Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

moon poisoned, godetevi questa storiella

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banchan
view post Posted on 11/6/2008, 11:36 by: banchan




madunin, stò aggiornando la storia troppo in fretta!! le mie idee finiranno prima o poiii!!! però ho promesso a a kehana chan che lo facevo per il suo esame e le auguro di passarlo bene ,con tutti gli auguri che può fare una perfetta sconosciuta, quindi eccomi quà. have fun anche perchè dal prossimo capitolo le cose si fanno interessanti.....

Cercando di ignorare con tutte le mie forze questo assurdo sentimento, decisi che sarei andata trovarlo nel suo ufficio quella sera stessa dopo cena, non avevo mangiato praticamente nulla. osservavo morbosamente il tavolo dei professori, come al solito Piton non mi rivolgeva lo sguardo in maniera molto accurata, cercai di non farmi vedere dai gemelli che a quanto pare mi erano venuti a cercare e spiegai a Cassandra che andavo a farmi un bagno nella toilette dei prefetti, sfruttando la parola d’ordine che mi aveva suggerito una mia compagna di classe che era appunto un prefetto. Finita la cena vidi il professore che si allontanava, lo seguii lentamente avendo cura di non farmi vedere, sembrava stesse salendo le scale per il secondo piano, ma il suo ufficio non era nei sotterranei? Lo seguii cautamente finche la figura nera non si fermò davanti a una teca dove erano stati posizionati molti trofei, sembrava guardasse insistentemente il più vicino al vetro, ancora quell’espressione…mi morsicai forte il labbro inferiore. Poco dopo si girò e prese le scale più vicine per tornare indietro lasciando dietro di se solo un rumore di passi veloci e regolari. Prima di seguirlo mi fermai a osservare la teca, erano trofei di quidditch…quidditch? Osservai bene l’oggetto che Piton stava guardando, era un piccolo scudo dorato con su scritto “James Potter, cercatore”.
James Potter????!
QUEL James Potter? Il padre di Harry Potter? il famoso ragazzino che era sopravvissuto alla maledizione senza perdono scagliata da tu-sai-chi che uccise entrambi i suoi genitori … James e ... Lily
chi non conosceva i loro nomi? Fu come se un fulmine mi balenasse nella mente ora era tutto chiaro, era Lily Potter che aveva nominato Piton … ma perché?!
Corsi verso la biblioteca forse era ancora aperta…infatti la porta era leggermente accostata e c’era una luce fioca che la illuminava, entrai di scatto e mi tuffai sugli annali, a quanto pareva la bibliotecaria non si era accorta della mia presenza, senza esitare presi quello giusto, lo sfogliai prima trovai la foto di un giovanissimo Severus Piton che guardava nervosamente l’obbiettivo della macchinetta fotografica, trovai che era decisamente carino…se solo non avesse avuto quei capelli a spiovere che gli coprivano il viso…restai a guardarlo a lungo…quando mi risvegliai dalla mia trance andai a cercare le foto di grifondoro di quell’anno prima trovai la foto di James Potter che sorrideva ammiccando scaltro, capelli neri e scarmigliati come quelli del figlio, due pagine dopo la vidi … sorridente…con i capelli rosso scuro e due enormi occhi verdi che aveva ereditato il figlio … Lily Evans … più la guardavo più inorridivo, no … impossibile … continuavo a fissare la foto e due lacrime iniziarono a colarmi sul viso … era come guardarmi allo specchio, togliendo gli occhi verdi eravamo praticamente identiche … lo stesso sorriso, lo stesso taglio e colore di capelli. Continuai a fissare quella ragazza così simile a me piangendo tutte le mie lacrime … presi l’annale segretamente e uscii accostando la porta, incamminandomi verso il dormitorio. Voltai l’angolo del corridoio e con mio grande orrore sentii dei passi che si avvicinavano, se un professore mi avesse trovato fuori dal letto a quell’ora avrei preso un’enorme punizione, incominciai a correre terrorizzata ma a quanto pare non bastò perché i passi continuavano a seguirmi sempre più velocemente, una voce fredda e autoritaria mi intimò di fermarmi. Mi bloccai immediatamente. Il cuore a mille. I passi mi raggiunsero e la voce burbera che tanto bramavo chiese:”chi sei e cosa ci fai in giro a quest’ora?”. Con il dorso della mano asciugai le lacrime che continuavano a scendermi capiose dagli occhi mi voltai e dissi con voce spezzata:”sono Ottavia Smith, signore. Di ritorno dalla biblioteca, stavo giusto tornando al dormitorio”.
Lumos, la bacchetta del professor Piton illuminò il mio volto paonazzo poi l’annale che tenevo in mano, con un cenno mi fece segno di consegnarglielo dicendo:”la biblioteca dovrebbe essere chiusa a quest’ora, Smith, come anche la tua bocca”. Gli consegnai l’annale dove avevo applicato delle orecchie per riconoscere subito le foto delle 3 persone che mi interessavano. A quanto pare le notò anche il professore che non ci pensò 2 volte e aprì il grande libro proprio dove avevo lasciato il segno. Il suo sguardo diventò duro e freddo mentre scorreva le foto. Arrivò all’ultima, quella che aveva sciolto ogni enigma e il suo volto tornò contrito per un attimo. Dopo qualche minuto di silenzio tornò a guardarmi negli occhi … ” nel mio ufficio, subito” disse glacialmente.
Ci incamminammo in silenzio verso i sotterranei scendendo la scala a chiocciola. Il professore aprì la porta con uno scatto facendomi entrare. Accese alcune lanterne che illuminarono debolmente la stanza si sedette dietro la lunga scrivania lasciandomi in piedi. Lentamente alzò lo sguardo, le budella mi si stavano contorcendo e sudavo freddo. Pacatamente mi domandò:”cosa ci fai con quell’annale? Ti stai divertendo a ficcare il naso negli affari degli altri o cosa? Dubito che come compito per le lezioni tu abbia qualcosa come investigazione…” così dicendo spostò lo sguardo sul vecchio annale.
Tremante risposi “eh … in realtà ero curiosa di sapere di chi era il nome che aveva pronunciato ieri … ” ingoiai un litro di saliva “dopo la lezione … ”.
Come se non avesse sentito il professore continuava a osservare le tre foto sfogliando morbosamente il librone. Rimanemmo in silenzio per 5 minuti buoni, l’unico rumore era il mio respiro affannoso…nella mia testa nascevano mille domande … oddio, mi metterà in punizione? Non mi rivolgerà mai più la parola? Non vorrà mai più avere a che fare con me? A questo pensiero i miei occhi tornarono a riempirsi di lacrime. Cercavo di guardare fisso il pavimento ma lo sguardo scrutava incessantemente il volto del professore. A un certo punto si schiarì la voce e disse sottilmente “avvicinati”.
Annuendo mi avvicinai a piccoli passi, stavo per soffocare. Mi trovavo faccia a faccia con il professore i cui occhi indugiavano sul mio viso, tenevo lo sguardo a terra, di nuovo la sua mano fredda cercò il mio volto e quasi con violenza mi costrinse ad alzare lo sguardo per incontrare il suo. I miei occhi castani si riflettevano nei suoi profondi come pozzi, di nuovo la sensazione di avere un macigno al posto del cuore si insinuò in me. “le assomigli così tanto … che cosa devo fare?” pareva rivolgersi più a se stesso che a me. Continuava a fissarmi con sguardo triste, ormai ero sicura che non avrei riacquistato mai più il dono della parola. Ad un tratto tolse la mano gelida dal mio viso, la sua espressione si indurì nuovamente. “vattene, adesso” disse con un filo di voce. Si rimise la mano sugli occhi come aveva fatto il giorno prima e il mio cuore, che credevo congelato, si strinse in una morsa. Sempre tremando violentemente domandai con la poca voce che mi era rimasta in gola: “chi era Lily Evans per lei? Perché continua a torturarmi così?” a quanto pare non dovevo proprio permettermi queste ultime e stentate parole, Piton mi guardo con occhi di fuoco e indicando la porta disse con tono autoritario “Smith, non è che ti credi troppo importante? Sei solo una studentessa come tutte le altre, non ti devo spiegazioni di nessun genere sulla mia vita privata e ora togliti di torno”.
 
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