Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tale of a girl who loved Severus...

« Older   Newer »
  Share  
SnapeTear89
view post Posted on 11/8/2008, 12:20 by: SnapeTear89




cel'ho fatta!!!
ecco il quarto capitolo finalmente!! :wii:
stavolta l'ho scritto in giallo!!
Buona lettura!!
credo che avrete delle belle sosprese!!^^

CAPITOLO 4- L'ARRIVO DELLE DELEGAZIONI

Vivian e Jessy si svegliarono ansiose per la loro prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, era pur vero che i gemelli Weasley avevano già assistito ad una lezione con Moody e ne elogiavano le gesta per tutta la scuola.
Si era sparsa la voce che Moody avesse trasformato Draco Malfoy in un furetto per punirlo dell’attacco alle spalle che stava per infliggere a Harry Potter, il professore aveva fatto rimbalzare l’alunno-furetto ripetutamente a tre metri dal pavimento.
In quei momenti Vivian era davvero soddisfatta che Malfoy le avesse prese, aveva sempre pensato che una lezione non avrebbe fatto male al “signorino”.
Inoltre i gemelli avevano sottolineato che “se non fosse stato per quella guastafeste della Mc Grannit lo spettacolo sarebbe stato ancora più divertente!”.
Dopo aver fatto colazione assistettero alla tanto attesa lezione, che si rivelò essere particolare, se così si poteva definire quella lezione fuori dall’ordinario.
<allora?che ne pensi della lezione?>chiese Jessy a Vivian mentre si allontanavano dall’aula di Difesa Contro le Arti Oscure.
<mah…di certo è diversa da tutte le lezioni alle quali ho partecipato fino ad ora!>rispose Vivian con un tono un po’ scosso.
<sai…assistere alle Maledizioni Senza Perdono alla Prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure dell’anno non è proprio quella che si può definire una lezione nei limiti della normalità!>continuò la ragazza soffocando un brivido provocatole dal pensiero delle Maledizioni Senza Perdono.
Vivian ricordò ciò che aveva detto Moody all’inizio della lezione,“Le maledizioni senza perdono sono dette tali perchè se praticate su altri umani vi provocano un biglietto di sola andata per Azkaban!” stavolta non riuscì a trattenersi e un brivido le corse lungo tutta la schiena.
<beh...in effetti, sai potevo essere d’accordo nell’usare ragni come cavie, ma utilizzare l’Anatema che uccide su di essi, e per di più davanti agli alunni!mi sembra un tantino eccessivo!> disse Jessy anche lei un po’ scossa.
<per non parlare del fatto che…>e qui Vivian abbassò la voce <…ha usato la Maledizione Imperius su di noi per insegnarci a contrastarla…>.
Un altro brivido scosse Vivian, che fu costretta a sistemarsi meglio il mantello sulle spalle perché credeva fosse colpa del freddo.
<si…è stato terribile!Mi sentivo come se assente!Secondo te è legale usarla a scopo dimostrativo sugli alunni?>chiese Jessy.
<non ne mastico molto di leggi magiche, ma suppongo di si!...deve essere matto per fare una cosa del genere!>rispose Vivian seria.
<…non a caso lo chiamano Malocchio!>rispose Jessy un po’ sollevata.
<per non parlare di quando ha usato la Maledizione della Tortura…La Cruciatus!Hai visto quel ragno come si contorceva?per un attimo ho avuto paura che avrebbe provato anche quella su di noi!Oh…Jessy...Sarebbe stato davvero troppo con tutto il tempo che ho perso in Infermeria!>continuò Vivian.
<beh…hai proprio ragione!>rispose Jessy.
<miseriaccia!…e quando ha ucciso quel ragno con l’Avada Kedavra?Spero di non assistere mai alla morte di una persona tramite l’Anatema che uccide!>concluse Vivian traendo un sospiro di sollievo per la fine di quel discorso che la turbava tanto.
Non c’era altro da dire.
La lezione era stata davvero inquietante, e Vivian pensò che fosse proprio ciò a cui Moody mirava, “Vigilanza costante!” aveva ripetuto il professore svariate volte, fortunatamente dopo tutte quelle maledizioni avevano passato il resto della lezione a prendere appunti.
Mentre si incamminavano verso i Sotterranei per assistere alla lezione di Pozioni con il Grifondoro, Vivian diede una letta veloce ai tanti e confusi appunti che aveva preso durante la lezione precedente.
Qualcosa la fece sobbalzare, agli angoli delle pergamene e ovunque vi fosse spazio la ragazza aveva scarabocchiato due lettere sovrapposte, erano una “S” e una “P” scritte con calligrafia arricciata ed elegante, la ragazza non aveva fatto caso agli scarabocchi che faceva mentre prendeva appunti.
“Oh no!”pensò Vivian. “queste lettere stanno per Severus Piton?...impossibile…deve essere qualcos’altro!Sarà senz’altro Serpeggiante e Purosangue!sono le parole d’orine degli anni passati…” tentò di convincersi.
Mentre rimuginava su ciò scendeva le scale tenendo davanti a se i fogli tempestati di appunti.
Jessy aveva già terminando l’ultima rampa di scale e si stava affrettando verso l’aula per occupare i posti migliori, Vivian aveva preso a scendere molto lentamente perché assorta nella lettura degli appunti.
Il professor Piton si stava dirigendo verso le scale per poi salire, e non vide Vivian che leggeva perché anch’essi concentrato su alcuni fogli che teneva in mano.
Accadde tutto in una frazione di secondo, Vivian era alla fine della rampa di scale, i due si scontrarono, tutti i fogli volarono in ogni direzione mescolandosi inesorabilmente , e Vivian e Piton caddero fragorosamente sul pavimento.
Vivian si ritrovò il naso adunco di Piton a pochi centimetri dal suo, il professore era caduto su di lei!
Per un attimo sembrarono come pietrificati, non si sentiva alcun rumore, a parte delle voci sommesse che provenivano dal fondo del corridoio, dove gli alunni aspettavano l’arrivo del professore in classe.
“Oh-mio-dio!Piton mi è caduto addosso!ora cosa faccio!?” pensò Vivian in preda all’ansia, il suo cuore batteva talmente forte che ebbe il timore che Piton l’avrebbe sentito, poco tempo e si rese conto che quello che sentiva battere non era solamente il suo cuore, ma anche quello di Piton, che gli martellava furiosamente in petto…i loro cuori battevano all’unisono ,l’uno contro l’altro…
”Sarà stata la caduta ad accelerare i battiti..”si convinse la ragazza.
Piton la guardò negli occhi, Vivian notò che il viso del professore era un tantino colorito, probabilmente per l’imbarazzo.
Fu dopo quella che sembrò una manciata di minuti che Vivian si scosse dal trauma della caduta e non riuscì a trattenersi.
<allora?Cosa ha deciso professore?SI VUOLE TOGLIERE DI DOSSO O DOBBIAMO RIMANERE QUI TUTTO IL GIORNO?> sbraitò Vivian.
<..Oh...scusa …Morris..>disse Piton in un tono che sembrò imbarazzato ,mentre si tirava su con un’improvvisa agilità e aiutava così anche Vivian.
<era ORA!MI CHIEDO COSA DIAVOLO LE PASSI PER LA TESTA!CAMMINARE SENZA GUARDARE!> continuò Vivian iraconda.
D’improvviso Piton sobbalzo come svegliatosi improvvisamente da un sonno profondo, la sua espressione passò dal sorpreso per le urla della ragazza al furioso, Vivian temette per un momento che del fuoco stesse per uscire dalle narici del professore.
Come era già accaduto Piton prese il braccio della ragazza stavolta quasi con violenza e la strattonò nel suo ufficio.
Chiuse la porta, ma stavolta prima di girarsi controllò se qualcuno fuori aveva assistito alla scenata, la via era libera.
Il professore sembrò tirare un lungo sospiro per poi girarsi verso la ragazza più furioso che mai.
<allora…Morris…come osi?COME OSI RIVOLGERTI COSì AD UN INSEGNANTE!>sbraitò Piton in preda all’ira, curandosi di scandire ogni parola.
<voglio che sia chiaro!Non mi importa di togliere punti al Serpeverde!Se sarà necessario per il tuo comportamento lo farò!La prossima volta impara a controllarti e a guardare dove metti i piedi quando cammini!> concluse il professore.
Vivian era rimasta senza parole…l’ultima volta che aveva visto Piton così furioso era stato un anno prima , quando il Molliccio di Neville Paciock si era trasformato in lui, in abiti da vecchietta, con tanto di cappello con in cima un avvoltoio impagliato…stavolta aveva davvero esagerato nello sbraitare contro il professore.
Decise di non guardarlo negli occhi, ogni volta che gli i suoi occhi incontravano quelli di Piton la ragazza sentiva le sue membra contorcersi furiosamente.
Il professore mise a sedere dietro la sua scrivania e le diede le spalle, Vivian non capiva quel comportamento.
Passarono alcuni minuti e Vivian notò che Piton aveva chinato il capo e non proferiva più parola.
Fu in quel momento che Vivian notò qualcosa, attraverso l’anta socchiusa di un armadio, era una luce argentea, la ragazza controllò che il professore non fosse a portata d’occhio, senza fare il minimo rumore si avvicinò all’armadio, e lo vide, era un bacile di pietra sul quale erano incise delle rune, ma la cosa che stupì la ragazza era il contenuto, una sostanza argentea e vorticante, non era ne acqua ne aria, sembrava aria liquida, o fumo denso,non poteva essere…
La ragazza stava per toccare quella sostanza, doveva assolutamente scoprire di cosa si trattasse, quando ad un tratto...
<morris!Cosa credi di fare!...allontanati dal quell’armadio!>sbraitò Piton alle sue spalle.
La ragazza era impietrita, si girò molto lentamente .
<fuori!ti hanno mai insegnato a non toccare ciò che ti appartiene?va fuori ragazza!non farti vedere più qui dentro!>continuò in preda all’ira.
Vivian trasalì, il volto di Piton aveva i chiari segni di una persona che aveva pianto, gli occhi erano leggermente gonfi e il volto sembrava umido, ma perché il professore aveva pianto?
<fuori-HO-DETTO!!>urlò infine scandendo ogni parola e nascondendo il viso tra le mani in un gesto nervoso, come se avesse una forte emicrania.
La ragazza non obbiettò, con aria estremamente confusa si precipitò fuori, cercò di sistemare i fogli che poco prima erano caduti ai piedi delle scale, nel separarli trovò un po’ di difficoltà, la scrittura del professore era praticamente identica alla sua…
Rimase per una manciata di secondi a chiedersi se avrebbe dovuto raccontare l’accaduto a Jessy, ma decise subito che avrebbe mentito di nuovo.
Si precipitò in classe e andò a sedersi accanto a Jessy, che la stava aspettando, intanto Malfoy che fino ad un attimo prima era impegnato a parlar male di Potter, cambiò bersaglio e ricominciò con la solita imitazione di Vivian svenevole.
<cos’è successo?sei svenuta eh Morris?>disse Malfoy in modo da essere ascoltato da tutti.
<chiudi il becco Malfoy!Non costringermi a farti del male…o ti trasformerò in un FURETTO!>continuò Vivian tra gli applausi dei Grifondoro che seguivano la scena, Potter e Weasley inclusi.
Malfoy era sul punto di ribattere, stava per estrarre la bacchetta dal mantello quando si arrestò, Piton stava arrivando in classe.
Il volto del professore era il solito, espressione gelida e distaccata.
Vivian mentì a Jessy su ciò che era accaduto pochi minuti prima, disse che a metà strada verso l’aula si era accorta di aver dimenticato il libro di Pozioni ed era dovuta tornare indietro, disse che si era trattenuta perché non riusciva a trovarlo.
Per tutta la lezione Piton non la degnò di uno sguardo, non si avvicinò nemmeno al calderone per vedere se la sua pozione Rigenerante stesse procedendo per il meglio.
Continuando a chiedersi il perché delle lacrime di Piton, Vivian uscì fuori dalla classe con l’amica.
Quella giornata si concluse in modo normale, così come tutte le giornate seguenti, Piton sembrava aver deciso di ignorare quanto più possibile Vivian, cosa che a lei non dispiaceva affatto, dall’ultimo episodio avvenuto nel suo ufficio la ragazza non aveva più il coraggio nemmeno di guardarlo in faccia, si chiese come sarebbe andata a finire, una cosa era certa…non avrebbe raccontato mai a nessuno ciò che aveva visto nell’ufficio.
Mancava una settimana alla fine di ottobre quando un cartello apparve nella Sala d’Ingresso ai piedi della scalinata di marmo.
Vivian si fece largo tra la calca di gente che stava leggendo il cartello, il quale dettava:

TORNEO TREMAGHI
Le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang arriveranno alle 6 in punto di venerdì 30 ottobre .
Le lezioni termineranno con mezz’ora d’anticipo…

“meglio così..” pensò Vivian, l’ultima ora di quel giorno sarebbe stata Pozioni con Grifondoro, lezione durante la quale Piton avrebbe avvelenato una persona a caso per provare l’efficacia dell’antidoto che dovevano preparare, ma non era questo a preoccuparla,ma il fatto che il bersaglio di Piton oramai sembrava non essere più solamente Potter, ma anche lei, anche se della stessa Casa il professore non esitava a metterle voti negativi per il minimo errore.
Quelle lezioni erano diventate per lei insopportabili, si chiese se Piton non lo stesse facendo per vendicarsi di qualcosa che lei aveva detto o fatto…era stata la migliore di Serpeverde nel corso di Pozioni per poi diventare l’ultima, ciò era demoralizzante…

Gli studenti riporteranno borse e libri nei rispettivi dormitori e si riuniranno davanti al castello per salutare i nostri ospiti prima del Banchetto di Benvenuto.

Non le restava che attendere, l’evento dell’anno era vicino, ed insieme a Jessy non poteva che esserne felice, chissà quante sorpresa aspettavano Hogwarts, intanto il castello sembrò cambiare, era stato ripulito da cima a fondo, e ovunque uno studente lasciasse una sola impronta doveva incorrere nell’ira di Gazza che li rincorreva per interi corridoi impugnando minacciosamente un piumino da spolvero.
La mattina del gran giorno Vivian si preparò in modo da sembrare più raggiante possibile.
Indossò la divisa perfettamente lavata e stirata e un grazioso cerchietto di velluto nero, in tinta con un paio di orecchini in pietra d’Onice a forma di croce abbinati con una collana dal ciondolo della stessa forma.
Ebbe appena il tempo per stendere un velo di trucco viola sugli occhi ed insieme a Jessy partì alla volta della Sala Grande, che, con sua grande sorpresa era stata addobbata durante la notte.
Su ogni tavolo pendeva uno stendardo di seta con lo stemma delle rispettive case, mentre dietro il tavolo dei professori troneggiava il blasone enorme di Hogwarts con una grande H al centro.
Vivian e Jessy consumarono un’abbondante colazione per poi assistere alle varie lezioni.
Quando all’ultima ora entrarono nell’aula di Pozioni Vivian notò un cambiamento nell’atteggiamento che Piton aveva avuto nei suoi confronti fino a quel momento.
La ragazza scosse i capelli in un gesto spontaneo e spostò un ciuffo dei suoi bellissimi capelli biondi dietro un orecchio, fu in quel momento che Piton, dopo tanto tempo che l’aveva ignorata si ritrovò a fissarla come incantato, per un attimo gli sguardi dei due si incontrarono, per poi tornare quasi immediatamente in altre direzioni .
“Non è possibile che mi stesse guardando…è anche vero che oggi mi sono fatta bella per la giornata che aspetta Hogwarts, chi lo sa…no...non può essere!” disse tra se Vivian.
Piton assunse poi il solito comportamento, fortunatamente la lezione durò solo mezz’ora, non poteva sopportare di seguire una lezione senza essere presa in considerazione, il professore aveva anche cominciato ad ignorarla ogni volta che alzava la mano per rispondere alle domande.
Finalmente con grande sollievo di Vivian la campana suonò, insieme a Jessy si diresse velocemente verso il dormitorio dove lasciarono da parte le borse e indossarono i mantelli, infine corsero verso la Sala d’Ingresso, dove i Direttori delle Case stavano sistemando i studenti in file ordinate, come di consueto Piton non le rivolse nemmeno uno sguardo.
In seguito le file si diressero in ordine oltre il portone di quercia e si schierarono davanti al castello, era una serata fredda ma serena.
Dopo un po’ di attesa la voce di Silente gridò:
<aha!O mi sbaglio di grosso, o sta arrivando la delegazione di Beauxbatons!>.
Vivian alzò lo sguardo al cielo e la vide, sospesa sulla foresta, si avvicinava sempre di più, era una carrozza blu delle dimensioni di una residenza, trainata da una dozzina di cavalli alati del color dell’oro e delle dimensioni di elefanti.
La carrozza ed i cavalli atterrarono, sulla porta di quella specie di residenza volante vi era un stemma composto da tre bacchette d’oro incrociate dalla punta delle quali fuoriuscivano tre stelle ciascuna.
La cosa che più lasciò a bocca aperta tutti fu la donna che uscì dalla porta, aveva delle scarpe col tacco grosse come slitte da bambini, era la donna più grande che Vivian avesse mai visto, molti trattennero il respiro.
Silente applaudì e così fecero tutti, subito dopo la donna avanzò verso Silente che la accolse cordialmente, la donna si rivelò essere Madame Maxime, la preside della scuola di Beauxbatons, dietro di lei i suoi alunni tremavano dal freddo , i loro vestiti dovevano essere di seta.
Dopo sia Madame Maxime che i suoi alunni accettarono di entrare nel castello per scaldarsi.
Ora non restava che aspettare l’arrivo della delegazione di Durmstrang, Vivian e Jessy guardarono in ogni direzione, il lago , il cielo, la foresta, da dove sarebbero arrivati?
D’improvviso un misterioso suono sembrò venire nella loro direzione, sembrava un che un tappo enorme fosse stato tolto dal fondo del lago, un palo affioro fuori , l’oggetto estraneo affiorò lentamente dall’acqua e si rivelò essere una nave ,scheletrica, come se fosse uscita da un naufragio, poi si udì il tonfo di un ancora gettata sul basso fondale e di una passerella che veniva calata sulla riva.
Coloro che ne uscirono indossavano pesanti mantelli di pelliccia ispida, l’uomo che li guidava indossava una pelliccia argentea e liscia, simile ai suoi capelli, e aveva un pizzetto corto che terminava con un ricciolo.
L’uomo avanzò verso Silente che lo accolse calorosamente,era magro e alto più o meno come lui, il sorriso giallastro di costui sembrava non estendersi agli occhi, che si mantenevano gelidi e distaccati, era il preside Igor Karkaroff della scuola di Durmstrang.
Con grande sorpresa di tutti i presenti Karkaroff era seguito niente popò di meno che dal famoso Viktor Krum, giocatore di Quidditch nella nazionale bulgara.
<cavoletti!Vivian!Quello è Krum!!!>esclamò Jessy eccitatissima.
<vivian dimmi che non è un sogno!>continuò.
<no Jessy certo che non lo è!Dai entriamo, magari riesci ad avere un autografo!>rispose Vivian.
Jessy non era l’unica ad adorare Krum, quasi tutta la folla era come impazzita, ma a Vivian non era mai importato molto ne del Quidditch ne di Krum, la ragazza non aveva nemmeno assistito alla coppa del mondo di Quidditch, che si era tenuta prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Vivian e Jessy occuparono i posti migliori al tavolo della loro casa, e con grande sorpresa (Jessy stava quasi per svenire) , di fronte alla sua amica c’era Viktor Krum in persona con il resto della sua delegazione, l’unica cosa negativa fu che Malfoy, che voleva di certo vantarsi di avere Krum vicino era capitato di fronte a Vivian.
Silente diede il via al banchetto dopo aver accolto tutti gli ospiti, il torneo sarebbe ufficialmente cominciato dopo la fine del Banchetto.
Mentre la serata andava avanti Vivian non riuscì a fare a meno di guardare nella direzione del professor Piton, che sembrava essere ancora più di cattivo umore del solito.
La ragazza continuò a fissarlo insistentemente, e ad un tratto accadde di nuovo, i loro sguardi si incontrarono da lontano, ma stavolta sembravano non volersi staccare l’uno dall’altro, Vivian provava una sensazione di dolce tepore dentro di se, ma allo stesso tempo le sue viscere si contorcevano come lava bollente, era la sensazione più strana che avesse mai provato, l’ultima volta le era successo quando al suo secondo anno si era innamorata di Oliver Baston, il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, che aveva ormai completato gli studi, ma era possibile che fosse proprio la stessa sensazione?era davvero innamorata di nuovo?
“Non è possibile…”si disse tra se.
Intanto i loro sguardi erano ancora allacciati, per la prima volta nella sua vita Vivian vide un debole sorriso fulminare il volto di Piton per un attimo.
Vivian versò una lacrima che non riuscì a spiegarsi…
Il Banchetto stava per volgere al termine, entro breve sarebbe iniziato il Torneo.
Gli sguardi di Vivian e Piton si spostarono sulla Sala Grande per pochi istanti, per poi tornare l’uno nell’altro, il cuore di Vivian mancò di qualche battito, allora il professore ricambiava ciò che lei provava in quel momento?
Nella mente di Vivain si innescò un meccanismo, doveva sapere cosa ne pensava Piton, d’improvviso la ragazza si sentì stanca, non le interessava più l’inizio del torneo, voleva andare via, voleva andare più lontano possibile da quello sguardo nero e profondo come un abisso che le trafiggeva l’anima, se era vero che lui provava qualcosa, perché mai l’aveva trattata in quel modo fin dalla prima lezione dell’anno?La stava forse prendendo in giro?
“Ma cosa mi prende!Non posso mettermi a fantasticare su un professore!” si disse.
Ora più che mai ne era certa, non voleva stare in mezzo a tutta quella gente, doveva andare via.
<jessy ho bisogno di andare al bagno…>disse improvvisamente Vivian.
<ma come?Vivian ti perderai il meglio!>rispose sorpresa Jessy.
<è urgente!Non posso aspettare!Dai se mi perdo qualcosa me lo racconterai!>insistette Vivian.
<e va bene…ma fai in fretta...così non ti perdi nulla!>concluse Jessy con un sorriso.
<torno subito Jessy…>.
Mentre si allontanava notò che Piton la seguiva con lo sguardo , era fatta, aveva trovato un modo per allontanarsi, decise infine che si sarebbe diretta verso il dormitorio della sua Casa.
Mentre scendeva nei Sotterranei sentiva affievolirsi il rumore del Banchetto che si stava consumando a poca distanza dalla sua testa, arrivata al passaggio mormorò “Somma Gloria”, l’apertura del passaggio scattò e rivelò la Sala Comune della sua Casa, era al sicuro, al sicuro da quello sguardo che la faceva star male.
Per un attimo indugiò nei pressi di una poltrona, ma decise che il posto migliore dove andare in quel momento era solo il suo letto.
Arrivata nel dormitorio femminile tolse il mantello e lo lasciò cadere sul baule ai piedi del letto, su di questo poggiò il suo cerchietto di velluto e i gioielli d’Onice che aveva indossato fino a poco prima.
Si mise a sedere sul letto e si sfilò le scarpe, si stese poi senza nemmeno togliersi la divisa, si lasciò andare a braccia aperte sul soffice e comodo materasso.
Senza rendersene conto cominciò a ricordare tutti gli episodi accaduti fino a quel momento ai quali non era mai riuscita a dare spiegazioni, lo svenimento del primo giorno, la pozione sbagliata, e tutto ciò che era accaduto riguardo al professor Piton, fu solo dopo quasi mezz’ora che arrivò all’amara conclusione…
Si era innamorata della persona più improbabile, un professore, ma non un semplice professore, si trattava di Severus Piton, il professore di Pozioni, forse il più giovane nel corpo insegnanti di Hogwarts, ma comunque troppo grande per lei…il professore di cui quasi tutti avevano il timore, oppure lo odiavano…colui che probabilmente ricambiava il suo sentimento...
Il suo destino era oramai scritto, le sembrava di incamminarsi in una strada senza uscita.
In preda ad un attimo particolarmente depressivo pensò che la sua strada era segnata, si trattava del cammino di eventi che sarebbero accaduti un dopo l’altro inesorabilmente, per poi portarla al punto finale…la morte.
Era oramai segnata dalle stelle…il suo volto era rigato di lacrime mentre fissava il soffitto di velluto verde del letto a baldacchino e vedeva il volto del suo Severus proiettato su di esso…in pochi minuti chiuse gli occhi ancora lambiti dalle lacrime e si addormentò, come una triste principessa dorata che attende il fatale destino, inerme, senza poter fare nulla per cambiare le cose…
”Severus…”, sospirò nel sonno la ragazza, per poi girarsi di lato e continuare il suo triste sonno…


yuppi!!!ed ora all'opera al più presto per il quinto capitolo!
spero che il quarto sia stato di vostro gradimento!!^^
ciao a tutte!!
 
Top
122 replies since 4/8/2008, 20:56   2702 views
  Share