Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

« Older   Newer »
  Share  
SnapeTear89
view post Posted on 13/4/2011, 23:47 by: SnapeTear89




Certo che continuo XD grazie del commentoooo Jessy R.! Sono felice che la mia ff sia piaciuta fino ad ora ^_^
Torno a postare dopo la mia lunga pausa per l'ultimo film :T_T: l'unica imbecille a piangere e singhiozzare al cinema ero io XD XD

e poi Cassandra mi ha fatto questi :OO:
261395_2262925258961_1423376067_32611346_1335804_n
non sono bellissimi??così mi porto "Always " con me il Sevvo :T_T:

OVVIAMENTE LI FA ANCHE SU COMMISSIONE U_U

ma ok ora bando alle ciance!XD
buooooona lettura!^_^



CAPITOLO 23- LA VEGGENTE ISPIRATA
Vivian si svegliò di soprassalto come se il letto fosse diventato improvvisamente rovente.
Le faceva male ogni singolo muscolo, non osò aprire gli occhi, l’odore del luogo in cui si trovava le era familiare ma il particolare non catturava la sua attenzione in quel momento..
Tutto ciò che le importava in quel preciso istante era di riuscire a fissare il maggior numero di particolari dell’insolito sogno che aveva fatto.
Severus .. sì, lo ricordava, non c’era poi tanto da stupirsi se per l’ennesima volta l’uomo era oggetto di uno dei suoi sogni. ‘Severus… e poi?’, si chiese premendo i palmi delle mani sugli occhi chiusi come se la cosa potesse aiutarla a ricordare in qualche modo. ‘La foresta!’ allontanò le mani dagli occhi, la vedeva nella sua mente, sullo sfondo delle palpebre chiuse, era la foresta e stava lentamente imbrunendo, dovevano essere circa le sei del pomeriggio.
‘Severus?.. La foresta?’ non riusciva a trovare alcun nesso, una forte fitta alla caviglia la costrinse a stendersi nuovamente.
‘Non urlare!’si rimproverò mentalmente, aveva già fatto troppe brutte figure da un anno a quella parte; ma non era un buon motivo per continuare, si concentrò sul sogno. Severus camminava nella foresta, era buio e sembrava estremamente preoccupato; poi lei, Vivian si rivide correre attraverso il fitto della foresta, senza una meta, col cuore in gola e i polmoni dolenti per lo sforzo. ‘Ora ricordo..’ un forte rumore.. lo ricordava, era come di rami che schioccavano, era inciampata, vide come in un flashback la sua caviglia insanguinata, era stata ferita da qualcosa, qualcosa che non ricordava, e non riusciva a muoversi. ‘Ragni!’un'altra fitta le percosse violentemente la caviglia. ‘Ragni.. una scintilla rossa tra i fitti rami degli alberi in lontananza, e poi buio..’ tentò di ignorare l’ennesima fitta, cosa voleva dire quel sogno?E soprattutto.. perché era convinta fosse tanto importante? <ahia!>si era distratta per un istante e la fitta alla caviglia era riuscita con la sua insistenza a strapparle un flebile gemito di dolore. Con suo stupore il gemito risuonò per un istante nella stanza per poi svanire nel nulla come non fosse mai stato emesso, e si rese conto di essere sola, fu come ritornare alla realtà dopo fervide fantasie, il silenzio le riempì i timpani premendo come fosse un suono assordante.. <non era un sogno.. >sussurrò tra se la ragazza; ed aprì gli occhi, il buio la fece sentire cieca; e non vedeva l’ora che i suoi occhi si abituassero a quella oscurità “accecante” e profonda. Finalmente diede retta al proprio olfatto; e la sua memoria, fino a poco prima atrofizzata e insensibile, riprese a funzionare.. Si trovava in Infermeria; tutte le sensazioni la travolsero, sentiva un dolore lancinante alla caviglia ma ora ricordava tutto, e come se non bastasse le girava la testa in modo insopportabile. ‘é.. mostruoso!’rabbrividì, era tutto cominciato con l’intento di terrorizzare a morte Severus. ‘Come ho potuto!’ si rimproverò coprendo il viso con la coperta come se si vergognasse di se stessa e tentasse di nascondersi da un pubblico invisibile. ‘Sono un maledettissimo mostro!’ tormentata dai suoi pensieri scattò a sedere e strinse la testa tra le mani. ‘Non sono io!’ ancora una volta provò quella sgradevole sensazione, si sentì un’estranea nel proprio corpo, perché mai continuava a capitarle?
‘Si invece!.. sei proprio tu!’si ripeté con rassegnazione, le lacrime le rigavano calde il dolce viso candido. I suoi ricordi erano ora molto vividi, il grosso ragno l’aveva trascinata al suolo nella sua viscida e appiccicosa tela, ricordava chiaramente le chele di quella bestia disgustosa che schioccavano deliziate al ritrovamento di una giovane e gustosa preda. E quella sensazione di vivere la propria fine con rassegnazione; ma si forse sarebbe stato meglio sparire in silenzio dall’esistenza di Severus, che tanto aveva sofferto dei suoi continui giochi perversi e dei suoi inutili capricci, inoltre anche i suoi genitori si sarebbero liberati di un peso. Ricordava di aver mugugnato disperatamene qualcosa di simile ad una preghiera in preda al terrore; ricordava il puzzo della morte che si avvicinava, si insinuava nel più profondo del suo essere, le sembrava che il suo olfatto, e persino la sua bocca fossero ancora impregnati di quel fetore mortale che le aveva riempito anche la mente.. ‘Eppure sono qui.. ancora viva..’ le lacrime continuavano a sgorgare e oramai poteva sentire tutto, perfino il battito irregolare e frenetico del proprio cuore e il movimento impercettibile delle narici che si dilatavano ad ogni singolo respiro. ‘Perché sono viva?’ non riusciva a spiegarselo, poteva forse darsi che la morte fosse la sensazione che stava vivendo in quel preciso istante?Era forse la “morte” l’equivalente di una “vita infinitamente dannata”?
‘No.. ‘ dentro di se aveva sempre saputo la risposta.. ‘Severus..’doveva averla salvata per l’ennesima volta, come se la sua missione fosse tenere in vita lei, e non Potter come la ragazza aveva appreso ”impicciandosi” poco a poco negli affari personali dell’uomo; anche se la cosa non le risultava ancora chiara, dato che poco dopo Severus le aveva detto che sarebbe tornato dall’Oscuro Signore.. ‘Ma perché!?’ quella domanda la tormentava ormai da tempo, Severus Piton aveva detto di non volerne più sapere nulla di lei; per quale motivo allora continuava a spuntare fuori ogni volta come se le fosse alle calcagna? ‘Il suo gioco è tenerti in vita per vederti soffrire!’si disse voltando bruscamente la testa e fissando il vetro con aria assorta, la luce della luna lo attraversava debole creando giochi di luce colorati sul pavimento di gelida pietra, la ragazza provava rabbia e dispiacere allo stesso tempo. ‘No!ma cosa mi salta in mente!’ per un attimo sembrò rinsavire come se fosse appena uscita da una sorta di trance. ‘.. lui è un professore, e tra i suoi doveri di professore di Hogwarts c’è anche quello di proteggere uno studente se dovesse trovarsi in pericolo..’. Inspirò lentamente ed a lungo lasciando che i suoi polmoni si riempissero di aria, la carezza balsamica di quell’intenso inspirare ed espirare sembrò risollevarla, ora si sentiva meglio. ‘chissà dov’è.. dovrò chiedere spiegazioni.. devo chiedere a Madama Chips come sono finita qui..’ annuì rivolta a se stessa mentre il dorso della mano asciugava il viso dalle lacrime. ‘Devo farlo..’ sospirò di sollievo, il battito del suo cuore, fino a poco prima frenetico ed incontrollato, si fece più calmo e regolare, i suoi occhi si chiusero lentamente in balia di quell’improvvisa ondata di relax molto più simile allo sfinimento. ‘chiedere.. spiegazioni..’e dopo interminabili tormenti interiori la ragazza riprese a dormire serenamente, come se nulla fosse accaduto, e senza alcuna preoccupazione.
<allora sei viva!>Vivian udì una voce familiare, non sapeva quanto aveva dormito, ma a giudicare dalle luci che filtravano nella stanza e che poteva vedere attraverso le palpebre chiuse doveva essere quasi ora di pranzo. <lo so che non dormi!>Cassandra scosse Vivian con fare insistente, il tono della sua voce risuonava come di rimprovero, la ragazza decise dunque di aprire gli occhi per evitare inutili discussioni. <ben svegliata!>la canzonò l’amica, ma il suo tono non era affatto scherzoso e Vivian poteva vederlo dalla sua espressione. <non è necessario alzare la voce, sai?>esclamò Vivian con voce assonnata. <e così non dovrei urlare?!>sbraitò adirata <tranquilla siamo sole quindi nessuno ci sentirà!>. Vivian guardava la ragazza ma non la stava realmente ascoltando, era leggermente frastornata, si mise a sedere sistemandosi comodamente con la schiena contro i cuscini. <hai finito?>esclamò con una vena di insofferenza mentre guardava Cassandra che la guardava a sua volta muovendo le labbra senza emettere suoni, stava giocando con la pazienza della sua amica che finalmente sembrò prendere una decisione. <finito?..F-FINITO?>sbraitò Cassandra con rinnovata rabbia <se c’è una persona che deve finirla qui sei tu!?>la guardò adirata, in un modo che avrebbe fatto invidia persino a sua madre. <cosa diavolo dovrei smettere di fare esattamente?stavo dormendo fino a poco fa .. e non mi sembra di aver fatto qualcosa che fosse rivolto a te..>il tono di Vivian era pacato, sembrava quasi non le importasse nulla di ciò che Cassandra aveva da dirle. <oh lo hai fatto e come!>Cassandra la guardò con rabbia, se Vivian avesse potuto vedere attraverso la ragazza era certa che avrebbe visto il sangue ribollirle nelle vene. <cosa diavolo sono tutte queste storie su.. non posso farmi vedere..oh tranquilli so dove andare!>continuò la ragazza quasi sarcastica e aggiunse <e LUI?Sai bene di chi parlo!E’ stato lui a portarti in Infermeria!Non credo sia una mera coincidenza!>. <non credo che..>Vivian non terminò la risposta, oramai Cassandra aveva iniziato a sfogarsi e difficilmente ci sarebbe stato spazio anche per Vivian in quella conversazione. <sappi che il mondo non ruota attorno a te e alle tue disgrazie!>sbraitò prima di riprendere fiato, Vivian la fissava impassibile, come in attesa che smettesse di parlare. <punto primo.. non sono affari tuoi dove vado e cosa faccio!Punto secondo.. non ho mai chiesto a nessuno di interessarsi degli affari miei ,ne tanto meno di compatirmi!> il tono di voce di Vivian si era incrinato, ora si poteva percepire un filo di rabbia. <scusa milady!>la canzonò Cassandra con rabbia <scusa SE SONO TUA AMICA!SCUSA SE SONO PREOCCUPATA PER TE!>la apostrofò aspramente alzando poco a poco la voce. Vivian la guardò quasi con sdegno. <non TI HO MAI CHIESTO DI FARLO!>anche Vivian alzò la voce <credi Dì POTER VENIRE QUI A FARMI LA PREDICA SOLO PERCHE’ TU TI SEI COMPORTATA BENE?>aggiunse, Cassandra non riuscì più a trattenersi. <per LE Più CONSUNTE MUTANDE Dì MERLINO!Che diavolo facevi nella foresta in mezzo ai ragni?Non ci credo!Non ci sei finita per sbaglio!TU SEI LUNATICA!> Cassandra fece una breve pausa <e SEI PAZZA!>. Vivian la fissò intensamente, stavolta quasi a sfidarla < IO sarei pazza?>non le staccò gli occhi di dosso, la schernì ridendo <da CHE PULPITO VIENE LA PREDICA!proprio la figlia di colei che ha venduto il cervello per due zellini a Notturn Alley!> continuò Vivian sempre ridendo, passarono interminabili secondi prima che Cassandra potesse realizzare a pieno ciò che Vivian le aveva appena detto.
<io NON ESISTO Più PER TE!>sbraitò con rabbia mentre spalancava la porta d’ingresso <sei UNA RAGAZZINA VIZIATA!>aggiunse <i TUOI GENITORI HANNO FATTO BENE A RINCHIUDERTI!> Cassandra gettò sul pavimento i cioccolatini che le aveva portato e che teneva in mano. <e’ AL SAN MUNGO CHE DOVRESTI STARE!>l’amica lasciò l’Infermeria sbattendo fragorosamente la porta alle proprie spalle. <fatta..> sussurrò Vivian rassegnata, non poteva credere di aver litigato con Cassandra, si disse che avrebbe cercato di fare pace, ma non in quel momento, non quando si sentiva stanca mentalmente; si ritrovò di nuovo a pensare a Severus, che lui le avesse raccontato qualcosa? <improbabile..> sussurrò tra se mentre si alzava dal letto per vestirsi <lui è convinto che Cassandra non sappia nulla di noi..> aggiunse sempre rivolta a se stessa. Quella mattina non si rese quasi conto delle lezioni, il vedere Cassandra sedersi al lato opposto al suo la fece sentire improvvisamente vuota, non poteva contare su nessuno, era convinta che l’amica avesse raccontato tutto anche a Draco, dato che anche lui non sedeva più al suo fianco. Dopo cena tornò nei dormitori come se camminare le costasse uno sforzo insostenibile, il professor Piton non si era visto e sia Draco che Cassandra sembravano averla evitata, almeno secondo la sua convinzione..
Le prime settimane di scuola passarono molto velocemente, Vivian aveva imparato a convivere con l’indifferenza dei suoi amici ed a studiare da sola vicino il lago o in biblioteca; aveva sviluppato una sorta di apprezzamento per la solitudine ed il silenzio, e a volte anche solo la voce di un professore che spiegava le sembrava assordante e fastidiosa. Per quanto riguardava Severus i due non si erano scambiati più una singola parola, nemmeno da professore a studente o viceversa; inoltre l’uomo non la degnava neppure di uno sguardo, sia quando la incontrava in giro che quando lei alzava la mano in classe per rispondere ad una domanda, portandola spesso a pensare di essere diventata invisibile ai suoi occhi, se non a quelli di tutti.. Vivian si era abituata anche a pensare che l’uomo avesse tutte le ragioni di comportarsi in quel modo, dopotutto lei lo aveva fatto soffrire, e non una sola volta..
Oramai Vivian passava interi pomeriggi al limitare della foresta, seduta sotto gli alberi tra le foglie variopinte che cadevano nell’autunno più rigido che lei avesse mai visto ad Hogwarts. Benedisse più volte il fatto che quella dannata Umbridge non avesse ancora vietato a nessuno di studiare sul prato. E così Vivian se ne stava tutta sola, si chiedeva per ore cosa stesse accadendo fuori dalle mura del castello, perché i suoi genitori si erano rassegnati a lasciarla frequentare l’anno scolastico? E domanda più importante: cosa stava accadendo nelle schiere dell’Oscuro Signore ora che lui era tornato?Dopotutto non aveva dimenticato cosa era accaduto d’estate. ‘Dissennatori a Little Winging, a Spinner’s End, e chissà dove altro ancora..’.
Era una mattina di Novembre, il tempo era particolarmente nuvoloso, e quel giorno non vi erano lezioni; la ragazza decise che avrebbe studiato nella Stanza delle Necessità, alzandosi dal letto notò che Cassandra era in piedi da un bel pezzo dato che il suo letto era disfatto e la sua camicia da notte giaceva ben piegata su una sedia, si chiese per quale motivo avesse notato tale particolare, ma si convinse infine che era solamente una vecchia abitudine. Nel raggiungere la Sala Comune vide Draco seduto davanti al camino con aria assonnata. <c-ciao..>mormorò la ragazza guardandolo. <ciao..>rispose Draco guardandola per un istante quasi combattuto, era chiaro che non avesse alcuna intenzione di salutarla, o che peggio ancora Cassandra gli avesse vietato di farlo, quindi Vivian abbassò lo sguardo e si diresse verso l’uscita. Mentre attraversava il corridoio il suo sguardo cadde sulla porta dell’ufficio del professor Piton, e non poté fare a meno di pensare che in quel momento l’uomo si trovasse in Sala Grande per la colazione. Per un istante fu tentata di aprire la porta, di intromettersi ancora una volta in ciò che non le riguardava, e forse ancora una volta essere scoperta destando le sue ire..
‘Ferma..’ si disse, la sua situazione non era delle migliori, doveva già ritenersi fortunata se il professore non aveva abbassato i suoi voti per vendetta, e non voleva immaginare cosa avrebbe provocato l’ennesima intromissione. Per un fugace istante immaginò il professore in preda alla follia che la strangolava con le sue stesse mani. ‘ok.. sto esagerando..’ scosse appena la testa e si destò da quell’improbabile fantasia, poi riprese a percorrere il corridoio fino al Salone d’Ingresso dove poteva vedere gli studenti che tornavano dai weekend a casa o che uscivano per una “nuvolosa” passeggiata ad Hogsmeade. Si stupì nel pensare a quanto la solitudine l’avesse resa più riflessiva, più sensibile ai minimi cambiamenti, per un altro istante si fermò a pensare a cosa sarebbe accaduto se fosse tornata a casa per un weekend, suo padre e sua madre l’avrebbero abbracciata ed accolta come se nulla fosse? Una lacrima solcò il suo viso mentre scuoteva appena la testa in segno di diniego, non era possibile, l’avevano segregata per un‘intera estate e poi l’avevano cercata ovunque quando era scappata; molto probabilmente l’avrebbero intrappolata di nuovo o le avrebbero fatto scontare con la detenzione a vita ciò che aveva fatto. Quanto avrebbe dato per trovarsi nella situazione di Cassandra, diventò leggermente buia in volto mentre immaginava di avere i genitori rinchiusi ad Azkaban perché fedeli seguaci di Lord Voldemort.. Immaginò se stessa, percorreva i corridoi della prigione circondata dai Dissennatori e dalle urla dei prigionieri in preda a follia indotta dalle stesse creature, veniva scortata dai carcerieri attraverso gli oscuri piani della torre e poi eccoli li, dentro una cella buia e marcia: i suoi genitori, incatenati alle mura e deliranti, sul suo viso si dipinse una sorta di ghigno perverso, come se immaginarli in quello stato le desse piacere. D’improvviso accadde qualcosa di inspiegabile, quelli che lei stava immaginando rinchiusi nelle celle non erano più i suoi genitori, erano.. ‘Rodolphus e Bellatrix Lestrange?’ la ragazza rimase immobile, era ancora sulla soglia dei Sotterranei immersa nelle sue improbabili fantasie. Per quale motivo i suoi genitori si erano trasformati in quelli di Cassandra? Poi un’esplosione la fece sobbalzare e senti l’acuta risata di una donna, era una risata quasi folle, e la ragazza si ridestò notando che non vi era stata alcuna esplosione e che di fronte a lei c’era la persona più spiacevole che potesse incontrare in quel momento, Pansy Parkinson. <che accidenti ti prende?>cinguettò la ragazza con fare altezzoso <sembri un allocco barrato!>aggiunse deliziata all’occasione di pungolare la sua odiata compagna. <cosa?>Vivian la fissò per un istante con aria stralunata e confusa, era evidente che fosse ancora assorta nei suoi pensieri. <hey mi senti?> chiese Pensy fissandola come fosse qualcosa di viscido e disgustoso almeno quanto uno Schiopodo Sparacoda. Vivian si destò nuovamente e la fissò con sdegno. <nulla, va tutto bene..> rispose pacatamente e senza darle particolarmente retta, ma dentro di se stava pensando tutt’altro ‘Va a baciare un Troll razza di carlino..’. Pensy la superò soddisfatta e si allontanò ridacchiando tra se e mormorando qualcosa riguardo alla ‘stranezza’ delle persone. ‘Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange, cosa voleva dire?cos’era quell’esplosione?’ il quesito rimase irrisolto mentre stretti i libri al petto saliva le scale, era diretta al Settimo piano, cosa poteva voler dire quella fantasia?
Notando con piacere che i corridoi erano quasi vuoti si dilungò in una piccola passeggiata, si era resa conto che non aveva esattamente molta voglia di studiare, e si limitò a vagare senza meta.
Più volte si fermò ad osservare cosa facevano i vari personaggi dipinti nelle antiche cornici, rise nel vedere il comico Sir Cadogan che tentava di duellare con chiunque gli capitasse a tiro e che faceva buffi inchini a tutte le figure femminili sulla sua strada.
Nel suo vagare si ritrovò nei pressi della torre di Divinazione, era passato molto dall’ultima volta che si era trovata nei paraggi, visto che aveva abbandonato le lezioni della professoressa Cooman da più di un anno.
<non dovresti essere qui sai?> disse una voce pacata alle sue spalle, immediatamente la ragazza si voltò a fronteggiare la voce.
<chi è che parla?>chiese guardandosi intorno nel notare che il corridoio dove si trovava era vuoto.
<sono solo un povero vecchio.. >rispose la voce che sembrava appartenere ad una persona anziana, Vivian si avvicinò di più alla parete e lo vide, a parlare era stata l’immagine miniata di quello che sembrava un frate intento a scrivere su un grosso libro rilegato, era all’interno di un dipinto raffigurante un vecchio monastero.
<salve.. >sorrise la ragazza guardando quella specie di buffo fratino dalla barba lunga.
<i miei ossequi gentil dama.. >la figura le fece un inchino destando in lei un altro sorriso.
<per quale motivo non dovrei essere qui?>chiese con gentilezza la ragazza.
<perché qualcuno potrebbe pensare che vai in giro a ficcanasar d’intorno.. >rispose il frate con gentilezza d’altri tempi, Vivian la guardò più che perplessa.
<cosa intende dire con questo? La professoressa Umbridge non lo ha vietato ancora.. non ha detto che è vietato passeggiare per la scuola quando non ci sono lezioni..>rimase ad osservare il frate in attesa di una risposta.
<oh non è di lei che parlo.. lo sente?>il frate indicò le scale infondo al corridoio che portavano alla torre di Divinazione.
<ehm.. in realtà no..>nonostante tendesse l’orecchio non le sembrava di udire nulla oltre alle voci sommesse di alcuni studenti in un aula e un gocciolio d’acqua indistinto del quale non immaginava la provenienza, doveva essere il bagno.
<sir Cadogan mi ha detto che qualcuno stava avendo una discussione nei paraggi. >disse il ritratto con espressione seria.
<ritirata!Ritirata miei prodi!> Sir Cadogan correva in una cornice accanto incespicando in alcuni cespugli <i nemici sono alle porte!>aggiunse, in quell’istante Vivian udì delle voci confuse provenire dall’aula di Divinazione, una sembrava femminile, un tonfo sordo le fece intuire che la porta dell’aula era stata sbattuta.
<oh.. Merlino in mutande!>esclamò tra se la ragazza senza badare all’espressione perplessa del frate che forse stava tentando di decifrare quell’imprecazione alquanto creativa.
Non sapeva perché ma era convinta di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, diede un rapido sguardo al corridoio e trovò ciò che faceva al caso suo; a qualche metro dalle scale della torre di Divinazione vi era una grossa statua alta circa due metri ,raffigurava quello che sembrava un mago vissuto in epoche remote.
‘Perfetto!’ pensò tra se mentre sgattaiolava alle spalle dell’imponente statua e si sistemava nella grossa nicchia, si nascose perfettamente alla vista.
‘E adesso?’ si chiese mentre sbirciava da un angolo sicuro.
<no!Non ho alcuna intenzione di ascoltare!> sbraitò la familiare voce di Severus in cima alle scale.
<ma Severus apri il tuo Occhio Interiore!Perché non vuoi comprendere?> disse la voce velata e mistica di Sibilla Cooman.
<sei E RESTERAI SEMPRE UN’IMPOSTORA!>aggiunse l’uomo con rabbia, Vivian riconobbe quel tono, la donna doveva aver messo a dura prova la sua pazienza.
‘Ma che diavolo..?’pensò Vivian ’Ha già trovato un rimpiazzo?mi ha dimenticata così in fretta e per lei??’. Una lacrima rigò il suo viso nel pensare a quanto erano stati felici, insieme in quei rari attimi; sentì come un fuoco dentro, una vampata di gelosia aveva invaso la sua mente in un istante, ma rimase immobile, avrebbe dovuto spiegare troppe cose se fosse uscita allo scoperto in quel momento.
<come osi?Tu!Sai alla perfezione di cosa parlo, sai che ho ragione!Vuoi solamente occultare il tuo Occhio Interiore!>aggiunse la donna che nella rabbia sembrava conservare quel tono mistico tipico della sua voce.
<non ESISTE NESSUN OCCHIO INTERIORE!>sbraitò Severus con rabbia, finalmente i due furono entro il campo visivo di Vivian che poté vedere lo sguardo incendiato di rabbia che conosceva troppo bene..
Per quale motivo Severus si era trovato da quelle parti?Tutti sapevano che Severus Piton non si addentrava mai in quell’ala del castello, nemmeno quando si ritrovava a pattugliare i corridoi di notte..
<non si deve scherzare con i meandri oscuri della preveggenza!Non si sottovaluta il futuro!>sbraitò a sua volta la Cooman, i due si trovavano a pochi metri dalla statua dove lei era nascosta.
Vivian poteva percepire chiaramente il vago sentore di cherry proveniente dalla professoressa Cooman, era risaputo che la donna gradisse particolarmente quel liquore, ma non sembrava affatto in preda ai fumi dell’alcool in quel momento, il che significava che non era immersa in uno dei suoi “deliri mistici”.
La Cooman fece un balzo in avanti fronteggiando Piton quasi minacciosa, l’uomo si allontanò con aria leggermente disgustata, che Vivian attribuì probabilmente al vago sentore di cherry che giungeva fino al suo nascondiglio.
<non SO Dì COSA STAI PARLANDO SIBILLA!>inveì ancora una volta Severus che sembrava perdere la pazienza di parola in parola.
<lascia che io parli.. lascia che io apra il tuo Occhio Interiore e ti mostri ciò che non vuoi vedere..>insistette la donna con ritrovato tono mistico guardandolo attraverso i grossi occhiali da vista che le ingrandivano visibilmente gli occhi.
<non hai idea di quanto nefasto possa essere il Destino!>si avvicinò di nuovo, e sistematicamente Severus si allontanò, ma stavolta non urlò, non le inveì contro come Vivian si aspettava, si limitò a guardarla con espressione mista tra stupore e terrore.
<accetti dunque di ascoltare ciò che la veggenza vuole comunicarti?>chiese la donna senza smettere di fissarlo.
Vivian dal suo angolo fissava la scena più che confusa, preveggenza, Occhio Interiore.. Destino nefasto?Di cosa stava parlando la donna?
<destino.. nefasto?>chiese l’uomo più a se stesso che alla donna, Vivian stava tentando di decifrare l’espressione di Piton ma le riusciva alquanto difficile, sembrava stesse pensando alle parole della Cooman, ma sembrava anche indeciso, forse stava pensando a cosa era giusto fare, se ascoltare la donna o andarsene lasciandola sola con se stessa e con i suoi deliri.
La professoressa Cooman non emise un suono, si limitò solamente ad annuire con sguardo grave come in risposta alla domanda di Piton.
<cosa.. cosa intendi per destino nefasto?e.. c-cosa centro io?>chiese l’uomo con voce leggermente roca, come se le parole gli uscissero a stento dalla bocca.
<ascoltami e saprai..>mormorò la professoressa Cooman, il suo tono più velato di parola in parola.
Cosa stava accadendo?non era raro che la professoressa Cooman si cimentasse a destra e a manca in predizioni che il più delle volte erano senza fondamento, e Piton doveva saperlo bene , fino a poco prima l’aveva chiamata “impostora”;come era possibile che da un momento all’altro avesse iniziato a crederle?
L’uomo se ne stava li, come se non fosse in grado di fronteggiarla, la osservava estremamente pensoso, forse qualcosa aveva indotto l’uomo a pensare che per la prima volta la Cooman avrebbe emesso una profezia veritiera e non un’infondata supposizione.
<no..NO!Tu.. tu sei solo una pazza che nuota nello cherry rischiando perennemente di annegare!>la apostrofò Severus con il labbro che tremava appena per la rabbia.
<stai cercando di rendermi la vita più impossibile di quanto non sia già?LASCIAMI STARE!>l’uomo si allontanò con decisione, come se ad un tratto avesse ritrovato il coraggio perduto.
<non PUOI FUGGIRE IL DESTINO!Ciò CHE è SCRITTO DEVE AVVERARSI!NON PUOI FUGGIRE!>il tono della Cooman era se possibile ancora più velato e mistico, per un istante l’uomo si fermò di fronte la statua, Vivian fece appena in tempo a nascondersi meglio, lui stava fissando la statua e dava le spalle alla Cooman, che si fosse accorto della presenza di qualcun altro?
‘Oh merlino.. fa che non mi abbia visto!’Vivian trattenne il respiro e chiuse gli occhi come se ciò potesse aiutarla a nascondersi meglio.
Passarono interminabili secondi prima che lei si rendesse conto che Piton non stava fissando la statua, ovvero la stava fissando ma senza realmente vederla, stava riflettendo..
<non puoi fuggire..>ripeté ancora la donna.
<non.. non posso fuggire..> Vivian sentì Severus ripetere le parole in un basso sussurro.
<ascolta ciò che l’Occhio vuole dirti!>aggiunse la Cooman quasi certa di averlo convinto.
<per L’ENNESIMA VOLTA!NO!>insistette l’uomo, Vivian riprese a respirare mentre i familiari passi di Severus Piton si allontanavano percorrendo il corridoio, e si affievolivano poi nelle scale.
< .. pentito egli sarà di aver ignorato i favori dell’Occhio..>mormorò la Cooman, Vivian non capì il significato di quelle parole, ma rimase in attesa di sentire che anche i passi della Cooman si fossero allontanati.
‘Di cosa parlavano?’ si chiese mentre scendeva le scale pochi minuti più tardi, la Cooman aveva parlato di preveggenza, aveva parlato di un futuro al quale Severus non sarebbe potuto fuggire..
‘Ma lui non ha voluto ascoltarla, anche se sembrava intenzionato a farlo.. e se..’ si fermò un istante a fissare il cielo nuvoloso oltre una finestra del Secondo piano ‘No.. non è possibile..’.
Per un istante le nuvole grigie che stava guardando le sembrarono descrivere uno strano disegno nel cielo, come un Marchio Nero..
’N-no.. non può essere riguardo la sua morte..’ rabbrividì nell’intravedere quella sorta di disegno nelle nuvole e si strofinò gli occhi, osservando di nuovo il cielo si rese conto di averlo solo immaginato e tentò di auto convincersi ‘Non riguarda la sua morte..’sospirò triste e fissò il cielo in preda alla malinconia. ‘Se solo ci parlassimo ancora..’Non aveva tutti i torti; se solo non avessero litigato forse lui glielo avrebbe raccontato, le avrebbe confidato che qualcosa lo turbava, ma non era così, era più di un mese che non si parlavano ne guardavano, nulla avrebbe riallacciato quel rapporto..
<tutto bene?>chiese una voce familiare alle sue spalle, Vivian si voltò e vide il sorriso di James Rosier.
<ehm.. certo..>Vivian lo guardò per un istante e arrossì, era il ragazzo che aveva incontrato appena un anno prima , le sorrise anche se si vergognava nel pensare che aveva tentato di far ingelosire Piton abbracciandolo e comportandosi in modo sciocco con lui..
Il ragazzo aveva ancora quel che di affascinante, i suoi capelli neri e scompigliati, gli occhiali portati con disinvoltura, ma qualcosa non le tornava.
<tu.. non frequentavi il settimo anno?>chiese Vivian alquanto perplessa.
<beh.. si e no..>il ragazzo arrossi leggermente nel guardarla <il mio amico.. Daniel te lo ricordi?>le chiese.
<si mi ricordo di lui..>rispose Vivian annuendo.
<ehm.. ha mentito,credeva che mi avrebbe resto più.. interessante..>sorrise il ragazzo <stupido vero?>aggiunse con sguardo complice, Vivian rise.
< non è l’età che attira le ragazze in effetti.. Quindi ora sei al..settimo anno?>chiese, il ragazzo annuì <mi sembravi.. malinconica, qualcosa no va?> Vivian si ritrovò a chiedersi come era possibile che non lo avesse visto in un mese di scuola.
<oh.. va tutto bene.. solo.. nulla di importante.. ho avuto solo una piccola discussione..>rispose.
<con Cassandra e Draco?>chiese il ragazzo.
<s-si.. come fai a saperlo?>lo guardò perplessa.
<ehm..scusa se ti ho messa a disagio>James abbassò lo sguardo <lo avevo solo.. intuito, dato che non ti vedo in loro compagnia da almeno un mese..>.
Un mese, era un lunghissimo mese che non parlava con Draco e Cassandra, si era detta che avrebbe provato a fare pace ma aveva finito quasi per dimenticarsene.
<un mese..>sospirò la ragazza abbassando lo sguardo a sua volta.
<facciamo un giro?>chiese il ragazzo quasi aspettandosi una risposta negativa, ma tentando almeno di tirarla su di morale.
<beh dovevo studiare ma.. non importa..>la ragazza sorrise e dopo aver messo via in libri in dormitorio si diresse nel parco al fianco di James. Sperò vivamente che Piton non fosse nei paraggi, non aveva intenzione di sollevare altre questioni, anche se era certa che oramai non l’avrebbe nemmeno degnata di uno sguardo..
<quindi tu sei di.. Slytherin’s Hill?>chiese il ragazzo poco più tardi mentre sedevano sotto l’albero preferito di Vivian e si stringevano nei caldi mantelli, la ragazza annuì e sorrise appena.
<i miei genitori hanno comprato casa lì poco dopo che sono nata..>nel dare quella risposta si rese conto che parlare dei suoi genitori la amareggiava oltre ogni limite, e decise dunque di sorvolare sull’argomento, i due passarono una gradevole mattina e lei si rese conto di quanto fosse stato terribile l’ultimo mese passato senza rivolgere la parola a nessuno.
Verso l’ora di pranzo Vivian si ritrovò a camminare verso la Sala Grande tenendo per mano James, si sentiva confortata nel pensare che avesse qualcuno con cui parlare. Non appena Vivian mise piede nella Sala Grande le venne spontaneo di guardare proprio li, al tavolo dei professori, dove sedeva Piton, in quel fugace istante accadde, era più di un mese che non la degnava della minima attenzione; ma in quel momento era li, lo sguardo fisso nel suo in un espressione indecifrabile, la ragazza attese che fosse lui il primo ad abbassare lo sguardo, sentì lo stomaco che si contorceva e il cuore che le balzava in petto.
L’uomo abbassò lo sguardo sulle mani congiunte dei due e lo tenne fisso in quel punto, James stava cercando dei posti, Vivian notò il punto in cui lo sguardo di Severus si era spostato, e vide qualcosa in lui, qualcosa in quell’istante cambiò, se prima gli occhi di quell’uomo emanavano un lieve barlume di luce, in quel momento, in quello stesso istante in cui l’aveva vista tenere la mano di un altro tutto si era spento, Vivian lo guardò abbassare lo sguardo sul piatto.
‘cosa stai facendo?’si chiese guardandolo ancora per un fugace istante.
‘ora basta..’la ragazza guardò James negli occhi per un attimo, avrebbe potuto fare qualunque cosa; oramai a Severus non doveva importare nulla, avrebbe potuto baciare quel ragazzo, avrebbe potuto fidanzarsi con lui, forse sarebbe stata anche felice..
Ma eccola ancora una volta lì ad esitare, sperare ancora nel sistemare tutto o rassegnarsi?
<ecco ho trovato il posto!>esclamò James raggiante.
<n-no..> Vivian scosse il capo con espressione triste.
<no?Cosa vuoi dire.. non ti piace quel posto?> chiese il ragazzo che forse già pregustava meravigliosi attimi passati solo a guardarla.
<non posso.. non posso stare con te..sono troppo..complicata..>disse quasi senza pensare mentre gli occhi le si riempivano di lacrime, il ragazzo divenne malinconico.
<ma potremmo.. essere amici, no?>chiese, Vivian si limitò a scuotere il capo e prese posto iniziando a mangiare tutta sola.
‘Perché?perché non lo dimentico?’si chiese mentre alzava lo sguardo su Severus, che tornò a non rivolgerle neppure uno sguardo, senza pensarci guardò Cassandra come a cercare conforto, l’amica la guardò perplessa per un istante per poi tornare a parlare con Draco.
<al diavolo..>sussurrò Vivian, decise di lasciare la sala, le sembrava che ogni cosa e persona in quel luogo la deridesse..
Non sapeva dove sarebbe andata, non sapeva se sarebbe stato meglio fare un giro da sola o andarsene a letto; forse dormire sarebbe stata la cosa migliore, almeno nel sonno non avrebbe pensato a quello che stava accadendo..
Mentre saliva le scale verso la Stanza delle Necessità le tornò in mente quella strana fantasia che aveva avuto, quella strana metamorfosi, i suoi genitori che si erano trasformati nei genitori di Cassandra; e poi una risata, non sapeva spiegarsi il perché ma era convinta che si trattasse della voce di Bellatrix Lestrange..
‘La Cooman.. forse lei saprà darmi una risposta..’ pensò, dopotutto non era da escludere il fatto che poteva aver avuto una premonizione.. Come aveva sempre detto la professoressa tutti possedevano il cosiddetto “Occhio Interiore”, ma alcuni avevano il dono di poterlo ascoltare, mentre altri ne occultavano totalmente le qualità, e infine non tutti potevano ritenersi tanto fortunati da ricordare il momento e le esatte parole di quando avevano avuto una premonizione..
‘Mi sentivo come.. assorta, in trance..’ ma le premonizioni non erano mai rappresentate da segni palesi, non era detto che veder scappare una persona di prigione potesse essere per forza la premonizione che quel preciso fatto si sarebbe verificato..
‘Come fare?’ si chiese la ragazza, nel destarsi dai suoi pensieri si rese conto di essere giunta ai piedi della torre di Divinazione.
‘Che sia.. un segno?’la ragazza si guardò intorno come se la risposta ai suoi interrogativi potesse trovarsi nei paraggi.
<egli si pentirà quando il volere degli astri sarà già compiuto!>Vivian riconobbe la voce velata e misteriosa, proveniva da un corridoio alle sue spalle, si voltò di scatto girando sui tacchi e la vide, la donna aveva una bottiglia di cherry in una mano, le sue guance erano rosse ed avanzava barcollando leggermente, aveva bevuto di nuovo, Vivian si chiese se tutte quelle scene fossero dovute alle repentine “ispezioni ”della professa Umbridge.
Era oramai noto che quel perfido rospo stesse tartassando la scuola con i suoi inutili proclami e con le sue dannate ispezioni.
<professoressa Cooman?>chiese Vivian fissando la donna perplessa, come se fosse convinta che la donna non potesse sentire le sue parole.
<oh.. ragazza.. mia cara ragazza..>la donna sorrise appena emettendo un singhiozzo sommesso e si avvicinò di qualche passo.
<ehm.. Disturbo?>chiese senza perdere il contatto visivo.
<certo che no!>aggiunse la Cooman, sembrava quasi divertente in quello stato.
<avrei bisogno di.. un consiglio, o meglio.. di un aiuto nell’interpretazione di un sogno..>chiese con gentilezza la ragazza, e il resto venne da se : <ho bisogno dell’Occhio Interiore di un’esperta veggente, di un indizio per rivelare ciò che non è stato svelato, per navigare nelle acque confuse dell’incostante futuro ..>chiunque avrebbe notato che la ragazza la stava riempiendo di false lusinghe utili solo allo scopo di ingraziarsi il suo aiuto, ma la Cooman doveva essere più che brilla perché non aveva affatto notato il tono falsamente lusinghiero delle parole di Vivian.
<sarò lieta di aiutare chi apprezza e dà il giusto valore alla mia sottile e nobile scienza!Oh cara.. carissima ragazza!>la donna sembrava sull’orlo delle lacrime per la gioia e la commozione.
<ehm.. la ringrazio.. vogliamo, accomodarci in aula?>chiese Vivian indecisa, per poi attendere una risposta della donna.
<si ragazza mia!Fammi strada per favore..>mormorò la donna, e presa sotto braccio la ragazza in modo tale da avere un minimo di equilibrio la seguì a ruota su per le scale.
Appena in aula la donna bevve un abbondante bicchiere d’acqua che sembrò svegliarla un tantino, la ragazza si curò di privare la professoressa della bottiglia e di nasconderla al sicuro; se in quel momento fosse entrata la Umbridge avrebbe avuto una cosa in meno di cui parlare, un commento negativo in meno.
<dimmi ragazza mia.. di quale sogno o visione volevi parlare?>chiese con tono gentile ancora sfumato dal sentore di alcool.
<beh è accaduto stamattina.. mentre andavo a studiare..>iniziò Vivian fissando la donna per assicurarsi che la ascoltasse attentamente.
<stamattina mentre camminavi, hai detto?>chiese la Cooman, la ragazza poté constatare che la donna la stava effettivamente ascoltando.
<precisamente, stavo pensando a.. beh non so per quale assurdo motivo ma.. ho immaginato i miei genitori rinchiusi in una cella di Azkaban..>nel sentire il nome della prigione la donna prestò maggiore attenzione alle parole di Vivian.
<e mentre li guardavo soffrire in.. quella cella, si sono.. trasformati..>mormorò la ragazza leggermente a disagio, sperava che parlarne con la professoressa potesse portarla da qualche parte..
<trasformati?>la Cooman la fissò leggermente perplessa, era evidente che aveva bisogno di più elementi per esaminare quella sorta di fantasia.
<.. e in cosa per l’esattezza?>aggiunse poi nel legittimo dubbio.
<ehm.. beh.. in Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange..>mormorò come se temesse qualche strana reazione.
<.. i coniugi.. Lestrange?>chiese la Cooman incredula.
<beh.. si.. qualcosa non va in questo?>chiese Vivian con tono leggermente incrinato dalla preoccupazione.
<oh.. ehm no..hai avuto.. brutti momenti con i tuoi genitori?>chiese la donna tornando per un istante ad assumere il “contegno ” di un attimo prima, Vivian rispose con tono leggermente risentito.
<sì .. non è stata una meravigliosa estate..>disse quasi sarcastica.
<oh beh si capisce allora, è solamente la tua mente ragazza..>sorrise la donna per rassicurarla mentre si versava altra acqua. <non sopporti ciò che i tuoi genitori ti hanno fatto e immagini che gli accadano cose terribili.. molto semplice, ti hanno fatta molto arrabbiare probabilmente..>sorrise.
<e quindi non devo preoccuparmi?>chiese Vivian con scarsa convinzione.
<beh la tua visione è solo questo?>chiese la Cooman.
<.. in realtà no.. ricordo un esplosione, e una risata fragorosa, di una donna credo..>mormorò con cautela, la professoressa la fissò come se le stesse profetizzando una catastrofe.
<e .. e c’era dell’altro?>la donna le stava dedicando tutta l’attenzione possibile.
<mi.. mi lasci pensare..>la ragazza si inumidì le labbra leggermente nervosa e socchiuse gli occhi nello sforzo di ricordare, forse qualche particolare le era sfuggito.
<beh.. c’era una specie di.. nube..>fece un cenno di assenso con il capo, era decisamente una nube, e la ragazza in un primo momento non aveva fatto caso a tale particolare, l’aveva come rimosso.
<una.. nube?>chiese nuovamente la Cooman.<aveva una forma precisa?Da cosa era composta?>.
Vivian si prese un altro istante per tentare di ricordare e quando riuscì a fissare anche quel particolare rabbrividì.
<il..Marchio Nero..composto da nubi di un verde intenso..>sussurrò rivolta a se stessa, la donna sobbalzò ed indietreggiò appena.
<il.. il marchio.. nero?>le labbra della donna tremavano come se la ragazza le avesse rivelato una verità sconcertante, poi gli occhi della donna si chiusero e quando li riaprì erano vacui e tremava come fosse in preda ad una forte febbre.
<p-professoressa?>chiese Vivian preoccupata da quello sguardo e da quello strano e singolare comportamento.
<l’ORA STA PER GIUNGERE!>la voce della donna si era fatta più velata, sembrava una sorta di un urlo sussurrato e roco.
<allo SCOCCARE DEL QUINTO MESE!LA QUINTA FASE DEL QUINTO MESE!>continuò la donna come se Vivian non avesse proferito parola.
<quinto mese?d-di cosa parlate?>chiese Vivian spaventata, la professoressa Cooman sembrava come posseduta da qualcosa.
<nella QUINTA FASE DEL QUINTO MESE EGLI LIBERERA’ COLORO CHE NON LO HANNO RINNEGATO!E I SEGUACI SI RIUNIRANNO AL LORO TENEBROSO SIGNORE!LO SO!!!>la voce della donna si fece più squillante pur mantenendo quel tono terrificante, poi cessata tale frase la donna si accasciò sul tavolo come addormentata, Vivian la osservò allibita con il cuore che batteva a mille per lo spavento, aveva avuto una premonizione?
Mentre Vivian si alzava per uscire dall’aula la donna sembrò svegliarsi, come se si fosse destata da un lungo sonno all’improvviso, e la fissò.
<oh cara avevi bisogno di qualcosa?>chiese con gentilezza, e utilizzando il suo solito tono di voce.
<ehm..n-no grazie..>non ricordava nulla, e ciò portò Vivian a sostenere la sua teoria, aveva avuto una premonizione, anche se Vivian non aveva ancora capito cosa questa volesse dire.
<buona giornata allora!>sorrise cortesemente la donna, Vivian rispose con un educato cenno del capo.
Senza fiatare ne aggiungere altro aprì la porta e la chiuse piano alle proprie spalle, voleva sapere cosa quella sorta di profezia intendesse dire, ma aveva bisogno di un posto tranquillo per pensare.
‘Il giardino è perfetto..’ si disse mentre scendeva la scala a chiocciola che dall’aula di Divinazione portava al piano inferiore.
Camminando a testa bassa continuò a scendere le scale e accadde qualcosa di assolutamente inaspettato, un paio di scarpe nere e lucide entrarono nella sua visuale.
‘Oh no..’, la ragazza alzò lo sguardo già consapevole di chi aveva di fronte,e si disse che in quel momento non le sarebbe potuto capitare di peggio.
‘Severus Piton’ la ragazza si ritrovò a fissare l’uomo quasi a bocca aperta.
<morris..>mormorò lui senza guardarla e utilizzando il solito tono glaciale.
‘non.. non posso crederci!’pensò la ragazza inondata improvvisamente da mille emozioni miste, rabbia, felicità, tristezza, sentimenti che la confusero.
‘non mi parlava da mesi e.. e mi sta rivolgendo la parola!’il cuore della ragazza martellava furioso e il suo stomaco si contorceva mentre i loro sguardi si perdevano quasi l’uno nell’altro, ma sia l’espressione che il tono dell’uomo erano più gelidi di un ghiacciaio.
<p-professore..>mormorò la ragazza distogliendo lo sguardo, aveva sempre avuto la spiacevole sensazione che guardandola negli occhi Severus potesse leggerle la mente.. La scala non era abbastanza larga da permettere il passaggio di due persone contemporaneamente, pensò quindi che il motivo per il quale l’uomo doveva essersi fermato era esattamente quello.
<prego..>sussurrò la ragazza mantenendo basso lo sguardo e facendosi da parte così da permettergli di passare, ma con suo stupore l’uomo non si mosse di un millimetro, si limitò invece a fissarla, e come se non ci avesse affatto pensato su sollevò il mento della ragazza con l’indice.
In quell’istante il colorito della ragazza si incendiò quasi a raggiungere il colore dei capelli.
‘e..e ora che succede?’si chiese mentre tremava appena ed evitava il suo sguardo, il cuore che sembrava volesse sfondare la cassa toracica, si sentì improvvisamente pervasa da un confortevole calore e riconobbe la sensazione che non provava da tempo, era la meravigliosa sensazione che provava quando era con lui..
<cosa facevi li?>chiese l’uomo rompendo il silenzio che si era fatto strada tra i due, le ci volle una manciata di secondi per realizzare che l’uomo fosse davvero rivolto a lei e finalmente si decise a guardarlo di nuovo, avrebbe voluto dire qualsiasi cosa..
‘perché dopo un secolo che non mi rivolge la parola io dovrei dirle cosa stavo facendo?’la domanda prese forma nella sua mente e la ragazza vide le parole come “fluttuare” davanti ai suoi occhi.
‘perché dovrebbe interessarle?’una seconda domanda aveva preso a fluttuare davanti ai suoi occhi.
Infine prese una decisione, era stufa di pensare troppo, ed era evidente che l’uomo fosse solamente interessato a sapere perché si trovava in compagnia della Cooman fino a pochi istanti prima.
<signore stavo solo chiedendo una cosa alla professoressa.. >rispose lei con tono educato e pacato.
Severus la guardò intensamente e tolse l’indice del suo mento, sembrava indagare sulla veridicità della risposta, dopo alcuni attimi annuì.
<cosa ti ha detto?>il professore sembrava calmo, per un attimo a Vivian sembrò che non avessero mai litigato.
<non credo che i miei personali affari le possano interessare, con tutto il rispetto..>rispose la ragazza senza cambiare tono di voce, l’ultima cosa che voleva era essere messa in punizione per aver assunto un tono irriverente nel parlare con un professore, anche se sapeva che a Piton sarebbe bastato molto meno per mettere in punizione uno studente.
L’uomo annuì constatando che ciò che lei diceva corrispondeva a verità, non era autorizzato a sapere gli affari personali degli studenti, si limitò dunque a cambiare la direzione del suo “interrogatorio”.
<si è comportata in modo strano o ti ha detto cose.. strane?>chiese guardandola negli occhi, se possibile la ragazza si fece ancora più colorita e si sentì più piccola di quanto già non fosse.
<beh.. no..>mentre rispondeva la ragazza abbassò lo sguardo e notò che l’uomo stringeva un oggetto nella mano sinistra, sembrava un oggetto di cristallo.
<ne sei.. assolutamente certa?>insistette l’uomo che non aveva notato lo sguardo della ragazza.
<certo..era solo.. il sogno di una..stupida ragazzina..>la ragazza mise particolare enfasi nelle ultime due parole, ma Piton sembrò sorvolare volutamente fingendo di non aver sentito.
Vivian rimase immobile con lo sguardo fisso sulla mano del professore, tentò di resistere ma non seppe frenare la curiosità e rivolse a lui la domanda che stava tentando di non fare.
<cos’ha in mano.. signore?>lo guardò negli occhi, stavolta come se fosse lei a voler indagare sulla veridicità di un’ eventuale risposta.
<ehm..>la mano dell’uomo si fece più stretta attorno all’oggetto che per un istante Vivian intravide, sembrava una ampolla o meglio..
‘una.. piccola sfera di cristallo?’si chiese Vivian mentre lo guardava perplessa.
<è solo.. un’ampolla che mi ha chiesto la collega.. per.. affari personali temo..>Vivian vide l’oggetto cadere nella tasca dell’uomo e continuò a fissarla, se si trattava solo di una banale ampolla che motivo c’era di tenerla nascosta?
<è tutto dunque..>aggiunse l’uomo per attirare la sua attenzione in modo tale da distoglierla dal pensare al contenuto della tasca.
<se dovesse dirti qualcosa di strano sei pregata di avvisarmi.. >disse Severus in tono stranamente gentile, Vivian non poteva credere alle sue orecchie, non solo lui le aveva rivolto la parola dopo tanto tempo, ma era stato anche gentile!
La ragazza annuì in risposta all’ultima domanda dell’uomo <professore..?>chiese, per un istante , per un decimo di secondo la ragazza gli sorrise in modo quasi impercettibile.
<perché dovrebbe dirmi cose strane?>l’ultima domanda era stata studiata, anche se aveva deciso in pochi istanti di porla all’uomo.
<beh..non si può mai sapere.. dopotutto la Umbridge si attacca a qualunque piccolo particolare per fare fuori i membri del corpo insegnanti, e nessuno di noi vuole che per qualche strana frase una collega perda il lavoro, non so se mi spiego..>rispose l’uomo come se avesse imparato a memoria quelle parole.
<con permesso..>aggiunse poi prima di ricominciare a salire le scale, e prima che la ragazza lo trattenesse ancora.
Era fatta, in quel modo Vivian lo aveva indotto a credere che la Cooman non si fosse comportata in modo strano, se non altro lui non le sarebbe stato più alle calcagna per tentare di scoprire cosa la donna potesse aver rivelato..
Mentre i passi di Piton andavano affievolendosi su per le scale, Vivian riprese a pensare ad un posto sicuro, decise che la biblioteca sarebbe stato il miglior luogo dove andare per saziare la sua sete di conoscenza, scartò quindi l’ipotesi iniziale di recarsi nel giardino.
Quando giunse in biblioteca vide una cosa che era abituata a vedere da tempo, Cassandra era seduta nel suo angolo preferito, anche se Vivian non poteva vederla direttamente dietro una specie di “fortificazione di libri” sapeva che lei era li, solo la sua migliore amica si nascondeva dietro i libri quando studiava.
‘ex- migliore amica..’si disse con malinconia mentre passava davanti alle pile di libri che nascondevano la ragazza, si sentì inondata nuovamente da quel senso di vuoto, era terribile sentire così distante una persona sulla quale aveva potuto contare fino a poco tempo prima.
‘Stupida!Vivian sei una stupida!’si torturò mentre cercava un posto dove accomodarsi, per quale motivo l’aveva fatto?Non solo aveva torturato Severus come in preda ad uno stato di follia, ma era anche stata pronta a cacciare via in malo modo l’unica persona che forse le sarebbe stata accanto dopo quanto aveva fatto.
‘stupida ragazzina..’inveì ancora contro se stessa, e per un istante tornò una sensazione che non provava da almeno un mese, quella sensazione di confusione, di repulsione per se stessa, si sentì un’estranea nel proprio corpo.
<no!>Vivian si rese conto che appena seduta aveva cominciato a tenersi le mani sulle tempie come se le dolessero.
<ragazza ti senti bene?>Madam Pince si era avvicinata sentendole sbraitare quel monosillabo, Vivian aprì gli occhi e la guardò.
<ehm..mal di testa..non si preoccupi..>mormorò la ragazza più rossa di un peperone per l’imbarazzo nel notare che tutta la biblioteca la stava fissando, compresa Cassandra che per un istante si era sporta oltre la sua immensa pila di libri.
<dovresti prendere qualcosa ragazza..>la apostrofò la donna con tono quasi acido <ti ricordo che siamo in una biblioteca ed una delle prime regole e fare assoluto silenzio.. quindi a meno che tu non voglia prendere in prestito un libro e andare a studiare fuori da qui cerca di contenerti..>aggiunse poi con il tono di chi aveva imparato a memoria le parole.
<s-si..>sussurò Vivian mentre la guardava allontanarsi con sdegno causato dalla violazione di una regola che lei stessa aveva imposto.
‘perfetto..’si disse sarcastica, chiedendosi ancora una volta cosa diavolo le prendesse in certi momenti..
Con notevole sforzo si concentrò poi sul motivo per il quale era lì in quel momento.
‘La premonizione..’ almeno credeva si trattasse di una premonizione.
Prese un foglio dalla borsa ed estrasse poi la boccetta di inchiostro e la piuma d’aquila, doveva scrivere le parole che la donna aveva pronunciato, era decisamente la prima cosa da fare, così non avrebbe rischiato di minare l’integrità di quello che aveva ascoltato.
Intinse dunque la penna nell’inchiostro ed iniziò a scrivere:
“NELLA QUINTA FASE DEL QUINTO MESE EGLI LIBERERA’ COLORO CHE NON LO HANNO RINNEGATO!E I SEGUACI SI RIUNIRANNO AL LORO TENEBROSO SIGNORE!”.
<mmh.. nella quinta fase del quinto mese..>la ragazza sussurrò le parole mentre le scriveva sulla pergamena.
‘cosa può voler dire?’si chiese ‘che abbia a che fare con la visione che ho avuto?’.
Con un colpo di bacchetta asciugò immediatamente l’inchiostro e piegò il foglio a metà poggiandolo sul tavolo, non voleva che qualcuno leggesse nemmeno per sbaglio.
Si alzò e si diresse verso il reparto di Divinazione, forse li avrebbe trovato qualcosa.
<ecco..>mormorò pochi minuti più tardi, aveva passato quel tempo a cercare un titolo che potesse aiutarla, solitamente quando l’intuito le suggeriva di utilizzare un testo anziché un altro non sbagliava..
“Divinazione Teorica e Pratica di Calcante Fineus”, da ciò che ricordava quel libro veniva spesso usato dagli studenti che decidevano di continuare Divinazione.
‘perfetto..’la ragazza estrasse il pesante e polveroso volume e lo sorresse con entrambe le mani, raggiunse poi la postazione di Madama Pince che colpì il libro con la bacchetta e le chiese una firma su un grosso registro.
‘Vediamo cosa abbiamo qui..’pensò Vivian mentre poggiava il volume sul tavolo e sedeva. Aprì il libro, si soffermò per un istante ad assaporate il familiare odore della pergamena ingiallita a lei tanto gradito, poi prese a sfogliarlo fino all’indice scorrendo con il dito quella lista scritta in calligrafia minuta.
<mmh.. ecco.. forse questo può interessarmi..>sussurrò rivolta a se stessa.
La sezione si intitolava “Influenze esterne all’occhio Interiore”, la ragazza sfogliò il libro fino a quella pagina e iniziò a leggere, un punto in particolare di quella lettura attirò la sua attenzione:
“[...]Come detto in precedenza, le influenze esterne sulla preveggenza possono essere svariate e di varia natura, ma in questo paragrafo vorremo soffermarci su un aspetto in particolare: Le influenze determinate dalla presenza di una seconda persona.”

La ragazza si soffermò a pensare, era decisamente ciò che le interessava, continuò quindi a leggere:
“[…]Dunque esistono vari tipi di influenza da parte di seconde persone e qui ne elencheremo alcune soffermandoci ad esaminarne alcuni brevi tratti: –Influenza diretta;
-Influenza indiretta;
-Influenza condizionata”

Diede poi una veloce letta ai tre parametri e trovò ciò che faceva al caso suo..
“[…] Influenza condizionata:
In questo particolare caso una persona detta “tramite” si ritroverà a sognare e/o immaginare qualcosa che riterrà particolarmente bizzarro, o fuori dall’ordinario.
Si definisce influenza “condizionata” perché lo stesso subconscio della persona si ritroverà ad attirarla o meglio guidarla verso quello che definiremo “l’oggetto veggente” o meglio il “catalizzatore di veggenza”, costituito dalla persona in possesso di una spiccata capacità di lettura del proprio Occhio Interiore.
In tal modo la persona si ritroverà ad esporre ciò che ha sognato o immaginato al “catalizzatore” che tramite questa “influenza condizionata” formulerà la profezia o la premonizione.
[…]ma vi è inoltre una distinzione secondaria da considerare:
-influenza condizionata consapevole;
-influenza condizionata inconsapevole.
[…]quando ci ritroviamo di fronte ad una influenza condizionata inconsapevole il catalizzatore non ricorderà nulla della suddetta profezia o premonizione, nemmeno se indotto a ricordare in qualche modo dallo stesso tramite.
[…]entrambi i tipi di influenza infine hanno una caratteristica comune, per entrambi vi è una corrispondenza di veridicità, in altre parole, entrambi i tipi di profezia, secondo approfonditi studi e documentazioni, sarebbero attendibili, corrisponderebbero dunque a verità.”
Solo dopo qualche minuto Vivian si rese conto che appena finito di leggere quel paragrafo aveva trattenuto il fiato.
‘influenza condizionata inconsapevole.. dunque questo è ciò che è accaduto, io sono stata il tramite della professoressa Cooman, ovvero il “catalizzatore di veggenza”?’rabbrividì per un istante pensando alle ultime parole del paragrafo appena letto.
‘entrambi i tipi di profezia,[…] corrisponderebbero dunque a verità ’quindi qualunque cosa quella profezia volesse dire Vivian poteva essere sicura di una cosa, corrispondeva a verità e si sarebbe avverata.
La ragazza chiuse il volume con uno scatto secco e lo riconsegnò quasi automaticamente, nessuno oltre a lei sapeva di quella profezia, era l’unica persona ad averla ascoltata e neppure chi l’aveva pronunciata ricordava di averlo fatto.. Rimase seduta per circa un’ora a pensare al significato della profezia.
‘il quinto mese..’pensò, doveva trattarsi di Maggio se si contava i mesi a partire da Gennaio, ma non era proprio certa di ciò, di una cosa però era sicura..
‘egli libererà coloro che non lo hanno rinnegato, e i seguaci si riuniranno al loro tenebroso signore’ si ripeté Vivian mentalmente, se la profezia parlava di liberare dei seguaci doveva riferirsi per forza di cose a dei prigionieri.
‘prigionieri di Azkaban..’ precisò la ragazza mentre tamburellava con la matita sul foglio, dopotutto era l’unica prigione per maghi esistente.
Pensando alla visione che aveva avuto la mattina stessa giunse ad una conclusione, era di Mangiamorte che si parlava, non sapeva di detenuti che avessero commesso altri reati, né tantomeno detenuti legati ad un altro “tenebroso padrone”.
Dovevano essere loro, i seguaci dell’Oscuro Signore. Poteva trattarsi solamente di Voldemort, non immaginava a quale altra persona potesse riferirsi; per quanto ne sapeva a parte Grindelwald, mago sconfitto da Albus Silente e che si trovava chissà dove in quel momento, l’unico “nemico” del mondo magico ancora in grado di causare terrore e sconforto era Lord Voldemort.
‘Lord Voldemort..’per un istante la ragazza si crogiolò in un pensiero che le sembrò meraviglioso, si vide sfoggiare un marchio, era il marchio nero e lei rideva follemente.
‘che.. che diavolo mi prende?’sussultò per un istante riprendendosi da quella strana fantasia, poteva mai darsi che diventare una seguace dell’Oscuro Signore la allettasse tanto?
Si riscosse dai suoi pensieri fingendo di non aver mai formulato quella ripugnante e disgustosa visione, tirò dunque le somme di ciò che aveva scoperto.
<la profezia dice che verso Maggio “lui” libererà i prigionieri di Azkaban che gli sono rimasti fedeli..>sussurrò in modo quasi impercettibile, quasi senza emettere suoni.
‘ma è.. terribile.. devo fare qualcosa..’pensò, stava per decidere quando quella ripugnante visione si impossessò nuovamente di lei, ora rideva follemente e torturava una donna.
‘Basta!’si oppose con tutta la forza d’animo in suo possesso per scacciare via quello strano pensiero e riuscì infine ad allontanarlo, si disse che se i suoi calcoli erano esatti a Maggio si sarebbe compiuta tale profezia, dunque non valeva la pena di correre, aveva abbastanza tempo da pensarci con calma, le sembrò che l’apparire di quelle visioni fosse attribuito al fatto che stava sforzando la mente già abbastanza provata dalla giornata.
‘ci penserò.. in seguito..ho abbastanza tempo, non devo esagerare per oggi’.
Così facendo la ragazza allontanò definitivamente il problema “profezia” dalla sua mente e per incoraggiare tale processo si concentrò invece su ciò che era accaduto quando aveva incontrato il professor Piton mentre andava vai dalla torre di Divinazione.
‘cos’era quella cosa che teneva in mano? E perché mai la nascondeva?’si chiese con espressione concentrata, attorno a lei la biblioteca si stava svuotando,segno che doveva essere quasi ora di cena, la luce proveniente dalle vetrate variopinte delle finestre era sempre minore e quella delle candele sempre maggiore.
'ho ancora tempo..'voleva fare una ulteriore ricerca, doveva sapere il più possibile sugli usi magici delle sfere di cristallo, doveva sapere cosa aveva in mente Piton, dopotutto lui era tornato con l'Oscuro Signore, poteva darsi che stesse tramando qualcosa riguardo la profezia che lei aveva ascoltato prima.
< sono le ore diciotto e trenta, gli studenti sono pregati nella rimanente mezz'ora di rimettere in ordine ciò che hanno consultato in tempo utile alla chiusura.>l'avviso di madama Pince echeggiò contro le pareti amplificato dall'incantesimo Sonorus.
'accidenti!’ una sola mezz'ora non le sarebbe bastata, ma qualcosa le diceva che non poteva aspettare il giorno successivo..
<mi scusi.. Madama Pince?>chiese Vivian sporgendosi oltre il banco della bibliotecaria.
<cosa c'è ragazza?> chiese Madama Pince con tono asciutto, il tono di una donna estremamente indaffarata.
<vorrei sapere se.. se c'è un libro per.. capire gli utilizzi delle sfere di cristallo..>chiese con tono quasi innocente.
<mi prendi in giro ragazza?lo trovi nel reparto Divinazione, sei qui per farmi perdere tempo?>la donna la guardò con un cipiglio severo.
<ma ..quel libro dice solamente che si utilizzano per leggere il futuro..>azzardò la ragazza abbassando lo sguardo.
<e per cos'altro vorresti utilizzare una sfera di cristallo?>la guardò come se la domanda fosse talmente ovvia da non necessitare di una risposta, ma c'era qualcosa in quello sguardo che spingeva Vivian a credere che si trattasse di una bugia.
<e cosa mi dice del..Reparto Proibito?>la ragazza rimase in attesa di una risposta.
<va VIA RAGAZZA!>sbraitò la donna spazientita, ma forse anche spaventata <sai bene cosa ha ordinato la professoressa Umbridge!>aggiunse a bruciapelo.
<e va bene va bene!>aggiunse Vivian senza obbiettare, poi posò il libro che aveva preso in prestito sul banco della bibliotecaria.
'al diavolo!'si disse mentre si allontanava dalla postazione di Madama Pince, la professoressa Umbridge aveva fatto sparire buona parte dei libri che solitamente era consentito usare agli studenti e li aveva trasferiti nel Reparto Proibito, vietando poi a chiunque di farne uso, anche se munito di un permesso firmato..
'E ora come faccio?' si chiese mentre raggiungeva il tavolo e sistemava le proprie cose nella borsa.
'che strano..'pensò guardandosi intorno per un istante, tutti gli studenti che fino a poco prima sembravano immersi nella lettura si erano dileguati, e ora a parte il rumore della penna di Madama Pince che grattava sul registro di pergamena non poteva udire altro.
'E’ il momento perfetto..'pensò mentre con passo quasi felino si dirigeva verso il Reparto Proibito, la penombra delle scaffalature le forniva una buona copertura.
Un rumore la fece arrestare improvvisamente, qualcosa era caduto da uno scaffale a pochi metri da lei, e Madama Pince si schiarì la voce. <siete pregati di fare attenzione e di lasciare la biblioteca..>disse la donna alzandosi per andare a controllare, utilizzando un tono quasi spazientito.
'Oh luridissimo Troll..'pensò Vivian mentre si rannicchiava dietro uno scaffale sperando di non essere vista.
Per una manciata di secondi la ragazza temette di essere scoperta, ma trasse poi un sospiro di sollievo nel sentire che la donna si stava allontanando di nuovo.
'Meglio approfittarne ora..' si alzò, e continuando a camminare lentamente e silenziosamente si ritrovò oltre il cordone rosso del Reparto Proibito.
'Eccoci qui..'pensò mentre si guardava intorno nella sinistra penombra di quel luogo, l'odore di pergamena era più intenso, ciò le fece intuire che alcuni di quei libri dovevano essere antichi come la scuola stessa.
'Dove cercare?'la ragazza si guardò intorno perplessa e quasi intimorita da quali oscuri segreti potessero celarsi tra le pagine di quei libri, stava per prendere una decisione quando tutto si fece buio, Madama Pince aveva spento le luci e stava per andarsene, la ragazza trattenne ancora una volta il respiro sperando che non decidesse di fare un giro di controllo.
"CLUNK", il rumore della porta chiusa fece nuovamente rilassare la ragazza, ora era sola e avrebbe potuto agire indisturbata.
'vediamo.. dove mi nasconderei se fossi un libro di Divinazione?' pensò mentre fissava le iscrizioni in cima agli scaffali.
'Taumaturgia, Tecnologia Babbana.. ’ Vivian si arrestò davanti ad uno scaffale che aveva attirato la sua attenzione: ' Top Secret?perché dovrebbe esserci una sezione Top Secret all'interno di un Reparto Proibito?è già segreto dato che è “Proibito”..'.
Mentre guardava i titoli della suddetta sezione, a lei completamente sconosciuti, fu poi attratta da uno in particolare.
"Ufficio Misteri, Segreti Divinatori".
<forse fa al caso mio..>sussurrò mentre si alzava sulle punte ed estraeva il libro dallo scaffale.
Per un istante temette che il volume potesse farle qualcosa, ma nel poggiarlo su un banco si rese conto che era assolutamente innocuo, solo un semplice libro, o quasi...
<vediamo...>mormorò mentre puntava la bacchetta illuminata sul volume aperto; a giudicare dal titolo sembrava parlasse di attività svolte al ministero, ma numerose cose, se non tutto il libro sembravano scritte in uno strano linguaggio.
'non è runico.. forse è una scrittura in codice..maledizione!'pensò mentre scorreva quelle interminabili liste di segni per lei privi di ogni senso.
Ecco che sfogliando il libro trovò l’unica pagina dell’intero volume che contenesse delle illustrazioni.
Le suddette illustrazioni sembravano rappresentare un turbinio di parole senza senso, le parole giravano attorno ad un mago che agitava la bacchetta, e il mago le racchiudeva infine in quella che sembrava una sfera di cristallo.
'una sfera di cristallo?e delle parole racchiuse in essa con un incantesimo..'decifrò osservano l'immagine più volte, e seguendo i flussi di parole con gli occhi come se potesse carpirne un significato.
'forse è quello che cercavo.. si può utilizzare una sfera per racchiudervi.. parole?'poi pensò al titolo del volume:"Segreti Divinatori".
Finalmente ebbe un intuizione, non si racchiudevano parole in una sfera, era un particolare tipo di parole, aveva sentito spesso i suoi genitori parlare di "contenitori di profezie", significava dunque che era possibile utilizzare piccole sfere di cristallo per immagazzinarvi delle profezie.
<e così.. Piton stava andando a raccogliere una profezia..>mormorò tra se mentre un'altra intuizione affiorava alla sua mente.
<non può essere la stessa che ho ascoltato.. le profezie vengono pronunciate una volta soltanto..>sussurrò rivolta a se stessa.
'devo scoprire di cosa si tratta.. e se lui stesse cercando di utilizzarla per aiutare l’Oscuro Signore?'pensò rabbrividendo, doveva fare qualcosa, non poteva stare senza far nulla ora che era quasi certa che Piton tramasse qualcosa.
Si sbrigò a posare il volume esattamente al suo posto e con estrema cautela raggiunse l'atrio principale della biblioteca.
Da li uscire non fu difficile, le bastò lanciare un incantesimo sulla porta che scattò quasi immediatamente, e ritenendosi fortunata che Madama Pince avesse dimenticato di chiudere con i dovuti incantesimi, sgattaiolò verso la Sala Grande attraverso alcuni corridoi non pattugliati.
Guardando l'orologio si rese conto che da lì a poco le porte si sarebbero aperte riversando studenti sazi e assonnati nell'atrio principale, si nascose nella familiare nicchia dove un anno prima si era nascosta assieme a Cassandra per non farsi scoprire da Moody, poi attese..

‘molto bene..’pensò mentre la folla di studenti sciamava fuori dalla Sala Grande poco più tardi, approfittò del passaggio di un consistente gruppo di ragazze del Corvonero per intrufolarsi tra la folla, e traendo un sospiro di sollievo si rese conto che nessuno aveva notato la sua assenza, nemmeno la Umbridge che stava sempre attenta a cercare scuse per punire gli studenti.
Si fermò di fronte all’ingresso dei Sotterranei ed intravide Piton tra la folla, l’uomo sembrava estremamente pensieroso, e Vivian notò che si tastava continuamente la tasca nella quale lo aveva visto introdurre la sfera di cristallo.
‘cosa nascondi Severus Piton?’si chiese la ragazza mentre lo guardava passare proprio davanti a se..
Con suo stupore l’uomo non la notò, si limitò a tenere la testa bassa intrufolandosi rapidamente nel proprio ufficio; leggermente perplessa la ragazza raggiunse il dormitorio e prese a rimuginare su come avrebbe potuto scoprire i suoi piani, per un istante vide nella sua mente una scena gloriosa, si vide smascherare i grandi piani dell’Oscuro Signore, si vide ricevere un Ordine di Merlino alla sola età di quindici anni, tutti ai suoi piedi la veneravano..
<ordine di Merlino..>mormorò trasognata, ma qualcosa la destò nuovamente, Cassandra l’aveva urtata mentre leggeva e camminava come suo solito, alzò lo sguardo dal libro e la guardò con rabbia.
<guarda dove metti i piedi!>sbraitò seccata, poi la fissò con disprezzo e si allontanò.
‘ma chi crede di essere?’Vivian la guardò allontanarsi con sdegno.
La ragazza tornò a stupirsi di se stessa, cosa le stava succedendo?
Veniva presa da strane fantasie mentre camminava, si arrabbiava facilmente, a volte non si sentiva se stessa..
‘devo essere stanca.. decisamente stanca..’mentre si metteva a letto qualcosa la fece tremare per un istante.
‘e se fossero altre premonizioni?Oh Merlino!e se dovessi fare ancora da tramite?’la ragazza guardava fisso il baldacchino del letto nella penombra della stanza.
‘devo stare lontana dalla Cooman.. non posso.. non voglio ascoltare enigmatici futuri, non voglio sapere cosa deve accadere senza poter fare nulla!’.
Senza rendersi conto Vivian si addormentò; sognò di leggere quel volume che aveva trovato in biblioteca e di capire buona parte di quello che c’era scritto, non era più una valanga di parole insensate ma limpide frasi scritte, e questo valse a farle comprendere che non aveva sbagliato, il suo intuito aveva ancora una volta fatto centro.
La mattina successiva Vivian lasciò il dormitorio di buonora, doveva osservare i movimenti di Piton, doveva scoprire cosa aveva in mente.
Proprio mentre si nascondeva dietro una statua le venne in mente ciò che aveva sognato, e le sembrò di averlo sempre saputo, come se fosse stato tutto “scritto” nella sua testa..
‘Secondo le leggi del Ministero della Magia nel momento in cui una profezia viene pronunciata, chiunque si ritrovi a doverla “raccogliere” è obbligato a recarsi presso l’Ufficio Misteri per denunciare l’avvenuta rivelazione, ed è inoltre obbligato a “consegnare” la profezia alle autorità competenti, in modo tale da conservarla per evitare che cada in mani sbagliate.’
<esatto..>mormorò tra se come se ciò fosse stato terribilmente ovvio, se Piton aveva davvero raccolto una profezia e la teneva nel proprio ufficio, allora stava commettendo un reato.
Finalmente dopo quasi mezz’ora Piton uscì dal proprio ufficio, Vivian rimase ad osservarlo dal suo angolo, e notò che sembrava non aver dormito.
‘ed ecco che cominci a tradirti.. smascherarti sarà facile..’sorrise soddisfatta.
Vivian pensò che fosse meglio seguirlo, si recò dunque in Sala Grande per fare colazione.
Poco dopo che l’uomo si era allontanato Vivian controllò l’orario delle lezioni, Pozioni sarebbe stata la prima della giornata, e questo voleva dire che per due ore avrebbe avuto via libera.
‘tanto a lui non importerà se ci sono durante le sue lezioni..’pensò mentre dalla Sala Grande si dirigeva nuovamente nel corridoio dei sotterranei, aveva studiato tutto alla perfezione, e attese che non vi fosse più anima viva.
<via libera!> sussurrò quando l’ultimo studente ebbe oltrepassato la porta dell’aula di Pozioni chiudendola alle proprie spalle, fu allora che scattò in avanti verso l’ufficio di Severus..
‘speriamo non abbia chiuso la porta magicamente..’ pensò mentre si rannicchiava davanti alla serratura.
<alohmora!>sussurrò colpendo il chiavistello con la punta della bacchetta, non accadde nulla.
‘dannazione!’Piton doveva aver previsto che qualcuno potesse entrare e aveva usato degli incantesimi di sicurezza, la ragazza rimase rannicchiata continuando a tentare vari contro incantesimi ma senza raggiungere alcun risultato, nonostante ciò continuò a provare, doveva entrare a tutti i costi...
Dopo una manciata di minuti ricca di sobbalzi e occhiate furtive finalmente la porta scattò verso l’interno per aprirsi e lasciarle libera la strada.
<pfiu!>Vivian sospirò di sollievo appena riuscì a chiudersi la porta alle spalle, come aveva immaginato, Severus aveva utilizzato non uno ma ben tre incantesimi diversi, ma lei non si era data per vinta ed aveva raggiunto il suo scopo.
<vediamo..da dove posso cominciare?> la ragazza si guardò intorno nel familiare ufficio, teatro delle numerose sventure dell’anno precedente.
Nell’osservare la scrivania ricordò quel cassetto, quello nel quale aveva trovato il diario delle memorie di Severus, e chiedendosi se questo si trovasse ancora al suo posto si rese conto che la sua curiosità era caduta su qualcosa di nuovo, qualcosa che fino a pochi mesi prima non si trovava su quella scrivania.
<un.. piccolo baule?>disse fissando l’oggetto in un misto di curiosità e perplessità, non era più grande di un libro, e sembrava fatto di legno di noce intarsiato con motivi arabescati in argento.
Ad uno sguardo più attento notò che al posto di una serratura o un lucchetto vi era una targhetta anch’essa d’argento che recava delle incisioni.
“QUANDO LO USI HAI IL CUORE A DESTRA”.
<che cosa vorrebbe dire?>Vivian lesse e rilesse più volte quella frase senza riuscire a trarne un significato valido, doveva essere un indovinello, e qualcosa le diceva che la profezia doveva essere all’interno di quel contenitore.
<cuore a destra.. cuore a destra.. accidenti!>sbuffò spazientita, era chiaro che quella ”serratura”richiedesse una parola d’ordine, ma quale oggetto doveva avere il potere di spostare il cuore di chi lo usava?
<deve voler dire qualcosa!>la ragazza si guardò intorno alla ricerca di una soluzione negli oggetti che la circondavano, per un folle istante pensò di mettersi a recitare i nomi di qualunque cosa le capitasse a tiro, ma ripensandoci la soluzione poteva anche essere qualcosa che in quell’ufficio non c’era, non poteva di certo cercare sui libri, una sola mezz’ora non le sarebbe bastata nemmeno ad aprirli.
I minuti scorrevano e il ticchettare della vecchia pendola sul camino le metteva crescente ansia, ad un tratto la ragazza si abbandonò a sedere dietro la scrivania con aria quasi rassegnata e affondò il viso tra le mani, tutto quel pensare le aveva fatto venire un grosso mal di testa e gli occhi le dolevano.
<cosa VUOL DIRE!>scandì la ragazza massaggiandosi le tempie, ora aveva anche la bocca stranamente secca, cosa che la deconcentrava ulteriormente.
‘Devo bere..’estrasse la bacchetta <aguamenti..>sussurrò puntando poi la bacchetta verso la propria bocca.
<accidenti!>si era distratta, e tutta l’acqua ora bagnava il pavimento dell’ufficio rendendolo più umido ed inospitale di quanto già non fosse.
<no..accidenti no!>Vivian puntò la bacchetta al pavimento per asciugare l’acqua, ma il suo riflesso la fece arrestare immediatamente, attraverso quella sorta di pozzanghera sembrava che tenesse la bacchetta con la mano sinistra.
<quando..lo usi..>senza spostare l’attenzione dalla pozzanghera portò la mano sinistra sul cuore <il cuore è a destra!>.
Esultò prima ancora di giungere alla conclusione effettiva.
<ma certo!come ho fatto ad essere così stupida?è lo specchio!>lo sguardo di Vivian si spostò sul piccolo baule al centro della scrivania.
<specchio!>esclamò senza controllare l’intensità della propria voce, fu così che l’oggetto emise uno scatto secco e si spalancò mostrandole una sfera di cristallo poco più grande di un Boccino d’Oro, l’oggetto era poggiato su un piccolo cuscino di velluto nero e conteneva una strana sostanza, come una sorta di vorticante nebbiolina bianca..
<eccoci qui dunque..>mormorò con tono mistico in una perfetta imitazione della Cooman.
<finalmente scoprirò cosa nascondi..>disse rivolta a quella piccola sfera, mentre si avvicinava il cuore balzava nel suo petto mancando quasi i battiti, stava per scoprire qualcosa che probabilmente l’avrebbe sconvolta, o forse l’avrebbe solamente messa sulla pista giusta.
Quando la sua mano si chiuse attorno alla sfera emanò una sorta di lieve tepore che si propagò per tutto il suo corpo, Vivian chiuse gli occhi.
<rivelami.. i tuoi segreti..>recitò chiudendo anche l’altra mano attorno alla sfera.
Vivian udì una voce remota nella sua mente, non poteva capire cosa dicesse, e nell’istante in cui la voce cominciò ad “avvicinarsi” la porta dell’ufficio si spalancò..
<che ACCIDENTI SUCCEDE!>Severus aveva sbattuto la porta alle proprie spalle con rabbia ed aveva mosso un passo, la ragazza trasalì per il rumore improvviso.

Severus non fece in tempo a muoversi, la voce si era fatta più vicina nella mente di Vivian e lei aveva quasi carpito alcune parole; ma tale voce sparì nell’istante in cui la sfera di cristallo rovinò sul pavimento riducendosi in frantumi, qualcosa di simile ad un fantasma si librò nell’aria.
Piton rimase quasi impietrito nell’osservare quella scena, e prima che quella specie di “spettro” potesse proferire parola agitò la bacchetta in un ampio gesto e la stanza fu pervasa da un acutissimo rumore simile allo strillo di una mandragola.
Vivian poteva vedere quel fantasma dalle sembianze della Cooman muovere le labbra per pronunciare delle parole, ma l’incantesimo di Severus le riempiva i timpani come se avesse una consistenza materiale vera e propria, Piton socchiuse gli occhi in un evidente sforzo, anche i suoi timpani erano sensibili a quell’assordante frastuono.
Sembrava che la ragazza fosse sul punto di svenire, quel rumore si propagava in tutte le viscere e le dava la nausea, stava per mettersi ad urlare quando il rumore svanì come se nulla fosse accaduto, entrambi si ritrovarono a fissare i frantumi di cristallo che ora brillavano sul pavimento per una lunga manciata di minuti.
<perche’ LO HA FATTO!>strillò Vivian fissandolo con odio.
<non SEI NELLA POSIZIONE DI FARE DOMANDE!>Piton alzò la voce e la fissò minaccioso.
<io LO SO!LO SO CHE TRAMA CON L’OSCURO SIGNORE!>lo apostrofò furiosa, nel sentire quelle parole Severus la fissò con lo sgomento dipinto sul volto.
<cosa vai insinuando?!>si avvicinò di un altro passo costringendola ad arretrare, era talmente furioso che i suoi occhi emanavano pericolosi bagliori.
<.. lei è.. me lo ha detto lei che è tornato dall’Oscuro Signore!>Vivian si munì di uno sguardo di sfida.
<non sono affari che ti riguardino!>rispose l’uomo a denti stretti, quasi trattenendo una valanga di insulti.
<invece si!.. deve dirmelo.. deve dirmi cosa dice la profezia!>la ragazza prese coraggio e si avvicinò nuovamente.
<profezia?>Severus la guardò stupito delle sue parole <come facevi a saperlo?!>.
Vivian approfittò dell’esitazione dell’uomo per godersi un po’ di sano trionfo <incredibile quante cose si apprendono dal reparto proibito, vero?>.
<tu non avevi il permesso.. come hai fatto?>chiese fissandola sempre più sbalordito.
<non sono affari che le riguardino..>Vivian non era in se, estrasse la bacchetta e la puntò all’uomo <mi dica immediatamente cosa diceva la profezia!>lo minacciò, la mano ferma sulla bacchetta, aveva già utilizzato la maledizione Cruciatus su di lui, non sarebbe stato un problema farlo di nuovo, e il suo sguardo lasciava perfettamente intendere le sue intenzioni.
<come OSI PUNTARE LA BACCHETTA A UN PROFESSORE?>sbraitò Severus fuori di se.
<ho Già DETTO CHE NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDINO!>aggiunse estraendo anch’esso la bacchetta, era sulla difensiva, pronto a scattare in caso lei avesse deciso di agire.
<sporco MANGIAMORTE!>Vivian avanzò di un altro passo mossa da fini quasi nobili.
<stai TRAMANDO CON L’OSCURO SIGNORE!TU!LURIDO MANGIAMORTE!>lo apostrofò.
<zitta!STA ZITTA MALEDETTA RAGAZZINA VIZIATA!>avanzò ancora e puntò la bacchetta contro la gola della ragazza.
<credi Dì CONOSCERMI NON è VERO?NON SAI NULLA!SPARISCI DALLA MIA VISTA!>continuò Piton, Vivian aveva puntato la bacchetta al petto dell’uomo.
<so CHE SEI UNO SPORCO TRADITORE!QUESTO BASTA!>il viso di Severus si contorse in una smorfia di rabbia.
<ti ODIO RAGAZZINA!>oramai non gli importava, aveva sofferto troppo per sentire dolore nel trattarla male, lo meritava, aveva causato qualcosa di irreparabile, la rottura della profezia voleva dire una sola cosa...si sarebbe avverata...
Se dire quelle parole in quell’istante non scalfì affatto l’uomo, la ragazza invece sembrò quasi rinsavire, come se una scheggia di ragione avesse colpito la sua mente in quella esplosione di rabbia, gli occhi si riempirono di lacrime, ma non lui non doveva vederle.
<n-non è vero!>la mano di Vivian tremò sulla bacchetta <lei mi ama!>la seconda frase era permeata di un tono supplicatorio, lui non poteva parlare sul serio.
L’uomo, che oramai era partito inesorabilmente scoppiò in una fragorosa risata di beffa <se sono dalla parte dell’oscuro signore non vedo perché dovrei amarti!>sembrò quasi che stesse sputando veleno tanto erano pungenti le sue parole.
<si TENGA LA SUA DANNATISSIMA PROFEZIA!>sbraitò Vivian in un tono che lasciava trasparire l’arrivo di imminenti lacrime, l’uomo le aveva confessato tutto, se prima aveva provato qualcosa nei suoi confronti quel qualcosa doveva essersi dileguato, come se lui non avesse provato mai nulla per davvero.
La ragazza posò la bacchetta nella tasca interna del mantello e lasciò l’ufficio prima che le lacrime iniziassero a cadere sulle sue guance.
<è fatta.. è il momento di chiudere tutto..>mormorò Severus ascoltando i passi di Vivian che si allontanavano nel corridoio.
<cos’è l’amore?>fissò i frammenti della profezia con espressione drammatica <l’amore non ci salverà..è eterno tormento..struggente passione che distrugge ogni cosa..>sospirò e fece sparire i frammenti dal pavimento, <debolezza perenne che ci rende inermi..>.
Per l’ennesima volta Severus si ritrovò a pensare di essere riuscito nel suo intento, si chiese se quella sarebbe stata la volta definitiva, se per una volta buona Vivian avesse deciso di lasciar perdere, di fingere che lui non fosse mai entrato nella sua vita.
<ora nulla importa..>sussurrò mentre sedeva dietro la scrivania, chiuse gli occhi in un gesto stanco.
<non posso fare nulla per lei.. ho tentato..e ancora una volta ho fallito..>sospirò fissando il cielo dalla finestra con fare malinconico.
‘non posso pensare a tutto .. ’, pensò mentre agitava distrattamente la bacchetta dissolvendo l’incantesimo isolante dalla porta, fortunatamente nessuno aveva sentito rumori dall’esterno, cosa che benedì, ci sarebbe mancato solo doversi preoccupare d’altro..
Stanco a causa della notte insonne decise di riposare, ma per la prima volta da tanto tempo non pensò alla ragazza prima di addormentarsi; qualcosa di più oscuro incombeva minaccioso nella sua mente, qualcosa che probabilmente lo avrebbe condannato a soffrire di nuovo a causa di colei che amava.
<non posso.. fare più nulla.. addio..>mentre prendeva sonno lentamente rimase solo con quell’ultimo oscuro pensiero, la profezia :

“LEI CADRA NEL BARATRO OSCURO ED INESORABILE!LA SUA VITA SARA’ DONATA A COLUI-CHE-NON-DEVE-ESSERE-NOMINATO!NON AVRA’ SCAMPO, E LOTTERA’ PER LUI PERCHE’, COLUI CHE AMA L’HA RIPUDIATA!”.







Ed eccoci giunti alla fine, lo so è un aggiornamento lunghissimo XD spero sia di gradimento perchè il prossimo dovrebbe essere a breve finito :)

Edited by SnapeTear89 - 15/8/2011, 10:14

Attached Image: 261395_2262925258961_1423376067_32611346_1335804_n

261395_2262925258961_1423376067_32611346_1335804_n

 
Top
122 replies since 4/8/2008, 20:56   2700 views
  Share