Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Tears an Rain, la mia prima FF...NON LINCIATEMI VE NE PREGO!

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Kowalski_Snape_Lupin
view post Posted on 29/4/2008, 14:25 by: Kowalski_Snape_Lupin




^_^ troppo buone image
CITAZIONE
potrebbe essere Annie che usa il suo potere di metamorphomagus per mantenere l'aspetto di una ragazzina e confondersi con gli studenti di Hogwarts!

e chi lo sa :uhuh: staremo a vedere!!
cmq ecco il sequel ...

Ps.consigliabile legger ascoltando questo:

6 Capitolo



Annie, furibonda, stava percorrendo un corridoio inseguita da un ragazzo dai cappelli castani chiari , gli occhi marroni, esile fisicamente e con in mano diversi libri.
- Annie! Ti prego, ragiona! -
- NO CHE NON RAGIONO! -

disse girondosi di scatto
- PERCHE' NON HAI FERMATO JAMES? SEV NON VI AVEVA FATTO NULLA! -
Gridò furibonda. Gli occhi pieni di lacrime. Occhi che accusavano il suo ragazzo.
- Lo sò amore ma lo sai com'è fatto Ramoso... -
- Appunto Remus! Perchè lo conosco potevi benissimo fermarlo!! -

Entrarono nalla Sala Comune e si sedettero sul divano davanti al camino.
- Sev è mio amico! E gli voglio bene! -
aggiunse
- Lo so... -
- Non voglio che gli fate del male. Apparte me e Lily lui è solo. -

Lui la abbracciò dolcemente e si misero a fissare il fuoco
- Severus non è cattivo. E' finito solo ... nella... casa sbagliata ecco. -
Il fuoco scoppiettava rumorosamente...

.. Non è cattivo... non è cattivo... cattivo... cattivo... lui è solo...


11 Dicembre.
Gin spalancò di colpo gli occhi. Guardò l' orologio. Erano le 5.00 ma la ragazza non aveva tanto sonno.
Scese silenziosamente nel salotto e, con gran sorpresa, vi trovò Harry che fissava pensoso il fuoco.
Gli si avvicinò
- Vedo che non sono l' unica che non riesce a dormire -
Harry si girò. I suoi occhi dannatamente verdi brillavano nell' oscurità.
- Gia.. -
Gli si sedette accanto
- Qualcosa ti preoccupa, Harry? -
chiese assumendo un tono ed un carattere più materno.
- No... niente... -
Non gli credeva. Gli lesse la mente. Vide varie immagini. Lily e James. Sirius. Remus. Silente che lo convocava da lui per le sue "lezioni speciali" ed in fine vide Ginny.
Ecco il problema...
- Io invece forse sò qual'è il tuo problema -
aggiunse dolcemente
- Tu sei geloso -
Harry sgranò gli occhi.
- E di chi mai sarei geloso? -
chiese con falsa ironia
- Di Ginny. -
Sgarnò ancora di più gli occhi. Divenne rosso ma per via delle fiamme rossastre del fuoco e del buio della stanza non si notò nulla.
- Ciò azzeccato vero? -
- ... -

Ginevra si intenerì a veder la figura di quell' adolescente che si credeva tanto grande da poter combattere il Signore Oscuro e diventava così piccolo quando si parlava della ragazza che amava.
- Da quant tempo? -
- Da quest' estate... -

Gin fissò il fuoco
- Non durerà la sua storia con Dean -
Harry la fissò perplesso
- Ti dò solo un indizio: il vostro cupido sarà una coppa -
disse facendogli l' occhiolino.
Harry non capiva cosa volesse dire l' amica. Si, lei aveva ECCELLENTE in Divinazione ma ciò non significava che potesse azzeccare con così tanta precisione il futuro.
- Più tosto Harry, Lumacorno ti ha invitato alla sua festa? -
chiese stiracchiandosi
- Si purtroppo... -
rispose scocciato
- Sarei stata invitata anche io anche io ma, essendo lunedì, posso dire che " mi salva" la punizione con Piton -
disse rivolgento all' amico un sorriso divertito.
- Sai... credo che tu sia l' unica che riesca a tener testa a Piton -
affermò Harry divertito.
*Conosco i miei polli...*
pensò.
- O dio Harry, non esageriamo! Diciamo che " un personaggio del genere l' ho gia conosciuto nellla mia vita" -
Rimasero in silenzio a fissare il fuoco. Le fiamme formavano strani disegni geometrici e spirali eleganti che salivano su per la cappa...

Fine lezione di Aritmanzia.
Ginevra era uscita dalla classe. Aveva un' ora buca e quindi decise di andare a rilassarsi in bibblioteca. Era pensosa... pensava al sogno che aveva fatto, al fatto che Piton ora sapeva che era una metamorfomaga, all' atteggiamento scontroso, quasi ossessivo, che teneva nei suoi confronti, al compito che Silente gli aveva affidato all' inizio dell' anno.E mentre pensava a tutto ciò andò a sbattere contro Malfoy...
- HEI?!? STA' UN PO' ATTENTA! -
- si... scusa... -

disse ancora immersa nei suoi pensieri. Draco si voltò con fare da bullo.
- Bene bene bene, " Pizza e Mandolino" -
Tiger e Goyle ridacchiarono. Draco la spinse al muro e poi vi si mise davanti.
- Come mai giri tutta sola soletta? -
chiese accarezzandogli una guancia con il dorso della pallida mano
- qualcuno potrebbe farti male sai? -
disse iniziandole a baciare il collo della ragazza che lo spinse via e gli tirò uno schiaffo. Indietreggio massaggiandosi il viso.
- PICCOLA LURIDA GRIFONDORO FIGLIA DI SCHIFOSISSIMA PUTTANA BABBANA COME TI PERMETTI ?!? -
Tirò fuori la bacchetta, se non chè...
- Signor Malfoy, COSA STA COMBINANDO, di grazia? -
Il giovane si pietrificò. Si voltò di scatto e vide Piton che, arrabbiato dal comportamento di un alievo della sua casa, aspettava, a braccia conserte e picchiettando le sottili dita, una risposta.
- Professore, la signorina Lolli mi ha insultato! -
- Certo... ed immagino che se Potter la insultasse gli salterebbe addosso cercando di baciarlo vero? -

Incredibile. Severus Piton che non credeva ad un Serpeverde!
-Mi ha davvero deluso signor Malfoy. 5 punti in meno -
Draco rimase di ghiaccio. Non era possibile. Era veramente Piton quello che si ergeva davanti a lui?
- Ora fili alla prossima lezione -
I tre Serpeverde si allontanarono più che umiliati.
- La ringrazio professore... -
- Evitiamo patetiche smancerie signorina Lolli. La cercarono per la punizione di sta sera. -

disse con il suo solito tono scostante
- Io dovrei andare ad una "festa" del collega Lumacorno... -
alzò gli occhi al cielo
-... e se non erro ha invitato anche lei, lei giusto? -
- si professore -
- Bene. Lei mi accompagnerà e alla fine del tutto dovrà pulire da sola tutta la sala -

Si voltò per andarsene
- Non porti nè bacchetta, nè strofinacci, nè niente. Pulira a mani nude. -
Ghignò e se ne andò velocemente nella sua classe dove doveva incominciare la lezione con dei primini terrorizzati.

La giornata passò velocemente.
Erano le 21.00 e Ginevra si trovava nuovamente davanti alla nera porta dell' ufficio del professore, situata nei sotterranei del castello.
Stava per bussare quando si aprì la porta di scatto.
- Andiamo -
disse senza nemmeno salutare. Si incamminarono.
Per tutto il tragitto non si parlarono. Ogni tanto lui la guardava e quando
voltava lo sguardo lo guardava lei.
Arrivarono a destinazione.
Al posto della solita porta di frassino vi era una porta quasi trasparente dal pomello argentato. Si aprì da sola. I due si guardarono perplessi. Al varco vi era una pellicola gelatinosa che non mostrava cosa ci fosse al di là di esso.
Gin fece per andare ma Piton la fermò con il braccio quasi per proteggerla. La attraversò per primo. Scomparve. Gin aspettò 5 minuti e poi entrò.
Era tutto buio. Si sentì come trasfigurata contro la propria volontà. Quando finalmente tornò la luce rimase a bocca aperta.
La stanza era bianca perlata, piena di cuscini e di scale, con candelabbri di cristallo che facevano magici giochi di prestigio.
Sembrava una sala racchiusa in una bolla di sapone.
Fece un passo e notò che non era più vestita come prima.
I capelli lisci ora erano pieni di boccoli intrecciati con fili d' argento che finivano in gocce. In viso una maschera farra di piume di cigno. Aveva un' abito con rifiniture in argento. Le maniche corte sembravano nuvole posatesi sulle spalle. Aveva una scollatura davanti molto generosa e dei nastri argentei stringevano il corsetto. Il sotto era composto da vari veli di tessuto bianco che facevano un riflesso argenteo/azzurrognolo/roseo. Le scarpe dall' alto tacco argenteo erano di quoio bianco con la punta arrotondata.
- Benvenuta signorina Lolli alla mia "festa in maschera" -
disse il professor Lumacorno che era sbucato dal nulla.
Aveva un' abito settecentesco beige con rifiniture in oro. La sua maschera era oro, sostenuta da una bacchetta e sulla testa un paio di corna d' ariete.
- Avanti avanti! Si mischi! Si diverti! -
aggiunse buttando nella mischia la giovane. Trovò subito Ginny(vestita d' arancione, con una maschera fatta di foglie dorate che ornavano anche i capelli), Hermione(vestita di rosa con bordi celesti. ll suo abito era in stile "Neoclassico". Aveva una maschera a forma di ali di farfalla ed i capelli raccolti con un cerchietto di fiori di cigliegio.) ed Harry (vestito come un principe azzurro delle favole, con in faccia una maschera bianca con bordi argentati) ed inizirono a chiaccherare, a constatare la " maestosità eccessiva della festa" ed hai buffi ma eleganti vestiti che avevano tutti finchè non incominciarono le danze. Ginny danzò con Dean (vestito di verde e giallo), Hermione danzò con LcLaghe(vestito color melanzana) mentre Harry E Gin rimasero soli. Si guardarono.
- Ci buttiamo anche noi nella mischia -
- Cosa?!? -
- Dai pelandrone! -

disse tirando Harry al centro.
Si scatenarono al ritmo di una quadriglia Irlandese finchè Lumacorno tornò a parlare.
- Ed ora che i giovani si sono scatenati popongo un bel VALZER! -
Gridò Lumacorno schizzando di schampagne chi gli stava vicino e ordinando agli strumenti di cambiare genere.
Quando la musica fù sostituita una mano, coperta da un guanto di pelle, si posò sulla spalla di Harry.
- Vedo che oltre esser imbranato alle mie lezioni è negato anche come cavaliere. -
disse un uomo con un lungo mantello ed un elegante vestito nero con bordi in argento. I capelli erano elegantemente legati da un nastrino di velluto nero ed in faccia aveva una fine ed elegante machera completamente nera. Un ghigno si stampò sulle sue sottili labbra.
- Se la signorina Lolli me lo concede gli daremo una "piccola dimostrazione". Ammesso che la signorina non sia impedita quanto il suo cavaliere -
la stuzzicò
- Vedremo monsieur, ma sarà lei alla mia altezza? -
lo provocò
- Vedremo... -
rispose porgendo la sua mano. Lei la prese e si diressero al centro. Tutti li fissavano. Erano una coppia bellissima. Cominciarono a danzare. Erano in sincronia perfetta. Come due persone che si conoscono da sempre. Uno non toglieva lo sguardo dall' altro. Lei sorrideva. Lui lievemente ricambiava. Si creò un' atmosfera magica intorno a loro. Finita la musica Gin applaudì. Piton gli si avvicinò all' orecchio
- Devo dire che siete un' ottima ballerina -
disse sottovoce con il suo tono profondo
- Grazie. Anche lei è davvero bravo -
rispose dolcemente. Si scambiarono un occhiata tenera.
Lumacorno si avvicinò alla coppia
- Complimenti! Davvero! Siete stati meravigliosi! -
applaudì
- Potrei rubarvela un secondo?-
- Non è un mio oggetto. Tenetevela pure Horace -

disse scostante voltandosi ed allontanandosi. Lo osservò allontanarsi poi venne tirata in mezzo ad un gruppo di vecchie streghe.
SPOILER (click to view)
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- Eccomi di ritorno -
disse Lumacorno
- Vi ricordate di quella studentessa italiana di cui vi ho parlato? -
- CeVto caVo HoVace -

disse una vecchia strega tutta rugosa con un vestito da fata delle fiabe babbane
- Bene ora ve la presento-
la mise in centro
- Lei è Ginevra Lolli della scuola di magia e stregoneria italiana Anagrom -
- Ne ho sentito paVlaVe. Un ottima scuola -
- Insieme alla signorina Granger, che vi ho presentato prima, lei è una delle migliori studentesse di tutta la scuola -

disse stritolandola a sè
- Ed in più questa ragazza ha la voce più bella di tutta la Gran Bretagna -
Tutti fecero un ola di stupore e di compiacimento
- Ma davveVo caVa? Oh, ma qui c'è il mio amoco Wolfgaga Amadeus Wizard -
disse indicanto un piccolo nano vestito da direttore d' orchestra
- peVchè non ci delizzia con la sua voce! -
- Si cara. Son curioso di sentirla! -

disse il nano dalla voce acuta. La ragazza arrossi.
- ma veramente io... -
non fece in tempo a giustificarsi che il professore si puntò la bacchetta alla gola e gridò.
- Silenzio! Ora la signorina Lolli interpreterà un brano dal suo repertorio -
Una luce la puntò.
*Dio mio che imbarazzo! Ora cosa facciò?*
Dall' ombra due occhi neri come la pece brillarono fremendo dalla voglia di risentire la voce della ragazza.
Lei si schiarì la voce. Non sapeva che brano fare. Poi incontrò i due occhi che brillavano. Li fissò ed incominciò...

Think of me
think of me fondly,
when we've said goodbye.
Remember me
once in a while -
please promise me
you'll try. When you find
that, once
again, you long
to take your heart back
and be free -
if you
ever find
a moment,
spare a thought
for me



Gli ospiti rimasero scioccati e capito che la canzone piaceva gli strumenti incominciarono a suonare e lei continuò...

We never said
our love
was evergreen,
or as unchanging
as the sea -
but if
you can still
remember
stop and think
of me . . .

Think of all the things
we've shared and seen -
don't think about the things
which might have been . . .

Think of me,
think of me waking,
silent and
resigned.

Imagine me,
trying too hard
to put you
from my mind.

Recall those days
look back
on all those times,
think of the things
we'll never do -
there will
never be
a day, when
I won't think
of you . .

We never said
our love
was evergreen,
or as unchanging
as the sea -
but please
promise me,
that sometimes
you will think of me!



Finita la canzone ci fù un enorme applauso. Nessuno conosceva la canzone che aveva cantato. Nessuno meno che Severus...
- Ragazza mia lei è un prodigio! -
commentò il piccolo musicista
- DavveVo signoVina Lolli, lei è una pVomessa! -
- Sa che mi ricorda una mia ex studentessa? -

disse Lumacorno
- lei percaso conosce tale " Annie Gray"? -
A quel nome Piton si illuminò. Lei sobbalzò.
- No... mi dispiace... -
abbassò la testa.
- O be... fa niente -
aggiunse allegro
- Sò solo che qui nascerà una nuova stella -
disse tirando una pacca amichevole sulla schiena della ragazza così forte che cadde addosso Harry... scambiandosi un bacio.
Tutto si congelò. Lei si tirò subito via. In sala si iniziò a vociferare ed a fare commenti. Ginevra alzò la testa e vide Piton sconvolto. In effetti lo era. Come solo una donna era riuscita a sconvolgerlo. Uscì velocemente abbassando il capo. Gin avrebbe fermato ma si sarebbe esposta ecessivamente. Tirò uno schiaffo in faccia ad Harry e poi uscì. La guardò confuso...

Quando varcò la soglia della porta ritornò con gli abiti di scuola e con i suoi capelli lisci. Iniziò a correre. Perchè... perchè a lei? Si sentiva male. Dannata festa. Si sentiva in colpa. Lei Harry doveva proteggerlo, NON BACIARLO! E poi quello sguardo di dolore. Lo conosceva bene. Non avrebbe mai voluto provocarlo lei...
Raggiunse il Lago Nero. Quanti ricordi legati a quel posto. Si sedette vicino al solito macigno. Guardò la luna. Si legò i capelli dove sbucarono due eleganti orecchie a punta. Il vento soffiava lieve ed il cielo era nuvoloso. Aveva il viso truce, di chi pensa tanto... forse troppo.
All' improvviso sentì un movimento, si voltò di scatto e si sciolse, per sicurezza, i capelli. Tornò a fissare il lago pensierosa finchè...
- Incantevole serata, non trova?-
domandò una voce sarcastica. Si voltò
- Professor Piton! -
si alzò di scatto
- Sapevo di trovarla qua -
- Ho il permesso! -

rispose un po' contrariata
- Lo so... -
- Mi ha spaventata! -

lo riprese
- Chiedo scusa... -
disse triste. Lui che chiedeva scusa? Da non crederci!
Si creò uno strano imbarazzo. Una tensione. Come due calamite che si respingono.
- Posso sedermi? -
chiese in tono con il suo solito tono profondo ma, stranamente, caldo e supplichevole.
- Certo professore -
disse risedendosi. Si sistemò il mantello e si sedette anche lui. La neve era soffice e nemmeno tanto fredda.
-Viene spesso qui -
- Sempre -

rispose lei persa a fissare la luna, sua unica luce.
- Perchè? -
chiese lui non riuscendo a trattenersi.
- Ora "vedo che è lei molto curioso" -
disse facendo una faccia da furbetta divertita. Lui abbasò il capo nascondendo le gote divenute rosso fuoco. Poi si schiarì la voce e tornò normale.
- Perchè se nè andato dalla festa? -
chiese la ragazza. Aveva lo sguardo gelido. Uno sguardo insolito. La ossservò. Si sentiva stranamente in disagio.
- Non sono affari suoi! -
disse sbrigativo voltando lo sguardo.
- Lei mi fà tante domande e pretende che io le risponda ma, appena si cerca di conoscerlo, diventa subito freddo ed aggressivo! -
disse con una punta di rabbia
- Non sono affari suoi COME mi PONGO ALLA GENTE! -
disse alzandosi di scatto
- ED INVECE SI! -
disse alzandosi anche lei. Lui sgranò gli occhi.
- Lei si faodiare ma sò che in fondo è buono -
- Che ne sa lei di come sono io?!? -

ringhiò
- MOLTO PIU' DI QUELLO CHE CREDE! MIO CARO! -
Gridò. Poi si mise una mano sulla bocca.
- LEI-NON SA'-NIENTE-DI-ME! -
Gli gridò con una rabbia che gli venne dal profondo dell' anima.
- CREDI DI ESSER IL SOLO AD AVER SOFFERTO?-
Gridò la ragazza. Severus rimase pietrificato
- CREDI DI ESSER IL SOLO AD AVER COMMESSO ERRORI?-
lo spinse
- CREDI DI ESSER L' UNICO AD AVER PERSO QUALCUNO A CUI VOLEVI BENE? -
un' altra spinta. Lui di ghiaccio.
- HO PERSO la META' DEL MIO POPOLO -
spinta
- HO PERSO MIA MADRE... -
spinta.
- HO PERSO I MIEI AMICI... -
spinta. I suoi occhi pieni di lacrime stavano cambiando colore... un colore più chiaro...
- HO PERSO L' UOMO CHE AMAVO... -
spinta
- HO PERSO LA MIA MIGLIORE AMICA E PER GIUNTA HO SULLA COSCENZA LA SUA MORTE PERCHE' ERO IO CHE DOVEVA CONTROLLARE CHE NESSUNO SI AVVICINASSE ALLA SUA CASA! -
spinta
- E TU?TU SOFFRI PERCHE' SEI UN EGOISTA! PERCHE' E' PER COLPA TA CHE LA DONNA CHE AMAVI E' MORTA -
Piton si pietrificò
- SOLO PERCHE' TU VOLEVI CHE "HARRY POTTER" SI CHIAMASSE "HARRY PITON"! -
Uno schiaffo la colpì in pieno. Un grido di dolore. Lei cade.
Una goccia cade dal cielo. Un' altra. Un' altra ancora. Incominciò a piovere a dirotto.
Lei alzò lo sguardo. Gli occhi color ghiaccio erano il ritratto del dolore puro. Severus Piton riconobbe quegli occhi. Cadde in ginocchio anche lui con il viso tra le mani e soffocando un grido di dolore inumano. La pioggia cadeva fitta. La ragazza gli si avvicinò a gattoni.
- Scusami... io... non volevo... perdonami... -
Alzò lo sguardo incrociando gli occhi di lei. Rimasero in silenzio sotto la pioggia trasformatasi in temporale finchè Piton non la prese e la strinse forte fra le braccia come per paura che scomparisse.
- non lasciarmi mai più... Annie...-
disse sottovoce sighiozzando.
Lei sgranò gli occhi a sentire quel nome...
I suoi lunghi capelli da color dell' oro divennero marroni con riflessi biondi
- ...non lasciarmi mai più... -

Una lacrima... una goccia... lacrime... pioggia...

















Lo so... son patetica... PERDONATEMI* inizia a fare come Dobby contro un muro* image image

Edited by Kowalski_Naminè_Snape - 1/9/2009, 21:16
 
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