
< Morris... Lestrange lo stava appunto spiegando... > la professoressa Sinistra la osservò perplessa.
<qualcosa non va ragazza?>aggiunse poi tentando di comprendere cosa l’aveva spinta a comportarsi in quel modo bizzarro.
<ehm...NO!>Vivian si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri e si rese conto di essere l’unica in piedi, aveva i pugni serrati quasi a renderle le nocche bianche, e doveva avere un’espressione a dir poco preoccupante a giudicare dagli sguardi che si erano appena appuntati su di lei.
<mi-mi scusi! >aggiunse diventando sempre più rossa di parola in parola.
<morris, fa pure una pausa, è comprensibile a quest’ora... e non hai una bella cera, vuoi che qualcuno ti accompagni?>consigliò la donna osservando attentamente e temendo che la ragazza potesse svenire da un momento all’altro.
<si.. Grazie..> Vivian rispose con tono piatto ed annuì distrattamente, poi si voltò verso Cassandra guardandola negli occhi.
<per favore... mi accompagni?> lo sguardo supplichevole di Vivian non ammetteva alcun no, Cassandra la fissò per un istante come per comprendere cosa le prendeva, ma appena vide lo stato in cui l’amica(o ex-amica) si trovava, sembrò decidere e rispose in tono asciutto <va bene..>.

<vuoi spiegarmi cosa succede?>cominciò Cassandra con aria contrariata, per tutto il tragitto fino al vecchio bagno di Mirtilla Vivian era stata più silenziosa di una tomba.
’Mi sta facendo perdere la lezione... speriamo ne valga la pena!Perché ho accettato di accompagnarla?’pensò Cassandra accigliandosi per un istante.
<devo, dirti una cosa importante..>Vivian alzò lentamente lo sguardo con fare grave e lo allacciò a quello dell’amica, era il momento di mettere da parte i dissapori, aveva bisogno di qualcuno che le credesse...
<qualcuno ha smesso di essere membro del tuo Fan Club?>la canzonò Cassandra con tono quasi di disprezzo.
<cassandra ti prego ascoltami... Ti riguarda più di quanto tu creda!>le disse Vivian con tono serio, l’amica sembrò cogliere la gravità del fatto perché d’un tratto si fece seria in volto e la osservò in silenzio attendendo che parlasse.
Vivian inspirò con decisione, non appena sentì l’aria rigenerarla ne trasse come un vigore ed un coraggio prima atrofizzati, e guardata negli occhi l’amica le raccontò tutto quello che le era accaduto.
Le raccontò di come aveva avuto la visione dei suoi genitori ad Azkaban e poi aveva ascoltato la profezia della Cooman senza comprenderla; di come aveva dimenticato per settimane quell’enigma e di come avesse scoperto la verità grazie alle sue parole durante la lezione.
Evitò accuratamente di parlarle della profezia dell’ufficio di Piton e della discussione tra lui e la Cooman.
‘Devo essere io a smascherare Piton...’pensò con una sorta di orgoglio che la pervadeva.
< Quindi, secondo la profezia ci sarà un’evasione da Azkaban a Maggio... Spero tu mi creda..>mormorò Vivian poco convinta, non poteva pretendere che l’amica le credesse dopo averla trattata a quel modo.
Poi la guardò negli occhi e comprese, la ragazza sembrava aver perso la voce e la fissava con gli occhi lucidi.
<cassandra.. >mormorò Vivian incerta, come se temesse di vederla crollare sotto il peso di ciò che le aveva appena rivelato.
Poi l’amica trasse un profondo sospiro, era leggermente pallida, trattenendo a stento le lacrime disse: <m- mia madre evaderà da Azkaban, insieme a mio padre ed altri M-Mangiamorte, il mese prossimo?>.
Vivian aveva pensato più volte a quale sarebbe stata la reazione di Cassandra a tale notizia, ma non aveva avuto altra scelta se non quella di rivelarle tutto, lei era l’unica alla quale avrebbe potuto parlare di quella vicenda, e si trattava anche dei suoi genitori, persone che lei non vedeva da quando aveva un anno.
Cassandra supplicò Vivian con lo sguardo, sembrava stesse sperando in una sorta di scherzo, e Vivian non riusciva a comprendere se ciò era dettato dalla felicità di rivederli o dalla paura che una volta liberi potessero fare del male a qualcuno, d’altronde erano risaputi i crimini che li avevano portati alla detenzione: omicidio, tortura, utilizzo di maledizioni senza perdono e forse tanti altri crimini mai provati.
<mi credi?>sbottò Vivian colma di un’improvvisa felicità, non poteva credere alle sue orecchie <non ti interessa sapere se ciò che dico è una menzogna?>aggiunse sempre più incredula.
<ti credo... > ora le lacrime rigavano silenziose il candido viso della ragazza, eppure Cassandra manteneva un contegno colmo di orgoglio che avrebbe fatto invidia ad un qualunque membro della sua famiglia.
<vedi ... > fece una breve pausa, ora la sua voce era alterata dal pianto < ... da qualche settimana mi capita di sognare i miei genitori..> tirò su col naso e continuò <... mi dicono che verranno a prendermi, e uccideranno chiunque oserà intromettersi, deve significare qualcosa..>la sua voce tornò ad assumere immediatamente un tono fermo e deciso.
<non DOBBIAMO PERMETTERLO> scandì Cassandra alzando la voce, era determinata e i suoi occhi brillavano di orgoglio.
Vivian prese le mani dell’amica e la guardò con affetto, ne era certa, anche se non avevano accennato a quell’argomento il litigio di pochi mesi prima era messo da parte; era come un taciturno accordo.
<li fermeremo!>aggiunse Vivian gettandosi tra le braccia dell’amica in un impeto di affetto e stringendola forte <ti voglio bene..>sorrise Vivian.
<anch’io..>rispose Cassandra asciugando le lacrime col dorso della mano.


Vivian aprì gli occhi, erano le dieci del mattino ed era Domenica, il dormitorio era vuoto tranne che per lei e Cassandra, si girò a guardarla, lei stava ancora dormendo.
<c’era da aspettarselo dopo stanotte..>sussurrò Vivian tra se; in effetti non aveva tutti i torti, dal momento in cui aveva rivelato a Cassandra il contenuto della profezia non si erano mai divise, passavano i momenti liberi e spesso intere notti nella Sala Comune a fare congetture su come avrebbero potuto scongiurare l’evasione dei Mangiamorte. Più volte Vivian si chiese se Lucius Malfoy potesse saperne qualcosa ma non si azzardò a chiederlo a Cassandra, aveva troppo rispetto per gli zii che l’avevano cresciuta, e non voleva rischiare di farla arrabbiare inutilmente.
Erano successe talmente tante cose in poche settimane, che le ragazze stentavano quasi a crederci.
Draco era stato nominato “Capo dell’Inquisizione di Hogwarts” dalla professoressa Umbridge per indagare su presunte attività segrete degli studenti, e dal momento in cui aveva ricevuto la suddetta “carica” era stato totalmente assorbito dall’orgoglio di essere non solo Prefetto, ma anche inquisitore; di conseguenza le due ragazze avevano dovuto rinunciare alla sua compagnia, anche se da un lato era stata una cosa positiva dato che avevano deciso di non coinvolgerlo nella loro ”missione”.
Come se non bastasse era stato scoperto il cosiddetto “Esercito di Silente” proprio dalla professoressa Umbridge in collaborazione con la Squadra d’Inquisizione, sembrava essere una specie di esercito di studenti capeggiati da Potter che li addestrava a combattere per difendersi, cosa tassativamente vietata.
Poi alcuni membri del Ministero della Magia erano giunti ad Hogwarts per arrestare Albus Silente, le accuse che pendevano su di lui comprendevano la cospirazione aggravata contro il Ministero ed egli stesso aveva ammesso di aver fondato l’Esercito di Silente, ma la faccenda si era conclusa con la sua teatrale fuga ed ora la scuola si ritrovava con la professoressa Umbridge come preside.
Tutto ciò non sarebbe potuto accadere in un momento peggiore.
C’era chi diceva che il preside fosse un vigliacco (Draco per primo), c’era chi credeva che stesse accadendo qualcosa di serio perché era impossibile che il preside “scappasse” senza un vero motivo. Come era possibile che proprio Albus Silente, da sempre buon amico e consigliere di Cornelius Caramell, cospirasse all’improvviso ai suoi danni?
Una sola cosa era certa, tutto ciò aveva reso la scuola più simile che mai ad una prigione, vi erano oramai troppi proclami che vietavano di fare qualunque cosa, inoltre anche i professori erano stati coinvolti, la Umbridge aveva finito le scorte di Veritaserum di Piton per interrogare a loro insaputa gli studenti, alcuni professori erano invece stati sollevati dai loro incarichi per inadempienza; in tutta questa disastrosa situazione l’unico a sembrare davvero entusiasta era Argus Gazza, che aveva sempre aspirato a rendere la scuola impeccabilmente disciplinata come quello che i babbani definiscono un campo d’addestramento.
Vivian si soffermò per un istante a pensare, e fu come rapita da quel vortice di avvenimenti.
<potremmo avvisare direttamente il ministero...Oppure potremmo provare a parlarne alla Preside...> aveva suggerito più volte Cassandra.
Sarebbe stata una buona idea se solo Dolores Umbridge e il Ministero non fossero stati contro Silente; da quando aveva cominciato a sostenere che il Signore Oscuro fosse tornato si erano sempre battuti duramente per smentire la voce, era questo uno dei motivi che avevano portato al suo “tentato arresto”; dire alla Umbridge che ci sarebbe stata una evasione avrebbe significato essere messi in punizione, o peggio essere accusati di appoggiare Albus Silente.
<meglio di no... > aveva poi aggiunto ripensando alle conseguenze che avrebbe provocato.
Vivian si riscosse dai suoi pensieri e si alzò dal letto, osservò il parco dalla piccola finestra, non lo aveva mai visto tanto vuoto di domenica e durante una così bella giornata, era desolante avere quel “rospo” come preside, quella donna sembrava giunta lì per distruggere quelli che per anni erano stati i passatempi preferiti degli studenti, come distendersi sotto i tiepidi raggi di maggio e studiare all’aperto.
La ragazza iniziò a prepararsi alla svelta, la sera precedente avevano deciso di escogitare qualcosa a tutti i costi, si sarebbero sedute nella Sala Comune e come dicono i babbani “avrebbero spremuto le meningi” per trovare una soluzione.
<n -no!Vi prego madre!Padre!>esclamò Cassandra nel sonno, ormai era più di una settimana che la ragazza parlava nel sonno, e tutte le volte sognava i suoi genitori.
<cassandra, svegliati!>Vivian la scosse delicatamente, la ragazza aprì lentamente gli occhi con aria terrorizzata <calma adesso, era il solito brutto sogno..>sorrise rassicurante Vivian, così Cassandra la guardò sollevata <scusami, era così reale..>sussurrò ancora assonnata mentre si metteva a sedere e si guardava intorno.
<le altre sono via, possiamo parlare ..>aggiunse Vivian mentre agitava la bacchetta descrivendo piccoli cerchi nell’aria.
<cosa fai?> chiese Cassandra seguendo i suoi gesti con lo sguardo.
<l’ho visto fare da.. Piton..>rispose pigramente Vivian <proteggerà la stanza da orecchi indiscreti..>.
Poi la ragazza descrisse una sorta di ovale a mezz’aria e una luce arancione attraversò rapida la porta del dormitorio diretta alla Sala Comune <questo invece terrà lontano chiunque voglia entrare, diciamo che mette loro in testa impegni inesistenti!>.
<certo!Come ho fatto a dimenticarlo! Incantesimi di Sicurezza volume due...> aggiunse Cassandra colpendosi la fronte con il palmo della mano.
Una volta pronte sprofondarono nelle poltrone di pelle della Sala Comune, e con tea e dei biscotti a portata di mano si concentrarono sul da farsi.
<ragioniamo.. >cominciò Cassandra <al Ministero non abbiamo amici, e nessuno di loro crede che Voldemort sia tornato, ciò vuol dire che ci prenderebbero per matte o per cospiratrici..>concluse con tono deluso.
<e non possiamo avvisare Silente, dato che non sappiamo dove si trova.. >aggiunse Vivian dopo aver sorseggiato un po’ del suo tea aromatizzato alla fragola <e per quanto riguarda la Umbridge non sto nemmeno a dirlo..>concluse Vivian fissando il camino vuoto con aria assente.
<c’è anche da considerare che né tu né io conosciamo un genitore, o un adulto che possa dare retta a due “deliranti ragazzine”!>sbuffò Cassandra spazientita.
<nessun genitore..>mormorò Vivian ancora assorta nei suoi pensieri, poi nella sua mente si accese una luce di speranza.
<non è del tutto esatto..>osservò volgendo lo sguardo ad una più che perplessa Cassandra
<che vuoi dire?>chiese lei con interesse.
<i miei genitori.. sono nell’Ufficio Misteri, quindi fanno parte del Ministero..> Vivian la guardò con una nuova luce negli occhi <chi meglio di loro potrebbe darci retta?>.
Cassandra era perplessa, la guardò per un istante come se quello che stava per dire fosse ovvio e disse:
<vivian, i tuoi genitori sono gli stessi che temendo il Signore Oscuro ti hanno tenuta segregata nella tua stanza!Loro non volevano farti tornare qui!Credi che ti ascolterebbero se tu glielo chiedessi?>.
<non ci avevo pensato..>ammise Vivian anche a se stessa, ma qualcosa la tenne ancora in equilibrio sul sottile filo di seta della sua idea.
<loro sono stati dei Mangiamorte...Chi più di loro potrebbe credermi?Devono aver notato che il Marchio Nero è più nitido, crederanno per forza che lui sia tornato e che abbia in mente di far evadere i suoi seguaci..>fece una pausa per riflettere <senza contare che si tratta di una questione di forza maggiore e non di un mio capriccio, è in gioco la sicurezza dell’intero mondo magico!>disse con tono quasi solenne, < come se non bastasse ho ascoltato una profezia..>aggiunse infine convinta.
<ma non hai prove, non hai raccolto quella profezia!Sarebbe perfetto come piano se solo tu potessi provare l’evidenza dei fatti..>rispose Cassandra con fare scettico.
<e poi cosa credi che potrebbero fare?credi davvero che parlandone all’interno del Ministero non verrebbero inquisiti come traditori?Caramell non glielo perdonerebbe!>.
<accidenti non ci avevo pensato, ma sembra l’unica alternativa che abbiamo..> ammise Vivian riflettendo su cosa fosse meglio fare <vale la pena tentare no?>aggiunse guardando l’amica negli occhi come a cercare il suo appoggio.
<sì, potremmo tentare.. ma come?>sospirò scoraggiata <i camini sono stati messi sotto sorveglianza, quindi di usare la Polvere Volante non se ne parla..>Cassandra si soffermò a riflettere.
Entrambe vagliarono tutte le possibilità a loro disposizione, ma scrivere ai genitori sembrava l’unica soluzione; come avrebbero messo in atto la loro idea senza essere scoperte?
<anche se sapessimo Smaterializzarci.. dentro le mura di Hogwarts non servirebbe a nulla..>ripeté Vivian per quella che era forse la decima volta in quella mattinata <non possiamo mandare via gufo questa comunicazione, Gazza e la Umbridge controllano ogni singola lettera prima che questa venga spedita, rischieremo una punizione ancor prima di aver detto la parola “evasione”!>aggiunse sconsolata.
Pensarono di spedire la lettera direttamente da Hogsmeade senza utilizzare gufi di Hogwarts o gufi personali, ma l’idea svanì prima di essere formulata, le gite ad Hogsmeade erano state interrotte o soppresse, e quando avvenivano erano strettamente sorvegliate.
Giunsero più volte alla conclusione che non potevano fare nulla per evitare che quello che Vivian aveva ascoltato avvenisse, i Mangiamorte sarebbero evasi e loro avrebbero dovuto sopportare l’idea di aver fallito ad un passo dal trionfo, proprio quando avrebbero potuto essere in vantaggio su Voldemort.

<ci rinuncio!Andiamo a sgranchirci un po’ ?Per fortuna passeggiare nel cortile non è ancora vietato..>supplicò Cassandra dopo ben tre intense ore di pianificazioni risultate infine vane.
<hai ragione> disse Vivian <forse servirà anche a schiarirci le idee..> aggiunse ottimisticamente.
Le due amiche si lasciarono alle spalle gli umidi sotterranei poco più tardi portando con se dei libri da leggere ed alcuni panini presi dalla Sala Grande, era piacevole starsene nel cortile di Trasfigurazione all’ombra degli alberi, la brezza estiva carezzava delicatamente i visi delle ragazze rinnovando spesso in loro il desiderio di libertà in quella roccaforte di divieti.
Passarono nel cortile l’ora di pranzo e anche le prime ore del pomeriggio, a volte Vivian guardava il cielo color glicine con occhi sognanti, come se volesse volare in alto, come se volesse godersi tutta la libertà che poteva offrirle, né lei né cassandra si erano mai sentite così prigioniere all’interno del luogo che per loro rappresentava una casa.
Più volte Vivian fantasticò di sgraffignare una scopa dal campo di Quidditch per fuggire via lontano, sorvolando campagne e boschi, ma nel profondo sapeva che il suo sogno non avrebbe potuto avverarsi.
<ci sono!>esclamò ad un tratto mettendosi dritta sulla panchina, Cassandra sobbalzò appena presa alla sprovvista dalle parole di Vivian che avevano rotto quel loro silenzio di contemplazione.
<idee?>chiese Cassandra guardandola speranzosa.
<precisamente..>Vivian guardò di nuovo al cielo e osservò alcuni pettirossi che giocavano a rincorrersi nel cielo limpido <quelli..>Vivian indicò gli allegri uccellini che cantavano continuando a svolazzare attorno ad un albero.
Cassandra guardò perplessa le piccole creature, poi volse lo sguardo verso Vivian come se fosse improvvisamente impazzita.
<non credo di seguirti..> disse <non sono gufi, non eseguono ordini..>concluse con tono ovvio.
<loro no, ma Rigel si..>rispose Vivian con espressione furba, poi si guardò intorno per alcuni istanti per assicurarsi che nessuno fosse in ascolto.
<stai dicendo..>sussurrò Cassandra <che vorresti trasfigurare Rigel in un passerotto?>la ragazza trattenne una risata nel pensare a quanto sarebbe stato d’accordo Rigel stesso, era sempre stato un animale orgoglioso.
<non esattamente..>la rassicurò Vivian <parlavo di un incantesimo di illusione..>aggiunse <potremmo fare in modo che agli occhi di tutti appaia come un altro volatile, così potrà volare senza problemi perché nessuno lo noterà dato che non è un gufo..>mentre le sussurrava la sua idea si alzarono in piedi.
<devo riconoscere che non è una cattiva idea..> osservò Cassandra <ma se dovessero scoprirlo?c’è sempre la possibilità che qualcosa vada storto... >disse con aria preoccupata.
<ho pensato anche a questo, potremmo trasfigurare la lettera!>i suoi occhi si illuminarono di entusiasmo <potrebbe prendere le sembianze di un nastro, così lo leghiamo alla sua zampa..>concluse più che convinta della sua idea.
<e sia!>affermò Cassandra con entusiasmo, giunto il momento del coprifuoco si incamminarono verso la Sala Comune rinvigorite dall’entusiasmo di aver trovato una soluzione.
Cassandra precedette Vivian giù per le scala a chiocciola dei sotterranei, appena giunti alla fine della rampa aprirono la pesante porta e si ritrovarono nel familiare corridoio; ora che entrambe erano di buon umore anche quel luogo sempre così cupo e oscuro sembrava più luminoso e accogliente.
Stavano per raggiungere il passaggio che portava alla Sala Comune quando lo vide e qualcosa infondo al suo stomaco prese a contorcersi: Piton, si trovava nel corridoio di pattuglia, evidentemente la Umbridge glielo aveva ordinato.
‘Non sarà qui perché ci ha sentite parlare?’si chiese Vivian con l’orrenda sensazione che il loro piano sarebbe fallito ancor prima di cominciare, fece un cenno a Cassandra e sussurrò <ti raggiungo dopo, devo fare una cosa..>.
Non appena Cassandra fu sparita oltre il passaggio Vivian si fece avanti, Piton aveva fatto finta fino a quel momento che lei non ci fosse, ma ora che erano completamente soli si voltò, Vivian si aspettava i soliti occhi glaciali con la sua solita espressione indecifrabile, ma le sue aspettative furono deluse.
‘E ora cosa gli prende?’si chiese spiazzata continuando a fissarlo e avvicinandosi lentamente,
i gelidi e profondi occhi neri dell’uomo si allacciarono a quelli verdi e brillanti della ragazza, ma l’uomo non era sprezzante e misterioso come di suo solito, Vivian poteva riconoscere come una sorta di terrore nei suoi occhi, o forse si trattava di apprensione.
Era a circa un metro da lui quando l’uomo sobbalzò estraendo la bacchetta e puntandola nella sua direzione.
<in sala comune Morris!>Piton si morse appena il labbro dopo aver pronunciato quelle parole, sembrava nervoso <o la preside avrà una persona in più da punire stasera!> aveva di nuovo acquistato il suo tono glaciale e burbero, Vivian lo osservò assorta senza riuscire a capire il suo bizzarro comportamento.
<sì, professore..>continuò a guardarlo negli occhi, qualcosa si gonfiò nel suo stomaco, questo qualcosa si contrasse pericolosamente ma poi si rilassò.
<hai sentito cosa ho detto, ragazzina?>la apostrofò con disprezzo, di nuovo la cosa mostruosa nello stomaco di Vivian si gonfiò, l’orgoglio della ragazza ruggì trionfante... ed esplose.
<ha paura di me professore?>la ragazza esibì un ghigno che aveva un ché di crudele, Piton sobbalzò appena ma non cadde in trappola, tenne alta la bacchetta e la puntò alla gola della ragazza <ho –detto –va – via …>scandì lentamente con il suo rinnovato tono pericoloso e con lo sguardo che lampeggiava furioso.
Anche Vivian estrasse la bacchetta e lo fissò con disprezzo <ha paura che io riveli in suo segreto non è vero? >Vivian rise di gusto sempre con quella vena di malvagità.
Piton la guardò con sguardo feroce e carico di odio <di cosa accidenti parli?>la apostrofò premendo appena la punta della bacchetta sulla sua gola.
<del suo segreto, ha raccolto una profezia illegalmente e scommetto la mia bacchetta che la utilizzerà per aiutare il Signore Oscuro!>sbraitò Vivian convinta e alzando anche lei la bacchetta.
Severus scoppiò in una sonora risata di beffa <davvero credi che se fosse stata utile non l’avrei già consegnata? >, la guardò furente.
<sì, è probabile che non sia così.. ma che mi dice del fatto che lei è tornato dalla sua parte, eh?>la punta della bacchetta di Vivian colpì il petto dell’uomo con decisione <un ricordo, uno solo dei miei ricordi e la Umbridge avrà la possibilità di sbatterla ad Azkaban e gettare la chiave!>sibilò la ragazza minacciosa.
<n-non..>Piton digrignò i denti con rabbia <stammi a sentire, ragazzina.. non ti temo!nessuno crederebbe alle fantasie di una bimba squilibrata e viziata..NESSUNO!>apostrofò a denti stretti.
<ti suggerisco.. di tornare al tuo dormitorio..e di dimenticare questa storia se ci tieni a conservare la sanità mentale che ti rimane!CAPITO?>.
Le parole avevano sortito il giusto effetto, quel mostro che aveva preso ad agitarsi furioso nello stomaco della ragazza si accoccolò inerme, le lacrime raggiunsero gli occhi ma si costrinse a trattenerle, ancora una volta era stato in grado di ferirla, nonostante lei credesse di essere in vantaggio su di lui.
Vivian lo guardò negli occhi ferita e lui sembrò sollevato, infondo era facile domarla, bastava rinfacciarle i suoi difetti più insopportabili, e a suo parere la ragazza ne era più che piena.
Vivian abbassò lo sguardo e si voltò senza una parola, minacciarlo non era stata una buona idea, ma quel solito qualcosa l’aveva spinta ad agire, mentre attraversava il passaggio verso la Sala Comune sentì di nuovo quella strana sensazione che la pervadeva, come se fosse un’intrusa nel suo stesso corpo.
<tutto bene?>chiese Cassandra che la osservava perplessa dalla poltrona.
<scusami.. volevo solo..>si sforzò di assumere una espressione naturale, non voleva raccontare a Cassandra delle sue vicende con Piton, anche se sapeva di potersi fidare della sua amica non voleva caricarla di altre preoccupazioni, era già abbastanza doversi preoccupare dell’imminente evasione dei suoi genitori.
<stavo controllando se Piton ci spiava, credevo che la Umbridge lo avesse mandato ad indagare sulle nostre intenzioni..>.

Per la prima volta passarono la serata pianificando qualcosa di sensato, dovevano attuare il loro piano senza dare nell’occhio; era notte fonda quando finalmente il sonno prese il sopravvento e senza rendersene conto si addormentarono sulle comode poltrone.
La mattina seguente era tutto pronto, le ragazze si alzarono in orario per la colazione, doveva sembrare un’ordinaria giornata ad Hogwarts.
Non appena raggiunsero la Sala Grande seguirono la routine, come al solito Draco girava per i tavoli sfoggiando il suo distintivo alla stregua di uno sceriffo, e come al solito insieme alla sua squadra non esitavano a punire anche chi non aveva colpe.
Nel volgere lo sguardo verso il tavolo dei professori Vivian incrociò lo sguardo di Piton e lo sostenne per qualche istante, quella sorta di terrore che la ragazza aveva visto il giorno prima era sparito senza lasciare alcuna traccia e lui la guardava come al solito, con aria gelida, come se lei facesse parte solamente dell’arredamento della sala, come se non fosse degna di nota.
‘Meglio così... abbiamo smesso di farci del male..’Vivian sospirò per un istante e tornò a concentrarsi sui suoi cereali al cioccolato, finita la colazione si avviarono verso l’aula di Pozioni.
<tieniti pronta..>sussurrò Vivian a Cassandra mentre si accomodavano ai loro soliti banchi al primo posto, Piton fece il suo ingresso poco dopo e tutta l’aula cadde nel silenzio, le ragazze zittirono e lo osservarono in attesa che la lezioni cominciasse, un’ordinaria lezione, ma c’era qualcosa di diverso che anche Cassandra notò..
Dopo aver assegnato la pozione che avrebbero preparato quel giorno Piton non fece come di suo solito, non sedette alla scrivania per osservare la classe di sottecchi, ma restò in piedi di fronte alle due amiche per osservarle.
Cassandra si immerse nella lettura del libro di Pozioni, Vivian faceva il suo solito ma gli gettò rapide occhiate furtive mentre preparava gli ingredienti e li versava nel calderone, lui dal canto suo fingeva di non osservarle, si limitava ad osservare la classe di tanto in tanto.
‘cosa hai in mente?’si chiese la ragazza mentre schiacciava una bacca premendovi sopra il piatto del coltello, il professore osservò la sua tecnica.
<morris..stai utilizzando il piatto del coltello per estrarre il succo della bacca di Belladonna?>chiese con interesse, sulle prime Vivian pensò che stesse sbagliando persona, poi lo guardò quasi in segno di sfida: <si signore, di solito lo faccio in questo modo..>rispose con tono sprezzante.
<ammirevole.. i miei complimenti..>rispose Piton con enorme sorpresa di Vivian <cinque punti a Serpeverde per questo utile accorgimento..>ora Vivian lo guardava confusa, che avesse deciso di sotterrare la bacchetta del duello?
<g-grazie signore..>biascicò in una risposta più che incredula.
Anche Cassandra rimase stupita dal suo comportamento, appena sentì che aveva assegnato dei punti alla casa alzò la testa di scatto quasi provocandosi un torcicollo, anche lei leggermente incredula lo guardò per qualche istante, poi le ragazze si scambiarono sguardi perplessi.
La lezione giunse al termine come avveniva tutte le volte, tutti gli studenti si affrettarono a lasciare l’aula come se temessero di vedersi assegnati rotoli di pergamena extra, ed ecco che l’aula era vuota, anche Piton era andato via.
<... trasfiguriamo la lettera ed usciamo con disinvoltura>cominciò Vivian, frugò rapidamente le tasche del mantello e tirò fuori una boccetta d’inchiostro che poggiò sul banco.
<finite Incantatem!>la boccetta riprese la sua forma originale, ovvero quella di una lettera, le due ragazze avevano pensato che il modo migliore per trasportarla era tramutarla in un oggetto differente che non potesse dare nell’occhio, in modo tale se fossero state perquisite non avrebbero rischiato di essere scoperte.
Cassandra si schiarì la voce mentre Vivian chiudeva la porta dell’aula con un cenno della bacchetta.
<ehm.. Arcusverto!>appena la ragazza ebbe finito di pronunciare le parole un luce rosea pervase la lettera che si tramutò in un nastro.
Le due amiche lasciarono l’aula sfoggiando le espressioni più naturali delle quali erano capaci, mentre camminavano dirette alla guferia Vivian provò una strana sensazione, si sentiva osservata; senza preavviso prese Cassandra per il polso invitandola a fermarsi, poi rivolse appena lo sguardo oltre la propria spalla e capì.
<piton, ci sta seguendo..>sussurrò mentre con la coda dell’occhio guardava indietro, l’uomo era in piedi e leggeva un libro, erano molto distanti da lui ma era palese che le stesse seguendo.
<facciamo una deviazione..>suggerì Cassandra in un sussurro, mentre fingeva con molta disinvoltura di indicarle qualcosa oltre la finestra.
Vivian fece un cenno di assenso e prese la mano di Cassandra, l’amica non perse tempo e appena vide un gruppo di studenti in uscita da un’aula tirò Vivian dietro di se e si intrufolarono nella folla, poi entrarono in una porta che dava sulle scale per il piano superiore.
<credo che lo abbiamo seminato ...>mormorò Vivian guardandosi indietro, ma non appena si voltò di nuovo le si raggelò il sangue nelle vene.
<seminato?siete inseguite da qualcuno?>chiese la Umbridge col suo tono smielato mentre le osserva tentando di capire cosa stessero combinando.
<ehm..signora Preside...era solo..>cominciò Vivian quasi impietrita.
<parlava di un ragazzo che le piace!>ridacchiò con tono nervoso Cassandra.
<si!si esatto!>confermò Vivian sforzandosi in un finto sorriso imbarazzato e sperano di aver raggiunto il rossore di una barbabietola.
La Umbridge sfoggiò ancora il suo sorriso melenso e si rivolse ad entrambe con la sua stridula e fastidiosa vocina: <vuotate le tasche.. non avete nulla da temere se non avete nulla da nascondere..>concluse la frase con una delle sue fastidiose risatine.
Entrambe vuotarono gli zaini e le tasche dei mantelli, dopo un’accurata perquisizione la donna sembrò decidere che dovevano aver detto la verità.
<potete andare care..>emise un’altra risatina stridula<e ricordate, seguite le regole, e non vi verrà fatto alcun torto!>Vivian e Cassandra sorrisero leggermente a disagio<buona giornata care!>concluse la Umbridge con un tono se possibile ancora più smielato.
Una volta al sicuro nella guferia trassero un profondo sospiro di sollievo, non potevano credere di averla passata liscia proprio con lei.
<rigel?>Cassandra si guardò intorno con il braccio teso in attesa del suo allocco barrato, pochi minuti dopo l’animale planò e si appollaiò sul braccio della ragazza tubando affettuosamente.
<..lasciamo stare i convenevoli!>esclamò Vivian guardandosi intorno nervosamente, Cassandra legò subito il nastro alla zampa di Rigel <ecco..lancia l’incantesimo di illusione..>sussurrò guardandosi anche lei attorno, l’aria era tesa, non potevano permettersi di essere scoperte.
<avis Apparetio!>esclamò Vivian dopo essersi schiarita la voce, ora agli occhi di entrambe Rigel era un grazioso usignolo.
<fantastico!>sussurrò Vivian <non ci rimane che farlo partire..>aggiunse.
<rigel, porta la lettera ai genitori di Vivian, Slytherin’s Hill..>mormorò con dolcezza Cassandra < speriamo arrivi, e soprattutto speriamo che riescano a leggerla..> disse poi mentre l’usignolo/allocco prendeva il volo spalancando le ali e spariva ben presto tra le cime degli alberi della Foresta Proibita.
<l’incantesimo dura un’ora, se siamo fortunate quando arriverà sarà di nuovo Rigel, e la lettera sarà di nuovo.. beh una lettera..>la rassicurò Vivian mentre scendevano lentamente le scale verso l’aula di Incantesimi, era questione di tempo, i suoi genitori si sarebbero attivati appena letta la lettera; ne era sicura, o almeno credeva.
Sembrava filare tutto liscio, la lezione di Vitious sarebbe iniziata da lì a dieci minuti (il professore era impegnato ad impilare dei libri in modo tale da sedersi alla loro altezza), leggermente annoiate le due amiche stavano sedute nei loro banchi quando qualcosa le interruppe .
Argus Gazza irruppe trapelato nella classe e si fermò sulla soglia, la sua espressione era gioiosa, e ciò non lasciava presagire nulla di buono.
<lestrange e Morris, ci sono?>chiese con il suo solito tono sgradevole, Mrs Purr gli fece coro miagolando mentre si attorcigliava alle sue caviglie.
<s-si? >rispose istintivamente Cassandra.
<la preside ha chiesto di vedervi..>Gazza sorrise in modo falso <prego seguitemi..>.
Mentre seguivano Gazza verso l’ufficio le ragazze si scambiarono occhiate velate di timore, erano state scoperte?
<buon giorno, care.. >sorrise la professoressa osservandole.
<buon giorno..>fecero coro entrambe <..come mai ci ha fatte convocare?>azzardò Cassandra sfoggiando il tono più innocente che riusciva ad assumere.
<strano che me lo chiediate..>rise la Umbridge in tono appiccicoso <ero certa che stavate tramando qualcosa, quindi vi ho messo alle calcagna il nostro carissimo signor Gazza, o meglio, il suo fedele gatto..>spiegò la donna con il solito tono fastidiosamente ovvio.
<ma.. noi..>cominciò Vivian senza sapere di preciso cosa dire <cosa avremmo fatto?>.
<non insultare la mia intelligenza Morris, troppe cose hai fatto senza essere punita..>la mise in guardia la professoressa puntando contro di lei un dito tozzo come una salsiccia, sembrava non voler sentire ragioni.
<molto ingegnoso devo dire, incantesimi di illusione.. devo davvero farvi i miei complimenti!>guardò entrambe con aria severa <come vi è saltato in mente di spedire di nascosto una lettera del genere?!>sbraitò con voce stridula mostrando loro la lettera stropicciata.

Cari Mamma e Papà,
lo so che il nostro ultimo incontro è stato un po’ burrascoso,
e che forse butterete questa lettera senza averla letta.
Sentivo il bisogno di mettere in allarme tutti, è una cosa seria.
Sento di poterlo dire solo a voi in quanto siete i miei genitori e lavorate per il Ministero.
Vi prego di non prendere alla leggera le mie parole..ho ascoltato una profezia, mi sono documentata
e posso assicurarvi che dice la precisa verità, a Maggio, in una notte di luna piena ci sarà un’evasione di massa da Azkaban, non possiamo permettere che avvenga, il Signore Oscuro sta tornando e nessuno meglio si voi può capirlo, vi prego di provvedere.
Vi voglio bene
Vivian

<ma è la verità!ci sarà un'evasione di massa!>sbraitò Vivian inquieta.
<taci ragazza!non dire fandonie!il Signore Oscuro è stato sconfitto e non tornerà!>la apostrofò furiosa la donna.
<lei non capisce!Se non fanno qualcosa.. se non aumentano la sicurezza succederanno cose terribili!>intervenne Cassandra appoggiando la causa di Vivian.
<non-SI-DICONO- LE BUGIE!>sbraitò la Umbridge fuori di se scandendo ogni sillaba, Gazza sobbalzò per l’improvvisa sfuriata, Mrs Purr si andò a nascondere dietro le sue gambe.
<potrei pensare che tu stai aiutando i tuoi genitori a fuggire!non è così?>guardò Cassandra minacciosa.
<assolutamente!NON OSEREI MAI!è proprio perché non voglio che escano che siamo qui!>Cassandra ebbe un sobbalzo improvviso per l’accusa, aveva le lacrime agli occhi.
<e cos’è questa storia della profezia?! Vi piace così tanto andare in giro raccontando colossali bugie per diffondere il panico?>insistette ancora la donna.
<non è UNA BUGIA!>la apostrofò Vivian furiosa <potter HA RAGIONE, VOLDEMORT è TORNATO!>insistette, la Umbridge sobbalzò nel sentirle pronunciare quel nome.
<ora BASTA!SIETE IN PUNIZIONE!>strillò spazientita la donna, anche la tazza di tea che stava girando da un quarto d’ora traballò nel piattino rosa e lezioso tintinnando <davanti AL MIO UFFICIO ALLE OTTO! E ORA FUORI!>.
Mentre le due ragazze s’incamminavano verso la sala grande per pranzo si guardarono sconsolate, la loro possibilità era sfumata e tutto perché nel preoccuparsi di seminare Piton non avevano pensato a Gazza ed il suo gatto.
<la detesto ..>sibilò Vivian con parole velenose , troppo nervose per avere fame lasciarono i loro piatti intatti ed uscirono nuovamente nel cortile dove la loro idea era nata, avrebbero trovato un altro modo, non potevano accettare di arrendersi a quel modo.
<dobbiamo riuscirci ..>aveva detto Cassandra piena di convinzione, oramai era la loro missione, avrebbero avvisato il mondo magico dell’evasione, in un modo o nell’altro.
Il resto della giornata sembrò scivolare via dalle loro mani man mano che la punizione si avvicinava, per la prima volta le due ore di Storia della Magia sembrarono passare in un istante, ed eccole di nuovo davanti a quel lezioso e disgustosamente rosa ufficio.
Alle otto in punto la preside le lasciò entrare e le fece accomodare dietro un banco di fronte alla scrivania dove vi erano quelle che sembravano comunissime piume, Vivian rabbrividì appena riconoscendo cosa le attendeva, l’anno precedente era già passata per quella punizione..
<molto bene.. non sono sicura voi conosciate la vostra punizione, ora passo ad illustrarvi cosa dovete fare..>cominciò la professoressa dopo essersi schiarita la voce in modo sgradevole con uno dei suoi “ehm ehm”.
<non dovete fare altro che riempire i fogli che avete davanti scrivendo più volte la seguente frase..>fece una pausa per rendersi conto di essere ascoltata e poi disse: <non devo dire bugie..>.
Cassandra volse lo sguardo perplesso a Vivian, ma non ebbe uno sguardo altrettanto perplesso in risposta, Vivian la guardò mortificata e sussurrò <perdonami.. è colpa mia..>.

<va meglio?>chiese Vivian a Cassandra un’ora più tardi nella Sala Comune.
<si..>rispose Cassandra sconsolata mentre massaggiava dell’essenza di dittamo sulla mano destra, ora una scritta impressa come a fuoco luccicava sulla pelle delle due ragazze:
“NON DEVO DIRE BUGIE”.
La penna della professoressa era stregata, esattamente come quella che Piton aveva usato un anno prima per punire Vivian delle sue malefatte.
<credi che lascerà il segno?>sussurrò Cassandra sconsolata.
<... con un po’ di fortuna, no..>la rassicurò Vivian, si sentiva in colpa per aver fatto punire Cassandra a causa della sua idea.
<accidenti!>Sbraitò Cassandra ripensando a quanto erano state vicine alla riuscita del loro piano, ma non si era data per vinta, Vivian poteva ben capirlo osservandola, non era certo il tipo che si lasciava sottomettere tanto facilmente, specialmente da un orrido rospo come la Umbridge.
<ora andiamo a letto.. ci penseremo domani..>sussurrò Vivian molto più tardi, era notte fonda e Cassandra non aveva fatto altro che pensare ad un altro modo per risolvere il problema.
<...va bene>disse la ragazza con aria rassegnata, senza fare rumore si infilarono sotto le coperte.
<credi che...>sussurrò Vivian pochi istanti dopo <credi che i miei genitori si siano dimenticati di me?>.
Vivian attese una risposta ma questa non arrivò, tese l’orecchio per rendersi conto che Cassandra respirava lentamente e regolarmente, doveva essersi addormentata.
<buona notte anche a te... >aggiunse in tono depresso prima di girarsi sul fianco e di tirare le tende del letto a baldacchino.
Vivian aveva intenzione di dormire, poteva sentire chiaramente di avere sonno e di essere stanca, proprio come poteva sentire il pulsare della scritta sulla sua mano, eppure il sonno non arrivava, la sua mente era popolata di lettere trasformate in altri oggetti e di gufi incantati.
‘Smettila, non c’è nulla che tu possa fare..’le disse una flebile voce in fondo alla mente, doveva rassegnarsi all’evasione dei Mangiamorte o sarebbe impazzita molto presto.
‘Non è vero... posso farcela, troverò un modo.. ’si disse estremamente convinta, e così, prima che potesse accorgersene era scivolata dal limbo dei suoi contorti pensieri al consolante abbraccio del sonno.

<vivian?Vivian!>la voce di Severus Piton echeggiò chiamando la ragazza, il suo tono era pacato, allegro.
<p- professore..?>Vivian era incredula, lui la stava chiamando, ed era di buon umore.
‘N-non ci credo..’pensò continuando a tenere gli occhi chiusi ‘eppure è così.. reale..’aggiunse assaporando il lieve profumo dei frutti estivi e della natura.
<vivian cosa fai?Vieni qui piccolina!>ripeté la voce di Severus in tono dolce e tranquillo.
<eccomi signore!>rispose Vivian aprendo gli occhi e mettendo lentamente a fuoco l’ambiente circostante.
<ti sei svegliata!>sorrise Severus avvicinandosi piano a lei, la ragazza si rese conto di trovarsi nel Giardino Segreto.
<certo signore..>Vivian sorrise raggiante e colse una rosa da un cespuglio, la portò delicatamente alle labbra e ne constatò la morbidezza vellutata dei petali, poi annusò molto delicatamente e fu pervasa dal rilassante e delicato profumo del fiore.
‘Non sto sognando..’pensò continuando a contemplare quella rosa azzurra.
<ehi.. la mia dolce Vivian!>Severus l’aveva raggiunta, non indossava le scarpe, e la sua giacca- assieme al suo mantello- giacevano sul prato abbandonate, Vivian gli donò uno splendido sorriso.
<professore, volevo scusarmi..>sussurrò senza guardarlo, temendo per un istante che potesse cambiare idea.
<non farlo, dimentichiamo tutto..>l’uomo la abbracciò forte, Vivian poggiò l’orecchio al suo petto per constatare che il cuore di Severus batteva, Vivian poteva sentire il suo profumo, e poteva sentire benissimo il contatto con il suo corpo.
<g- grazie..>sussurrò, si alzò in punta di piedi con fare incerto, come se non potesse credere a quello che stava accadendo, poi poggiò lentamente le labbra sulla guancia dell’uomo donando lui un piccolo bacio.
Sciogliendosi lentamente da quell’abbraccio Vivian alzò lo sguardo appuntandolo al suo.
<dobbiamo recuperare il tempo perso..>disse lui carezzando la guancia della ragazza, anche quello era reale, poteva sentirlo carezzarla.
<si ma.. come faremo a non dare nell’occhio con la Umbridge in giro?>chiese la ragazza in un sussurro preoccupato.
<non può raggiungerci dove siamo..ricordi?>le carezzò ancora una volta la guancia <quando sei qui puoi fare ciò che vuoi, perché nessuno, nemmeno il preside della scuola sarebbe in grado di “vedere” che lo stai facendo..>concluse con un sorriso.
<si.. ricordo..>Vivian sembrò riflettere per un istante <ma CERTO!>sbottò poi subito dopo.
<di cosa parli?>chiese Severus osservandola.
<nulla, ..>aggiunse Vivian guardandolo all’improvviso come fosse un nemico.
‘lui, non deve sapere o aiuterà il Signore Oscuro... ’pensò senza proferire parola.
<vivian?>la osservò perplesso, ma poi sembrò capire qualcosa<cosa hai in mente?!>il suo tono si fece meno pacato.
<nulla..>senza rendersene conto Vivian indietreggiò verso l’uscita del giardino.
<devo andare a prendere una cosa..>mormorò, poi vide Severus raggiungere l’uscita e correre via prima di lei.

<no!DOVE STA ANDANDO?>Vivian aveva la spiacevole sensazione che lui avesse capito le sue intenzioni, dopotutto era abile nel leggere la mente.
<aspetti!>insistette, improvvisamente chiuse gli occhi come se le sue forze venissero meno.
<vivian!Cosa ti prende!>sbraitò la voce di Cassandra.
<smettila di urlare!>la apostrofò Jessy contrariata.
<oh insomma lo sanno tutti che è pazza!>ridacchio Pansy.
<chiudi il becco Parkinson!>la zittì Cassandra.
<ragazze ho sonno..>aggiunse la loro compagna di dormitorio Violet ,con un filo di voce.
<vivian?>chiese ancora Cassandra, e finalmente Vivian riaprì gli occhi, mettendo lentamente a fuoco l’ambiente si rese conto di non essere più nel suo bellissimo giardino, ma nel dormitorio femminile, ed era stesa nel proprio letto.
<c-Cassandra, cosa succede?>chiese la ragazza con aria frastornata.
<hai urlato nel sonno, hai avuto un in incubo?>chiese Cassandra perplessa, Vivian si soffermò a pensare.
‘Ci sono le altre ,non devono sapere dei nostri piani.’ si disse continuando a prendere tempo fingendo di strofinarsi gli occhi.
‘E non voglio coinvolgerla ancora, non voglio la puniscano a causa mia.. ’annuì a se stessa.
<non ricordo..>rispose fissando il vuoto < scusatemi se vi ho svegliate, perdonatemi.>mormorò chiudendo di nuovo gli occhi.
‘Era solo un sogno..’ Vivian sentì le lacrime salirle agli occhi, voleva piangere, ma le ricacciò indietro, non poteva essere vero, Severus non la amava più, le aveva detto lui stesso che la odiava.
Vivian si addormentò di nuovo ma stavolta con una convinzione, ci sarebbe riuscita, avrebbe sventato i piani dell’oscuro signore grazie al giardino segreto.

<oggi finiremo il sesto capitolo del vostro libro.. >la fastidiosa vocina della Umbridge fece eco nella silenziosa classe di Difesa Contro le Arti Oscure, Vivian la osservava con la solita espressione annoiata ma non stava realmente seguendo quella che la professoressa osava definire “lezione”.
‘Non devo fallire stavolta..’pensò.
Finalmente la lezione volse al termine, mentre tutti gli altri erano ancora impegnati a sistemare le loro cose Vivian sussurrò qualcosa a Cassandra e sgattaiolò via dall’aula indisturbata.
‘Spero di ricordare dove si trova..’pensò la ragazza mentre tastava la catenina che aveva sotto la camicia per assicurarsi di avere la chiave del giardino con se.
<aria.. >sussurrò Vivian una volta fuori, era stata costretta ad utilizzare vari corridoi secondari ma ora si trovava all’esterno del castello, si godette per un istante la leggera brezza che soffiava quel giorno, poi con cautela si incamminò al limitare della foresta per non essere vista.
<niente traccia di Gazza..>si disse in poco più di un sussurro <...né di Piton>.
La ragazza continuò a cercare per lungo tempo il familiare ingresso ricoperto di edera, più volte ebbe la sensazione di girare in tondo senza giungere a destinazione, e più volte arrivò a credere di aver intravisto la familiare serratura per poi rendersi conto di essersi sbagliata.
<maledizione!>sibilò a denti stretti guardandosi intorno spaesata <qualcuno deve aver fatto un incantesimo difensivo..>aggiunse quasi come un’imprecazione.
<finite Incantatem!>sussurrò puntando in alto la bacchetta, poi continuò a camminare ma non vi fu alcun cambiamento, stava andando nella direzione giusta ma rivedeva sempre qualcosa che le faceva ricordare di essere già passata da quella parte.
<ci ho provato.. >mormorò sconsolata temendo di non riuscire a tornare indietro, ma in una manciata di minuti si ritrovò all’ingresso alquanto frastornata, attraversò il portone di quercia e furtivamente andò nei sotterranei, era assorta nei suoi pensieri quando si ritrovò ancora una volta a fronteggiare Piton.
<professore..>sussurrò.
<morris, perché non sei a lezione?>chiese l’uomo scrutandola con sguardo indagatore.
<ho, dimenticato un libro..>balbettò con tono poco convincente.
<questa bugia potrebbe valere quasi una punizione.. >sibilò Severus in tono pericoloso, l’uomo abbassò lo sguardo sulla mano di Vivian per notare la scritta “NON DEVO DIRE BUGIE”.
<tuttavia.. vedo che si è già data da fare, signorina..>aggiunse in tono crudele, senza un preciso motivo la ragazza coprì la cicatrice magica con la manica del mantello.
<perché dovrebbe punirmi, esattamente?>lo sfidò fissandolo con aria sprezzante <per essere tornata a prendere un libro?>.
L’uomo inarcò il sopracciglio come a dire “e dovrei crederti?” e poi rispose:
<si.. è risaputo che, i Serpeverde tengono i loro libri..> fece una pausa ad effetto e inarcò ancora di più il sopracciglio <..nella foresta!>.
<f- foresta?>Vivian lo fissò per un lungo istante, lo sguardo di Severus era soddisfatto per la sua reazione.
<.. foresta> ripeté il professore con tono pacato ma glaciale.
<un attimo..>Vivian lo guardò improvvisamente raggelata <ma lei.. lei..>.
Severus esibì un ghigno soddisfatto e mormorò con finto tono romantico < lei non può raggiungerci dove siamo, ricordi?>.
<lei è ENTRATO NEI MIEI SOGNI!>sbraitò, non sapeva se essere furiosa o scioccata.
<abbassa la voce.. >sibilò l’uomo <dovevo controllarti, dovevo capire cosa avevi in mente!>fece un passo in avanti come se volesse attaccarla, la ragazza indietreggiò appena.
<ma- ma lei.. lei trama con l’Oscuro Signore!>balbettò Vivian.
<taci, non sono affari che ti riguardino!>rispose Severus in tono asciutto senza lasciar spazio a obiezioni.
<lei non può fermarmi!>sibilò Vivian con rabbia.
<ah no?Intanto ti ho impedito di trovare il giardino..>sussurrò, il suo sguardo glaciale e pericoloso.
<perché lo ha fatto!>Vivian picchiò i pugni sul suo petto ma Severus si fece indietro.
<mettiamola così, piccola insolente... >mentre sussurrava tali parole la afferrò per un polso e la trascinò nel proprio ufficio lanciandola a sedere in malo modo su di una sedia, poi andò dietro la scrivania e la fissò sempre con sguardo pericoloso, le mani puntellate sul bordo della scrivania con una specie di grosso avvoltoio.
<...Se tu mi dici ,cosa hai in mente..> cominciò con una specie di ghigno <io ti salvo da una punizione certa, altrimenti ti porterò io stesso dalla Preside.>sfoggiò un crudele ghigno trionfante.
<volevo SOLO ENTRARE NEL GIARDINO!>rispose sgarbatamente Vivian.
<non TI CREDO!PUOI FARE Dì MEGLIO!>rispose prima che Vivian potesse aggiungere una parola.
<non le dirò nulla!Non lascerò che lei aiuti il Signore Oscuro!>sbraitò Vivian fuori controllo <voglio ANDARE DALLA PRESIDE!PREFERISCO ESSERE PUNITA PIUTTOSTO!>Vivian si era lasciata andare e il suo viso era rigato di lacrime.
<scoprirò cosa diceva la profezia!>balbettò singhiozzando, Piton la osservò a lungo come se stesse decidendo cosa fare.
<dunque, preferisci essere punita dalla Preside, piuttosto che ammettere che volevi contattare il Ministero per denunciarmi?>chiese con leggero stupore, Vivian smise di singhiozzare per un istante e lo guardò.
‘Non ha capito, credeva che volessi denunciarlo..’
<e va bene, lo ammetto...>sussurrò con un filo di voce non appena ebbe finito di valutare le sue possibilità.
<così va meglio..>sussurrò Piton con aria trionfante <ciò non toglie che io ti osserverò, e soprattutto continuerò a bloccare il tuo accesso al giardino>sorrise soddisfatto.
Vivian sospirò asciugando le lacrime sulla manica del mantello, aveva visto sfumare l’ennesimo tentativo e come se non bastasse le era precluso l’accesso al giardino, mentre usciva dall’ufficio pensò che perlomeno la Umbridge non l’avrebbe punita stavolta.

<dove eri finita?hai saltato tutte le lezioni, mi avevi detto che tornavi subito.. >disse Cassandra più tardi affiancandola mentre camminavano dirette alla sala grande.
<oh... ero tornata nel dormitorio, non mi sentivo bene.. >rispose Vivian con tono convincente.
<mi dispiace.. ora va meglio?>chiese sorridendo.
<certo, va molto meglio>rispose Vivian con un sorriso.

<hai pensato ad un altro modo?>sussurrò Cassandra a Vivian durante la pausa pomeridiana, sedevano entrambe davanti al camino nella sala comune gremita di studenti, era assurdo come fossero costretti a restare al chiuso in una giornata tanto bella.
<no, e credo che faremmo meglio ad arrenderci..>rispose l’amica con fare rassegnato <sono convinta che la Umbridge ci metterà Piton alle calcagna..>aggiunse depressa.
<ma non può vincere!Non è giusto!>sbottò Cassandra.
<e cosa vorresti fare, allora?>chiese Vivian che oramai sembrava non aver più voglia di reagire.
<potremmo fare dei volantini da appendere per la scuola!prima o poi qualcuno ci darà retta!>sibilò Cassandra quasi con rabbia, poi affondò il viso tra le mani.
<i -I miei genitori sono pericolosi.. >sussurrò con voce rotta dal pianto.
Vivian sospirò <va bene, potremmo.. potremmo provare con i volantini..>sussurrò prendendo la mano dell’amica.
<s -si.. grazie Vi..>.

Così un'altra settimana volò via, nei momenti di pausa le due amiche si impegnarono a scrivere dei volantini che riguardavano l’evasione, quando ebbero raggiunto circa duecento volantini passarono all’azione, avrebbero tappezzato la scuola in modo tale da diffondere la notizia.
<pronta?>chiese Cassandra a Vivian, avevano passato anche del tempo ad imparare degli incantesimi di Adesione per impedire ai volantini di volare via...
<pronta!>rispose Vivian porgendo a Cassandra la sua parte di volantini.
Le ragazze passarono un intero pomeriggio ad affiggere i volantini sperando in un buon risultato, entrambe sembravano entusiaste di tale idea ma furono immediatamente costrette a risentirsi nel momento in cui si ritrovarono a fronteggiare la Umbridge in persona, le due ragazze notarono che la donna portava con se quelli che sembravano i loro volantini, ma erano bruciati ed incomprensibili, doveva averli staccati tramite un controincantesimo.
<molto bene!> cinguettò la donna fissandole, era strano come fosse capace di utilizzare un tono tanto smielato nonostante l’evidente rabbia che la stava assalendo.
<nel mio ufficio prego.. >sorrise fastidiosamente senza dare loro occasione di proferir parola.
<preside noi.. >cominciò Cassandra in tono di scusa.
<ehm ehm..>la interruppe la Umbridge <non mi importa quello che avete da dire..>disse mantenendo il suo pericoloso sorriso.
<perché non ci espelle allora?POTREBBE ESPELLERCI NO?>sbraitò Vivian spazientita una volta che furono nell’ufficio della Preside, era stufa di vedere i loro piani continuamente mandati all’aria da quel rospo, Cassandra la guardò come se la avesse dato di volte al cervello, era evidente che temesse l’espulsione da Hogwarts più di ogni altra cosa.
<espellervi?>mormorò la Umbridge con la sua vocina saccente <e permettervi di diffondere liberamente il panico nella comunità magica?>tuonò.
<mai.. vi metterò in punizione, così capirete che con me c’è ben poco da scherzare!>.

Per l’ennesima volta erano state dolorosamente punite, per l’ennesima volta la Umbridge aveva vinto e sembrava non esserci alcuna soluzione.
Intanto un’altra settimana scivolò via, Vivian sbarrò un altro giorno sul calendario, era Domenica, e due settimane esatte le separavano dall’imminente evasione, sconsolata si mise distesa sul letto con le braccia dietro la testa.
<non posso credere che succederà.. >sussurrò Cassandra, la ragazza stava sfogliando delle vecchie foto di famiglia con malinconia e sedeva sul letto.
<questo vuol dire essere studenti, nessuno ti prende sul serio..>rispose Vivian con tono depresso.
<nessuno..>sussurrò l’amica, poi agitò la bacchetta due volte e un cane argentato guizzò fuori poggiando la testa sulle sue gambe, era il suo Patronus.
<e’ bellissimo..>sussurrò Vivian ammirando l’animale con un sorriso.
<grazie.. Il tuo cos’è?>chiese Cassandra curiosa, Vivian agitò la bacchetta ed una meravigliosa cerva argentata trottò per la stanza e si fermò al suo fianco.
<una cerva!E’ bellissima!>Cassandra tese la mano e la cerva la sfiorò con il muso, Vivian carezzò la testa dell’animale con un dito e alcune lacrime le solcarono una guancia.
<cosa c’è?>chiese Cassandra notando la malinconia che si era fatta spazio negli occhi dell’amica.
<solo, vecchi ricordi ...> rispose Vivian <nulla che valga la pena di sapere..>.
<sbagli, i nostri ricordi, così come i nostri Patronus, sono qualcosa di prezioso, quanto più prezioso possiamo avere..>le disse Cassandra sorridendo.
<grazie ai ricordi, i nostri Patronus sono in grado di salvarci anche nei peggiori momenti,e ...>Cassandra la osservò improvvisamente illuminata.
<e possiamo farli parlare!E fargli consegnare dei messaggi per noi!>Cassandra finì la frase in un impeto di gioia e si gettò tra le braccia di Vivian.
<sei.. Cassandra Black Lestrange sei un genio!>entrambe saltarono in piedi sul letto abbracciandosi radiose.
<useremo I NOSTRI PATRONUS!>esclamò Cassandra al culmine della felicità; per far parlare i loro Patronus avevano bisogno di un livello di magia avanzato, ma le due amiche sentivano che con molta buona volontà avrebbe imparato l’incantesimo in pochi giorni.

<cominciamo..>sussurrò Vivian qualche giorno dopo, avevano passato ogni attimo libero sui libri per imparare a far parlare i loro Patronus e nei pomeriggi in cui non c’erano lezioni si erano esercitate nella pratica fino allo sfinimento.
<sono pronta..>mormorò Cassandra alzandosi dalla poltrona, Vivian andò a sedersi all’altro capo della sala comune che era deserta grazie ad una gita ad Hogsmeade.
<expecto Patronum!>esclamò Cassandra agitando la bacchetta, poi si concentrò e il cane argenteo raggiunse Vivian, la voce di Cassandra parlò attraverso di lui : <sono il Patronus di Cassandra>.
<ottimo!>ridacchiò Draco sulla soglia sfoggiando il suo distintivo <facciamo esercizi vietati, non è vero?>guardò le ragazze con un ghigno.
<draco per favore, non facciamo nulla di male..>disse Cassandra guardando il cugino con un lieve sorriso.
<non crederai che perché siamo cugini lascerò correre, vero?>disse avvicinandosi.
<andiamo Draco!Non hai detto nulla a Tiger e Goyle quando li hai trovati ad esercitarsi nella Pastoia Total Body su uno studente del primo anno!>sbraitò Cassandra spazientita.
<era diverso, lui era.. un Grifondoro!>balbettò Draco.
<no era la stessa cosa!>sbottò Vivian minacciosa <fallo per noi, per l’affetto che c’è tra di noi, oppure diremo alla Preside che non fai bene il tuo lavoro!>.
Le parole sembrarono sortire l’effetto desiderato, Draco si allontanò immediatamente dalla Sala Comune senza obiettare.
<wow ci sai fare..>sorrise Cassandra.
<siamo pronte, ci siamo esercitate abbastanza..>disse Vivian con un sorriso complice <evocheremo il Patronus e lo manderemo dritto al ministero a riferire tutto.>aggiunse determinata.

Mai come quella sera Vivian e Cassandra sembravano sprizzare ottimismo da tutti i pori, di lì a poche ore ci sarebbero riuscite, avrebbero sventato i piani di Voldemort e avrebbero salvato il mondo magico, andarono a cena con un’insolita fame dovuta alla loro felicità.
<sbrighiamoci!>sussurrò Vivian appena furono fuori dalla sala grande.
<aspetta!>Cassandra tenne saldamente Vivian per il polso <ci conviene evocarlo da un posto più sicuro..>sussurrò guardandola, Vivian si limitò ad annuire in silenzio e subito le due amiche corsero al settimo piano, si fermarono solo una volta raggiunta la familiare parete.
‘Un posto sicuro’ pensò Vivian tenendo lo sguardo fisso sulla parete che in un istante si tramutò in una pesante porta, le due ragazze si intrufolarono all’interno della stanza, davanti a loro vi era una stanza molto simile ad un salotto.
<cominciamo..>Vivian si mise a sedere sul divano e guardò l’amica, le due si schiarirono la voce.
<expecto PATRONUM!>esclamarono all’unisono, ed ecco materializzarsi davanti a loro la familiare cerva argentea ed il grosso cane.
‘Facciamo una prova’ si disse Vivian, poi si concentrò sul proprio Patronus e su ciò che voleva lui riferisse.
’Allarme!Ci sarà un’evasione da Azkaban!Aumentare la sicurezza!’.
E così la cerva parlò, Cassandra sorrise a Vivian e fece dire le stesse cose al suo Patronus, senza pensarci oltre le due ragazze iniziarono ad agitare delicatamente la bacchetta in modo tale che i Patronus si voltassero verso l’ampia vetrata, poi chiusero gli occhi pensando alla direzione esatta ‘MINISTERO DELLA MAGIA’, ed ecco che in un istante i due animali argentati attraversarono la vetrata per sparirvi oltre diretti verso la loro meta...




spero sia stato gradito!:) Un bacione a tutti e al prossimo aggiornamento già in fase di elaborazione! :ciau:
 
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122 replies since 4/8/2008, 20:56   2700 views
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