Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tears an Rain, la mia prima FF...NON LINCIATEMI VE NE PREGO!

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Kowalski_Naminè_Snape
view post Posted on 9/10/2009, 21:28 by: Kowalski_Naminè_Snape




CITAZIONE (bettasnape91 @ 6/10/2009, 21:18)
CITAZIONE (Lady of the sea @ 6/10/2009, 20:28)
aggiornaaaaaa!

straquoto mi piace tantissimo la tua ff!!!!!!!!

E come resisto a queste richieste :<3: :<3:
Ecco a voi il 10° capitolo ^^

ps.Consigli per la lettura di questo capitolo questo ascoloto:



Capitolo 10




- Prendimi Sev! -
Un ombra con due enormi orecchie da coniglio correva nella fitta boscaglia d' un bosco d'argento, ridacchiando dispettosa.
L' uomo la seguiva con fare affannato spostando i rami bassi con estrema difficoltà.
- Aspettami! -
Gridava cercando di raggiungerla fra quel labirinto di rami argentati.
L' ombra rideva ora intrufolandosi in una tana di coniglio.
Raggiunta si affacciò ad osservarla perplesso ma in un breve istante venne risucchiato come da un forte vortice.
- AAAA! -
Lentamente iniziò a cadere in questa buca che pareva interminabile. E mentre scendeva delle mani iniziarono ad accarezzargli il petto infilandosi nella casacca. Arrosì bruscamente.
- Ei ?!? -
Cercò di allontanarle. Ridacchiando sparirono improvvisamente facendo precipitare il professore su dei cuscini rossi ed azzurri.
L'ombra continuava a correre. La seguìi finchè non giunse ad un portone rosso dalle rifiniture in oro che si spalancò completamente e, finalmente, vide nitida la figura che stava seguendo:
Gin, vestita da coniglietta, con frack azzurro, papillone, cipollotto,calze a rete, orecchie e codino bianco e lunghi capelli biondi legati in una treccia .
L'uomo sgranò gli occhi arrossendo bruscamente.
- Per la Circe! Ma come sei conciata? -
La coniglietta rise e, nel frattempo, si avvicinò una gemella dal frack rosso ed i capelli castani.
L'uomo indietreggiò spaventato. Divertite lo afferrarono per le braccia gettandolo nel centro di una spece di salone/serraglio.
Con un frack blu notte ed un enorme cilindro in testa un'altra Gin dai capelli ramati legati in una crocchiase la rideva di gusto sorseggiando un thè a gambe sensualmente accavallate.
- Ma dove sono?!? -
Si chiese perplesso senza accorgersi di cader in una piscina colma di petali di rosa.
Una versione della ragazza vestita da sexy gatta e con folti capelli brizzolati sbadigliò annoiata sopra un ramo di un albero ridacchiandosela con fare sormione.
Un Silente versione bruco fumava allegramente un narghilè sopra un enorme fungo ghignandosela e non capendo più nulla.
Le due "conigliette Gin" gli porsero una mano per uscire. L'afferrò saldamente ed appena uscito dall'acqua le due ragazze si avvicinarono nuovamente ad accarezzargli il petto ed iniziando a baciargli il collo .
Chiuse gli occhi. Queste continuarono fino a spingerlo ai piedi di un altra donna.
Inizialmente vide solo degli stivaletti con delle cfuoco eran le carnosealze bianche in pizzo. Alzò di poco lo sguardo aggrappandosi a quelle gambe e notando un reggicalze rosso. Osservò una gonna di seta grezza rossa con riflessi neri corta davanti e lunga di dietro, piena di pieghe e fiocchetti neri.
Alzandosì lentamente notò un corpetto rosso con nastrini neri avvolto da un mantello col pelo d'ermellino.
Rosso fuoco erano le carnose labbra a cuoricino, gli occhi verdi truccati di nero, i capelli biondoplatino boccolosi, in testa indossava una corona di cuore. Nella pallida mano dalle unghie laccate di rosso uno scettro della stessa forma.
- Annie ?!? -
Chiese l'uomo ormai a pochi centimetri dal suo viso. Tutti si glaciarono.
La "regina Gin di cuori" gli tirò una scettrata in faccia che lo abbattè. Scoppiò una risata generale.
- MA SEI IMPAZZITA?!? -
Ringhiò guardandola male. la "Gin di cuori" lo guardò male con fare da bambina capricciosa. Gli mise un tacco sulla guancia e gli domandò dispettosa
- Come mi chiamo? -
- Che domande Ann...AAAA! -
- Come mi chiamo? -
- GIN! GIN! GIN! -

A quel dire levò il piede e gli accarezzò il volto facendolo alzare
- Finalmente lo hai capito... -
Sussurò lievemente compiaciuta per poi rispingerlo in piscina facendolo ricadere su di un enorme letto rosso a forma di cuore, con le lenzuola contornate da pizzi bianchi, in una stanza fatta di carte.
Si guardò intorno esterefatto per poi veder davanti a se, priva di mantello e gonna, la ragazza avvicinarsi lentamente a lui. Si accorse solo in quell'istante abbassando il capo di esser a torso nudo. Risollevò lo sguardo guardandola senza fiato ormai vicina...troppo vicina...pericolosamente vicina...
Sentì il suo profumo di rose invadergli la mente e l'anima perdendo ogni razionalità.
Non resistette. D'istinto la tirò a se baciandola con passione.
La ragazza gli accarezzò la schiena leccandogli dispettosa il collo.
L'uomo infilò una mano ne l corpetto iniziando a palpargli i pallidi seni sentendo la sua voglia cresere e spingere contro i pantaloni. La sistemò dopra di lui baciandogli il collo .
Lei dispettosa iniziò a muoversi sopra il tessuto sentendolo ansimare fortemente.
Ghignò
- Sev...? -
- ...s si...? -

Si avvicinò al suo orecchio e leccandoglielo con la piccola punta della lingua e gli sussurrò dispettosa.
- Tamburello -
E così dicendogli l'uomo iniziò a precipitare insieme a le carte che costituivano la stanza vedendo la regina sempre più lontana .
Ma, in quel precipizzio, iniziarono a comparire diverse immagini prima di Annie e poi di Ginevra mentre una voce psichedelica continuava a cantare:

" You spin me right round, baby
Right round like a record baby
Right round round round... "



Di colpo l'uomo si svegliò nel salotto del suo ufficio davanti al camino. Si era addormentato sulla poltrona con in mano una coppia di "Alice nel paese delle Meraviglie! ". Lo gettò sul divano per poi massaggiarsi le tempie.
* Mai più libri babbani*
Pensò fra se e se. Si alzò per andare vicino al camino. Si appoggiò ad esso osservando la scoppiettante fiamma .
* Chissà Gin dove sta adesso...se sta bene e...*
Si fermò. L'aveva chiamata per la prima volta dopo tanto tempo col suo nome.
Scosse la testa tornando a fissare il fuoco ora pensado teso che domani avrebbe ci sarebbe stata la riunione dell'Ordine.
Sbuffando si diresse in camera da letto dove, su un comodino, luccicava una rosellina di cristallo. Sorrise lievemente iniziando a canticchiare, senza accorgesene, la melodia nel sogno.

Sotto i neri cappucci 3 figure si muovevano velocemente nella fitta boscaglia.
- Sei la solita ritardataria -
- Scusa mi dispiace io...-
- Voi donne che pensate solo ad incipriarvi il naso siete esseri frivoli ed insopportabili -
-Sei troppo duro! Per qualche minuto di ritardo... -
- Ogni minuto perso è un passo verso la sconfitta "lupastro" -
- il solito "filosofo" mmm? -
- Senti chi parla -
- Ragazzi basta siam arrivati! -

verbia avanzando verso la Tana.
Un gattino nero gli corse contro andando a far le fusa alla ragazza
- Diderot !! -
La giovane bionda gridava correndo verso le figure avvolta da un mantello e sciarpa color amaranto.
Tonks si levò il cappuccio e prendendolo in braccio iniziò a coccolarlo.
- Ma che carino! Gin sta un pò più attenta -
- Da che pulpito cara! -

Ridacchiò riprendendosi il gattino e donandogli un lieve bacio. Ora anche Lupin si scoprì sorridendo dolce alla ragazza.
- E' un piacere rivederla Miss Lolli -
- Altrettanto per me Mr. Lupin -

I due si fissarono con dolcezza.
Lui l'osservò nostalgica, lei sorrise dolcemente.
Il professore da sotto il cappuccio ringhiò
- Se abbiam finito con le smancerie ne sarei ben lieto visto che abbiam ben altro da fare che perdersi in inutili convenevoli con una ragazzina -
La ragazza, riconosciuta la sua voce , cercò di guardarlo in viso
- Buon giorno professore. Cordiale come sempre -
Fece un lieve sorriso. L' uomo fissandola in volto ripensò al sogno della notte precedente ed arrossendo bruscamente avanzò.
- Tsk -
Gli andò contro con una spalla e in quel frangente Gin gli sussurrò dolce
- grazie... -
Silenzioso insieme agli altri due compagni si avviò all'interno della Tana.
Sotto al cappuccio, sulle sottili labbra, si formò un lieve e tenero sorriso.

- Quindi ricapitolando, chi è a favore per "spedire" Malocchio e Lupin per disquisire del punto 45 con la cominità dei licantropi in Guatemala?... Bene, allora passiamo al punto sucessivo. Nella Cornovaglia francese... -
Erano ormai da circa 7 ore che stavan seduti intorno al lungo tavolo della sala con il Sig. Weasley che, schiarendosi la voce, leggeva i punti commissionati da Silente per via della sua assenza per "ragioni di salute" e Severus Piton non aveva ascoltato la ben che minima parola di tutto ciò.
Era distratto. Distratto da un immagine. L' immagine che sensuale e dispettosa aveva sognato così discinta e che poco prima rincorreva il suo piccolo gattino nero.
Al solo pensiero arrossiva. Scuoteva lievemente la testa per non pensarci. Cercò di rimaner concentrato ma appena ci riuscì la ragazza apparve alla finestra su un manico di scopa rincorsa da Ginny, Harry, Ron ed Hermione che li osservava a terra ridendo e coccolando Grattastinchi.
La osservava di nascosto in ogni minimo dettaglio. L'onda dei capelli, il lieve rossore sulle gote, il dolce sorriso sulle labbra e quella sua voce vispa e solare.
- Tu cosa ne pensi Severus? -
Domandò Moody appoggiandosi al bastone ed osservandolo con l'occhio di vetro senza nemmeno girarsi
- Emm... ecco... direi... -
- Severus ti vedo distratto -

Constatò Lupin notando la traiettoia dello sguardo dell'uomo e scoprendo che fuori vi era Gin che giocava con Potter ed altri. Se la ghignò.
- Lo trovi divertente lupastro? -
- O no scusami ma noto che sei poco presente alla riunione visto che solitamente lanci frecciatine gelide per tutto il tempo mentre oggi sei particolarmente zitto -
Il castano brizzolato lupo fece un lieve sorriso malandrino fissandolo negli occhi scorgendo sulle pallide gote un lieve rossore.
- Non sono un fenomeno da baraccone come te lupastro e soprattutto io ogni tanto amo riflettere e pensare e non correre nudo come una bestia in calore a rincorrer chi sa chè temendo se stessi e gli altri. A volte far delle strategie è molto più utile che raccogliere moccio a ragazzine piagnucolose...-
disse lanciando un occhiata a Tonks a occhi serrati. Lei abbassò il capo facendosi crescere i capelli per coprirsi gli occhi.
- ...o discutere di mosse dietro i fornelli di una cucina...-
ed osservò Molly
- ...o dietro ad un bancone di un inutilissimo negozio per scherzi.-
ed osservò Fred che veniva trattenuto da George.
- Rispetto di più quel mentecatto di Alastor che almeno fa qualcosa di concreto per questa organizzazione... -
- Perchè voi cosa fate "professore"? Dietro la vostra bella cattedra a far il dittatore ed incutere il terrore a dei poveri studentelli ? Mmm fate molto anche voi vedo -
- Io faccio più di quel che sembra -

ringhia divertito dalla reazione dell'ex studente
- E cosa? Esser la "puttana" del Signore Oscuro? Bel lavoro davvero -
- NON TI PERMETTERE DI PARLARMI COSI' STRONZETTO -
Stava per schiantarlo quando si frappose fra loro Moody abbattendoli tutti e due con una bastonata rotante
- Aia! Moody ma sei cretino?! -
- Piantatela tutti e due! Siete una vergogna -

Ricolpisce il giovane Weasley
- Morditi la lingua giovanotto e tu Piton invece di attaccare tutto e tutti ammetti che eri distratto e finiamola qui. Non abbiam bisogno di prime donne qui -
Si fissarono male
- Volevate le mie "frecciatine" ed io ve le ho date -
Si voltò verso Remus
- Soddisfatto? -
Fa un lieve ghigno.L'uomo sorride
- Ora ti riconosco! Bene. Possiamo continuare -
Tutti si risedettero
- tsk. Citrullo-
sussurrò fra se e se.
Arthur si rischiarisce. Severus lanciando un occhiata fuori dalla finestra. Non c'era più. Sbuffo lieve.
- Riassumendo il punto 46. C'è stato informato dai nostri colleghi che nella Cornovaglia francese ci sono strani movimenti sospetti. Severus, il professore, Silente con la scusa di una spece di gita didattica, varrebbe che andassi a controllare di che si tratta. Puoi portarti con te quattro studenti a tua scelta come copertura...-
A quelle parole fù come se un lampo lo avesse attraversato ed un lieve ghigno malefico si formò sulle sottili labbra dell'uomo
- Bene . Al rientro dalle vacanze natalizie sceglierò gli studenti anche se preferivo andare da solo. Ulteriori pesi mi scocciano -
- Emm... va bene... quindi. Se sei daccordo passiam al punto 47. In Egitto la Gringot ci fa in prestito di... -


Guardava l'infinito seduta su un tronco la ragazza dalla bionda chioma pensando alla sera prima mentre il piccolo gatto giochizzava ai suoi piedi immerso nella neve.
All'improvviso due mani si posero sopra i suoi occhi.
Lei le accarezzò
- Remus lo so che sei tu -
ridacchiò
- Non ti si può nascondere proprio nulla -
verbia dolce sedendosi vicino a lei
- Ho anch'io un buon fiuto sai? -
- Non ne dubito -

Ridacchiano
- Com'è andata la riugnone ?-
- Mah... penso bene -

disse posando la testa sulle ginocchia ed iniziando anche lui a rimirare l'infinito
- Preoccupato? -
- Perchè me lo...-
- Quando sei preoccupato ti si formano due buffe fossette all'angolo della tempia sinistra -

Ridacchia
- Le avevi sempre prima di una verifica -
- Son quindi un libro aperto per te -
- Già quindi occhio a cosa dici -

Scoppiarono in una risata liberatoria per poi tornar seri.
- Ha bisogno di te Rem. -
- Di chi stai...?-
- Lo sai benissimo chi -

Silenzio
- Ma io...tu sei...-
- Tornata ?-

Voltò lo sguardo per guardarlo
- Lo sai meglio di me che niente è come prima -
- Ma perchè? Non capisco. Cos'è cambiato? -
Tornò a fissare l'infinito
- Tutto Remus...tutto -
Sul volto del mannaro che poco prima sorrideva ora si stagliava uno sguardo triste e confuso.
Una voce femminile da lontano lo chiamò.
- Remus andiamo? -
- Arrivo Ninfadora -

Si alza ponendosi davanti alla ragazza
- Ti rivedrò? -
- Certo . Che domande -
- Hai risposto cos' anche il giorno prima del nostro matrimonio. Peccato che poi sei sparita -
- Almeno non ho usato la "scusa delle sigarette". E Poi lo sai come son fatta. Io seguo il vento del Nord -
- Già... -

E così affermando si allontanò.
- E' meglio rientrare Ditty -
Disse afferrando il piccolo gattino che si era addormentato nella cavità del tronco e mettendolo nella tasca interna del mantello per poi alsarzi ed avviarsi verso la Tana.

Era ormai a pochi passi dalla porta di casa che una mano la afferrò ad una spalla.
Mise gli occhi al cielo ridacchiando e si voltò.
- Remus non ti avevo... oh... siete voi -
Piton si ergeva davanti a lei fissandola con i profondi occhi neri. Il volto inespressivo.
- Giorno signorina Lolli -
Affermò freddo non mollando la presa
- Giorno a lei professore -
Iniziarono a fissarsi. I biondi capelli di lei si mischiavano e si muovevano creando come le onde di un fiumiciattolo che scorre inesorabile e nulla lo può fermare
- Desidera? -
Chiese rompendo il silenzio
- Si ecco. Le volevo porre le... le.. le mie scuse ecco. Per ciò che è successo ...nel mio ufficio...-
Arrossì lievemente per ciò che aveva detto. Lei sorrise
- Perchè? Cos'è successo? -
A quella risposta lui fece un lieve sorriso. Lei ricambiò.
Fece per andarsene ma, in una frazione di secondi le prese saldamente la mano.
Gin si voltò di scatto guardando il professore perplessa.
Era immobile, serio, freddo, le sue nere iridi fisse in quelle marroni/verdi della giovane.
* Cosa vuoi fare Sev? *
pensò arrossendo lievemente.
Lui abbassò lo sguardo lasciando la mano
- Gin io... -
- No Sev. Ti prego -
- Perchè?!? -

Il volto era serio ma negli occhi dei due traspariva un intensa sofferenza soffocata che per orgoglio e chi per "burocrazia"
- Ho i miei motivi -
affermò lei.
- Spiegameli allora -
- NO! -

Si voltò facendo nuovamente per andarsene quando l'uomo l'afferrò per la vita e la strinse a se.
Cercò di liberarsi
- Non sono più un "moccioso" di 17 anni deboluccio e cretino. Non ti lascerò andare finchè non mi avrai detto il perchè -
- Lasciami! -
- DIMMI PERCHE'!! -

Gridò esasperato. La mezza si pietrificò.
Lentamente voltò il capo e sul suo viso due gelide lacrime scesero come il sangue da una ferita, con linee sottili e gonfie.
- Lasciami... ti prego... -
La presa allentò girandola istintivamente verso di se . Vide le sue lacrime scendere rigandogli il diafano volto di trucco nero. La abbracciò dolcemente baciandogli la fronte. Lei scoppiò in un pianto silenzioso immergendo il volto nel petto dell'uomo. Teneramente gli sollevò il capo accarezzandogli la guancia arrossata.
- Severus... -
La zittì posando il sottile dito sulle carnose labbra.
Col viso si avvicinò lentamente e tenendo il volto di lei fra le fredde mani gli baciò dolcemente le carnose e morbide labbra a cuoricino. Chiusero gli occhi rimanendo per un lungo lasso di tempo uno sulle labbra dell'altro.
Lentamente si staccarono. Ginevra indietreggiò abbassando il capo. Le guance rosse fuoco.
- Io...devo andare... -
affermò guardando il suolo
- Si anche io -
Si voltò facendo per entrare nella Tana
- Professore. Non è cambiato nulla -
affermò triste
- Un giorno mi dirai perchè? -
Domandò freddo
- Forse... -
Affermò entrando velocemente dentro .
Il vento muoveva il crine nero del professore che, immerso nella neve, era rimasto a fissare la porta della Tana malinconico.
Perchè? Perchè non confermava di essere lei? Perchè cercava in tutti i modi di evitarlo? Perchè era tornata?
Troppe domande affollavan la sua mente confusa.
Sospirò lievemente, si rimise il nero cappuccio e voltandosi si diresse verso la foresta con in mente solo una melodia:

"... You spin me right round, baby, right round,
like a record baby right round round round ..."






lo so lo so è deludente ma cercherò di migliorare al prissimo capitolo ^^
 
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128 replies since 15/4/2008, 20:52   2260 views
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