Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

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SnapeTear89
view post Posted on 2/9/2008, 11:54 by: SnapeTear89




vi ringrazio dell'incoraggiamento!
beh..questo , il capitolo che sto per postare...a me sembra un tantino banale, se così lo posso definire, ma spero che piaccia ugualmente..grazie ancora! :wii:

CAPITOLO 8- L’INASPETTATO CAMBIAMENTO

<non può essere...non può succedere!>
qualcuno in quella stanza parlava tra se sottovoce, una voce che risultava spaventata, disperata.
Tutto intorno a Vivian risultava ovattato, come soffocato da dense nuvole, la ragazza teneva gli occhi chiusi, limitandosi ad ascoltare ciò che le accadeva intorno, come mai aveva la sensazione di essere viva?
Lei lo ricordava alla perfezione, durante la lezione aveva ingerito un abbondante sorso d’Ambrafatale, ultimo ritrovato in fatto di veleni, nonché letale se assunto...
Come le era capitato spesso negli ultimi tempi, non capiva cosa stesse accadendo...lei doveva essere morta, ma sentiva i rumori, sentiva il tubare dei gufi, sentiva numerosi piedi che calpestavano un pavimento al piano di sotto, e soprattutto sentiva quella voce straziata, la riconobbe, non poteva che essere il professor Piton, ma come era possibile?
Si sentì un po’ sollevata, se poteva sentire tutte le sensazioni non doveva essere morta, ma continuò ugualmente a tenere gli occhi chiusi.
Poi pensò al motivo di quel gesto folle, lo aveva fatto perché non voleva più vivere, dopo aver scoperto che lui non la amava davvero non ne valeva assolutamente la pena, ma allora perché Severus era in quella stanza con lei e sembrava sconvolto?
Vivian si sentiva frastornata, aveva un cerchio alla testa, ogni singola parte del corpo le doleva, come se fosse stata calpestata da un branco di centauri in corsa, e ciò che più le dava fastidio era che sentiva uno strano sapore sotto il palato, il sapore di qualcosa di amaro, qualcosa di disgustoso...
Infine la ragazza si decise, voleva ascoltare ciò che Severus stava dicendo...
<no!...non può accadere!...non deve!!>disse in tono disperato, un tono che Vivian non aveva mai sentito.
<non di nuovo!>continuò con la voce oramai tremante.
<non può morire!!non ora che l’ho ritrovata!>
“Ora che l’ho ritrovata?...ma cosa intende dire?”si chiese Vivian.
<come può una ragazza così dolce fare ..questa fine...>disse poi ancor più distrutto.
<se solo io...se solo non fossi stato così... odioso.. perchè...devo sempre pagare amaramente ciò che tento di fare per nobili scopi?>continuò in preda ad una rabbia dolorosa.
<ora lei è li.. e lotta tra la vita e la morte.. e non posso far a meno di pensare che sia tutta colpa mia...perché l’ho trattata a quel modo!>
<non posso perderti!ti prego mio piccolo amore...non lasciarmi.. non abbandonarmi di nuovo...non posso perderti ancora una volta!>concluse in un singhiozzo particolarmente accentuato che diede a vedere tutto il dolore che stava provando in quel momento.
Vivian era ancora più frastornata...piccolo amore?non posso perderti ancora una volta?La ragazza pensò che il professore fosse in preda al delirio, come poteva essere così convinto che lei fosse la sua Lily?
La ragazza stava per aprire gli occhi quando udì un rumore di passi, evidentemente anche Severus lo aveva sentito, perché smise improvvisamente di singhiozzare, e Vivian lo udì distintamente trarre pesanti sospiri, come se tentasse di calmarsi, poi senti i passi di Severus muoversi ai piedi del suo letto, da ciò che ricordava dell’infermeria il professore doveva essere andato alla finestra.
Poi la porta dell’infermeria si spalancò , e dal passo molto sbrigativo Vivian intuì che la persona che era appena entrata era Madama Chips, il suo passo era inequivocabile.
<severus ma insomma! le ho detto che può tornare al suo ufficio!...non c’è bisogno che lei resti qui, mi occupo io della ragazza...>disse Madama Chips col solito tono sbrigativo come il suo passo.
<come ho già detto...preferirei accertarmi di persona della salute di un’alunna che ha avuto un incidente durante.. la MIA lezione!>rispose Severus con tono gelido e distaccato, Vivian intuì che era ancora girato verso la finestra, per chissà quale strano motivo la ragazza aveva quest’impressione...
<lei non è autorizzato a restare qui!>rispose Madama Chips a bruciapelo.
<la correggo...il Preside in persona mi ha chiesto di accertarmi che la ragazza stia bene.. dunque se non sbaglio non può contraddire un ordine del preside giusto?>aggiunse subito Piton col solito tono pericolosamente gelido.
<beh.. immagino di no...>rispose Madama Chips per la prima volta rassegnata.
<...deve ammettere che non è del tutto prudente preparare l’Ambrafatale con tanta leggerezza durante una lezione!>lo aggredì di nuovo Madama Chips.
<attenta a come parla!...non potevo certo immaginare che vi fossero potenziali suicidi nella mia classe! E per di più nella mia Casa!>rispose rapido lui.
<suicidi lei dice?.. mah.. non saprei.. mi domando che fine abbia fatto la sicurezza oggigiorno!.. tutti sfacciati e spericolati questi giovani d’oggi!>concluse Madama Chips in tono acido.
<beh.. io non posso perdere tempo!faccia riposare questa povera ragazza!non la affatichi.. se non mi ascolterà...ne pagherà le conseguenze Severus!c’è in ballo la vita della ragazza!>insistette ancora Madama Chips.
<...provvederò a non darle fastidio.. vada pure.. non pretendo che lei perda la giornata a causa mia...>rispose Piton sempre con distacco.
Madama Chips lasciò finalmente l’infermeria, Vivian lo sentì immediatamente, Severus si stava avvicinando al suo letto, la ragazza lo sentiva sempre più vicino, fino a che non sentì un peso poggiarsi al copriletto, Piton si era inginocchiato al suo fianco.
Solo in quel momento Vivian si ricordò di una cosa... quando aveva trovato il quaderno nell’ufficio di Piton aveva dimenticato di rimettere a posto la catenina, ed era ancora attaccata al suo collo, con tanto di chiave, la ragazza la sentì scivolare fuori dalla sua camicetta, sperò con tutto il cuore che lui non la vedesse.
<perchè lo hai fatto!...se solo io potessi...manderei indietro il tempo.. amore mio...come è dolce il tuo viso...nemmeno il veleno, così devastante...ti ha tolto la tua bellezza...>disse lui di nuovo in preda alle lacrime.
Poi Vivian si sentì prendere la mano.
<... e come è fredda la tua candida mano...mio dolce tesoro...non puoi andare via... perché tutto ciò che finisco per amare deve morire!ti prego... non andare!>continuò baciandole la mano, le sue calde lacrime le provocarono un brivido, che Severus sembrò notare.
<era forse.. un brivido?...oh!gioia immensa mi sta invadendo...il mio amore reagisce...un piccola speranza si accende in me...forse ti rivedrò amore mio!come sono rosee e candide le tue labbra..>disse lui sfiorandole le labbra con un dito, cosa che le causò un altro brivido.
Poi Piton si alzò, e lasciò la sua mano con delicatezza, Vivian voleva aprire gli occhi, voleva rassicurarlo, anche se era oramai certa che lui amasse di lei solamente la sua somiglianza a Lily...
Poi accadde, Piton doveva aver visto la chiave, perché trasse un sospiro spaventato e si buttò nuovamente in ginocchio accanto a lei.
<allora dunque.. è questo il motivo?mia amata...ora lo so...è colpa mia... e del mio dannato vizio di continuare a pensare a lei...>disse Piton nuovamente addolorato.
Allora Vivian si decise, aprì gli occhi, fece un po’ fatica a mettere a fuoco, ma lo vide, aveva il volto seppellito nelle lenzuola ed era scosso da profondi brividi mentre teneva una mano sulla sua.
Allora Vivian si fece coraggio, sollevò l’altra mano a fatica e carezzo i capelli di Severus, che si rese conto di tale gesto e riemerse immediatamente dalle lenzuola con il volto rigato di lacrime e l’espressione profondamente addolorata.
Subito il professore si asciugò le lacrime sulla manica della veste e, alzatosi in piedi tentò di assumere un aria più severa possibile.
<ehm..Morris! ci hai fatto spaventare tutti!ma come ti è saltato in mente di ingerire l’Ambrafatale?ed io che credevo tu fossi la migliore del corso!>disse in tono di rimprovero.
<signore.. non è necessario.. che lei mi rimproveri...ho sentito tutto ciò che lei ha detto...>disse Vivian prendendo coraggio, e con uno sforzo notevole data la sua debolezza.
<beh.. io... come hai osato curiosare nel mio ufficio?hai infranto le regole!>continuò lui non sapendo cosa dire.
<oh... questa catenina... non credo di averne più bisogno..>disse Vivian e così facendo se la sfilò dal collo e la lasciò cadere sul pavimento.
Piton era visibilmente sconvolto.
<ma..perché lo hai fatto Vivian!perchè volevi toglierti la vita?>disse lui quasi supplichevole.
<tu meriti di vivere.. non dovevi fare una simile sciocchezza...perché lo hai fatto?>chiese lui ancora.
<non sono io a doverle delle spiegazioni... è lei che deve spiegarmi il perché di tanta ostilità nei miei confronti...non mi sembra di aver combinato chissà quale danno arrivando in ritardo, o volendo intervenire durante la lezione...>disse Vivian tossendo per lo sforzo , ma mantenendo un tono ugualmente gelido.
<io... ragazza mia.. devi perdonarmi... vedi io... credevo di poterti salvare allontanandoti da me.. di poterti salvare dalla sofferenza che ti causavo, ti amo troppo per lasciarti vivere in modo triste... io.. tra di noi c’è troppa differenza di età... tu meriti di meglio ...Vivian .. e..non sei al sicuro se stai con me.. anche se ti amo non voglio perderti di nuovo.. non devi fare la sua stessa fine...>rispose disperato.
<professore...ma.. come ho fatto a sopravvivere?>chiese lei ignorando le parole che Severus le aveva appena rivolto.
<beh...io...ieri.. appena sei caduta, ho capito cosa avevi fatto...e ti ho somministrato il più potente antidoto in mio possesso, è stato difficile fartelo bere, perché eri paralizzata...ma ci sono riuscito...e poi ti ho portata qui subito, dove Madama Chips ti ha prestato tutte le cure necessarie...>rispose lui.
Allora Vivian capì , quel sapore amaro e disgustoso che avvertiva sotto il palato doveva essere il sapore dell’antidoto.
<ma allora è da ieri che sono qui?>chiese lei.
<si.. sta mattina la tua amica Jessy ti ha portato dei fiori...io non sono andato via un minuto da qui...Madama Chips era quasi in preda ad una crisi isterica...>rispose Severus.
<beh...la ringrazio di avermi salvato la vita...>disse Vivian in tono freddo e distaccato.
<ma ora... credo sia tutto evidente... lei ha detto che le devo stare lontana... e mi allontanerò.. se è ciò che desidera...>continuò lei.
<ma..io..Vivian non...>disse lui incapace di parlare.
<ho capito.. capisco ciò che intende.. vorrà dire che cercherò qualcun altro.. tra di noi.. non può funzionare>disse la ragazza sempre in tono freddo.
Piton non sapeva cosa dire, aveva un espressione allibita, poi si avvicinò a lei...
<allora.. non mi resta che andarmene..Morris..>disse lui con distacco.
<un’ultima cosa...Signore> disse lei.
<sappia che non mi ha perduta... ma lei si... Lily è andata.. e non tornerà...>le disse con tono faticosamente gelido.
<come.. come osi rivolgerti a me in questo modo!Credi che un adulto come me non sappia ciò che è ancora possibile o meno?.. ragazzina irriverente!>sbraitò Piton punto nell’orgoglio, e poi girò rapidamente sui tacchi e si precipitò fuori sbattendo la porta, lasciandola sola con se stessa, sola a pensare a ciò che era appena accaduto.
Dunque ora Vivian ne aveva la prova, Piton non aveva ancora dimenticato Lily, la ragazza si ritrovò a pensare che forse sarebbe stato meglio se lei fosse morta, ma non lo era, e non avrebbe più provato a farla finita, perché doveva vivere, per mostrare a lui che era forte d’animo.
La ragazza seppellì il volto tra le lenzuola e cominciò a piangere, senza nemmeno rendersene conto, voleva far finta di nulla, voleva dimenticarsi di lui, ma era rimasta folgorata, non riusciva a non pensare più a lui, l’uomo che amava, e che ancora una volta si era dimostrato testardo nel non voler accettate la morte di Lily.
Come poteva fare per fargli cambiare idea?sembrava un impresa impossibile.
D’un tratto Vivian udì dei passi, rapidamente si girò in modo da dare le spalle alla porta e si asciugò le lacrime tra le lenzuola.
Poi la porta si spalancò e si udirono suoni familiari, il tintinnare dei ciondoli che Jessy portava attaccati alla borsa, e l’inconfondibile tubare di Ubert che svolazzava per tutta la stanza.
<vivian!come stai?>chiese Jessy preoccupata mentre le si avvicinava in modo da trovarsi entro la sua visuale.
<sto bene...Jessy..sta tranquilla...>rispose la ragazza con voce affaticata.
<santa Mandragola!che spavento!credevo che saresti morta!..ma perché hai preso il veleno?>chiese Jessy con le lacrime agli occhi.
<beh..io..>Vivian non finì la frase.
<ma.. cos’è questa...catenina?.. c’è una chiave vicino.>disse Jessy sollevando la catenina dal pavimento e porgendola a Vivian.
Così la ragazza realizzò, era arrivato il momento di spiegare le sue menzogne, il giorno che lei sperava non arrivasse mai era proprio li.
<jessy.. perdonami... sto per spiegarti tutto.. ma non devi raccontarlo a nessuno...e non devi arrabbiarti con me...>disse Vivian.
<ok...ti ascolto..non mi arrabbierò..devo ritenermi già fortunata che tu sia qui viva e possa spiegarmelo...>rispose Jessy.
Vivian cominciò a raccontare tutto a Jessy, di come era entrata nel pensatoio, e di come aveva scoperto di Lily Evans, per poi spiegarle tutto riguardo a ciò che aveva letto nell’ufficio di Piton.
Quando ebbe finito di raccontare tutto a Jessy l’amica sembrava sconvolta, ma aveva un espressione comprensiva, ciò voleva significare che per lo meno non era arrabbiata con lei.
<ora capisco perché quando sono venuta qui il professor Piton stava andando via con quel passo svelto.. certo che.. Vivian mi dispiace... ma come è possibile che non voglia accettare che lei sia morta?...>disse Jessy riprendendosi dallo shock.
<non lo so... ma ho un piano... non intendo darmi per vinta.. e non lo farò!..>rispose Vivian determinata.
<cosa hai in mente ?>le chiese Jessy curiosa.
<non preoccuparti.. te lo farò sapere a tempo debito... intanto.. puoi chiamare Madama Chips?>le chiese.
<oh.. va bene... torno subito.. intanto dovresti scrivere due righe ai tuoi genitori e mandarle subito via Ubert..sai Silente li ha avvertiti dell’incidente...e saranno preoccupati.. vorranno sapere...>rispose Jessy porgendole un pezzo di pergamena, piuma e calamaio.
Jessy andò via e Vivian cominciò a scrivere, doveva scrivere qualcosa di rassicurante, che non avrebbe fatto capire ai suoi genitori che aveva tentato il suicidio, altrimenti l’avrebbero portata via per sempre da Hogwarts.
La ragazza finì di scrivere la lettera e la legò alla zampa di Ubert, appena in tempo per mandarlo fuori dalla finestra e rimettersi a letto.
Madama Chips entrò a passo svelto seguita da Jessy e disse:
<ragazza cosa c’è?non devi affaticarti per nessun motivo!..non venirmi a dire che vuoi già che ti dimetta?>
<beh si.. io sto bene.. la prego!>rispose Vivian.
<non se ne parla!puoi scordartelo ragazzina incosciente!..non so se te ne rendi conto ma sei viva per miracolo!e non intendo dimetterti fino a quando non ti sarai completamente ripresa!>la aggredì Madama Chips furiosa.
<ma sono qui da ieri mattina!...quando ha intenzione di dimettermi?>chiese Vivian supplichevole.
<oh e va bene!non capirò mai voi giovani incoscienti!...se non ti muovi assolutamente da qui ti dimetterò stasera, è il massimo che posso fare ragazza!>rispose Madama Chips burbera.
<grazie!la ringrazio!le sono debitrice!>rispose Vivian riconoscente.
<si certo certo...Owen!lei non può restare qui!Morris ha bisogno di riposo!...ha cinque minuti per lasciare l’infermeria, e se non lo farà mi vedrò costretta a provvedere!..ora vado nel mio ufficio.>concluse Madama Chips, e si allontanò continuando a borbottare.
<beh.. allora dopo ti porto un cambio d’abiti, purtroppo devo andare, altrimenti Madama Chips s’infurierà sul serio!ci vediamo stasera verso le sei..ciao Vivian!non vedo l’ora di sapere cosa hai in mente!>concluse Jessy sorridendo amichevolmente.
<va bene...ci vediamo stasera!Ciao!>rispose allegra Vivian.
Di nuovo la ragazza rimase sola, e pensò a tutti i particolari del geniale piano che le era venuto in mente mentre guardava la sua immagine riflessa nella finestra, si distese, per fingere almeno di riposare, non era proprio in vena di dormire.
A pranzo Madama Chips le portò da mangiare, la ragazza non poteva negare di essere davvero annoiata, ma doveva resistere, altrimenti Madama Chips ne avrebbe approfittato per tenerla li almeno altri due giorni!
Mancavano dieci minuti alle sei, quando Jessy apparve sulla soglia dell’infermeria con il cambio d’abiti.
La ragazza si preparò per uscire dall’infermeria più in fretta possibile,e dopo essersi data una sistemata col solito incantesimo di sua invenzione si diresse nell’ufficio di Madama Chips insieme a Jessy.
<e va bene Morris...puoi andare.. dopotutto non ti sei mossa dal tuo letto, e ti trovo bene.. vedi di non tornare più!ti stanno accadendo fin troppe cose quest’anno!>disse Madama Chips meno burbera del solito.
<grazie!arrivederci!>dissero Vivian e Jessy all’unisono.
Mentre si allontanavano velocemente Vivian chiese.
<jessy.. hai per caso visto Fred e Gorge in giro?>.
<fred e Geroge?cosa c’entrano col tuo piano?>chiese Jessy perplessa.
<beh...è proprio di loro che ho bisogno per una perfetta riuscita !>rispose lei confondendo Jessy ancor di più.
<uhm...fammi pensare...ah si!li ho visti circa un’ora fa, stavano andando all’ultima lezione della giornata, se non sbaglio a Trasfigurazione...>disse Jessy.
<bene.. allora non dobbiamo fare altro che aspettarli fuori dall’aula, a quest’ora la lezione sta finendo...>disse Vivian con determinazione.
Così le due si diressero con passo svelto verso l’aula di trasfigurazione, e quando arrivarono tutti gli alunni stavano uscendo per andare a cena, gli ultimi della folla erano proprio Fred e George.
<ehi!Fred, George!>esclamarno all’unisono le ragazze.
<ehi!Vivian!come te la passi?>chiese Fred allegro.
<oh.. bene!grazie!>
<allora?qual buon vento vi porta qui?>chiese Gorge allegro.
<beh...avrei bisogno della vostra mente geniale...>rispose Vivian altrettanto allegra.
<bene!bene!questo ci fa assolutamente piacere!vero Fred?>
<ma certo Gorge!di pure Vivian!sai che puoi contare su di noi!>
<...potremmo parlarne in un posto...più tranquillo?>chiese Vivian abbassando un po’ la voce.
<certo.. ma per quale motivo?>chiese Fred un po’ perplesso.
<vedi...ho bisogno del vostro aiuto per fare qualcosa che cambierà il mio aspetto, ma ho bisogno che nessuno se ne renda conto fino a domattina…quindi non andrò nemmeno a cena...>rispose Vivian.
<oh!ora capisco!vuoi fare una sorpresa a qualcuno?>chiese George con aria complice.
<beh...diciamo di si.. non poso spiegarvi altro.. allora andiamo in un posto più tranquillo?>chiese di nuovo Vivian in tono sbrigativo.
<oh..e va bene..andiamo!>disse Fred allegro.
I gemelli le condussero attraverso vari passaggi di loro conoscenza per evitare occhi indiscreti, fino a quando non si ritrovarono al secondo piano, davanti al famoso Bagno di Mirtilla Malcontenta.
<il bagno di Mirtilla?ma.. non è infestato dal suo fantasma che non la smette di piagnucolare un secondo?>chise Jessy perplessa.
<beh..si..ma è un posto sicuro!qui non ci entra mai nessuno...e poi se non la infastidiamo ..Mirtilla non ci darà alcun problema!>eslcamò Gorge con un sorriso a trentadue denti.
Senza dare nell’occhio i quattro si intrufolarono nel bagno, e cominciarono a parlare.
<bene...ora che siamo al sicuro possiamo parlare...non volevo che qualcuno lo sapesse...>disse Vivian.
Sembrava che Jessy fosse ancora più perplessa, poi Vivian continuò.
<...allora...conoscete un modo per tingermi i capelli e cambiare colore ai miei occhi senza usare pozioni?>chiese Vivian.
<nulla di più facile!se avessimo saputo che si tratta va di così poco avremmo potuto farlo subito!>rispose George.
<beh.. allora procediamo no?>chiese Vivian.
<ok!..di che colore vuoi che diventino i tuoi capelli?>chiese Gorge curioso.
<uhm...vediamo.. più o meno come i vostri...ma più...come dire...più scuri...>rispose Vivian.
<uhm.. bene...Fred?..va a prendere ciò che ci serve!>disse Gorge rapido.
<sarò qui in un momento!>
Fred uscì dal bagno e tornò in pochi minuti con quella che sembrava una strana caramella scarlatta ricoperta di zucchero.
<ecco qui!Pastiglie Cambia Capelli!le abbiamo inventate noi...una di queste ed i tuoi capelli cambieranno nel colore che più desideri!>si spiegò George vedendo la faccia perplessa di Vivian.
<e...funzionano?sei sicuro che non abbiano effetti collaterali?>chiese Vivian un po’ spaventata.
<beh certo!non te ne offriremmo se non ne fossimo sicuri!..ma come mai rossi?>chiese Gorge curioso.
<beh...mi piacciono..>rispose lei senza badarci troppo.
La ragazza prese la grossa pastiglia esagonale dalle mani di Fred e la mise in bocca quasi a fatica, la masticò, era gommosa e aveva un piacevole gusto ai frutti di bosco, sembrava a tutti gli effetti una caramella...
Poi la ragazza si guardò allo specchio, poco a poco i suoi capelli stavano diventando di un bellissimo rosso scuro, proprio quello che voleva, erano stupendi.
<wow Vivian!ora puoi tranquillamente sembrare una Wealsey anche tu!>esclamarono i gemelli all’unisono in tono divertito.
<è vero!non so cosa tu abbia in mente.. ma questo colore mi piace molto!è più bello del mio!>escalmò Jessy divertita.
Vivian passò almeno dieci minuti a rimirarsi allo specchio, il suo nuovo colore era davvero bello, ma mancava qualcosa...
<bene!non perdiamo tempo Vivian!passiamo agli occhi.. di che colore vuoi che diventino?>chiese Gorge interrompendo il silenzio di contemplazione in cui era immersa Vivian.
La ragazza ci pensò, chi poteva avere gli stessi occhi che lei voleva?poi le venne in mente, era ovvio!
<ehm.. so che vi sembrerà strano...ma voglio lo stesso colore...di Harry...>disse lei.
<..verdi allora eh?.. che strano...va bene.. non ti chiederemo altro...George ora tocca a te!sai già dove ho messo ciò che ci serve!>disse Fred facendo l’occhiolino con tono complice.
George uscì dal bagno e torno in cinque minuti, stavolta con una piccola bottiglietta con un contagocce che conteneva un liquido violetto, che le porse subito, intanto Jessy sembrava capirne sempre meno...
<questo è piuttosto facile da usare...si chiama, Siero dell’Iride Iridescente !..puoi usarlo anche da sola, ti consigliamo di usarlo domattina, prima di uscire, funziona così, ne devi usare una goccia per occhio, pensando con tutta te stessa al colore che ti serve, ed immediatamente i tuoi occhi cambieranno colore!> spiegò Fred.
<beh...non so come ringraziarvi, ma c’è un piccolo problema...esistono contro incantesimi?>chiese Vivian.
<beh.. sono estremamente semplici, puoi annullare gli effetti anche da soòa...se avrai bisogno di aiuto noi saremo disponibili!>rispose Fred allegro.
<credo che si ora, dobbiamo andare a cena altrimenti qualcuno si insospettirà...>disse Jessy dopo un lungo silenzio.
I gemelli le salutarono ed andarono via.
<vivian...ora potrei sapere perché ti sei cambiata in questo modo?>chiese Jessy guardando i capelli.
<...non ricordi?il mio viso somiglia a quello di Lily da giovane...>rispose Vivian.
<ora capisco!vuoi avere le sue sembianze perfette per vedere come reagisce?>chiese Jessy.
<diciamo di si!...preparati Jessy...ne vedrai delle belle!>esclamò Vivian divertita.
Vivian decise che Jessy sarebbe andata cena, mentre lei sarebbe andata dritta nel dormitorio, dove l’amica le avrebbe portato da mangiare, non poteva farsi vedere a cena, avrebbe rovinato l’effetto sorpresa...
Vivian raccolse i capelli in una coda e si curò di nasconderli tutti nel cappello, per non farli vedere, e si diresse nel dormitorio, mentre scendeva sotterranei sentì dei passi familiari, poteva essere solo Severus, la ragazza indossò il cappuccio della divisa per non farsi notare, e funzionò, quando passò a testa bassa di fianco al professore lui non la riconobbe.
Più tardi Jessy la raggiunse portandole dei panini, le ragazze passarono molto tempo in Sala Comune a fare supposizioni su come sarebbe stata la mattinata successiva, fino a quando non furono estremamente stanche...andarono a letto.
Mentre Vivian stava per addormentarsi si stupì di se stessa, della reazione che aveva avuto quando Piton si era arrabbiato a quel modo con lei...
come le era venuto in mente di voler somigliare il più possibile a Lily?
non sapeva come avrebbe reagito Piton, ma valeva la pena provare...
Aveva in mente un piano a dir poco geniale...
Fu così che Vivian si addormentò piena di buoni propositi, forse la mattina successiva sarebbe cambiato qualcosa, era tutto da vedere...


beh..eccolo!
il nono è quasi pronto..lo posterò presto...
:wii:
 
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